GENOVA DUEMILAQUATTRO?GE NO VA DUEMILACROLLA! # 2

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L’ASSIOMA


In Itaglia si sa che è dal ’50 che gli appalti si fanno con il giro dei soliti noti: affidati a conoscenti, o – se sconosciuti – che almeno a mazzettaggio siano dei consenzienti… E c’è tutto un racconto di Leonetti che già negli anni ’60 fa una sintesi di come e perché è impossibile che possa essere controllata veramente la sicurezza sul posto di lavoro (Leonetti spiega che esiste un controllore per ogni tot cantieri, e pure ammettendo non sia uno venduto e facile alla corruzione, resta dunque in certo senso impossibile seguire posto per posto col necessario zelo)…

Detto che quindi si parte già nel fango, nel post-DC, che almeno ci marciava – su questo andazzo marcio – ma con scientificità andreottiana, la “nuova” classe politica, incapace di amministrare il proprio matrimonio (figurarsi i Comuni e le Regioni), non più riuscendo a gestire i necessari lavori di manutenzione alle metropoli (strade, palazzi, edifici pubblici) per affannato magnamagna (o sperpera) dei pubblici forzieri, inventa la “STRATEGIA DEL GRANDE EVENTO”.
Ovvero: anziché mensilmente roteare le manutenzioni pubbliche, lasciare marcire per anni tutto quanto, e nel frattempo organizzare (pure al suono dei tromboni massmediatici) “eventi” immensi, tipo le Olimpiadi o i Campionati Mondiali, e approfittare dunque della pioggia di finanziamenti europei per, in realtà, – anziché organizzare lo spettacolo – averci i soldi per riparare tutti i buchi lasciati aperti per le strade o nei muraglioni civici. In un sol colpo.
Lavori fatti a cazzo.
E poi: tragedie.

E qui non c’entra né destra né sinistra: è proprio la radice che è marcita. Appalti, subappalti, e Submariner e i sub che tiran su cadaveri dalle acque in fronte ad Otranto… E infine, sempre di “sub”, di “sotto”, qui parlando, altri albanesi cadaveri schiacciati sotto solette di cemento armato del “monumento simbolo del prossimo anno da capitale culturale di tutta l’europa”… Bella roba, l’EuRoba…
Adesso sì che ci ha un monumento adatto alla cultura, Genova “capitale”: LE MACERIE.

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