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Propagandhi // Potemkin City Limits




//Propagandhi//
//Potemkin City Limits//


Release Date: 17 Oct 2005
Format: CD
Label: Fat Wreck

Tracklist:
01. A Speculative Fiction
02. Fixed Frequencies
03. Fedallah’s Hearse
04. Cut Into The Earth
05. Bringer Of Greater Things
06. Die Jugend Marschiert (America’s Army)
07. Rock For Sustainable Capitalism
08. Impending Halfhead
09. Life At Disconnect
10. Name And Address Witheld
11. Superbowl Patriot XXXVI
12. Iteration


They want to make you think.

Nella prima cinquina dei Novanta (1993) è uscito ‘How to clean Everything’, seguito a ruota da ‘How to clean a couple of thing’.
Semplice, diretto, salta -come dice samuel.
Stick up on you ass your goddamn flag, you sonofabitch.

Sfondata la metà decade (1996) appare ‘Less Talk, More Rock’.
Chiaro, no?
Is this class war? Yes, this is class war.
And I’m just a kid- I can’t believe that I gotta worry about this kind of shit! What a stupid world! Yeah, this is just beautiful… absolutely no regard for principle. What a stupid world. (We’re): 1) born 2) hired 3) disposed!

Sguiscia sott’occhio un ‘Where Quantity Is Job #1’ due anni dopo (1998), semplice raccolta di cazzeggi e pezzi mai pubblicati, sbottando ben cinque anni dopo con ‘Todays Empire, Tomorrow Ashes’.
Se c’è la volonta, dobbiamo ritrovarla. Per ora solo certezze. Niente più I call you on your shit/please call me on mine.
I just sit and watch the box-cars roll by and wait. Patient. Unattended.

Senza che nessuno se ne accorga sputano fuori un mezzo live, splittato con i Cria Cuervos, nulla di strano.

Cinque anni.
Chris non canta più.
Propagandhi, 12 anni dopo.
La botta è la stessa. Quello stesso pugno nello stomaco e quella tavola spaccata in testa. Basta che li guardi in faccia, e ti rendi conto che è solo l’atteggiamento quello mutato; oltre alla formazione, certo, ma in un progetto, a volte, sono dettagli. Best whishes, chris. Avercene di più, di progetti..
La satira è nera, cupa e malata, di sicuro non sta bene, e non esulta.
Il suono si è fatto sempre più duro. Hardcore, si direbbe. Questione di etichetta.
La modalità, è la stessa. attitudine.

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Non credete?
Neanche più a questo? non saprei.
Mosse commerciali, talvolta, lo sono anche dall’altra parte della barricata. Ma un gruppo che ha l’uscita del disco, e sul suo sito continua a pubblicare indefiniti scritti che vagano in tutto lo scibile di cui han parlato, trascinati da libri vari, capitanati da quelli Noam Chomsky, io non lo schifo. Loro. Chomsky..
Mosse commerciali, spesso. Ma scrivere questo, essendo produttori per il canada di un disco, è controproducente. Nonchè ben poco professionale (e commerciale):

Potemkin City Limits – Review
As a general rule, record reviews are trite and meaningless, serving at best as consumer guides and at worst as currency with which to currey favour with, and solicit advertising from, record labels and publicists.
Don’t believe us? Click here to read a sampling of reviews published online for this record.


Quello che clamorosamente puzza, è che non ci si creda.
E che questi tre proprio non ce la facciano.
Non credano a quello che c’è, a come gira il mondo (che gira sempre al contrario/gira sempre dalla stessa parte – Bellicosi), a quello che vedono, a quello che vivono.
Non ci si crede possano suonare così. Trascurabile, si direbbe. Vero.
Non ci si crede possano prendermi a schiaffi come dodici anni fa. Senza la solita trita minesta, con il solito giro, percarità, ma abbiamo saturato le orecchie, gli occhi, la mente, il cuore. Ne siamo consapevoli, spero. o no?

Non ci si crede, non ci si vuole credere, e forse non ci credono neanche loro. Viaggiando in contromano su tutto quello che viene detto da/per/sul populino, viaggiando in contromano su tutto quello che viene detto dall’antagonismo, profondamente convinti che sia incredibile.
Profondamente inchinati al destino, che e sempre più a senso unico, un baratro incomprensibilmente reso viscido e putrescente.
Non ci si crede. E’ incredibile.
Tutto questo. E non stiamo facendo nulla.

[Sul sito della Fat wreck costa dieci dollari.
Se lo scaricate, non credo se la prendano più di tanto. Diversamente, si fottano.]

Bellissimo.


Is this life? To stand here and wait.
In this city forged of scraps.
Is this life? To stand on the dead. On feces and sweat.
Is this life? It’s all starting again.
Quick, gather your belongings and go.
Run while it’s still dark. Out here you’re as good as dead. Leave the shots echoing behind. Don’t look back until you run out of land.
When you think there’s a second that you can’t be seen, the current can decide how this night will end.
Don’t try to imagine what’s ahead. Let nothing cripple your will.
You will cross enormous distance only to arrive with nothing.
You will give all you have.
If you navigate your way with endurance and success, if you pass the obstacles and still have your life, if you’ve escaped death, if your guts haven’t withered away, if you haven’t broken under the strain. They won’t be welcoming.
They forget a time when their land was swelling.
A monstrous movement across the sea.
When she relieved her bowels all over the world. Don’t try to imagine what’s ahead.
Let nothing cripple your will.
Just follow the paths that they cut into the earth right back to their door.



Release Date: 17 Oct 2005
Format: CD
Label: Fat Wreck

Tracklist:
01. A Speculative Fiction
02. Fixed Frequencies
03. Fedallah's Hearse
04. Cut Into The Earth
05. Bringer Of Greater Things
06. Die Jugend Marschiert (America's Army)
07. Rock For Sustainable Capitalism
08. Impending Halfhead
09. Life At Disconnect
10. Name And Address Witheld
11. Superbowl Patriot XXXVI
12. Iteration


They want to make you think.

Nella prima cinquina dei Novanta (1993)
Tex Willer è senza dubbio un’icona buona, pulita, giusta. Tex Willer ha la stella sul petto, quella dove c’è scritto Sceriffo. Corto Maltese no. Lui viaggia. (e tromba)

Nel Nebraska, come in tutto o quasi il nord america, stanziali quanto zingari c’erano gli indiani autoctoni, tradizionali e tradizionalisti, vivono come vivono, mangiano come mangiano, fumano come fumano, parlano come parlano. Il Nebraska è spesso flagellato da hurricanes, gli yankee si spaventano, gli indiani li evitavano.



Tex Willer agisce al Sole del giorno come al pallore della Luna di notte. Qunatomeno però, ha il suo vestito, il suo volto, la sua fama, la sua stella e il suo nome. E quello è solo suo.
Tex Willer è un vigliacco comunque, nascosto dietro cinque punte di stella. ACAB.

Gli indiani avevano vero onore e rispetto, di se stessi, delle tradizioni, della vita, della morte, delle droghe, della natura. Gli yankee no.

Doveva essere diverso e doveva arriare in altre tempistiche il resoconto. Pur tuttavia, eccolo qua.

Merda, succede merda nella motorcity.
E vediamo di non abbassare la testa.

Codardo come un Willer da strapazzo, l’impavido omino blu, cosa fa? bussa coraggiosamente alle 5 anti meridiane, quando svegli sono i lavoratori della notte e i mattutini corridori, ma latita il resto del mondo.
E bussa la porta.
E suona il campanello.
E arresta. E accoltella come un fascista.

CONCLUSIONI?

7 arrestati, 10 avvisi di custodia cautelare, 3 uccelli di bosco, un posto sgomberato, sotto sequestro e murato.

Come nei Settanta.

ACCUSE?

Fasulle perditempo, proprio come per associazione a delinquere.
Però più pesanti, per questo inconsistenti, data l’entità dell’accaduto. Saccheggio & Devastazione, Resistenza, Lesioni, Lesioni aggravate..

2 sono di Radio Blackout.
Piazza pulita. La riempiamo di merda.

Per ora, un presidio come non si era quasi mai visto, oltre 400 persone sotto una montagna di sbarre e cemento, chiamato le Vallette, Casa circondariale.
Per ora, un’infamissima sequela, kermesse, di giornali e media in spolvero di mostri da copertina.
Per ora, rabbia e disincanto, rabbia e orgoglio.
Torino Olimpica di merda.
Torino città bastarda, Torino puttana.

A stasera.


