22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Altra gabula (alquanto banalotta a dirla tutta) per farla franca in questo mondo di euri (uh-uuh-uuuuuuuuh):
sul mio pass risultano 2 visioni in meno (di cui una avuta nella galleria dell’Empire pressochè deserta) di quelle realmente avute da me stesso medesimo…
take it easy, è logico che se la bigliettaia il biglietto te lo da aggratiz o se lo strappa biglietto non ti strappa ma fa uno strappo alla regola.. a buon intenditor..
Falla falla falla, non imperativo alla 3° ma buco mastodontico in questa organizzazione fittizia, finta e di facciata culo-turale. Quant’è logico, gli schiavetti appositamente chiamati sono pischelletti ben poco interessati alla politiche pecuniarie, ben più terra terra, ben più esseri umani che squali da finanza; stan lì per quattro euri, un po’ come quattro sono gli euri che il perenne precario, il perenne free lance, il perenne schiavo niù economy acquisisce. Indi per cui, in culo alle mayor, in culo alle (dis)organizzazioni, in culo a tutto il resto, passate a sgamo, aggratis, quanto e più potete, prendete e non lasciate nulla, tanto sempre le birciole ci restano..
Prendete lo stipendietto miserrimo per far le belle statuine strappabiglietti e reinvestitelo in qualsiasi cosa non vada a loro, non vada allo squalo, quantomeno quello meno evidente, più strisciante e subdolo, travestito da perbenismo o travestito ancor peggio da finta cornice intellettual culturale politicamente ribelle, finto sfacciata e finto reale. prendetevi quel che vi spetta, foss’anche il tocco di moffo o la cima per affogar il per nulla dolce naufragar in questo mare di merda.

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_elucubrazioni sul pubblico.


C’è un bel daffare durante un qualunque festival, gente che va, gente che viene, caffè, sigarette, saluti, telefonate, pass, biglietti, commenti vari..
C’è un gran bel daffare nell’evitare spiacevoli scontri, nel cercare lo scontro interpersonale o nel fare di tutto per evitare ed origliare l’altrui discorso.
La Flora & La Fauna che s’affacciano, crescono, sbocciano durante queste kermesse, come già detto finta cornice intellettual culturale politicamente ribelle, finto sfacciata e finto reale, constano logicamente dei più strambi elementi del genere umano. Strani o stronzi, spesso la differenza se c’è, n’ù l’ah si fò a notarla..

Risatine palesi palesi a film d’avanguardismo palloso e delirante (s’ha un bel che definire avanguardia, astrattismo, qua si tratta d’un bell acccccazzo, altrochè) spesso testimoni d’una sana inconsistenza della pellicola, in questi casi generalmente bollata come capolavoro sconosciuto / nuova tendenza / magiche arie nuove e così via, eccole prontamente messe in croce da infiniti pippozzi da parroco sficato della domenica del villaggio dal primo intellettualoide di turno.. capità così d’imbattersi, non io medesimo, in cotali esseri di stampo Bertynottiano nell’agghindarsi al lessico che vaga dal Bonolissiano andante con un spruzzata del Fò nazionale, che a fine cortometraggio (d’una noia mortale, incocludente, sfinente, ma soprattutto i n u t i l e) s’alzino per sculacciare prestanti studentesse universi-tarre dalle tette grosse e il culo sodo per non aver compreso la portata del film, l’innovazione, lo spirito, l’animo, l’essenza, la maestosità e bla e bla e bla di cotanto capolavoro sin’ora visionato. Capolavoro distrutto e dissacrato da una risatina.
Fortuna volle che tette grosse e culo sodo non fosse solo questo e un bel ‘fanculo-ma-che-cosa-sta-dicendo ma-crede-che-siamo-tutti-scemi? non lo tenne per tempi migliori..

Capita d’imbattersi in starz dello schermo, quelli dal dissociato audio video, quelli dall’ora tarda, quelli che tiran tardi e vanno fuori orario, che tutti l’ammiran, tutti lo schifan e nessuno li capisce. T’imbatti in stelle e stellette varie che simpaticamente decidono di parlare al cellulare in sala.. che so bene essere un po’ bigotto da parte mia come appunto, ma appunto perchè mi volete far la morale, mi volete far scuola, io v’insegno la strada per quel paese dove spesso sono stato.

Capita di incrociare vecchie madame e giovani accompagnatori pagati, chelimandasseroanassiria, capita di imbattersi in indiani registi spaesati che con un inglese che arriva da Pozzalo(RG) mi chiedono dov’è la sala tre e poi dov’è il bagno; capita di incorciare giovani studenti a braccetto con vecchi e barbosi baroni della corte universitaria intenti a slecchinare con bava di lumaca, ben benino làddove il deretano il barone posi, discorrendo del più e del meno, spesso del meno, con moralette sull’americanità del piano che appesantiva il contesto socio culturare che sicuramente stava alle basi della diegesi stessa del racconto, uccisa in parte da una regia troppo spasmodicamente rappresentativa dell’ego ma poco di quel subconscio di cui sono pregni i lavori precedenti.. ma vaffanculo..

Capita, ma non capitasse..
e dire che questo è uno dei festival più ‘veri’, sinceri e meno modaioli che restino nel panorama della celluloide. menomale..
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Causa impegni prorogati nel uiick end e causa db affondato per acoupleofday devo recuperare un po’ del tempo perso..

Scopro con goduria solo ora che non basta l’accumulo infinito di inutili plastiche sul territorio per mano delo stupido bipede debba per forza avere un’utilità!
Ovvero: dissi che quest’anno l’abbonamento consta di card magnetica + card di cartoncino + biglietto (obbligatorio per ogni visione) ma non vi dissi che scoprii ben ieri che la simpatica card magnetica non serve ad una benemerita ceppa di minchia! Difatti facendo simpaticamente la coda ogni qualvolta tento d’entrare la gaudente cassiera mi porge indietro il pezzetto di plastica passando lei una scheda (uguale) ma che viene riconosciuta dal lettore (non come la mia che non viene riconosciuta..)
da qui vi esplico un paio di tricks:
Come diyarsi un pass
necessitasi di: pc, scanner (decente), cartoncino colorato, stampante laser, plastificatore o porta badge simile, ma soprattutto, simpatico e compiacente amico che detiene il possesso di un pass originale.
Difatti, l’orripilante oggetto presenta solo un timbrino in evidenza, ben poco riconoscibile dai distratti schiavetti strappabiglietto che sgobbano per 4 euri..
il resto vien da se, i pass sono verdi per l’organizzazione, gialli per la stampa, bianchi per i professionali.. v’è inclusa la foto (scannata in bianco & nero), ma con photoshop.. (thnx Franz)
viste le recenti scoperte della paccosità della scheda magnetica, un simpatico pass giornaliero, settimanale ridotto studenti, completo di tutto è facilmente anch’esso stampabile! difatti il pass vero e proprio è un fronte retro di 8×5 cm di colore giallognolo per il 9-19 ridotto studenti, bianco per il 9-19 giornaliero, idem per il completo.. la differenza sta nel numero di caselle presenti sul retro: 4 per il giornaliero, 50 per il completo studenti. Difatti sono solo le caselle a venir crocettate alla cassa ogni qualvolta si visioni una proiezione.. da qui:
Come sfruttare in massa un pass
La tabellina del 9-19 ridotto è composta sul retro da tabella di 50 caselle (essendo tali le visioni possibili per tutta la durata del festival in questo orario).. ma questa è pressochè pura utopia! Non so voi, ma io già alla 5° visione giornaliera sono pressochè sbarellato, avendo anche altro da fare… da qui vien spontaneo:
basta fare la coda in tempi separati con lo stesso pass, la cassiera neanche se pagata appositamente come vigilantes potrebbe accorgersene, ed ecco che con somma spocchia di se potrete sfoggiare un calendario dell’avvento del TorinoFilmFestival interamente crocettato quando ve la spacciate in giro con le tipe, del tipo ‘minchia oh, mi piace il cinema..’ (anche se poi di film ne avete visti 2, vi siete addormentati, e avete prestato il pass a 3 nerds filmofili..)
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_my visions


