Riflessioni.

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Fiaschetta portaliquori


Pratica fiaschetta per liquori o bevande.*

Color argento dotata di tappo a vite per consentirne una rapida ed ermetica chiusura.

Capacità : 5 oz.**

Costo:
12.3€







Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.


* e l’antidoping sugli alcolici?
** e mettere un equivalente in cl?

trovo e incollo.
sto ancora cercando di capire chi sia di persona, l’autore. notizie contrastanti mi giungono. Il testo Ú significativo.

La farsa olimpica

Unici veri protagonisti dei Giochi sono il business selvaggio, la speculazione indiscriminata, il mancato rispetto dei diritti dell’individuo, l’assoluto disprezzo nei confronti del territorio e dell’ambiente.


I Giochi Olimpici di “Torino 2006” che fra pochi giorni prenderanno il via, non mancheranno di essere ricordati a lungo. Ma non saranno atleti, medaglie e prestazioni sportive ad essere oggetto della memoria, in quanto proprio lo sport si manifesterà come il grande assente di queste Olimpiadi.
Mai come in questo caso (anche se nella storia olimpica recente i precedenti certo non mancano) gli unici veri protagonisti dei Giochi, fin dai primi momenti della loro preparazione, sono stati il business selvaggio, la speculazione indiscriminata, il mancato rispetto dei diritti dell’individuo, l’assoluto disprezzo nei confronti del territorio e dell’ambiente. L’organizzazione della manifestazione, che per ironia della sorte annovera fra i suoi palcoscenici proprio quella Valle di Susa che ha avuto il coraggio d’insorgere contro l’ennesima speculazione portata avanti dai grandi poteri politici, economici e finanziari, ha fatto fino ad oggi parlare di sé per peculiarità che non rivestono in verità un carattere prettamente sportivo.

L’aver bruciato, in un paese come il nostro che oggettivamente non versa certo in un buon stato di salute economica, enormi risorse finanziarie per circa 4 miliardi di euro (l’equivalente del progetto per il ponte sullo stretto di Messina) nella costruzione d’infrastrutture invasive e spesso di dubbia utilità e nella cementificazione sistematica delle località montane teatro delle future gare, non Ú stata un’azione dalla quale potere esperire i dettami di quello “spirito olimpico” che avrebbe dovuto animare gli organizzatori.
Il sistematico utilizzo nei cantieri olimpici, che hanno trasformato Torino in una città più adatta alle talpe che non al normale deambulare degli esseri umani, di manodopera in nero pagata dai 3 ai 5 euro l’ora e privata dei più elementari diritti che spettano a un lavoratore, si Ú rivelato uno “sport estremo” che Ú stato causa d’innumerevoli incidenti in quella nuova disciplina olimpica che Ú il “lavoro tramite caporalato”.

L’assunzione di circa 40.000 volontari ai quali demandare la manovalanza nella macchina organizzativa e nella gestione dell’accoglienza ha contribuito a creare una nuova forma di occupazione a costo zero che anziché distribuire ricchezza si contenta di dispensare quei buoni sentimenti (purtroppo ipocalorici e poco commestibili) tanto cari agli organizzatori del Toroc che ne fanno volentieri a meno devolvendoli a piene mani. Questi volontari saranno gratuitamente forniti di una divisa sgargiante che, per aiutare l’occupazione piemontese, si Ú pensato bene di fare fabbricare in Cina.
Almeno 15.000 uomini delle forze dell’ordine invaderanno Torino e le vallate olimpiche per garantire la sicurezza degli atleti, degli addetti ai lavori e degli abitanti, anche se gli abitanti, in special modo quelli della valsusa, dopo le recenti esperienze ritengono di sentirsi molto più sicuri quando caschi scudi e manganelli evitano di fare capolino di fronte alle loro case.
Il “braciere olimpico” nel quale arderà il sacro fuoco, il più grande della storia, brucerà 8000 metri cubi l’ora di gas, per un totale di circa 3 milioni di metri cubi durante l’intera durata dei giochi, tutto ciò mentre a causa della penuria dei rifornimenti russi, lo Stato ha chiesto ai cittadini di diminuire il riscaldamento nelle case per far fronte all’handicap energetico.
Il business collegato agli sponsor, fra i quali spiccano nomi quali “Coca cola”, “Adecco”, “Mc Donald” e “Finmeccanica (fra i più grandi magnati mondiali della produzione di armi)” tutte multinazionali che notoriamente trovano nello spirito olimpico e sportivo la vera ragione della propria esistenza, si Ú rivelato quanto mai redditizio. Talmente remunerativo da avere dato origine ad un vero e proprio “supermercato olimpico” nel quale saranno in vendita gadget di ogni genere e foggia, intere collezioni di abbigliamento, scarpe, occhiali, tazze, profumi, puzzles, vini, cioccolatini ed ogni altro oggetto sul quale sia possibile applicare un logo.

