Diario Saltuario (3) di Melchiorre Gerbino
Dal 9 gennaio al 19 marzo 2010 qui pubblicava Melchiorre Gerbino, saltuariamente, quello che gli passava per la testa
Quanto pubblicato in ‘Diario Saltuario’ é liberamente riproducibile, purchè ogni post lo sia in forma integrale e sia citata la fonte
www.melchiorre-mel-gerbino.com
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Quell’orrore del Southern Sudan e quell’immondezaio di Juba (2).
Appena entrati nel territorio del Southern Sudan la strada sterrata diventa tutta sconnessa e ogni mezzo di trasporto che il nostro autobus incrocia ci lascia in un’immane nube di polvere rossa dalla quale fuoriusciamo alla cieca. Appena intravedo un mezzo che sta per incrociarci, io espiro profondamente, aspiro e resto in apnea (come facessi pesca subacquea), ma é inevitabile che respiri polvere quando due mezzi che stanno per incrociarci si susseguono a corta distanza, o, ancor peggio, quando l’autista del nostro autobus s’intestardisce a volerne sorpassare un’altro e gli sta sotto fino all’asfissia, prendendo scaffe da far saltare i denti e facendo inclinare l’autobus fino a rasentare l’accappottamento. Prima di questo tratto di strada del Southern Sudan, in questo attuale viaggio per l’Africa io ho percorso migliaia di chilometri con autobus di svariate compagnie, attraverso il Botswana, la Zambia, il Malawi, la Tanzania, l’Uganda, con autisti africani che praticavano una guida ineccepibile: solo gli autisti di autobus che percorrono questa strada del Southern Sudan si mostrano irresponsabili, nigers, che andrebbero corretti a colpi di canna di bambù, come si usava ai tempi del colonialismo…
Il paesaggio, che in Uganda era stato verde di alberi da frutta e di culture varie, qui é ora nero di distese di alberi carbonizzati da incendi dolosi praticati da gente che non coltiva piante ma ne fa carbone, con cui riempie sacchi che allinea ai bordi della strada per venderli. Di giraffe, elefanti, babbuini, struzzi, uccelli esotici, che si vedevano viaggiando nei paesi che ho prima menzionato, qui non si vede ombra (nemmeno tortore si vedono, che sono comunissime in Africa!) perchè gli animali sono stati uccisi e mangiati dai guerriglieri. Non manca però qua e là qualche cartello che testimonia dell’impegno del governo provvisorio del Southern Sudan nella lotta all’AIDS (sia lodato Gesù Cristo!)… Quando l’autobus si ferma, perchè i passeggeri possano accudire ai loro bisogni corporali, i passeggeri saggiamente restano tutti assieme in una piccola area segnata da escrementi e bottiglie vuote di plastica, che, a volere andartene in disparte, corri il rischio che una mina, piazzata a suo tempo dai guerriglieri, ti scoppi tra le natiche. Qualche guerrigliero lo si vede ancora, di tanto in tanto, che con aria patriottica tende una cordicina che attraversa la strada da un lato all’altro: l’autista dell’autobus gli lancia 20 pound di mancia e gli fa cenni bruschi perchè non ci faccia perder tempo… Dopo 6 ore di attraversamento del Southern Sudan, all’orizzonte si profilano le sagome di casupole di una bidonville, tra le quali troneggia imponente una chiesa cattolica in pietra massiccia: Juba!
(continua)
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 9 gennaio 2010
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Quanto pubblicato in ‘Diario Saltuario’ é liberamente riproducibile, purchè ogni post lo sia in forma integrale e sia citata la fonte
www.melchiorre-mel-gerbino.com
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Quell’orrore del Southern Sudan e quell’immondezaio di Juba (2).
Appena entrati nel territorio del Southern Sudan la strada sterrata diventa tutta sconnessa e ogni mezzo di trasporto che il nostro autobus incrocia ci lascia in un’immane nube di polvere rossa dalla quale fuoriusciamo alla cieca. Appena intravedo un mezzo che sta per incrociarci, io espiro profondamente, aspiro e resto in apnea (come facessi pesca subacquea), ma é inevitabile che respiri polvere quando due mezzi che stanno per incrociarci si susseguono a corta distanza, o, ancor peggio, quando l’autista del nostro autobus s’intestardisce a volerne sorpassare un’altro e gli sta sotto fino all’asfissia, prendendo scaffe da far saltare i denti e facendo inclinare l’autobus fino a rasentare l’accappottamento. Prima di questo tratto di strada del Southern Sudan, in questo attuale viaggio per l’Africa io ho percorso migliaia di chilometri con autobus di svariate compagnie, attraverso il Botswana, la Zambia, il Malawi, la Tanzania, l’Uganda, con autisti africani che praticavano una guida ineccepibile: solo gli autisti di autobus che percorrono questa strada del Southern Sudan si mostrano irresponsabili, nigers, che andrebbero corretti a colpi di canna di bambù, come si usava ai tempi del colonialismo…
Il paesaggio, che in Uganda era stato verde di alberi da frutta e di culture varie, qui é ora nero di distese di alberi carbonizzati da incendi dolosi praticati da gente che non coltiva piante ma ne fa carbone, con cui riempie sacchi che allinea ai bordi della strada per venderli. Di giraffe, elefanti, babbuini, struzzi, uccelli esotici, che si vedevano viaggiando nei paesi che ho prima menzionato, qui non si vede ombra (nemmeno tortore si vedono, che sono comunissime in Africa!) perchè gli animali sono stati uccisi e mangiati dai guerriglieri. Non manca però qua e là qualche cartello che testimonia dell’impegno del governo provvisorio del Southern Sudan nella lotta all’AIDS (sia lodato Gesù Cristo!)… Quando l’autobus si ferma, perchè i passeggeri possano accudire ai loro bisogni corporali, i passeggeri saggiamente restano tutti assieme in una piccola area segnata da escrementi e bottiglie vuote di plastica, che, a volere andartene in disparte, corri il rischio che una mina, piazzata a suo tempo dai guerriglieri, ti scoppi tra le natiche. Qualche guerrigliero lo si vede ancora, di tanto in tanto, che con aria patriottica tende una cordicina che attraversa la strada da un lato all’altro: l’autista dell’autobus gli lancia 20 pound di mancia e gli fa cenni bruschi perchè non ci faccia perder tempo… Dopo 6 ore di attraversamento del Southern Sudan, all’orizzonte si profilano le sagome di casupole di una bidonville, tra le quali troneggia imponente una chiesa cattolica in pietra massiccia: Juba!
(continua)
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 9 gennaio 2010
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Il Grande Fratello televisivo tedesco é in crisi di ascolti.
Ci pensa il Vaticano a farglieli incrementare: una coppia di orride checche tatuate, che si autodefiniscono “sieropositivi”, é stata introdotta tra i partecipanti.
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 10 gennaio 2010
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Ci pensa il Vaticano a farglieli incrementare: una coppia di orride checche tatuate, che si autodefiniscono “sieropositivi”, é stata introdotta tra i partecipanti.
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 10 gennaio 2010
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Quell’orrore del Southern Sudan e quell’immondezaio di Juba (3).
Nell’approssimarsi a Juba l’autobus percorre distese costellate di cartacce, bottiglie di plastica, stracci, pneumatici scassati… Il polverone rosso che abbiamo respirato lungo tutto il tragitto del Southern Sudan qui si fa greve di fumo, che si solleva da immondezai dati alle fiamme… Il Nilo Bianco, che in Uganda dava un senso di freschezza selvatica, qui fa schifo a guardarlo… Il terminale dell’autobus é alla periferia di Juba, in una spianata tutta fossi e sporcizie, dove mi assaltano i conducenti di motociclette a noleggio. Mi rendo conto di essere l’unico bianco qui in giro e di essere stato l’unico bianco ai controlli di frontiera, tra centinaia di passeggeri sudanesi e ugandesi. A uno dei conducenti di motociclette chiedo che mi porti all’albergo più vicino, che si chiama Flamingo, ha stanze minuscole a pianterreno, fatte di intelaiature di legno e pareti di lamiera, e fornisce un pozzo nero in comune, senz’acqua corrente, affiancato da una doccia comune dove l’acqua, che é inquinata d’argilla e chisà di cos’altro, bisogna versarla da un bidone in un secchio e poi versarsela addosso. Il fetore che si solleva dal Flamingo é un fetore stagionato di strati di escrementi e altri rifiuti: e però le sue minuscole camere in lamiera, che contengono solo un letto, costano di più di quelle degli alberghetti centrali di Kampala, che sono provviste di doccia, lavabo, water, acqua calda, zanzariera, ventilatore…
… dice: “Gerbino, perchè non ti cercavi un altro albergo?!”
Dico: “Perchè quando arrivo in un luogo che non conosco, sono solito alloggiare vicino alla stazione degli autobus, nel caso quel luogo non mi avesse a piacere e decidessi di ripartire il mattino dopo. Altrimenti, se un luogo mi piace, non solo poi cambio albergo, ma ci posso pure morire di vecchiaia.”
Dopo aver fatto la doccia, chiedo a un conducente di motocicletta di portarmi al centro di Juba. Più percorriamo strada, più aumentano gli immondezai ai bordi di essa, finchè essi diventano un continuum di bottiglie di plastica e sporcizie varie, accumulate chisà durante quanti anni. Alcune bottiglie di plastica sono così deteriorate dagli agenti atmosferici, che presumo siano rimaste dove si trovano almeno per un decennio.
Non ho mai visto al mondo una città più sporca di Juba. Non ho mai provato al mondo ribrezzo per la gente come a Juba, dove la gente vive nella sporcizia endemica senza far nulla per togliersela di torno, ma sempre di più ne accumula con incoscienza.
E però se la gente non ha coscienza della sporcizia in cui vive, nè le autorità politiche e religiose fanno alcunchè per sanare Juba dalla sporcizia, ben altro é il discorso quando si tratta di AIDS! A Juba solo chi non ha occhi non si avvede della campagna d’informazione sui rischi dell’AIDS che il governo provvisorio del Southern Sudan conduce! Lo stesso presidente (provvisorio) del Southern Sudan, che é cattolico, ogni domenica ne parla alla gente nella cattedrale cattolica in pietra massiccia, nè sono pochi quelli che a Juba indossano una T-shirt rossa in cui sta scritto I am aware of AIDS. Are you?. Questa campagna di sensibilizzazione produce i suoi effetti: le belle negre, che quando tu bianco le guardi con concupiscenza danno di fica, qui si fanno sfuggenti, chisà mai tu avessi a contaggiarle di AIDS (sia lodato Gesù Cristo!).
E a proposito di Gesù Cristo, qui a Juba é stata distribuita una T-shirt, che non pochi negri indossano, dove sono rappresentati Gesù Cristo inchiodato alla croce e Maria di Nazareth inginocchiata ai piedi di essa, essi sono rappresentati di carnagione bianca e, lui in perizoma, lei in tenuta monacale, si direbbero vestiti da Dolce & Gabbana.
(continua)
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 11 gennaio 2010
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Nell’approssimarsi a Juba l’autobus percorre distese costellate di cartacce, bottiglie di plastica, stracci, pneumatici scassati… Il polverone rosso che abbiamo respirato lungo tutto il tragitto del Southern Sudan qui si fa greve di fumo, che si solleva da immondezai dati alle fiamme… Il Nilo Bianco, che in Uganda dava un senso di freschezza selvatica, qui fa schifo a guardarlo… Il terminale dell’autobus é alla periferia di Juba, in una spianata tutta fossi e sporcizie, dove mi assaltano i conducenti di motociclette a noleggio. Mi rendo conto di essere l’unico bianco qui in giro e di essere stato l’unico bianco ai controlli di frontiera, tra centinaia di passeggeri sudanesi e ugandesi. A uno dei conducenti di motociclette chiedo che mi porti all’albergo più vicino, che si chiama Flamingo, ha stanze minuscole a pianterreno, fatte di intelaiature di legno e pareti di lamiera, e fornisce un pozzo nero in comune, senz’acqua corrente, affiancato da una doccia comune dove l’acqua, che é inquinata d’argilla e chisà di cos’altro, bisogna versarla da un bidone in un secchio e poi versarsela addosso. Il fetore che si solleva dal Flamingo é un fetore stagionato di strati di escrementi e altri rifiuti: e però le sue minuscole camere in lamiera, che contengono solo un letto, costano di più di quelle degli alberghetti centrali di Kampala, che sono provviste di doccia, lavabo, water, acqua calda, zanzariera, ventilatore…
… dice: “Gerbino, perchè non ti cercavi un altro albergo?!”
Dico: “Perchè quando arrivo in un luogo che non conosco, sono solito alloggiare vicino alla stazione degli autobus, nel caso quel luogo non mi avesse a piacere e decidessi di ripartire il mattino dopo. Altrimenti, se un luogo mi piace, non solo poi cambio albergo, ma ci posso pure morire di vecchiaia.”