Sabato 13
Massimo 1 – 15:30
Americana
K STREET
K STREET
K STREET
di Steven Soderbergh
USA, 2003, Betacam SP, 90′

Prodotto da George Clooney e Steven Soderbergh (che dirige tutti gli episodi ed è anche dietro alla telecamera) e interpretato da una coppia di famosi consulenti politici americani –lei, Mary Matalin, una repubblicana sfegatata; lui James Carville, un pilastro di Clinton e della campagna Kerry- , è un prodotto delle TV alta di HBO. Stranissimo ibrido di real news e fiction, include camei di democratici e repubblicani, come Howard Dean e Orrin Hatch.

Particolare sin dall’accoppiata che sta dietro la macchina da presa (soderbergh/clooney), stranissima la forma, una sequenza di 6/7 spezzoni con annessi titoli di testa e coda, tanto da far pensare a tagli e cesure nonchè incapacità di questo TFF.. in realtà è il film stesso così. K Street abbraccia il discorso della comunicazione e della politica seguendo il filone di un reality spy/economy game pur stando sullo schermo. E il problema è questo, non sta sullo schermo ma sta nella realtà quello che i politicanti e gli esperti in comunicazione varia palleggiano in questo film. Espedienti di varia sorta per apparire competenti, sicuri e conoscenti, convincenti e solidi; squali d’alto borgo che vanno a troie per distendersi dal crack finanziario o si associano piegati a novanta ai ricchi bianchi smanandola col diritto nero. Storia trita e ritrita a tratti banale(finale con lesbo tradita, fbi alle calcagna, chiusura dell’ufficio), parte benissimo sputando cruda realtà e schietto realismo viscido, come il veleno d’un mondo che quando rappresentato sullo schermo (così come quando vissuto) il massimo che scaturisce, a chi (in)sano di mente si sente, è: ‘meglio povero..!’ Un mondo che va avanti nel sospetto, nella finizione e nell’illusione, sembra difficile una rottura del velo di maya, poichè è una nuova maya comunicativa quella stessa che il velo lo tende e lo toglie, assottigliandolo o inspessendolo a seconda delle esigenze. Se però stappate occhi e orecchie..



Lunedì 15
Lux – 13:00
Fuori Concorso
DAI SI GEIN
BREAKING NEWS

NOTIZIE IN DIRETTA
di Johnnie To
Cina, 2004, 35mm, 100′

Johnny To ritorna alle radici del polar hongkonghese con un noir, veloce, crudele e ironico, che sfata i miti del real tv. Tiratissimo, con un incipit che è già materia di leggenda e una durata ultraconcisa. Straordinaria come al solito la galleria di volti.

Dice bene la descrizione. Tiratissimo noir poliziesco, in una stranamente solare tokio giornaliera, non avvolta dalle nebbie cinematografiche dell’82 di blade runner, ben pochi stereotipi da occhi a mandorla.
Quanta luce passa dagli occhi a mandorla? Quanto sono in grado di farsi manipolare la coscienza dal sociale, dal media, dal bombardamento psicologico a 360 gradi che subiscono sin da piccoli? che sia che passa poca luce dagli occhi?

Aldilà delle simpatiche comparsate ad alleggerire la tensione (vice commissario dallo stomaco debole e dalla scorreggia facile, un commissario sfigato, impulsivo e malconcio, un ostaggio gaggiolone e genuino), la sfida tra il bene e il male va avanti sotto l’occhio della telecamera che dovrebbe riscattare l’onore della benemerita.. ma esiste giornalismo oggettivo? esiste una reltà oggettiva? o esistono solo realtà positive e negative, dove c’è chi ci guadagna e chi ci rimette, ma le proporzioni, quelle restano oggettive?
Inquietante pensare al protocollo firmato a Kyoto e vedere alveari di palazzi da migliaia di persone con altrettante ventole da condizionatore..


Romano 2 – 09:30
Doc 2004 Concorso
LILLI E IL CAVALIERE – 10 GIORNI PER BATTERE BERLUSCONI
LILLI AND THE KNIGHT: 10 DAYS TO BEAT BERLUSCONI
LILLI E IL CAVALIERE – 10 GIORNI PER BATTERE BERLUSCONI
di Caterina Borelli
Italia, 2004, Digital Betacam, 60

Gli ultimi dieci giorni della campagna elettorale di Lilli Gruber per le elezioni al Parlamaento Europeo sono raccontati attraverso i dietro le quinte. Riallacciandosi a un genere sviluppatosi negli USA più di quarant’anni fa, il film mostra i candidati quando le telecamere ufficiali sono spente e in questo caso il confronto si arrichisce di un’ulteriore componente mediatica: “Il padrone delle televisioni sconfitto da una giornalista della televisione”.

Arrivano i ‘compagni’. Mamma li turchi. Oh maronna Lilli..
Politica, sempre la stessa broda, sempre falsa e bigotta, sempre all’arrembaggio dell’ennesima crocetta sulla schedina, distribuendo flyer pure al bagno dell’autogrill. Nulla di nuovo, solo sconcertante banalità e opulenza reiterata per quelli che stanno ‘dalla parte del popolo, dalla parte di chi accusa l’inflazione… sono 3 anni che siamo più poveri e si sente’; la campagna elettorale la farai pure nei paesini paesotti, ma sempre in giro con una macchina che vale lo stipendio di due anni da operaio, quattro da interinale, tre e mezzo da free lance.. per il resto, l’oscurantismo et similia, nulla da ridire. Onore al Berlu che tutta sta merda è riuscito a rubarla e pilotarla. A morte ogni re.


Massimo 3 – 18:00
Per un Cinema Senza Limiti / Omaggio a Rogério Sganzerla
BRASIL
BRASILE
di Rogerio Sganzerla
Brasile, 1981, 35mm, 20′
Documentario realizzato durante l’incisione del disco Brasil di João Giberto. Con la partecipazione di Caetano Veloso, Gilberto Gil e Maria Bethânia.

Diciamo che è come vedere 3 videoclip di pezzi brasiliani, tra samba e mambo, baiha e rio, vien voglia di ballare, trombare e bere.
assaporare la tristeza dolce amara e sorridente brasiliana in tre canzoni.. bel cortometraggio!



Per un Cinema Senza Limiti / Omaggio a Rogério Sganzerla
O ABISMU
THE ABYSS
L’ABISSO
di Rogerio Sganzerla
Brasile, 1977, 35mm, 82′

Grande capolavoro sconosciuto del cinema degli anni settanta, geniale film musicale dedicato a Jimi Hendrix. “Sul piano del passato, O Abismu mostra come il Brasile sia il continente millenario con due costanti: la natura vulcanica della nostra costa atlantica e l’identità di comunicazione tra Oriente e Occidente. Sul piano del presente, la volgarità è un dato politico. Quanto al suono del futuro, il film, evocando Jimi Hendrix, mette il nuovo uomo, che è l’uomo allo stato ludico, in contatto con la natura, di ritorno verso la propria mente” (R. Sganzerla). Con Norma Bengell, José Mojica Marins, Wilson Grey.

