ISTORIA DELLA CONTRORIFORMA (sarà un rottame che vi seppellirà)

CAPITOLO 10

Incapace tuttavia di frenare i “mi piace” al Controriformatore, Renzi pensò di far scrivere sulle lavagne luminose delle scuole della nazione (qualora le abbiano, e qualora non crolli un controsoffitto sulle suddette lavagne) che “Il Controriformatore usa la medesima via usata già da Al Qaeda e dall’Isis, permettendo tra l’altro che siano saziate l’inclinazioni carnali, un po’ al modo dell’harem e dello stupro di collegiali rapite da Boko Haram, e un po’ al modo dei bungabunga del precedente premier”

Quanto alle accuse di perpetua corruzione che il Controriformatore rivolgeva a tutti i Governi, il suo compreso, Renzi controbatteva che nessun debba maravegliarsi se non vederà così immediatamente emendati tutti gli abusi: perchè esssendo il male invecchiato e molteplice, bisogna passo a passo procedere nella cura, secondo un’agenda di 126 giorni, a cominciar dalle cose più gravi, per non turbar ogni cosa col voler far tutto insieme.
Tuttavia i coalizzati di governo risposero esser paratissimi a mettere ogni lor potere per estirpare gli errori, ma aver tralasciato di eseguir la sentenza per grandissime ed urgentissime cose (lo scolmatore del Fereggiano, le Alte Velocità, l’emergenza immigrazione, le cavallette…).
A dar respiro a Renzi intervenne però la Germania, che consentì i pagamenti di un incremento alle pensioni medio-alte in cambio di nuove truppe nella guerra contro l’Islam, da inviare al posto di quelle inglesi, riavvicinando così la Gran Bretagna ai propositi di ingresso nell’Euro.
Si decise infine di convocare un ennesimo G8 in Argentina, o a Magonza, o a Colonia, o verso Metz. Al che Renzi twittò “Per il bene delle riforme, accetteremo anche di sedere a un tavolo con Meredith Kercher”, tranne poi rettificare quando gli fecero notare che Metz non era riferito al soprannome della vittima del delitto di Perugia.

(continua…)


(c) Marino Ramingo Giusti & Matteo Sarpi Anterculo per Apolide Sedentario 2015
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