Tell me noooow
what do you look like youuu


the metronome was wrong again
my heart has surely gone and skipped a beat
now the rhythm is all right
and i can understand your point of view



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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La fiamma Olimpica – Stadio Comunale (ribattezzato Olimpico, verrà rinominato Grande Torino dopo le olimpiadi, sarà la casa del Toro, che coabiterà con la Gobba fino a quando non avranno terminato i lavori di restauro al Delle Alpi.
_accesa dal 09.02.06, ore 23.00..

La crisi del gas è sventata, dicono.
La crisi del gas non è mai esistita, dico. (e non da ora, da quando hanno occupato il tempo e le orecchie con questo chiacchericcio disconnesso che dovrebbe giungere dai ghiacci siberiani)

Abbiamo le targhe alterne come prassi dagli ’80, prassi peraltro inutle, e non sono io a dirlo, ma è l’aria, che indubbiamente una merda.
Abbiamo le corsie olimpiche, vuote.
E non scherzo.
Le fantomatiche corsie olimpiche, quelle che ci hanno dimezzato le Nostre Strade e ci hanno raddioppiato le Nostre Code, le Nostre File; quelle che dovrebbero essere dedicate a tutti coloro che sono direttamente coinvolti con la tragedia olimpica e che in realtà non ci sono – e ne parliamo presto – e che in realtà non necessitano di suddette piste.
E raddoppiano le code, i tempi di percorrenza, il traffico, i blocchi, gli ingorghi, i civic a multare i pirati e così via..
e raddoppia l’aria di merda. e sbuca il buco del toroc. e sbuca il gas.

GAS, auto, petrolio, oro nero, soldi.

Qualche appunto, fate voi i collegamenti:

-Crisi del gas, petrolio alle stelle, Fiat in blocco, Lapo in bonza coi trans.
-1999 Torino vince la candidatura per le olimpiadi invernali.
-2004, muore Giuanin Lamiera.
-2006, cerimonia di apertura delle olimpiadi, Italioticamente Patriottica Parata del paese delle banane e dei quaquaraquà, in un delirio di conferma dell’unonione italia=spaghetti – pizza – mafia – mandolino (mancava solo R.Arbore..), sale sul palco anche la Ferrari, guidata da Badoer. Ferrari, rossa, cavallino, benzina. Poco invernale, poco olimpica.
-dopo il 2004, con la morte di Agnello, diventa presidente onorario: Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ferrari S.p.A. (e nel corso degli anni, presidente Fiat, Industriali etc etc etc)
-Pininfarina disegna il bracere olimpico
-Pininfarina si contende con Giugiaro oltre il 90% dei diritti sul design di tutti i prodotti di marchio Fiat (o associati, una vera e propria galassia, tra cui Lancia, Alfa Romeo.. e guarda caso, Ferrari.)



http://www.raisport.rai.it/sportarticolo/0,10719,26603,00.html

21 dicembre 2005
Svelato il braciere
E’ una torre di 57 metri che custodira’ cinque fiamme

E’ stato svelato il braciere olimpico di Torino 2006, curato da Pininfarina, che custodira’ cinque fiamme, una per ogni cerchio olimpico. Si tratta di una torre di 57 metri, alta quanto un edificio di 20 piani, formata da 5 tubi lanciati verso l’alto. Il fuoco brucera’ 8 mila metri cubi di gas all’ora, per un totale di 2,8 milioni di metri cubi. Ma resta una sorpresa come sara’ accesa, la sera del 10 febbraio, la fiamma delle Olimpiadi di Torino 2006.





Da un breve calcolo effettuato da un esperto di emission trading è venuto fuori che, in base a questi dati l’impianto emetterà in 2 settimane la bellezza di circa dinquemilacinquecento tonnellate di CO2.
In base al mercato delle emissioni l’impianto rientrerebbe tra i soggetti obbligati al monitoraggio delle emissioni esattamente come una piccola centrale di teleriscaldamento.
Gli 8 mila metri cubi di gas all’ora, corrispondono a un totale di 2,8 milioni di metri cubi in quanto rimarrà acceso ininterrottamente per 15 giorni (la durata delle Olimpiadi). Per dare un’idea, ed allo scopo di informare, il gas utilizzato potrebbe soddisfare il fabbisogno medio di 2800
famiglie per un anno.




E parlano di cellule ad idrogeno e pannelli fotovoltaici per i villaggi degli atleti.
180 mq x 25 kwh di pannelli, che visto il consumo medio di tutte le attrezzature dai carica batteria per i cellulari a quelli per le telecamere, dagli strumenti per la messa a punto degli oggetti di gara (sciolina ed elementi che li riscaldano), alle semplici banalità quotidiane (forni, phon, frighi, lavatrici) i consumi andranno in cifra esponenziale per eventi con coinvolgimenti di masse di persone.
25 kwh, mi ci pulisco il culo.
con le nuvole e la nebbia che avvolgono torino, visto che son pannelli fotovoltaici, funzionano col sole dei caraibi, mi ci pulisco il culo due volte.



Ma non finisce qui, perchè con la facciadaculo che li contraddistingue, pigliano per il culo chiunque, che tanto, anestetizatti come sono, neanche c’arrivano.

http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html

Braciere Olimpico Torino 2006
21 Dic 2005
In anteprima le immagini del simbolo che racchiude la Sfida e lo Spirito Olimpico

Il Presidente del TOROC Valentino Castellani e l’Assessore alle Olimpiadi della Città di Torino Elda Tessore hanno presentato in anteprima alla stampa le immagini del Braciere Olimpico di Torino 2006.

