MondoCaneZin(n)e_0000006_ver|\/|_sparare sullA RedCroSS










http://youtu.be/hkwLkR5PDsE


Si può restarsene a guardare oppure andarsene alla svelta
farsene dei drammi è rimasta l'ultima scelta
helter skelter adesso il cielo può accendere mi sa che anche stavolta più in basso non si può scendere
qua
tocca prendere le cose come vengono se il fuoco che vuoi accendere in troppi ora lo spengono bè che si tengano le loro quattro regole il vostro è solo inchiostro il nostro segno è indelebile
non cè un colpevole nel regno degli anonimi ed è l'anno domini del dio della new economy e perchè tra sti fenomeni in questione è il più debole degli uomini che fotte la nazione e se la sua versione cambia come cambia gli abiti la sua realtà è finzione come i suoi reality qua la soluzione a volte è peggio del problema sono i soliti ignoti nel solito sistema.
sono forme geometriche nel buio che ci accompagna sono metriche ermetiche in più a tenuta stagna sono come repliche, film senza trama sono come piraña che hanno visto carne umana
ci si sbrana inferno e nirvana
il primo brucia il mondo se il secondo si allontana
e quando chiama
siamo un eco distorta chiamo il panorama col nome di zona morta
Sono suoni che mordono visioni che assordano nomi e cognomi che domani si scordano e se non si accorgono che in quanto a sostanza bè mo raccolgono soltanto ciò che avanza perchè la speranza è sempre l'ultima a morire e comè che certa gente ancora non riesce a capire?
che non ci può riuscire neanche se insiste è triste da sentire però qua non si resiste
 e in più so che ora esiste solo un modo per riuscirci consiste nel
ridarti la merda che vieni ad offrirci e come puoi sentirci se manco ci vedi? e cosa cazzo vuoi capirci se nemmeno poi ci credi?
siamo ancora in piedi stesso sangue sul quaderno
burn baby burn questo è disco inferno viene da dentro il centro è all'interno
 confermo sta merda non la impari sullo schermo.

sono forme geometriche nel buio che ci accompagna
sono metriche ermetiche in più a tenuta stagna
sono come repliche, film senza trama sono come piraña che hanno visto carne umana
ci si sbrana inferno e nirvana
il primo brucia il mondo se il secondo si allontana e quando chiama siamo un eco distorta chiamo il panorama col nome di zona morta

Sono l' ombra senza voce che sale da troppe finestre sono la luce che vi investe è digitale terrestre sono come lo spessore che vorreste televisione o teleinvasione o sono teleproteste sono persone oneste come il trash che si
insedia queste le notizie o sono flash da macromedia? sono la tragedia sono i volti tristi rimedia sia gli ascolti che i consigli per gli acquisti sono
 "poveri cristi drogati di menzogna" sono professionisti perciò bisogna darsi
un tono se ormai li hai visti buono almeno sai che qua resisti ai fischi oppure rischi l'abbandono sempre e solo mono sul canale fantasma se seleziono il sangue per la tua tv al plasma il suono che vi entusiasma il promo che mette i brividi sono le stesse lacrime impresse in cristalli liquidi.

sono forme geometriche nel buio che ci accompagna
sono metriche ermetiche in più a tenuta stagna sono come repliche, film senza trama sono come piraña che hanno visto carne umana
ci si sbrana inferno e nirvana il primo brucia il mondo se il secondo si allontana e quando chiama siamo un eco distorta chiamo il panorama col nome di zona morta x2




Hanno ammazzato Ken Saro Wiwa

 maya
11/11 ore 22:51:23
quote 
La citazione di Saviano, che ho sentito prima di striscio e mi ha colpito al punto da farmi voltare di scatto verso le sue parole, è stata questa:

''La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d'uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie.''
Ken Saro-Wiwa

Il testo dei TDO l'ho visto ora, tra i commenti, sul suo space:
www.myspace.com/robertosaviano

Un'intersezione probabilmente. Necessaria direi. Bene così.

 daisy
12/11 ore 20:39:14
quote 
Ma non era morto nel 1995?

 iggy
12/11 ore 21:24:31
quote 
avrà deciso di candidarsi per le prossime elezioni amministrative regionali campane?
in molti lo vorrebbero..
in molti lo vorremmo..

 controluce
13/11 ore 08:57:22
quote 
non saprei… secondo me è meglio che rimanga scrittore.. cmq il pezzo del teatro è STUPENDO!

alsob
13/11 ore 12:14:27
quote 
''La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d'uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie.''