Ora, io non capirò il cinema d’avanguardia, ma se questo è un capolavoro sconosciuto, ma perchè non resta sconosciuto?
Un viaggio tra voodoo, lsd, coca, droghe sintetiche e ascetismo.. brasiliani egittologi che si masturbano pensando alla millenaria storia varia della costa brasilegna, ricerca del loro tesoro mentale col fine ultimo di perderlo, discorsi non-sense sempre e comunque, celebralità che si perde nel fine ultimo del gioco e della comicità facciale vecchio stampo.
Riscattato dall’hendrix finale, onestamente..

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Martedì 16
Empire – 10:00
John Landis
THREE AMIGOS!
THREE AMIGOS!
I TRE AMIGOS
di John Landis
USA, 1986, 35mm, 110′

Struggente omaggio al cinema delle origini –ma anche a Leone e a Pechinpah- vanta il numero del cespuglio canterino (per gentile concessione di Randy Newman), l’omaggio a Dorothy Gish di Martin Short e una serie di gag assolutamente irresistibili.

Massimo 1 – 13:15
John Landis
SPIES LIKE US
SPIES LIKE US
SPIE COME NOI
di John Landis
USA, 1985, 35mm, 102′

E John prese il fucile (dello sberleffo). Parodia feroce della paranoia antisovietica reaganiana è forse uno dei film (a torto) meno frequentati della filmografia landisiana. Occhio ai cameo di Sam Raimi, Larry Cohen e Ray Harryhausen.

Empire – 18:30
Americana
TOOLBOX MURDERS
TOOLBOX MURDERS
TOOLBOX MURDERS
di Tobe Hooper
USA, 2003, 35mm, 95′

“Ogni anno, migliaia di persone arrivano a LA inseguendo i loro sogni. Alcuni li coronano, altri tornano indietro. Altri, semplicemente, scompaiono….”. Film profondamente losangelino, in cui un condominio della vecchia Hollywood è teatro di morti orrende, l’ultimo lavoro di Tobe Hooper è anche quello più vicino al suo magnifico Non aprite quella porta.


in forse

Massimo 1 – 15:45
Omaggio a Richard Fleischer
VIOLENT SATURDAY
SABATO TRAGICO
di Richard Fleischer
USA, 1955, 35mm, 90′

Tre gangster giungono in una città di provincia per rapinarne la banca. Prima del colpo si mescolano alla gente del luogo e vengono a conoscenza dei legami e delle tensioni che ne regolano la vita. Tra Thornton Wilder e William Faulkner, un gangster movie con toni da melodramma familiare e una splendida fotografia a colori in Cinemascope.

Empire – 16:30
Concorso Internazionale Lungometraggi 2004
MOSHENG TIANTANG
AN ESTRANGED PARADISE
UN PARADISO ALIENATO
di Yang Fudong
Cina, 2003, 35mm, 76′

Straordinario esordio cinematografico di un giovane artista cinese. Un film sospeso, erotico, intransigente, sfrangiato. Quasi un Godard d’oriente..
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Evviva il consumismo, in culo all’austerity. Saga dell’intuile, quest’anno bollata con 3, dico 3 biglietti per ogni visione.
eggià, il salasso (30 € studenti universitari, h 9-19, tutte le proiezioni) costa di simpatici orpelli:
-card magnetica, dove simpaticamente accreditano il tuo abbonamento, che paghi intero, che paghi il giornaliero, cha paghi quel che cazzo paghi.
-card di carta con calendario dell’avvento spettacoli, ossia una banalissima tabella dove crocettano il numero di spettacoli visionati. h 9-19 ha un max di 50 spettacoli, saranno cazzi miei se li vedo tutti o no?
-biglietto ordinario, com’è logico, mi abbono per comodità, perchè sò stronzo e non ho trovato il pass ne me lo sono prodotto, e per ogni proiezione faccio la coda in biglietteria..
[nelle prossime puntate: come falsificare il pass (a cura di Franz Cinemascope/Tigre VS Tigre)]
notizia sensascional, non ho scazzato con la troiona vecchia bigliettaia del Massimo.. anzi, c’ho fatto la battuta, m’ha sorriso e risposto a tono. incredibol..
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_my visions


Venerdì 12 Massimo 3 – 16:00
Detours
L’OPÈ INCATENATO
OPÈ CHAINED
L’OPÈ INCATENATO
di Daniele Ciprí, Franco Maresco
Italia, 2004, Betacam SP, 10′
La parte fiction di Come inguaiammo il cinema italiano (tagliata nel montaggio finale del film) è riunita da Ciprì e Maresco per formare un cortometraggio autonomo.

Ciprì e Maresco sono dei grandi, geniali, distruttivi, caustici e minimali. Grandi trovate d’una blasfemia estrema, a pugni in faccia con il buongusto finto a suon di cazzotti fatti di realtà.
Che non si faccia di tutta l’erba un fascio, anche se buona da fumare..
Carino minimal corto, un finto ercole, un minimal sfondo, una minmal banda, il circo delle finte mitologie terrone. come sempre, geniali, ma un corto può essere anche di 5 min e non di 10, se diventano ridondanti…


Detours
KOKORU ODORU / SOUL DANCING
L’INVITO
di Kiyoshi Kurosawa
Giappone, 2004, VHS, 15′
Con l’icona Tadanobu Asanu un Kurosawa Kiyoshi di eccezionale mistero e grande fascino visionario. Un piccolo capolavoro.

Un ritratto in pieno JapanStyle dei concetti più puri e radicali (alla base) di società e modi umani. Uomini&Donne si scontrano e si fondono con gli Abitanti, trainati da un Visitatore che troppo esita a spiegargli i Mali. Bello, panoramico, ampio e lento, giapponese insomma..

Detours
TRAVIS
TRAVIS
TRAVIS
di Kelly Reichardt
USA, 2004, Betacam SP, 12′
Pulsanti mutazioni/ripetizioni di forme, suoni e colori, eccheggia Brakhage e Snow. Firmato da una veterana del TFF che si muove agilmente tra fiction e cinema astratto.

Dire che mi sono abbioccato è dir poco.
Immagini sfumate, frase in loop ripresa per tutti i 12′ e ogni volta aggiunta da particolari.. dire che mi sono abbioccato è dir poco.


Detours
VISITORS
VISITORS
VISITATORI
di Steve Dwoskin
UK, 2004, Betacam SP, 28′
Dentro l’enigmatico isolamento di un appartamento arrivano due visitatrici, una conosciuta, l’altra sconosciuta dall’uomo che le riceve, simili ambedue a un’apparizione o a una visita di angeli.

Nulla di che, tempistiche particolari e manieristiche inquadrature, si entra a forza di piede di porco nel concetto di questo corto.. ma ne parlerò meglio, perchè si aprono scenari e discussioni sull’entità di un corto. odddio, non è che non ci si dorma la notte o che ci sconfiggo la fame nel mondo parlando di cortometraggi..

Detours
NIETZSCHE EM NICE
NIETZSCHE IN NICE
NIETZSCHE A NIZZA
di Julio Bressane
Brasile, 2004, DVD, 15′
Più che un epilogo a Dias de Nietzsche em Turin, una giravolta, un aforisma infuocato che rilancia il pensiero…

Simil documentario sul periodo Nizzardo di Nice. Sentire Nietzsche parlare in portoghese è spettacolare, melodioso e ritmato. Se la Camera di Nizza è stato veramente l’unico posto in cui Nice è stato ‘bene’, senza fatica, senza peso, un motivo ci sarà. Val la pena cercare di scoprirlo? o è meglio inturilo?