Dopo aver fatto la doccia, chiedo a un conducente di motocicletta di portarmi al centro di Juba. Più percorriamo strada, più aumentano gli immondezai ai bordi di essa, finchè essi diventano un continuum di bottiglie di plastica e sporcizie varie, accumulate chisà durante quanti anni. Alcune bottiglie di plastica sono così deteriorate dagli agenti atmosferici, che presumo siano rimaste dove si trovano almeno per un decennio.
Non ho mai visto al mondo una città più sporca di Juba. Non ho mai provato al mondo ribrezzo per la gente come a Juba, dove la gente vive nella sporcizia endemica senza far nulla per togliersela di torno, ma sempre di più ne accumula con incoscienza.
E però se la gente non ha coscienza della sporcizia in cui vive, nè le autorità politiche e religiose fanno alcunchè per sanare Juba dalla sporcizia, ben altro é il discorso quando si tratta di AIDS! A Juba solo chi non ha occhi non si avvede della campagna d’informazione sui rischi dell’AIDS che il governo provvisorio del Southern Sudan conduce! Lo stesso presidente (provvisorio) del Southern Sudan, che é cattolico, ogni domenica ne parla alla gente nella cattedrale cattolica in pietra massiccia, nè sono pochi quelli che a Juba indossano una T-shirt rossa in cui sta scritto I am aware of AIDS. Are you?. Questa campagna di sensibilizzazione produce i suoi effetti: le belle negre, che quando tu bianco le guardi con concupiscenza danno di fica, qui si fanno sfuggenti, chisà mai tu avessi a contaggiarle di AIDS (sia lodato Gesù Cristo!).
E a proposito di Gesù Cristo, qui a Juba é stata distribuita una T-shirt, che non pochi negri indossano, dove sono rappresentati Gesù Cristo inchiodato alla croce e Maria di Nazareth inginocchiata ai piedi di essa, essi sono rappresentati di carnagione bianca e, lui in perizoma, lei in tenuta monacale, si direbbero vestiti da Dolce & Gabbana.
(continua)
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 11 gennaio 2010
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Pedofilia. Annuncio straordinario del Prefetto del Clero: “In casi certi, sì a giustizia ordinaria”.
Balle!
I casi certi di preti che hanno sodomizzato bambini e adoloscenti sono migliaia e di questi preti non ce n’é uno solo in galera!
Per restare in tema di culo, il Prefetto del Clero faccia a meno di prenderci per il culo.
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 12 gennaio 2010
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I casi certi di preti che hanno sodomizzato bambini e adoloscenti sono migliaia e di questi preti non ce n’é uno solo in galera!
Per restare in tema di culo, il Prefetto del Clero faccia a meno di prenderci per il culo.
Melchiorre Gerbino – Kampala, Uganda, 12 gennaio 2010
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Umberto Bossi, a proposito dell’Egitto: “Lì fanno fuori i cristiani.”
Il guaio con Umberto Bossi, che é certamente un politico di grandi qualità, é che, come molti lumbard, vuoi polentoni, é molto pragmatico e poco acculturato. Umberto Bossi non sa che la moglie del presidente egiziano Hosni Mubarak, la signora Suzanne, é cristiana (si sono conosciuti quando frequentavano l’università) e che pertanto i figli stessi del Presidente sono stati educati cristiani.
Un vero peccato che a un uomo geniale come Umberto Bossi non sia affiancato un consigliere culturale che gli eviti di sparare cazzate.
Melchiorre Gerbino – Kigali, Rwanda, 13 gennaio 2010
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Il guaio con Umberto Bossi, che é certamente un politico di grandi qualità, é che, come molti lumbard, vuoi polentoni, é molto pragmatico e poco acculturato. Umberto Bossi non sa che la moglie del presidente egiziano Hosni Mubarak, la signora Suzanne, é cristiana (si sono conosciuti quando frequentavano l’università) e che pertanto i figli stessi del Presidente sono stati educati cristiani.
Un vero peccato che a un uomo geniale come Umberto Bossi non sia affiancato un consigliere culturale che gli eviti di sparare cazzate.
Melchiorre Gerbino – Kigali, Rwanda, 13 gennaio 2010
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Emanuele Filiberto di Savoia a ruota libera.
Politico, cantante, ballerino, anchorman televisivo, playboy… questo Emanuele Filiberto di Savoia, a differenza di suo padre, che é stato tenuto sotto controllo da Marina Doria, é un fesso a ruota libera!
Melchiorre Gerbino – Kigali, Rwanda, 14 gennaio 2010
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Politico, cantante, ballerino, anchorman televisivo, playboy… questo Emanuele Filiberto di Savoia, a differenza di suo padre, che é stato tenuto sotto controllo da Marina Doria, é un fesso a ruota libera!
Melchiorre Gerbino – Kigali, Rwanda, 14 gennaio 2010
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Bioetica.
Joseph Ratzinger: “La legge morale vale per tutti, anche per i non credenti.”
Melchiorre Gerbino: “Anche per i nazisti?”
Melchiorre Gerbino – Bujumbura, Burundi, 15 gennaio 2010
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Joseph Ratzinger: “La legge morale vale per tutti, anche per i non credenti.”
Melchiorre Gerbino: “Anche per i nazisti?”
Melchiorre Gerbino – Bujumbura, Burundi, 15 gennaio 2010
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Confermati 16 ergastoli agli Scoppolaminchi.
Roberto Saviano: “Il pensiero va ai morti come Don Diana”
Melchiorre Gerbino: “Fatti praticare il fisting da Frate Fedele, che ti apparirà la madonna e ti consolerà.”
Melchiorre Gerbino – Bujumbura, Burundi, 16 gennaio 2010
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Roberto Saviano: “Il pensiero va ai morti come Don Diana”
Melchiorre Gerbino: “Fatti praticare il fisting da Frate Fedele, che ti apparirà la madonna e ti consolerà.”
Melchiorre Gerbino – Bujumbura, Burundi, 16 gennaio 2010
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I vantaggi dell’inquinamento.
I laghi Vittoria, Malawi, Tanganyika, sono i tre maggiori d’Africa. Belli da vedere, sono infestati di coccodrilli e di ippopotami e perciò, se vi si nuota, si corrono rischi mortali, ma non se si nuota nelle acque alle cui sponde le donne fanno il bucato, perchè i coccodrilli e gli ippopotami dai luoghi inquinati se ne stanno alla larga.
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 18 gennaio 2010
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I laghi Vittoria, Malawi, Tanganyika, sono i tre maggiori d’Africa. Belli da vedere, sono infestati di coccodrilli e di ippopotami e perciò, se vi si nuota, si corrono rischi mortali, ma non se si nuota nelle acque alle cui sponde le donne fanno il bucato, perchè i coccodrilli e gli ippopotami dai luoghi inquinati se ne stanno alla larga.
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 18 gennaio 2010
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Chi ha fatto del bene all’Africa e chi l’ha truffata.
Sono stato oggi nel luogo dove nel novembre del 1871 il giornalista Henry Morton Stanley rintracciò il missionario anglicano David Livingstone, dopo mesi di ricerche, che lo avevano portato dalla costa dell’Oceano Indiano fino a questa sponda est del Lago Tanganyika.
”Doctor Livingstone, I presume.”…
Se si pensa alla figura di David Livingstone, che si battè per l’abolizione della schiavitù ed esplorò quell’intrigo di laghi e di fiumi che sono il cuore pulsante dell’Africa, che si può pensare poi di un Tarcisio Bertone, propabile futuro pontefice romano, che ha ingrassato i forzieri della Santa Sede defraudando l’Africa con truffe FAO e AIDS?!
Melchiorre Gerbino – Ujiji, Tanzania, 19 gennaio 2010
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Sono stato oggi nel luogo dove nel novembre del 1871 il giornalista Henry Morton Stanley rintracciò il missionario anglicano David Livingstone, dopo mesi di ricerche, che lo avevano portato dalla costa dell’Oceano Indiano fino a questa sponda est del Lago Tanganyika.
”Doctor Livingstone, I presume.”…
Se si pensa alla figura di David Livingstone, che si battè per l’abolizione della schiavitù ed esplorò quell’intrigo di laghi e di fiumi che sono il cuore pulsante dell’Africa, che si può pensare poi di un Tarcisio Bertone, propabile futuro pontefice romano, che ha ingrassato i forzieri della Santa Sede defraudando l’Africa con truffe FAO e AIDS?!
Melchiorre Gerbino – Ujiji, Tanzania, 19 gennaio 2010
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Quell’orrore del Southern Sudan e quell’immondezaio di Juba (4).
Per farla breve, il mattino dopo il mio arrivo a Juba, alle 6, io presi il primo autobus in direzione di Kampala.
Ero rimasto in tutto 16 ore a Juba, nè di meno avrei potuto restare, e quelle 16 ore mi erano però bastate per rendermi conto della situazione generale, che si può sintetizzare in 3 parole: corruzione, sporcizia, violenza. Della corruzione e della sporcizia ho già detto; la violenza viene perpetrata dopo il calare del sole, quando, se si circola a piedi per Juba, si viene assaltati e derubati, talvolta ammazzati, da banditi o da poliziotti.
Questo il panorama dell’attuale tregua nel Southern Sudan. Panorama che purtroppo lascia presagire che la guerra scoppierà ancora, perchè non é ipotizzabile che il Sudan conceda la piena indipendenza al Southern Sudan (soluzione alla quale lavora febbrilmente il Vaticano) nè che ne accetti la secessione.
Le implicazioni di un ritorno alle armi non riguarderebbero questa volta il solo Sudan, ma certamente anche l’Uganda e propabilmente il Rwanda, perchè Yoweri Museveni (apertamente) e Paul Kagame (sottosotto), attuali presidenti, cristiani, di Uganda e Rwanda, paesi dove non é poca la popolazione musulmana, stanno conducendo una politica a favore dell’indipendenza del Southern Sudan, cioè una politica di interferenze negli affari interni del Sudan. Queste interferenze sono evidenti: seduto accanto a me, nell’andata in autobus da Kampala a Juba, viaggiava un insegnante ugandese, di inglese e religione cristiana, mandato dal governo ugandese a insegnare queste materie nel Southern Sudan, dove il regime di Karthoum promuove invece la politica d’insegnare l’arabo e la religione islamica. Senza volere fare la morale (questo é business del Vaticano) farò delle previsioni. Al momento della prevedibile ripresa delle ostilità nel Southern Sudan, i presidenti di Uganda e Rwanda, Museveni e Kagame, si verranno a trovare nella posizione di chi ha compiuto passi più lunghi della gamba, perchè, una cosa é, nell’altalena di eccidi tra Hutu e Tutzi, destabilizzare la Repubblica Democratica del Congo (come Museveni e Kagame hanno fatto) e altra cosa sarà per loro vedersela con Al Qaeda (che ha già tentato di dirottare un aereo di linea ugandese che operava tra Kampala e Juba).
E chi potrà proteggere l’Uganda di Museveni e il Rwanda di Kagame dagli attacchi di Al Qaeda?… Il Cuore Immacolato di Maria?!
Per concludere: chi volesse visitare il Southern Sudan e Juba, ne faccia a meno, perchè non c’é niente da vedere, se non schifezze; chi volesse visitare l’Uganda e il Rwanda, in tranquillità, faccia presto, perchè il tempo stringe.
(fine)
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 20 gennaio 2010
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Per farla breve, il mattino dopo il mio arrivo a Juba, alle 6, io presi il primo autobus in direzione di Kampala.
Ero rimasto in tutto 16 ore a Juba, nè di meno avrei potuto restare, e quelle 16 ore mi erano però bastate per rendermi conto della situazione generale, che si può sintetizzare in 3 parole: corruzione, sporcizia, violenza. Della corruzione e della sporcizia ho già detto; la violenza viene perpetrata dopo il calare del sole, quando, se si circola a piedi per Juba, si viene assaltati e derubati, talvolta ammazzati, da banditi o da poliziotti.
Questo il panorama dell’attuale tregua nel Southern Sudan. Panorama che purtroppo lascia presagire che la guerra scoppierà ancora, perchè non é ipotizzabile che il Sudan conceda la piena indipendenza al Southern Sudan (soluzione alla quale lavora febbrilmente il Vaticano) nè che ne accetti la secessione.
Le implicazioni di un ritorno alle armi non riguarderebbero questa volta il solo Sudan, ma certamente anche l’Uganda e propabilmente il Rwanda, perchè Yoweri Museveni (apertamente) e Paul Kagame (sottosotto), attuali presidenti, cristiani, di Uganda e Rwanda, paesi dove non é poca la popolazione musulmana, stanno conducendo una politica a favore dell’indipendenza del Southern Sudan, cioè una politica di interferenze negli affari interni del Sudan. Queste interferenze sono evidenti: seduto accanto a me, nell’andata in autobus da Kampala a Juba, viaggiava un insegnante ugandese, di inglese e religione cristiana, mandato dal governo ugandese a insegnare queste materie nel Southern Sudan, dove il regime di Karthoum promuove invece la politica d’insegnare l’arabo e la religione islamica. Senza volere fare la morale (questo é business del Vaticano) farò delle previsioni. Al momento della prevedibile ripresa delle ostilità nel Southern Sudan, i presidenti di Uganda e Rwanda, Museveni e Kagame, si verranno a trovare nella posizione di chi ha compiuto passi più lunghi della gamba, perchè, una cosa é, nell’altalena di eccidi tra Hutu e Tutzi, destabilizzare la Repubblica Democratica del Congo (come Museveni e Kagame hanno fatto) e altra cosa sarà per loro vedersela con Al Qaeda (che ha già tentato di dirottare un aereo di linea ugandese che operava tra Kampala e Juba).
