Con quel cognome da ebbbreo, e’ intento in conti, ma anziche’ i soldi conta le statistiche del popollo cojone che democraticamente sceglie chi lo incula: Renato Mannheimer, macchietta d’alveare di Vespa, sul Corsera fa l’impiegato che sforna dati a cazzo per influenzare il popollame in scazzo con tutti quanti i pollitici, e sminuisce il fenomeno, per spingere a farsi gabbare i lettori (a “partecipare”, lapsus ingenuotto del bonanima Gaber)…

Ascoltate parlare il popollame, nei bar, per la strada, al circolo sportivo: tutti han le palle scoppiate, son schifati dall’arco dei partiti dell’emiciclo intiero.
Se davvero si andasse alle elezioni (a parte i dati truccati, sempre, e’ logico…) l’astensionismo toccherebbe vertici mai raggiunti in Itaglia.
Brogli, brodaglie, prodaglie, sinistre e destre canaglie, hanno scassato ‘o cazzo.

Ma il Potere si regge sul consenso: milioni di non-poteri di coloro che vanno, appunto, a votare, danno a pochi – chiamati poi onorevoli – sia la potenza che il censo.
Raggiunto il ruolo di parlamentare, essi possono dire: “mi hanno scelto, mi han delegato a dirigere il Paese”.
Ma se le urne sono disertate, la posizione che han pur conquistata non potra’ aver come alibi “ora taci: tu mi hai mandato qua, e ora decido come mi pare a me”… Gli si dira’, di fronte a tale alibi, “non ti ho mandato io, non ho votato, e se ti devo mandar da qualche parte, in miniera ti mando, e a calci in culo, lurido privilegiato”…
E inoltre i non-votanti, qualora fossero tanti, tra di loro, contando quanti sono, acquisirebbero identita’ dissenziente: strafottente numerossimo Popolo maiuscolo, autodeterminante…
Onde evitar questo effetto deflagrante, hanno mandato Marini a allontanare il turno elettorale: questo e’ il reale motivo, mascherato da “necessita’ di riforme”…

Mannheimer, conforme agli scopi del Sistema, produce dati (mica li raccoglie, li fa di in-sana pianta, da bigbrother di Orwell)…
I dati di costui danno astenuti tra il 16 e il 23 circa percento.
Mannheimer, lettori, i dati se li inventa.
Mannhatelo a mhori’ ammhazzato.

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(c) Apolide Sedentario 2008