MALAFEMMINicidi – a cura di Giustotò Decurtatis
– Michelle Obama è stata uccisa dal solito delirante suprematista bianco ammmericano inneggiante al colorito niveo abbagliante mescolato alle sfumature delle rose primaverili. Il suprematista è stato poi ucciso dalla moglie, agente scelto dell’esercito yankee, che era peraltro nauseata dalle centinaia di rose primaverili che il marito le portava a casa ogni sera anche in autunno, e lei diceva “ma come cazzo fanno a essere primaverili?” e lui faceva apologie del sistema ammmericano che non fosse insudiciato dai negri farebbe rose primaverili anche a gennaio in Alaska.
– Anna Falchi è stata vittima di un regista di spot pubblicitari alle prime armi. Che saranno anche le prime. Ma se sparano ammazzano lo stesso.
– Claudia Gerini è stata uccisa da un addetto alla sicurezza del Duomo di Milano. Lei simpaticamente lo aveva chiamato Checco Zalone. Lui da buon meridionale e uomo di spiccato umorismo aveva riso del paragone con citazione cinematografica. Ma tirando una pacca sulla spalla alla Gerini per complimentarsi un po’ rozzamente della battuta, l’ha fatta precipitare da una guglia.
– Britney Spears stava andando avanti da tempo sul filo del rasoio. Uno direbbe “ah, ecco, quindi alla fine c’è rimasta tagliata”. Invece il rasoio non c’entra. C’entra il filo, avendolo lei perso ancora prima di trovarlo. E quando le hanno detto che serve avere un filo del discorso, lei che di filo aveva solo quello interdentale ha provato a ingoiarlo. Soffocandosi.
– Mara Carfagna sapeva benissimo che nel Regime Digitale se a qualcuno importasse potrebbe sapere quando ci spostiamo da una stanza all’altra della nostra casa. Perciò si è rintanata nel cesso di servizio, rifiutando di uscire. Sinché è passato Pistorius e vedendo la luce accesa nel cesso l’ha sparata attraverso la porta.
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