ISTORIA DELLA CONTRORIFORMA (sarà un rottame che vi seppellirà)

CAPITOLO 13

Poco male pativano i contribuenti per li abusi dei sindaci o dei delegati di quartiere, ma gravi per le usurpazioni di deputati e ministri, e gravissimi per quelle dei banchieri.
Si eccitò dunque la ribellione dei villani non votanti contro il governo e la magistratura, che sì parea punire li corrotti, ma anco puniva poi tutti coloro che da fieri sovrani di se stessi andavano a danneggiar l’istituzioni, o li cantieri delle grandi opere.

Inoltre c’erano le continue rivendicazioni dei gay che tenevano ognun de’ politici occupato e spalle al muro.
E pure v’era costante un mal presagio, poiché tutti i cooperanti mandati ne’ territori dell’Isis per trattar col Califfo erano nel viaggio periti.

E infine pure entrarono i blackbloc in Roma, e saccheggiarono la chiesa di San Pietro e tutta la suppellettile del palazzo pontificio (memorabili le immagini di punkacci che tiara in testa e paramenti addosso denudano le pudenda in direzione degli operatori televisivi).
Dal colonnato, essi si mossero poi verso l’abitazioni. Ma facendo lor resistenza gl’abitanti, a strenua difesa dell’auto parcheggiata e dei cassonetti della differenziata, e sopravvenendo il Tuscania incocainato, furono costretti a ritirarsi ancora in Vaticano, con immenso dispiacere del Papa.

E in quel luogo ingrossandosi ogni giorno di più con aiuti che giungevano da Spagna e Grecia, il Papa, ritiratosi in Castel Sant’Angelo con tutte le Guardie Svizzere, convocò uno de’ più assatanati dei casseur, e concluse con lui una tregua di quattro mesi in cambio di quattro scaffali di archivi vaticani sul caso Orlandi e su l’anni di piombo.


(continua…)



(c) Marino Ramingo Giusti & Matteo Sarpi Anterculo per Apolide Sedentario 2015
DOWN DOW FOREVER
il numero 25 de IL NUOVO MALE è inEDI(to)COLA

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