REMO SENZA SAN – Intervista esclusiva a GIORGIO CONTE

Io ci ho le balle ancora che mi girano dall'ultima volta – e son anni – che intravidi Paolo Conte applaudito dai francesi, da vecchie ricche megere di Parigi che a un fonema con "cazz" s'en vanno in fregola. Vidi da Mirabella suo fratello, Giorgio, un di' lontano, e a primo acchito mi parve piu' umano e men ringalluzzito del suo fratello famoso e riverito dalle vegliarde madames.

Tosto, percio', vado a porgli due questioni in quel di Loano (comune in cui lo A.N. – cui l'assessora appartiene – par volere "organizzare eventi culturali" anziche' repressioni)…
Giorgio canta al Palazzo Comunale.

C'e' una mostra di Baj, con locandine che mettono – in bella vista e ben vicine – bandiere anarchiche e marchio del Comune. Faccio notare che dunque e' "La Comune". E "La Comune di A.N.", perdipiu'. Un nazidiavolo e' vice di gesu', e gli ex-missini fanno i libertarii. Il mondo e' ormai culo in aria e testa in giu', cosa vuoi farci.
Patrocina Alleanza Nazionale, l'organizzazione e' Arci, ma cani e porci posson presenziare senza pagare pedaggio: e' tutto aggratis.

Aggratis – e pur aggrattandomi i coglioni – ascolto Giorgio Conte far l'istrione, intrattenere amabilmente il pubblico come scafato gigione (ma simpatico, non repellente come suo fratello). Sonorita' soft, ambiente sciansonnie', pubblico deferente plaude (automi). Vidi e avvinsi di meglio: le canzoni sono imperniate tutte sull'assioma "parlo di donne e amori, ma sagace". Non posso dire "mi piace", ma nemmeno posso inveire schifato (come spesso sono solito fare: il mio rumore sa zittire i tromboni in men che niente, quando il mio orecchio segnala un deficiente).

Memorabile: niente. Ma gradevole. E non impegnato, pero' intelligente.
Percio' confermo a me stesso l'intenzione, e mi appropinquo per intervistare.
Giorgio mi sa notare immantinente (nota il bloc notes) e s'avvicina meco.
E' popolanescamente sorridente. Mi acchiappa per le braccia, me le stringe in comparesca effusione. E' un uomo buono, un vecchio compagnone.
Lo avverto d'esser invece io cattivo: io vivo per portare confusione, per infilare le dita nella piaga (e la dotazione in figa, vien da dire, per fare il verso ai suoi brani sulle donne – e io le so dire le cose veramente, e riesco ad essere schietto ulteriormente rispetto a lui che canta di abbandoni e bionde travolgenti che lo lasciano ma almen se ne puo' vantare con la gente, d'averle fatte ansimare).
Allora mi invita a sedere, e mi concede d'usare il mio vetriol liberamente.

Si va a sedere a fianco d'una femmina di colpo d'occhio istintivo abbacinante.
Gli dico "bella scelta, per il posto".
Mi dice lesto "questa e' mia cugina".
Gli dico che la scelta e' ok ugualmente.

(Scopriro' poi che la cugina e' "Ego", ovvero che Ego si chiama, in nome d'arte, e che il suo ego la spinge a recitare, e vuole iniziare carriera come attrice, ed io le dico che l'ego s'ha da avere, nel mondo dei malleabili servili, e lei mi dice che e' "individualista", e io le dico che qualor le basti andare in tv e accumular denaro puo' accettare i copioni alla Muccino, ma che se e' persona seria ha da scartare la possibilita' di aver successo, e lei mi dice "apprezzo l'opinione")



INTERVISTA ESCLUSIVA A GIORGIO CONTE

Come antipasto faccio a lui notare che linkar Max Manfredi sul suo sito, dare del lustro a un falsone intrallazzato e parassita di collaborazioni e negator di saluti in situazioni dove Max fa il fighetto impomatato, non e' quella gran trovata. Giorgio mi guarda con aria rivelata, e studia la mia espressione livorosa verso chi e' sedicente cantautore. Ma non e' il caso di stare a perder tempo (tenere il tempo si deve, per "suonare"…): inizio ad intervistare.

