Caro Fratello Silvio,
mi obblighi a scriverti di nuovo ,come del resto era prevedibile.
Amici comuni mi confidano che, proprio in questi giorni di
dicembre, attendi con angoscia questa mia letterina, soprattutto visti
gli esiti devastanti della prima epistola che ti inviai.
Esiti devastanti anzitutto per la stabilità della tua
condizione interiore e la lucidità (scarsa) delle tue iniziative
immediatamente successive.
Ti ricordi?
Correva il mese di luglio 2010, giorno 26: come uno schiaffone immateriale, ricevesti la Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010, messa on-line sul frequentatissimo Sito di Grande Oriente Democratico (www.grandeoriente-democratico.com ), subito rilanciata da Dagospia (www.dagospia.com) ,commentata dal Fatto Quotidiano (IL FATTO QUOTIDIANO del 27 luglio 2010 by Gianni Barbacetto: “E il maestro scrisse al ‘fratello Silvio’”) e recitata per circa due mesi (agosto e settembre) di giorno in giorno, su CURRENT TV, Canale n.130 di SKY.
Rilanciata sul web, su You Tube e su innumerevoli blog e
siti, stampata e diffusa in uffici, esercizi commerciali, ospedali,
fabbriche, studi professionali, sedi di partiti e associazioni, sono
pochi gli italiani che non ne abbiano letto almeno una parte o che non
ne abbiano avuto nozione, diretta o indiretta.
Nonostante i tentativi di censura tuoi e dei tuoi scagnozzi.
In effetti, essendo “aperta”, la Lettera era indirizzata non
solo a te, ma anche ai nostri concittadini, confratelli massoni e non,
donne e uomini.
Però era rivolta prima di tutto a te.
Nonostante ciò, non hai saputo far tesoro degli ammonimenti,
delle diffide e dei fraterni consigli in essa contenuti.
Anzi, come ebbero a confidarmi persone a te molto vicine
(sappi che sei circondato da innumerevoli triplo-giochisti), non appena
leggesti quella fraterna epistola, preso dal panico, decidesti di
giocare il tutto per tutto e attaccare a testa bassa coloro che- a
torto- ritenevi potenziali “collaboratori” della tua imminente
defenestrazione, da noi profeticamente annunciata.
Si trattava, invece, nel caso dei finiani(rei di dissenso
interno, il diritto al quale è il pane quotidiano dei partiti liberi e
democratici), di collaboratori e potenziali alleati nell’opera di
salvaguardia della democrazia e della legalità per cui Grande Oriente
Democratico sta da tempo lavorando.
Ricordi? Appena poche ore dopo la pubblicazione della Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010,
e in conseguenza della sua lettura da parte tua e dei tuoi
collaboratori (fraterni e non), hai preso due decisioni assai poco
lucide e lungimiranti.
La prima è stata quella di ordinare l’assoluto silenzio sulla
lettera e su quanto rivelava a proposito del tuo cursus massonico. Un
silenzio puntualmente rispettato da parte di tutti gli operatori
mediatici che sono al tuo servizio e libro paga, quasi come camerieri e
maggiordomi di regime.
E si tratta di tanta gente, non soltanto del direttore del
TG1 o di quelli di TG5, Studio Aperto e TG4. Persino nei media
teoricamente di area “oppositiva” al tuo governo, nel centro-sinistra,
ci sono giornalisti che si comportano come soldati di ventura in cerca
di ingaggio. Pronti a sfumare, attutire, omettere, mistificare, in
cambio di qualche inconfessabile prebenda.
Complimenti a te, caro Fratello, che ti alleggerisci
volentieri di qualche “metallo” (in gergo massonico, come sai, alludo
ai “piccioli”…) in cambio dell’omertà di professionisti senza morale; e
complimenti a voi, cari pennivendoli italioti, sempre in cerca di
padroni e committenti generosi, in barba a qualunque ideale o
deontologia professionale.
