NON MI DISPIACE DI SVEGLIARVI ovvero: “Nei quartieri dove i fieui di caruggi rumpan ‘e cugge” Apolide Sedentario all'”OTTOBRE DE ANDRE'”

0. INTRO

E pensare che quando dicevano “sai cosa vuole dire Pooh?” e poi sputavano mi facevano cader le cugge (ligure, per “coglioni”). Le quali ora invece mi stanno rotolando respirando così vorticosamente che uno scracchio è proprio il minimo.
Edizione annuale dell’ “OTTOBRE DE ANDRE'” organizzato ad Albenga dai Fieui di Caruggi (noti mediaticamente per la presenza al fianco del coetaneo Antonio Ricci di Striscial’anotizia).
De André, mica Apicella, mica Ferro. Non sai con quanto amore mi dedico al tritolo, mica perdono se quel che è fatto è robboso.
Ospite di richiamo Roby Facchinetti. E io è per lui che vado a intravistare. Come già fatto mill’ed una volte, stesso teatro stesso mare ingauno.
Ma stavolta non si può: mi tengon fuori. Non mi danno nemmeno un minuto. Anzi vorrebbero darmi dei pattoni. Signorina Anarchia? Mi stia ben cauta, con questi farisei…

1. NON MI DISPIACE DI SVEGLIARVI

Come quindicennale consuetudine, ho preparato due domande, frutto di macedonia di testi Negrini, il Valerio bonanima dei Pooh.
Come consueto, faccio per entrare dalla solita porticina retropalco mentre effettua il suo saundciec il duo De Scalzi – Romano.
Come consueto, arrivo e mi salutano, ché mi conoscono tutti.
Ma inconsuetamente appena abbozzo il varco mi spintonano fuori. “Gentilmente”, mi dicono. Faccio notare che “gentilmente” e “spintonando” non son propriamente affini. E poco gentilmente inizio a pormi.
Faccio notare che entro a intervistare, mica a scroccare il biglietto (che è dichiarato “libero”). Mi dicono che Alba Parietti (avevo dimenticato che ci fosse, e fosse stata la donna di Cristiano, il figlio di De André: ecco perché non ho figli) “non permette che si entri alle prove”.
Non sono qui per Alba (Dorata), dico pronto. “Non si entra punto e basta”, dicon loro.
Rinfaccio i testi a memoria di De André, con le puttane e gli ultimi ad entrare, e i ricchi borghesi presi a tritolate dagli impiegati incazzati.
Se ne fottono.
Sputo bile. Mi rincorrono per farmi sputare i denti. Per farmi finire come Piero in un fosso. Ma io non sono Marinella. Io tengo un casso così. E due gambe più veloci.

Inizio allora a distribuire quel foglietto che avrei dato a Facchinetti e a chi avesse voluto.
Contenente la profezia dell’accaduto.
Sacre Scritture son sempre dispettose, come Cattive Strade perigliose: lo sa bene chi in esse pose vita, finita poi inchiodata.

NON MI DISPIACE DI SVEGLIARVI
(finché vi cerco io i latitanti siete voi)

forse uomini non sono,
né soli né mal accompagnati,
color che fatti a viver come euro

e, speso quel tot,
allegato col magazin tv
trovano le raccolte di De André
o i live dei Pooh

e poi vai di cover band
vestite Coveri…
altro che il contrab-band,
unico grosso centro commerciale
da Sangiovanni di Pré sino a Ravecca
della Ge No Va mia adolescenziale:
la Città Vecchia
ivi cantata
a tempo
seguendo metrica
ma perdendo il metro:
ch’era, e sia chiaro, la Rivoluzione

mi dispiace di svegliarvi…
ma mentre, assopiti, ascoltate le canzoni
dai vostri aurei colar d’ardue sentenze
o mentre fate presenza a dei memorial,
le vostre facce non hanno un bel colore…
qui chi non terrorizza si ammala di torpore…

2. NON-INTRAVISTA A ROBY FACCHINETTI DEI POOH: ovvero: NEMMENO UN MINUTO

Che poi le domande da porgli il Facchinetti le avrebbe pure apprezzate, in particolare quella su Negrini, che citava una “Lettera da Marienbad” splendido brano dei Pooh misconosciuto, e suonava così:
“Mi domando come ho fatto a vivere 45 anni nel mondo occidentale, ma sul viso stanco e sul sorriso spento di Valerio c’era anche la rabbia di non essere riusciti a portare lo spirito hippie e beat alle commesse del centro del post-riflusso?”.

Ma il gioiellino sarcastico era il domandone iniziale:
“Non abbassare gli occhi, e non nasconderti, ma fermati: mille volte posso farti domande velenose, ma tu non cadere, anche se l’aria con me diventa elettrica. Io sono vivo quando la mia donne gode nel tramonto d’arancia che accende la guancia del mondo, e voglio tutto adesso meno i soldi: pensi che la differenza tra Parsifal e il Falco possa stare in ciò? Ci sono uomini sòla per la smania di successo?”

Roby non restare chiuso dietro i buttafuori fiondatori. Esprimi il tuo pensiero. Mandami una e-mail a Marienbad con le risposte.

3. CHIOSA: L’ARIA DIVENTA NUCLEARE

“Anche se il vostro Ottobre per poco mena chi è come De André,
Se la paura della vostra ombra vi ha fatto chinare il mento,
Se il fuoco ha risparmiato le 500 di Garlenda,
Anche se voi vi credete buoni siete lo stesso dei massoni.”

Impossibilitato a entrare, raggiungo allora l’ingresso principale, dove pian piano nasce un tafferuglio perché Striscia La Notizia (i cui inviati vengono menati esattamente con l’atteggiamento tenuto oggi con me: chi la fa non se l’aspetta, e – quando ciò che non s’aspetta arriva innanzi – dimostra che ha travi in tu cù) ha detto la sera prima: “Tutti all’Ambra di Albenga per l’Ottobre De André, ingresso libero, e c’è anche Roby dei Pooh”. Senza specificare che l’ingresso andava prenotato, e che anzi già da una settimana era soldàut. Da cui l’arrivo all’Ambra da ogni dove, restando poi chiusi fuori.
C’è una ragazza che invece ha prenotato, ma non ha capito bene, pare forse ci sia un'”offerta libera”. La convocano alla biglietteria (la porticina di un magazzino, adiacente l’ingresso del Teatro che ha una biglietteria, inutilizzata) essendo in lista di chi ha telefonato nei giorni addietro, acquisendo un posto. Ritorna dicendo che l'”offerta libera” è in realtà 10 euro.
Ingresso libero con prenotazione consigliata obbligatoria e offerta libera di 10 euro.

Per me uscita gratis con 100 metri ostacoli in omaggio per sfuggire alle botte, e grazia d’assise quando mi allontanano definitivamente, senza pennacchi ma con le armi civetta (in uomo-a-uomo comunque ben più etico della pochezza gretta degli ingauni) tacitamente vietando questo brano per mancanti tesserini giornalistici che manlevino a manifestazioni di pensiero in nome di tal Faber, morto anarchico.
Ma mi si riconosce d’aver detto una frase che merita rispetto. La uso come commiato, io mattettu da solo contro i potenti fieui:
NON C’E’ NIENTE DI PEGGIO DEI SEMPLICI CHE PERCHE’ UN COSIDDETTO IMPORTANTE GLI DICE “CHE BELLO” SI CREDONO BELLI DAVVERO.



(c) apolide sedentario 2015
DOWN DOW FOREVER

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