MAGDI ALLAMortacci sui (e suini)

I grilli sbraitano in Liguria (dalle ricche ville di Sant’Ilario Miliardario), i suini grugniscono in Padania, e i giornalisti vanno come mosche (insieme a San Toro) in cerca di moschee. Magdi, che e’ un giornal-istiga-antislamici, deve dire la sua (come i mortacci che tiene). E dice gravi porcate commentando i maiali del cane Calderoli, che li vorrebbe sul suolo dove – appunto – verranno costruite le moschee.

Nel cranio a valor binario (O, 1) di quel Nessuno detto Calderoli e’ spuntato un sofisma: se per gli islamici i porci sono impuri, facciamoli pascolare sui cantieri delle future moschee, e sul terreno essi non potranno edificare i loro edificanti edifici di culto…
Ma nota Allam che i Muslim sono meno ristretto-bivalenti dei Padani (nel suo solito brano d’opignione leccaculista a occidente, sul Corsera):

“Povero Calderoli! Ci dev’essere rimasto proprio male quando gli imam hanno, in risposta, sostenuto che se anche Calderoli dovesse portare non uno, ma 50 maiali ad urinare su quel terreno, la moschea si costruira’ ugualmente, perche’ e’ sufficiente lavarlo con l’acqua. Si illudeva di avere a che fare con dei fedeli a tal punto puri d’animo da rinunciare a qualsivoglia bene terreno pur di non trasgredire il precetto coranico. Ma evidentemente ignora che ha a che fare con degli astuti e spregiudicati professionisti dell’islam che hanno eretto la dissimulazione alla stregua di un atto di fede e che sanno manipolare le maglie ampie della liberta’ e della democrazia.”

Sia, dunque, Calderoli che Allam(inchia), non sanno – gnurantoni – che nell’Islam ci sono le Abluzioni, e ch’esse appunto sono fatte apposta per “purificare l’impuro”…
Che’, parimenti, allora, Magdidiota, “spregiudicato e astuto” e’ dunque pure il biancocristiano che va a far confessione: dapprima pecca, poi – in “dissimulazione” – “manipola le maglie ampie” del perdono…
Che cazzo d’interpretazioni dai, Allam(erda)? Sei ideologico fino su nel culo (rotto ed impuro) che hai…

Pero’ il tuo articolo, Magdi, ha un finale che mi ti fa perdonare:
“Lasciamo in pace il maiale!”, scrivi, al fondo.
Ti lascio in pace, vabbeh, maiale immondo, se me lo chiedi cosi’ pietistamente, da suino che sei, implorando venia… Per questa volta vergognati soltanto, e di’ venti preghiere… Pero’ alla prossima ti rompe il culo il confessor Don Gelminchia…


(c) Apolide Sedentario 2007

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