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Con l�operazione del 20 luglio 2005 che ha portato all�arresto di 7 compagni, all�inquisizione di altri 10 per devastazione, saccheggio, aggressione, resistenza e al sequestro del Fenix nella nostra città qualcosa è cambiato.
Siamo di fronte a degli arresti inconcepibili e denuncie sproporzionate rispetto ai fatti in sé contestati (disordini in pieno centro a seguito di una carica scomposta delle forze dell�ordine), non solo: ci troviamo di fronte a un �monstre� giudiziario in cui il PM Tatangelo cerca di unire avvenimenti diversi (contestazione sotto il cpt di c.so Brunelleschi, manifestazione antifascista del 18 giugno) provando a minacciare l�ipotesi di un reato associativo.
Siamo prossimi alle Olimpiadi e chi a vario titolo governa la città vuole ordine e pace sociale.
Ma non può esistere pace sociale all�interno di una città che mostra evidenti le sue pesanti contraddizioni e che di fatto è oggi immersa in una crisi che produce precarietà ed esclusione sociale. E che proprio per cancellare la crisi si riscopre vero e proprio laboratorio di repressione e criminalizzazione del dissenso. I migranti sono (anche grazie al clima di paure terroristiche costruito ad hoc) uno dei soggetti sociali più evidentemente esposti: braccati, rinchiusi nel lager di corso Brunelleschi, espulsi o uccisi durante le retate delle forze dell�ordine.

Perché a Torino si vuole imporre una svolta legalitaria, che in realtà tutela interessi particolari, e vuole annientare i bisogni materiali e le rivendicazioni sociali di cui si nutrono i conflitti che nel quotidiano fanno vivere forme di autogestione ed auto-organizzazione impossibili da mettere in scaletta nel grande show delle olimpiadi invernali. Gli spazi sociali sgomberati e l�accanimento giudiziario che colpisce ad ampio raggio tutti i settori del movimento antagonista sono tappe di questo percorso.
La repressione che ha duramente colpito tutto il movimento torinese rappresenta quindi in quest�ottica l�ennesimo segnale pubblico lanciato da chi tutela i poteri forti della città. E� un segnale chiaro, che esige una risposta altrettanto chiara che intendiamo dare proprio sul terreno delle lotte sociali che si vorrebbero annientare.

Il conflitto non si arresta. Lo dice la Val di Susa con la sua opposizione popolare al TAV, lo dicono i migranti con le fughe e le lotte estreme nel lager di corso Brunelleschi, e lo vogliamo ribadire ancora una volta in piazza: non siamo disposti a fare nessun passo indietro in difesa dei bisogni collettivi, in difesa della nostra agibilità politica e sociale. E� una battaglia che non può essere solo nostra, ma che deve riguardare la Torino dell�opposizione sociale, a cui chiediamo di scendere in piazza per riaffermare un diritto collettivo di resistenza.

Centri Sociali e Case occupate Torino
Coordinamento Antifascista
Con l’autorità conferitami dal Rettore di questo Ateneo e dal Preside di questa facoltà temporaneamente a me trasferito la dichiaro Laureato in Multidams, discipline multimediali dell’arte e dello spettacolo.
[no, non ci sono foto. non aveva senso farle e non avevo il pass. neanche l’avrei voluto a ben pensarci, certo non ci sputavo sopra]

Uno strano giovedì sera
ovvero
Quella volta che due nerd si fecero vedere
ovvero
LastActionElettroboy & LastActionMovieMaker
ovvero
La delusione e la smentita
ovvero
come si può ricredersi della prima impressione finendo con lo sgranare gli occhi

APEHX TWIN & CHRIS CUNNINGHAM
@ Torino Traffic Festival 2005
Parco Carrara – Parco della Pellerina

In sordina, paccando amorevolmente il master (che non me ne voglia) sia per quel pedofilo dei Trobbling che sulle indicazioni per Richard D. James, mi presento mortificato al main stage del festival meno acclamato d’italia.

Mortificato per eventi futuri di cui sarete aggiornati (mercoledì saprete, altro bollino verso l’omologa societaria, oltre ai 2 punti in più sulla patente ne ho altre in serbo per la platea).


Colpo d’occhio all’arrivo sconfortante quanto piacevole. Insomma, sembrava non ci fosse nessuno, invece l’arena sotto il palco era piena, dicono diecimila. Che mi andava benissimo forse ancor più non ci fosse nessuno, mi va bene anche i diecimila brasoni.
Saltati a piè pari Coco-pallalpiede-Rosie, Flat-E, Ned Dj e gli altri sicuramente illustri quanto a me ignoti tragati Warp, arrivo puntuale come una scorreggia dopo una fagiolata quando sale in console Richard D. James.
Palco sufficientemente scarno, uno schermo sullo sfondo, torri da 5 moduli (più basso dei precedenti -visto che li avevo montati, qualcosa mi ricordo), saranno 20/25.000 watt, ampio spreco di sagomanti e motorizzati, una decina di strobo e il doppio di quarze. Il solito carrozzone di porcari, paninari, cilonari, collaninari, catenari, birrai di contorno. Ampiamente scontato, scarno e senz’anima.

Flex [editata dal vivo], Monkey Drummer, Come to Daddy, Windowlicker, in sequenza per una mezz’ora buona aprono lo show. Bello, percarità. 4/5 degli astanti non aveva mai visto quella roba, mai visto la violenza pulita e carnale di Flex, l’angosciante precisione di Monkey Drummer, l’enorme presa per il culo decelebrante delle grida dei nani Aphexianmorfizzati di Come to Daddy, la pornografica bruttezza della cellulite delle Twin sculettanti di Windowlicker. Io si.
E che due palle, come i chemical brother, qua mixa solo pezzi già fatti con la whs alle spalle..
E’ comunque piacevole vedere lo sgomento dei giovani technerz ignoranti e lobotomizzati dall’acido.

Cassa dritta e secca in lontananza, suoni distorti, compaiono due teatrini ai lati del D.James, mentre lo schermo principale si spegne.
Due ballerine aphextwinizzate s’illuminano.
sò finte..
No, sono in carne ed ossa.
Ed ecco che iniziano quasi due ore del balletto biomeccanico più intrigante, tra mutoidi e fura del baus.
Due ore in cui un nerd con i capelli chiari manipola suoni, distorce loop ripescati in direttissima, si nasconde sotto al tavolo per uscire a braccia alzate salutando i presenti come un ragazzino ai giardinetti. Prende il suono e lo stupra, una vibrazione infinita mai sentita, frequenze nuove fastidiosamente vicine alla volontà di autodistruzione, alle volontà di decelebramento.
Dietro di lui, un nerd con i capelli scuri manipola loop presi in diretta da sei o più telecamere fisse, li gira e li contorce agli schizofrenici battiti di una cassa non cassa, di una melodia non melodica e di un ritmo non ritmico. Smonta i corpi delle ballerine che entrano ed escono per proiettarli scenograficamente nei loro rispettivi teatrini, con un operazione di cui sarebbe fiero Ballard, un po’ come un atto sessuale con una macchina o con il moncherino di piede della scimmia di Monkey Drummer che batte il tempo.

Il nerd dai capelli chiari passa spezzoni di loop noti e conosciuti alzando ed abbassando il volume del rumore dello stupro, passando da situazioni in ambienti asettici e non lineari con questo universo, riproiettandosi a capofitto con un volo su ali di cera verso la folla di newyork, con i negri che rappano e gli sbirri che vanno a troie in un peep show.
Il nerd dai capelli scuri dal canto suo fa manipolare il bit dell’onda al colore e dà una dignità d’essere propria all’immagine, viva, pulsante. Mistando il tutto a inframmezzi di incubi futuristici, malattie mentali, sociali e fisiche. Il sangue che scorre sulla telecamera sembra ancora caldo; e sembra che ci goda quasi nel mostrare la rotondità della goccia o degli incastri corporei di Flex.

Avanti così, con il pubblico stordito quanto stranito, quanto esaltato. Pogano su Come to Daddy. Chissà se pensano ai Dillinger con Mike Patton. Chissenefotte.
Bello, non c’è che dire, un occhio devastante. Cameo regalato anche a Tiziano Ferro, alla porca francesina dell’estate passata, ad Avril Lavigne.. il tutto che sfocia in un Total Celebral Deconstruction.

V.A.L.I.S. Vast Active Living Intelligence System.
l’hanno già detto, ma non è facile comprenderlo e realizzarlo..

I due nerd, dicono i vari rumors abbiano in tasca 80.000 in più dopo ieri sera. Vai a saperlo con precisione..
C’era chi lo additava come un dio. Ma vaffanculo.