Detours
SOL DORMENTE
SLEEPING SUN
SOLE DORMENTE
di João Trabulo
Portogallo, 2004, Betacam SP, 20′
Trabulho (già interessante esordio a Torino 2003) riprende il discorso insieme tenero e cerebrale sul senso intermittente delle immagini.

Corto sufficentemente onirico-nonsense, mutazioni di scene tra rapporti di vita in candidi sfondi e discorsi forzati da un barbone comunista di razza. Se è onirico e nonsense, il sense che c’ha sto nonsense qua qualcuno me lo spieghi..
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_elucubrazioni sull’entità cinematografica: il cortometraggio


Il cortometraggio è sicuramente la tecnica cinematografica più diretta, immediata, facile e intuitiva dell’entità cinema.
Ma è tutto cinema quello che s’imprime sulla pellicola?
Insomma, girare un cortometraggio con amici non è nulla di stratosferico, il darci un valore, il volerlo a tutti i costi mostrarlo ai più, il pretendere che una sala di un centro sociale sia piena o che un cinema durante un festival sia gremito per 15 minuti di deliro autoreferenziale di attori e regista sullo schermo scaturiscano qualcosa di sentimentale (inteso come ‘scaturire una sensazione, un’emozione un qualcosa..’) è ben altra cosa.
Non tutte le ciambelle escono col buco, daccordo, ma le vaccate sono vaccate, firmate da Madre Teresa di Cologno Monzese o da Bill Murray.
Il cortometraggio è diretto, graffiante e incisivo. Perchè corto. Perchè compatto. E’ didascalico nella sua essenza, se si perde in manierismo pippaiolo da (neo/pre/post/quelcheè) artista del cazzo non porta lontano, si perdono quei significati, quelle pippe autoreferenziali che il cast (dilettante o meno) ha cercato di sparare su una pellicola.. perchè credo (forse erroneamente, forse ingenuamente) che se ci si adoperi materialmente, perchè di quello si tratta, di sporcarsi le mani con un lavoro pulito, ma pur sempre di ‘FARE’ fisicamente qualcosa (mettersi in piazza nudi a farsi fare un pompino, correre travestiti da batman durante dal Turandot, scaricare badilate di cozze sul tavolo della dirigenza telecom arrivando un caddy da golf) imbracciare carta penna telecamera e microfono per stendere la pellicola, qualche significato tutto ciò, sicuramente lo ha. Il dubbio che dovrebbe assalire ai Nostri Registi di Cortometraggi è se è utile o totalmente autoreferenziale da risate nella serata fra amici una-chitarra-‘no-spinello la visione di certe pippe. o ancor peggio, se è totalmente autoreferenziale dell’insita genialità celebrale che ogni stronzo di essere umano cagato sulla terra certamente detiene nei meandri dell’emisfero destro; in parole povere, se son solo pippe dei deliri personal/celebrali, ha senso la visione se questa è limitata per chi sta dall’altra parte dello schermo e non lo oltrepassa?
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Massimo 1 – 15:30
Americana
K STREET
K STREET
K STREET
di Steven Soderbergh
USA, 2003, Betacam SP, 90′
Prodotto da George Clooney e Steven Soderbergh (che dirige tutti gli episodi ed è anche dietro alla telecamera) e interpretato da una coppia di famosi consulenti politici americani –lei, Mary Matalin, una repubblicana sfegatata; lui James Carville, un pilastro di Clinton e della campagna Kerry- , è un prodotto delle TV alta di HBO. Stranissimo ibrido di real news e fiction, include camei di democratici e repubblicani, come Howard Dean e Orrin Hatch.

Massimo 1 – 17:30
Americana
TANNER ON TANNER
TANNER ON TANNER
TANNER SU TANNER
di Robert Altman
USA, 2004, Digital Betacam, 120′
Sedici anni dopo aver creato la prima serie di docufiction su una campagna elettorale, Tanner 88, Robert Altman e Gary Trudeau rispolverano per le elezioni 2004 il loro candidato immaginario, Jack Tanner, deputato del Michigan che, nel 1988, tentò la corsa alla presidenza. Tornano gli interpreti originali della serie, Michael Murphy e Cynthia Nixon. Camei di Scorsese, Robert Redford, Michale Moore e di “veri” politici come Joe Lieberman e Mario Cuomo.

e se mi fossi svegliato in tempo, non fosse stata per la Elettrosoundfarm night

Empire – 12:00
John Landis
SCHLOCK
SCHLOCK
SLOK
di John Landis
USA, 1971, 35mm, 80′
La parabola dello “slokantropus” che si risveglia dal letargo è un esordio involontariamente (?) teorico per Landis che vi proietta King Kong, Trog insieme a tutte le sue idee sul cinema e la sua mitologia che in seguito non avrebbe mai cessato di sviscerare. Make Up di Rick Baker.

Empire – 14:00
John Landis
THE KENTUCKY FRIED MOVIE
THE KENTUCKY FRIED MOVIE
RIDERE PER RIDERE
di John Landis
USA, 1977, 35mm, 90′
Chi è Samuel L. Bronkowitz e come mai i suoi film fanno tanto schifo? Manifesto in anticipo sui tempi del cinema demenziale (e della real tv…), colpisce nel segno con le parodie di Gola profonda, Dalla Cina con furore e della blaxploitation di Foxy Brown….
Lavorare con lentezza,
lavorare manco per il cazzo,
col cazzo che lavoro,
lavoro con il cazzo,
cazzo di lavoro,
lavoro del cazzo,
lavoro fatto col cazzo.

che cazzo di lavoro.

20041108-trooper.gif|100|100|trooop

Allora, ero lì, svolte le mansioni, preparavo il post sul di ai uail (diy), tg3 regionale acceso.
rai3, arrivano i compagni. rai3 regionale, arrivano i compagni, quelli acculturati, quelli di Leonardo & company.

bene.

SERVIZIO N°1


Università di Aosta.
riprodotto in 50 metri, modellino in scala di circa 10 km (se non ho udito male) della Dora Baltea, zona Ivrea & limitrofe, zona dell’alluvione.
Simpatico rivoletto d’acqua con annessi ingegnerucoli in galosce e impermeabile che sguazzano in 10 cm d’acqua, in lontanana un simpatico cumulo di terra ricoperta di muschio simula la val d’aosta (e scorgo anche pascolo in altopiano di vacca val d’ostana, la tipica vaccaboia), striatura di cemento armato e catrame con cotanto cartello ‘AutostradaTorinoAosta’.

sguazza che ti risguazza, l’ippopotamo in ipermeabile versa liquido colorato (sciroppo di ribes?) a controllare così.. come dire.. insomma, a simulare l’alluvione! per vedere, matupensaunpo’?, dove va a finire l’esondazione (termine desueto, tecnico e per nulla noto, sulla bocca di tutti dopo due giorni di normalissima intensa pioggia. i fiumi esondano, armiamoci, facciamo scorte e andiamo nel bunker che se arriva bin laden o gli anarco insurrezionalisti son cazzi.)

ma che bello! rigoletto che scorre giù da tombini progettuali mai realizzati, esonda la dove voglio io, in questi eclatanti, ma in scala, mi raccomando, 10 cm di Dora Baltea.
Provo sinceramente schifo.
Ma si può? ma mandateli all’Italia in miniatura, ma mandateli a riccione a giocare…!!! e poi mi si viene a dire che non è vero che l’università non serve a niente!!!
E questi che con cognizione scientologica blaterano dell’importanza, del succo di ribes che anche ad occhio fa notare quale possa essere la portata del tombino di scolo, delle vie di fuga del fiume che straripa e così via. scientologica realtà.
sticazzi.

in miniera, andate in miniera. in germania. dachau.