In ossequio alla Coca Cola, fra gli sponsor più impegnati nel campo del sociale, soprattutto in Colombia dove risulta essere leader indiscussa in questo genere di tematiche, gli organizzatori sono perfino riusciti a superarsi, dimostrando una volta di più che al peggio non vi Ú mai limite. La fiaccola olimpica, disegnata con una foggia avveniristica che non avrebbe mancato di entusiasmare Filippo Tommaso Martinetti, ed opportunamente griffata con il marchio della bevanda Ú stata deputata ad attraversare le strade di ogni città e cittadina del nostro Paese, nella quale fossero presenti almeno un migliaio di anime in grado di recepire il “messaggio olimpico” opportunamente veicolato da furgoni e banchetti della multinazionale. Alcune volte nel proprio incedere fra le vie cittadine i tedofori che si sono fatti carico di trasportare la fiaccola sponsorizzata sono stati oggetto di contestazioni veementi da parte di cittadini che non sono riusciti a cogliere lo spirito di sport e convivialità che traspare in maniera adamantina da questi Giochi Olimpici. Tutta colpa ovviamente dei NO TAV valsusini che hanno innescato nel paese il germe del sospetto e della contestazione.

La cosa più avvilente fra tutte Ú che mancano ancora alcuni giorni all’inizio delle Olimpiadi e per almeno un mese saremo costretti a sopportare la farsa di questa manifestazione divisa a metà fra business e speculazione edilizia, ma in grado di catalizzare tutta l’attenzione mediatica, poiché lo spirito olimpico, si sa, in fondo in fondo Ú quello che conta.

di Marco Cedolin, scrittore impegnato da anni nella collaborazione con alcuni fra i più importanti siti web della controinformazione, studioso di economia, ambiente e problematiche legate alla comunicazione. Ha scritto centinaia di articoli su svariate tematiche che spaziano dalla salvaguardia ambientale, ai media, alle problematicità insite nel modello di sviluppo attuale.
Just keep your mouth shut
you got no mind to blow
You celebrate things / you celebrate things
forget and me and just desecrate everything
Oh you messed it up good
yeah this kid’s just a joke
Baby can’t shoot straight
But you gotta shoot straight



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Gianni Petrucci – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Trasporti, viabilità .
Città cantiere, città olimpica.

Abbiamo fatto l’abitudine a cavalcare e camminare in una Valle di Merda.
Ormai Ú consuetudine, quasi non te ne rendi più conto, della quantità spropositata di cantieri che rendono inutile vivere qui. Ti chiedi perchÚ, ti chiedi chi te lo fa fare, ti chiedi perchÚ prendi la macchina, ti chiedi perchÚ prendi il pulmann, ti chiedi perchÚ prendi la bici.

Stattene a casa. Te lo ripeti quasi tutte le volte che butti il naso in strada. Se hai una meta, se non ce l’hai, se la vuoi trovare, se la vuoi raggiungere. Stattene a casa.
Rintanati.

Tanto Ú una città fatta su misura talpa, non serve passeggiare. Servono gli ammortizzatori. non serve nient’altro.

