INTRAWRESTLING CON DIEGO FUSARO – una intravista ardecore/feiled di Apolide Sedentario

Apolide Sedentario cela una identità (ma non identificabile, altro che ufo) da Dottore l’aura&ato, titolo ottenuto nella “vecchia” Università, prima del 3×2 anni 2000, quando invece si breve-laureò tal Diego Fusaro da Torino.
Ricordo Tony Fusaro e il Wrestling arcaico degli Antonio Inochi: filosofiche metafore dell’Era del Falso che oggi orwellianamente è diventata addirittura Regime Autoritario Globbale.
Un Fusaro minore, ma altrettanto televisivo, va nell’entroterra Ingauno a presentare (in un edificio di evidentssima fattura massonica, “spacciato” come centro multifunzionale ed in realtà Templio delle locali s-Logge, con grandi triangoli equilateri a reggere la volta e far triade con l’ampio finestrone al centro e sopra di due ordini decorativi fondati su due numeri primi) un suo libro sull’ “identità”.
Apolide Sedentario proprio sul tema filosofico-sociale-politico dell'”identità” si l’aura&ò, quindi ritiene lecito interrompere (mentre Fusaro parla di “non costruire muri sui confini e avere dialogo”) dopo 45 minuti di prolusione solipsistica del Professorino (minuti nei quali costui tocca anche concetti credibili accademicamente, alternati a pallosissimi inserti di erudizione da Liceo Classico).
Apolide vorrebbe semplicemente porre due domante: 1) Come si coniuga l’anticapitalismo di Fusaro con l’avere un agente letterario; 2) Fusaro parla di identità individuale e la contrappone a quella culturale (collettiva, direi io), ma perché non parliamo anche di Identificazione (che tanto incorre nell’identità collettiva di qualsiasi tipo)?
Apolide Sedentario non riesce che ad accennare le prime parole, e subito un tizio assai benvestito e ipermascherinizzato lo spintona affinché si sieda e stia zitto. Sino poi a fine serata scortar fuori il Fusaro stesso, rivelandosi rappresentante in borghese (e un po’ in borghezio pure) delle italiche forzarmate, le quali palesemente in un paesino di provincia in una inutile sera estiva SCORTANO FUSARO, manco fosse un Saviano malriuscito, o un ministro dell’OMS (pardon, della Repubblica).
Ma Fusaro non era un dissidente? Le forze armate scortano i dissidenti? O non sono dissidenti, bensì agenti del Bispensiero?


(c) apolide sedentario 2021
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2 Comments

  1. Marco Porsia scrive:

    Che piacere rileggerti, egregio Apolide! Ma che dissidente! Il potere, come tu ben sai, si sceglie gli avversari con cura, di quelli che si possono mostrare in giro per fare i democratici. Per i rompipalle tenaci, quelli che non amano fare finta, c’è solo il silenzio nerboruto denso di minacce. E tu, mio caro, sei proprio quel genere di rompipalle, il migliore. Fusaro non vale un pelo della tua barba druidica (ce l’hai anocra, vero?). Un abbraccio dal Cinghiale editore.

  2. Apolide Sedentario scrive:

    Bababuuuuum Sdeng Bang Bang
    L’ignoranza è forza, la libertà è schiavitù, leggesti tu in un atrio insieme a me
    Futurista che non sei altr(aguancia)
    Dissidente tu, dissi dente per dente io, e mai i denti ci ai fusari

    Grasssie


    (c) apolide sedentario 2021

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