Lasciami andare
Non ti voltare
Questo dolore è necessario per capire
e sarò certo che son stati giorni veri
Perso nel ritmo strano del rumore dei miei pensieri

Il sangue adesso è caldo e scorre molto lentamente
non sono mai andato via da qui
se queste stanze è solo un altro luogo della mente
cose difficili da respirare
cose difficili da dirti adesso qui.

//Casino Royale//Cose Difficili//Sempre più vicino//

Giorni difficili, giorni in cui non ci si capisce.
Difficile trovare il bandolo della matassa, difficile trovare la matassa stessa.
Scorre troppa acqua sotto i ponti e galleggiano i cadaveri lungo il fiume. Pressochè scontato.
E lungo i bordi inferiori dei ponti lungo il fiume, quelli alla base delle torri che sostengono le arcate, vi sono infiniti rami, come dopo un’alluvione. Vediamo se tiene la pressione, o se il palloncino s’affloscia sul fondo.

Insomma, sono giorni difficili, non ci si capisce un cazzo. Cerchiamo di ricapitolare.

-quando romopere le uova nel paniere spacca i coglioni

Mercoledì.

Simpatia volle che come sempre la mano destra di Scarface non sappia quasi mai cosa faccia la sua mano sinistra. quasi mai. mai.
Un po’ meno simpatiche erano le conseguenze di cotanta dislessia fisica. Tanto quasi da apparire un’omologata prassi simpatica. estramente simpatica. già.

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Già in serata le voci erano oramai megafonate e microfonate. quasi con un flanger in gola.
Simpatia continuò ad avere la meglio nelle azioni e nelle sinapsi di Scarface tanto da uscirsene con detti paragonabili a mandala tibetani o aforismi di DIOgene. già, sai che eco c’è in una botte? giàsay. finisce che non sai cosa hai detto. un telefono senza fili celebrale.
E furono le grasse risate del PopoloDeiNani, quando vennero a sapere che pur non controllando bene emisfero destro e sinistro (che ricordo ai poco attenti, coabitano nella stessa scatola cranica) Scarface si sbottonò in un omologatissimo e banalissimo sò di far finta di non sapere, ma non sò quel che sò.
that’s life man, oui c’est la viè – a volte sà di fragola ma troppo spesso è merda.

-pessima l’idea, vederemo

Giovedì

Il PopoloDeiNani posando una volta per tutte il cappello e il soprabito su quel cazzo di attaccapanni*, cincischiandosi con gli arnesi, svolazzava leggiadro. la quiete prima della tempesta? o idiozia completa in un mondo lobotomizzato?
tu da che parte stai, da chi ruba nei supermerkati o da chi li demolisce?
Franco Calabrese Ponteggi.

*[ndr – spiego la citazione: è la parte più insopportabile nonchè quella a cui mi sono sempre fermato quando si tratta di sfogliare le pagine del Tolkien. odio, odio e disprezzo tutto quello, non c’è niente da fare, odio i tomi. farheneit451 per tutti i libri sopra le 300 pagine.]


-andiam, andiam, andiamo a perforar

Venerdì.

E fu così che Scarface divenne sempre più simpatico. Stavolta con la cravatta slacciata e il cellulare staccato, disse laconico (quantomai ridicolo peraltro) non mi prendo nessuna responsabilità.
mavalà? quando mai te la sei presa? ma soprattutto: ma chi la vuole o te la chiesto.
hey gringo, giù la testa.

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quasi quasi, autonomiaoperaia. e ti vanno anche a liberare Sofri(tto).


-Oi!Oi!Oi! a chi non beve la birra, dio neghi anche l’acqua.

Sabato.

Dell’infamia non ha quasi senso abbracciarne il concetto. è oramai costante omologata, unica cosa funzionante nella lobotomia di Scarface.
Così va a finire quasi nei consueti modi. peccato che si sia un tantino diversi, e non par vero ma l’odore di merda da fastidio. a chiunque.
Magistrati, Sbirri, Giornalisti e Politici. Stessa minestra. Stesso mestolo che ci porge la ciotola nel panopticon della mensa Comune-anale.

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[per chi non se lo fosse ricordato, il corteo era di matrice antifascista, per simpatici eventi. al fondo tutti i link d’approfondimento.
Ghiglia, Numa e tutti gli altri: sonoramente ridacchiando andate affanculo.]

Ma già che ci siamo, narriamo le gesta di un’eroe dei pochi. Uno dei last-action-hero, action-man il-più-grande-degli-eroi. forse più Serpico.


Ordunque, si sostava col PopoloDeiNani innanzi al Covo dei Furibondi, presidiando per l’arrivo degli immancabili playmobil, con il casco, il manganello e la tutina blù. uno sguardo ai Mosè della domenica che impavidi attraversano la latrina ambulante che sega in parti ineguali, la terra del diofà, quella della cassola, quella dell’estestest, da quella del grana e della porchetta; con l’altro occhio si cercava il compare per la zarsa, con un orecchio alla radio, con l’altro allo sfregare della fresa dello zarro del De Bich.
si sostava.
quand’ecco che un piccolo amico s’avvicina, più ricchione dell’orsetto, action man alla caccia del niggah con la busta. ebbè, salta la retata, salta la corda stronzo. tralaltro, per incidertelo, sei un coglione, anche se ti metti i guanti. siamo in quindici, e tu sei uno, nonchè coglione.
non pago come un succo di frutta, action man il più grande dei tongoloni, si ripresenta a notte abbozzata. stavolta nel retino da farfalla, il maruega con busta, che poi evidentemente se la canta e la carruba se la vanta dell’arresto di una decina di pischelli che vivevan come topi di fogna tra la torino da bere, smazzando moffo pacco, scorrazzando modello pietromicca, tra le vie del centro e la vicina periferia de merd. Simpatia, anch’essa evidentemente distribuita oltre che a Scarface, anche ad action-man, volle che esso si fermasse con fare poco guardingo, alquanto ben-hur, chiedendo singolar tenzone per attraversare il pedaggio. Frà Tac del PopoloDeiNani acconsentì, tirando fuori la linguetta e mostrando il deretano, come dire.. non a 90°, tutt’alpiù alquanto sberleffianamente. ed action man – te lo reincido, sei un coglione, a sto giro eri solo col maruega, noi in venticinque, che la notte s’era abbozzata e i nani eran tornati tra i furibondi – sgargiulo se la prese non poco alle domande, pertinenti quanto infastidenti sul comedovequanto esso stesse facendo. chiedendo strada, strada gli fu data, perchè strada c’era per tutti. evidente che però action man non gradiva la conversazione. col PopoloDeiNani almeno; indiscreti uccellini sentirono difatti sìdetta frase:
Devi fare attenzione! sai chi sono quelli? quelli son peggio di noi! quelli sono gli anarchici, quelli son più bastardi, non fidarti..
rivolgette verbo in direzione magrebhina il nostro eroe dei poveri illusi, action man. pensatè, così disse action al maruega. pensatè! e dire che c’era sembrato non gradire la conversazione…
non pago, stavolta multivitaminico succo, riprecorse strada che gli fu data già due volte, stavolta con Ansel,Gretel e BocchiniD’oro, su due zucche volanti, una trentina di minuti dopo. il tutto perchè? per parlare..
già, vai a fidarti dei pregiudizi, che a questo non piaceva parlare. e invece.. più che altro piaceva sparare enormi balle colossali verso il PopoloDeiNani! ignari ci puppammo quasi un quarto d’ora di: deontologia dell’arresto, etica della forza dell’ordine, sociologia pratica, economia sociale. il tutto per mano di action man, figuratevi.
e come terminò? esso stesso chiudette dicendo:
E sta a vedere, che alla fine della discussione sono io lo stronzo..

ah no?
si domandò il PopoloDeiNani nel Covo Dei Furibondi.. ma un sorriso gaglioffo tagliava la bocca da destra a sinistra.

Consiglierei
Mercoledì.
Venerdì.
Sabato & dintorni.
Gli Avvoltoi, le prede, le carcasse e la puzza di carogna.

I fatti, il preambolo a sabato .1
I fatti, il preambolo a sabato .2



nel frattanto i carotoni della Val susa sono stati bloccati.


da Liberazione-
Entusiasmo in Valle, clima pessimo in città: sgomberato ancora il Laboratorio sociale.

