IL CENSO E IL CENSIMENTO

Gia’ dal “Trattato di Schengen” si comprese che solo le merci passavano i Paesi
fottendosene delle frontiere. Per le persone restavano dogane.
Un popolo, un soldo, un duce? Ma facite ‘o piacere: una federazione, un solo euro, ma
popoli di serie A, B, C.

Sindacano assessori e sindachesse sui compiti di pi-esse (pubica si-cul-rezza)
nell’arrestar questuanti e lavavetri.

Ci sono rapine in villa, ammazzamenti, zingarelle, pezzenti: ne viene fatto un sol fascio
(detto Cioni?), come da solite leggi all’itagliana che parifican dispari (spacciatori di
robbba pari pari a consumatori di spini, da RussoJervolino sino ad oggi, tanto per fare un
esempio).
Misure anti-romene vengon prese dal Federale Amato.
Dal Corsera leggiamo: “Nei prossimi giorni Amato rendera’ esecutiva la direttiva Ue’ che
impine ai cittadini comunitari che intendano iscriversi all’anagrafe di dover dimostrare di
avere un reddito adeguato”.
Ovvero: senza soldi, niente anagrafe? i nullatenenti non hanno identita’? e cosa se ne fa,
di ‘sti puzzoni: li si espelle dal globo, ne si fanno saponi?

Amato toglie dunque finalmente l’ambiguita’ lessicale che regnava tra “censo” e
“censimento”.
“Nessuno” sia chi “non ha niente”.
Ulisse, d’altra parte, era un nomade…


(c) Apolide Sedentario 2007

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