Ammortizzati la vita e continua a chiederti perchÚ vivi così, perchÚ Ú inutile, perchÚ non c’Ú un perchÚ, perchÚ Ú giusto che per le strade marcino masse di cadaveri, automi, noi fra loro, noi fra loro. (cit)

Cantieri, buchi, sfruttamento di sfruttati, vita di merda, città di merda, cantieri oceanici, interminabili, inutili, inconsueti, in continuo cambiamento, banalmente fa sti dio si.
Fastidio.
Tra me e il suicidio, l’ostacolo Ú il fastidio.(cit)


Pare che nella perfetta e scintillante macchina olimpica non funzioni proprio tutto, e qualche dimenticanza.. rabbrividisce pure Linguetta, pure la CBS che dimezza gli show e proietta trailer di massimo 20 secondi, scusandosi dicendo ‘Sono le uniche cose che siamo riusciti a reperire, nulla di fresco, nuovo e reale.. scusate’, anche la NBC inizia ad annusare lo scoop e ci chiama a radio blackout, vedremo come andranno le vicende.

Nel frattempo il manto di Torino Olimpica di Giuanin Lamiera AKA L’Avvocato s’Ú tinto di giallo piscio e giallo corsia olimpica. Già detto che la multa vaga tra i 35 e i 71, ripetibile per l’iterazione del reato*, il pass Ú stato regalato solo ai ‘direttamente coinvolti’, pezzi della macchina olimpionica e aggregati.
già .
però il traffico, però l’ingorghi, però sticazzi.
Però si scordarono che se dimezzi la viabilità , quadraticamente proporzionale Ú il delirio. E quelli che hanno fretta, non per vizio, non per uso, ma per obbligo? quelli che se marca male prima o poi li chiami?

da Televideo Raio 03/02
Torino. Corsie olimpiche “dimenticate” le autorizzazioni per i mezzi che trasportano sangue e provette

Serve una corsia preferenziale per le auto aziendali delle Asl che trasportano sangue e campioni biologici. E’ quanto Ú emerso dalla discussione tra la IV Commissione consiliare presieduta da Domenico Gallo e i rappresentanti della Regione Piemonte, le ASL e le ASO, sull’organizzazione dei servizi trasfusionali durante il periodo olimpico. L’allarme corsia per portare più velocemente il “tessuto” Ú stato posto dai medici e dai dirigenti delle Asl. Le attuali corsie olimpiche sono riservate ai soli mezzi di soccorso ma non a auto aziendali Asl che trasportano sangue.


E dunque?
andiamo in metrò.
Ma tempo al tempo, del metrò parleremo dopo.
Fermiamoci al presente, che il metrò ce lo spacciano per attuale ma Ú ancora futuro remoto inesistente.
GTT. Gruppo Trasporti Torino.
C’Ú di peggio, in quanto a servizio. Siamo messi a merda, ma ho visto e vissuto di peggio.
Non c’Ú di peggio ad infamia**.
Potrei, potremmo per ore dilettarvi con inenarrabili storie e storielle dietro a questo mostro senza testa, che si dimena come lucertola senza coda ad ogni sollecitazione dell’utenza.

Copio&incollo, avendola vissuta sulla mia pelle. Al ridicolo non c’Ú mai limite.

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Nuovi terminali sui mezzi della GTT, in occasione delle olimpiadi.
Come potete vedere dalla foto han inserito nuovi terminali in aiuto dei turisti accorsi a Torino in occasione delle Olimpiadi.

Grazie GTT Ú un servizio veramente utile, immagino che i contribuenti siano contenti di come siano stati spesi i loro soldi.

La foto non rende giustizia, non Ú proprio il massimo, ma fa notare il sistema operativo utilizzato.
Microsoft, sistema affidabile, senza falle, sistema che quasi mai si blocca o va in stallo.
Come possiamo vedere dal terminale a sinistra.

Grazie GTT per averci fornito un sistema così utile e sicuro.

p.s.
Anche la nuova metropolitana sfrutta lo stesso sistema operativo per organizzare le corse dei mezzi, in quanto i conducenti non ci saranno e verranno tutte pilotate da terra.
Ora, va bene che si blocchi un terminale che semplicemente mi mostra il numero delle fermate e quali mezzi passano, ma…
E se si blocca quello che controlla il metrò?

Ma del resto, fino a che la nuova e avvenieristica linea metropolitana servirà solo al 25 % della popolazione Torinese che problemi ci sono?
Al massimo ne muoiono pochi…

GRAZIE GTT!


Bill Gates & Windows in blocco alla presentazione stampa is tha way.
Segnalazioni.