Simbolo storico tra i più importanti nel contesto olimpico, il braciere ha il ruolo di proteggere e custodire la Fiamma Olimpica nel corso dei Giochi. Sin dal 1928 (anno in cui venne formalmente introdotto) segna l’inizio e la fine delle celebrazioni olimpiche e, in un equilibrio perfetto tra simbologia, design e funzionalità consente al Paese ospitante di esprimere la cultura, l’anima e la storia di un’intera Nazione.

Il braciere sarà alimentato dal gas metano fornito da Italgas, Sponsor dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali in qualità di Fornitore Ufficiale. Alla presentazione ha preso parte il presidente di Italgas, Alberto Meomartini.

Il design del braciere di Torino 2006 è stato curato da Pininfarina, che ha ideato e ingenierizzato anche la Torcia Olimpica. Il progetto creativo nasce dalla volontà di rappresentare in un unico oggetto la tensione della Sfida Olimpica: 5 colonne portanti si lanceranno verso l’alto con forza e dignità, rappresentando i valori dello Spirito Olimpico. Nella corsa verso il cielo, la tensione agonistica genererà una torsione, pura energia, che si trasformerà immediatamente in Fiamma.

Con i suoi 57 metri di altezza (il corrispettivo di una casa di 20 piani), il braciere olimpico di Torino 2006 è destinato a guadagnare il primato di braciere più alto nella storia delle Olimpiadi. La sua struttura è infatti composta da 3 ‘conci’ (segmenti) rispettivamente di 31m, 15m e 11m (la parte torcente). Data l’altezza dello Stadio Olimpico (circa 26m), il braciere sarà visibile dall’intera città già dall’arrivo del primo segmento, il quale supererà di ben 5 metri l’altezza dello Stadio Olimpico. Il braciere si comporrà di 5 strutture tubolari del diametro di 60 cm, che si articoleranno all’interno di una circonferenza di 3 m di diametro. Un sesto tubo centrale partirà dalla base ed arriverà alla sommità allargandosi negli ultimi tre metri, così da permettere la presenza dei bruciatori necessari per ottenere una fiamma di ben 4 metri di altezza. I 5 tubi esterni subiranno una torsione nella parte finale e saranno attraversati da quello centrale.

[…]


Il raich, la terra.
Il fuhrer, reintrodusse alle masse il tedoforo e il braciere, le precedenti edizioni furono solo bufale. E non strinse la mano a Jessie Owens, negro, americano, vincitore.

Ma noi custodiamo l’animo vero delle olimpiadi, la fratellanza tra cazzo e figa. tra soldi e portafoglio.
A noi.

Black Hole Sun is tha way.
Everyday i love you less and less.
and less
and less
and less
(none).



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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_Estil, Dementiev, Piller Cottrer – Norvegia, Russia, Italia, Medaglie Fondo 30km Tecnica Classica, Pragelato

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Dice il papa, che si applichi la tregua olimpica.
che sia simbolo di pace, che si faccia allamore e non allaguerra.
che lo si faccia senza goldone, tra uomo e donna e che si propsperi mantenendo forte, sana e pura la razza.
hail.

http://www.lastampa.it/torino2006/cmsSezioni/cronache/200602articoli/2305girata.asp

COMBINATA CON PILLER HA DISEGNATO UN FASCIO LITTORIO SULLA PORTA DELLA CAMERA
Il fondo va a destra: Checchi alla Di Canio
«Saluto romano sul traguardo se vinco»

12/2/2006
Stefano Mancini

PRAGELATO. Stessa camera, stessa bandiera. Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi dividono spazi e ideologie nello chalet di Pragelato che ospita l’Italfondo. Sulla porta hanno appeso un foglio: il disegno di un fascio littorio, le scritte «camerata Pietro» e «camerata Vittorio». In camera troneggia una sciarpa nera marchiata «boia chi molla». Li divide l’accento: uno è veneto di Pieve di Cadore, l’altro laziale di Subiaco. Per il resto si intendono come fratelli.

Checchi sogna una vittoria alla Di Canio: «Taglio il traguardo per primo facendo il saluto romano». Poi ci ripensa: «Meglio di no, sai che casino succede qui alle Olimpiadi. Pensiamo innanzitutto a vincere». Papà Pierluigi gli dà la carica: «Lascia perdere la tattica. Non me ne frega niente di un ottavo posto». I genitori di Valerio hanno aperto «Casa Subiaco», un villino a trecento metri dall’arrivo della pista di fondo. Sono pronti a celebrare le imprese del pargolo con bucatini all’amatriciana e un abbacchio da primato. «Aspettiamo la visita dei ministri Fini e Alemanno», aggiunge papà Pierluigi. Poi strizza l’occhio: «Quello più di sinistra qui vota An».

Oggi si fa sul serio. Il fondo apre con la combinata maratona: 15 chilometri a tecnica classica e 15 pattinati. A metà gara c’è il cambio degli sci. Il camerata Pietro è preoccupato: «Ho visto le facce di quelli della Gundersen (salto più 15 km di fondo, ndr) all’arrivo. C’era da rimanere choccati». L’anello è lungo 3750 metri, di cui oltre cinquecento in un’unica, interminabile salita. Affrontarla con il passo alternato del vecchio sci nordico è un conto, a pattinarci c’è da sputare i polmoni. «Meglio risparmiare energie nella prima frazione e poi dare tutto», aggiunge un camerata Valerio poco in sintonia con papà. Piller è juventino: «Se la gara va come dico io, mi sta bene anche un 10 a 0 per l’Inter». Significa podio? «Non vorrei sembrare scaramantico, ma quella parola ho smesso di pronunciarla. E anche quella cosa che danno a chi sale là sopra».