è ovviamente frase di discreta idiozia, con tutto il rispetto per il povero Ken Saro.

 iggy
13/11 ore 13:36:05
quote 
Messaggio di alsob (13/11/2009 @ 12:14)

è ovviamente


sarebbe opportuno motivare il giudizio, ovviamente.


alsob
13/11 ore 15:36:17
quote 
''La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d'uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie.''

Ribadisco: con tutto il rispetto per Ken Saro, questa frase è una castronata.

 rivoluzio
13/11 ore 16:39:25
quote 
Messaggio di alsob (13/11/2009 @ 15:36):
''La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d'uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie.''

Ribadisco: con tutto il rispetto per Ken Saro, questa frase è una castronata.


con tutto il rispetto per te, alsob, fin quando non darai una motivazione che possa convincermi, penserò sia la tua affermazione ad essere una discreta idiozia, o una castronata.

 iggy
13/11 ore 18:19:32
quote 
rivolù, grazie per aver tradotto..
(essì che non m'era sembrato d'esser stato troppo ermetico)

 faustiko
14/11 ore 11:14:33
quote 
Messaggio di rivoluzio (13/11/2009 @ 16:39):
con tutto il rispetto per te, alsob, fin quando non darai una motivazione che possa convincermi, penserò sia la tua affermazione ad essere una discreta idiozia, o una castronata.


Sottoscrivo la tua osservazione e aggiungo, per alsob: magari é un punto di vista sul ruolo della letteratura, ma arrivare a definirlo "castronata"…

 controluce
14/11 ore 11:50:04
quote 
"è ovviamente frase di discreta idiozia, con tutto il rispetto per il povero Ken Saro."

mi domando: che rispetto nutri nei confronti di Ken Saro visto che definisci la sua frase "discreta idiozia"? non motivando la tua affermazione, inizio a considerare seriamente l'ipotesi che tu l'abbia scritta tanto per….

mariopf
14/11 ore 13:49:08
quote 
Alsob non ci ragala i motivi della sua affermazione. O giudizio, decidete voi. Io, visto che ritengo la Letteratura la cosa più importante della mia vita piccola, provo a interpretare. Lo Scrittore (non il narratore, attenzione, ché Saviano è un narratore) non ha nessun "compito". Al di fuori di quello 'estetico'. In un periodo (storico?) in cui siamo sommersi da libri socialmente utili, equosolidali, rivolti alla cosiddetta denuncia del potere, rischiamo di confondere la bellezza con l'entusiasmo della indignazione. Sacrosanto che esistano i 'libri' di Saviano. Ci mancherebbe. E lui mi pare una brava persona. E un bravo 'cittadino', come dire. Ma la Letteratura, per come la intendo io, è una cosa ben diversa. Percorre strade diverse da quelle intasate dagli espositori (emeroteche?) dei centri commerciali e degli autogrill. Una Opera scardina la tua visione del mondo, regala scenari NUOVI e PAROLE NUOVE, crea sussulti nella carne e non indignazione per la realtà che è come è -e c'è chi la racconta bene, appunto, e chi la racconta male-.
[La racconta, appunto. Informa. Una sorta di giornalismo narrativo. Non Scrittura.]
Per capirci. Saviano, Travaglio, Covacich, Ammaniti, Genna sono narratori (Travaglio manco quello, forse un 'compilatore' di atti giudiziari). Moresco, Parente, Bernhard, Ellis sono Scrittori. Poi, va da sè, il libro di uno Scrittore può far pensare anche alle ingiustizie e alle contraddizioni dei nostri tempi -o dei tempi ai quali si riferisce-. Ma è un sottotesto. La regina è la Lingua.
Scuserete la sintesi feroce, immagino.

 maya
14/11 ore 17:19:40
quote 
feroce e pregna la tua sintesi

un'arringa a difesa di certi diavoli di scrittori?
alsob è il diavolo e tu il suo avvocato?
o la letteratura la tua sposa cadavere?

😉

vedi

trovo che la differenza tra scrittore e narratore sia una linea di demarcazione tracciabile entro il soggetto del discorso, la letteratura, nel valutarne solo un aspetto, la scrittura, incasellandola in quello o quell'altro genere. Ma personalmente lo trovo alquanto riduttivo. La differenza tra creare dei mondi e il "mero" raccontarli è flebile se ciò che si filtra e enfatizza o racconta e fotografa è comunque la realtà nelle sue poliedriche manifestazioni.

P.P.Pasolini e Tom Robbins, per fare due esempi, sono certi diavoli di scrittori, capaci cioè di creare realtà e descrivere fantasie, ma non per questo non si possono non definire anche dei narratori.