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Fermacarte in cristallo Curling

Fermacarte realizzato su cristallo con tecnica a laser in tridimensionale.

Vi è rappresentata la disciplina olimpica del Curling.

Si presenta in una elegante custodia in velluto blu

Costo:
50 €








Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Il libro nero delle olimpiadi di Torino 2006
S. Bertone; L. Degiorgis

Editore: Fratelli Frilli Editori
Collana: Controcorrente
Isbn: 88-7563-142-5
Genere: Politica, SocietÃ
Pagine: 320
Anno: 2006
Prezzo: Euro 17,50

Approfittando dell’occasione di avere a portata di mano Torino 2006 e i suoi impatti negativi, i due autori lungi dall’avversare la pratica sportiva, estendono la loro analisi al movimento olimpico nella sua interezza, sottoponendolo ad una critica impietosa che riporta alla luce un passato incompatibile con i concetti di fratellanza, solidarietà e pace che si vorrebbero affiancati ai giochi. Il libro ricorda così che le olimpiadi dell’era moderna sono scaturite da un monopolio della nobiltà del primo ‘900, riesuma momenti molto meno nobili, della doppia esperienza olimpica di Berlino e Garmish nel 1936 nazista, rammentando la ventennale presidenza dell’ex falangista Samaranch e l’attuale sponsorship di un grande fornitore americano di armamenti.
Ma sotto i riflettori finiscono anche i fallimenti delle passate edizioni olimpiche, i conflitti di interesse tra gruppi industriali torinesi e il vertice del Comitato Organizzatore, le inchieste della magistratura sugli appalti e della Commissione Europea sui finanziamenti di Stato, l’unanimità del consenso politico a favore di Torino 2006 e il ruolo accondiscendente dei media cittadini e delle associazioni ambientaliste più rappresentative.
Il libro nero delle olimpiadi di Torino 2006 Ú il risultato di 8 anni di denunce, ricerche e difficoltà degli autori che con il loro Comitato Nolimpiadi! e i suoi pochi amici hanno avuto il coraggio e la costanza di andare controcorrente. Scommettono però (oggi come nel 1997) che a fiaccola olimpica spenta saranno in molti di più a condividere le loro idee.


Gli autori: Stefano Bertone, avvocato, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato Danno alla persona da disastro ambientale in Il danno alla persona (Utet 2000) e Sangue affari (Fratelli Frilli Editori 2004). Luca Degiorgis, laureato in ingegneria meccanica, vive e lavora a Torino. Si occupa da anni di problemi di risparmio energetico e di sistemi di sfruttamento delle energie rinnovabili.
Entrambi sono co-fondatori del Comitato Nolimpiadi.


365bookmark.it

your blood is sweet like wine
and until i run out of vine
i’ll keep my seat on the edge of your mind



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Evelina Christillin Vicepresidente Vicaria
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Siore & siori, giù il gettone, altro giro altra corsa!
Modalità ‘Appuntamento a Belleville’: ON.

Val di Susa.
Bloccata 3 volte a Susa, nel centro del paese, dagli spontanei capelloni-anarco-vecchietti-insurrezionalisti della Congrega contro il TAV, il pistolone infuocato, la torcia olimpica.

Apriva il corteo dei marpioni per il loro quarto d’ora di notorietà , Monsieur FacciaComeIlCulo Questore Sanna, quello che nella notte dei pestaggi a Venaus capitanava gli anfetaminici poliziotti a caricare, a spaccare tutto, dall’alto della ruspa che sradicava la barricata. Sputi calci ed insulti contro la sua macchina, in gran quantità, tralaltro. Ma questa è cosa che non si dice.

Toroc fa e poi disfa: la fiaccola olimpica zompa su un furgone, e via senza pedaggio lungo la rapida e comoda autostrada, via verso l’alta valle dove si può festeggiare in santa pace la Grande Pestilenza 2006.
Tedofori depodestati dalla Trono della Telecamera corrono come topi da laboratorio su tappeti rotanti dentro furgoni appositamente compositi con finte montagne e muschio del passato Natale.