E chi potrà proteggere l’Uganda di Museveni e il Rwanda di Kagame dagli attacchi di Al Qaeda?… Il Cuore Immacolato di Maria?!
Per concludere: chi volesse visitare il Southern Sudan e Juba, ne faccia a meno, perchè non c’é niente da vedere, se non schifezze; chi volesse visitare l’Uganda e il Rwanda, in tranquillità, faccia presto, perchè il tempo stringe.
(fine)
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 20 gennaio 2010
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L’economia della Cina é cresciuta nell’ultimo anno dell’ 8,4%.
A Gianni Letta non gliene frega un cazzo! Ha cose più serie a cui pensare: il Crocifisso!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 21 gennaio 2010
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A Gianni Letta non gliene frega un cazzo! Ha cose più serie a cui pensare: il Crocifisso!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 21 gennaio 2010
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Spett/le Dr. Bagnasco,
Il Suo dovere di moralizzatore della famiglia cristiana impone ora che la Sua pubblica condanna ricada sulle figlie di Berlusconi (cui poi vada il Suo paterno perdono, ove queste, dopo la condanna, avessero a ravvedersi e a cambiare condotta). Ciò perchè esse figlie di Berlusconi, sia di primo letto che di secondo, hanno concorso al sostegno politico del genitore quando questi sciaguratamente si conduceva in pubblico con meretrici.
Peraltro la dissolutezza morale del genitore fornicatore non di poco concorse a generare dissolutezza nelle figlie stesse, tant’é che la maggiore di esse, Marina, elesse a compagno di concubinaggio un ballerino (non considera la Chiesa concubinaggio qualsiasi legame matrimoniale non benedetto da Essa?), mentre ancor più disdicevole fu la sfrenatezza di costumi della figlia secondogenita, Barbara, già essa stessa concepita fuori della comunità cattolica (da altra donna che la moglie sacrata di Berlusconi, dopo il divorzio di questi da quella, non approvato dalla Sacra Rota); la terza figlia poi, Eleonora, ancor nell’età della pubertà apparve nella copertina di un rotocalco, succinta e truccata.
Ora, dottor Bagnasco, vero é che spesso, quasi sempre, le posizioni Sue e le mie si sono rivelate contrastanti, ciò non impedirebbe però che io non avessi a riconescerLe meriti quando Lei ne avesse ad acquisire.
E perciò ci faccia vedere queste figlie, dell’ora ravveduto Berlusconi, esse stesse ravvedute, ossequiosamente accompagnate da Gianni Letta compiere un pellegrinaggio espiatorio da Padre Pio, in gramaglie e a piedi scalzi.
Eccellenza, dopo tanto sadismo di routine, un tocco di sadismo snob!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 22 gennaio 2010
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Il Suo dovere di moralizzatore della famiglia cristiana impone ora che la Sua pubblica condanna ricada sulle figlie di Berlusconi (cui poi vada il Suo paterno perdono, ove queste, dopo la condanna, avessero a ravvedersi e a cambiare condotta). Ciò perchè esse figlie di Berlusconi, sia di primo letto che di secondo, hanno concorso al sostegno politico del genitore quando questi sciaguratamente si conduceva in pubblico con meretrici.
Peraltro la dissolutezza morale del genitore fornicatore non di poco concorse a generare dissolutezza nelle figlie stesse, tant’é che la maggiore di esse, Marina, elesse a compagno di concubinaggio un ballerino (non considera la Chiesa concubinaggio qualsiasi legame matrimoniale non benedetto da Essa?), mentre ancor più disdicevole fu la sfrenatezza di costumi della figlia secondogenita, Barbara, già essa stessa concepita fuori della comunità cattolica (da altra donna che la moglie sacrata di Berlusconi, dopo il divorzio di questi da quella, non approvato dalla Sacra Rota); la terza figlia poi, Eleonora, ancor nell’età della pubertà apparve nella copertina di un rotocalco, succinta e truccata.
Ora, dottor Bagnasco, vero é che spesso, quasi sempre, le posizioni Sue e le mie si sono rivelate contrastanti, ciò non impedirebbe però che io non avessi a riconescerLe meriti quando Lei ne avesse ad acquisire.
E perciò ci faccia vedere queste figlie, dell’ora ravveduto Berlusconi, esse stesse ravvedute, ossequiosamente accompagnate da Gianni Letta compiere un pellegrinaggio espiatorio da Padre Pio, in gramaglie e a piedi scalzi.
Eccellenza, dopo tanto sadismo di routine, un tocco di sadismo snob!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 22 gennaio 2010
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Mediatrade. Indagati Berlusconi padre e figlio e Confalonieri: hanno creato fondi neri fin dagli anni ’80.
Berlusconi padre:” Mio figlio non c’entra. E’ una persona perbene” (come dire: ” Che volete che c’entri mio figlio?! Mio figlio é un cretino!”).
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 23 gennaio 2010
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Berlusconi padre:” Mio figlio non c’entra. E’ una persona perbene” (come dire: ” Che volete che c’entri mio figlio?! Mio figlio é un cretino!”).
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 23 gennaio 2010
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Quando una puttana si presenta con l’imene ricucito.
L’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, si rifiuta di celebrare i funerali delle vittime annunciate del crollo di una casa a Favara.
Come se l’edilizia del Meridione d’Italia non sia stata gestita dal Vaticano, coi suoi palazzinari e i suoi mafiosi, le tangenti e i materiali scadenti!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 25 gennaio 2010
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L’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, si rifiuta di celebrare i funerali delle vittime annunciate del crollo di una casa a Favara.
Come se l’edilizia del Meridione d’Italia non sia stata gestita dal Vaticano, coi suoi palazzinari e i suoi mafiosi, le tangenti e i materiali scadenti!
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 25 gennaio 2010
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Massimo D’Alema eletto presidente del Copasir: «Lavorerò con senso dello Stato»
Dello Stato del Vaticano.
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 26 gennaio 2010
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Dello Stato del Vaticano.
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 26 gennaio 2010
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Totus Tuus.
Monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di beatificazione, e Saverio Gaeta, di Famiglia Cristiana, hanno scritto in un libro che Giovanni Paolo II pensando alla Madonna si stendeva bocconi per terra, dopodicchè dichiarava: «Non ho mai visto la Madonna, ma la sento».
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 27 gennaio 2010
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Monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di beatificazione, e Saverio Gaeta, di Famiglia Cristiana, hanno scritto in un libro che Giovanni Paolo II pensando alla Madonna si stendeva bocconi per terra, dopodicchè dichiarava: «Non ho mai visto la Madonna, ma la sento».
Melchiorre Gerbino – Kigoma, Tanzania, 27 gennaio 2010
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Della pedofilia.
Don Angelo,
nello stendere queste righe non posso non pensare a Lei che, col Suo faccino tirato e i Suoi occhietti da cavalletta, incarna il modello del pederasta sadico. Peraltro io capisco bene come questa sua condizione si sia venuta a creare in seminario, dove Lei, pargolo rachitico, veniva trascurato dai padri precettori sodomiti, che prestavano attenzioni a seminaristi più avvenenti.
La natura della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, chiesa concepita dall’imperatore romano Costantino per schiavizzare le genti (la Croce, emblema di schiavitù, ne é il simbolo) in qualche modo era stata mitigata da alcuni diritti, quale quello al matrimonio accordato ai sacerdoti, prima che la Riforma non facesse perdere alla Chiesa il controllo di metà di Cristianità che essa stessa aveva propagato: allora, per la sua sopravvivenza, la Chiesa istituì l’Inquisizione e il papa Giovanni Maria Ciocchi del Monte indottrinò i sacerdoti cattolici ad esercitare il Sacranmento della Confessione, da lui stesso introdotto, e li deviò nella pederastia, allorchè egli stesso ne diede esempio, quando si accoppiò con un giovinetto tredicenne, cui impose poi la berretta cardinalizia. Da quella prima metà del secolo XVI a oggi la figura del religioso cattolico si é sempre più venuta a delineare secondo i parametri fissati da Ciocchi del Monte, grazie ai quali la Chiesa ha potuto sussistere, perchè a partire dalla “confessione” la Chiesa va stendendo una rete di contropotere negli stati dove la esercita, e grazie all’omosessualità dei suoi sacerdoti, che non generano prole cui dedicare risorse, essa può attendersi da essi che l’arricchiscano, indottrinati come sono a scippare eredità a persone anziane cui promettono in cambio il Paradiso.
Don Angelo, Lei rappresenta la quintessenza del sacerdote di Ciocchi del Monte, tant’é che quando quotidiani asserviti alla Santa Sede, quali Il Corriere della Sera o La Stampa, pubblicano una Sua foto, a vederla si pensa d’impatto a un inquisitore pederasta. Tanto Le faccio notare per suggerirLe maggiore discrezione nell’esporre la Sua immagine.
Venendo a me, dirò che il mio travaglio erotico originò dalla mia baby sitter, che in circostanze favorevoli m’intratteneva con giochi copulatori. Non Le starò a raccontare di tutte le mie fornicazioni dopo i tempi della baby sitter, che, a volermene ricordare, non potrei nemmeno in stato d’ipnosi! Mi limiterò a descrivere delle attuali una che potrebbe essere da Lei tacciata di pedofilia. Ma prima voglio confessarLe che da un anno a questa parte vado assumendo una punta di Viagra, un quarto della dose normale, per stabilizzare l’erezione. Io stesso mi chiedo se stia ricorrendo al Viagra perchè ho 70 anni suonati o perchè, per avere fatto talvolta all’amore con donne bellissime, non mi riesce poi sempre facile fare all’amore con donne che tali non sono. Daltronde, bellissime o racchie, io all’amore devo fare, come Lei, Don Angelo, in San Pietro o in una cappella, deve celebrar messa!
E dunque una donnaccia sguaiata, tale Santacchè, che tempo fa aveva dichiarato “A Berlusconi non gliela do!” più recentemente ha strillato “Il Profeta Mohamed era pedofilo!” riferendosi ad Aicha, sposata dal Profeta (la pace di Allah sia su di Lui) quando quella aveva 9 anni, cioè dopo la prima mestruazione. E voglio tirare in ballo pure Sant’Agostino, uno dei Padri della Chiesa, vissuto antecedentemente al Profeta, che essendosi trovato ad abitare in quel di Milano attendeva che la sua promessa sposa lombarda, che aveva allora 10 anni, ne compisse 12 (età presumibile della sua prima mestruazione) per maritarla. E’ stato dunque consacrato da uomini di Dio che la donna sia da considerare sessualmente emancipata dopo la prima mestruazione, nè ciò in alcun modo cozza con norme di diritto, quali, ad esempio, quelle dell’attuale Unione Europea, nel cui ambito la donna é riconosciuta sessualmente emancipata a 14 anni.
Qual’é dunque la questione che io sollevo, prima di descriverLe un mio amplesso che da Lei potrebbe essere tacciato di pedofilia?
La questione é che con le vostre beghe liberticide voi del Vaticano avete creato nell’ambito dell’Unione Europea, nelle aree che controllate politicamente perchè a popolazione cattolica, tante norme ambigue, tanta disinformazione di massa, che in quelle aree non si può garantire che la donna sia di fatto sessualmente libera a 14 anni e che l’uomo che avesse a intrattenere rapporti amorosi consensuali con essa non sia da essere considerato e trattato da pedofilo.
Ma dove voi del Vaticano avete creato situazioni ancor più sconcertanti d’illegalità, per mettere in opera la vostra politica di repressione sessuale, é nei paesi del Terzo Mondo, particolarmente in quelli a popolazione cattolica, come ad esempio il Madagascar, dove andate penalizzando turisti italiani e altri turisti cattolici, cittadini di serie B dell’Unione Europea vostri soggetti (i protestanti non vi azzardate a toccarli, perchè quelli vi romperebbero le ossa ancor più di quanto non ve le abbiano già rotte al tempo della Riforma!). In Madagascar (ma anche alle Filippine, in Tailandia e altrove) vi siete assicurata la collaborazione della corrotta classe politica al potere e avete corrotto ancor più di quanto già non fosse la polizia e ora date la caccia a pedofili che fanno turismo sessuale, che fate mettete in galera con grande risalto dei media. In Madagascar voi fate mettere alla gogna e in galera Pozzi Antonio, perchè colto dalla squadra antipedofili malgascia a fare all’amore con una donna che non aveva ancora compiuto18 anni. Voi fate questo in Africa Nera! Dove in certe aree le donne vengono sverginate tutte all’età di 5 o 6 anni e non certo da turisti pedofili!