Caro Fratello Silvio,
ovviamente non è per noi una novità la tua capacità di
utilizzare e ammansire esponenti sinistrorsi del giornalismo e della
politica.
Sappiamo tutto, noi. Anche quanto è lunga la lista. Solo in
politica potremmo ricordarti una lunga sfilza di nomi, situazioni e
inciuci, che parte dal comunista Cossutta (per qualche affaruccio con
l’Unione Sovietica, giacché la Russia è sempre stata nel tuo cuore…),
passa per il Veltroni degli anni ’80 (questioni pubblicitarie e
conferma del tuo monopolio delle tv private…), i D’Alema, Bargone
(Antonio) e Latorre (Nicola) degli anni ’90 (qui è meglio stendere un
velo pietoso, perché altrimenti parecchi si farebbero male, tra
commercialisti romano-pugliesi, banche inglesi e società off-shore
destinatarie di ingenti fondi…). Per non parlare dell’ultima bischerata
del sedicente rottamatore fiorentino, Matteo Renzi, che va ad
ambientarsi e a confabulare ad Arcore, invece di mantenere un rigoroso
profilo istituzionale.
Intendiamoci: per il futuro, personalmente, vorrei che
Veltroni, D’Alema, Latorre e Renzi collaborassero tutti e ciascuno alla
creazione (ex nihilo, perché attualmente non esiste) di un
autentico e originale centro-sinistra: riformista, laico, libertario,
con un progetto culturale, economico-industriale e sociale all’altezza
delle sfide (impegnative) del XXI° secolo.
Tuttavia, per poter lavorare al presente e al futuro, occorre ripensare il passato e trarne utili insegnamenti.
Quindi, cari compagni Veltroni, D’Alema, Latorre e Renzi: basta con gli inciuci vecchi e nuovi. Cercate di non farci venire voglia di aprire armadi pieni di scheletri pericolosi, e lavorate con rigore e armonia alla rigenerazione civile del Paese.
Ma torniamo a noi, diletto Fratello Silvio.
E all’ordine del silenzio che hai impartito – un diktat
capillare, dal giornalismo alla politica – col risultato che non un
solo esponente del PDL si è azzardato a misurarsi con i contenuti della
prima lettera, anche solo per smentirla o criticare l’attendibilità di
certe imbarazzanti rivelazioni sulla tua poco onorabile carriera di
massone.
Ma verrà il giorno in cui sarai costretto a dire almeno due
paroline sulla tua identità di Maestro Massone (auto) Illuminato e
sulla vera natura della Loggia di Arcore, operativa sin dal 1991.
Pesale bene quelle due paroline, allora. Perché tutto ciò che
dirai o non dirai, te lo dico da fratello, potrà essere usato contro
di te.
Ecco, io aspetto quel momento.
Poi c’è la seconda decisione poco lucida, e molto poco
lungimirante, lasciatelo dire, che hai preso a causadella pubblicazione
della Lettera Aperta n.1 : scatenare la caccia al presunto traditore.
Hai fatto deferire ai probiviri della PDL gli onorevoli
Briguglio, Granata e Bocchino, censurando anche Gianfranco Fini e, di
fatto, mettendo odiosamente alla porta sia il co-fondatore del “Popolo
della Libertà” (quale libertà, quella di obbedire ciecamente alla tua
dispotica, anti-democratica e illiberale persona?), sia altri
rappresentanti del popolo sovrano eletti senza vincolo di
sudditanza/vassallaggio a te, ma obbligati a rispondere del loro operato
solo agli italiani che li hanno votati.
Con perfetta coerenza da contro-iniziato, poi, a chi pensavi
di far presiedere la corte inquisitoria dei Probiviri del PDL che
doveva infliggere il rogo agli eretici finiani?
Ovviamente al Fratello Maestro Illuminato (ritenuto in passato
vicino all’ Opus Dei) Vittorio Mathieu, molto intimo del Fratello
Salvatore Spinello (già Gran Maestro del Grande Oriente Scozzese
d'Italia, comunione di Piazza del Gesù) e infine approdato
all’Accademia degli Illuminati fondata nel 2002 dal Fratello Giuliano
Di Bernardo, ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia e della Gran
Loggia Regolare d’Italia.