Apolide Sedentario:
"Caro Abele… ops, cioe', caro Remo… ops, cioe', caro Giorgio… E' meglio nascere figlio di puttana o fratello di ruffiano?"

Giorgio Conte:
"Meglio figlio di puttana, sicuramente!"

A.S.: "Da adolescenti chi era il piu' amato tra Paolo Furbizia e Giorgio Arguzia? E a cosa si deve, oggettivamente, il maggior successo del primo?"

G.C.: "Ricordo che fino ad un certo punto il cocco di nonno ero io, chiamato 'il cucciolo'. Pero' non sono molto d'accordo sulla 'furbizia' di mio fratello, perche' forse si ha l'idea di uno calcolatore, di uno che si sa amministrare, ma e' un fatto di carattere, di amore e difesa della propria opera. E' successo che, come per i ciclisti, e' andato in fuga lui e e' arrivato prima al traguardo. Posso dire che lui e' piu' geniale di me, e che io pero' sono piu' simpatico."

(Faccio notare a Giorgio che, ahime', qui non e' geniale alcunchi': non il fratello, che come Bergonzoni affascina i boccaloni con perifrasi che vogliono dire una sega, e neanche lui, Giorgio stesso, il quale al massimo e' appunto un simpatico affabulatore – ma per lo meno dotato in senno e senso, un cantastorie invece di un cialtrone.
Ego – non il mio ego che e' ipertrofico iperrealisticamente, ma la cugina di Giorgio, la biondona che ascolta il batti e ribatti sorridente – mi dice che sono "cattivo veramente, fai delle domande davvero velenose". Poi chiosa alla risposta del cugino dicendo "sei piu' simpatico, e va aggiunto che tu sei piu' carino". Trovo "carino" il "carino" detto a Giorgio col suo faccion popolano, e dunque cito.
Poi Giorgio Conte prosegue la risposta circa quel Conte affezionato all'oste del fratello gigione.)

G.C.: "Io cerco di essere piu' simpatico di lui perche' non voglio rompere le balle come quando ascolto qualcuno che e' antipatico e me le rompo io."

A.S.: "Cosa pensi della SIAE?"

G.C.: "Si puo' dire un gran bene e un gran male, ma senza la SIAE l'opera di genio come potrebbe tutelarsi? Magari si potrebbe anche, con altre societa' che non odorino di intrallazzi e tutela di interessi di pochi… E' anche da dire che quando ci sono giudizi diffusi sulla scorrettezza di un'istituzione probabilmente c'e' del vero… Pero' per fortuna siamo tutelati…"

A.S.: "Cosa pensi della Guerra e degli Angloammmericani?"

G.C.: "La guerra angloammmericana e' partita male e finisce peggio. Ormai si e' capito benissimo che c'e' stato un casus belli che non esisteva, e che il terrorismo e' stato incrementato, e che il prezzo in vite umane e' folle, come in tutte le guerre. C'e' da sperare che, anche ormai in ritardo, qualcuno se ne accorga, inverta la rotta, e si tenga le sue democrazie (se ce l'ha) e non le imponga agli altri."



Nobili sentimenti, Giorgio, Conte…
E atteggiamenti critici, ma niente di tutto cio' che passi dentro i testi, queste canzoni su amori andati "al" fine (con un po' di carnazza), e poi "alla" fine…
Essere fini di testa serve a un cazzo se poi non metti l'incazzo dentro l'opera, non usi il palco incitando ribellioni contro chi fa i casus belli a tavolino o contro le mafie a bollino…
Glielo faccio notare, e lui risponde che "avevo, si', una canzone piu' impegnata, e ho anche pensato la faccio, e poi invece ho scelto di farne un'altra, questa sera…".
La farai d'ora in poi, Giorgio, si spera, e ne aggiungerai altre in repertorio, se non vuoi far l'illusiorio tenebroso come quel coso chiamato "tuo fratello"…

Chiedo di fare una foto, e Giorgio Conte dice di si', che va bene, ma che e' meglio che s'aggiunga anche Ego, la cugina. Faccio la foto a Giorgio e cuginetta con la sua mise coniglietta.

