Categoria: ‘Le INTRAVISTE di Apolide Sedentario’

1. INTRO
 
Alla "scuola di musica Marchese" (o marchette?) di Albenga si tengono i "casting ufficiali" della trasmissione di CanileCinque "Io Canto".
Sappiamo ahinoi tutti trattasi di clone dell'altrettanto inquinante "Ti lascio una canzone" made in Rai. Uno tira sassi dai cavalcavia, tutti lo emulano. Uno fa una trasmissione pedocantografica, subito lo emulano. Uno fa un gesto di rivolta, non lo emula nessuno.
Ecco perché ritengo necessaria l'estinzione dell'uomo occidentale (e dei suoi globbbali emuli).

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0. INTRO
Il teatro è piccolo e subprovinciale. I calibri sono grandi, storici, classici. Come fare stare l'infinito nell'infinitesimo è materia da Giordani Bruni, o più semplicemente da lisergici confidenziali del Qaos.
Fatto sta che la macchina teatrale di Cochi e Renato non ci sta, nel Cinema Teatro Ambra: arrivo nel cortile e trovo le colonne della fonica connesse e accese all'aperto ("sul palco non c'era più spazio" mi diranno, e penserò "ma se pioveva, bastava avere l'ombrela l'ombrela, ti ripara i preampli?"). E quando entro, il palco è diviso in due da un largo telo che separa l'orchestra di 6 musicisti (tra cui un saxofonista Dick Tracy che sta immobile creando un effetto straniante ed annotabile) dal risicato spazio scenico restante, un corridoietto davanti alla ribalta, in cui dovranno teatrare i mostri sacri del duo.

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0. INTRO
C'è Mazzi al mixer, e piombo in sala io. Un eterno dejavu.
Ormai lo sanno che vengo a disturbare il quieto soundcheck, qui al "Su La Testa" festival di Albenga. C'è un arguto ragazzo che fa il video di quanto accade per conto dell'associazione culturale "Zoo", che qui organizza, e gli hanno pure già detto "c'è uno che viene a fare le interviste, appoggiati su di lui per la sezione parlata".

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. PREAMBOLO: Balla coi Cinghiali & altre infamie
 
Antonella Ruggiero è il bijoux dell'edizione 2011 di "Queste Piazze Davanti al Mare", ormai puntuale rassegna estiva curata dal cantautore (nonché nostro lettore) Massimo Schiavon a Laigueglia. L'edizione di quest'anno coincide con il ben più noto festi(valfanculol) "Balla coi Cinghiali" di Bardineto. A "Queste Piazze Davanti al Mare" c'è una piazza colma di gente, nell'ordine delle centinaia. A "Balla coi Cinghiali" c'è una ressa di 50.000 travestiti da fricchettoni, con la loro fornitura accessoria di piercing, dread-lock, tatoo, magliette metallare, tutti (massa di stronzi) radunati sotto il motto 2011 "No drugs"
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ovvero: DAGLI OTTANTA AGLI HOT TANTA, CON BOROTALCO MA SENZA BORIA, UN GATTO, UN AMMAESTRATORE DI CANI, UNA PLAYMATE, E UNA STREGA IN FUGA DALL’INCUBO ORWELLIANO
Apolide Sedentario intravista ELEONORA GIORGI, GIANFRANCO D’ANGELO, PAOLA TEDESCO, NINI’ SALERNO



1. INTRO: ode alle maestranze di scena

Viva la crisi del Sistema Occidentale! Down Dow Forever, altro che musse!
E altro che “Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi”, titolo della pièce in cui – tra gran bei pezzi di musse vintage (la Giorgi e la Tedesco) e pezzi di show televisivi vintage (Gianfranco D’Angelo e Ninì Salerno) – si recita a soggetto in quel del Cinema Teatro Loanesi, terra de La Comune di LoAno che sta progettando un teatro tutto nuovo nel mentre chiude (prima che l’appalto porti alla costruzione di quell’altro) il teatro che c’è, e dove appunto per l’ultima stagione potrò fare le mie incursioni con gli artisti convocati dall’Assessora in dismissione (“Non ho un partito, e sono dieci anni che sono io a gestire la Cultura, e quindi è ora che passo il testimone, e poi non sono passata a Fli né sono stata mai del Pdl: io con Rutelli e Casini, coi diccì, non potrei proprio stare”).