La medaglia. Il via alle 13,45. Il rituale preparatorio è stato provato in allenamento: sveglia alle 8, colazione con pane, burro, miele e marmellata, latte con cereali, caffè. Poi la preparazione degli zainetti personalizzati con messaggi apolitici: «killer piller» e «Checchi falli secchi». Un paio di spuntini di avvicinamento in mattinata (troppo pesante un pranzo completo) per accumulare scorte di energia. A mezzogiorno partenza per le piste: 50 minuti di riscaldamento, la prova dei due tipi di sci e la scelta delle scioline. La partenza è in linea. Piller e Checchi partiranno probabilmente dalla terza fila (conta la classifica di Coppa del Mondo, snobbata dagli azzurri per preparare i Giochi). «Finora l’atmosfera è stata tranquilla – racconta Checchi – a parte i controlli assidui per ragioni di sicurezza. Sembrava una normale trasferta di Coppa. Adesso invece si fa sul serio».

Fanno parte del quartetto azzurro anche Giorgio Di Centa (che al pari di Piller Cottrer potrebbe regalare una medaglia all’Italia) e Fabio Santus. Le ragazze gareggeranno alle 10 e su una distanza minore (7,5 più 7,5 km). Gabriella Paruzzi, alla quinta Olimpiade, mostra un moderato ottimismo dopo una stagione grigia: «La mia forma è buona. Se quella delle altre è ottima ci sarà poco da fare. Obiettivo? Andare al massimo delle mie possibilità. Trovare il limite del mio corpo. In una delle gare più belle della mia vita sono finita ottava.

Era il ’91 ai Mondiali di Val di Fiemme: per me quel risultato rappresentava più di una vittoria». Sabina Valbusa è la seconda punta. «Le cose importanti arrivano se non ci si pensa troppo», filosofeggia. Arianna Follis e Antonella Confortola completano la formazione senza troppe ambizioni.



Naturalmente, Piller, è un caramba.
come quelli di carlo.



(tralaltro :
https://www.supportolegale.org/?q=node/655 http://italy.indymedia.org/news/2006/02/987219.php)
Supercazzolaprematurata.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Sestriere – Il villaggio degli atleti
_I torrioni del Sestriere.
L’intera vallata, sino ai limitrofi lembi di terra che vanno verso Bardonecchia o Claviere, Monti della luna e vicini, sono costellati da queste abominevoli torri, che poco stonano con il bianco della neve. Grosso pugno in un occhio sono invce in tutto il periodo di disgelo. Costruiti per volontà di Giuanin Lamiera nei ruggenti anni 60/70/80 come residenza estiva per i Suoi Operai, come brufoli sulla faccia di un adolescente segaiolo ci restano sul groppone ogni qualvolta spingi il naso fuori di casa, lontano più dagli obblighi che dalla città.

Situazione inquietante.
E paradossale.

la fiaccola mi scorre sotto casa.

Al più saranno duecento-trecento sfigati ad assistere alla sfilata, qui nella periferia della torino nord.
Per mezz’ora abbondante il cavalcavia e il corso (cso Grosseto) che porta allo Stadio Delle Alpi è bloccato.

Una doppia accoppiata di classi deportate, direttamente dall’aula delle medie inferiori o dai giochi delle elementari, seduti sul guardrail metallico, sparati dai raggi di un sole insolitamente brillante.

Consueta congerga di vecchietti. Guardano la fiaccola come i lavori in corso.

Tripla combo di pulmann di disabili & handicappati di varia forma e sorta. Carrozzine dove passano le macchine.

[Elicotteri ed F18 svizzeri, no fly zone per 5 miglia aeree a partire da una scorreggia da casa mia]
.

arrivano dei defender e dei cellulari. Ne conto una ventina, qualche digossino noto, qualche auto blu.

spuntano delle bandierine della samsung, alcune cocacola. gli omini in tenuta ne distribuiscono a manciate, suonando i campanelli di tutti i primi piani delle case.

.

arrivano i tir e i furgoni degli organizzatori, seguiti a ruota da quelli degli sponsor, con tanto di troie in bikini e musica trendy giovane appalla.

in totale saranno cinque/seicento persone dell’organizzazione contro duecento spettatori.

.

Passa la fiaccola, qualche scorreggia, un paio di peti e nulla di più.
Rientro in casa, chiamo in radio, faccio la diretta, e vaffanculo.

Impaled Nazarene is tha way.



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Voglio andarmene.
Ci si chiedeva come sarebbe andata. e pare di stare a Saigon.

Ci si chiedeva come sarebbe stato. e si diceva che i disobba e gli altri avrebbero fatto le capriole premeditate, l’aska e gli anarchici le molotov vere, gli sbirri, i cazzi e i mazzi.

Sappiamo che:
l’aska fai comunicati stampa che paiono di casarini e soci.
i sindaci in valle, hanno il portafoglio che langue, ma soprattutto non si sputtanano per la gloria come noartri.
ci sono sbirri ovunque.
ci sono gli elicotteri.
che vi dicono un sacco di stronzate, ma proprio tante.
che i giovanideicentrisociali c’hanno ben al di sopra l’età della definizione GgGgiovane e non sono disobbedienti.
che c’abbiamo i coglioni girati.
che è una merda.

che è una merda.
merda.