E sarà un caso?
Chiariamo, una volta per tutte, che tu e i tuoi degni compari
piduisti e post-piduisti appartenete a quel tipo di massoneria (con la
“m” minuscola) reazionaria, conservatrice, illiberale, elitaria,
gerarchica, anti-democratica, che da secoli prende sonori schiaffoni
dalla vera Libera Muratoria: quella laica, liberale, libertaria,
anti-clericale, pluralista, democratica, talora anche socialista.
Eppure, più prendete sonore bastonate, più tentate di
risorgere in nome di una presunta Tradizione e del vostro presunto
diritto di Illuminati, presuntivamente predestinati al governo elitario
del mondo.
Non scherzare con la storia, caro Fratello Silvio. E non scherzare con noi di Grande Oriente Democratico.
Noi siamo gli eredi di quelli che vi hanno sconfitto tra 1776
e 1783 in America del Nord, quando logge repubblicane, democratiche e
patriote (poi statunitensi) sconfissero logge monarchiche filo-inglesi.
Siamo gli eredi di quei Fratelli (soprattutto girondini) che
affermarono la Rivoluzione francese nella sua fase democratica e
liberale (1789-1792), anche contro le logge legittimiste e
contro-rivoluzionarie, il cui pensiero fu ben riassunto dal massone
clericale e reazionario (proprio come te, caro Silvio) Joseph de
Maistre (1753-1821).
Noi siamo i diretti continuatori del Gran Maestro del Grande
Oriente d’Italia, Giuseppe Garibaldi, e di tutti quei massoni
garibaldini, mazziniani e cavouriani che hanno fatto il Risorgimento e
l’Unità d’Italia.
Quel Risorgimento e quell’Unità nazionale che tu e i tuoi
beceri alleati leghisti vorreste demolire nella memoria e nella
percezione generale degli italiani contemporanei.
Non te lo permetteremo, caro Fratello.
Ti abbiamo avvertito.
Non hai saputo o voluto capire.
E adesso non vedi in che cul de sac ti sei andato a mettere?
Da bravo massone, una volta ricevuto un “richiamo” e diversi
“ammonimenti e diffide” da parte del sottoscritto, che ti è Fratello
(“maggiore”) e che massonicamente ti chiamava ad un “lavoro a
specchio”, avresti dovuto iniziare un serio processo di introspezione e
auto-critica, volto ad emendare anni e anni di condotte
contro-iniziatiche e assai nocive rispetto alla collettività nazionale
di cui ti ostini a voler manipolare il consenso.
Purtroppo, la tua sciamannata reazione era anche sin troppo prevedibile.
Ecco perché, profeticamente, la prima lettera ti aveva avvertito di un prossimo redde rationem.
Quanto amaro dovrà essere il calice che ti accingi a dover assaporare,
però, solo tu potrai determinarlo, con il tuo libero arbitrio.
Mi spiego meglio.
Il 14 dicembre prossimo, quale che sia l’esito della doppia
votazione al Senato e alla Camera dei Deputati, qualunque sia il
conteggio finale, cambierà ben poco: la tua stella si è ormai
oscurata.
Basta leggere le cosiddette indiscrezioni di Wikileaks, caro
Fratello, su cui ora è necessario dire un po’ di verità ai nostri
concittadini.
Tu e lo pseudo-Fratello Franco Frattini (anch’egli
sciaguratamente approdato, da posizioni liberal-socialiste e laiche, a
strumentali velleità neo-clericali e conservatrici da ateo devoto)
sapete bene come stiano le cose, perciò non continuate a menare il can
per l’aia.
Davvero vogliamo continuare a raccontare che le attuali
indiscrezioni provenienti da qualche gola profonda del Dipartimento di
Stato USA nuocerebbero all’amministrazione Obama?
