Categoria: ‘Le INTRAVISTE di Apolide Sedentario’

Belin, mja: u gh’è Ricci sutta ai porteghi!
Sono vent’anni almeno che viviamo a portata di mano e di pattone con Ricci. Vent’anni che ho da dirgli alcune cose delle mie velenose.
Mi passa davanti mentre son coi Bassi, ovvero i cumpari miei, che fan banchetti alla Giornata del F.A.I., omonimia d’acrostico tra ambiente e gente affatto affine all’occidente.
Raggiungo Ricci, e gli dico:
“Antonio, senti, tu la devi smettere, dico davvero, di dirti in interviste Situazionista, cioè mettere sul bancone al tempo stesso Situazionismo e Prosciutto di Velina”.
Ricci mi guarda e scorge la minaccia nel mio sguardo severo. E’ vero, in effetti, che sono minaccioso. Che suono minaccioso. Il tema è serio: Situazionismo è lato d’Anarchismo, e ci son troppi pezzari che si fregiano di fare parte di un moto del Pensiero per cui son morti suicidi i fondatori, e in generale ammazzati troppi Uomini perché si possa accettar sian vilipesi da qualche borghese furbetto.
continua … »

txc

preambolo:
Nel 1999 Oliviero Toscani (come anche Asia Argento) aderiscono al F.O.L.E., fondo “per la libertà d’espressione” ideato da quel ragazzo gaio non-morto di Toffolo in sostegno alla Topolin Edizioni di Jorge Vacca. Insieme allo stesso Jorge e a due pischelli imperiesi, Apolide Sedentario realizza nel Parco Prino di Imperia la rassegna “Expressiva 99”, ospiti Alberto Camerini, gli Skiantos, e le tavole dei maggiori illustratori mondiali. Sui manifesti campeggia pure il nome di Oliviero Toscani, che ha garantito la presenza. Tranne smentirla la mattina stessa della sua conferenza per “altri impegni” (apparizioni televisive). Oliviero: scherza coi santi ma lascia stare chi ha memoria d’elefante. La vendetta è un piatto che si consuma al freddo di una serata alassina, 11 anni più tardi.

continua … »

[ -BandaOsiris-UgoDighero- ]

1. INTRO
 
Occhèi che il dandy è per definizione un Doriangrèi eternato in un’immagine sempre uguale a se stessa, ma la Dandini è in tv da ormai decenni, e tutto scorre, scorre, panta rei, ma alla Rai c’è sempre e solo lei.
Domenica scorsa (rispetto a quando scrivo) e in precedenti edizioni su Raitre, nel salotto radicalchic della Dandini erano ospiti (per promozionare il tour teatrale dello spettacolo “Italiani, Italieni, Italioti”) la Banda Osiris e Dighero.
Gira che ti rigira (essendo un tour) costoro càpitano a LoAno, e com’è ormai tradizione smuovo il culo e impenetrabilmente vado tosto a trapanare i denti ai “vips” di turno nel teatro locale.
Trovando, stavolta, gente che da dire ce ne ha eccome, e per una volta invece di spaziare in mia letteratura d’occasione lascio il palco a color che intravistati han generosamente colloquiato non di divertissement ma di argomenti (onore al merito).

continua … »

[ Nada ]

0. INTRO

C’è Nada a LoAno. Non c’è mai nada de nada, qui in provincia di BucoDiCuloDiDio. Tranne a LoAno, dove è consuetudine che La Comune (come li chiamo io) seppur destrorsa conceda spesso spazi ai cantautori. Non c’è niente, di solito, ma stasera c’è Nada.
Vado per far l’intravista. Ma LoAno è tutta un parcheggio blu. Il parcheggio è sempre più blu, ma io son MaRino Gaetano, tra i miei alias. Indi(pendente) per cui cerco posteggio bianco.
continua … »

[ -x- ]