800 euro per un posto per lo spettacolo d’apertura che è ora in onda.
25000 euro il catering per la puttana che succhia il cazzo a bush jr.

Pessimismo & Fastidio is tha way


Ps postumo, junta del post.
Lo so siamo scrausi.
Lo so la musica è quella che.
Lo so ci sono cappelle a gogo e fastidiosismo all’ascolto.
Lo so, ma ascoltate radio blackout. in streaming.
da dove volete.
www.ecn.org/blackout
il resto è noia, la tecno è una merda.
i-i-issso.la-po-po-ppposs-se
aalll.starrr_
e leviamoci sto sfizio
e boh.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Pinerolo – Vista dell’interno del palazzo del curling di Pinerolo
_Pinerolo, ad una trentina abbondante di km da Torino, sventrato da una pista di pattinaggio enorme che resterà inutilizzata, perchè il Curling è sport ben poco italico ma soprattutto ben poco diffuso. 13 squadre circa per tutto il territorio del nord’italia, organigramma non disponibile alla ricerca sul sito della FISG (Federazione Italiana Sport su Ghiaccio)

Fulco Pratesi è un buco di culo piegato a novanta.
Falso & Borghese.
Ma quando le finte paranoie arrivano anche da i così detti ‘accreditati’..

http://www.repubblica.it/2006/a/speciale/altri/2006olimpiadi/rapportowwf/rapportowwf.html

A due giorni dall’inizio delle Olimpiadi invernali l’associazione ambientalista
ha dato le prime valutazioni sull’impatto delle nuove strutture costruite

Wwf, sufficienza ai Giochi di Torino
“Ma i punti negativi sono ancora pesanti”
Tra le opere criticate, la pista per il Bob e quelle per il salto del trampolino (“due cazzottoni”)
Giudizio sospeso per le strutture temporanee. Rassicurazioni dagli organizzatori

TORINO – Il voto del Wwf sulle Olimpiadi di Torino è “sufficiente”. A due giorni dall’inizio dei Giochi invernali l’associazione ambientalista ha espresso le prime valutazioni sull’aspetto organizzativo e regolamentare e sull’impatto ambientale “anche se – spiegano – una vera e propria analisi potrà essere fatta solo alla fine dell’evento”. Nel rapporto “Ghiaccio, neve, città”, dunque, il Wwf dà un giudizio tutto sommato positivo anche se a sospendere ogni verdetto “c’è la necessità di comprendere cosa avverrà delle strutture temporanee realizzate nei siti di montagna” (come tribune, bagni, area media e sponsor).

Gli elementi positivi riguardano innanzitutto la destinazione post-olimpica di alcuni impianti, la coerenza col piano regolatore ed i principi di bioarchitettura con cui è stato costruito il Villaggio Olimpico torinese. (NDA. Vedi #11) A questo si può anche aggiungere lo sforzo fatto un po’ ovunque per utilizzare impianti e strutture esistenti, per la localizzazione in aree urbane di gran parte di quelle nuove, la riduzione dei bacini di innevamento al minimo necessario, la predisposizione di una serie di piani di sostenibilità (tra cui il piano trasporti, il piano rifiuti e il piano acque).

Tra i punti negativi, invece, il Wwf “pur prendendo atto degli sforzi fatti nella ricerca di una possibile compatibilità dei Giochi, mette sul piano della bilancia gli aspetti che intaccano gravemente l’ambiente montano”. In particolare, spiegano, “si sono volute costruire in aree delicate e di pregio ambientale impianti imponenti – definiti dal segretario aggiunto del Wwf Gaetano Benedetto due “cazzottoni ambientali” – per due discipline sportive assai poco praticate nel nostro Paese, come la pista del Bob e quelle del trampolino per il salto”. Per i trampolini non sarebbe stata rispettata la cosiddetta “opzione zero” (in gergo, il non intervento) in considerazione della vicinanza con gli impianti francesi di Abertville. Inoltre, “sono stati realizzati tre trampolini per l’allenamento non previsti e non necessari, ignorando così i vincoli idrogeologici, quelli paesaggistico-ambientali e la possibile interferenza con zone tutelate d’interesse comunitario.

Altro aspetto critico sarebbe quello dell’innevamento artificiale: “Per innevare con uno spessore di neve artificiale di appena 30 centimetri un’area di 5,5 milioni di metri quadrati – spiegano dal Wwf – si calcola che si dovranno consumare almeno 825 mila metri cubi d’acqua”.

E le critiche non si fermano nemmeno davanti al già “maltrattato” fuoco olimpico: il braciere, in particolare, è accusato di consumare troppo. Per il Wwf, così, si potrebbero ridurre i consumi facendolo diventare “simbolo di sostenibilità: mentre ora farà bruciare per 15 giorni 8 mila metri cubi di metano all’ora, quanto serve in un anno a un paese di 3500 abitanti”.

“Il Wwf – conclude il comunicato – pur ritenendo l’esperienza di Torino complessivamente positiva rispetto ad esperienze analoghe anche recenti, auspica che debbano essere gli stessi Comitati olimpici internazionali e nazionali a centrare con maggiore efficacia l’obiettivo ambiente, soprattutto se eventi sportivi così complessi avvengono in luoghi sensibili come le Alpi, protette da un’apposita Convenzione internazionale”, ha detto Gaeteano Benedetto, Segretario aggiunto di Wwf Italia.