Se una nazione volesse fare sapere ai nemici (vedi ad esempio
le notizie relative all’Iran e al fatto che, in caso di attacco
americano, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Giordania ed altri paesi
islamici sarebbero in prima fila tra i co-belligeranti), ma soprattutto
agli alleati cosa pensa di loro, fuori dai denti e senza il
paludamento del minuetto e dell’ipocrisia diplomatica, cosa dovrebbe
fare?
Magari favorire la diffusione di gole profonde e di portavoce telematici come Julian Assange. O no?
Bene. Qual è l’inequivocabile messaggio che lo Zio Sam consegna, tramite Wikileaks, all’alleato italico?
Quale messaggio ha provocato reazioni rabbiose e risentite
del povero indignato Frattini, pronto ormai a bruciare sul rogo
l’indiscreto Julian Assange?
Il messaggio è forte e chiaro: Berlusconi è un alleato infido
e inaffidabile, lingua in bocca con l’altrettanto infido Gheddafi, con
l’anti-israeliano Erdogan, con Putin (cui consegna un pericoloso
controllo sull’approvvigionamento energetico italiano, al di fuori
dell’alleanza atlantica).
E non solo Berlusconi è infido e inaffidabile, ma anche
incapace di governare, poco lucido, in cattive condizioni psico-fisiche
e giunto ormai al capolinea.
Perciò prima gli italiani lo mandano a casa, meglio è.
Non serve a niente cercare di attutire il tremendo knock-out statunitense
per mezzo delle insignificanti, leziose, tardive e niente affatto
spontanee attestazioni di stima offerte da Hillary Clinton.
Fratello, è solo un uso postumo di vaselina. Postumo e,
quindi, a bassissimo costo per chi lo fa e inutile per chi lo riceve.
Ma tutto questo, caro Silvio, tu lo sai molto bene. Ed è per
questo che mastichi amaro, molto amaro, nel constatare che ormai “il re
è nudo”.
Sei nudo, Silvio, e non basta qualche friabile foglia di fico
per coprire la tua definitiva delegittimazione e l’invito dello Zio
Sam ad andartene presto in malora, se vuoi evitare conseguenze ancor
più spiacevoli delle presenti.
Vorrei perciò, alla luce di tutto quanto precede, darti alcuni fraterni consigli che spero – stavolta – vorrai seguire alla lettera o giù di li.
- Quando a luglio ti sono arrivati i nostri primi ammonimenti, invece di ascoltarli hai pensato di poter soffocare ogni libero confronto critico all’interno del PDL e di poter eludere la vigilanza di Grande Oriente Democratico & Company sul tuo operato. I variegati (e per te infausti) eventi di questi ultimi mesi (da luglio ad oggi) dovrebbero averti dimostrato che questa è una via sbagliata e senza uscita. Ergo, accetta di fare un paio di passi indietro e favorisci la nascita di un nuovo esecutivo che possa affrontare i problemi che tu non sei stato in grado nemmeno di sfiorare. Piantala di frignare che vuoi andare a nuove elezioni e lascia che venga approvata una nuova legge elettorale, meno truffaldina di quella che ti fa tanto comodo per governare con maggioranze indebite e gonfiate, a fronte di un consenso, il tuo, che è largamente minoritario nel Paese. Accetta una nuova legge sul conflitto d’interessi che stabilisca, ad esempio, che un detentore di grandi mezzi mediatici possa, al massimo, essere il leader di un partito, ma giammai assumere il ruolo governativo di ministro e men che mai di Presidente del Consiglio o di Presidente della Repubblica. In questa prospettiva, visto che i canali tradizionali da te detenuti (Retequattro, Canale 5 e Italia Uno) sono tuttora più importanti – per introiti pubblicitari e per audience – dei recenti canali digitali o satellitari, accetta di privarti di uno dei tre canali generalisti (anche il meno importante: Retequattro), in nome di quella “rivoluzione liberale e liberista” di cui ti sei riempito vanamente la bocca per anni. E in nome dei principi anti-trust tipici di ogni democrazia occidentale. Altro che quella truffa della legge Gasparri.