Intervista perfetta.
Mondo a schifo.


(c) Apolide Sedentario 2007

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12 Comments

  1. pincopalla(però informato) scrive:

    paolo conte è uno,che,come il fratello,si è fatto il mazzo per difendere la propria musica.Tanti,che oggi tirano avanti con un repertorio di 50 anni or sono,neanche ascoltavano il magnetofono che giorgio conte portava loro,quando si esibivano vicino asti.Chiunque avrebbe mandato tutti al diavolo.Paolo-come Giorgio-era avvocato,pane e vin non gli mancava.Ha avuto tenacia.

  2. Apolide Sedentario scrive:

    più che tenacia certa gente tene ‘a C.I.A.

    (c) Apolide Sedentario 2010

  3. Massimo Salvatori scrive:

    Repellente e’ lei. Tra l’altro si contraddice: un antipatico e’ antitetico al ruffiano….
    Vuole fare lo Sgarbi de noantri ma e’ solo un patetico provocatore che non riesce a sostanziare la benche’ minima accusa gratuita che altro non rivela se la sua pochezza…

    Bene ha fattto Giorgio ha trattarla -sicuramente non lo avra’ neppure capito- con sufficienza

  4. apolide sedentario scrive:

    ah, gli a-ha, che gruppo avanti coi tempi a trattar negli Ottanta le acche con la gnuranza degli attuali digitatori…

    ha da venì trattarla, minimo insalvabile…

    perché un grammo di grammatica faccia effetto occorre una dose di cervello (ovviamente bacato, dunque immune alla legge di chi scIemo che legge)

    patetico chi svolge il tema polemico e becca la grave insufficienza in itaGliano scritto


    (c) apolide sedentario 2014

  5. Massimo Salvatori scrive:

    Bravo! Si attacca ai refusi… Conferma per l’ennesima volta la pochezza

    Avrei anche io da ridire sul suo ridicolo registro e su improbabili neologismi di cui infarcisce stucchevolmente le sue miserevoli farneticazioni, tanto per usare un eufemismo;”alcunchi’ ” non esiste nella lingua italiana.

    Risponda nel merito, invece di sentenziare, professorino dei miei stivali: lei chi e’ , cosa ha mai combinato nella vita, come si permette di insultare gratuitamente.

  6. apolide sedentario scrive:

    io con binato? io sempre contro bi-N.A.T.O.

    e a cazza mia (percaos) mi permetto di insultare alcunchì finché voglio
    (e ben sappiamo che io è dal settantasette che voglio tutto)


    (c) apolide sedentario 2014

  7. Massimo Salvatori scrive:

    Originale!
    Le auguro di guarire!

  8. apolide sedentario scrive:

    cosa ho fatto io nella vita? (tradotto in lingua massima: cosa o fatto hio nella vita?)… beh, di conigliette trattando questo antico brano, per esempio ho chiavato sua moglie mentre lei twittava in T9 senza correggere il correttore sistemico

    e visto che si usa il “lei”, mettiamo anche i puntini su “le i”:
    Le auguro di imparare la punteggiatura, così potrà indossare gli stivali da velina davanti ai professorini, visto che la sua formula “per usare un eufemismo;”alcunchi’ ”” non esiste in punteggiatura itaGliana, la quale usa caosmai i due punti (quelli che evidentemente gli attuali vomitatori digitomani hanno subito suturalmente in qualche intervento neuronale)

    i re fusi dominano sui fusi
    e ne ridiamo noi che invece siamo rimasti


    (c) apolide sedentario 2014

  9. Massimo Salvatori scrive:

    Indovina un po’ – nota che non ho accentato la “o” – chi trombava tua moglie mentri ti producevi nellla merda di intervista a Giorgio Conte?

    Gli stivali da velina non li ho piu’: li ho infilati negli orifizi di tua moglie (apolide “sederinaria”) previamente dilatati (e dilaniati) dalle mie poderose pompate.