Don Angelo, io non ho il potere di cambiare il mondo come d’incanto ma, facendo comunque la mia parte e dando tempo al tempo, intanto mi ci adeguo al meglio.
In questo momento mi adeguo in un’area del mondo che voi del Vaticano state a guardare dalla finestra. Sto navigando nel Lago Tanganyika, nelle acque territoriali della Tanzania, dove da uno dei tanti porti che la nave ha toccato é salita a bordo una negretta, che penso abbia superato la decina, bella da mozzare il fiato, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe….
Don Angelo, ci guardi dalla finestra.
Siamo nudi nella mia cabina, lei supina nel letto, io inginocchiato a praticarle un cunnilincto terapeutico… Perchè, chiede Lei, terapeutico?… Perchè la negretta, violata da bambina, manifestava il trauma che subì allora ancora adesso, quando stringeva l’utero e lo torceva al momento dell’immissio penis… Ma grazie al cunnilincto terapeutico ora essa si é sciolta e io col mio membro, che intanto ha assunto proporzioni di nerchia che ricurva e tremula mi sfiora l’ombelico, senza preservativo, alla faccia Sua, mi appresto a penetrarla.
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 31 gennaio 2010
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Don Angelo,
nello stendere queste righe non posso non pensare a Lei che, col Suo faccino tirato e i Suoi occhietti da cavalletta, incarna il modello del pederasta sadico. Peraltro io capisco bene come questa sua condizione si sia venuta a creare in seminario, dove Lei, pargolo rachitico, veniva trascurato dai padri precettori sodomiti, che prestavano attenzioni a seminaristi più avvenenti.
La natura della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, chiesa concepita dall’imperatore romano Costantino per schiavizzare le genti (la Croce, emblema di schiavitù, ne é il simbolo) in qualche modo era stata mitigata da alcuni diritti, quale quello al matrimonio accordato ai sacerdoti, prima che la Riforma non facesse perdere alla Chiesa il controllo di metà di Cristianità che essa stessa aveva propagato: allora, per la sua sopravvivenza, la Chiesa istituì l’Inquisizione e il papa Giovanni Maria Ciocchi del Monte indottrinò i sacerdoti cattolici ad esercitare il Sacranmento della Confessione, da lui stesso introdotto, e li deviò nella pederastia, allorchè egli stesso ne diede esempio, quando si accoppiò con un giovinetto tredicenne, cui impose poi la berretta cardinalizia. Da quella prima metà del secolo XVI a oggi la figura del religioso cattolico si é sempre più venuta a delineare secondo i parametri fissati da Ciocchi del Monte, grazie ai quali la Chiesa ha potuto sussistere, perchè a partire dalla “confessione” la Chiesa va stendendo una rete di contropotere negli stati dove la esercita, e grazie all’omosessualità dei suoi sacerdoti, che non generano prole cui dedicare risorse, essa può attendersi da essi che l’arricchiscano, indottrinati come sono a scippare eredità a persone anziane cui promettono in cambio il Paradiso.
Don Angelo, Lei rappresenta la quintessenza del sacerdote di Ciocchi del Monte, tant’é che quando quotidiani asserviti alla Santa Sede, quali Il Corriere della Sera o La Stampa, pubblicano una Sua foto, a vederla si pensa d’impatto a un inquisitore pederasta. Tanto Le faccio notare per suggerirLe maggiore discrezione nell’esporre la Sua immagine.
Venendo a me, dirò che il mio travaglio erotico originò dalla mia baby sitter, che in circostanze favorevoli m’intratteneva con giochi copulatori. Non Le starò a raccontare di tutte le mie fornicazioni dopo i tempi della baby sitter, che, a volermene ricordare, non potrei nemmeno in stato d’ipnosi! Mi limiterò a descrivere delle attuali una che potrebbe essere da Lei tacciata di pedofilia. Ma prima voglio confessarLe che da un anno a questa parte vado assumendo una punta di Viagra, un quarto della dose normale, per stabilizzare l’erezione. Io stesso mi chiedo se stia ricorrendo al Viagra perchè ho 70 anni suonati o perchè, per avere fatto talvolta all’amore con donne bellissime, non mi riesce poi sempre facile fare all’amore con donne che tali non sono. Daltronde, bellissime o racchie, io all’amore devo fare, come Lei, Don Angelo, in San Pietro o in una cappella, deve celebrar messa!
E dunque una donnaccia sguaiata, tale Santacchè, che tempo fa aveva dichiarato “A Berlusconi non gliela do!” più recentemente ha strillato “Il Profeta Mohamed era pedofilo!” riferendosi ad Aicha, sposata dal Profeta (la pace di Allah sia su di Lui) quando quella aveva 9 anni, cioè dopo la prima mestruazione. E voglio tirare in ballo pure Sant’Agostino, uno dei Padri della Chiesa, vissuto antecedentemente al Profeta, che essendosi trovato ad abitare in quel di Milano attendeva che la sua promessa sposa lombarda, che aveva allora 10 anni, ne compisse 12 (età presumibile della sua prima mestruazione) per maritarla. E’ stato dunque consacrato da uomini di Dio che la donna sia da considerare sessualmente emancipata dopo la prima mestruazione, nè ciò in alcun modo cozza con norme di diritto, quali, ad esempio, quelle dell’attuale Unione Europea, nel cui ambito la donna é riconosciuta sessualmente emancipata a 14 anni.
Qual’é dunque la questione che io sollevo, prima di descriverLe un mio amplesso che da Lei potrebbe essere tacciato di pedofilia?
La questione é che con le vostre beghe liberticide voi del Vaticano avete creato nell’ambito dell’Unione Europea, nelle aree che controllate politicamente perchè a popolazione cattolica, tante norme ambigue, tanta disinformazione di massa, che in quelle aree non si può garantire che la donna sia di fatto sessualmente libera a 14 anni e che l’uomo che avesse a intrattenere rapporti amorosi consensuali con essa non sia da essere considerato e trattato da pedofilo.
Ma dove voi del Vaticano avete creato situazioni ancor più sconcertanti d’illegalità, per mettere in opera la vostra politica di repressione sessuale, é nei paesi del Terzo Mondo, particolarmente in quelli a popolazione cattolica, come ad esempio il Madagascar, dove andate penalizzando turisti italiani e altri turisti cattolici, cittadini di serie B dell’Unione Europea vostri soggetti (i protestanti non vi azzardate a toccarli, perchè quelli vi romperebbero le ossa ancor più di quanto non ve le abbiano già rotte al tempo della Riforma!). In Madagascar (ma anche alle Filippine, in Tailandia e altrove) vi siete assicurata la collaborazione della corrotta classe politica al potere e avete corrotto ancor più di quanto già non fosse la polizia e ora date la caccia a pedofili che fanno turismo sessuale, che fate mettete in galera con grande risalto dei media. In Madagascar voi fate mettere alla gogna e in galera Pozzi Antonio, perchè colto dalla squadra antipedofili malgascia a fare all’amore con una donna che non aveva ancora compiuto18 anni. Voi fate questo in Africa Nera! Dove in certe aree le donne vengono sverginate tutte all’età di 5 o 6 anni e non certo da turisti pedofili!
Don Angelo, io non ho il potere di cambiare il mondo come d’incanto ma, facendo comunque la mia parte e dando tempo al tempo, intanto mi ci adeguo al meglio.
In questo momento mi adeguo in un’area del mondo che voi del Vaticano state a guardare dalla finestra. Sto navigando nel Lago Tanganyika, nelle acque territoriali della Tanzania, dove da uno dei tanti porti che la nave ha toccato é salita a bordo una negretta, che penso abbia superato la decina, bella da mozzare il fiato, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe….
Don Angelo, ci guardi dalla finestra.
Siamo nudi nella mia cabina, lei supina nel letto, io inginocchiato a praticarle un cunnilincto terapeutico… Perchè, chiede Lei, terapeutico?… Perchè la negretta, violata da bambina, manifestava il trauma che subì allora ancora adesso, quando stringeva l’utero e lo torceva al momento dell’immissio penis… Ma grazie al cunnilincto terapeutico ora essa si é sciolta e io col mio membro, che intanto ha assunto proporzioni di nerchia che ricurva e tremula mi sfiora l’ombelico, senza preservativo, alla faccia Sua, mi appresto a penetrarla.
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 31 gennaio 2010
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El Payaso fa ricucire il culo a Dino Boffo.
Non serve! Il Vaticano ti farà fuori comunque, perchè non tollera che tu flirti con Putin, Gheddafi, re Abdallah, che a torto o a ragione considera suoi nemici mortali.
Non sei un politico, sei un sensale! I leader politici delle grandi nazioni europee hanno ragione a vergognarsi di farsi fotografare assieme a te!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 2 febbraio 2010
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Non serve! Il Vaticano ti farà fuori comunque, perchè non tollera che tu flirti con Putin, Gheddafi, re Abdallah, che a torto o a ragione considera suoi nemici mortali.
Non sei un politico, sei un sensale! I leader politici delle grandi nazioni europee hanno ragione a vergognarsi di farsi fotografare assieme a te!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 2 febbraio 2010
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El Payaso tiene un discorso storico nel Parlamento Israeliano!
Ma l’International Herald Tribune, Le Monde, El Pais, non gli dedicano un trafiletto.
El Payaso non fa più ridere a nessuno.
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 3 febbraio 2010
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Ma l’International Herald Tribune, Le Monde, El Pais, non gli dedicano un trafiletto.
El Payaso non fa più ridere a nessuno.
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 3 febbraio 2010
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Vittorio Sgarbi, sindaco dimissionario di Salemi : »Qui l’Antimafia é peggio della Mafia!».
Vittorio, Mafia e Antimafia sono comparti di uno stesso sistema con cui la Chiesa combatte il progresso: chè questo fa la Chiesa!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 4 febbraio 2010
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Vittorio, Mafia e Antimafia sono comparti di uno stesso sistema con cui la Chiesa combatte il progresso: chè questo fa la Chiesa!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 4 febbraio 2010
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Qualcuno mi chiede: “Chi é il personaggio più importante della televisione italiana?”.
Quello che vende la cocaina agli altri.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 6 febbraio 2010
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Quello che vende la cocaina agli altri.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 6 febbraio 2010
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L’unità della Chiesa.
Il papa, inginocchiato davanti al culo di Dino Boffo, prega per l’unità della Chiesa.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 7 febbraio 2010
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Il papa, inginocchiato davanti al culo di Dino Boffo, prega per l’unità della Chiesa.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 7 febbraio 2010
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Fantapolitica.
Ciancimino Junior sostiene che il Vaticano (che dopo Chernobyl controlla l’Italia ) fece trovare l’accordo tra lo stato italiano (Oscar Luigi Scalfaro, che allora lo controllava) e la mafia (Totò Riina, allora capomafia) per sponsorizzare il lancio politico di Forza Italia. E di conseguenza bisognerebbe credere che i miliardi di euro che Oscar Luigi Scalfaro stornò dalle casse dello stato, e che mancarono nei bilanci, non furono dati alla ‘Ndrangheta per la coltivazione di canape indiana in Albania ma a Silvio Berlusconi.
Non é che lo stesso Silvio Berlusconi monti questi processi per farsi votare?!
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 8 febbraio 2010
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Ciancimino Junior sostiene che il Vaticano (che dopo Chernobyl controlla l’Italia ) fece trovare l’accordo tra lo stato italiano (Oscar Luigi Scalfaro, che allora lo controllava) e la mafia (Totò Riina, allora capomafia) per sponsorizzare il lancio politico di Forza Italia. E di conseguenza bisognerebbe credere che i miliardi di euro che Oscar Luigi Scalfaro stornò dalle casse dello stato, e che mancarono nei bilanci, non furono dati alla ‘Ndrangheta per la coltivazione di canape indiana in Albania ma a Silvio Berlusconi.
Non é che lo stesso Silvio Berlusconi monti questi processi per farsi votare?!
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 8 febbraio 2010
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Da ‘La Stampa’ online:
Siracusa. Un parroco nel racket dei permessi di soggiorno. Arrestati il prete e un avvocato. Il reato ipotizzato é associazione a delinquere. La base della banda era la chiesa. Decine di donne straniere avviate alla prostituzione.
NOTA: Dalla scena manca però, perchè defunto, quella faccia di culo di don Oreste Benzi, addetto alla redenzione delle prostitute.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 9 febbraio 2010
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Siracusa. Un parroco nel racket dei permessi di soggiorno. Arrestati il prete e un avvocato. Il reato ipotizzato é associazione a delinquere. La base della banda era la chiesa. Decine di donne straniere avviate alla prostituzione.
NOTA: Dalla scena manca però, perchè defunto, quella faccia di culo di don Oreste Benzi, addetto alla redenzione delle prostitute.
Melchiorre Gerbino – Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, 9 febbraio 2010
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Continua in Giappone l’indagine sui presunti averi illegali di Jacques Chirac.
Non vuoi che quest’imbecille non sia stato pure ladro?!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 10 febbraio 2010
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Non vuoi che quest’imbecille non sia stato pure ladro?!