- Licenzia tutti i tuoi cortigiani/collaboratori servili e sciocchi. Se non ti sbrighi a liberartene, ti condurranno a rovina certa e, un momento prima del tuo crollo totale, saranno i primi ad accoltellarti alle spalle. Scusati con gli italiani (magari proprio a Porta a Porta di Bruno Vespa, dove pronunciasti le tue vane promesse) per non aver onorato i vari “contratti elettorali” con loro. Scusati con gli omosessuali per le tue battute discriminatorie degne di un bauscia brianzolo che ha alzato un po’ il gomito. Scusati con quelle donne italiane e straniere che si sentono umiliate dalle tue battute misogine e maschiliste e che ne hanno le scatole piene della tua bava senescente di satiro improbabile e grottesco. Non starò a farti la morale, perché non sono un moralista. Se ti piace scopare, scopa con chi ti pare e traine tutto il piacere che vuoi, ma non ti azzardare a riempire il Parlamento (italiano ed europeo) di mezze calzette il cui unico merito è quello di aver soddisfatto le tue bramosie senili.
- In questi giorni corre voce che Virginia Sanjust (te la ricordi, Virginia, in relazione ai tuoi riti di magia sessuale? ) sarebbe in procinto di fare approfondite confessioni sugli aspetti esoterico-magici dei suoi rapporti erotici con te e con il tuo ambiente. Subito si è sparsa anche la voce che qualcuno dei tuoi scagnozzivorrebbe farle chiudere la bocca per sempre, seppellendola in qualche ospedale psichiatrico senza via di uscita o facendole anche di peggio… Affrettati a smentire queste gravissime voci – alle quali io mi rifiuto di credere – che ti vorrebbero come mandante di qualche odioso crimine verso una creatura indifesa e già parecchio segnata dal suo incontro (nefasto) con te.
- Tieni al guinzaglio i tuoi cortigiani più screanzati. In particolare, fai presente allo pseudo-Fratello Denis Verdini che “me ne frego” lo va a dire a sua nonna o a qualcuna delle sue/tue puttane, non certo al Presidente della Repubblica, al cui rispetto istituzionale e personale (trattandosi per di più di un autentico galantuomo) è doverosamente tenuto. Altrimenti gliela insegniamo noi l’educazione, a suon di scheletri danzanti che uscendo dagli armadi allieteranno le sue già impegnative vicende processuali.
- Astieniti, almeno fintanto che ricoprirai la carica di Presidente del Consiglio dell’Italia Unita, dal metterti a sponsorizzare acriticamente i libridi Angela Pellicciari (da Risorgimento da riscrivere a L’altro Risorgimento a I Papi e la Massoneria, eccetera). Questa operazione ci offende particolarmente, in quanto massoni, ed è per questo che le dedichiamo qualche riga. Vedi, coloro a cui rivolgi i tuoi consigli editoriali, come i giovani alla festa del PDL in presenza della ministra Giorgia Meloni, non sanno che “sporca” operazione di revisionismo storico-culturale si nasconde dietro i tuoi subdoli suggerimenti. Cantando le lodi di “Risorgimento da riscrivere: liberali e massoni contro la Chiesa”, hai dato un chiaro saggio della tua nauseabonda ipocrisia. Come massone hai disonorato il tuo status e tradito i tuoi Fratelli (lo fai a cuor leggero, perché per te la massoneria è una scuola per Eletti/Illuminati riuniti in Elites che devono manipolare e guidare il popolo bue. E della Massoneria illuminista e risorgimentale, democratica, laica, socialista e libertaria non sai che fartene). Ma hai anche confermato che prendi costantemente per il c… i tuoi elettori. Non eri tu a parlare di “rivoluzione liberale” o “partito liberale di massa”? Certo che eri tu. E poi, per compiacere le gerarchie vaticane che puntellano il tuo potere reazionario, ti accodi adesso, belando, alle esecrazioni anti-liberali della Pellicciari? L’operazione di costei è chiara e si muove a cavallo