INTRO(IA)(S)VIGN(A) AL FESTIVALZORRO D' ASTI(O) – Zorrido vs Massimo Introvigne

Domenica 27 maggio, invitato a presenziar da performer in quel di Asti – Festival Letterario Passepartout, tema "Nel segno di Zorro" (?!) -, e' programmato un convegno su Zorro (??!!) con presenti due "nomi importanti": Massimo Introvigne (teologo cattomediatico) e il filosofo Giulio Giorello (opinionista su tv e Corsera). Con mascherina e con cavallo nero (nel senso di fallo afro nella patta) vado a tracciare lo zippo in culo a tutti.

— 1.
FESTIVAL PASSEPARTOUT, ASTI 2007
"NEL SEGNO DELLA CROCE" (…pardon: "NEL SEGNO DI ZORRO")

Mentre con Ana Maria Isabelita, alias Rosadstrada, ci muoviamo lungo il pedemontano, ci chiediamo che senso abbia un Festival su Zorro, e ripetutamente rispondiamo: di tutto si parla, meno che del serio, poiche' la Storia (la Verita') fa male, mentre le storie (le storie "fantasiose", le saghe tolkienane, gli "eroi" Marvel) fanno star bene le menti menzognere del popollame servile, e cio' cavalcano dunque gli assessori che "organizzano eventi culturali".
Ovvero: ci rechiamo ostili ad Asti(o).
La manovalanza, al Festival, e' composta da braveragazze e buonuomi. Volonterosi ci accolgono, ospitali, di sotto a Zorri di formati varii, compresi pure i costumi origgginali, esposti in teche museali.

Siamo a Palazzo Alfieri.
Fortissimamente astioso, faccio visita alle strutture fiere, nobiliari, di quello scrittor "voglioso" di legare la volonta' al dovere nazi-onale.
Il "volli volli" retorico di Alfieri sta scritto sulle pareti di un fastfood di stampo tricolore. Sui muri del Palazzo, invece, stanno soltanto motti dei retori alfieriani, tra cui un tal "da Sabbione" che s'oppone alle "viste gallesche" (?), e Alfieri stesso che inneggia all'itagliano maschio che non ha pari, tronco rigido, in caratteri grafici latini.
Trionfo di tromboni, le pareti, ed il convegno zorresco ch'esse ospitano.

Giorello ha disertato. Non s'e' presentato a singolar tenzone con Diego De La Vega. Che cafone.
Cafone e' l'intellettual professorino che prima accetta l'invito ad un cialtrone festivalazzo su Zorro, e poi lo aborre (preso com'e' da scriver pel Corsera opinionismi ineggianti al necessario "dover avere coraggio, non seguire il pecorile andazzo", o – sopra il Magazine dello stesso giornale – tener la sua rubrica "Irriverente").
Irriverente e' accettare le proposte, pero' poi farne niente: letteralmente coerente – non men stronzo.

Giorello non c'e'. Ma stan li' ben presenti altri nullafacenti del pensiero "appassionati di Zorro": Introvigne (il teologo sfuggente), e l'autor di due -?!- libri circa Zorro "professor" Troncarelli, con in piu' Beppe Valperga (che e' un cinefilo) e Stefano Moriggi (che e' un cretino, professorino tirato che ci narra d'essere stato a un raduno di Zorrofili – tutti vestiti da Zorro, mascherati – tra i quali Vittorio Sgarbi).
Si dice "occidente e' eterna adolescenza", ma qui mi sembra piuttosto sian "bambini", sian ritardati, 'sti pensatorini dell'accademia mediatica…

Si fan differenze: "zorrofili" e "zorrologhi".
Si parla per parlare.
Vecchie lenze abituate a incantare, usando il nulla, il boccalonpopolare che ivi accorre ad ascoltar disquisire "da chi sa".
Da chi sa citare tutti i film su Zorro, da chi ha un salario come professore e passa il tempo, sedicente "storico", a ricercare se dietro il ricercato eroe mascherato fosse anche esistito un rivoluzionario messicano poi romanzato "ad arte" (?!) da Mc Culley nel 1919 col feulleiton poi usato da Walt Disney ("Maledizione di Capistrano", primo tomo della saga zorriana).
Seguo svogliatamente disquisire. Rosadstrada pure. Ha i fari puntati dei convenuti addosso. 'Sti paraculati guardoni (di sceneggiatidisney e molto men disneyane sue belta', mentre lei sta schifata dal pocume di questi luminari paralume). Ci bisbigliamo commenti col curaro per sopportare questi profdelcazzo, insostenibili leggerezze.

