SU LA CODA – Intravista esclusiva con MIRKOEILCANE – Apolide Sedentario al SU LA TESTA FESTIVAL 2018

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0. INTRO
Le truppe che invasero Genova in guerre passate imposero a un certo punto che il Grifone simbolo della città mutasse la direzione della coda dall’alto verso il basso, rendendone iconica la sottomissione.
Non che “Su la Testa”, l’annuale Festival di musica d’autore che si tiene ad Albenga a cura dello Zoo (e in questa edizione ospita Mirkoeilcane), sia covo di  Irredentisti. Ma gente che non s’abbandona al quieto vivere in cui giacere da condannati a morte (Negazione, anni ’90) li sono ancora eccome.
Per questo ogni anno m’accettano (senza l’accetta) a far la mia incursione dentro il Teatro Ambra che li accoglie, stavolta finalmente restaurato dopo il rinnovo della concessione (escluse le Autostrade) e il collettone civico che ha reso disponibili i fondi necessari per fare coperture e camerini.
Qui non canta Morandi e non si fanno i Preziosi. Genova è ancor più distante dopo il crollo del Ponte capitalista.
Qui si può, almeno per qualche sera di ogni anno ai primo fine settimana di dicembre, tener alta la coda del Grifone, la testa delle persone, e perché no tener alto anche quell’altro arnese d’anatomia piuttosto che stare in crisi nelle pene della democraziaduepuntozero (quella con gli algoritmi, la neolingua, la psicopollizia).


1. IL MURO DEL SONNO – intravista esclusiva con MIRKOEILCANE

“Io non ho un cane, non porto a pisciare nessuno io no”, cantava maRino Gaetano ormai 10 anni fa, poiché 30 anni prima ancora c’era Rino quello vero che sosteneva sagacissimo “Chi mi dice ti amo escluso il cane tutti gli altri son cattivi”.
Il testimone passa adesso a Mirkoeilcane, e ci risiamo con questi randagi del cantautorato che non si vogliono estinguere e neanche soltanto farsi accalappiare.

Mirko e io ci fumiamo una siga nel cortile dell’Ambra, costretti a non stare fermi per il freddo e per la fotocellula che fa spegnere la luce se un po’ a turno non le facciamo ciao con la manina.
Pensavo facessero ciao con la manina a Mirkoeilcane durante le selezioni del Sanremo Giovani dell’anno scorso. Portava una canzone non canzone. Musica zero, solo un sottofondo stile thriller. Bel canto zero, ma neanche pallosissimo rappaggio: Letteratura invece, su un tappeto di suoni. “Stiamo tutti bene”, visione infantile di una fiaba tragica. Pensavo lo eliminassero alla prima, invece Mirkoeilcane va al Sanremoufficiale. Suppongo lo useranno a contentino per chi vuole “l’impegno”, e che canterà una volta, poi cacciato dal televoto della popolazione, a dimostrazione che “se vuoi far carriera o segui la massa cumbiahiphop o col cazzo che ce la meni con la tua ricerca tra il folk romanesco e la sperimentazione”. E invece gli danno il “Premio della Critica”.
Proprio adesso che stava calciando il rigore.

Cito come suoi numi (e lui lo approva) Gabriella Ferri e Lando Fiorini. Ovvio che lui sia solo un ragazzino, ma inizia benissimo con riferimenti di quello spessore. A contraltare citiamo con disprezzo “quel giornalista” detto Paradiso ma che si traduce meglio in Paraculo, e pure Calcutta che non è figlio di maria nè di teresa, e tutti quegli altri di cui fanno spesa le masse ovine su itunes. Così ci scaldiamo per questa intravista:

APOLIDE SEDENTARIO:
Sono un apolide, so’ sedentario, ma io m’arabbio, come Pazienza quando in “Pompeo” dice: ora vi spalmo sulle pareti… E anch’io più penso e più me dico che so’ stronzo, infatti anvedi come t’intravisto… E su turistipercasopuntoorg non c’è nemmeno il tastino del “mi piace”, sai che ce frega a noi… E a te? T’hanno già inc(…)fregato? Cioè intendo quelli che “gli piace”?

MIRKOEILCANE:
No! Spero di no perché in realtà poi ci si trova incartati in quelle cose senza rendersene conto. Ma io mi premuro come secoli fa col cilicio di non finire nel tasto social. Anche perché gareggiare col tastino del “mi piace” sarebbe discograficamente vergognoso. Ma anche solo un po’ è inevitabile che a qualcuno di questi strumenti bisogna adattarsi, per quanto uno voglia essere sovversivo.

APOLIDE SEDENTARIO:
Mirko sincronizziamo i contatti, così domani ci incazziamo insieme. Tu porta il cane che io porto il porco (per le natiche della hit spagnoleggiante, il porco, intendo, e anche il cane). E siamo avvantaggiati perché corriamo più forte, o forse, Mirko, forse non corriamo, e sono loro, Mirko, loro che stan fermi: han messo gli occhi su uno schermo e non li rialzano più, non ho mai visto nessuno dormire così tanto, ma ti pare giusto?

MIRKOEILCANE:
No! A proposito di questa fotocellula che ci fa continuare a sbracciare per non restare al buio mi vengono in mente gli Illuminati: esserlo nel passato aveva significato opposto a quello di oggi (sono anche riuscito a fare passare il concetto in un passaggio di una mia canzone, ma vorrei scriverne una centrata proprio solo su quest’argomento). Il tuo citare “non ho mai visto nessuno dormire così tanto” mi fa dire: non ho mai voluto fare il cantautore-professore che insegna agli altri, ma certamente ci siamo molto addormentati. Ma ogni periodo ha le sue noie: penso che anche ai tempi di De Gregori e Dalla abbiano dovuto scontrarsi contro il “muro del sonno”. La sfida è quella di, come hanno fatto loro, rimanere invece che esplodere.


2. CHIOSA
guest star GUIDO GUGLIELMINETTI

Guido Guglielminetti è uno dei principali bassisti italiani, coautore di “Un’emozione da poco” (con Ivano Fossati, canta Anna Oxa, dirigono Fitch e Moody’s), e turnista con grandissimi nomi del pop e del cantautorato, in particolare con Francesco De Gregori.
Mirkoeilcane durante l’intravista nel cortilaccio dell’Ambra mi parla della sua passione per Francesco.
Guglielminetti è arrivato in Teatro da pochissimo e sta ambientandosi (insieme alla sua partner di palco, Roberta Di Lorenzo, nella formazione chiamata “I Viaggiatori”), è in esplorazione del backstage, e ora esce in cortile.
Dico a Mirko(senzailcane in quel momento): “Se ti piace De Gregori, come vedi è qui presente il suo bassista”.
E dico a Guglielminetti: “Scusa tanto, ma parlavamo di De Gregori, io e lui, Mirkoeilcane” (e aggiungerei “guarda il percasopuntoorg).
Guglielminetti non conosceva Mirko di persona, ma – senza atteggiarsi a celebrità datata col ragazzetto agli esordi di  carriera – si mostra davvero onorato: “Ah sei tu! bravo! ci sei piaciuto molto quando ti abbiamo ascoltato”.
Mirkoeilcane è ovviamente sdilinquinto, ma anche genuinamente imbarazzato.
Che coincidenza e che celebrazione, e io che celebrante d’eccezione, direi quasi nazareno.
Io, Mirko e Guido, stiamo tutti bene.
(?)


(c) apolide sedentario 2018
DOWN DOW FOREVER
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grazie all’associazione culturale ZOO, ai fonici e tecnici del giro Mazzi, e al Teatro Ambra di Albenga (SV)

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