PD: I PROMESSI DIVORZIATI una storia che sa d’affare (con RENZI TRAMAglino)

CAPITOLO LIX

“Vedete!” disse D’Alema: “Se quelli che restano non metton giudizio questa volta, e scacciar tutti i grilli dalla testa, non c’è piú altro che la fine del mondo bipolare, mica solo dell’ex sinistra dc.”
Ma Renzi sfottente: “Lei non ci pensi, dico; tocca a me: non son piú bambino, son quarantenne dell’epoca dei social: e se anche fossi bimbo, farei cambiare la Costituzione alle mie coetanee elementari: ché noi rottamatori del comunismo in qualche modo c’ispiriamo a Pol Pot: vai, sbarbatelli senza saggezza alcuna, ma maggiorenni e votanti!”
“Ho inteso,” disse D’Alema, sospirando stizzosamente: “ho inteso. Volete rovinarvi voi, e rovinarmi me. Non vi basta di quelle che avete passate voi; non vi basta di quelle che ho passate io. Ho inteso. Ho largamente inteso.”

Renzi era poco lontano dalla sua casa. Mise piede sulla soglia: al rumore de’ suoi passi, al suo affacciarsi, uno scompiglìo, uno scappare incrocicchiato di topacci, un cacciarsi dentro il sudiciume che copriva tutto il pavimento: era ancora il letto devastato nelle retate, e poi occupato dai clandestini. Diede un’occhiata alle pareti: scrostate, imbrattate, affumicate. Non c’era altro. Se n’andò anche di là, mettendosi una mano ne’ capelli. Con l’altra twittava le foto del devasto.

Già principiava a farsi buio. L’amico era sull’uscio, a sedere sur una delle panchine sopravvissute alle ordinanze dei sindaci contro i giacigli dei clochard. Stava con le braccia incrociate, con gli occhi fissi al cielo, come un uomo sbalordito dalle disgrazie, e insalvatichito dalla solitudine.
“Renzi…!” disse quello, esclamando insieme e interrogando.
“Proprio,” disse Renzi; e si corsero incontro.
“Sei proprio tu!” disse l’amico, quando furon vicini: “oh che gusto ho di vederti! Sai che son rimasto solo? solo! solo, come un licenziato sfrattato cinquantenne!”
“Lo so pur troppo,” disse Renzi, “ma Sacconi è già al lavoro per riformare le casse integrazioni, vedrai, dammi 184 giorni e vedrai”.

Certo, nessuno poteva tenere presso di Renzi il luogo d’Emmabonina, né consolarlo della di lei assenza, non solo per quell’antica e speciale affezione, ma anche perché, tra le cose che a lui premeva di decifrare, ce n’era una di cui essa sola aveva la chiave. Stette un momento tra due, se dovesse continuare il suo viaggio, o andar prima in cerca della leader radicale, giacché n’era così poco lontano; ma, considerato che della salute di Prestigiacoma, Emmabonina non ne saprebbe nulla, restò nel primo proposito d’andare addirittura a levarsi questo dubbio, a aver la sua sentenza, e di portar poi lui le nuove alla laica transnazionale.

Allo spuntar del giorno, eran tutt’e due in cucina; Renzi in arnese da viaggio, con il tablet nascosto sotto il chiodo, e lo smartphone nel taschino de’ calzoni: il fagottino, per andar piú lesto, lo lasciò in deposito presso all’ospite.
Il quarantenne lupetto s’incamminò con la sua pace, bastandogli d’arrivar vicino a Milano in quel giorno, per entrarci il seguente, di buon’ora, e cominciar subito la sua ricerca. Il viaggio fu senza accidenti e senza nulla che potesse distrar Renzi da’ suoi pensieri, fuorché le solite miserie virtuali e il cinguettìo compulsivo con cui aveva sotituito la febbre ludopatica.

In quanto alla maniera di penetrare in città, Renzo aveva sentito, così all’ingrosso, che c’eran ordini severissimi di non lasciar entrar nessuno, senza certificato esente marca da bollo (secondo la misura studiata dalla Madia per facilitare le spese burocratiche dei cittadini, tacendo su quanto esse fossero comunque girate su altre fonti di tassazione); ma che in vece ci s’entrava benissimo, chi appena sapesse un po’ aiutarsi e cogliere il momento. Era infatti così; siamo in Itaglia; e lasciando anche da parte le cause generali, per cui in que’ tempi ogni ordine era poco eseguito.
Milano si trovava ormai in tale stato, da non veder cosa giovasse guardarlo, e da cosa.
Il disegno di Renzi era: se ci fosse qualche intoppo, troppe telacamere, zona ztl, o altr’inpicci, riprender le mura di fuori, finché trovasse un piú facile accesso.

(continua…)

(c) Apolide Sedentario & Manzone Ramingo 2014
DOWN DOW FOREVER
chi non si abbona a IL NUOVO MALE (e FRIGIDAIRE) è nammmerda peggio di quelli di cui si lamenta

 

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