SERVIZIO n°2


Non paghi di cotanta minchiata bollata e patrocinata dal mio/vostro portafoglio (con conseguenti risvolti nella vs/mia vita -nda sono democratico e politically correct oggi), al via servizio su ‘Bufale. Queste Sconosciute’.
ovvero, ‘Leggende Metropolitane: Tutto quello che avreste sempre voluto sapere!’.

SgomentoPanico&Terrore.

Per esempio:
Le bottiglie d’acqua contro la pipì dei cani, siete sicuri funzionino? e come è nata la popolare pratica?
Lo Scienziato risponde: nota diceria, pare sia vero.

Sgomento.

Gli autovelox nei cassonetti della Monnezza?
Risp: Era una sperimentazione Olandese.
(aaaaaaaaah, menomale.. cazzo, lo sapevo da più o meno 2 anni, e manco c’avevo la patente.)

Terrore.

E’ vero che con la luna piena nascono più bambini? è vero che le ostetriche sono in emergenza ed hanno più turni?
(questa è la migliore)
L’Università di XYZ ha condotto una ricerca su un campione di comuni in provincia di Alba/Biella, 200 anni di certificati demografici e dopo ricerche e studi è stato denotata non esserci alcuna relazione tra i cicli lunari ed i parti registrati in ospedale.
(e avete perso anche tempo per studiare..)

Panico.

in miniera.
o forse meglio, in un pogrom.
oppure scegliete voi, un palo arrovellato e incandescente su per il deretano.

io mi do al sesso.
de inutiliti point:
20041108-sfw-circut-porn.jpg|398|1474|quandocevò,cevò
l’ho detto e lo ripeto.
manca la Gente.

c’è una preoccupante crisi di valori
//Crisi di Valori//Disciplinatha//Un Mondo Nuovo//

qualche riflessione, tra il serio e il ben poco faceto.

_disclaimer
Mi vedo costretto a spalare la merda da dentro, e qua non lo si fa per scelta, ma quasi per obbligo circostanziale, a tratti situazionista.

La crisi di Valori, chiamatela come cazzo volete, obbliga a parlarsi, a chiarirsi, a confrontarsi.

Credo che certi discorsi, se restano impliciti, sentimentali, epidermici e non verbali/scritti abbiano e mantengano un significato che con le parole, pochi cazzi, perdono. e lo perdono di bbrutto, tanto da apparire scialbi, quasi da frignare di poppante, sennò vecchi borbottii di chi di acqua sotto i ponti e sulle spalle ne ha già presa (non io). o di chi, se non ha preso tutta quell’acqua (io) di merda ne ha leccata che ne basta per la vita di una quintalata di froci amebe di merda che annegano nel brodo collettivo di questo sociale di merda in cui ci troviamo (io).

Mi vedo costretto a riprendere discorsi da altri fatti, frasi, a tirar fuori pezzi di discorsi, estrapolare, generalmente parole di chi acqua ne ha vista e presa. sarò vecchio dentro.
andate affanculo, non è questo il punto.
sono costretto per apatia mia, per inettitudine latente, pigrizia o svacco da giuovine. però lo faccio e ci aggiungo. e faccio, continuo a fare.

‘fanculo.


e allora partiamo così, e prossimamente le considerazioni.
Lettera (di Mario ‘Spesso’, El Paso) aperta a Pasica, mailing list di Elpaso, non vi sto a raccontare ora cos’è e cos’era. alle prossime puntate di questa fiction di merda, un back in the days non ve lo leva nessuno, un vademecum del diy, del punk, dell’attitudine, non ve lo leva nessuno.
giusto per capirci. o anche solo per poter dire ‘io ve l’avevo detto’, o per mandarvi sonoramente affanculo mentre vi prendo a sbrangate per poi finire ubriaco sotto un pulman o suicida cadendo giù da uno dei colli torinesi.


Come avrete notato, da questa mailing list non vi arriva più nulla da luglio 2004.
I più accorti avranno anche notato che anche il sito di El Paso è fermo a 6 mesi fa almeno.

Tutto ciò è semplicemente dovuto al fatto che il sottoscritto ha deciso di non occuparsene più vista la insostenibile situazione che si è venuta a creare qui dentro.

Di fatto ogni e qualsiasi attività si è fermata all’inizio di giugno e non è ripresa in autunno dato che si riteneva indispensabile ridiscutere radicalmente il senso di questo posto, fatto che è avvenuto ultimamente in riunioni aperte (4 per ora, ogni domenica, alle 21, che continuano) ad amici, collaboratori eccetera eccetera.
Se inizialmente il problema sembrava fosse esclusivamente costituito dalle attività e dagli atteggiamenti del sottoscritto (almeno stando a quello che lamentavano alcuni degli abitanti /ospiti), nelle riunioni, soprattutto grazie alla presenza di numerosi non-abitanti (…), sono emerse ben altre e più radicali problematiche legate alla presenza fissa o meno delle persone qui, alle motivazioni, ai progetti. Problematiche, ci tengo a dirlo, emerse con forza da parte mia (e di almeno un’altra persona), mentre per altri si trattava solo di ‘ripartire’.

E’ inutile che sia io a farvi una sintesi delle discussioni, sia perché non sono la persona più dotata per comporre verbali sia perché mi riuscirebbe difficile evitare pagine e pagine di delusione, disgusto, delusione, sconforto e schifo per persone ed eventi (soprattutto non-eventi).
Potrebbe essere più utile (forse) partecipare a queste riunioni o farsi raccontare qualcosa dalle numerose persone (esterne) che vi hanno partecipato, anche 60 in quella più partecipata.

Per quanto mi riguarda, pur continuando ad abitare qui ho deciso di occuparmi ‘solo’ più della distribuzione, l’unica situazione che ha continuato ad avere una continuità e un successo sia dal punto progettuale che dal punto di vista dei rapporti di affinità.
Per il resto io continuo a pensare che questo sia un posto dove si viene e si sta per scelta e non per sfiga, per progetti che altrove non sono realizzabili e non per sopravvivenza, per spendere energie tempo e risorse per realizzare azioni e legami e situazioni di attacco, rottura e libertà e non per campare francescanamente al risparmio accontentandosi delle briciole e delle good vibrations.

Devo anche dire onestamente che dopo 18 anni qui dentro i miei princìpi stanno vacillando non poco. Come dire, sarà la vecchiaia, ma inizio ad avere, come si dice qui, il latte ai gomiti. Le tante e belle parole che sento e leggo mi sembrano astrazioni alle quali faccio sempre più fatica a credere, mentre la realtà quotidiana mi appare sempre più squallida, e non vedo alternative in vista, neanche quella di chi in questi tremendismi non si è mai voluto calare fino in fondo.
Dalle riunioni per quel che mi riguarda non è uscito nulla di soddisfacente.
Mi girano le palle a mille.
La mia colonna sonora mentale è quel vecchio pezzo dei Wretched, “Spero che venga la guerra”.

Comunque.


