Julian Assange Almost R.I.P.





devo usare il tatto,il tacco e punta per palleggiare discretamente.Del perduto amor rimane traccia .rossetto e palbebre gonfie di troppe insonni notti ed era tutto sbagliato, tutto da rifare.
Ho incontrato banksy nel suo bunker dorato da specchi rotti e riflessi condizionanti.sta molto peggio di quando si stava meglio.ha illuso la sua idiosincrasia dell'apparire finendo milionario in sterline troppo giovine. Testa tra le mani,posa da pensatore incappucciato mi ricorda le vecchie figurine in bianco e nero dei razzisti del mississipi. Prendo la bomba che fa chack chacka tiro di verdone sul bianco e il nero .ne esce un capolavoro.
A banksy nn par vero di averti tra le mani.mucchio di carta con filigrana tra cumuli di spazzatura.la lampada destrutturata la parete ovest sprayata di tonalità terra fuoco acqua niente che ti dici stacco la parete e me la porto a casa.poi pensi a come trasportarla,all'elefante tappezzata o al nuovo mulo robotico divenuto carne.lasci stare.passo a.

Julian è al gabbio.preso come stupratore ,travolto dalla caccia all'uomo nero divenuto albino e dalla potenza degli stati rinuncia alla libertà prestando fede al suo giuramento di nessun tradimento.l'affaire s'ingrossa perchè il peso delle confessioni nella camera da letto ha ben altro peso specifico rispetto alle rivelazioni leaksiane .forse una bomba.
Julian almost r.i.p. denuncia la persecuzione politica a svantaggio della comunità.maggior trasparenza induce a riflettere chiunque.anche il manovale nel cantiere per un nuovo obbriobrio commerciale.
uichilichs tutto il giorno,nei bar dei paesi padani e sulle spiagge himalayane.
nn par vero di ciò.
gli anonimi crackers affondano paypal et similia rei di aver tolto il sangue al ns.assange preferito.
ci sono molti modi per andare affanculo.
questo è uno.
dici la verità, ti rubano la libertà.





Contro la richiesta del ministro dell’Industria Eric Besson che ha consigliato ai providers francesi di non ospitare Wikileaks è nato http://wikileaks.antiwar.com/





La situazione ad oggi è la seguente: dopo gli attacchi al sito ( con relativi crash )e l’eliminazione del dominio Wikileaks.org, l’organizzazione di Assange è diventata accessibile da oltre 70 indirizzi diversi.

Assange scrive su The Australian: "Ambasciator non porta pena"

L'articolo del fondatore di Wikileaks pubblicato poco prima dell'arresto: "Non sparate al messaggero che rivela verità scomode"


Traduco qui sotto l'articolo dell'australiano Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, pubblicato oggi su The Australian poco prima dell'arresto a Londra:


"Nel 1958 un giovane Rupert Murdoch, allora proprietario ed editore del giornale di Adelaide The News, scrisse: "Nella gara tra la segretezza e la verità, è inevitabile che la verità vinca sempre".
La sua osservazione rifletteva forse la denuncia che suo padre Keith Murdoch fece del sacrificio delle truppe australiane sacrificate inutilmente da comandanti britannici incompetenti sulla spiaggia di Gallipoli.
Quasi un secolo dopo, anche WikiLeaks sta pubblicando senza timore fatti che bisogna che siano resi noti al pubblico.
Io sono cresciuto in una cittadina del Queensland dove la gente parlava senza peli sulla lingua. Non si fidavano del governo, lo consideravano a rischio corruzione se non tenuto sotto stretta sorveglianza. I giorni bui della corruzione del governo del Queensland prima dell'inchiesta Fitzgerald sono una testimonianza di che cosa succede quando i politici imbrigliano i media e mettono a tacere la verità.
Queste cose sono rimaste con me. WikiLeaks è stato creato intorno a questi valori di fondo. L'idea, concepita in Australia, era di usare la tecnologia di Internet per offrire nuovi modi per far uscire la verità.
WikiLeaks ha coniato un nuovo tipo di giornalismo: il giornalismo scientifico. Lavoriamo con altri media per portare le notizie alla gente, ma anche per dimostrare che sono vere. Il giornalismo scientifico ti permette di leggere una notizia, e poi cliccare online per vedere il documento originale su cui si basa. In questo modo, puoi giudicare tu stesso: la storia è vera? Il giornalista che l'ha raccontata l'ha fatto in maniera accurata?
Le società democratiche hanno bisogno di media forti e WikiLeaks è parte di quei media. I media aiutano a mantenere i governi onesti. WikiLeaks ha rivelato dure verità sulle guerre in Iraq e in Afghanistan, e ha fatto uscire notizie sulla corruzione nelle aziende.
C'è chi dice che sono anti-guerra: non è vero. A volte le nazioni hanno bisogno di andare in guerra, e ci sono guerre giuste. Ma non c'è nulla di più sbagliato di un governo che mente al proprio popolo su quelle guerre, e che chiede ai suoi cittadini di mettere le loro vite e le loro tasse sul fronte per sostenere quelle menzogne. Se una guerra è giusta, allora dì la verità e la gente deciderà se sostenerti oppure no.
Se avete letto qualcuno di quei documenti sulle guerre in Afghanistan e in Iraq, o di quei dispacci delle ambasciate Usa o qualsiasi delle storie sulle cose pubblicate da WikiLeaks, considerate quanto sia importante per tutti i media di poter pubblicare queste cose liberamente.
WikiLeaks non è l'unico a pubblicare i cablogrammi delle ambasciate Usa. Altri media, tra cui il britannico The Guardian, il New York Times, El Pais in Spagna e Der Spiegel in Germania hanno pubblicato gli stessi dispacci.
Eppure è WikiLeaks, in quanto coordinatore di questi giornali, che subisce le accuse e gli attacchi più duri dal governo Usa e dai suoi accoliti. Io sono stato accusato di alto tradimento, anche se sono un cittadino australiano, non un cittadino americano. Ci sono state dozzine di telefonate serie negli Usa per farmi "portare fuori" dalle forze speciali Usa. Sarah Palin dice che io dovrei essere "abbattuto come Osama bin Laden", c'è una proposta di legge repubblicana al Senato Usa che chiede che io sia dichiarato una "minaccia transnazionale" ed eliminato di conseguenza. Un consigliere dell'ufficio del primo ministro canadese ha chiesto in diretta televisiva nazionale che io fossi assassinato. Un blogger americano ha proposto che mio figlio, che ha vent'anni e vive qui in Australia, fosse rapito e gli venisse fatto del male per nessun'altra ragione se non che per fare del male a me.
E gli australiani dovrebbero osservare senza orgoglio all'abbandono a questi sentimenti di odio di Julia Gillard e il suo governo. I poteri del governo australiano appiano a completa disposizione degli Usa per cancellare il mio passaporto australiano, o spiare e molestare i sostenitori di WikiLeaks. Il procuratore generale australiano sta facendo di tutto per aiutare le indagini Usa dirette a mettere al muro cittadini australiani e spedirli negli Usa.
Il primo ministro Gillard e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton non hanno avuto una parola di critica nei confronti degli altri giornali. Questo perchè il Guardian, il New York Times e Der Spiegel sono vecchi e grandi, mentre WikiLeaks è ancora giovane e piccolo.
Noi siamo gli "underdog" (quelli su cui non scommette nessuno). Il governo GIllard sta cercando di "sparare al messaggero" perchè non vuole che si riveli la verità, incluse informazioni sui propri traffici diplomatici e politici.
C'è stata una risposta dal governo australiano alle numerose minacce pubbliche di violenza contro la mia persona e contro il personale di WikiLeaks? Ci si sarebbe aspettati che un primo ministro australiano difendesse i suoi cittadini da minacce di questo genere, ma ci sono state solo accuse di illegalità senza uno straccio di prova. Il primo ministro e specialmente il procuratore generale dovrebbero fare il loro dovere con dignità e al di sopra di ogni sospetto. Stiate certi, questi due pensano a salvare la propria pelle. Non lo faranno.
Ogni volta che WikiLeaks pubblica la verità sugli abusi commessi dalle agenzie Usa, i politici australiani cantano un coro di false accuse assieme al Dipartimento di Stato: "Rischierete vite umane! Sicurezza nazionale! Metterete a rischio le truppe!". Poi dicono che non sta uscendo niente di rilevante dalle pubblicazioni di WikiLeaks. Non può essere entrambe le cose. Qual è la verità?
Non è nè l'una nè l'altra cosa. E' da quattro anni che WikiLeaks pubblica documenti. In questo periodo sono cambiati governi interi, ma nessuna persona, che se ne sappia, è stata danneggiata. Ma gli Usa, con la connivenza del governo australiano, hanno ucciso migliaia di persone solo nell'ultimo paio di mesi.
Il segretario alla Difesa Usa Robert Gates ha ammesso in una lettera al congresso Usa che non è stato compromesso alcun metodo nè alcuna fonte di intelligence sensibile dalla pubblicazione dei documenti sulla guerra in Afghanistan. Il Pentagono ha dichiarato che non c'è prova alcuna che i dispacci di WikiLeaks abbiano portato a danneggiare chicchessia in Afghanistan. La Nato a Kabul ha dichiarato alla Cnn che non ha trovato una singola persona che avesse bisogno di protezione. Il dipartimento di Difesa australiano ha detto la stessa cosa. Nessuna truppa e nessuna fonte australiana è stata danneggiata per qualcosa che abbiamo pubblicato.
Ma le nostre pubblicazioni sono tutt'altro che poco importanti. I dispacci diplomatici Usa rivelano alcuni fatti allarmanti:
– Gli Usa hanno chiesto ai loro diplomatici di rubare materiale umano e informazioni personali ai funzionari Onu e ai gruppi che difendono i diritti umani, tra cui il Dna, le impronte digitali, la scannerizzazione dell'iride, i numeri delle carte di credito, le password su Internet e le foto identificative, in violazione di qualsiasi trattato internazionale. Presumibilmente anche i diplomatici Onu australiani ne sono stati vittime.
– Il re Abdullah dell'Arabia Saudita ha chiesto agli Usa di attaccare l'Iran.
– Funzionari in Giordania e nel Bahrain vogliono che il programma nucleare dell'Iran venga fermato con qualsiasi mezzo a disposizione.
– L'inchiesta britannica sull'Iraq è stata una montatura per proteggere "gli interessi Usa".
– La Svezia è un membro occulto della Nato e la condivisione di informazioni dei servizi segreti Usa viene nascosta al Parlamento.
– Gli Usa stanno giocando sporco per costringere altri Paesi a incamerare i detenuti liberati da Guantanamo Bay. Barack Obama si è messo d'accordo per incontrare il presidente sloveno solo se la Slovenia accetta un prigioniero. Kiribati, il nostro vicino del Pacifico, ha ricevuto un'offerta di milioni di dollari se accetta detenuti.
In una sentenza storica nel caso dei Pentagon Papers, la Corte Suprema Usa ha dichiarato che "solo una stampa libera e senza bavagli può esporre in modo efficace gli imbrogli in un governo". La tempesta attorno a WikiLeaks oggi rinforza la necessità di difendere il diritto di tutti i media a rivelare la verità".

Julian Assange, direttore di WikiLeaks

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