Ferrentino, mai tanto osannato, mai tanto benamato dalla plebaglia quanto enfatizzato dagli imbratta carte e dai vari Linguetta dei telegiornali, fa outing o coming out, rivela l’ennesima farsa del governante: da no tav, a si olimpiadi.
tanto sò robbe separate, no?
forse no. Ma il re, è quasi del tutto nudo. O meglio, lo è già, ma il vetro è sporco. Tempo di pulirlo e vedrete..
sempre che vogliate vedere, perchè se di lato c’è la regina che mostra le zinne, tutti a spippettarvi.
Hey tu porco, levale le mani di dosso. (cit)

La diretta su blackout, gli scritti:

da La Repubblica
L’ennesimo boicottaggio annunciato induce gli organizzatori a cambiare programma. I tedofori che avrebbero dovuto attraversare la Valle di Susa deviati a Bardonecchia.

SUSA (Torino) – La fiamma olimpica si Ú arresa ai No Tav. Dopo 33 assalti in poco più di cinquanta giorni, gli organizzatori del viaggio della fiaccola hanno deciso che un nuovo boicottaggio non l’avrebbero più sopportato. E a Susa, a cinquanta chilometri da Torino e a cinque giorni dall’inaugurazione dei Giochi invernali, gli organizzatori hanno deciso di dirottare il viaggio della fiaccola per evitare di farla attraversare la zona calda della contestazione al treno superveloce. Il tedoforo ha tirato dritto e ha puntato verso Bardonecchia.

Fin dal primo pomeriggio, un migliaio di dimostranti si erano radunati a Bussoleno per impedire il viaggio regolare della fiaccola. Cordoni di persone, tra cui molti giovani dei Centri sociali torinesi, avevano realizzato una sorta di “filtro umano” che avrebbe di certo condizionato la corsa dei tedofori e dei mezzi di accompagnamento. Tra l’altro, nelle scorse settimane, il sindaco di Bussoleno aveva fatto un’ordinanza per vietare il passaggio dei mezzi della Coca Cola, sponsor ufficiale del viaggio della fiamma e obiettivo principale della protesta dei “disobbedianti”.

Neppure Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana Valle di Susa e leader della rivolta No Tav, Ú contento di quello che Ú succeso a Susa: “Sono davvero molto dispiaciuto: Ú un segnale negativo per il movimento. Mi spiace molto che i tedofori non abbiano potuto seguire il loro viaggio”.

Il responsabile della comunicazione del Comitato olimpico Giselle Davies tende però a sminuire l’episodio: “I blitz dei contestatori sono cose del tutto marginali. Ricordiamo invece che la fiaccola Ú stata accolta da sette milioni di italiani: questa Ú la cosa più importante”.




Comunicato Movimento No TAV
La fiaccola non passa dalla bassa Valle di Susa

Il percorso della fiaccola olimpica, contestato ovunque, ha subito l’ennesimo smacco nel passaggio nelle Valli olimpiche. La Valle alta e bassa aspettava con calore la fiaccola, centinaia di manifestanti no tav erano presenti per le strade di tutti i paesi ove dovevano avvenire i passaggi.
Un’assemblea popolare tenutasi a Bussoleno il 2 febbraio, aveva sancito la volontà di impedire il passaggio del carrozzone pubbliccitario, accogliendo la campagna di boicottaggio della Coca Cola.
A Susa è sfilata nel centro città, scortata da numerosi mezzi delle forze dell’ordine, fra le bandiere no tav e le contestazioni.
Il presidio di Bruzolo vedeva alcune centinaia di manifestanti iniziare a bloccare la statale e muoversi verso quella parallela.
Bussoleno dalle 15, nel piazzale della stazione, vedeva crescere la presenza dei valsusini arrivando in almeno un migliaio a bloccare la statale, pronti a passare sull’altra.
Il Toroc invece si ritira, la fiaccola non scende in bassa Val di Susa, viene caricata in macchina in autostrada tra Bussoleno e Susa e se ne torna a Bardonecchia con diverse ore di anticipo. La scusa per cui sarebbe tornata indietro è il tentativo di spegnimento avvenuto da un no tav utilizzando la sua bandiera.
-“Manterremo viva la mobilitazione nelle giornate olimpiche” ( punto 5 del documento presentato dai comitati dopo la liberazione di Venaus)