Sospesi per tre mesi i lavori per la Tav a Brugnone, dove dovevano iniziare le indagini geognostiche. Lo ha annunciato ieri la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso al termine dell’audizione dei sindaci della zona, contrari assieme all’intera comunità, alla realizzazione della linea che avvelenerebbe di uranio e amianto ambiente e abitanti. Di amianto, di cui è vietata l’estrazione dal ’92, ne verrebbero fuori 1 milione e 151mila metri cubi dagli scavi dei 23 km di gallerie stoccati in
valle, esposte ai costanti venti verso Torino. Un rapporto meteorologico sulla zona, riportato ieri da Legambiente, spiega chiaramente che per 210re al giorno una brezza leggera spira dai versanti in ombra a quelli soleggiati, mentre correnti piu forti spirano dalla Francia verso il capoluogo e, per 100 giorni l’anno, spira il phoen a 100 all’ora.
Nella Valle, dopo il primo risultato, seguito alla manifestazione di 30mila persone, l’entusiasmo è alle stelle. Centinaia di cittadini avevano presidiato il terreno di Borgnone espropriato per la Tav, fin dalle 7.30 di lunedì, mentre nel paesino della Val di Susa si teneva un consiglio comunale sulla minaccia ambientale rappresentata dai cantieri e dalla stessa linea ad alta velocità. Tra i contestatori, moltissimi sindaci e amministratori delle comunità montane che hanno mandato avanti il blocco, con i comitati No Tav, fino a sera, pronti a resistere a eventuali forzature. E’ durante una trattativa, nel primo pomeriggio, che è stato fissato l’incontro di ieri in Regione. Intanto sono stati annunciati per il 27 un tentativo di carotaggio del terreno a Bruzolo e per il 29 a Venaus, dove vorrebbero far partire il primo cantiere (anche se di ispezione) no tav.

Ma in uno scenario condizionato anche dall’impatto delle olimpiadi “infernali” del 2006, fanno da contrappeso alla buona notizia per la Valle, lo sgombero ennesimo del Laboratorio sociale occupato da Via Elba e la conferma degli arresti per due anarchici dopo l’attacco della polizia, sabato scorso, ai danni di una manifestazione antifascista in Via Po.


è la cosa in cui sto credendo di più in questo momento.
è uno dei motivi della mia quasi perenne latitanza attiva.
è una delle cose in cui voglio credere.



3.4.5 giugno 2005
Spazio 211 – Torino
BlackOutFest05 – I° Round

Diy VS Mei * Festivalbar VS Faidatè
FESTIVAL DELL’AUTOPRODUZIONE
http://diy.astio.net – diyfest[@]astio.net


20050523-left_verticale.gif|30|400|diy VS mei – diy.astio.net
Vorrei vedervi tutti quanti qui a Torino, se potete organizzarvi.
Fin’ora non vi ho rivelato nulla solo perchè ancora in totale precarietà, celebrale, fisica, economica e spazio-temporale.

Ma ora è giunto il momento anche per i turisti di rendevi parte della cosa, cospiratori nel e del quotidiano.
Ci saranno moltissime pecche in tutto quel che accadrà, ma poco importa, perchè credo possa essere realmente un punto per un avvio decente e differente. Non mi azzardo a dire innovativo, che è una cazzata.

Ne ho le palle piene, di chiaccheroni e parolai, ne ho le palle piene di tiramode e caschetti indie, di metalcorers e merdaioli. Ne ho le palle piene come tanti, forse non molti ma tanti. Non sono un rivoluzionario, ma ci credo, anche se sono conscio -con tutte le riserve che il caso impone, quando non si ha il velo di maya, o di una qualunque altra imposizione davanti.

Insomma, non me l’ha ordinato il medico, non lo faccio perchè devo ma perchè voglio.

e credo sia una cosa già difficile da ritrovare, in moltissime cose, eventi, realtà, del quotidiano.

Vorrei vedervi, se avete voglia, indipendentemente da tutti i fircchettoni che urleranno dal palco. Mi dispiace solo che urleranno e basta, che non ci sarà nessuno che avrà voglia di altri suoni. io c’ho provato, ma se la merda ha preso il sopravvento, non esistono realtà interessate (realmente e non per obbligo) all’autoproduzione che non siano quelle che hanno l’urgenza di gridare e pestare per farsi sentire e sfogare.

Odio, odio e disprezzo tutto questo (Bellicosi)

Vi aggiornerò, e avrei voluto arrivare a questo dopo infiniti passaggi, che resteranno abbozzati nelel bozze del blog per anni, sul diy. Invece vi butto li il risultato dell’equazione senza spiegarvi gli addendi e i sottraendi, divisori men che meno. Ma so che non siete stupidi, e capirete.

Cospiratori del quotidiano.

Manifesto
*****


3.4.5 giugno 2005 @ Spazio 211 – Torino
FESTIVAL DELL’AUTOPRODUZIONE � D.I.Y. FESTIVAL


Ennesimo festival underground?
No, non è il caso.

Quello che vogliamo proporre è un qualcosa che ha una tematica ampia, finalità ben chiare quanto non delineate al punto d’arrivo.
Vogliamo un festival dedicato al diy, all’autoproduzione in tutte le sue forme, ma con uno scopo che vada oltre il ritrovo fieristico, oltre i classici concerti e banchetti.

20050523-spot-fuckmummy.gif|250|250|Diy fest – diy.astio.net – fuck you mummy!
Chi autoproduce, chi crede nell’autoproduzione da anni o l’ha da poco abbracciata, chi in ogni caso non crede sia solo un mezzo di passaggio obbligato per arrivare nei circuiti più ampi del mainstream, chi non accetta il concetto �l’autoproduzione agli sfigati – agli eletti le produzioni �, inevitabilmente inceppa sempre nei soliti meccanismi e nelle solite problematiche. Ambito musicale: registrazione, produzione, stampa, distribuzione, posti per suonare… insomma, tutti i problemi che si trova davanti chi vive e crede nella musica con modi che altrove non trovano spazio, rispetto e dignità. Si potrebbero portare avanti mille discorsi, giri di parole e frasi retoriche, ma non vogliamo annoiare nessuno; tanto si è detto, tanto si continuerà a dire e fare, ma non è l�oggetto di questo comunicato.

20050523-spot-weed.gif|250|250|Diy fest – diy.astio.net – smoke tha weed!
Tre giorni e tre notti, possibilità di campeggio, concerti e banchetti, ma soprattutto preventiviamo un lungo dibattito, che si snodi dal venerdì alla domenica per arrivare a definire qualcosa; anche solo un intenso intessere di rapporti, ma vorremmo unificare in qualche modo questo mondo di modalità, persone, gruppi che hanno quest’attitudine; in un database, una lega, un’unione di qualche tipo a cui far riferimento per ovviare a problemi pratici e reali che ci si porta dietro da anni. Il tutto ben lontano e distante da qualunque tipo di formalità. Non quindi un comizio o un dibattito in cui alzare la propria bandiera o mostrare i gradi di chi è più autoproduttore dell’altro, ma un qualcosa di più concreto, che possa servire ed essere meno formale di quello a cui si è abituati in sedi più istituzionali (MEI?) e che possa PRATICAMENTE servire. Portare le proprie esperienze nuove o vecchie, il proprio piccolo o grande contributo, nuovo o vecchio, per trovare una via d�uscita ad una certa deriva a logiche e pratiche nelle quali si cerca di riproporre in piccolo ciò che sui palchi e sugli schermi mainstream già accade. Per intenderci, si può suonare ovunque. Tutto sta a come lo si fa, cosa si dice e come si pratica..

20050523-banner-redcoke.gif|400|160|Diy fest – diy.astio.net – don’t drink the poison!

Logicamente il tutto sarà aperto a chiunque voglia esserne partecipe, gruppi, etichette, distributori, produttori, il confronto non può che fare bene.
Portate banchetti e distro, presentate le vostre produzioni, ci sarà spazio anche per quello.
Partecipate.


Programma
*****


VENERDI� 3 GIUGNO 2005


Ore 17.30
Inizio dibattito sul Do It Yourself che si concluderà la domenica.
Il dibattito sarà aperto a tutti. Chiunque abbia esperienze nel campo delle autoproduzioni (musicali, cartacee e video) potrà intervenire portando la propria esperienza.
Alla tre giorni, infatti, parteciperanno molti �addetti ai lavori� che saranno presenti anche con la loro bancarella.