0. INTRO:
La provincia non fa testo. Al più fa cronaca nera. Figlio di un tenco minore e minuscolo, si svolge al Teatro Ambra in quel d’Albenga il Festival Su La Testa. Piccolo evento locale, che contesto – stavolta con pregiudizio, vedrò dopo – perché sui manifesti viene dato calendario che cita musicisti foresti (detto in ligure) senza citar che sul palco ruoteranno anche musici autoctoni. Tra i nomi di rilievo Paola Turci e Gianmaria Testa (omonimo del festival).
continua … »

LUI CI TENCO

maRino Gaetano, alias Apolide Sedentario, al Premio Tenco 2009

contiene: Alice, Staino, Battiato, Paolo Hendel, Mau Mau, Momo & meniaders

ghestar: l’Uomo che fissava il Caprone


0. INTRO

[ Battiato
]
Il cantautore non è un musicista.

Il cantautore pensa a voce alta, e le parole sono fonazioni, ed i fraseggi suonano all’udito come suoni sensati, potendo pur venir interpretati in chiave armonica, potendo andare a toccare le sinapsi dell’analisi tonale. Ma son messaggi, non musica.
Un cantastorie, parimenti oppure, non è affatto un pittore. Pur impiegando icone per narrare appunto una storia nodale, cui le immagini sono soltanto contorno didascalico.
continua … »

[ ]

NTRO:
Non sto un cazzo bene, la mia vita non è bèla per un cazzo, eppure cazzo ho sbirciato un manifesto, la settimana scorsa, che annuncia una “conferenza musicale” di e con Enzo Jannacci.
E Jannacci è ormai vecchio. E’ un grande vecchio. Uno che – cazzo – fece turpiloquio a fin di ceffone per gli ascoltatori e spettatori della televisione democrista, insegnando al bambino ch’ero allora che “parlare male”, dire parolacce, può essere un “parlare bene”, pane al pane, e quando ce vo’ ce vo’.

continua … »

[ ]

INTRO: Edo, quanta fretta ma dove corri dove vai, tanto si vede che hai la coda di paglia…
Il Porco Acquatico Le Caravelle di Ceriale festeggia il ventennale, mi dicono le locandine, regalando ai cittadini nella piazza centrale del paese una gratuita serata con il miusicol su Peter Pan tratto dalle canzoni di Bennato (Edoardo) con l'”eccezionale” presenza del cantante di ormai smagrita fama (la sera mi verrà detto da un amico: “uno che suona per Le Caravelle ha davvero raschiato il fondo”).
A me di Edoardo Bennato me ne fotte una sega, ma mi sovviene un cut-up dai testi suoi, centrata su “In fila per tre”, lampo creativo prima delle canzoni da boyscout con cui costui l’ha menata con la scusa del “ripescare le fiabe” tra i ’70 e gli ’80, per poi rotolare in meschino rockspaghetto (Tu vuoi l’america, Ok itaglia, Viva la mamma ed altre aberrazioni), passando pure lui per la Nannini.
Un guappo napoletano in senso dispregiativo, l’asino del paese dei balocchi, l’isola che c’è eccome, è dei famosi, e si chiama Denaro.
continua … »

[ ]

INTRO:
Laigueglia Jazz fu tirata su da Naco, percussionista buonanima degli Elii. Passato poi a Buonaccorso, il direttore artistico baudiano, a ogni stagione ospita un coglione che con il jazz non c’entra proprio un cazzo, ma fa “nome” (Paoli, De Piscopo, Cammariere al tavolo…). Quest’anno, almeno, nonjazz per nonjazz, decidono di affidare il clou del sabato al gratis (nel senso accesso libero, e nel senso che gli Elii rinunciano – dice Cesareo – al cachet) concerto-evento di Elio.
continua … »

preambolo:
“Suona un corno da cocchiere, lustra l’abito del re, e’ la carrozza di Hans” (Pfm dell’epoca di Mauro Pagani)
La carrozza di Hans me la cita Mauro Pagani stesso, rispondendo a mie domande al solito formate da frammenti dei testi stessi di colui a cui le ho propinate (“Sulla cassetta della diligenza”, dice, vedi intervista a seguire), dimostrando sagacia psichedelica resistente ai decenni. E regalandomi il titolo di questa nuova intravista, sostituendo l’invece progettato mio “Piu’ Pagani meno Vaticani”.
continua … »