A fare letteratura, però, non sono solo e soltanto le parole. Non è un caso se, in letteratura, la vita di un autore si chiama biografia ed accompagna la pubblicazione di ogni opera, non trovi?… Forse Luther Blisset e Wu Ming si sono un attimo defilati da questo meccanismo, inoltrandosi nei secoli e aprendo vecchie e nuove porte sul presente, ma come puoi pensare di definirne le opere entro la differenza tra narrazione-informazione piuttosto che scrittura? Non ne vedo il senso.





(Messaggio editato da maya il 14/11/2009 17:24:42)

 rivoluzio
14/11 ore 17:41:25
quote 
Messaggio di mariopf (14/11/2009 @ 13:49):
Alsob non ci ragala i motivi della sua affermazione. O giudizio, decidete voi. Io, visto che ritengo la Letteratura la cosa più importante della mia vita piccola, provo a interpretare. Lo Scrittore (non il narratore, attenzione, ché Saviano è un narratore) non ha nessun "compito". Al di fuori di quello 'estetico'. In un periodo (storico?) in cui siamo sommersi da libri socialmente utili, equosolidali, rivolti alla cosiddetta denuncia del potere, rischiamo di confondere la bellezza con l'entusiasmo della indignazione. Sacrosanto che esistano i 'libri' di Saviano. Ci mancherebbe. E lui mi pare una brava persona. E un bravo 'cittadino', come dire. Ma la Letteratura, per come la intendo io, è una cosa ben diversa. Percorre strade diverse da quelle intasate dagli espositori (emeroteche?) dei centri commerciali e degli autogrill. Una Opera scardina la tua visione del mondo, regala scenari NUOVI e PAROLE NUOVE, crea sussulti nella carne e non indignazione per la realtà che è come è -e c'è chi la racconta bene, appunto, e chi la racconta male-.
[La racconta, appunto. Informa. Una sorta di giornalismo narrativo. Non Scrittura.]
Per capirci. Saviano, Travaglio, Covacich, Ammaniti, Genna sono narratori (Travaglio manco quello, forse un 'compilatore' di atti giudiziari). Moresco, Parente, Bernhard, Ellis sono Scrittori. Poi, va da sè, il libro di uno Scrittore può far pensare anche alle ingiustizie e alle contraddizioni dei nostri tempi -o dei tempi ai quali si riferisce-. Ma è un sottotesto. La regina è la Lingua.
Scuserete la sintesi feroce, immagino.


questa mi pare un'argomentazione meritevole d'attenzione. dico la mia su alcuni punti.
– Travaglio è un giornalista, il che non è messo in discussione dal fatto che scriva libri.
-Saviano è per tre quarti giornalista, un quarto scrittore, secondo me e cercando di utilizzare i tuoi parametri.
– Credo che le classificazioni troppo nette siano le più fragili, quando non si abbia un criterio scientifico-empirico da applicare. Potrei farti degli esempi, ma so per certo che hai capito ciò che, magari malamente, tento di spiegare. Quindi dire questo è così e quello invece no, è pur sempre un parere personale.
– A mio parere la svalutazione da te compiuta del contenuto dello scritto a favore della "Lingua" meglio si adatti ai versi che alla prosa.
-Lev Tolstoj, Victor Hugo, son narratori o scrittori?
– Credo, in fine, che non bisogni accostare la narrazione alla cruda cronaca. Credo che distinguere la narrazione dalla scrittura sia opera alquanto ardua. E se ci si vuol impegnare in tale opera, difficile mi pare non riconoscerne la continua commistione.

Questa la mia, sicuramente discutibile, opinione.


mariopf
15/11 ore 02:15:09
quote 
Mamma mia, e si fa per dire. Con la mia mamma ho avuto problemi seri, avrete capito.