Ore 21.00 concerto con:

YOUR ANGUISH (Torino metal core)
Nati nel 2003, Your Anguish sono per così dire uno dei gruppi giovani che si stannoi affacciando sulla thrash-metal-core. Veloci, aggressivi e brutali, sono in fase di incisione del loro primo cd autoprodotto a cui parteciperà probabilmente l�etichetta DIY Produzioni Sante (Como).
Informazioni più dettagliate: www.youranguish.net

CIBO (Torino hardcore)
I Cibo nascono dalla fusione di due nuove formazioni hardcore cittadine: Spark e Tsunami.
Il loro sound è alquanto particolare perchè riescono con caparbietà a miscelare l’energia del rock’n’roll (sopprattutto per quanto riguarda le chitarre) e la velocità, nonchè violenza, dell’hardcore (la voce è molto urlata e in alcuni tratti arriva fino ad intonazioni grind).
Insomma un progetto interessante che ha trovato la giusta trasposizione in �Appetibile� cd coprodotto da alcune etichette italiane Do It Yourself, in maggioranza torinesi (El Paso, Escape From Today, Dada Dischi e Gold Rings).
Informazioni più dettagliate: www.appetibile.tk

SANTANTONIO (Como Hardcore)
Nati nel 2001 dalle ceneri degli Attitudine Disordine nelle loro vene corre un hardcore che ha influenze, stranamente, torinesi. La voce infatti sembra presa dai torinesi Frammenti mentre nel suono scorre una caratteristica emozionale unica.
Hanno dato alle stampe il loro primo cd full-lenght “disperazione in musica” (dopo una demo e un cd-r) coprodotto da 15 etichette Do It Yourself. Luca, il batterista è l�ideatore della etichetta DIY Produzioni Sante nonché curatore di una fanzine autoprodotta dal titolo Yety.
Informazioni più dettagliate: www.santantonio.tk // www.produzionisante.it

MEMENTO MORI (Torino hardcore)
Nuova incarnazione dei Confusione (due 7 pollici autoprodotti all’attivo).
I Memento Mori suonano un hardcore con uno stile tutto particolare. A tratti riprendono le vecchie origini (velocità, disperazione e voce gridata) e in alcuni momenti sembrano fermarsi su sonorità più lente in cui la voce si ferma e analizza attimi con passione oscura.
Hanno completato la registrazione di cinque pezzi che probabilmente stamperanno in futuro.

LAMATEMATICA (Torino Hardcore)
LaMatematica è un gruppo che si è formato sulle ceneri dei Punkarrè (nome notoriamente inflazionato nella scena punk italiana), formazione proveniente da Rivoli che diede alla luce pochi anni fa a un cd completamente autoprodotto in stile Arturo degli esordi.
Dopo il cd e dopo svariati concerti nel torinese la formazione cambiò quasi totalmente e vide l’ingresso di componenti di band storiche dell’hardcore di Torino quali Crunch e Mary Poppins.
Oltre al cambio di formazione e di nome, LaMatematica assunse un stile tutto suo. Voce devastante con tratti grind e musica che ha le sue radici nella scena hardcore old school con inserti metal. Dal punto di vista delle produzioni hanno fatto uscire un sette pollici dal titolo “Abominio” alla cui realizzazione parteciperanno diverse etichette Do It Yourself.

DEAD ELEPHANT (Torino post hardcore)
Gli Elephant Man (ora Dead Elephant) sono uno di quei gruppi che rischiano di dare una seria scossa al panorama underground italico, il loro noiserock, che appartiene alla frangia più estremista, è riuscito infatti ad amalgamare l’umore nero dei Neurosis, la visionarietà degli Isis con (il ritorno della tanto amata) ultraviolenza degli Unsane.
Informazioni più dettagliate: www.theelephantman.it

SABATO 4 GIUGNO 2005


Per dar spazio alla musica il dibattito si sposterà a lato per un giorno, continuando con chi ne sentirà la nessità. Si potranno raccogliere le idee e gustarsi i gruppi che sarano sul palco dalle ore 14 fino a notte fonda.

Concerto con:

ALLD’WAYS (torino hardcore
Torino hardcore con voce femminile. Formatisi nel 2001, con all’attivo alcune demo autoprodotte. Hanno da poco fatto uscire La voce ferma in gola (full lenght). Disco d.i.y. coprodotto da San martin Records, El Paso, Radio Riot, Psycho Babi, Escape From Today, Illegal, Panc Records, Savona Punk Rock, Suta, Scatti Records.
Informazioni più dettagliate: www.alldways.com // www.scattivorticosi.com

TSUNAMI (torino hardcore)
Dal 2002 hardcore melodico con intermezzi più tirati (cari ai cultori dell� hardcore old school) e una buona voce a supporto del tutto. Ideatori dell�etichetta Do It Yourself Dada Dischi
Informazioni più dettagliate: www.dadadischi.org // http://www.dadadischi.org/tsunami/

MURDERCOCKS (torino rock�n�roll)
The Murdercocks…ovvero il Rock�n�Roll quello con le R maiuscole!
Grezzi, sporchi e cattivi al punto giusto, The Murdercocks rappresentano la vera attitudine punk r�n�r. Grandissimi nell�impatto con il pubblico, sono in fase di preparazione di un cd full leght.

ILTEATRODELLEOMBRE (udine hardcore)
Ilteatrodelleombre nasce nel 1999 sotto forma di trio (basso, batteria, chitarra-voce) proponendo un incrocio tra emo e hardcore. Dopo una manciata di concerti ed un cambio di formazione, il gruppo decide di registrare il primo demo su CD “La parodia di noi stessi”.
Con questa formazione il gruppo è protagonista di svariati concerti in centri sociali e case occupate della penisola e all’ inizio del 2002 esce il mini CD “Storie d’inverno” prodotto dalla Bar-H Autoproduzioni, la loro etichetta di autoproduzioni che in questo momento non esiste più. Dalle sue ceneri è nata, in collaborazione con la Spacciatori Distro, la Caj Records.
Informazioni più dettagliate: http://digilander.libero.it/ilteatrodelleombre/index2.htm

C.S.L. – Construction of Social Legacy (messina hardcore)
Da Messina i Csl sono una delle nuove formazioni punk hc che si affacciano sulla scena musicale. Toccano Torino con questo tour estivo portando dal vivo il loro primo cd autoprodotto �Construction of Social Legaci�
Informazioni più dettagliate: www.porrozine.com

MR V-DAM (torino stoner rock lo-fi!)
Da Torino arriva questo duo (chitarra e batteria) che si sta facendo conoscere nell’abiente torinese, ma non solo, grazie ad un promo cd-r contenente due tracce di puro stoner.
Voce cupa ed energia lo-fi provenienti dal deserto cittadino torinese.
Informazioni più dettagliate: http://www.mrvu-dam.com/

GLI AEREOPLANI CADONO (torino punk)
Gruppo nato ad El Paso (asilo occupato dal 1987) nei primi anni di occupazione da alcune delle menti meno sobrie della situazione, famosi per la capacità di evocare disastri aerei in giro per il mondo in occasione delle loro rare performance, si sciolsero dopo un paio ani di turbolente attività e una manciata di concerti.
Richiamati in servizio dopo l�11 settembre, il gruppo ha pubblicato il cd d�esordio nel 2003, registrato in digitale nella sala concerti El Paso e interamente autoprodotto.
Informazioni più dettagliate: www.ecn.org/elpaso

PANICO (torino punk)
Il Panico nasce nel dicembre 1988 un ano esatto dopo l�occupazione di El Paso, la prima autoproduzione (Nautilus Produzioni) è una demo distribuitainsieme ad una fanzine che esce intorno al 1989. Nel maggio dell�anno dopo fanno uscire il loro primo disco su vinile �Scimmie�.
Da qui la strada è piena di altri dischi autoprodotti l�ultimo dei quali si intitola �Ultimo Panico�.
Nati, cresciuti e�invecchiati nelle cantine Pasiche, il Panico ha cambiato parecchie formazioni nel corso degli ani, ma ha mantenuto sempre le motivazioni per cui è nato, il bisogno di usare la musica sotto forma di comunicazione, utilizzando di volta in volta video e performance, suonando nelle case occupate, nei centri sociali o per far benefit; sempre fuori dalle leggi del mercato e per l�autoproduzione.
Info più dettagliate: www.ecn.org/elpaso

THE BIG SHAVE (catania punk)
Tutto ebbe inizio nel �97, dov’era nato �Espressioni Indipendenti�, un movimento per gruppi di base di Catania (No dogs, Cold turkey, Archinuè, Jasmin shock, Tamagotchi, Reality bites, Hello spunk, Lamko, Deva e Spleen�.). Dalle ceneri di alcuni di questi gruppi all�inizio del nuovo millennio nascono i The Big Shave. Ovvio che il gruppo, alle prime armi, inizia la sua avventura sui palchi dei centri sociali locali e subisce un mutamento di formazione, nonché di genere diventando sempre più veloce e sempre più in stile con le sonorità punk anni �80 (Dead Kenedys su tutti!). Ora, nel 2005, finalmente i Big Shave hanno registrato il loro primo cd coprodotto da 16 etichette Do It Yourself!
Informazioni più dettagliate: http://www.thebigshave.too.it/