Dato che ultimamente alla mailing list, praticamente, badavo solo io, adesso non ho più voglia di starci dietro. Ma non è solo una questione di manutenzione; che senso ha la mailing list di El Paso se qui dentro non si sa neanche chi è e cosa fa El Paso?
Non la voglio chiudere perché comunque ci sono, ‘attorno’ al Paso, decine e decine di persone che hanno affinità non solo con me ma anche con i conclamati princìpi e progetti pasici che sono (erano) esposti nel sito sotto varie forme. A costoro sarebbe ingiusto negare la possibilità di usufruire di strumenti legati a progetti ai quali hanno dimostrato di essere affini.
Paradossalmente sembra che chi qui è venuto negli ultimi anni a fare, organizzare, partecipare costantemente alle attività abbia ben più chiaro cosa sia El Paso e le motivazioni per le quali lo frequenta e vi partecipa rispetto a quelli che lo abitano.
Insomma, se son rose, fioriranno. Sennò, per quel che mi riguarda, la mera sopravvivenza non mi interessa, foss’anche quella di El Paso.

Io nel frattempo, continuo a fare le mie cose altrove e con altri (per la verità sempre le stesse persone con le quali facevo le cose ‘qui’). Le mie attività più evidenti e visibili, i concerti, le svolgo altrove, sia in altri posti occupati (l’Alcova), che in un locale col quale inizierò a collaborare (dopo aver trovato un accordo per una gestione che mi riuscisse tollerabile). Come ho avuto modo di dire in assemblea, fare le cose per farle, non è necessario farle al Paso. Suonare si può suonare dappertutto. Al Paso per me la stessa cosa aveva diverse valenze e sfumature, per molti c’è solo una differenza legata al biglietto d’ingresso. Per alcuni fare i concerti qui può servire a ‘dare i soldi ai carcerati’ (altre motivazioni non se ne sono sentite). Per me non basta. I soldi per i carcerati puoi farli (e rende meglio) con Gianni Morandi al palasport. In poche parole: punk è un’attitudine, ma qui all’interno non ce la vedo più, vedo solo una deriva (e m’importa una sega che la stessa sia registrabile da anni negli altri posti torinesi).
Quindi preferisco andare a compromessi (solo miei) con dei commercianti piuttosto che svilire il posto in cui non solo io- ho investito tanto e che tanto mi ha dato. D’altronde senza musica io non so stare, ma non da utente: me la devo costruire io, a differenza di altri non lontani che possono andare avanti ascoltando Pino Daniele e Radio Dj o pagando 25 euro ai vari Independent Festival. Fanculo. Le cose o te le fai o le paghi.

QUINDI: se come spero avete cose da dire, scrivetele, quando avrò tempo, io e spero presto qualcun altro (non mancano qui i giovini e meno con voglia di fare musica e altro, solo che non abitano qui) le posterà su Pasica.

IO posterò i concerti nei posti occupati o le altre cose ‘extra spettacolo’ che mi interessano a Torino.
Per le cose che organizzerò nei club dovete scrivere A ME espressamente spx@ecn.org : non ritengo giusto usare ‘Pasica’ per cose che hanno un risvolto commerciale.
Giusto per farvelo sapere: per novembre organizzo Ratos De Porao + Cripple Bastards e poi J Church + Frontiera.

Per il resto mi trovate qui.

-Ogni martedì alle 21 la distro si riunisce come sempre (continuiamo ad avere i nostri progetti e collaborazioni, aggiorneremo la sezione sul sito riguardante la distribuzione, vedremo di ‘uscire’ in trasferta, anche grazie ai ’nuovi acquisti’, sangue fresco.
-Mi potete ascoltare anche su radio Black Out (105.250fm) a Torino e dintorni ogni martedì dalle 14 alle 16.30 (stiamo per montare antenne nuove e stiamo litigando con un paio di radio che ci coprono, speriamo di uscirne presto vincitori).
-Se abitate fuori Torino e avete una connessione veloce potete sentire la radio anche via streaming: naturalmente in queste ultime 3 settimane abbiamo avuto i nostri bravi problemi anche con quella, quindi voi ogni tanto andate sul sito della radio www.ecn.org/blackout e guardate se ci sono le istruzioni per il nuovo indirizzo di streaming.
-Sennò mi scrivete per avere info spx@ecn.org ma non scrivetemi per ‘sapere com’è andata e che succede’.
-Entro la settimana aggiornerò la mia pagina. L’indirizzo è questo: http://www.ecn.org/elpaso/spessore/spessore.htm
-Commenti sulla vicenda, come detto sopra, magari verranno pubblicati su Pasica. Forse.
-Sennò ci si vede in giro. Chiamatemi se avete bisogno di dare il bianco in casa che l’inverno è un periodo morto.

Ad maiora.

Mario ‘Spesso’


per intenderci, sul perchè non v’ho più detto un cazzo su quello che qui in terra sabauda si combinava.
Il my projekt, finchè non ci cadono i coglioni, continua. e gli indirizzi li sapete.
alle prossime puntate, non mancheranno.

ah, spero non abbiate inteso chacka = mario ‘spesso’, non è così..

Spero che venga la guerra,
con i suoi orrori e le sue stragi,
solo allora
capirai che potevi fare qualcosa!
//Wretched//Spero che Venga la Guerra//1986
E sia ben chiaro, che questo, nonostante il titolo, non è un pezzo di DeGregori, non è una song d’amour, non è un pezzo sentimentale, non è una cosa pucci pucci micio micio, non è.
è solo un gran bel enorme pezzo di merda nel quale ci sguzziamo, più o meno consapevoli, un’altra voce nel coro delle voci distorte, una delle tante. un pezzo da blog insomma.
comunque sia, si va avanti, nolenti più che altro, involontari accumuliamo radiazioni:

ovvero

racconto di realismo e quant’altro.
una bazzecola, quasi una stronzata.

il chacka prepara pranzo.
nulla di strano per un biafratico bianco occidentale, col bioritmo algoritmeticamente sfasato, 6 pasti al giorno più chimiche, resta biafratico. sport, dovevo fare più sport. [per la cronaca: pallamano, basket, nuoto, baseball, tiro con l’arco, campeste, atletica]

bene, il chacka prepara pranzo.

spinaci sminchi e smunti livin’ in the fridge, 10 minuti d’acqua bollente, e si và che è una meraviglia, GS consiglia col burro.

mediterroneo da morire, non mi toccate la pasta, non datemi i trip, ma più che altro non toccatemi la pasta, che quella me la mangio anche a colazione, non fosse che non ci sta nulla che sia salato a colazione. (bianco, occidentale, biafratico e pure viziato. mapensatè)

lo straightedgismo mi stia lontano, che mi ci piace solo l’ard core, quelli grossi, spessi, con i tatuaggi e le ixcs sulle mani, che gridano melodici (maronna che figura retorica è?).
il vegetarianesimo lungi da me, che non ci credo ma gli do credito quando mi dicono ‘se le carote potessero ribellarsi ci ucciderebbero, se i porci fossero porci con le ali, oppure seri, avrebbero il controllo e ci mangerebbero.’ ripeto, non ci credo ma ci do credito. quasi agnostico al riguardo potrei dire.
veganesimo, manco da prendere in considerazione che avendoci avuto un po’ di ritegno al latte, mi tuffai su burrate, mozzarelle e combriccola senza neanche sapere perchè.

indi:

scongelo anch’essa, gelida e rossolenta fettina da occidentale biafratico carnivoro pasciuto e viziato, puro vero suino (o forse vacca?), con tanto di osso e grasso in bella vista.

occidentale = forno micro onde.
ce l’avessero avuto sull’apollo 13 secondo me sarebbero salvi a quest’ora.
10 minuti di zzzzzz, zzzzzzzzz, zzz, zzzzzzzz, e il piatto gira gira gira, un po’ come l’elica, gira il motore, questa è la bella vita dell’aviatore. ma questa è un’altra storia.

estratta la fetta succosa e sanguinante, sento ticchettare nel microonde.
talebani? la base al Queda? l’apolide? una bomba? le br? reminescenze d’indiani? i funghetti d’olanda? il vicino di 4 piani sopra che copula? il troll del demonio del microonde?

no.
una briciola.
sai no? quella piccola particella di crosta di pane, anch’esso tipico elemento della dieta mediterranea e non solo, che si stacca e, come si suol dire, smarona perchè sta più o meno ovunque, acaro divno e nutriente.
saltella la briciola.
per 2 minuti buoni.
sotto il piatto girevole del microonde.
a microonde spento.

spento.

per 2 minuti.
tic tic tic tac.
taratatatatattratttac.

saltella impazzita, toccando il fondo del micro, e il basso del piatto girevole del micro.
magnetismo? alieni? l’apolide? dio? gli angeli? l’esaminatrice di scuola guida? (vd post precedente)

no, salubri microonde che se mi fanno diventare sterile, è il minimo.
questo è quello che tu chiedi.


