MISURE ECONOMICHE 20 SETTEMBRE-10 OTTOBRE a cura del dott. Marino Rafisco

– La pellicola del film “La grande guerra” di Mario Monicelli (1959) dedicato ai soldati involontari del Conflitto Mondiale del 1915-18 viene restaurata e digitalizzata con il nuovo titolo “La parecchio devastante guerra”. Commenta Sgarbi: “Di grande ormai in questo paese è rimasto solo il mio cazzo, capre capre capre!”.
– La Intel, azienda leader mondiale nella produzione di microprocessori (Pentium, Celeron, Centrino), sarà adeguata semanticamente alla condizione della specie Homo Digitalis ormai endemica sul pianeta, e verrà dunque rinominata InTelCul. I microprocessori Pentium da essa prodotti saranno incentivati a Eptium, per aumentare la penetrazione del software nel centrino delle chiappe metaforiche degli utenti.
– L’iniziazione, complesso di riti (mutilazioni, rivelazioni sacrali o tecnico-magiche) attraverso cui l’iniziando puberale diviene membro attivo del gruppo sociale, viene ritardata a secondariazione, per dar tempo agli ispettori fiscali – come ben sappiamo frenati da mille procedure burocratiche – di potervi presenziare. Ancora da calibrare i nuovi tempi rituali per evitare che ulteriori lungaggini burocratiche portino la celebrazione a coincidere con i funerali dell’ormai invecchiatissimo iniziando.
– La Monsanto, multinazionale frankensteiniana statunitense attiva nel settore delle agrobiotecnologie, viene declassata a Monbeato.
– L’Inn, fiume dell’Europa Centrale (510 km) che nasce in Svizzera e sbocca nel Danubio, viene rinominato In. La “n” abolita rende, a detta del governo, molto più trendy il fiume stesso. Diversamente dai figli di N.N., che a loro volta oltre allo shock dell’abbandono subiranno pure l’analoga riduzione a “figli di N” e basta.
– I tubi da impalcatura Innocenti saranno comunque sottoposti a verifiche fiscali, perché “colpevoli” non si dichiarano mai neppure i peggiori corrotti, e figurarsi quindi i tubi, con la loro abitudine di far finta di non capire se stessi.
– A difesa del Made in Italy, nonché a completamento del detto popolare, il Principato di Monaco non potrà più fare l’abito.



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