SPACCIATORI DI MUSICA STUPEFACENTE (udine hardcore)
Arrivano da Udine e affondano le loro radici nelle sonorità punk / hc italiane dei primi ani �80 con forti influenze di gruppi come Negazione e Kina.
L�ultimo loro disco (DOVE TI SEI PERSO – CD 2003) è stata l�enesima coproduzione tra svariate etichette Do It Yourself. Responsabili insieme agli amici Ilteatrodelleombre dell�etichetta Caj Records.
informazioni più dettagliate: http://www.spacciatori.org/

DOWNRIGHT (Genova hardcore)
I Downright nascono a Genova nel 1998, ma solo nel 2000 vedono finalmente la luce con il primo concerto e con la prima registrazione. Sono fautori di un hardcore old school con voce femminile che ha le sue radici sia nei gruppi d�oltreoceano (Minor Threat, Circe Jerks e Black Flag), ma, soprattutto, anche nella vecchia scuola italiana (Indigesti, Negazione�).
In questi cinque anni hanno suonato in quasi tutto lo stivale, supportando sempre tutte le realtà autogestite e occupate, registrato svariati dischi (una demo, un 7 pollici, un cd split con il gruppo di Viterbo Flop Down), ma, soprattutto, hanno dato (e continuano a farlo) linfa vitale alla scena punk / hc genovese.
Informazioni più dettagliate: www.downright.org

PINK TRIANGLE (lamezia punk)
www.narcolettica.com

EYE FOR AN EYE (Polonia hardcore)
si sono formati nel 1997 – in Bielsko-Biala. e negli ultimi anni sono diventati uno dei gruppi di spicco della scena hc polacca.
suonano un hardcore old school con voce femminile, testi sia in polacco che in inglese. Hanno all’attivo 2 albun (full-lenght) Fabryka Drwin (2000) e Dystans (2004) e un split con gli Hunkies prossimo ad uscire (si possono trovare alcuni mp3 da scaricare sul sito www.efae.and.pl) L’anno scorso hanno fatto mini-tour nel quale hanno suonato in Germania, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Italia, e stanno per intraprendere un nuovo tour nei paesi scandinavi nel luglio 2005.
Informazioni più dettagliate: www.efae.and.pl

EVOLUTION SO FAR (la spezia hardcore)
Da La Spezia uno dei gruppi più interessanti dell�ultimo periodo!
Gli Evolution So Far prendono le loro radici nella scena hardcore americana degli ani �80, dalla California a Washington, mischiandole con un suono new school prettamente associabile alla zona newyorkese.
Informazioni più dettagliate: http://www.evolutionsofar.com/ // http://www.nh-n.com/

THE REDRUM (torino hardcore)
The Redrum arrivano dalla prima cintura di Torino, precisamente nel territorio che va da Collegno a Rivoli (battezzato da qualcuno come Torino West Coast). Influenzati principalmente dalle sonorità Torino Hardcore (Crunch e ultimi Arturo per intenderci) hanno già al loro attivo molti live e due cd promo “Affermazione” (2002) e un “s/t” (2004) che fa da presentazione al nuovo disco in fase di registrazione.
Informazioni più dettagliate: http://www.theredrum.com/

NOINFO (torino hardcore)
Nati nel 1998, i Noinfo iniziano ad autoprodursi due demo e a partecipare a svariate compilation nel giro del Do It Yourself.
Nel settembre 2000 il gruppo rientra in studio registrando 10 pezzi di cui 3 appaiono nel mini CD “Buon viso & cattivo gioco” (Bad Attitude rec.). Con questo lavoro si inizia a notare la caratteristica di saper interpretare, in un modo molto personale, l’ influsso di una scena new school d’ oltreoceano che in quegli anni iniziava a farsi sentire anche in Italia.
Dopo un cambio di formazione la band riprende nell’aprile successivo, preparando il disco di esordio. “Out of setting” esce nel settembre 2002 (El Paso, Escape From Today e altri). Arrivano i primi concerti al fianco di gruppi quali Woptime, Payback, CGB e Horace Pinkers.
Dal vivo i Noinfo sembrano essere sempre più una rivelazione perchè fondono in modo perfettamente personale la new school e l’old school senza mai risultare banali. Forti anche di un’ energia che sanno comunicare agli spettatori.
Nel 2004 al secondo cd su lunga distanza “Nothing ‘till now” (Mastello Recortz, EL Paso, Escape From Today e altre 11 etichette italiane e non). Il cd ha un suono sempre più veloce e cattivo con stacchi veramente imponenti segno che anche in Italia si è in grado di raggiungere i livelli dei gruppi new school internazionali.
Informazioni più dettagliate: www.noinfo.it

LAGHETTO (bologna hardcore)
I Refused con la camicia di forza�questa è la definizione più usata per i Laghetto.
Nal 1999 incidono la prima demo e girano l�Italia portando dal vivo uno show accattivante.
All’inizio del 2001 entrano nel team Loudblast partecipando ad uno split cd split con i Magazine du Kakao, per il progetto Gaula 13. Nel frattempo i Laghetto inglobano un nuovo elemento, tal Tuono Pettinato, che nel gruppo non fa assolutamente niente se non fingere di suonare una chitarra di plastica, ma che loro considerano come il loro Guru spirituale e che venerano senza una ragione sensata. Alla fine del 2001 registrano un nuovo promo, dal quale è tratto il pezzo”Ross”, che entra nella compilation “5 anni sulla strada” di RiotRecords.
Dopo di chè, nel 2003, esce anche un nuovo cd �Sonate in bu minore per quattrocento scimmiette urlanti� (coprodotto da 13 etichette Do It Yourself) che li attesta come una delle rivelazioni del panorama musicale underground italiano. A tutt�oggi presentano il nuovo disco fresco di stampa �pocapocalisse� (coproduzione di 4 etichette Do It Yourself).
Sono i responsabili di Dona Bavosa Records etichetta che oltre a produrre dischi e attiva anche nel campo del fumetto.
Informazioni più dettagliate: www.donnabavosa.com

INFERNO (roma sci-fi rock�n�roll)
Gli Inferno suonano un hardcore bello peso a metà tra Refused (soprattutto per quanto riguarda gli effetti elettronici inseriti in più tracce) e Converge dimostrando di possedere una tecnica sopraffina anche quando si avventurano negli intermezzi tirati e un po� più grind
Hanno di recente fatto uscire un cd full leght (sci-fi grind�n�roll) da otto tracce, intervallate da otto tracce di effetti elettronici, che dimostrano come in Italia ci siano tutti i presupposti per contrastare l�ondata dei gruppi americani che hanno queste sonorità soprattutto, pensando, che questo �lavoro� è stato totalmente autoprodotto dagli Inferno e da quattro delle etichette più attive del panorama Do It Yourself italiano.
Informazioni più dettagliate: www.infernogrindnroll.com


DOMENICA 5 GIUGNO 2005:


ore 15.00 continuazione del dibattito sul Do It Yourself e conclusioni.

Ore 21.00 concerto con:

S-CONTRO (torino oi!)
Gli S-Contro nascono a metà settembre del 2001.
In partenza il nome del gruppo era Barrio Obrero (quartiere operaio) poi dopo un mese circa, si decise di cambiarlo con un nome italiano: S-Contro.
L’ideologia del gruppo è basata primariamente dall’odio Antifascista che scorre nelle nostre vene ed esplode nella nostra musica.
La musica è 100% Oi! mentre i testi hanno un contenuto per la maggior parte contro ogni pregiudizio razziale e antifascimo puro e contro i borghesi e le divise.
CS Mattone Rosso di Vercelli, CS Cavalcavia di Novara, CS Askatasuna e El Paso di Torino, CS Bulk di Milano, sono alcuni dei palchi in cui gli S-Contro si sono esibiti.”L’inizio” è il primo cd del gruppo (presentato ad El Paso Occupato di Torino il 26 gennaio 2002) con 5 traccie registrate a Chivasso (To) nello studio di Daniele Giordana.
Informazioni più dettagliate: http://clix.to/s-contro