    A proposito di sutura: si sono rimarginate bene le ferite dell’ ano di “sederinaria”? Devi sapere che in quel frangente ho quasi esaurito i punti che ora uso con parsimonia (tua sorella (as)saggia, quella “venuta” bene).

    Poveretto, rispondi: e’ corretta la punteggiatura?

  10. apolide sedentario scrive:

    io chiavo
    altri matrimoniano, cerimoniano, sistemizzano

    le tue poderose pompe (per le pompate devi andare di Viagra e la crisi non te le permette) non interessano al mio inesorabile troncone già ampiamente sgolinato

    per ulteriori diatribe sessuali resta un’unica tenzone: presentati di persona, ce lo usciamo, e vinca il più lungo (ho già vinto io, pure se sei afro), come da Legge di Natura (unica vigente, nonostante i pisellini umani alla Renzi o Berly si ostinino a star convinti che la “dominanza” venga dal voto dei sudditi)

    ma che sei, grillino o grullino (che stessa cosa è)?

    postilla: tema svolto con abbastanza correttezza formale e anche qualche vetta inventiva, ma l’alunno resta incapace di assoluta precisione, azzeccando il “po’” con l’apostrofo e non l’accento, ma errando lo “e'”, e aprendo due tonde laddove servirebbe allora una quadra (come la tua testa)


    (c) apolide sedentario 2014

  11. Massimo Salvatori scrive:

    Ahi, ahi, ahi…. Il verbo uscire non è intransitivo? Licenza poetica o… Prosa licenziosa? Ai “posteriori” l’ ardua sentenza (è proprio il caso di dire).

    No, non sono grillino. Ma ho sospettato che lo fossi tu.

    Ti dirò che cominci quasi ad essermi non del tutto indigesto, soprattutto per la concisa quanto sprezzante considerazione sulla “dominanza” determinata dalla massa informe e pecoreccia. Non piace neanche a me, ma nella cosiddetta “democrazia” la “dominanza” tradisce le teorie mendeliane, leggi darwiniane e pure una più deterministica, non stocastica, idealistica e illusoria (per quanto affascinante) concezione hegeliana basata su un’evoluzione improntata all’Idea cui asintoticamente tenderebbe la realtà attraverso un processo dialettico. Basta (lo dico a me stesso) con questi seriosi discorsi che porterebbero ad evocazioni di ancora più abusati viziosi “corsi e ricorsi storici” e giù di lì.

    In ordine crescente, ti senti più anarchico, entropico, sovversivo o individualista?

    Tornando alla musica: non riconosci una cifra estetica alla composizione contiana (mi riferisco a Paolo) ? Lui stesso riconosce che i testi sono accessori e sotttomessi alla frase musicale… In fondo Paolo non è solo “Via con me”, “Sotto le stelle del jazz ” e “Azzurrro”.

    Mai ascoltato “L’incantatrice” , “Aguaplano”‘, ” Nord”, “Max”?

    Cosa pensi del bop?

    Quali autori o compositori italiani, se vuoi, apprezzi e quali ritieni sopravvalutati?

    La canzone deve essere necessariamente impegnata?

    Mi aspetto delle risposte fuor di polemica…

  12. apolide sedentario scrive:

    Paolo? Di Tarso? Quel ratto zinger della prima ora? Folgorato (magari) sulla via di Dà Mascate?

    Bop? Bot? Bat? Man?

    Testi accessori sottomessi? Logos tanto per dire? Areare la bocca prima di farvi soggiornare cazzate?

    La canzone? La canzonatura?

    Ma avendo apprezzato la tua efficace recensione al mio uscirmelo – licenza licenziosissima e assai gradita alle secrezioni femminili – (“concisa quanto sprezzante considerazione”), almeno una risposta anti-hegeliana te la fornisco, rispondendo a due tuoi quesiti contemporaneamente, ma senza dirti quali, così impari a dir “fuor di polemica” dopo aver esordito con un “repellente”:
    Max? Stirner?


    (c) apolide sedentario 2014

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