Secca invece la risposta di Mimmo Arcidiacono, presidente dell’Agenzia Torino 2006, che ha realizzato le due opere più contestate: “Direi che i cazzottoni se li sono dati loro: il trampolino è citato ad esempio nel mondo come poco impattante, tanto che non si vede dall’altra parte della valle. Per la pista temporanea di bob, mi chiedo con quale tecnologia inedita vogliano realizzarla, perché oggi non ne esistono”. Sulle strutture temporanee la competenza, invece, è del Toroc. Roberto Saini, responsabile ambiente del comitato organizzatore, tranquillizza così il Wwf: “Cominceremo a smontare le strutture temporanee dal giorno dopo la fine dei Giochi, il 27 febbraio”.
(8 febbraio 2006)



La valle sono tre anni che è ampiamente stata sventrata.
Hanno cominciato costruendo una quantità spropositata, in posti spropositati, laghetti artificiali in quota (sopra i 2000mt) che si sono mostrati per più di due anni come fosse profonde e larghe rivestite da una bella pellicola di spessa plastica verde fosforescente. Anche gli impianti di risalita sono stati modificati, sostituendo gli esistenti, funzionanti, con degli shuttle enormi e scintillanti d’acciao.
Il tutto in zone che anni passati avevano visto il vaglio di una faticosa bonifica per renderli posti accettabili e non degni della palude de la Storia Infinita.
Loc. Sagna Longa, sopra Claviere, versante Italiano, prendeva il nome dalla ‘sagna’ ovvero la zona paludosa prima dell’avamposto della decina di baite di pastori e villeggianti vari che avevano la loro casetta nascosta e mimetizzata nel bosco. Ora il bosco è spelato, al posto della bonificata palude c’è un enorme laghetto.

La pista di bob ha avuto la vita più travagliata, rimbalzando da un paese all’altro, con sondaggi e carotaggi di vario genere che bloccarono i lavori a più riprese -sino a spostare il sito- causa presenza di uranio e amianto. Le polveri giunsero sino a torino.
Inizialmente la pista di bob doveva cintare un piccolo paesino tranquillo poco sotto Bardonecchia, Beaulard, che dopo varie petizioni, ringraziando l’amianto, ha visto spostare il folle progetto della pista che avrebbe dovuto fungere da ‘cintura’ per l’intero agglomerato di case (per lo più case di vacanzieri e qualche abitante fisso, massimo 2000 persone); la pista infatti sarebbe dovuta correre interamente attorno alle case, contenendo gli spalti con gli spettatori all’interno del centro e nelle vie del posto.
alla follia non c’è limite.

Il trampolino, col cazzo che non si vede dall’altra parte della vallata. E’ uno sfregio aperto, una lingua di cemento dipinta di verde innaturale nel versante del monte. Praticanti del salto con gli sci in italia: 2 persone.
Tralaltro, si sono infortunati nelle prove entrambi due giorni fa, ad uno è stata asportata la milza.

Coz i’m living in a material world is tha way.
E la vita
e la vita l’è bela, l’è bela
basta avere un’ombrella
ti ripara la testa
e sembra un giorno di festa.
festa.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Panoramica del Palavela
_eredità dei festeggiamenti del 1961 per il centenario dell’unità d’Italia.
Sito in corso Unità d’Italia, era il fulcro di un intero polo/centro fieristico totalmente in abbandono da tempo immemore, la zona detta Italia61 appunto; per anni usato per sporadiche manifestazioni sportive di basso profilo e basso interesse -Sportinsieme, Giochi della Gioventù, Stratorino- è stato interamente sventrato e ricostruito un mega palaghiaccio che con tutte le probabilità farà la stessa fine del predecessore ovale d’atletica leggera, spalti annessi.

http://www.touristime.it/index.php?method=section&action=zoom&id=890
08/02/2006
Olimpiadi: critiche all’organizzazione dei Giochi da parte di atleti americani

Critiche per il villaggio olimpico sono arrivate oggi da parte di molti dei più forti atleti che parteciperanno alle Olimpiadi di Torino.
Il campione americano di sci Bode Miller, grande favorito, ha scelto di alloggiare nel suo camper personale anche durante il tour di Coppa del Mondo.

QUESTA LA SUA DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
“Il villaggio è per molti aspetti poco ospitale e poco adatto per il benessere di un atleta. I letti sono piccoli e scomodi”
“Ho una casa-mobile, il mio cibo, il mio letto, il mio cuscino. Sono piuttosto indipendente”.
“Credo che in queste gare così importanti, sia importante non modificare le cose”.

Anche il suo compagno di squadra Daron Rahlves, vincitore di due medaglie nei Mondiali della scorso anno, ha il suo camper, dove sta con sua moglie e il cane. “E’ bello avere un ambiente in cui ti senti a tuo agio” ha detto.

Lo sciatore austriaco Rainer Schoenfelder ha detto che intende trascorrere il minor tempo possibile nel villaggio di Sestrière. “Me ne andrò non appena finirà la combinata e non appena finirà lo slalom gigante” ha dichiarato sul suo sito personale.

Lo specialista, quarto nella combinata di Salt Lake City nel 2002, ha detto che il villaggio olimpico non è adatto a prepararlo. “Durante le Olimpiadi la gente è molto emotiva, sia nel bene sia nel male. E’ come se stessi lottando per la tua vita. Questo tipo di energia e di ambiente non vanno bene per concentrarsi per le gare”.

