IL CLASSICO NON E’ ACQUICO – antilogia lat(r)ina e classica di letteratura attualizza-bile

(dal Satiricon di Petronio Arbitro – al Var: Apolide Sedentario)

Ecco com’è il nostro popolo: a casa tanti leoni dei Lyons, fuori dall’uscio tante pecore Dolly.
Un tempo le donne benestanti andavano a piedi nudi con i capelli sciolti e il cuore puro a supplicare il cielo che mandasse la pioggia. Ora quelle stesse donne, coi loro tacchidodici e i capelli stirati e il culo in fuori, salgono ai piani alti quando piove, nell’alluvione rituale d’ogni anno.
Non ci sarebbe un paese migliore del nostro se avessimo degli uomini come si deve.
Ma in questo momento siamo in crisi, e mica soltanto noi. Intanto però tra tre giorni avremo un magnifico spettacolo: un bello scontro gladiatoriale tra precari della scuola, durante una lezione al Colosseo, in un reality snuff. Proibito il ritirarsi.
L’ex amministratore delegato che sponsirezzerà quel catch letale ha avuto trenta milioni di buonuscita: anche se spende quattrocentomila euro non se ne accorgerà nemmeno. E per di più passa all’immortalità della fama mediatica mondiale, col nuovo format real-gladiatoriale.
Ci sarà pure una donna, nell’arena. Sarà violenza estrema.

MORAGLIO DELLA FAVOLA: Duemila anni che non cambia un cazzo di priapo. Fate Vobis. Quo Vadis Ammerdam.


(c) apolide sedentario & petronio arbitro
riferimento bibliografico: Satiricon, 45.
DOWN DOW FOREVER & ROMA BRUCIA
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