Melchiorre Gerbino – Lumumbashi, Repubblica Democratica del Congo, 10 febbraio 2010
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Il prete Giorgio Panini come la bestia sterminatrice nel film “The Island of Dr Moreau”.
In quel film, dove Marlon Brando interpretava uno scienziato che trasformava bestie in uomini, uno degli “umanimali”, resosi conto della sua insopportabile situazione, premeditatamente faceva strage di quanti, standogli attorno, lo condizionavano.
Sembra la storia di Giorgio Panini. Incettato adolescente dal Vaticano chi sa in quale famiglia e pervertito in prete chi sa in quale seminario, resosi conto della sua insopportabile situazione, premeditatamente ha fatto strage dei Manfredini che gli stavano attorno.
Melchiorre Gerbino – Mbeya, Tanzania, 12 febbraio 2010
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In quel film, dove Marlon Brando interpretava uno scienziato che trasformava bestie in uomini, uno degli “umanimali”, resosi conto della sua insopportabile situazione, premeditatamente faceva strage di quanti, standogli attorno, lo condizionavano.
Sembra la storia di Giorgio Panini. Incettato adolescente dal Vaticano chi sa in quale famiglia e pervertito in prete chi sa in quale seminario, resosi conto della sua insopportabile situazione, premeditatamente ha fatto strage dei Manfredini che gli stavano attorno.
Melchiorre Gerbino – Mbeya, Tanzania, 12 febbraio 2010
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Il Presidente Barack Obama non riceva il Dalai Lama!
Tensin Gyatso é una pedina che la Santa Sede muove contro la Cina nell’intento di vincerne la resistenza. La Cina difatti si rifiuta di riconoscere la Santa Sede, per non essere da essa infiltrata e degradata.
Tensin Gyatso é un individuo impresentabile, perchè, allorchè regnava nel Tibet, quella era l’area del mondo più tenuta nell’arretratezza come tenore di vita e come diritti civili.
Tensin Gyatso oggi non é altro che un ottuso reazionario vendicativo e un vecchio mascalzone ammantato di santità.
Melchiorre Gerbino – Mbeya, Tanzania, 13 febbraio 2010
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Tensin Gyatso é una pedina che la Santa Sede muove contro la Cina nell’intento di vincerne la resistenza. La Cina difatti si rifiuta di riconoscere la Santa Sede, per non essere da essa infiltrata e degradata.
Tensin Gyatso é un individuo impresentabile, perchè, allorchè regnava nel Tibet, quella era l’area del mondo più tenuta nell’arretratezza come tenore di vita e come diritti civili.
Tensin Gyatso oggi non é altro che un ottuso reazionario vendicativo e un vecchio mascalzone ammantato di santità.
Melchiorre Gerbino – Mbeya, Tanzania, 13 febbraio 2010
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Il cantante Morgan, che aveva ammesso di fare uso di cocaina, ci sarà o non ci sarà al Festival di San Remo?
La conduttrice del Festival, Antonella Clerici, sostiene che ci sarà, ma la RAI, che organizza il Festival, smentisce.
Io modestamente suggerirei che in casi come questo, cioè di cocainomane reo confesso, si tagliasse la testa al toro e il Vaticano, che controlla tutto, facesse escludere Morgan dal Festival e al suo posto facesse cantare qualcuno al di sopra di ogni sospetto, che so io, Luca Laurenti!
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 15 febbraio 2010
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La conduttrice del Festival, Antonella Clerici, sostiene che ci sarà, ma la RAI, che organizza il Festival, smentisce.
Io modestamente suggerirei che in casi come questo, cioè di cocainomane reo confesso, si tagliasse la testa al toro e il Vaticano, che controlla tutto, facesse escludere Morgan dal Festival e al suo posto facesse cantare qualcuno al di sopra di ogni sospetto, che so io, Luca Laurenti!
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 15 febbraio 2010
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Per saltare di palo in frasca, parlerò di quello che é successo in Madagascar (della Repubblica Democratica del Congo parlerò più in là, quando mi sarò ripreso).
In sintesi: Come in Italia il businessman Silvio Berlusconi entrò in politica per dare una sistemata al sistema e accaparrarsene i centri nevralgici di potere economico, così in Madagascar si mosse il businessman Marc Ravalomanana. Peraltro Berlusconi e Ravalomanana hanno compiuto nel loro tragitto politico ciascuno lo stesso tipo di errore, proprio perchè businessmen e non uomini politici: quello di tradire gli interessi di poteri più forti del loro, Berlusconi del Vaticano (con la sua politica verso la Russia), Ravalomanana della Francia (col suo flirt con gli USA). E lasciamo Berlusconi, col colpo di Chiesa in faccia che il Vaticano gli ha fatto tirare da Francesco Rutelli, aspettando che Massimo D’Alema completi l’opera, e parliamo dunque di Marc Ravalomanana. Il Madagascar fu colonizzato dai francesi e pertanto il francese ne é la lingua ufficiale e la cattolica é la religione più diffusa, ma Marc Ravalomanana non é cattolico bensì appartiene a una di quelle sette americane impiantatesi in tempi recenti nel Paese, la Church of Jesus Christ in Madagascar. Con zelo egli intraprese da giovanissimo il business del latte, distribuendo egli stesso, in bottiglie sterilizzate, quello che una mezza dozzina di vacche, di proprietà di sua madre, producevano. Intanto andava compilando formulari con cui perseguiva sovvenzioni che organismi internazionali assegnavano a giovani imprenditori in Madagascar. La sua fu una scalata vertiginosa, con cui raggiunse la carica di sindaco di Antananarivo e finalmente la presidenza del Madagascar. Le azioni che intraprese allora per sistemare il sistema furono sensazionali: in brevissimo tempo creò la viabilità in Madagascar, dove non esisteva; e altrettanto grandi furono le sue capacità nel controllare subito, a suo beneficio, tutti i centri nevralgici del potere economico. E però da allora egli cominciò a compiere operazioni nell’intento di fare uscire il Madagascar dalla sfera d’influenza della Francia e farlo entrare in quella degli Stati Uniti. Quando Marc Ravalomanana compì quei passi, alla presidenza in Francia c’era quell’imbecille di Jacques Chirac, che glieli lasciò compiere. Ma Marc Ravalomanana fece pure qualcosa di pessimo gusto, allorchè Jacques Chirac si recò in visita ufficiale in Madagascar, quando in sua presenza dichiarò che il Madagascar si avviava a diventare un paese di lingua anglofona (!). Ora un Jacques Chirac presidente della Francia non lo si sbeffeggia durante una visita ufficiale, come fece Marc Ravalomanana, ma gli si lascia fare la figura dell’imbecille come gliela fece fare il re Abdallah quando gli fece tenere un discorso nel parlamento saudita (!)… Con l’avvento all’Eliseo di Nicolas Sarkozy, che forse non sarà un genio, ma certamente non é un imbecille che lascia recidere i legami del Madagascar con la Francia, la figura dello sbeffeggiato é toccata farla a Marc Ravalomanana, quando gli alti gradi militari malgasci, formati nelle accademie francesi, gli hanno fatto il colpo di stato e hanno portato alla presidenza il disc jockey Andry Rajoelina, che peraltro non ha manco l’età per coprire la carica. (Simpatico in verità il presidente Nicolas Sarkozy, che ha un debole per i personaggi del mondo della musica… Carla Bruni, Andry Rajoelina…).
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 16 febbraio 2010
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In sintesi: Come in Italia il businessman Silvio Berlusconi entrò in politica per dare una sistemata al sistema e accaparrarsene i centri nevralgici di potere economico, così in Madagascar si mosse il businessman Marc Ravalomanana. Peraltro Berlusconi e Ravalomanana hanno compiuto nel loro tragitto politico ciascuno lo stesso tipo di errore, proprio perchè businessmen e non uomini politici: quello di tradire gli interessi di poteri più forti del loro, Berlusconi del Vaticano (con la sua politica verso la Russia), Ravalomanana della Francia (col suo flirt con gli USA). E lasciamo Berlusconi, col colpo di Chiesa in faccia che il Vaticano gli ha fatto tirare da Francesco Rutelli, aspettando che Massimo D’Alema completi l’opera, e parliamo dunque di Marc Ravalomanana. Il Madagascar fu colonizzato dai francesi e pertanto il francese ne é la lingua ufficiale e la cattolica é la religione più diffusa, ma Marc Ravalomanana non é cattolico bensì appartiene a una di quelle sette americane impiantatesi in tempi recenti nel Paese, la Church of Jesus Christ in Madagascar. Con zelo egli intraprese da giovanissimo il business del latte, distribuendo egli stesso, in bottiglie sterilizzate, quello che una mezza dozzina di vacche, di proprietà di sua madre, producevano. Intanto andava compilando formulari con cui perseguiva sovvenzioni che organismi internazionali assegnavano a giovani imprenditori in Madagascar. La sua fu una scalata vertiginosa, con cui raggiunse la carica di sindaco di Antananarivo e finalmente la presidenza del Madagascar. Le azioni che intraprese allora per sistemare il sistema furono sensazionali: in brevissimo tempo creò la viabilità in Madagascar, dove non esisteva; e altrettanto grandi furono le sue capacità nel controllare subito, a suo beneficio, tutti i centri nevralgici del potere economico. E però da allora egli cominciò a compiere operazioni nell’intento di fare uscire il Madagascar dalla sfera d’influenza della Francia e farlo entrare in quella degli Stati Uniti. Quando Marc Ravalomanana compì quei passi, alla presidenza in Francia c’era quell’imbecille di Jacques Chirac, che glieli lasciò compiere. Ma Marc Ravalomanana fece pure qualcosa di pessimo gusto, allorchè Jacques Chirac si recò in visita ufficiale in Madagascar, quando in sua presenza dichiarò che il Madagascar si avviava a diventare un paese di lingua anglofona (!). Ora un Jacques Chirac presidente della Francia non lo si sbeffeggia durante una visita ufficiale, come fece Marc Ravalomanana, ma gli si lascia fare la figura dell’imbecille come gliela fece fare il re Abdallah quando gli fece tenere un discorso nel parlamento saudita (!)… Con l’avvento all’Eliseo di Nicolas Sarkozy, che forse non sarà un genio, ma certamente non é un imbecille che lascia recidere i legami del Madagascar con la Francia, la figura dello sbeffeggiato é toccata farla a Marc Ravalomanana, quando gli alti gradi militari malgasci, formati nelle accademie francesi, gli hanno fatto il colpo di stato e hanno portato alla presidenza il disc jockey Andry Rajoelina, che peraltro non ha manco l’età per coprire la carica. (Simpatico in verità il presidente Nicolas Sarkozy, che ha un debole per i personaggi del mondo della musica… Carla Bruni, Andry Rajoelina…).
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 16 febbraio 2010
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Cocaina. La Santa Sede: “Si sniffa (la nostra), ma non si dice!”.
E perciò il cantante Morgan, che aveva detto che la sniffava, é stato radiato dal Festival di San Remo, che é stato inaugurato dal pusher Luca Laurenti e dal cocainomane silente Paolo Bonolis.
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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E perciò il cantante Morgan, che aveva detto che la sniffava, é stato radiato dal Festival di San Remo, che é stato inaugurato dal pusher Luca Laurenti e dal cocainomane silente Paolo Bonolis.
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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/ Cocaina.
…dice: “Gerbino, ma tu perchè t’immischi in questi affari di cocaina?!”.
Dico: “Perchè la Rai, Radiotelevisione Italiana, é in parte mia e pertanto di quello che si vede in Rai voglio conto e ragione!”.
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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…dice: “Gerbino, ma tu perchè t’immischi in questi affari di cocaina?!”.
Dico: “Perchè la Rai, Radiotelevisione Italiana, é in parte mia e pertanto di quello che si vede in Rai voglio conto e ragione!”.
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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E continuiamo con la cocaina!
…dice: “E ti sembra questa la maniera corretta di affrontare la questione?!”
Dico: “Sì! Perchè una frazione di centesimo di euro delle tasse che io pago é finita nelle tasche del pusher Luca Laurenti e del cocainomane Paolo Bonolis.”
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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…dice: “E ti sembra questa la maniera corretta di affrontare la questione?!”
Dico: “Sì! Perchè una frazione di centesimo di euro delle tasse che io pago é finita nelle tasche del pusher Luca Laurenti e del cocainomane Paolo Bonolis.”
Melchiorre Gerbino – Dar es Salaam, Tanzania, 17 febbraio 2010
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Inaugurato a Genova il primo centro benessere di proprietà della Chiesa.
“Qui si cura il corpo e lo spirito”- dice monsignor Palletti – “e s’inculano i ragazzini” – aggiungo io.
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 19 febbraio 2010
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“Qui si cura il corpo e lo spirito”- dice monsignor Palletti – “e s’inculano i ragazzini” – aggiungo io.
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 19 febbraio 2010
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/ Inaugurato a Genova il primo centro benessere di proprietà della Chiesa.
Qualcuno mi ha ricordato come i centri di proprietà della Chiesa non paghino tasse.