comitato di lotta popolare no tav
www.notav.info




Promemoria sul vice questore Sanna

Il Sanna e l’altro

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«Ci hanno caricato, venite tutti a Bussoleno». La notizia del violento blitz notturno di carabinieri e polizia al presidio No Tav di Venaus si è diffusa come un tam tam fin da subito fra gli abitanti della valle attraverso gli sms.
[…]
Erano le 3.30 di mattina quando diverse decine di agenti sono arrivati con delle camionette al cantiere, dove da una settimana i comitati degli abitanti della valle di Susa hanno costituito un presidio, attivo giorno e notte, per impedire l’inizio dei lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ne sono seguite delle «scaramucce» (secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine) tra manifestanti e agenti e «vi sono 4-5 feriti da entrambe le parti». Ma se la polizia parla di «scaramucce» i manifestanti raccontano di essere stati colti nel sonno e manganellati violentemente e senza motivo.
[…]
«In ospedale sono finite 12 persone – dicono dai Comitati di Lotta Popolare No Tav Valle di Susa – fra i più gravi un ragazzo che colpito al capo che ha perso conoscenza subito un giornalista di Torino cronaca e un fotografo di repubblica». E sono ancora i Comitati a diffondere i particolari dell’aggressione notturna: «La prima carica della ruspa è stata guidata dal vice questore Sanna, che, rivolto ad un ragazzo che stava sulla barricata, ha gridato “Uccidilo, uccidilo».
[…]
L’intenzione dei contestatori a Venaus, ribattezzati “No Tav”, è di impedire che l’area diventi il cantiere per la realizzazione di un cunicolo esplorativo, largo sei metri e lungo circa sette chilometri, che dovrà servire a testare la natura geologica dei terreni, in un’area in cui in futuro dovrà correre il tunnel di base della ferrovia. Secondo la polizia, i terreni sono stati sgomberati e saranno restituiti alla società incaricata dei lavori. A gettare benzina sul fuoco già dai giorni scorsi anche le dichiarazioni del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che alla Camera aveva parlato del rischio di infiltrazione di «gruppi eversivi» nelle proteste pacifiche, citando in particolare il caso della Val di Susa.
[…]

Torcia umana is tha way.
I don’t like Hollywood
I don’t like hoo-llywood
I don’t like hoo-lly-wood



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Bruno-Rambaudi – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Questa “polemica”, ricordo, si spalma indifferentemente per ogni mega-maxi evento. Sempre qui in sabaudiolandia, stessa sorte fu per i mundial di Itaglia90, che ancora vedo il pennone dell’aborto dello Stadio delle Alpi da casa… esattamente un po’ più a sinistra di dove c’è la bandiera rossa ‘Passion lives here – welcome to Torino 2006’.
Non vogliono le nostre vite,
non vogliono rinchiuderci,
non vogliono plasmarci,
vogliono
solamente
i
nostri
soldi.

http://www.ansa.it/main/notizie/regioni/piemonte/news/2006-02-02_703682.html

ANSA – TORINO, 1 FEB
Fioccano le prime multe a Torino per chi non rispetta le norme sulla pubblicita’ in periodo olimpico. E’ accaduto ad alcuni commercianti che avevano addobbato le vetrine con i simboli dei Giochi e con gadget privi del marchio originale del Cio e persino alla societa’ pubblica dei trasporti urbani, il Gtt. I vigili urbani hanno controllato ed hanno scoperto oltre un’ottantina di manifesti e insegne ‘fuorilegge’ comminando sanzioni da 147 euro l’una.



e una piccola postilla, sempre sui nostri soldi, correzione delle sanzioni olimpiche per transito in corsia olimpica.
http://www.comune.torino.it/olimpiadi/muoversi/corsieolimpiche.htm
Multe da 35 a 71 euri. Ne hanno appioppate a go go..

Tarocco & Marocchinata is tha way.
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuuh
Uh-uuuuuh.

credevi sarebbe stato facile?