CAMERE FREDDE E POLVEROSE

Mentre Miller e Rahlves decidono di non mescolarsi con le migliaia di atleti che faranno del villaggio la loro casa, altri si adattavano a malapena all’ambiente.

Il pattinatore americano Johnny Weir si è immerso nell’atmosfera del villaggio di Torino, ma anche lui non è rimasto favorevolmente colpito dalla sistemazione nel Lingotto.

“E’ bello essere nel villaggio olimpico perché si tratta del villaggio olimpico, ma è spartano, la camera è fredda e polverosa”, ha detto il tre volte campione statunitense. “Quando si tratta di viaggiare sono come una principessina, ci tengo alle comodità. Ho tossito per via della polvere”.


Delle principessine e dei principi sul pisello, mi ci strabatto trequarti di cosidetta francisfordcoppoladimin.

Ma.
Il villaggio, esattamente come gli altri complessi sorti in occasione delle olimpiadi, è stato costruito con ritmi di lavoro cinesi, tra forzature economiche e gabule giudiziare, con prepotere sui soliti accozzati sabaudi bugianen -presto approfondimento sulla figura del bugianen-, con economicizzazioni e piani architettonici assurdi e speculatori anche agli occhi di un congolese anoressico.

Il villaggio atleti:

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Il Villaggio Olimpico di Torino
Il Villaggio Olimpico di Torino comprende le strutture residenziali e i servizi dedicati agli atleti che gareggeranno nel capoluogo piemontese e alle delegazioni ufficiali.

Il Villaggio Olimpico di Torino è situato in un’area attigua al Lingotto, collegata da un ponte pedonale al quartiere generale di Torino 2006, dove si troverà l’International Broadcasting Centre ed il Main Press Centre. Al centro del complesso si trova la struttura storica dei Mercati Generali, restaurata, che risale al 1934.

Il Villaggio Olimpico Torino può ospitare circa 2.500 atleti su un’area di oltre centomila metri quadrati.

All’interno del Villaggio Olimpico è presente un’area di servizi nella quale trovano sede il centro logistico, quello commerciale, l’area relax riservata agli atleti e allo staff, palestre. Sarà inoltre disponibile un�ampia area di parcheggi dedicati ai residenti.

Sono inoltre presenti il centro di accreditamento, un centro commerciale di circa 1.500 metri quadrati, due ampi ristoranti su due livelli, uno per gli atleti e gli accompagnatori ed uno per lo staff ed i volontari, sale mediche e sale massaggi, zone riservate al personale operativo.

Il Villaggio è stato progettato seguendo i criteri della bioarchitettura: pannelli e celle fotovoltaiche, una rete di teleriscaldamento e sistemi solari ad aria per la ventilazione. É previsto un risparmio del 60% dell’energia usata e delle emissioni inquinanti.

Dopo le Olimpiadi diventerà patrimonio della città: in parte verrà riconvertito a uso residenziale, in parte ospiterà spazi per la ricerca e i servizi avanzati.





Il villaggio olimpico torino.
è un accumulo di cemento e mattoni scadenti, colorato come con i pastelli dell’asilo. sono bastati due giorni di pioggia per chiazzarlo di simpatiche macchie bianco muffa sui lati dei palazzoni color blu acceso, arancione sparato, rosso bolscevico, giallo pisciothc, verde superskunk.
sono sottili come fuscelli, palazzine costruite l’una accanto all’altra, in modo tale che una volta riconvertite a uso civile, appartamenti, si possa sentire il vicino che accende la luce o lo spino, che si masturba, che si rade i peli delle gambe per andare a battere in cso unità, zona tipicamente di trans, queer et similia; sono così vicini che se voleste potreste sputare nell’occhio del vicino che cucina, potreste dargli fuoco a casa o toccare il culo della procace moglie troiona in reggiseno e tanga di pelle del vicino sexy shop più grande della città.
palazzine orrende allo sguardo, in una zona desertica, esattamente di fronte a quell’aborto ideologico che è l’Hiroshima Mon Amour, a quattro isolati da El Paso.
palazzine inutili e inutilizzabili, se non come novuelle banlieu, futuri quartieri dormitorio per i milanesi stanchi del costodellavita, futuri posti di merda.

le tanto sbandierate criteria di eco-compatibilità constano di un teleriscaldamento inattivato in parte, o abilitato per altre ma talmente esagerato da mantenere temperature di 24°c anche d’inverno – ma sono eco compatibili no? – e di delle scorreggie di pannelli fotovoltaici perennemente in ombra (o quasi) grossi come quelli per l’acqua calda nelle docce (a pagamento) dei campeggi scrausi della puglia.

il villaggio è collegato con un terribile ponte/passerella (che verrà smantellato) alla stazione lingotto e ai siti per le varie gare di pattinaggio che faranno da contorno alle olimpiadi. a buon intenditor.
immerso nel villaggio c’è il temibile arco, costruito in polonia con materiali di scarto, crepatosi ed incrinatosi dopo 3 giorni dall’installazione.

il villaggio non sarà patrimonio della città, poichè già lo è. interamente costruito con denaro pubblico, soldi nostri.
l’unico che hanno in parte costruito con fondi privati e il Media Village Verolengo (futuro update & vedi #4), discorso a parte da farsi su questo.

Nuove Periferie di Merda is tha way.
Oh is such a perfect day



Aggiunte.