E perciò ricapitoliamo:
“Qui si cura il corpo e lo spirito”- dice monsignor Palletti – “e s’inculano i ragazzini” – aggiungo io (e non si pagano le tasse).
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 20 febbraio 2010
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Qualcuno mi ha ricordato come i centri di proprietà della Chiesa non paghino tasse.
E perciò ricapitoliamo:
“Qui si cura il corpo e lo spirito”- dice monsignor Palletti – “e s’inculano i ragazzini” – aggiungo io (e non si pagano le tasse).
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 20 febbraio 2010
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Marcello Lippi quando fa la cacca fuori dal pitale.
Per Marcello Lippi io sento rispetto come allenatore, sia per le sua capacità tecnica di selezionare, allenare, schierare una squadra di calcio capace di vincere un campionato mondiale, sia per la sua capacità demiurgica di fare maturare la personalità di giocatori difficili (Francesco Totti) e di eliminare di scena giocatori pagliacci (Antonio Cassano).
Detto ciò, io disapprovo il Marcello Lippi che scende in campo ufficialmente in occasione delle primarie del Pd o si presenta al Festival di San Remo in occasione dell’esibizione canora di Emanuele F. Savoia. Nel primo caso lo disapprovo perchè la sua carica di direttore tencico della nazionale italiana orienterà a favore del Pd le simpatie di sportivi estimatori di lui (e non di Prodi o di Bersani); nel secondo caso perchè, nell’intenzione di creare corrente di simpatia verso la squadra di calicio che presumibilmente allenerà dopo il prossimo campionato del mondo, la Juventus, si presenta alla ribalta del Festival di San Remo col Savoia, tifoso notorio di quella squadra, per orientare a favore di questi il voto popolare.
Ad attenuante del comportamento di Marcello Lippi c’é però da dire che in Italia essendo tutto truccato, il lotto, il campionato di calico, le elezioni, il concorso di miss Italia, il Festival di San Remo, la lotteria di Capodanno… quello che Marcello Lippi fa non cambia la sostanza delle cose.
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 21 febbraio 2010
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Per Marcello Lippi io sento rispetto come allenatore, sia per le sua capacità tecnica di selezionare, allenare, schierare una squadra di calcio capace di vincere un campionato mondiale, sia per la sua capacità demiurgica di fare maturare la personalità di giocatori difficili (Francesco Totti) e di eliminare di scena giocatori pagliacci (Antonio Cassano).
Detto ciò, io disapprovo il Marcello Lippi che scende in campo ufficialmente in occasione delle primarie del Pd o si presenta al Festival di San Remo in occasione dell’esibizione canora di Emanuele F. Savoia. Nel primo caso lo disapprovo perchè la sua carica di direttore tencico della nazionale italiana orienterà a favore del Pd le simpatie di sportivi estimatori di lui (e non di Prodi o di Bersani); nel secondo caso perchè, nell’intenzione di creare corrente di simpatia verso la squadra di calicio che presumibilmente allenerà dopo il prossimo campionato del mondo, la Juventus, si presenta alla ribalta del Festival di San Remo col Savoia, tifoso notorio di quella squadra, per orientare a favore di questi il voto popolare.
Ad attenuante del comportamento di Marcello Lippi c’é però da dire che in Italia essendo tutto truccato, il lotto, il campionato di calico, le elezioni, il concorso di miss Italia, il Festival di San Remo, la lotteria di Capodanno… quello che Marcello Lippi fa non cambia la sostanza delle cose.
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 21 febbraio 2010
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«Che l’affetto e l’amore sbocciato fra di noi possa rimanere ad multos annos».
In questi termini don Ernesto Moro, parroco di Seano (Prato), chiaroveggente ed esorcista, dedicò un San Valentino a una ricca signora, vedova e senza figli, con la quale egli si intratteneva i mercoledì sera in occasione di una cena settimanale.
Se la sarà scopata di santa ragione don Ernesto la vedova, se questa poi allegramente gli lasciò in testamento 6 milioni di euro!
Ma, come avviene spesso con testamenti favolosi, anche questo fu impugnato, e precisamente da lontani parenti della defunta.
Ci vollero 5 anni di battaglie giudiziarie prima che una sentenza pochi mesi fa nominasse don Ernesto Moro unico erede universale della vedova. Ma non vuoi che a questo punto non saltasse fuori quel rompicoglioni di Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, a pretendere che don Ernesto i soldi li dia alla Santa Sede?!
Don Ernesto, un consiglio: faccia come me, si converta all’Islam!
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 22 febbraio 2010
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In questi termini don Ernesto Moro, parroco di Seano (Prato), chiaroveggente ed esorcista, dedicò un San Valentino a una ricca signora, vedova e senza figli, con la quale egli si intratteneva i mercoledì sera in occasione di una cena settimanale.
Se la sarà scopata di santa ragione don Ernesto la vedova, se questa poi allegramente gli lasciò in testamento 6 milioni di euro!
Ma, come avviene spesso con testamenti favolosi, anche questo fu impugnato, e precisamente da lontani parenti della defunta.
Ci vollero 5 anni di battaglie giudiziarie prima che una sentenza pochi mesi fa nominasse don Ernesto Moro unico erede universale della vedova. Ma non vuoi che a questo punto non saltasse fuori quel rompicoglioni di Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, a pretendere che don Ernesto i soldi li dia alla Santa Sede?!
Don Ernesto, un consiglio: faccia come me, si converta all’Islam!
Melchiorre Gerbino – Mombasa, Kenya, 22 febbraio 2010
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Blasfemie.
In India, dove la chiesa cattolica e le protestanti conducono una forsennata campagna di cristianizzazione degli hindu (campagna che conducono anche alle Fiji e ovunque le comunità hindu sono presenti nel mondo), una casa editrice hindu ha pubblicato in un libro per le scuole elementari un ritratto di Gesù raffigurato con una bottiglia di birra e una sigaretta in mano.
In Zambia, dove la chiesa cattolica e le protestanti hanno soffocato ogni forma di religione animistica tradizionale (così come hanno fatto in Melanesia, Polinesia, Micronesia…) e dove viaggiando per il Paese la sola musica che ti é dato di ascoltare é di canti in lode di Gesù, davanti a un autobus su cui viaggiavo procedeva un altro nel cui retro campeggiava la scritta in inglese Gesù viene presto! sotto la quale qualcuno aveva scritto a pennarello in francese Mettigli un dito in culo che viene prima!
Melchiorre Gerbino – Watamu, Kenya, 23 febbraio 2010
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In India, dove la chiesa cattolica e le protestanti conducono una forsennata campagna di cristianizzazione degli hindu (campagna che conducono anche alle Fiji e ovunque le comunità hindu sono presenti nel mondo), una casa editrice hindu ha pubblicato in un libro per le scuole elementari un ritratto di Gesù raffigurato con una bottiglia di birra e una sigaretta in mano.
In Zambia, dove la chiesa cattolica e le protestanti hanno soffocato ogni forma di religione animistica tradizionale (così come hanno fatto in Melanesia, Polinesia, Micronesia…) e dove viaggiando per il Paese la sola musica che ti é dato di ascoltare é di canti in lode di Gesù, davanti a un autobus su cui viaggiavo procedeva un altro nel cui retro campeggiava la scritta in inglese Gesù viene presto! sotto la quale qualcuno aveva scritto a pennarello in francese Mettigli un dito in culo che viene prima!
Melchiorre Gerbino – Watamu, Kenya, 23 febbraio 2010
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/ Blasfemie.
Ho visto pure una T-shirt in una boutique di Auckland, che pare sia stata diffusa in tutto il mondo, e a causa della quale la Santa Sede ha protestato con non ben precisati ebrei, dove Maria di Nazareth é rappresentata con un indice puntato alle labbra, a voler significare silenzio! Quello che sta scritto in quella T-shirt, a proposito di verginità di fica e di culo rotto, é di una tale volgarità che io non mi sono sentito di comprare allora la T-shirt né mi sento ora di riportare qui quello che c’era scritto. C’é da chiedersi però se questo fiorire di blasfemie non nasca come reazione alla politica di potere che la Santa Sede va esercitando in più parti del mondo. Io penso proprio di sì, perchè questa sorta di blasfemie, che s’erano fin qui manifestate solo in Italia, dove la Santa Sede la politica di potere l’ha sempre perseguita, si manifestano ora in paesi insospettabili, come la Nuova Zelanda.
Melchiorre Gerbino – Watamu, Kenya, 24 febbraio 2010
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Ho visto pure una T-shirt in una boutique di Auckland, che pare sia stata diffusa in tutto il mondo, e a causa della quale la Santa Sede ha protestato con non ben precisati ebrei, dove Maria di Nazareth é rappresentata con un indice puntato alle labbra, a voler significare silenzio! Quello che sta scritto in quella T-shirt, a proposito di verginità di fica e di culo rotto, é di una tale volgarità che io non mi sono sentito di comprare allora la T-shirt né mi sento ora di riportare qui quello che c’era scritto. C’é da chiedersi però se questo fiorire di blasfemie non nasca come reazione alla politica di potere che la Santa Sede va esercitando in più parti del mondo. Io penso proprio di sì, perchè questa sorta di blasfemie, che s’erano fin qui manifestate solo in Italia, dove la Santa Sede la politica di potere l’ha sempre perseguita, si manifestano ora in paesi insospettabili, come la Nuova Zelanda.
Melchiorre Gerbino – Watamu, Kenya, 24 febbraio 2010
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Che gli sta facendo fare il Vaticano a Berlusconi?
Le seghe.
Melchiorre Gerbino – Lamu, Kenya, 25 febbraio 2010
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Le seghe.
Melchiorre Gerbino – Lamu, Kenya, 25 febbraio 2010
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Silvio Berlusconi costretto a spararsi le seghe.
Per la CEI non va bene che ti scopi le donne. E così ti sei ridotto a spararti le seghe.
Melchiorre Gerbino – Morogoro, Tanzania, 27 febbraio 2010
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Per la CEI non va bene che ti scopi le donne. E così ti sei ridotto a spararti le seghe.
Melchiorre Gerbino – Morogoro, Tanzania, 27 febbraio 2010
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/ Berlusconi e le seghe.
Non ti vergogni a esserti ridotto a questo?!… Te l’immagini lo schifo che proverà Angela Merkel a stringerti la mano al pensiero che ti spari le seghe?!
Melchiorre Gerbino – Morogoro, Tanzania, 27 febbraio 2010
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Non ti vergogni a esserti ridotto a questo?!… Te l’immagini lo schifo che proverà Angela Merkel a stringerti la mano al pensiero che ti spari le seghe?!
Melchiorre Gerbino – Morogoro, Tanzania, 27 febbraio 2010
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In occasione del suo 86mo compleanno Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe,
con un discorso ineccepibile, che si presume gli sia stato preparato dai gesuiti, ha dimostrato come la scimmia discenda dall’uomo.
Melchiorre Gerbino – Dodoma, Tanzania, 28 febbraio 2010
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con un discorso ineccepibile, che si presume gli sia stato preparato dai gesuiti, ha dimostrato come la scimmia discenda dall’uomo.
Melchiorre Gerbino – Dodoma, Tanzania, 28 febbraio 2010
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Quelli che dovevano dare un nuovo assetto alla politica italiana: Mario Segni, Sergio D’Antoni, Pier Ferdinando Casini.
Ve li ricordate?
Melchiorre Gerbino – Dodoma, Tanzania, 28 febbraio 2010
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Ve li ricordate?
Melchiorre Gerbino – Dodoma, Tanzania, 28 febbraio 2010
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SS Joseph Ratzinger, presidente onorario delle multinazionali, invoca pace per i cristiani iracheni.
Quando si pretende il barile pieno di petrolio e la moglie spensierata!
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 2 marzo 2010
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Quando si pretende il barile pieno di petrolio e la moglie spensierata!
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 2 marzo 2010
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Southern Sudan: come previsto.
E’ ripresa la guerra tra l’esercito sudanese e gli indipendentisti vaticani nel Southern Sudan.
I morti civili sono centinaia.
La Santa Sede ai suoi fedeli: “Vi faremo morire ammazzati, ma non di AIDS!”
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 3 marzo 2010
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E’ ripresa la guerra tra l’esercito sudanese e gli indipendentisti vaticani nel Southern Sudan.
I morti civili sono centinaia.
La Santa Sede ai suoi fedeli: “Vi faremo morire ammazzati, ma non di AIDS!”
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 3 marzo 2010
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Il Santo Padre: “Serve più impegno a favore degli zingari!”
Certo! Non dimentichiamoci del lavoro prezioso che gli zingari fanno di kidnappare bambini e adolescenti italiani e consegnarli a chi li squarta per prelevarne organi di cui il Vaticano gestisce poi il traffico.
Non vuoi che gli zingari non abbiano un posto speciale nel cuore del Santo Padre?!
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 3 marzo 2010
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Certo! Non dimentichiamoci del lavoro prezioso che gli zingari fanno di kidnappare bambini e adolescenti italiani e consegnarli a chi li squarta per prelevarne organi di cui il Vaticano gestisce poi il traffico.