Uniti attenti e vigili
fratelli democratici
imprenditori e tecnici
Faremo un mondo nuovo.
un mondo NUOVO.
//Un Mondo Nuovo//Disciplinatha//Un Mondo Nuovo//
Troppi incompetenti nelle posizioni cardine
//Passaporto per resistere//Frankie Hi-NRG MC//The World according to RZA//

Che ce ne sia di gente strana al mondo, ormai ne ho le prove.
e non è neanche troppo difficile reperirle, nè troppo complesso ritrovarcisi in mezzo, a questo turbine di stranezze, gente sbarellata e un po’ deviata.
basta solo prenderla con filosofia, e finisce che della tua sbarellataggine ne fai quasi bandiera.
olè.

ma qua inziamo ad andare sulla modalità drastica.
Come al solito la prendo larga, anche più… diciamo quasi fuorviante..

carta penna e poco più, caro Frankiec’haiL’energy, non bastano manco per il cazzo per stare a galla, se stare a galla non ti basta ma vuoi nuotare.
perchè non sempre si può parlare di quieto vivere, di connivenza/convivenza, di apatica incapacità di relazionarsi, adeguarsi, dell’esser diverso alla normalità, ormai anch’essa documentata e bollata come Indefinibile.

bene bene bene.
troppi incompetenti nelle posizioni cardine, troppa gente che spara palle, che per autoelezione o per elezione regolare, perchè ci siamo dati regole, sta lì.
e giudica, ha un potere, un diritto/dovere di bollare qualcun’altro, di dare o togliere, di scegliere per te, per una normalità comune, per il bene di tutti, che si dimostra sempre più indefinibile. bah..

[è andata, un’altro passo verso l’omologazione]
quindi faccio anch’io il salto, un’altro bollino verso la massa, qualcuno che mi dice che ci sto, che va bene, che così è okkey.
bah.
però, nell’omologarsi, ti ritrovi a tu per tu con l’incompetenza, questa volta [l’incompetenza] non dettata dalla più alta percentuale di oggettività che ti fa dire che si tratta di inadeguatezza culturale, pratica, insomma, che non ci sta dentro..
dall’incompetenza perchè sei fuori. sbarellata. andata ammale.
ma mai sia che io mi metto a giudicare..
ma è andata così.


“Mi creda, io le persone le conosco a pelle
..io per lei sono un segno divino..
..
io non so quanto starò ancora su questa terra perchè sto dando molto..
..
io sono madremoglienonna, non so quanto starò, perchè do molto, a voi, all’ufficio, a tre colonie di gatti, a quattro gatti a casa..
..
perchè se è vero che c’è un dio, perchè se è vero che stiamo male, è vero che si può star bene…
..
e se è vero, allora è vero che per gioire bisogna penare..
e io, mi creda, non lo dico perqualchestranomotivo, vengo da non
Uno
da non
Due
da non
TRE
anni di, miscusiiltermine, m e r d a, ma da ben dieci anni di discreta e puzzolente schifosa merda…
[e qui mi scappa un ‘beh, anch’io modestia a parte, c’ho una certa esperienza in merito, enonstoaraccontarle,valà..]
quindi.. se lei mi concede..
..
io le persone le riconosco a pelle, so che lei..
so che lei capisce..
..so che lei è come me..
..
quindi se mi concede, io voglio e so fare del bene, quindi le lascio questo bagnoschiuma..
senza impegno, sia chiaro, voglio fare del bene..
..
una cosa naturale, che la farà stare bene, quando lo userà.
MiStiaBene
Grazie&Arrivederci”


e ci resto con la mano a novanta gradi tipo comica F.lli Marx.

bah, troppi incompetenti nelle posizioni cardine, 12 pericoli in più, ma è andata così.

e qua lo spiego meglio
20041028-pate.jpg|469|107|HoPresoLaPatente
ma chi mi son trovato davanti era così.
You’re welcome, pillola rossa o blu?
20041025-heyprestoCOVER.gif|200|200|Hey Presto!



//I Maniaci dei Dischi//
//Hey Presto!//







Format: CD/LP
Label: Temposphere Records
Release Date: 2004

Tracklist:
01. più calore
02. our house
03. ganjaben
04. in conchetta
05. per il disco che più amo
06. ciao ciao
07. si può fare
08. hey presto!
09. peolple play
10. re-nato
11. smiling faces
12. babe
13. earl grey
14. quello bono
15. strane manie
16. l’altro giorno
17. spring time
18. tracklisten
19. you rock, we roll
20. l’altra notte

I Maniaci dei Dischi:
Dj fonx
Dj Herrera
Paine’
Bombo

20041028-maniacs.jpg|380|273|maniacs
Paine aka Minù Painè Cuadrelli & Dj Fonx aka Michele Fontanelli, che dire, un po’ i David & Stefen, i 2manydjs, de noartri?
bah, non proprio.
sicuramente pare interessante, già dal nome, come fusion e quel che ci può stare dietro. insomma, con un nome così, uno s’aspetta qualcosa di strepitoso, a dir poco.
Almeno le mie aspettative erano di rumori di friggitoria di puntine Stanton storte che premono su vinili ovallati di Miles Davis che fa il verso a Robbie Williams mentre passa su un SL-1800 con la chinghia che non tira. Il tutto contornato da magie di campioni alla Shadow o alla Fatboyslim, mentre un furetto in calore scratcha che sembra stiano usando una sabbiatrice..
ma si sa, ho una fervida fantasia, nonchè un pochetto perversa.

quindi non c’è tutto questo.
ma l’ensamble non è malaccio, easy listenin’, sculetta e shakera il tuo drink mentre ammicchi alla woman dal vestito succinto e via..
insomma, ormai è una moda pure quella, importata dal clash o da chissà dove, ora c’è quella del VERSUS, VS, SCONTRO, che dir si voglia. e se ci si impegna qua dentro la ritroviamo tutta.
Scorrono in rapidità, live bass, voci calde soul e freddo jazz/nujazz/pop femminile, notturni alla radiomontecarlo e chopin in acido, funkettoni alla parlament e funkadelic. qua e la qualche scratch, tutto easy, orecchiabilissimo e di sottofondo.