La Stampa / La Busiarda – 03/02/2006

100.000 euro di multa a chi usa la bandiera olimpica di Torino 2006
Autore: Marco Pisellonio

Se pensate di sventolare la bandiera a cinque cerchi durante o dopo le Olimpiadi invernali italiane che si svolgeranno a Torino pensateci bene: potrebbe costarvi centomila euro … di multa!
No, non è un errore, non avete letto male! 200 milioni delle vecchie lire! E se siete in due quasi mezzo miliardo!
Il regolamento del Cio, proprietario del “marchio” è chiaro: la bandiera con i cinque cerchi o con il logo di Torino 2006 non si può sventolare per fini commerciali.
Lo stesso dicasi per la parola “Olimpiade” e per gli aggettivi “olimpico”, come ad esempio “sconti olimpici” oppure “pizza olimpica”, e via di seguito!
E lo stesso se qualcuno, in mancanza del merchandising ufficiale, fosse venuto in mente di fabbricarli, chessò… per guarnire una torta o colorare una vetrina.
Così i negozianti torinesi devono operare dei veri e propri contorsionismi lessicali, spesso fuorvianti, come quello che ha affisso in centro il cartello: «Durante l’evento sportivo torinese il locale resterà aperto anche di lunedì»

“Quale evento sportivo? – commenta un passante – L’incontro alla bocciofila?”

Il reato si chiama ambush marketing o commercializzazione parassita, ed è questo il motivo per cui se passeggiate in questi giorni a Torino vedrete una città grigia e negozi tutti anonimi, tranne quando entrate in un McDonald’s.

“Lì il mondo cambia. Cerchi dappertutto, come neanche a Saturno” – scrive oggi Massimo Gramellini su La Stampa – “E su hamburger, patatine e cochecole fiammeggia il vocabolo rubato: Olimpiadi. Possono usarlo solo loro!”
Chi non paga per i marchi non li può utilizzare.
E siccome è impossibile verificare se l’uso di una bandiera o di un marchio viene fatta da un privato cittadino (che ad esempio la sventola da un balcone di casa) ma potrebbe anche utilizzarla come promozione pubblicitaria per attività commerciali o, peggio ancora, rivenderla, nel dubbio il Cio è chiaro: meglio evitare di correre rischi: bandiere e marchi vietati a tutti!

Nonostante i cerchi olimpici siano nell’immaginario collettivo patrimonio di tutti, in realtà appartengono solo alle multinazionali del commercio.
E come diceva Benigni e conferma Gramellini, ora che non possiamo più gridare allo Stadio (quando giocano gli azzurri) “Forza Italia!” senza passare per schierati politicamente, da queste Olimpiadi alzando i calici per brindare a questo evento dovemo dire: “Vorrei brindare alle …” … ” alle esibizioni atletiche delle prossime settimane!”, non fosse altro per non beccarci una multa Olimpica!
Torino… Passion Live Here !!!


Giusto fino a quando non riesco a mostrarvi qualcosa che decretiamo bollinato come ‘ufficiale’ vi slungo qui cosette di sottobanco che sono ben più ufficiali del bollino, seppur spinte per via ufficiosa.

Da conferenza stampa, gli arredi urbani promozionali per il passaggio della fiaccola, sono costati la modica cifra di 7 milioni di euro, che si scrive così:
7.000.000 , che equivalgono a circa quattordicimiliardi di lire, 13.553.470.000

[ ] [ ]


Sempre da conferenze stampa e promozioni varie, vengo a sapere che per lo spettacolo d’esordio sono stati spesi una cifra che oscilla tra i 7 e i 10 milioni di euro, che si scrive così;
7.000.000/10.000.000 , che equivalgono a circa quattordici/ventimiliardi di lire, 13.553.470.000/19.362.700.000.

La Fiat ha messo in cassa integrazione un’altra linea la settimana scorsa.
La Fiat è sponsor olimpico.

Napalm sugli Agnelli is tha way
You made promises you couldn't keep
Sicking up rag doll more than you know
Just keep your mouth shut you got no mind to blow
You celebrate things you celebrate things forget and me And
just desecrate everything



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Raffaele Pagnozzi – Rappresentante permanente del CONI
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da revolution58

Spreco di soldi

Per i pompieri 20 giorni di emergenza,(in cambio di 1000euro)proprio
come nelle calamità!!

E’ iniziato alle ore 8 di Mercoledì 8 il tour de
force dei vigili del fuoco piemontesi. Come si fa nelle calamità sono
stati disposti il raddoppio dei turni in tutti i comandi della regione.
I pompieri faranno turni di 24 ore di servizio e 24 di riposo. Sono
previsti servizi di “vigilanza” sui siti olimpici,presidi sulle strade,
e addirittura sono stati aperti nuovi distaccamenti. Tutto questo
GRATIS!!no certamente!!vi lascio immaginare i costi di questa
operazione. Solo nel caso di Cuneo saranno pagate circa 150 ore di
straordinari a circa 200 persone.
Immaginate poi Torino dove il
personale impegnato sarà il doppio e poi tutti gli altri Comandi della
Regione….
Poi quando si fanno i contratti i soldi non ci sono,si
operano tagli nelle pubbliche amministrazioni ecc. ecc. E le priorità?
Da segnalare anche che questo dispositivo fa sì che nelle sedi di
servizio Cunesi in questi giorni ci sia una particolare abbondanza di
personale. In molti distaccamenti ad esempio dove normalmente si può
contare su di una squadra di sole 5 persone da mercoledì 8 si viaggia
sui 10-14 uomini. Queste sarebbero le unità occorrenti in un territorio
così vasto!!….. mà! viene solo da sperare che in questi giorni ci
sia bisogno di loro!! Date fuoco alle vostre case ..le olimpiadi vi
garantiscono il rapido intervento.. ma affrettatevi è solo sino al 27
Febbraio!!
ma l’importante è arrivare alle elezioni dove tutti avremo
l’opportunità …di cambiare le
cose????