Non vuoi che gli zingari non abbiano un posto speciale nel cuore del Santo Padre?!
Melchiorre Gerbino – Tabora, Tanzania, 3 marzo 2010
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Mentre la Santa Sede va sprofondando sempre di più nella merda
con scandali di soldi e di sesso, che in questi giorni coinvolgono suoi uomini di primo piano in Italia, in Germania, in Messico, SS Joseph Ratzinger, in prospettiva della ripresa della guerra nel Southern Sudan, questa mattina ha ricevuto tutti i vescovi cattolici dell’Uganda, per coordinarli col presidente del loro Paese, Yoweri Museveni, alleato della Santa Sede. Yoweri Museveni, va ricordato, é quello che in Uganda mette a morte gli omosessuali (ma non quelli perbene come Dino Boffo o Angelo Balducci).
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 5 marzo 2010
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con scandali di soldi e di sesso, che in questi giorni coinvolgono suoi uomini di primo piano in Italia, in Germania, in Messico, SS Joseph Ratzinger, in prospettiva della ripresa della guerra nel Southern Sudan, questa mattina ha ricevuto tutti i vescovi cattolici dell’Uganda, per coordinarli col presidente del loro Paese, Yoweri Museveni, alleato della Santa Sede. Yoweri Museveni, va ricordato, é quello che in Uganda mette a morte gli omosessuali (ma non quelli perbene come Dino Boffo o Angelo Balducci).
Sia lodato Gesù Cristo!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 5 marzo 2010
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SS Joseph Ratzinger, affondato nella merda fino alle labbra,
quante ineffabili belle cose ha detto ai vescovi dell’Uganda!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 6 marzo 2010
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quante ineffabili belle cose ha detto ai vescovi dell’Uganda!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 6 marzo 2010
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Sull’esempio dei sacerdoti cattolici.
Quattro alunni di un istituto secondario di Trieste avrebbero fatto bere alcolici a un campano di classe e poi lo avrebbero legato a una sedia e avrebbero abusato sessualmente di lui.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 6 marzo 2010
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Quattro alunni di un istituto secondario di Trieste avrebbero fatto bere alcolici a un campano di classe e poi lo avrebbero legato a una sedia e avrebbero abusato sessualmente di lui.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 6 marzo 2010
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E’ ufficiale: Georg, il fratello sacerdote di Joseph Ratzinger, non c’entra nello scandalo dei “Piccoli cantori del Duomo di Ratisbona”.
Vuoi che ai tempi in cui il fratello del papa reggeva la struttura dei “Piccoli cantori del Duomo di Ratisbona” questi venissero inculati?!
Evidentemente no! I sacerdoti sodomiti, per rispetto della famiglia Ratzinger, avevano sospeso le penetrazioni.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 7 marzo 2010
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Vuoi che ai tempi in cui il fratello del papa reggeva la struttura dei “Piccoli cantori del Duomo di Ratisbona” questi venissero inculati?!
Evidentemente no! I sacerdoti sodomiti, per rispetto della famiglia Ratzinger, avevano sospeso le penetrazioni.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 7 marzo 2010
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Oscar Luigi Scalfaro, il Mostro di Firenze, a proposito delle Regionali: “Io avrei rinviato il voto”.
Nel frattempo saresti andato ad ammazzare qualche coppietta d’innamorati nelle colline intorno a Firenze.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 8 marzo 2010
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Nel frattempo saresti andato ad ammazzare qualche coppietta d’innamorati nelle colline intorno a Firenze.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 8 marzo 2010
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Le donne italiane allontanino il prete cattolico.
Scippa l’eredità dagli anziani e abusa sessualmente dei bambini.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 8 marzo 2010
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Scippa l’eredità dagli anziani e abusa sessualmente dei bambini.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 8 marzo 2010
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Paolo Bonolis: la cocaina effervescente.
Sì, ma le effervescenze alla cocaina Paolo Bonolis se le faccia pagare dalle reti commerciali di Berlusconi (illegalità più, illegalità meno), come sta facendo in questi giorni, e non da me, e pertanto vada via dalla RAI.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 9 marzo 2010
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Sì, ma le effervescenze alla cocaina Paolo Bonolis se le faccia pagare dalle reti commerciali di Berlusconi (illegalità più, illegalità meno), come sta facendo in questi giorni, e non da me, e pertanto vada via dalla RAI.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 9 marzo 2010
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Pedofilia. Federico Lombardi, portavoce del Vaticano: “La Chiesa ha agito con decisione!”.
Non si capisce bene cosa Lombardi voglia dire… che i pargoli venivano inculati a sangue dai sacerdoti?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 9 marzo 2010
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Non si capisce bene cosa Lombardi voglia dire… che i pargoli venivano inculati a sangue dai sacerdoti?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 9 marzo 2010
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Il braccio di ferro tra la Cina e la Santa Sede.
Quand’ero alcuni mesi fa a Auckland ho visto quel bel film cinese “If you are the one” dove, tra l’altro, si fa parodia del sacramento della confessione. Su questo tema in quel film si compie un passo avanti nella giusta direzione, ma non abbastanza lungo da arrivare al cuore della questione. Difatti col sacramento della confessione gli agenti del Vaticano, oltre a scippare beni materiali con cui arricchire la Santa Sede (come in quel film viene fatto bene intendere), vengono altersì a conoscenza di segreti di dati sensibili, con cui la Santa Sede, tramite ricatti o intese losche, stende poi una rete di antistato laddove essa operi. In Italia la rete vaticana dell’antistato é diventata così robusta e a maglie strette, così paralizzante, che si può ben dire che oggi l’Italia é una sorta di protettorato della Santa Sede. I dirigenti cinesi sanno ciò, ma propabilmente pensano che la situazione italiana, essendo così distante dalla cinese, la si possa ignorare: se così pensano, essi commettono un grave errore di sottovalutazione delle capacità offensive della Santa Sede, che nelle varie aree del mondo si articolano in forme diverse, ma tutte tra di loro coordinate.
E per l’appunto veniamo ora al Dalai Lama.
La Santa Sede, che sa bene che Tenzin Gyatso é un fesso, lo va giostrando contro la Cina. Con quale intento? Con l’intento di vincere le resistenze della Cina, farsi riconoscere diplomaticamente da essa, impiantarvi estensivamente il sacramento della confessione.
I dirigenti cinesi, che sanno altrettanto bene che Tenzin Gyatso é un fesso (non é voluto tornare in Tibet da capo spirituale buddista ma si é messo a macchinare impossibili rivincite temporali) quale strategia stanno adottando nel braccio di ferro con la Santa Sede?
A me sembra evidente che la dirigenza cinese non abbia fin qui adottato alcuna strategia. Ogni qual volta Tenzin Gyatso viene giostrato, la dirigenza cinese minaccia, invano, ora Angela Merkel, che é una creatura del Vaticano, ora Barack Obama, che sta camminando sulle uova e certo non può rompere quelle del Vaticano, con un vicepresidente cattolico che gli sta alle costole e che diventerebbe presidente se qualcuno attentasse alla vita di Obama.
Dove voglio andare a parare con questo ragionamento?
Al punto in cui stanno le cose, io penso che la dirigenza cinese dovrebbe avere la risolutezza di portare un affondo direttamente contro la Santa Sede, ora che é forte abbastanza da poterlo fare con successo, visto che la Santa Sede interferisce pesantemente negli affari interni della Cina nell’intento di metterla in crisi e depredarla.
La Cina, nel sacrosanto diritto all’autodifesa, ha il diritto di contrattaccare la Santa Sede!
Dove portare l’affondo?
In direzione della truffa dell’AIDS, che é truffa architettata e gestita dalla Santa Sede. Dalla truffa dell’AIDS la Santa Sede trae potere (controllo dei comportamenti sociali in vaste aree del mondo tramite la repressione della libido individuale) e trae ricchezza (un gettito continuo di miliardi di dollari che, per la ricerca e per frenare l’epidemia, arrivano alle sue istituzioni e a multinazionali in cui possiede azioni).
La Cina ha la forza potenziale per vincere il braccio di ferro con la Santa Sede, forte com’é dei suoi media e forte del suo status di grande potenza che le consentirebbe di opporre veto all’ONU a ogni forma di elargizione di fondi per la truffa dell’AIDS.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 10 marzo 2010
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Quand’ero alcuni mesi fa a Auckland ho visto quel bel film cinese “If you are the one” dove, tra l’altro, si fa parodia del sacramento della confessione. Su questo tema in quel film si compie un passo avanti nella giusta direzione, ma non abbastanza lungo da arrivare al cuore della questione. Difatti col sacramento della confessione gli agenti del Vaticano, oltre a scippare beni materiali con cui arricchire la Santa Sede (come in quel film viene fatto bene intendere), vengono altersì a conoscenza di segreti di dati sensibili, con cui la Santa Sede, tramite ricatti o intese losche, stende poi una rete di antistato laddove essa operi. In Italia la rete vaticana dell’antistato é diventata così robusta e a maglie strette, così paralizzante, che si può ben dire che oggi l’Italia é una sorta di protettorato della Santa Sede. I dirigenti cinesi sanno ciò, ma propabilmente pensano che la situazione italiana, essendo così distante dalla cinese, la si possa ignorare: se così pensano, essi commettono un grave errore di sottovalutazione delle capacità offensive della Santa Sede, che nelle varie aree del mondo si articolano in forme diverse, ma tutte tra di loro coordinate.
E per l’appunto veniamo ora al Dalai Lama.
La Santa Sede, che sa bene che Tenzin Gyatso é un fesso, lo va giostrando contro la Cina. Con quale intento? Con l’intento di vincere le resistenze della Cina, farsi riconoscere diplomaticamente da essa, impiantarvi estensivamente il sacramento della confessione.
I dirigenti cinesi, che sanno altrettanto bene che Tenzin Gyatso é un fesso (non é voluto tornare in Tibet da capo spirituale buddista ma si é messo a macchinare impossibili rivincite temporali) quale strategia stanno adottando nel braccio di ferro con la Santa Sede?
A me sembra evidente che la dirigenza cinese non abbia fin qui adottato alcuna strategia. Ogni qual volta Tenzin Gyatso viene giostrato, la dirigenza cinese minaccia, invano, ora Angela Merkel, che é una creatura del Vaticano, ora Barack Obama, che sta camminando sulle uova e certo non può rompere quelle del Vaticano, con un vicepresidente cattolico che gli sta alle costole e che diventerebbe presidente se qualcuno attentasse alla vita di Obama.
Dove voglio andare a parare con questo ragionamento?
Al punto in cui stanno le cose, io penso che la dirigenza cinese dovrebbe avere la risolutezza di portare un affondo direttamente contro la Santa Sede, ora che é forte abbastanza da poterlo fare con successo, visto che la Santa Sede interferisce pesantemente negli affari interni della Cina nell’intento di metterla in crisi e depredarla.
La Cina, nel sacrosanto diritto all’autodifesa, ha il diritto di contrattaccare la Santa Sede!
Dove portare l’affondo?
In direzione della truffa dell’AIDS, che é truffa architettata e gestita dalla Santa Sede. Dalla truffa dell’AIDS la Santa Sede trae potere (controllo dei comportamenti sociali in vaste aree del mondo tramite la repressione della libido individuale) e trae ricchezza (un gettito continuo di miliardi di dollari che, per la ricerca e per frenare l’epidemia, arrivano alle sue istituzioni e a multinazionali in cui possiede azioni).
La Cina ha la forza potenziale per vincere il braccio di ferro con la Santa Sede, forte com’é dei suoi media e forte del suo status di grande potenza che le consentirebbe di opporre veto all’ONU a ogni forma di elargizione di fondi per la truffa dell’AIDS.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 10 marzo 2010
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Michelle Hunzicker: “Molestata quando avevo 17 anni!”
Sì, ma cose di quand’eri giovane… Tranquillizzati! Ora non ti molesta più nessuno.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 11 marzo 2010
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Sì, ma cose di quand’eri giovane… Tranquillizzati! Ora non ti molesta più nessuno.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 11 marzo 2010
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La guerra del Southern Sudan.
In previsione di combattimenti sempre più accesi, SS Joseph Ratzinger ha ricevuto oggi i vescovi del Southern Sudan, dopo avere ricevuto giorni fa quelli dell’Uganda.
A quando gli attentati di Al Qaeda a Juba e a Kampala?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 12 marzo 2010
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In previsione di combattimenti sempre più accesi, SS Joseph Ratzinger ha ricevuto oggi i vescovi del Southern Sudan, dopo avere ricevuto giorni fa quelli dell’Uganda.
A quando gli attentati di Al Qaeda a Juba e a Kampala?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 12 marzo 2010
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Sacramento della Confessione. Senti con che vasellina la mette questo Fortunato Baldelli!
