(QUAL) COSA RESTERA’ DEL 69? Apolide Sedentario al “SU LA TESTA FESTIVAL” 2015 Intraviste esclusive con THE NIRO e MIMOSA

0. INTRO

Su La Testa?
Più che altro su ‘l luogo del crimine (altrui).
Quindi a Occhi Ben Aperti (e la testa in tutte le direzioni, pronto a schivar pattoni), Apolide Sedentario torna al Teatro Ambra, Albenga, Far West Ligure, laddove due mesi fa venne scacciato dai Fieui Di (Carruggi).
Ma stavolta è il Festival dello Zoo (l’associazione culturale che promuove ogni anno – DA 10 ANNI STICA – la rassegna di cantautori “Su La Testa”), e posso entrare a intravistare.
Tocca a The Niro e a Mimosa, due che non è che siano celeberrimi né lo saranno mai, ma con qualcosa da dire sì, per cui tra un 69 e una Terza Guerra Mondiale, tra far il sesso (macché ammmore) e il non far la guerra ma la Rivoluzione invece eccome, eccomi qua.

1. THE NIRO SENZA THE NARO – intravista esclusiva di Apolide Sedentario a The Niro (Davide Combusti)

Mi chiedeva un forzato dell’ordine alla scorsa incursione all’Ambra se io avessi il tesserino da giornalista. Manco peocazz.
I giornalisti le interviste le pagano. Io le intraviste le ottengo aggratis, per il piacer del confronto. E mi si offre pure il caffè. The Niro docet.
Che del “mediatico” ha nulla (e sia lodato). E infatti i fans lo criticano in rete dicendo si venda male. Ma lui è The Niro, non Renato Zero. E non si vende, infatti. Con tutto il rispetto al Sorcio.

The Niro è stato a Sanremo come “Giovane” con 1969, brano nonsanremese, strumentalmente rutilante, e soprattutto contentente un verso che non passa inascoltato: “STATI UNITI MAI PIU'”.
Metafora della separazione cosmica tra States e loro colonia lunare.
Ma anche slogan letale.
Se questo ha voluto intendere scrivendolo.
E vado a verificare

APOLIDE SEDENTARIO:
“Tolti i nove mesi con mia madre, io stato unito mai più. Ma in forma simile soglio sempre scrivere Down Dow Forever a tormentone. Io, con i miei artifici da delusionista per la conquista della verità, so cosa scrivo. E tu?”

THE NIRO:
“Assolutamente sì!… Parlo sempre di me, anche quando cito episodi come lo sbarco sulla Luna, di cui non sono stato un testimone oculare, ma chi lo è stato?… Ovviamente ho pensato al senso del verso che citi, alla sua doppia possibile lettura… Me lo dissero, e io risposi: se qualcuno lo opina vuol dire che ha la coda di paglia.”

A.S.:
“Allora se lo hai scritto intenzionalmente posso dirti che è un verso alla Petrolini.”

T.N.:
“Mi fai un grande onore dicendo ciò.”

A.S.:
“Girando i pollici hai mai ascoltato Darwin del Banco del Mutuo Soccorso in una pausa di un logico sesso senza regole, componendo la prima strofa del tuo L’Evoluzione Della Specie?”

T.N.:
“Sicuramente ho ascoltato Darwin. Addirittura ieri lo ho sentito in macchina, alla radio. Non lo davano da anni. Mentre lo ascoltavo non mi stavo girando i pollici, ma giocavo con gli indici. C’è stata un’evoluzione delle dita della mano…”

Genuino, sagace, Autore valido ma non inseribile nella categorie precotte dello sciò bisness attuale.
The Niro, mica Bova.
E pure un Rimasto (si dice “psichedelico” nella conversazione).
Gli lascio un messaggio per Ilaria Porceddu, amica sua, cantautrice che prima o poi intravisto. “Non bisogna deturpare il puro”, diciamo all’unisono verso tal fanciulla. Max vaffanculo.

2. LA PESCA (CRUDA) MIRACOLOSA – intravista esclusiva di Apolide Sedentario a Mimosa Campironi

Io non lo sapevo che Mimosa Campironi (in musica solo Mimosa) fosse una attrice di fiction.
Io non sapevo proprio chi fosse Mimosa Campironi.
Leggo “Mimosa” sul programma del Festival, e mi vado a informare.
Trovo la Terza Guerra Mondiale.
Pane per i miei denti. Pesce per i suoi.

Mimosa è uno scricciolo incazzuso.
Io odio ovviamente i nazisti degli Illinois e tutti gli altri anche non nazisti.
Ma gli scriccioli incazzusi come si fa a non provare una bellica bella tenerezza.

E se poi ridono, teneri e sagaci, quando parlo di pesce, rigirando un suo verso contro il sushi, diventa un capolavoro. Grazie Mimosa.

APOLIDE SEDENTARIO:
“Detto che pesce crudo se di eccellente misura è un rimedio alla crisi erotica e pure alla Terza Guerra Mondiale e alla finalmente fine dei soldi (down dow forever, come ho detto a The Niro): mi hanno rubato spazio per metterci una coda di paglia democratica, ce lo giri un documentario?”

MIMOSA:
“Ce lo giro. Con tanto di pesce crudo.”

Deliziosa mimosa. Immune a “quel qualcosa che forse allora tutti respirano e li rende come sono” (parole sue commentando l’idiozia collettiva). “Ce l’ho con il senso comune di cui si è persa coscienza nell’ubriacatura generale” aggiunge ancora.
Zingara, come si definisce. E che ci provi Salvini con la ruspa. Al massimo puoi con la raspa, Matteo.
E so che questa Mimosa la capisce. E che me la perdona. Ridacchiandosela.

3. CHIOSA – in coda, senza paglia

Mi dice Mimosa come chiosa:
“Dipende sempre da chi sei e come lo fai”.

Parlava di scelte artistiche contrattuali. Ma me la segno come universale luogo comun-ardo. Con tanta verità dietro. Se dietro non hai che il nudo culo, privo di code di paglia, che in questa doppia intravista son doppiamente citate, caosalmente.
E non ce l’ha The Niro, né Apolide Sedentario, né Mimosa.
Pur essendo allo Zoo.

Dipende da come lo fai.
Famolo.
Fate il 69 non fate la guerra.

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(c) apolide sedentario 2015
DOWN DOW FOREVER

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