del mondo leghista e degli ambienti più clericali e retrivi della Chiesa. Lo scopo è semplice. Delegittimare il Risorgimento, demonizzare i massoni e i liberali; celebrare i valori “vandeani” contro-rivoluzionari, esaltare l’alto magistero (si fa per dire) di Papa Pio IX, l’uomo che nel 1864, con l’Enciclica Quanta Cura e il famigerato Sillabo annesso, condannò la modernità, la democrazia, il liberalismo, il socialismo, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Sì, anche quella libertà di religione di cui adesso il Magistero curiale si riempie la bocca, rivendicandola per sé in taluni contesti ostili. E tu, caro Fratello Silvio, Principe degli Ipocriti, di giorno fiancheggi l’operazione anti-risorgimentale, anti-liberale e anti-massonica della Pellicciari, chinandoti a baciare le sacre pantofole dei tuoi amici di Curia e titillando la vanagloria leghista; di notte, poi, bestemmi, ti scateni e celebri i tuoi privati e occulti riti massonici. Per tacere dei riti di raffinata magia sessuale pagana, alternati a più prosaiche ritualità pecorecce del tipo Bunga-Bunga. Bene, bravo, bis ! E complimenti per la coerenza.
- Visto che ti spacci per uno statista autorevole, caro Fratello, inizia a far sentire la tua voce in Europa, specie in Germania, relativamente alla crisi che ha colpito Grecia e Irlanda. Fatti valere e dichiara che sai benissimo chi c’è dietro le manovre macro-economiche che hanno messo in ginocchio alcuni paesi europei. Dichiaralo anche ai cittadini italiani, che non sono dei minorati e hanno diritto di sapere. A chi giova, in funzione delle esportazioni, una svalutazione dell’euro? E chi ha guadagnato dalle operazioni che hanno coinvolto Irlanda e Grecia? Chi continuerà a guadagnarci? C’è un nesso tra tutto ciò e l’incazzatura che Barack Obama si è preso recentemente con Angela Merkel? Se sei uno statista, hai capito di che parlo e agirai conseguentemente. Anche appoggiando l’ipotesi Tremonti di lanciare degli euro-bond: finalmente dal tuo Super-Ministro una proposta condivisibile e lungimirante, invece della solita politica grigia di tagli, lacrime e sangue, senza alcun rilancio del sistema produttivo.
Allora, caro Fratello, se stavolta sarai meno insipiente dell’altra sarà meglio per tutti. E soprattutto per te.
Ci sono però buone ragioni per farci credere che rimarrai
fermo in una posizione di gelosa conservazione della massima poltrona
di Palazzo Chigi.
Cercherai di comprarti qualche parlamentare con lo stesso
spirito con cui, nella tua vita, hai sempre usato in modo assai
spregiudicato il denaro.
E te ne andrai alla conta del 14 dicembre, in Parlamento.
Ecco, ti annuncio ufficialmente una cosa: se noi di Grande
Oriente Democratico volessimo farti prendere la sfiducia, la
prenderesti sicuramente – anche al Senato – e saresti costretto un
minuto dopo ad andare al Quirinale con la coda fra le gambe.
Ma questo mi dicono che già lo sai, anche a partire da alcune notizie contenute nella sezione Comunicazioni dei lettori/visitatori sul sito www.grandeoriente-democratico.com e riprese da Dagospia il 6 dicembre.
Però.
Però, caro Fratello, perché farti “cadere” adesso e de-responsabilizzarti dal dovere di governare?
E’ importante che tu prenda atto della debolezza della tua
maggioranza e ne tragga le conseguenze, facendo due passi indietro e,
dopo vari atti di contrizione, attrizione e penitenza, guadagnati almeno una semi-assoluzione,
magari ritirandoti a vita privata o, al massimo, restando il Padre
Nobile (si fa per dire) del PDL (riformato in senso democratico), senza
più aspirare a ruoli “monarchici” all’interno e istituzionali
all’esterno (finché avrai tutte le tv, i giornali e le case editrici
che hai attualmente, non mi sembra il caso).