Un pompiere dalla parte opposta

Olimpiadi=calamità!
Let’s start today.
Let’s start today.



Aggiornamenti.


http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1287643.html

Torino, 18:36

TRASPORTI: CALO TENSIONE BLOCCA NUOVA METRO TORINO

A due giorni dall’inaugurazione la metropolitana di Torino e’ stata bloccata, oggi pomeriggio, da un improvviso calo di tensione. E’ successo intorno alle 15,30 mentre a bordo della nuova metro, la prima totalmente automatizzata in Italia, si trovavano circa duecento persone. In questi giorni e’, infatti, possibile “provare” la nuova metro gratuitamente con delle vere e proprie “visite guidate”, utilizzando solo la stazione di partenza e quella di andata del percorso. Subito i passeggeri sono stati fatti scendere alle diverse fermate e sono in corso le verifiche per comprendere quanto e’ accaduto. E’ probabile che gia’ domani riprenda l’attivita’ della metro, che entrera’ in funzione a tutti gli effetti da venerdi’ al costo di 90 centesimi al biglietto.



ahahahahahahahahahahah.
ah.


totalmente automatizzata?

“Ehm… Mi scusi, signor supervisore…”
“Cosa c’è? Non vede che stiamo festeggiando l’inaugurazione della nuova metro…”
“Sì, ecco… C’è un problema…”
“Cosa? Guardi che se mi ha disturbato per una sciocchezza…”
“Ecco, vede, sullo schermo di controllo della metropolitana… Si è aperta questa finestra…”
“…”
“L’applicazione non risponde. Termina ora il programma?”
“Ma… Come è possibile?”
“Ecco, vede… Anche se clicco non succede nulla”
“Provi con ctrl-canc…”
“Ops… Il sistema si è riavviato…”
“Che cos’è questa schermata?”
“Sì, dunque, è in modalità provvisoria…”
“Ma non succede nulla lo stesso…”
“Ecco, un’altra finestra…”
“Rileva nuovo hardware metropolitana 1.0…”
“Signor supervisore, che cosa devo fare?”

La prima completamente automatizzata.
Ih.
a volte sa di fragola,
ma molto spesso è merda.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Tiziana-Nasi – Presidente Comitato Paralimpiadi Torino 2006
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

h 18.00 circa.

Radio 2, Caterpillar.*

Marco Ardemagni, inviato a Torino ad inseguire la fiaccola.
Pza Carducci, zona torino sud.
(oggi la fiaccola segava la città nella prima parte, passava in zona nord per ricongiungersi verso la zona sud, sui lati ovest prevalentemente. La zona sud è la parte dove resti impressionato da quanto era grossa e potente la famiglia di Giuanin Lamiera – aka G.Agnello- là dove la Fiat è onnipresente in qualunque gesto o sguardo poni. Là dove c’è l’El Paso. Là dove per la sciagura To2006 è stato distrutta la zona dei mercati generali per costruire fatiscenti palazzine per residenze olimpiche de-cadenti-neo-colorate per gli atleti che già si lamentano o fanno colletta – seguiranno aggiornamenti al riguardo. La zona sud è periferia, infima e dimenticata da ddio. Quasi peggio di quella dove sosta il culo del chacka, la periferia nord, le vallette, madonna di campagna, lucento, la Zzzona. Quasi.)


Ardemagni pantomima la perdita delle tracce della fiaccola, palesemente giunto lui in ritardo in location causa traffico de li ran te per l’evento.

Dopo sproloquio vario, entra in un bar in pza Carducci, bar non ben identificato.

A_Ardemagni
S_Signora Barista
C_Caterpillar’s Studio

A: .. e allora proviamo ad entrare in un bar, vediamo un po’ come l’han presa, vediamo un po’ se l’han vista sta benedetta fiaccola..

C: Vada Ardemagni! Ci dica! Si riscatti dall’aver perso l’appuntamento!

A: Ecco ho qui una signora, la gestrice del bar credo.. Salve signora, le la fiaccola la vista?

S: No, assolutamente..

A: Ma come no! Ma non trovo nessuno..! Ma cavolo.. ma c’era un sacco di gente

S: Si appunto, un casino..

C: .. ed Emanule Filberto? s’è visto?!?

A: Allora non ha visto neanche Emanule Filiberto, l’ex savoia?

S: No.. è più il disagio che altro! (ridacchia)

A: Ma lei signora, che ne pensa di Emanule Filbierto tedoforo, che dice?

S: Ma che se la ficchi in culo la fiaccola!

C/A: MA NOOO!! Signora!! (ridacchiando in accordo, con un filo d’imbarazzo, ma giust’un filo) Ardemagni! faccia rientrare la signora nei ranghi! (subito dopo dallo studio ridendo diranno come ‘abbia interpretato secondo molti un sentimento popolare’)

A: Ma se lei dovesse buttare da una torre le olimpiadi o emanuele filiberto..?

S: Le olimpiadi! guardi, sono più un disagio che altro.. più un disagio, non servono a niente, paghiamo noi, pagheremo noi..


auè.

Fiaccola in culo is tha way.