Senza ombra di dubbio l’impatto dal vivo è certamente un’altra cosa (credo; e che la fantasia non m’inganni anche stavolta):
Their regular sessions are a 5 hours-set of constant real-time remixing and improvisation on 6 turntables, 3/4 mixers, effects, samples and live bass. In 2004 they’re preparing a complete live show with added guitar, saxophone and trumpet players.

cioè, l’azzardo c’è e non poco.
insomma, 6 turntable, 4 mixer, sampler vari e un bassista. talvolta ci sono anche dei fiati, quindi nulla d’aggiungere.
bella cosa insomma.
[ndr la fece anche una cosetta simile il nostrano, amico e quant’altro quen-Tino Paratore, drummer CoV e many more, fonico di tutta la bassa underground penisola italica, una coppia d’anni ormai. Il set si compose di 2 dj (basi & scratch), il NostroTino al mixer + campioni, Sancho, batteristone internazionale tra Londra e il Brasile, sotto la mole per caso. Risultato, megamix white label BobMarley-Celentano, con tanto di querela da quella donna di facili costumi che è Claudia Mori. benebenebene]


e allora?
e allora niente, sta proprio qua il pregio/pecca.
un bel lavoretto, certamente.
battiamo anche qua strade che non sono nostre e non suonano proprio inedite, funk-jazz-soul, una bella idea, un gran mix e lavoro di taglia e cuci su ciò che non c’entra, ma, credo stia qua il bello, gran parte dal vivo e non a posteriori in studio.
però, insomma, groovazza funky a parte (che non sempre decolla, eccheccazzo!) mi aspettavo qualcosa da trinciare i sassi, da sparare a mille e scotennarmi gli occhi fuori dalle orbite.. comunque..
prendiamo il drink, andiamo in pista e balliamo che ci sta tutta almeno questa. (come dicono loro) maniaci school live..
li aspetto al varco per qualcosa di più bastardo e più cazzuto, perchè ci stanno, secondo me ci stanno.

20041028-maniacilogo.gif|400|449|strongVinylCrew!

We’ll be mixin’ from the old school breaks..
..
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can
this is somethin’
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can understand!
..
Rockin’ style made in Italy
like Milano Torino Roma Napoli
and we pass trhough Calabria down to Sicly
yes is we, with the old family
and if I say ‘Ready!’
than everybody go fuori dai piedi
And if the people is down for the festa
then you can go with us fuori di testa
Se non capisci
you can’t feel the flow
E se ti piace
We can give you some more
We rapresent solo quel che siamo
ciao dal funky presidente italiano!
//Ciao Ciao//I Maniaci dei Dischi//Hey Presto!//



ps
queste ve le butto perchè sono importanti, nonsisammmai..

CREDITS:

All Tracks written by M. P. Cuadrelli / R. Fiorentini except 3/4/11/15/18/19 M. P. Cuadrelli / R. Fiorentini / T. Setzi 14/16/17 M. P. Cuadrelli/ M. Fontanelli/ R. Fiorentini 6 M.P. Cuadrelli / R. Fiorentini / F. Cellamaro

All Tracks Published by Right Tempo S.N.C. (S.I.A.E.)

All Tracks Produced, Arranged & Programmed by Paine’ & I Maniaci Dei Dischi for Compl8 Produzioni

Recorded @ Doppio Zero Studio (Caprona, Pisa) 1 & 7 Recorded @ Blue Note Club (Milano) Mixed by Marco Zangirolami & I Maniaci Dei Dischi @ Noize Studio (Milano)

Personnel:

Cuts, Beats & Samples: Dj Fonx, Paine’ Scratch: Dj Fonx, Dj Herrera, Pain
Extra Scratch on 9: Dj Ranix (Worst Company)
Bass: Bombo aka Roberto Fiorentini Bass on 9/15/18/20: Fabio ‘Nedo’ Ammannati Bass on 17: Marco Zangirolami
Guitar: Totino Setzi
Trumpet: Giovanni Andreoli
Saxophone: Gianni La Ghenga
Violin: Francesco Carmignani
Keyboard: Alessandro Bufalini
1/6/7/8 featuring Esa aka El Presidente on vocals
5/15 featuring Se–orita Jazz on vocals

Mastered by Marco Zangirolami

Executive Production by Minu’ Paine’ Cuadrelli for Compl8 Produzioni

Sleeve Concept and Design by Michele Fontanelli WWW.PRFCT.NET

(P) & (C) 2004 Right Tempo Snc

TEMPOSPHERE RECORDS

WWW.TEMPOSPHERE.NET WWW.IMANIACIDEIDISCHI.COM WWW.COMPL8.COM

note: in the vinyl version you have 5 tracks on every side, so the tracks are: (CD>LP)

(1>A1) (2>A2) (3>A3) (4>A4) (5>A5) (6>B1) (7>B2) (8>B3) (9>B4) (10>B5) (11>C1) (12>C2) (13>C3) (14>C4) (15>C5) (16>D1) (17>D2) (18>D3) (19>D4) (20>D5)
20041019-work.jpg|342|624|



è che ho deciso che nel mio non.fareuncazzo.faretroppo, faccio che del fancazzeggio diventi pratica e arte per i postumi (da sbronza).





20041019-ciccio.jpg|249|400|

lo so, diventa banale.
ma che ci volete fare..

faith
http://www.400monkeys.com/God/index.html – god f.a.q.
http://www.padremaurizio.it/ – tutto vive, muori solo tu.
http://miniminimini.blogspot.com/ – gesù iz onlain.

utility
http://www.qsleeper.com/index.html – di questi tempi..
http://www.gaffel.de/frames/biertest-start.swf – un must dei rimasti.
http://members.cox.net/richw/lego.htm – tech-style.

movie
http://www.angryalien.com/0504/shiningbunnies.html
http://www.angryalien.com/0204/exorcistbunnies.html
http://www.angryalien.com/0704/alienbunnies.html
http://www.angryalien.com/0604/titanicbunnies.html

sex
http://andigraph.free.fr/barbie/pagebarbieanime.htm – la Mattel ringrazia..
http://www.britneyspussy.tk/ – try or die.
http://www.xtinaspussy.tk/ – try or die.

muzik
http://www.slancio-anale.tk/ – n.c.
http://www.americanrecordings.com/slayer/ – corna al cielo, diofa.
http://www.audiodregs.com/animation/shtml.html – bliup bliup boing

art
http://www.kipar.org/society/author/pirates-history/pirate-flags.html – per l’isola dei famosi, il kit-ci-va-style.
http://www.worth1000.com/cache/contest/contestcache.asp?contest_id=496&display=photoshop#entries – fin quasi al banale..
http://home.pacbell.net/bettychu/2003allbreedbisris/BIS.html
http://www.nyheter.nu/kultur/ – se c’è style, c’è style…

blog
http://www.heidi666.splinder.com/1097066545#3090352 – tutto su diggei francesco.
http://missblog.splinder.com/ – grandi cose.
http://angelo-crepuscolo.splinder.com/ – grandi cose2.

l’hanno detto:

“L’istituto per la dissipazione dei fondi in eccesso di Pasadena, ha studiato con attenzione il cartone animato Holly e Benji, giungendo alla sorprendente conclusione che, eliminando le distorsioni temporali caratteristiche della serie, per cui Holly impiega tre puntate a percorrere il campo di calcio in tutta la sua lunghezza e due puntate e decidere se tirare sul primo o sul secondo palo, la serie stessa avrebbe una durata di 45 minuti, di fronte alle 100 ore effettivamente trasmesse.”



Non gli pronunciare mai più il mio nome.
Io amo te.
Non la merda di cui non riesci a fare a meno.

Se ti butta giù la porta chiamami.
Ti amo.
Se gli hai aperto tu lasciatemi in pace.
Mi amo.

E per me, amore, non vuol dire dire sempre “mi dispiace”.
Era così la frase vera.