Il Penitenziere Maggiore, arcivescovo Fortunato Baldelli, in un’allocuzione cui é presente SS Joseph Ratzinger – “…La Penitenzieria Apostolica promuove giornate di studio sul Sacramento della Penitenza perchè é profondamente convinta che la valorizzazione del ministero penitenziale, soprattutto quello della confessione, dipende in grande misura anche dai sacerdoti e dalla loro consapevolezza di essere depositari di un ministero prezioso ed insostituibile. La grazia di Dio tocca l’uomo nella solitudine del confessionale.“
Eh, ti credo!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 12 marzo 2010
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Il Penitenziere Maggiore, arcivescovo Fortunato Baldelli, in un’allocuzione cui é presente SS Joseph Ratzinger – “…La Penitenzieria Apostolica promuove giornate di studio sul Sacramento della Penitenza perchè é profondamente convinta che la valorizzazione del ministero penitenziale, soprattutto quello della confessione, dipende in grande misura anche dai sacerdoti e dalla loro consapevolezza di essere depositari di un ministero prezioso ed insostituibile. La grazia di Dio tocca l’uomo nella solitudine del confessionale.“
Eh, ti credo!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 12 marzo 2010
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Pedofilia. Federico Lombardi, portavoce del Vaticano: “Calunnie contro il Papa!”.
Per una volta sono d’accordo. Mi chiedo: come poteva l’allora cardinale Ratzinger, molte stanze distante, sentire i lamenti di un pargolo sodomizzato se il sacerdote sodomita gli premeva la testa contro il cuscino a soffocarne la bocca?!
Questa campagna di stampa contro i fratelli Ratzinger, prima Georg ora Joseph, sa di complotto sionista che mira a infangare la figura di Adolf Hitler.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 13 marzo 2010
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Per una volta sono d’accordo. Mi chiedo: come poteva l’allora cardinale Ratzinger, molte stanze distante, sentire i lamenti di un pargolo sodomizzato se il sacerdote sodomita gli premeva la testa contro il cuscino a soffocarne la bocca?!
Questa campagna di stampa contro i fratelli Ratzinger, prima Georg ora Joseph, sa di complotto sionista che mira a infangare la figura di Adolf Hitler.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 13 marzo 2010
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Pedofilia ai tempi di Joseph Ratzinger.
Qualcuno mi fa notare come, ai tempi degli scandali sessuali del sacerdote Peter Hullermann a Essen, SS Joseph Ratzinger non fosse cardinale ma arcivescovo di Monaco.
Sì, ciò non toglie che il sacerdote Peter Hullermann, che a Essen alcuni pargoli aveva inculato, altri costretti a far pompini, una volta lo scandalo venuto alla luce, fosse bonariamente invitato a trasferirsi a Monaco, dove avrebbe continuato con le pratiche che aveva sospeso a Essen (e sembra che da qualche parte in Germania stia continuando ancor oggi).
Hullermann deve essere certamente un pederasta ardente, perchè tra gli abusati c’é chi ne é rimasto invaghito, come un rappresentante dei chierichetti, che dichiara: ”Hullermann é riuscito a creare una chiesa giovane e a trasmettere in modo duraturo il suo amore per la liturgia alle giovani generazioni… Hullermann é un prete da toccare con mano!”.
Dove? Nel cazzo?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 14 marzo 2010
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Qualcuno mi fa notare come, ai tempi degli scandali sessuali del sacerdote Peter Hullermann a Essen, SS Joseph Ratzinger non fosse cardinale ma arcivescovo di Monaco.
Sì, ciò non toglie che il sacerdote Peter Hullermann, che a Essen alcuni pargoli aveva inculato, altri costretti a far pompini, una volta lo scandalo venuto alla luce, fosse bonariamente invitato a trasferirsi a Monaco, dove avrebbe continuato con le pratiche che aveva sospeso a Essen (e sembra che da qualche parte in Germania stia continuando ancor oggi).
Hullermann deve essere certamente un pederasta ardente, perchè tra gli abusati c’é chi ne é rimasto invaghito, come un rappresentante dei chierichetti, che dichiara: ”Hullermann é riuscito a creare una chiesa giovane e a trasmettere in modo duraturo il suo amore per la liturgia alle giovani generazioni… Hullermann é un prete da toccare con mano!”.
Dove? Nel cazzo?
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 14 marzo 2010
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Berlusconi verso il tracollo elettorale.
Le donne ti hanno voltato le spalle dacchè baci le mani ai preti e ti fai le seghe. Le donne si disgustano del vecchio indecente.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 15 marzo 2010
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Le donne ti hanno voltato le spalle dacchè baci le mani ai preti e ti fai le seghe. Le donne si disgustano del vecchio indecente.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 15 marzo 2010
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La Repubblica Democratica del Congo,
ex Zaire, ex Congo Belga, é abitata da un’umanità sventurata, perchè appunto colonizzata dai belgi. Rendersi conto di chi colonizzò un’area del mondo é di primaria importanza per capire come quell’area si sia poi sviluppata. Per dirla in breve, più meschine furono le nazioni colonizzatrici, come appunto il Belgio, più le colonie vennero sfruttate in affanno e gli indigeni, che non godevano della certezza di alcun diritto, vennero tenuti sotto controllo con punizioni corporali e amputazioni (nel Congo Belga tagliare una mano al negro, per punizione, era una bagattella). Essendomi trovato a viaggiare e a vivere in paesi in via di sviluppo, ex colonie inglesi, francesi, spagnole, portoghesi, olandesi, turche, tedesche, italiane, statunitensi, mai nulla di così osceno e di corrotto mi era stato dato di vedere come quello che vidi in due settimane di febbraio 2010 nella Repubblica Democratica del Congo, ex colonia del Belgio (nella sua misericordia Dio ha voluto che la Svizzera non avesse colonie).
A Kasumbalesa, dunque, appena superato il confine della Zambia, venni abbordato da un tale che premuroso mi condusse verso quello della Repubblica Democratica del Congo. Costui come prima cosa mi chiese se fossi missionario, e poichè io missionario non sono, venni portato in una stamberga, che fungeva da dogana, dove un vecchietto striminzito mi disse: “Se mi dai dei soldi, io il tuo bagaglio nemmeno lo apro!” mentre un funzionario giovane, bastardo belga, se ne stava tutto assorto su un registro. Ben sapendo che quando ci si trova in situazioni del genere in un modo o in un altro si finisce per pagare, io diedi prontamente una banconota di 20 dollari al vecchio striminzito, che la diede a un cambiavalute che stava già aspettando, che prontamente gli passò il corrispettivo in franchi congolesi: allora il bastardo belga proruppe dal registro al malloppo, con una manata afferrò i soldi, li contò, trattenne la metà, metà la restituì al vecchio. Il mio accompagnatore intanto mi faceva giustamente pressione perchè ci si sbrigasse con le altre formalità di frontiera e perciò io fui prontamente condotto in una casupola dentro la quale c’era un funzionario dell’immigrazione. Funzionario rigoroso costui, che osservò tutte le pieghe del mio passaporto e tutti i timbri e alla fine mi chiese contrariato come mai io avessi chiesto il visto per il Congo a Kigoma, in Tanzania, e non in Italia. Al che io pacatamente feci notare come mancassi dall’Italia da più di cinque anni, tanto che lo stesso passaporto di cui ero portatore mi era stato rilasciato a Camberra, in Australia. Il funzionario allora si addolcì e mi spiegò come egli stesse ponendo delle domande di rito, senza nessuna intenzione malevola nei miei riguardi. Al che il mio accompagnatore, facendo da paciere, mi esortò a omaggiare 50 dollari al signor funzionario, cosicchè questi si sbrigasse ad apporre il timbro d’entrata sul visto. Ma io, con aria in parte accondiscendente, in parte contrariata, dichiarai che per il mio budget non ero preparato a una rimessa superiore a 20 dollari. Coscienziosamente il funzionario accettò, incassò, timbrò, si recò nel retro della casupola per una porticina, da cui prontamente fuoriuscì altro funzionario, di grado superiore, che rivolto a me disse: “Benvenuto in Congo!”.
(continua!)
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 16 marzo 2010
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ex Zaire, ex Congo Belga, é abitata da un’umanità sventurata, perchè appunto colonizzata dai belgi. Rendersi conto di chi colonizzò un’area del mondo é di primaria importanza per capire come quell’area si sia poi sviluppata. Per dirla in breve, più meschine furono le nazioni colonizzatrici, come appunto il Belgio, più le colonie vennero sfruttate in affanno e gli indigeni, che non godevano della certezza di alcun diritto, vennero tenuti sotto controllo con punizioni corporali e amputazioni (nel Congo Belga tagliare una mano al negro, per punizione, era una bagattella). Essendomi trovato a viaggiare e a vivere in paesi in via di sviluppo, ex colonie inglesi, francesi, spagnole, portoghesi, olandesi, turche, tedesche, italiane, statunitensi, mai nulla di così osceno e di corrotto mi era stato dato di vedere come quello che vidi in due settimane di febbraio 2010 nella Repubblica Democratica del Congo, ex colonia del Belgio (nella sua misericordia Dio ha voluto che la Svizzera non avesse colonie).
A Kasumbalesa, dunque, appena superato il confine della Zambia, venni abbordato da un tale che premuroso mi condusse verso quello della Repubblica Democratica del Congo. Costui come prima cosa mi chiese se fossi missionario, e poichè io missionario non sono, venni portato in una stamberga, che fungeva da dogana, dove un vecchietto striminzito mi disse: “Se mi dai dei soldi, io il tuo bagaglio nemmeno lo apro!” mentre un funzionario giovane, bastardo belga, se ne stava tutto assorto su un registro. Ben sapendo che quando ci si trova in situazioni del genere in un modo o in un altro si finisce per pagare, io diedi prontamente una banconota di 20 dollari al vecchio striminzito, che la diede a un cambiavalute che stava già aspettando, che prontamente gli passò il corrispettivo in franchi congolesi: allora il bastardo belga proruppe dal registro al malloppo, con una manata afferrò i soldi, li contò, trattenne la metà, metà la restituì al vecchio. Il mio accompagnatore intanto mi faceva giustamente pressione perchè ci si sbrigasse con le altre formalità di frontiera e perciò io fui prontamente condotto in una casupola dentro la quale c’era un funzionario dell’immigrazione. Funzionario rigoroso costui, che osservò tutte le pieghe del mio passaporto e tutti i timbri e alla fine mi chiese contrariato come mai io avessi chiesto il visto per il Congo a Kigoma, in Tanzania, e non in Italia. Al che io pacatamente feci notare come mancassi dall’Italia da più di cinque anni, tanto che lo stesso passaporto di cui ero portatore mi era stato rilasciato a Camberra, in Australia. Il funzionario allora si addolcì e mi spiegò come egli stesse ponendo delle domande di rito, senza nessuna intenzione malevola nei miei riguardi. Al che il mio accompagnatore, facendo da paciere, mi esortò a omaggiare 50 dollari al signor funzionario, cosicchè questi si sbrigasse ad apporre il timbro d’entrata sul visto. Ma io, con aria in parte accondiscendente, in parte contrariata, dichiarai che per il mio budget non ero preparato a una rimessa superiore a 20 dollari. Coscienziosamente il funzionario accettò, incassò, timbrò, si recò nel retro della casupola per una porticina, da cui prontamente fuoriuscì altro funzionario, di grado superiore, che rivolto a me disse: “Benvenuto in Congo!”.
(continua!)
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 16 marzo 2010
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Di Pietro,
Lei s’é messo a disposizione di poteri forti ieri per affossare Craxi, oggi per resuscitare Orlando Cascio.
Quelli come Lei fanno gridare alla gente: “W Berlusconi!”.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 18 marzo 2010
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Lei s’é messo a disposizione di poteri forti ieri per affossare Craxi, oggi per resuscitare Orlando Cascio.
Quelli come Lei fanno gridare alla gente: “W Berlusconi!”.
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 18 marzo 2010
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Ieri Daniele Luttazzi, oggi Aldo Busi.
Appena accenni a questi sporchi froci dei preti cattolici, in Italia ti sbattono fuori dalle tv! Ieri Daniele Luttazzi, che aveva accennato ai mille e passa casi accertati di preti pedofili italiani: la scusa per sbatterlo fuori fu allora che aveva offeso il direttore della rete, il Porco-senza-ali. Oggi Aldo Busi: la scusa per sbatterlo fuori é che ha offeso SS Joseph Ratzinger, memoria vivente di Adolf Hitler.
Sì, il Vaticano ci ha proprio scassato il cazzo a noi italiani! Sì, del Vaticano la Contestazione lasci solo pietre fumanti!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 19 marzo 2010
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Appena accenni a questi sporchi froci dei preti cattolici, in Italia ti sbattono fuori dalle tv! Ieri Daniele Luttazzi, che aveva accennato ai mille e passa casi accertati di preti pedofili italiani: la scusa per sbatterlo fuori fu allora che aveva offeso il direttore della rete, il Porco-senza-ali. Oggi Aldo Busi: la scusa per sbatterlo fuori é che ha offeso SS Joseph Ratzinger, memoria vivente di Adolf Hitler.
Sì, il Vaticano ci ha proprio scassato il cazzo a noi italiani! Sì, del Vaticano la Contestazione lasci solo pietre fumanti!
Melchiorre Gerbino – Mwanza, Tanzania, 19 marzo 2010
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