In ordine sparso (alcuni direbbero sparso ordine, e tant'è).
Tolstoj e Hugo sono Scrittori, sì. Pensa un po'. E raccontano, pensa te. Con l'inchiostro che si usa per pubblicare i narratori inutili e senza parole e senza una idea della scrittura (e del mondo). Lo stesso inchiostro. Le stesse case editrici.
Poi. Le classificazioni nette. Eh. Pulite, quindi. La mia è una classificazione netta? Forse sì. Qui dentro i ragionamenti troppo complessi lasciano il tempo che c'era poco fa. Uggioso, a Treviso, per la cronaca. Ma lasciamo stare, ché rischio di raccontare qualcosa e non ne vale, neppure appena, la pena. Dico, semplice semplice, che esistono i LIBRI e i libri. Poi, sia benedetto il demonio, ci sono mille e poi mille criteri e possibilità di 'catalogazione'. Anche estetica. Gli Scrittori sono quelli che rimangono e squarciano e sbudellano. I narratori sono quelli che guardano l'uggia di Treviso, ne colgono la complessità cromatica (?), e ti restituiscono l'uggia uguale. Fico!
E ancora. Basta con questa cosa del parere personale. Il parere personale è una sorta di annaspare in apnea all'interno (!) delle creazioni artistiche che, appunto, è dentro il cervello (pardon) dell'individuo che legge/guarda/ascolta/tocca. Eccetera. Paragonabile, a volere essere generosi e generosi tanto, al niente pneumatico. Quando mai la qualità – nel senso di esistenza- della opera d'Arte è una questione di pareri personali? Come dire: "Secondo me Wallace in "Infinite Jest" è troppo cervellotico e noioso, potrebbe risolvere la questione in 200 pagne e non in 1200 più le note". Che parere è questa roba qui? E' degno di considerazione? O basta rispondere, al lettore di turno, che si dedichi a Andrea De Carlo, a Alessandro Baricco o a Murakami Haruki? Così trova l'inchiostro, la melanconia e la malinconoia, l'assenza consolatoria di orizzonti estetici nuovi? O possibili, almeno.
Poi. E mi levo dai coglioni, almeno per un po'. Il fatto che la biografia degli scrittori sia pubblicata all'interno delle opere mi sembra secondario anzichenò. Come, d'altra parte, mi sembrano assolutamente secondari i (i?) Wu Ming. Per carità, poi, a ognuno di noi la possibilità santa di impiegare il tempo come meglio crede. Dentro "Canti del Caos" di Antonio Moresco, per citare un esempio altissimo, vedo e leggo una biografia minima del genio assoluto che è l'autore. Una esigenza piccola di 'editing'. Leggo, nel risvolto, la sua data di nascita e vedo elencati i capolavori misconosciuti che ha pubblicato per le mille case editrici che, poi, lo hanno allontanato. Perchè scomodo, irritante, funambolico, incomprensibile, dissacrante, geniale, nuovo, pornografico, dolcissimo e crudele come Satana.
Dentro i suoi libri e a prescindere dalla sua biografia.
Questo è uno Scrittore. Provate a chiedergli quanto c'è della sua 'vita' dentro i Libri che scrive. Provate.

 rivoluzio
16 ore fa
quote 
Lo scambio di opinioni e la verità detenuta. E questo giusto per il tono. Che se poi m'avessi letto con meno pregiudizio, non ti saresti inalberato così tanto.
Vi sono libri e libri. E opere d'arte e non. E non su questo s'ammette la soggettività del parere. Come vedi, siam d'accordo.
Che poi in "Guerra e pace" si mescoli la narrazione dei fatti con la letteratura più alta è un fatto.
Per dire cosa? Per dire che il narratore e lo scrittore spesso coincidono. Forse il problema tra noi è terminologico. Uno scrittore scadente non è un narratore, è uno scrittore scadente, perlomeno secondo me.
Poi che non si possa catalogare Gomorra tra le opere d'arte nessuno lo discute. Come anche fuori discussione è il fatto che Gomorra, nel suo genere (vogliamo dire "libri d'inchiesta"?), sia qualcosa d'ottimamente realizzato.
I libri da te chiamati "socialmente utili" hanno un loro scopo, che non è quello di entrare nell'albo degli imperituri capolavori della letteratura mondiale. Ma per fortuna esistono. Semplicemente parliamo di cose diverse. Potrei dire di uno di essi "è un gran libro", perchè ha raggiunto il suo scopo. A mio parere non si possono inserire nel calderone della "narrazione" insieme ai libri scadenti, e di conseguenza, denigrarli.
E sperando d'aver chiarito meglio il mio pensiero, per quanto inutile possa risultarti, torno alla questione iniziale.
Quella di Ken Saro, nella mia visione, voleva essere un'esortazione rivolta agli scrittori, scaturente dalla sua storia, dalle ingiustizie torture subite, dall'amore per la giustizia. Non una definizione. Qualcosa di possibile, che non offende in alcun modo l'arte.
La tua non condivisione di tale idea è posizione rispettabile, se non quanto la mia, quanto quella di Ken Saro Wiwa.

2 Comments

  1. chacka scrive:

    Ah che bei segoni a due mani da paura…

  2. gus scrive:

    Sempre colto nel cogliere.
    Sempre sul pezzo nonostante l’evidente mia finta confusione di ruoli e scopi.
    Hai un notevole capacità nel filtrare messaggi subliminali.
    Non cadi nei tranelli.
    sei pane per denti rotti e ossa sane.
    sei un grande Chacka.
    sei.

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