LE GENTILISSIME ATTENZIONI DEL GOVERNO GENTILONI – 11° consiglione dei ministroni

Venne proposta un’imposta sugli immobiloni. Nel senso che chi possedeva grossi appartamenti, o addirittura interi palazzoni, avrebbe dovuto devolvere i milioni dei propri profittoni quando affittati a inquilini o ad inquiloni (vedasi nel secondo caso quei pollitici che a loro insaputa hanno abitazioni).
Ma la sinistra estrema richiedeva una misura meno ingentilita: non ci voleva un’imposta sugli immobili di grosse dimensioni, ossia una piccola tassa edulcorata, bensì una vera impostona.
Le abitazioni principali e le relative pertinenze sarebbero state escluse dal tassone, ma se ci fossero state più pacchiane e inutili pertinenzone, allora il fisco avrebbe aperto tosto la singolar tenzone.
Le aree fabbricabili rientravano in questa sezione di possessi “ricchi” su cui pagar l’impostona. E tanto più fossero state vaste, sino ad essere aerone.
I fabbricati rurali erano esenti qualora fossero stati ruraloni, ovvero abitazioni di grezzoni, cafoni, terroni, e insomma gente rozza. Non quindi i contadini: i contadoni.
Ma Gentiloni gentile sorrideva a chi gli paventava sovversioni da parte dei Padroni: potevasi ben farsi l’impostona, tanto sappiamo bene che in Itaglia sia i moralisti che i capitalisti son tutti solamente impostoroni.


(c) apolide sedentario 2017
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