Ma se continuerai a recitare il ruolo della vittima, pronto a
denunciare immaginari ribaltoni e a pretendere l’equiparazione tra un
eventuale voto di sfiducia e il reato di Lesa Maestà, ecco: in questo
caso, a chi mi chiedesse consiglio, suggerirei: dategli la fiducia,
fatelo continuare nella sua opera di (mal) governo. E’ il miglior modo
per aprire definitivamente gli occhi di chi ti ha votato, spesso in
buona fede.
Fai. Cimentati, fra qualche tempo, con l’avanzare di una
preoccupante, ulteriore crisi macro-economica incombente sull’Europa.
Vuoi governare?
Mostra che cosa sai fare, in presenza di turbolenze speculative dagli esiti imponderabili.
Metti mano a vere riforme, ad populum e non ad personam.
Oppure, se non sei in grado, levati dalle scatole!
In definitiva, comunque, sei destinato a stare sulle spine
sino all’ultimo minuto prima delle votazioni del 14 dicembre.
Noi Massoni, lo sai meglio di me, siamo imprevedibili. Magari
all’ultimo momento potremmo concludere che sia bene che tu esca
sfiduciato comunque.
Perciò, caro Fratello Silvio, nei prossimi giorni passerai inevitabilmente diverse notti insonni…
E’ tutto, o quasi.
Come Massone del Grande Oriente d’Italia e come leader di
Grande Oriente Democratico (un movimento interno al Goi, come tu sai,
che è composto da persone posizionate a destra, a sinistra e al
centro), posso solo auspicare che tu esca presto di scena e che i
futuri spazi politici siano occupati da nuovi e più democratici
schieramenti: un centro-destra de-berlusconizzato, moderno e pluralista
con Fini, Casini e Rutelli; un centro-sinistra totalmente inedito e
orgoglioso della propria nuova identità: laica, libertaria, riformista,
liberal-socialista, se possibile.
Anzi, per l’Italia, l’obiettivo di un centro-sinistra così è
non solo possibile, ma assolutamente necessario e urgente.
Ti invio nel frattempo il mio Triplice Fraterno Abbraccio e Ti saluto, caro Fratello Silvio.
GOOD NIGHT AND GOOD LUCK!
P. S. Come individuo che personalmente ha deciso di
impegnarsi ad aiutare il centro-sinistra, insieme ad altri (numerosi)
liberi muratori di G.O.D. (cioè del G.O.I.) e di altre comunioni
massoniche italiane, nonché insieme ad altre/i concittadine e
concittadini non-massoni, ho provveduto a costituire il Movimento
“Democrazia Radical Popolare” (www.democraziaradicalpopolare.it ).
Di esso si parlerà un bel po’ nei prossimi giorni.
Non si tratta di un partito che voglia presentarsi alle prossime elezioni.
Non si tratta affatto di un partito.
Esso tenterà di proporsi come il filo conduttore e il trait d’union
tra tutti i diversi partiti e le diverse anime del centro-sinistra,
per “riunire ciò che è sparso”, come diciamo noi Fratelli, e per
traghettare, da ambienti una volta gravitanti nel centro-destra, nuovi e
decisivi consensi a beneficio di chi intende candidarsi a governare il
Paese con ben altri presupposti dal velleitarismo parolaio di marca
berlusconiana.
A questo proposito, in chiusura di questa Lettera N°2, ho il piacere di annunciare che sarà presto pubblicata una Lettera Aperta n.1 ai Dirigenti e alla Base del Centro-Sinistra italiano, che avrà i connotati di una vera e propria scossa elettrica.
Con questa anticipazione: non si possono concepire alleanze
con i “terzi poli”, con tizio o con caio, se non si sono tracciati i
confini della propria identità progettuale.