CONTESTAZIONE (torino oi!)
La mattina del martedì 16 ottobre 2001 a Torino si teneva una manifestazione contro l�intervento USA in Afghanistan e l�alcool nel cervello di Fish risvegliava un progetto già proposto tempo prima: di formare un gruppo Oi!.
Una volta sentiti tutti i probabili elementi musicali (Fish, Burz, Gnagna e Marco) ci si mise d�accordo per trovarsi nel pomeriggio nel garage di Gnagna La prima line-up era formata in questo modo: Fish alla voce, Marco alla chitarra, Gnagna alla batteria e Burz al basso.
Dopo aver girato diversi nomi e vari sound si arriva al 26 maggio 2002 quando sotto il nome Contestazione si allestisce una “agricola” sala di registrazione con l�attuale formazione: Fish alla voce, Marco al basso, Gnagna alla batteria e Burz alla chitarra per registrare il promo CD �Giudica!� uscito l�8/06 in occasione del primo concerto ufficiale.
Successivamente nasce anche un �inaspettato� live con gli Zagorsol (13/07/2002) registrato in occasione di un concerto per gruppi emergenti nel nostro paese.
Informazioni più dettagliate: http://www.contestazione.too.it/

STANDING STRONG (torino hardcore)
Gli Standing Strong arrivano da Torino suonano un hardcore bello potente e incazzato con voce roca e grezza variando tra l’old e la new school (New York hardcore).
Dopo un promo cd-r arrivano su cd full leght (oro e merda) coprodotto da diverse realtà Do It Yourself.
Informazioni più dettagliate: www.standingstrong.it

BANDA DEL RIONE (torino oi!)
Uno dei gruppi che ha lasciato segno nell�ultimo periodo nella scena punk oi! Torinese.
Formati da diversi componenti di altri gruppi (Standing Strong, Contestazione e Youngang) hanno inciso un cd (quale destino per noi) per la Oi! Strike ramo oi! Della S.O.A. Records etichetta veterana per quanto riguarda le produzioni Do It Yourself. Il grande lavoro fatto sul cd e le loro performance dal vivo, hano permesso alla Banda del Rione di ritrovarsi su tutti i palchi europei.

YOUNGANG (torino oi!)
Attivi dal 1994 sono uno dei gruppi più longevi della scena oi! Torinese.
Alle spalle hanno svariati sette pollici, due cd (uno dei quali dedicato solo ed esclusivamente alla modernizzazione in chiave punk di canti anarchici).
A livello di live si sono esibiti in importanti festival europei e hano girato tutta l�Italia.
Informazioni più dettagliate: http://www.youngang.com/

COLUMNA DE HIERRO (torino hardcore)
Ritornano all�onore di cronaca dopo almeno 5 anni di silenzio!
Uno dei gruppi che ha contribuito alla scena hardcore torinese all�inizio del 2000 (parteciparono alla compilation �Torino è la mia città� prodotta da El Paso e dalla Torino Hardcore) suonano un hardcore new school molto politicizzato.


Contatti
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Per partecipare a tutti e 3 i giorni è obbligatorio comunicarci la vostra presenza, compilate il form qui sotto, oppure comunicatecelo via mail (chk@email.it – diyfest@astio.net) o via tel 320.086.55.15 Paolo / 339.12.77.332 Fabrizio

CAMPEGGIO Label / Distro / Gruppi / Interessati et similia
Il costo per 3 giorni è di 15 euro. – NON è aperto ai Torinesi e dintorni!
[posto tenda, wc, docce, colazione + pranzo (bevanda+piatto), ingresso ai concerti]

BANCHETTI Label / Distro et similia
Comunicateci se avete distro / banchetti / stand e quanto spazio occupate. Non garantiamo posti fissi ai banchetti (tantomeno posti tenda) per chi partecipa per solo una o due giornate al fetival. Per chi arriva tardi, i posti sono ad esaurimento ed esigui, poi o vi accordate con qualcuno, o vi portate il tavolo..
Al momento abbiamo qualche problema con i gazebi, in un modo o nell’altro ci aggiusteremo e cercheremo di garantire banchetti anche in caso di pioggia.

Nota.
Gli ingressi alle 3 serate saranno indicativamente di 2/3 �, a seconda delle esigenze. Non offriamo cachet ai gruppi partecipanti, i rimborsi spese che daremo saranno destinati solo a chi suona e saranno comunque modesti, vista la mole di gruppi e persone che parteciperanno. Il festival si trova comunque inserito nel contesto dell’annuale festa di autofinanziamento di Radio 2000 Blackout , l’unica emittente libera e liberata dell’etere piemontese. Per maggiori informazioni su chi è, cos’è, come funziona e come tira avanti Radio Blackout, fatevi un giro sul sito, sezione storia.. il ricavato del festival servirà dunque far fronte ai debiti (ingentissimi) e alle consuete spese (anch’esse alte) che la radio annualmente comporta.




E’ solo un’anticipazione, non completa e non corretta.. presto aggiornamenti.
20050519-isis_panopticon_cover.jpg|250|250|Isis – Panopticon //ISIS// //Panopticon// Release Date: 2004 Format: CD/LP Label: Ipecac Tracklist: 1 So Did We > 2 Backlit > 3 In Fiction > 4 Wills Dissolve > 5 Syndic Calls > 6 Altered Course > 7 Grinning Mouths > Line Up: BC Meyer>Electronics/Guitars/Vocals M Gallagher>Guitars A Harris>Drums J Caxide>Bass A Turner>Vocals/Guitar (*Prima infamata: io me li gusto stasera.*) E’intrinseco all’idea stessa di repressione, il panopticon; e viceversa naturalmente, il panopticon è motivo ricorrente dell’esperssione della repressione. Inizialmente ideato e progettato per carceri ad altissima densità, successivamente adattato a qualunque struttura necessitasse un controllo globale da parte di qualche entità, è una delle architetture più devastantemente perfette e malefiche mai progettate. Un mio amico ci vuole fare una tesi, L’architettura della repressione. Consentire il controllo di più di un migliaio di persone per mano di due o tre guardie non è da poco, neanche Adolf & i suoi amichetti c’avevano mai pensato. Progettato da Jeremy Bentham, doveva essere secondo il suo folle progetto, l’espressione massima del controllo e della disciplina, in una parola del potere. Potere di devastare le menti dei carcerati a tal punto da auto indurre in loro stessi la disciplina, l’ordine e la disciplina, consapevolizzandoli di essere osservati tutti in contemporanea, non si sarebbero mai permessi di uscire dalle righe. Meglio di qualunque teoria scolastica, meglio del latte+. Un tappeto corrosivo di chitarre sature a riempire le orecchie, talvolta docili, talvolta indomabili. A chiudere il buco tra le pennate ci pensa il synth. Una tensione strana invischia le bacchette sulla batteria, all’impatto con le pelli così come con i piatti, sembra come di essere avvolti in fluidio magmatico, caldo e minimale. Una colonna pesante di basso apre le danze, senza troppi capitelli e fronzoli barocchi, l’equivalente del cemento. 20050519-158M.jpg|470|307| 20050519-163M.jpg|470|307| 20050519-430M.jpg|470|307| Una tensione densa, intrigante, comprensibilmente addolorata e malinconicamente violenta lega tutte le atmosfere del disco. Esattamente come una paranoia materializzata, come una spia che ci segue nei mopmenti più intimi e nascosti, un viaggio interiore nella cupa vita di un cervello del duemila, nato sotto le nubi perenni dello smog, sotto il buco dell’ozono in espansione e in un mondo sempre più prossimo al punto di non ritorno. E non ci sarà il lieto fine con l’eroe che ci porta all’idillio da cui siamo usciti. Costantemente sul filo del rasoio, Panopticon pizzica le corde più tese dei nervi, le fa vibrare e suonare, con una omogeneità spaventosa, scappa da qualunque definizione di musica ‘pesa’, poichè scappa e basta. Come un grido a corde vocali mozze, rumoroso quanto il silenzio. Ancor più dilatato del precedente Oceanic, la vetta raggiunta da un gruppo a molti sconosciuto, è inquietantemente elevata. E’ equivalente allo stesso brivido che percorre nell’analizzare la perfezione del panopticon. Allo stesso brivido che percorre mente e cuore nel pensare alla arida secchezza di una infinita serie di sovrastrutture che hanno concettualmente ingabbiato la mente, ma che fisicamente sono ben più che esistenti. Sono presenti nella nostra stessa vita, magari un po’ meno nella nostra terronaggine italica mediterranea, sicuramente più evidenti nella modularità dell’alveare giapponese dei quartieri popolari.. Sonorità sature che viaggiano con estrema tensione e dilatazione per oltre sei minuti, volano su un’infinità di sentimenti personali ed introspettivi dell’headliner, nonchè grafico stesso, Aaron Turner, per poi dissolversi in lontane eco delle stesse paranoie con dolcezza e distacco. I riferimenti si sprecano. Sono diventati un riferimento loro stessi, e pensare che le prime scorregge non se le è cagate nessuno. Sicuramente più puliti e precisi delle prime demo – che sono qualcosa di estremamente pesante e lento, d e v a s t a n t e – con questo disco siamo ad un’altro livello. Ma chi si era accorto degli Slint quindici anni fa? L’unica vera pecca del disco è il rischio che ha sull’ascolto. O l’assuefazione, o l’estrema paura. Perchè oltre che un concept album, è l’espressione di un demone interno, del lato oscuro, del tumore, è un Potere. e certe volte piglia male. devastante. bellissimo. E come l’acido di un trip che sale sale sale non chiedermi cos’è-cos’ho.
20050506-terrestre101.jpg|278|134|Subsonica – Terrestre