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Apolide Sedentario al “Su La Testa Festival 2010” intraviste esclusive con VITTORIO DE SCALZI (NEW TROLLS), SILVIA DAINESE, STAVOLTA MIA MOGLIE MI MANDA A FUNK…

0. INTRO
 
Albenga chi non ci ha da fare non ci venga? Ma se non si fa un cazzo mai, un cazzo mai, ad Albenga. Solo si accumula soldi, alla negriera. O li si spende in liti su rotonde. Un eterno ritorno maffissimo. Albenga, 2 dicembre, un anno dopo Paola Turci, ritorno appunto al Su La Testa Festival alla sua 5a edizione (l’unica cosa che accade o c’è da fare, in sto merda di mare senza un pesce che riesca a nuotare – scoppiraight Alloisio -, e tantomeno i bambini che affogarono tornando dalla Gallinara nei ’50, e a cui i soliti idioti – scoppiraight Monicelli – mesi fa hanno distrutto la lapide a memoria). A memoria io so di quei bambini, e quella lapide che – ero gagnetto – faceva fondale ai gioint tra pischelletti (quei che la Turci ha finito l’anno scorso prima del live al festival di Albenga, vedi intravista in archivio). Ed a memoria so “Concerto Grosso” dei New Trolls, e c’è De Scalzi, quest’anno a “Su La testa”. E poi c’è Silvia Dainese, che è carina, e fa le canzoncine sue intimiste, però ci mette un goccio di Ustmamò, anche se lei, che è un po’ alice, non lo sa. E poi c’è Giallombardo, il chitarrista più storico qui in zona, uno di gusto buono, e che conosco da quando ero gagnetto.
E mi porto un biglietto non “da” ma “che sconsiglia la” visita, su cui sta scritto così:

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[ TApolide Sedentario intravista EUGENIO FINARDI ]

1. INTRO

Non è per un cazzo vero, Eugenio, che in Itaglia la gente è più sincera e la vita più vera.
L’itagliano è un meschino, un voltafaccia, un infame. Uno che non ha mai iniziato una guerra finendola con lo stesso alleato di partenza. Uno che ha osannato i duci e poi nel declino li ha vilipendiati. Uno che negli anni ’70 ha preso al capolinea di partenza il 109 per la Rivoluzione, ma al capolinea di arrivo c’era Rino Gaetano che s’accorgeva di esser rimasto solo.
Per anni di intraviste ho avuto stuoli di supporter a profittare del mio arditismo apripista per conoscere i vips dello spettacolo. Ma questa volta che ho dichiarato che andrò da Eugenio Finardi “a far brutto” preferiscono accampar scuse per recarsi a un limitrofo festival finto-alternativo, gozzovogliando pecorinamente tra masse di emuli leoncavallini.
Anfami, tutti. Io amici non ne ho, diceva la Berté. Ber te è non avere amici, ber me è non avere cumpari. Solo me ne vò per la cittadina maledicendo costoro traditori, mentre che vado a dire al cantautore di “Musica Ribelle” che poi passano gli anni, e di ribelle resta sempre niente, meno me.

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[ Teresa De Sio e Apolide Sedentario ]


0. INTRO

La sera prima ero a fare il contropelo a Gramellini, vicedirettore de La Stampa, populista ruffiano e torinista che di granata merita soltanto un omonimo ordigno nel culo o una Superga mentre vola basso anziché fare il figo cicisbeo per il suo corteo di gruppies borghesotte ma antiberlusqoniane. Sia onore al Toro, non a questo “tifoso” ma nel senso “appestante”.

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Belin, mja: u gh’è Ricci sutta ai porteghi!
Sono vent’anni almeno che viviamo a portata di mano e di pattone con Ricci. Vent’anni che ho da dirgli alcune cose delle mie velenose.
Mi passa davanti mentre son coi Bassi, ovvero i cumpari miei, che fan banchetti alla Giornata del F.A.I., omonimia d’acrostico tra ambiente e gente affatto affine all’occidente.
Raggiungo Ricci, e gli dico:
“Antonio, senti, tu la devi smettere, dico davvero, di dirti in interviste Situazionista, cioè mettere sul bancone al tempo stesso Situazionismo e Prosciutto di Velina”.
Ricci mi guarda e scorge la minaccia nel mio sguardo severo. E’ vero, in effetti, che sono minaccioso. Che suono minaccioso. Il tema è serio: Situazionismo è lato d’Anarchismo, e ci son troppi pezzari che si fregiano di fare parte di un moto del Pensiero per cui son morti suicidi i fondatori, e in generale ammazzati troppi Uomini perché si possa accettar sian vilipesi da qualche borghese furbetto.
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txc

preambolo:
Nel 1999 Oliviero Toscani (come anche Asia Argento) aderiscono al F.O.L.E., fondo “per la libertà d’espressione” ideato da quel ragazzo gaio non-morto di Toffolo in sostegno alla Topolin Edizioni di Jorge Vacca. Insieme allo stesso Jorge e a due pischelli imperiesi, Apolide Sedentario realizza nel Parco Prino di Imperia la rassegna “Expressiva 99”, ospiti Alberto Camerini, gli Skiantos, e le tavole dei maggiori illustratori mondiali. Sui manifesti campeggia pure il nome di Oliviero Toscani, che ha garantito la presenza. Tranne smentirla la mattina stessa della sua conferenza per “altri impegni” (apparizioni televisive). Oliviero: scherza coi santi ma lascia stare chi ha memoria d’elefante. La vendetta è un piatto che si consuma al freddo di una serata alassina, 11 anni più tardi.

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