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Pierpaolo Maza – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

dal Corriere della Sera.

http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id={B6176541-3539-43A0-B670-0185F620B6E1}

01 feb 19:18 Torino 2006: cedimento a una struttura del Sestriere

TORINO – Parziale cedimento per il Mediacenter delle televisioni allestito per le Olimpiadi invernali a Sestriere Colle. Il cedimento, che non ha provocato danni alle persone, e’ dovuto “all’assestamento della struttura stessa” secondo un comunicato. Sospese temporaneamente le attivita’ di allestimento delle televisioni. La ripresa dei lavori della struttura e’ prevista nelle prossime 24 ore. (Agr)


ASsESstamento della struttura stessa?!?!
Praticamente il palazzo si è spaparanzato sulla montagna…
Beh, dopo l’Arco Olimpico, costurito in Polonia con materiali di scarto, crepatosi e inclinatosi dopo 2 giorni dall’installazione…

Edilizia Pacco is tha way.
E’ una questione di qualità
o una formalità, non ricordo più bene, una formalità?

Non studio non lavoro non guardo la tv
Non vado al cinema
NON FACCIO SPORT.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Mario Pescante – Membro Ufficio di Presidenza
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Volontariamente, testiamo le zone a bassa pericolosità, laddove gli attacchi a bassa intensità di Pisanu potrebbero materializzarsi.

Mi invischio qui:

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Villaggio Media Mortara e Villaggio Media Verolengo
Sono due comprensori residenziali compresi nel Programma di Riqualificazione Urbana denominato Spina 3, nella zona nord della città, che si configurano come distinti ed indipendenti l’uno dall’altro. Questo è l’unico caso di progetto di interventi residenziali a carattere privato, con un finanziamento parziale a carico della Legge 285.

Capacità posti letto Mortara: 1464
Capacità posti letto Verolengo: 1380
Distanza MMC: 10 Km circa


Qui, dove lo scempio lascia posto allo scempio.
L’ex cuore malato, massatumorale del presente, la bestia del passato, pulsava e viveva, le ex acciaierie Teksid, che rifornivano di metalli itaglia, Fiat ed europa limitrofa -falciando tumori come manciate di soldi al casinò di Nizza- lascia posto alle nuove banlieu (in attesa della guerra).
AKA
tirano giù un fabbricone (che ricopriva un’area pari ad un potenziale parco cittadino inesistente in europa per metratura) per post-atomizzare la post-industriale periferia nord.
AKA
La Zzzona.
AKA
dove ci sto.

Andiamo per gradi, dello scempio evidente, del Bennet ne parliamo in altra sede, ai posteriori, restiamo in tema olympiadi, restiamo allo scempio delle lobby.
Palazzoni tirati su con lo sputo, in fretta e furia come ovunque, radendo al suolo e poi ripulendo & ricostruendo con velocità assurda a ritmi di lavoro cinesi, cattedrali nel deserto, nuove banlieu, periferie abbandonate a se stesse, progetti di quartieri dorimitorio per i bauscia milanesi o per i barottibauscia pendolari, allargamento e ripulimento delle periferie pronte a marcire al ritmo dell’accelerazione dell’avanzamento tecnologico dei Novanta.

Verrà tutto rivenduto, quando sarà finito.
Ci sarà anche l’attico del comune, 300 mq affittabili per feste, pary, convention, vista Ipercoop e zona degradata a prezzo modico.
Ma:
non ci sono i campanelli.

Prima di essere fermato dal solerte Volontario2006 -dio li abbia in gloria, se mai ne esiste una (di gloria, obiously)-
spulcio tra tutti gli edifici, spio gli americani, gli inglesi, i japan tra le serrande senza tende, dietro le luci ancora accese.
Non ci sono i campanelli ai portoni.
Non esiste portone.

Quando li rivenderanno o affitteranno, come cazzo vado a trovare la signora Pina del quinto piano?
A chi suono?

Chips sotto pelle is tha way.
M&m’s per Gianfranco Bianco PezzoDiMerda the alternative.
Your sorrow, tomorrow.
Is your last cup of sorrow
what can you say?
finish it today.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Cesare Vaciago – Direttore generale
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da baubau.