La futile disquisizione verte inutile sui libri del "pro-fesso-r" Fabio Troncarelli, che ha interpretato Diego De La Vega come simbologia della concrega massonica ammmericano-messicana, con tanto di "zeta" in grafia muratoriale.
Introvigne ha negato su "Avvenire", quotidian vescovile, l'allusione, pur riconoscendo massoni sia Mc Culley che il suo diffusor sullo schermo WalterDisney (sue le fiction di scherma anni '50, che ancora negli anni '70 erano imposte nella "tv per bambini", prima di Zorro-Banderas con per target le occidentali intente a ditalini).
Rosadstrada ha fornito al negro Apolide copia dell'avveniristica tenzone. Tutto il convegno ne e' clone, dell'articolo. Bastava leggerlo a casa, mica ad Asti: questa e' una replica, questi relatori sono solo cervelli in differita. La differenza, microintellettuali, tra Zorro e la vita e' appunto che dal vivo mancano dei virili combattenti contro il Poter dei Potenti, mentre gli appassionati di Mandrake, di Zorro, e dell'Enterprise – come i figli di madre sempre incinta dei popollani idioti – sono a frotte, loro non mancano mai…
Uno di loro e' Introvigne.



2. INTROVISTA ALL'INTRAVISTO MASSIMO INTROVIGNE

Ultimamente Introvigne ha dedicato il suo mandato teologico-mediatico al negazionismo circa il videoclip cleropedofilo della bibisi'. Non lo conobbi cosi', da prezzolato filovaticano, bensi' a un convegno genuino che voleva mischiare il teatrocanzone alle ragioni di guerresante tra biancoccidentali e musulmani. Sembrava persona aperta. Ma e' solo aperto nell'ano.
Finito il sermone zorresco, l'Introvigne si dedica zelantemente (con la z) ad abbassar con lo zguardo zip mentali di Rosadstrada seduta in prima fila.
Poi, con scusa orariale (oratoriale), se la fila nel mentre m'appropinquo con il blocnotes intervistatore.
Fortissimamente ti volli intervistare, percio' non mi puoi scappare: vai nel cesso? e io di fuori a aspettare (se si sia fatto pugnetta non so dire, nel caso abbia fatto e' precoce)! Mi trova all'uscita, non mi puo' evitare. Deve fare veloce, il treno scappa. Gli dico "al treno ti posso accompagnare, intanto tu rispondi ai miei quesiti".
Volli, incallito, volli. E son riuscito a strappargli due parole, al papalino trombone. Ed eccoville.

Apolide Sedentario:
Tu che sei Introvigne nella vigna del signore, cosa pensi del Benedetto Sedicente vignaiolo? Puo' quel tipo di sguardo stare in volto a un "vicario di Cristo"? Oppure e' evidente che Cristo sono io?

Massimo Introvigne:
…Lei e' Cristo?

A.S.: Si', io, mi ha visto bene in faccia?

(Introvigne mi guarda, sosia ameno del Nazareno inchiodato)
M.I.: Non so se Cristo e' lei, ma se fonda una religione mi contatti, io sono uno studioso del settore… Ormai di religioni se ne fondano innumerevoli, in giro… Se fonda la sua mi chiami…

A.S.: La chiamero', pero' non mi ha risposto se vede o no qualcosa di satanico negli occhi del Benedetto Sedicente…

M.I.: Sono cattolico. Non vedo nulla di satanico in Ratzinger. Io sono cattolico.

A.S.: E' morto Ernesto Che Dadullah: ha senso parlare di Zorro nel frammentre d'una GuerraMondiale?

M.I.: Durante le guerre, il popolo legge pur sempre i fumetti, i pulp, i prodotti della fantasia… Sono argomenti troppo diversi tra loro, questo convegno su Zorro e la Guerra… Anche durante le guerre il mondo segue il campionato di calcio…
(farei coerenza nel dargli un calcinculo, ma essendo Introvigne svignante mie domande, fingente interesse ai libri in bancarella, preoccupato del treno che non passa a liberarlo da me, procedo in questa mia attivita' inquirenziale sul difensorspadatratto del Topastro Ratzo ex comandante Inquisitore)

A.S.: Anziche' a venir qua a parlar di Zorro, perche' non la fai tu, "Rivoluzione", o nel tuo caso forse e' meglio dire "la Teologia della Liberazione"?

M.I.: La Teologia della Liberazione e' morta. C'e' molto disinteresse, in Sudamerica, oggi, verso di lei. E' roba del passato.

A.S.: Disinteresse o successo della censura uffiziale vaticana?

M.I.: Disinteresse. Il popolo non la seguiva piu', ha preferito diventare Pentecostale, o Evangelico.

Negazionista dei video bbc, e negazionista pure della lotta feroce e "finale" (in hitleriana accezione: papa Ratzo fu un soldato del Reich…) compiuta dal Sant'Uffizio vaticano contro i teologidiliberazione durante tutto il regno woitiliano…
"Morta", la Teologia di monsRomero, dice Introvigne. Si', Introvigne: "morta", ma "ammazzata"…

('sto allampanato grasso chierichetto di Minimumfox Introvigne qui se la svigna davvero, cagnolino spocchioso tra le braccia d'orrido papa "nero")



3. PIU' LA PAROLA CHE LA SPADA
(La sera, Apolide fa il suo scio', nelle Cantine di Palazzo Alfieri.
Il pubblico ride amaro, e plaude dolce.
Nel segno di Zorrido.)


(c) Apolide Sedentario 2007

se(xy)greteria stampa e pi(e bi)-er-raggio: Rosadstrada
imago: Alice
suoni: Matteo


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