ASILO REPABLIC (DEMOCRATIC) -2- MUSSOLINI NON MANGIAVA I BAMBINI

La settimana scorsa han dichiarato “indizi non sufficienti” le estorsioni dei Rignanesi ai figli reticenti (nei dvd amatorial-inquisitori a una delle bambine, pressata dal genitore – e in mutandine – a “fare vedere cosa t'hanno fatto”, alla domanda “Chi dice le bugie lo sai chi e'?” la santa innocenza di bimba fa rispondere, rivolta al padre, “Tu!”…).

Ho scritto qui dall'inizio che e' grottesca, questa vicenda di stupri immaginarii: percio' le scarcerazioni le auspicavo. Ma avrebbero scarcerato anche qualcuno che non fosse autore tv, od appoggiato da gente con la maglietta con su scritto “Osare, credere, spavaldi combattere”?

Ad aspettare fuori di galera le maestre e il regista rai-biscione c'erano i familiari e gli amichetti, con capigliature in puro stile fascio. E, non bastasse, uno “solidale” con gli accusati innocenti, sobriamente si e' presentato con t-shirt con aquilaccia fascista sulla schiena e motto mussoliniano cubitale (“Osare credere, spavaldi combattere”, appunto – come han mostrato i TG di giovedi 10 maggio). Il personaggio suddetto, si' griffato, aspettava l'uscita degli amici amabilmente parlando con stimato (da lui, fascista incallito) secondino – come visto in TG, in quella data. “Spavaldo” e “amico dei servi” e' confusione, ossimoro, contraddizione, testdicazz d'un fascistaccio ingrugnito…
Uno cosi' esaltato da volere mostrare alle telecamere tal motto (“spavaldi combattere”) in tal circostanza umana e' uno scimmione lobotomizzato come tanti bbburini (ivi compresi quelli del giro Vanessa). Ma se a questo aggiungiamo che era dentro anche un autore tv, mi sorge il dubbio che se i “poteri forti” ti tutelano tu vieni infamato a torto e scagionato, mentre se sei uno sfigato ed asociale e un psicomagistrato congettura che infili dei pali nel culo dei poppanti dentro ci resti a vita, da innocente…

Certo e' che le “prove” gli inquirenti le cercano proprio a cazzo, non avendo alcun discernimento in quelle zucche da carrieristi idioti: fra le tante minchiate che ha raccolto Marcella Battisti Fraschetti, la psicologa con fette di salame su occhi e culo, oltre a quelle gia' dette in precedente puntata (vedi archivio), ne trovo una che illumina il backstage di tutta la situazione: “Un bimbo racconta di aver giocato con cagnolini di peluche che poi gettati nel fuoco si sono trasformati in animaletti cornuti che l'avrebbero punto”…
Cornuti e coglioni sono i genitori – tutti voi, itagliani con dei figli – che li piazzate di fronte a dei cartoni (e fossero con lsd, e invece sono cartoni animati in tv) che, dal Giappone, espandono perversioni a musogiallo nei loro cranietti vuoti: i bimbi vedono Goku che fa palle di energia e le scaglia su nemici che fanno a lor volta “magie”, mischiati a Pokemon che prendono vita (il peluche della versione del bimbo di cui sopra) e tosto abbracciano eroine tettute e discintissime che – nel caso di RanMa – sanno anche mutare sessualita' bagnandosi, o “tentare” – come Lamu' – i maschietti…
Di fronte a tutte queste assurdita' dell'immaginario perverso dei Nipponi, come potranno i bambini non avere SOLO GRAN CONFUSIONE nella testa? Cosa avra' in zucca il popolo, domani, quando i bambini saranno dei ministri, degli ingegneri, o psicologi arrivisti, o giudici senza il dente del giudizio?

D'altra parte c'e' un vizio sotterraneo che accomuna tutti (i genitori psicotici a Rignano, e le maestrine infamate, ed i pm e i gip, e tu che leggi): il culto monopensiero del Danaro.
Riporta infatti il Corsera le versioni di contrapposte stars della vicenda, mamma Antonella di parte querelante (a) e mamma Antonia di parte ammaestrante (b):
a) “Mi hanno gia' rigato la macchina. Finora ho speso 1900 euro per mettere gli allarmi in casa, e 550 euro per l'assistenza psicologica a mio figlio”
b) “Questa storia ci e' costata un botto di soldi”
Il botto dovrebbe arrivare (dai, Ahmadine!) per ripulire il pianeta da 'sti stolti che pensano sempre e solamente ai soldi. Quanto a chi spende soldi per “curare” bambini con gli psicologi: gli sia tolta la patria potesta'!
(La patria io non ce l'ho, che' sono Apolide. La potesta' sta sepolta sotto cumuli di coglionate mediatiche.)


(c) Apolide Sedentario 2007

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