IL MINISTRO AMAThausen – Speciale RO PIU’ RO MENO

E’ in partenza il treno puntualissimo dei deportati ad Auscvitz (provincia di Timisoara).
Il Federmaresciallo Amato ha decretato.
I Rom via da Roma: la capitale (pena) d’Itaglia resti “A”, come la sua iniziale.
Per come fare si chieda a PierferEichmann ed a WalterVeltrGoering: secondo il manuale di stile anniquaranta si faccia pulizia ma non si dica, e nessuno vedra’.

L’odioserrimo Amato sul Corsera:
“SENZA DARE LA SENSAZIONE CHE SIA IN ATTO UNA DEPORTAZIONE”
(Praticamente copiata paroparo da direttiva SS in pieno Reich, citazione testuale, sintomo di chiara indole mentale, oltre che strategia: se il popollo non ha la “sensazione” della “deportazione” non s’accorge che avvenga, come gia’ appunto accadde con gli ebbbrei e gli zingari stessi – loro, gli zingari, fessi, ci son sempre, quando qualcuno si deve deportare, mentre gli ebbbrei a questo giro se la godono nella potente Israele….)

A supportare Hitler nella propria “soluzione finale” c’era un impiegatizio efficientista poi processato dai Salamoni ebbbrei: si chiamava Adolf Eichmann. Costui, zelante e preciso, suggeriva i metodi piu’ efficaci per metter sulle braci tutti i nomadi scomodi.
Oggi quel ruolo lo fa suo Casini, e ce lo svela al Corsera:

“Io mi occupo dei problemi e di come risolverli. Le baraccopoli senz’altro vanno individuate, censite, e distrutte.”

Eichmann, Nerone e Attila riuniti in un centro velista: Pierferdinando ovvero Il Distruttore.

Che di questione razziale anniquaranta si stia trattando davvero – ridi amaro, se ridi, mio lettore – ce lo dimostra Urbani che dichiara:

“La storia e l’antropologia danno ragione a Fini”.

L’antropometrica dice che il fascista e’ l’umano perfetto, purche’ Ariano. Ancora la’ stiamo, sieg heil siempre…
E il Pap(p)a parla di “civilta’ morale”. “Crociata Italica” fu a Salo’ un giornale che sosteneva all’uopo slogan simili…

Ma siccome “itagliani brava gggente”, il Corsera s’inventa un trafiletto a margine di questa rediviva “Difesa della razza” in supplemento al giornale.
Nel trafiletto si dice, in gran buonismo: “Donna rumena dona gli organi, salvati tre itagliani”.
Ecco dunque un buon modo d’esser Rom: non “venire a rubare”, dacci invece i tuoi organi!

“FATE PIU’ SCHIFO DI NOI, VENITE A BUCAREST SOLO PER SCOPARVI LE RAGAZZINE E ADESSO PRETENDETE DI DARCI LEZIONI” (un Rom di Avrig, Romania, dal Corsera)


(c) Apolide SedentaRom 2007

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