Notizie dalla zona rossa
Notizie olimpiche:

Tra via Millefonti e Corso Caduti sul lavoro, in via Ventimiglia, esiste uno spiazzo di cemento con alcuni filari di alberi di altro fusto. Accanto la scuola di amministrazione aziendale e a poche decine di metri dal palavela.
Ci abita in zona mio padre.
Stamattina mentre andavo a pranzo da lui ho cambiato strada a piedi, percorrendo via Ventimiglia appunto per vedere la zona .
In mezzo ai filari citati, da molti anni, pur nello squallore del cemento che le circondava, esistevano alcune altalene e altri piccoli giochi per bambini.
SCOMPARSI————-
Al loro posto un efficente parcheggio per auto che riempie il tratto indicato, a servizio del Palavela.
Ancora un piccolos egno della merda olimpica e della giunta che sgoverna la città, la giunta degli sgomberi, degli immigrati assassinati dalle forze dell’ordine con il complice silenzio del sindaco.
Ad aprile si voterà, rifondazione di torino è alleata con il centrosinistra che sgoverna, complimenti………..

Bau

p.s la se mail la invio anche a compagni/e torinesi e non .
We’re coming to pillage your village
We’re the cowboys from hell.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Franco Capra – Rappresentante permanente dei 9 Comuni e delle 3 Comunità Montane interessate dai Giochi Olimpici
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da baubau.

Notizie dalla zona rossa

è bello vivere in una valle olimpica…….:-))

visto che abito in zona rossa tra stadio comunale e villaggio olipifiat, magari ogni tanto vi assillerò cone qualche cronaca…giusto per fare il punto.
Vi ho inviato un pacchetto mentre ero a Genova per lavoro, spero sia arrivato, fatemi per favore sapere che dentro c’erano parecchie cose sul g8, su Carlo ecc….

Dunque, colgo intanto l’ occasione per salutare i digossini che intercettano le nostre comunicazioni, CIAO RAGAZZI e buon lavoro.

Allora, da ieri è stato completato il lavoro di sigillatura dei tombini in via Nizza, via Giordano Bruno, vie limitrofe (abito in via Filadelfia quasi angolo via Giordano Bruno e anche qui in giro tutto è sigillato).
Mi hanno detto, ma la voce non è certa e quindi prendetela molto con beneficio di inventario, che la sigillatura costerebbe 20 � a tombino..

Sono state spostate anche molte fermate dei mezzi pubblici, anzi per chi abita in zona comunico che l’ultima fermata utile di via nizza direzione moncalieri è quella all’altezza di via nizza angolo via Baiardi, dopo sono cazzi vostri, la successiva di tutti i mezzi è quella di via Nizza altezza corso Caduti sul lavoro, in mezzo il vuoto di circa 700 metri e tre fermate soppresse.

la linea 14 che percorre il tratto di via Giordano Bruno da Corso Sebastopoli in direzione stazione Lingotto ferma all’altezza di via Filadelfia e dopo da come mi pare solo più alla stazione lingotto, ma di questo non sono sicuro e quindi è meglio telefonare alla GTT per chi deve scendere.
So’ che sopprimeranno le fernate intorno al villaggio olimpico, quindi in teoria da via Filadelfia alla stazione a piedi per circa 1 km e mezzo.

Evidentemente i nostri servissi segreti sanno che i cattivoni potrebbero sequestrare un autobus, con il tram la vedo più dura, imbottirlo di materiale a scoppio e BUM davanti ad uno degli impianti in zona.

Hanno già spostato tutti i tipi di bidoni, poi passeranno a sigillare quelli vicino le fermate dei mezzi, come le buche delle lettere, pericolosissime….

Va’ bene, sono cazzate scritte così, ma tanto per sdrammatizzare anche un poco…..

Ovviamente, qui è pieni di posti di blocco volanti (cioè improvvisi), fissi, brutta gente in divisa che gira (i bar sono contenti per gli affari…..) .

Alla prossima.

………………è bello abitare in una valle olimpica………………………..

Bau
Now everything’s ruined
yeeah
Now everything’s ruined
yeeah
Now everything’s ruined
yeeah



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]
The President !

Valentino Castellani – Presidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Olè.
oggi sono partite le corsie olimpiche.

Per chi ci passa senza autorizzazione, 30/35/40 euro di contravvenzione.
Idem ai caselli della tengenziale verso le montagne.

Ingorgo si tha way.