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Aleister Crowley è un personaggio scomodo anche da morto e questo è uno dei motivi che ce lo rende simpatico ed interessante. Anni fa avevamo letto un opuscolo “ Crowley ‘s mystery” ( Cefalù e il mistero di Crowley), edito dall’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Cefalù, dove apprendevamo la notizia di un imminente museo che si sarebbe intitolato al famoso mago inglese, che agli inizi degli anni venti soggiornò per un paio di anni a Cefalù dove in contrada Santa Barbara fondò la sua Abbazia di Thelema.
Crowley negli anni venti era già un personaggio famoso per avere
avuto modo in diverse occasioni di “épater les bourgeois”, tanto che un
giudice inglese, in una delle sue tante cause giudiziarie da lui
promosse ed ancora a lui intentate, lo definì “ l’uomo più perverso
d’Inghilterra”.
Nel suo soggiorno a Cefalù, in un angolo di paradiso allora
incontaminato, che tra ginestre, olivastri, euforbie, ulivi, lentischi
godeva di una vista sulla costa e sul mare, sulla montagna sacra, sulla
rigogliosa vegetazione, sul panorama mozzafiato della Cattedrale
normanna, Crowley elaborò e mise in pratica alcuni dei suoi più
importanti rituali magici secondo il cerimoniale della sua messa gnostica che trovò allora un più stabile fondamento nella magia sessuale.
L’Abbazia di Thelema, una rustica casa colonica in contrada Santa
Barbara, divenne pertanto un punto centrale e di riferimento per
l’irradiazione della magia rossa e nera di Crowley, che ne affrescò le
pareti interne con diversi dipinti ricchi di una simbologia magica,
alchemica e cabbalistica.
Di questi dipinti ancora negli anni ’90, sia pure alquanto
rovinati, restavano tuttavia tracce consistenti tanto che si pensò
bene da parte del Comune di Cefalù di porre un vincolo sulla casa
colonica, che avrebbe dovuto costituire<< il primo , importante
passo verso l’acquisizione dell’edificio stesso, il suo restauro,ed
infine verso la doverosa ed ormai improrogabile istituzione del
Museo (Abbazia di Thelema) nel quale raccogliere i numerosi , preziosi
reperti crowlyani.>>
A circa dieci anni di distanza dalla pubblicazione dell’opuscolo “Crowley’s mystery”,
che ci informava sulla tutela imposta dal Comune di Cefalù sull’Abbazia
nel 1990, abbiamo appreso con stupore dal Giornale di Sicilia lo
scorso giovedì 29 luglio la notizia che l’agenzia Casabella
immobiliare mette in vendita per un milione e mezzo di euro la casa
colonica abitata da Crowley, che per la sua cattiva fama, fu costretto
ad abbandonarla con moglie, amanti e figli in seguito alla sua
espulsione dall’Italia, voluta dal regime fascista nel mese di aprile
del 1923. Lo stesso giornale riferisce che tra tetti crollati e sterpi
qualcosa di misterioso della casa di Crowley è rimasto e su questo
qualcosa l’agenzia immobiliare che si occupa della vendita vuol
speculare per ricavare un malloppo di quattrini, anche se si preoccupa
di precisare che la casa in questione per le condizioni di degrado in
cui versa è tutta da ristrutturare.
Intanto ci si chiede dove sono andati a finire i numerosi cimeli
crowlyani con i quali si doveva costituire il museo dell’Abbazia di
Thelema. Sono essi ancora fruibili e custoditi presso case private di
Cefalù ora che non si parla più della istituzione dell’apposito Museo di
Thelema ?
Di questi cimeli Francesco Alaimo, giornalista e fotografo che si è
occupato del patrimonio culturale ed ambientale della Sicilia, in
un articolo contenuto nell’opuscolo sopraddetto ci aveva fornito un
elenco, la cui descrizione comprendeva alcuni mobili del mago, tra cui
una pregevole scrivania, alcune suppellettili del suo studio, “una
cospicua ed estremamente interessante collezione di lastre fotografiche
impressionate dallo stesso Crowley in varie parti del mondo”, una
straordinaria mole di infissi dipinti dal maestro indiscusso
dell’occulto.
Adesso che l’Abbazia di Thelema è messa in vendita che ne sarà di tali cimeli ?
La vendita della casa di Crowley a Cefalù di certo è l’atto più
palese con cui a livello istituzionale ci si vuole liberare del lascito
ingombrante della scomoda figura del mago nero, della Grande Bestia,
come il maestro dell’occultismo contemporaneo definiva se stesso.
Certo i tempi sono cambiati rispetto a dieci anni fa quando il
Comune di Cefalù poneva un vincolo sulla casa abitata da Crowley e la
locale Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo pubblicava un opuscolo “
Crowley’s mystery” con scritti di Francesco Alaimo, Aldo Gerbino,
Pietro Saja, Francesco Carbone, Alessandro Dell’Aira.
Anche oggi come negli anni venti del ‘900 in Italia si respira
infatti un aria di regime che non sa che farsene di un ingente
patrimonio artistico culturale di certo alternativo al volgare
materialismo corrente per il suo incontestabile contenuto esoterico
eterodosso che, per certi aspetti di un provocatorio anticonformismo in
esso presenti, turba solo il sonno inquieto di burocrati asserviti ai
politicanti illiberali di turno.