LO STALLO A CINQUE PUNTE – edizione 2009

Col titolo “Lo stallo a cinque punte” a inizio 2007 feci un serial il cui sottinteso era: “Siamo sempre alle solite, lo Stato (boia) nulla sa inventare se non l’antica remena dei Br come spauracchi del popollame stolto per inasprir repressioni militari contro semplici dissidenti, in dittatura occulta sul modello che va dall’arresto di Curcio e morte della Cagol (termine reale delle Br) in poi (con gli anni dei servizi militari camuffati da brigatisti, delitto Moro compreso)”.
In questo giugno lo Stato ci riprova con mai nuova strategia, arrestando persone militanti in gruppi dissidenti pure estremi, ma incapaci di nuocere di fatto (vedasi l’armamentario rinvenuto, peraltro probabilmente posticcio, completamente arrugginito ed inservibile ad un qualsiasi sparo – cfr: mio post “Diario Ariano 6”).
Due giorni dopo gli arresti (mentre i media vergognandosi tacciono, pur rei d’aver strillato il primo giorno “presi i nuovi br”, e doppiamente rei di non riprender la balla il giorno dopo), gli stessi media propinano il “processo alle nuove Br” (quelle appunto arrestate due anni e mezzo fa su mandato di Ilda Boccassini, la “rossa” sbrigatata magistrata con le allucinazioni paranoidi). Nel tribunale i parenti dei reclusi alzano commoventi pugni chiusi, urlando antichi mantra (“Fuori i compagni dalla galere”) che gli procureranno perversissime ritorsioni istituzionali senza termine (e di questo coraggio siano almeno lodati, qualcuno che ancora è idealista, a questo mondo affarista).
Ma quel che colpisce è il “referto”: su 15 arrestati nel 2007, 12 condanne e 3 ASSOLUZIONI.
Allora dico: se uno finisce implicato in “terrorismo Br”, come minimo chi l’ha arrestato doveva avere prove o almeno indizi di una qualche partecipazione, anche solo limitrofa. Ma se uno poi viene ASSOLTO vuole dire che NULLA DI NULLA DI NULLA AVEA A CHE FARE col caso. E allora dico: cazzo cazzo cazzo, criminale è chi lega gli innocenti, li tiene in carcere duro per degli anni, e poi dice “ah no, non c’entravi proprio un cazzo, sei libero e tante scuse”. Scusati ‘sta fava, inquirente dei miei cojoni: non si rovina la gente che ha ideali, non si infama chi è puro nei suoi credo, perché chi ha pagato essendo un innocente fossi io ti direbbe: “ora son libero e allora faccio il crimine che tu, merda che sei, mi hai imputato, tanto l’ho già pagato, e perlomeno facciamo pari”.
A meno che – malizia sempre ci vuole con lo Stato – i 3 imputati assolti non siano stati appunto GLI INFILTRATI, gli agenti dei servizi che han creato le relazioni tra gli altri, pompando magari idee tipo “uccidiamo”, per poi dire “costui avrebbe ucciso” (strategia del Colonnello Grillo nella Liguria di fine anni ’80, poi beccato e stranamente punito).
Tanto vederci chiaro non ci è dato: come negli anni ’70 censuravano i “documenti br ritrovati nelle cabine telefoniche” o le “lettere di Aldo Moro prigioniero”, così oggi si spara la notizia (“avrebbero sparato sul G8 de La Maddalena”) e poi si tace sull’approfondimento (facendo peraltro passare nuove leggi sull’opignionismo in rete per incarcerar chi analizza ‘ste questioni), perché il doppio fondo nasconde sempre i soliti massonacci potenti…




(c) Apolide Sedentario 2009
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