Prima di ogni altra cosa, il Partito Democratico deve
guadagnare coraggio e capacità di iniziativa, tessendo attorno a sé le
fila di una serie di alleanze alla sua sinistra e al suo fianco.
Prima ancora di dialogare verso il centro, e sempre ammesso
che questo “dialogo centrista” abbia un senso anche oltre l’ipotesi di
un governo contingente di solidarietà nazionale in questa legislatura,
nel dopo-Berlusconi.
Occorre attirare di nuovo a sinistra tutti quei socialisti
costretti alla diaspora (verso Berlusconi o verso l’astensione dal
voto, soprattutto) dopo tangentopoli e la fine del PSI e che masticano
amaro quando gli si prospetta un’alleanza con Di Pietro.
A costoro andrà spiegato che Di Pietro agì comunque (da PM)
contro un sistema corrotto e troppo costoso per la collettività, che
non avrebbe in ogni caso potuto durare a lungo.
A Di Pietro bisognerà far notare che la tradizione del
socialismo democratico italiano si è sentita perseguitata e devastata
da inchieste che, talora, è potuto sembrare non separassero bene il
grano dal loglio. Come se si volesse gettare via il bambino insieme
all’ acqua sporca.
Agli ex-democristiani del PD bisognerà parlare chiaro: o
stanno dentro per realizzare un grande partito di centro-sinistra
laico, libertario e moderno, altrimenti seguano la scia di Paola
Binetti e vadano a pascolare le proprie fisime confessionali altrove.
Si possono mettere in politica molti valori di base del
cattolicesimo e del cristianesimo (capacità di integrazione dei
diversi, altruismo, generosità, compassione verso gli “ultimi”,
integrità morale, eccetera) ma questi valori sono tipici di chi ha una
fede adulta.
Coloro che sono ancora spiritualmente bambini e sentono di
dover obbedire ciecamente e acriticamente a Mamma Curia, raggiungano la
Binetti, Volonté e Buttiglione o addirittura i vari Roccella,
Quagliarello, Lupi e altri della lobby clericale italiota.
Ma non stiano a rompere l’anima nel PD, sempre un po’ dentro e
un po’ fuori, sempre in procinto di varcare il Rubicone per
ricongiungersi agli altri amati lacerti della tradizione democristiana.
Il PD non deve essere né socialista, né radicale, né
democristiano, né liberale: piuttosto una nuova sintesi di tutte queste
importanti storie politiche.
L’attuale, maggiore partito di opposizione, dovrebbe anche
aiutare la rigenerazione di tutte le realtà politiche alla sua
sinistra; dialogare con i più vivaci movimenti della società civile:
popolo viola, movimento a 5 stelle, etc.
Inoltre, dovrebbe essere lo stesso PD a calendarizzare al più
presto le primarie. Invece di rimandarle. Per paura di che?
Così come dovrebbe essere lo stesso Bersani a lanciare Nichi Vendola come candidato del PD per l’intera coalizione.
Vendola è un candidato pulito, colto, capace, onesto e
carismatico: una risorsa per tutto il centro-sinistra, ma soprattutto
per un PD che voglia recuperare l’entusiasmo di chi non va più a
votare, ma un tempo votava PDS e poi DS.
Bersani ha l’occasione di rafforzarsi come segretario del
principale partito del futuro governo del Paese, una carica/funzione
che va distinta da quella del leader di coalizione.
Ma su ciò avremo modo di tornare molto presto, con dovizia di
analisi, ragionamenti, proposte, prospettive e progetti concreti.
Per convincere gli italiani. E vincere, naturalmente.
Per chiudere, vale quanto già detto nel P.S. della Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010: sarà meglio per qualunque scagnozzo al soldo del Fratello Gustavo Raffi o del Fratello Silvio Berlusconi tenersi a debita distanza da ciascuno di noi e dei nostri cari. Com’è noto, mordiamo…
GIOELE MAGALDI.