//Subsonica//
//Terrestre//





Release Date: 20.04.2005
Format: CD/LP
Label: EMI

Tracklist
01 Corpo a corpo
02 Ratto
03 Vita d’altri
04 Abitudine
05 gasoline
06 Incantevole
07 L’odore
08 Alba a quattro corsie
09 Salto nel vuoto
10 Giorni a perdere
11 Amantide
12 Terrestre
13 Le serpi
14 Dormi

Questo è un disco banale.
Banale quanto stra-atteso. Inutile, ripetuto e noioso.
Vuoto. Fighetto, manierista e da pippotto esistenziale alla silvestrin che li intervista manco avessero risolto la fame nel mondo o ottenuto l’amnistia per stocazzo.

Questa è Torino.


BRUCIA
Brucia
Brucia
Dove conta come appari
e non come sei realmente
dove sei quello che conta
o sei fuori
Dove anche la rivoluzione
paga le tasse
Brucia Imperia Brucia
Brucia
Brucia
Brucia
Brucia Imperia Brucia
Cocaina, Puttane, Cani da Guardia
Brucia Imperia Brucia
Non vali un cazzo
Elegante troia
Subdola bigotta

Brucia Imperia Brucia
Brucia Imperia Brucia
Brucia Imperia Brucia
BRUCIA
IMPERIA
BRUCIA
e tu che vivi in un quartiere residenziale
case da mille comfort
protetto dai tuoi soldi
che comprano di tutto
anche
la tranquillità
AFFOGA IN UN MARE DI MERDA E NOIA
AFFOGA IN UN MARE DI MERDA E NOIA
tutto ciò è reale
e sempre davanti ai nostri occhi
che non diventi mai
abitudine e indifferenza
Brucia
Brucia
Brucia
Brucia
BRUCIA
IMPERIA
BRUCIA.

//CGB//Brucia//I giorni della Merla//

dedicata a Torino. da me, per me.
AFFOGA IN UN MARE DI MERDA E NOIA.
20050506-queens_of_the_stone_age_-_lullabies_to_paralyze.jpg|170|170|QOTSA – Lullabyes To Paralyze




//Queens of the Stone Age//
//Lullabies to Paralyze//



Format: CD / LP
Label: Rekords
Release Date: 21.03.2005

Tracklist
1. This Lullaby
2. Medication
3. Everybody Knows That You Are Insane
4. Tangled Up in Plaid
5. Burn the Witch
6. In My Head
7. Little Sister
8. I Never Came
9. Someone’s in the Wolf
10. Blood Is Love
11. Skin on Skin
12. Broken Box
13. “You Got a Killer Scene There, Man…”
14. Long Slow Goodbye

QOTSA members:
Joshua Homme
Joey Castillo
Alain Johannes
Troy Van Leeuwan
Mark Lanegan
Natasha Shneider


Cari Queens Of The Stone Age,
mie care regine dell’età della pietra, mie care duchesse dello stoner, piloti del desert rock, miei cari junk addicted lussuriosi, è un po’ che non ci sentiamo..
Caro Josh, caro Nick, caro Joey Castillio, caro Dave -ma forse questa è un’altra storia, Dave non è del gruppo, Joey è arrivato dopo Rated R, Nick se n’è andato per ‘a drug problem that doesn’t exists’ con i Mondo Generator o forse per scazzi di gossippiana regola. Lasciamo perdere…

e invece no, iniziamo proprio da qua.
Perchè è da qua che ci eravamo lasciati, si stava bene in fondo.. Che strano, a questi continui rimaneggiamenti, a questi continui cambi di line-up, dovrei, dovremmo, dovreste essere oramai abituati! Però fa strano non leggere più Olivieri tra di voi, fa strano buttare come nome fisso quello del junkie che oramai era vostro da un pezzo, quel Lanegan suadente che forse sta un po’ esagerando con i coretti.. Fa strano vedere in heavy rotation video trendy, anche se solo su satellite.

Insomma, c’eravamo tanto amati, c’eravamo un pochetto illusi?

No, direi di no. Vi voglio ancora bene, che dicono che lo stoner sia per gente fusa ma intelligente, che dicono che nel deserto c’è polvere, ma il deserto può ancora far rumore.
Direi di no, non ci siamo illusi. Il disco è buono.
Ma dove siete finiti?
Insomma, un pochetto roch starz ci siete sempre stati. Ce l’avete nel sangue, ce l’avete dentro e vi ci riesce bene. Lo faccio anch’io se posso, nulla da recriminare se lo si fa con attitudine. Un po’ come la lussuria, un po’ come la droga, un po’ come l’alcool e le scazzottate, un po’ come le sigarette e Sirchia (ma penso che questo voi non lo conosciate).
Però continuo a chiedermi dove siete andati a finire?
Quanto tempo è passato dalle visioni, dai peyote, dal deserto senza corrente elettrica? Quanto tempo è passato dall’ultimo tatuaggio? Quanto tempo è passato da quando le orecchie fischiavano per i volumi troppo sparati?

Insomma, il disco è buono… e ci mancherebbe! con quello che c’avete speso, col tempo, con i marpioni che siete/siete diventati, con quelli che avete ingaggiato..
però.. non che ci si aspettasse altro… solo… solo, non trovate sia un po’ troppo calibrato?
Non è che sia troppo una presa per il culo?
Il disco è buono, suona bene.. forse troppo. Sapete che vi dico? Vi dico che mi piace, ma mi sconforta.
Sì, perchè non c’è pepe, non c’è squilibrio, non c’è nulla che non sia perfettamente al suo posto, un po’ come immaginarsi una cadillac sotto il sole, impolverata, con tutti i tagli sulla pelle del sedile anteriore al posto giusto, con la molla che spunta dal sedile posteriore e un’ammaccatura sul fanale anteriore sinistro. Un po’ troppo cinematograficamente bello; ma estremamente finto, preciso e calbrato.
Non è che l’amour vi abbia rovinato? non è che quella tettona di Brody t’ha mandato a male, caro Josh? DAi su! ce la fai pure a ficcarla nel disco.. non ti pare un eccesso??

Bello il disco comunque, suona bene.
Ma mi sconforta, quanto tempo è passato da questo..

20050506-kyuss.jpg|527|388|quanto tempo nel deserto..

Il deserto fa ancora rumore, e forse suona più ora che allora. Ma i suoni sono quelli vecchi.

I’ve got the deamons in me
I’ve got to clean them all away
//Deamon Cleaner//Kyuss//Wecome to Sky Valley//
20050425-BB-voice-chichimaglia.jpg|357|538|blood brothers


Antidox – 17.04.2005
WHITE CIRCLE CRIME CLUB
+
THE BLOOD BROTHERS



I Blood Brother sono una moda.
I B.B. sono la moda.
Masse di indie-caschetto-frocio punk si smouovono al suono degli yenkees.
I B.B. producono rumore, bel rumore.
Prendono le mosse da quello che fecero i nordici Refused, reimpastano il tutto con tendenza gay e sputano fuori organetti, maracas e bassi funkeggianti con potenza e violenza viscerale tanto furiosa e nervosa, quanto schizoide e malata possa essere l’attitudine e il motore della noia punk.
I B.B. sono dei pazzi furiosi, che gridano, strappano e urlano.


I White Circle Crime Club sono una gran band, sicuramente ignota.
I WCCC non sono affatto male, suonano rock, puliti, in camicia o maglietta. Poi va a finire che sudano. E allora esce il rock, esce dallo stomaco come per i Motorpsycho. Quasi sonoramente da Detroit.
I WCCC non fanno moda, non sono moda. I WCCC sono rock. Suonandolo nel 2005, è inevitabile s’etichetti e diventi post-rock. Bravi.




_00.30 / 25.04.05 – a breve anche le foto dei WCCC

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