You turned me in and you burned me out
You pulled me in and you locked me out
You ripped your feelings right across my back
You didn’t see that I was bleeding
You turned away when I spoke to you
You looked away when I looked right through you
You didn’t need to do that to me
When I touched you
Did you feel it?
Did you ever feel anything at all?
Do you ever lie awake at night?
Do you ever think of me?
I’ve got my arms wrapped around myself
You’ve got your arms around someone else
I try to tell myself
I’m not down

I didn’t want it but I got it anyway
I didn’t want it and I couldn’t get away
I can’t deny it
I miss you
Even though it hurts inside
In my dreams I kiss you
I keep a lie alive

I wrack my brain trying to remember
Everything I said to you
I wreck my brain trying to dismember
Any part attached to you
I’m sorry I still feel this pain inside
It shows on my face like a scar
It’s something I can’t hide
Some people are better left alone
It hurts so much when you have nothing to say
It hurts so much to have to walk away.
Henry Rollins Band / You didn’t need

la sensazione di sbagliare tutto, o quasi.

porcatroia, pesce d’aprile in anticipo.
proprio oggi, pagina 61 de la Stampa, 31 tonnellate di giacenza di posta solo a Torino. Ciclone sui ritmi impossibili di lavoro.

e dal 1° d’aprile sono dinuovo postino.
in quel girone del cazzo delle 7 del mattino, di puzza che t’asfalta le narici quando entri, di entropia di neuroni che girano a vuoto, di posta che fete giacenza per un Ordine Mondiale Nuovo che mai arriverà.
di inutile pubblicità, di Avvenire che t’ammorba la giornata solo quando lo incaselli, di Top Girl e raccomandate senza interno.

proprio quando stavi facendo scarpetta dei crediti, a galleggiare nella merda, quando sei passato a nuotare a rana, quando avevi deciso che il projekt poteva essere tale, essere projekt, non sai quale, ma a scarpetta ultimata cambiavi aria.
proprio con il piede nella fossa, prendi e ritorni a farti inghiottire da sta città di merda che non ti molla.
diocane.
la sensazione di sbagliare tutto ed essere a Torino.
che cazzo c’avrà da bloccare chiunque sta città lo sa solo lei.
cazzo di triangolo magico, a me piace la figa come triangolo.
porcadiquella troia.

fine del post pornografia introspettiva, fottetevi tutti con l’antrace.


Lasse Gjersten non suona piano e neanche batteria.

c’è un dio.
ma dove cazzo sono i fulmini?
e soprattutto, se andy wharol si fosse fatto i cazzi suoi, i 15 minuti ce li saremmo spesi a farci una canna.
Never was a cornflake girl
Thought that was a good solution
Hanging with the raisin' girls
She's gone to the other side
Givin us a yo heave ho
Things are getting kind of gross
And I go at sleepy time
This is not really happening
You bet your life it is

Peel out the watchword
Just peel out the watchword

Never was a cornflake girl
Thought that was a good solution
Rabbit where'd you put the keys girl?
And the man with the golden gun thinks he knows so much
Thinks he knows so much..
Rabbit where'd you put the keys girl?

Tori Amos

[ ]


E’ da tempo che è come se stessimo tutti allegramente giocando a fistfucking.
non volenti, chiaramente. perchè nella sua estetica il fistfucking ha un perchè, e non è da sottovalutare a priori. libere scelte, tuttavia.

Da aggiungere, c’è che anche l’orifizio che viene fucked, non è necessariamente il preposto.

Ovvero.
Il baratro di valori nel quale precipitiamo è proporzionale, indiscutibilmente e indubbiamente, alla morale che ci trasciniamo, malamente incollataci alle spalle. E viceversa.
Avendo dei Valori Di Merda (TM), viviamo una Vita Di Merda (C).
Un po’ come infinocchiarsi con il fatto che la padana mi è zona geograficamente depressa, coronata dalle alpi, che mi bloccano il reflusso, e dunque mi sale il PM10.
Stocazzo, il reflusso.
Di reflusso, qua a Torino, c’è solo una perenne aria di merda, che ci sia il vento, la nebbia, il sole, la pioggia. la neve. perchè quest’anno mi ha nevicato.



Torino è ormai a tutti gli effetti un nonposto.
Evitiamo le stronzate da ‘tutto il mondo è paese’ da ‘sono cose generali’ da ‘sono situazioni alla fine universali’ da ‘sono condizioni umane condivise’ che IntotheWild è staminchia.

Torino è un fottuto nonposto.
Dove non esisti, dove non sei se non sei tra quelli minimamente giusti. Oppure esisti tra gli schiavi, autocategorizzati pure quelli.
Dove ci sono gli stronzi, dove ci sono quelli che più di tanto non c’arrivano, dove alla fine ci sguazzi da tanto di quel tempo che non ti rendi neanche più conto che ci sei anche tu.
Tra quell’italia media, quella fottuta, quella de L’allenatore nel pallone 2, che il primo era meglio, reabilitato a nuova morale dell’italia che comunque, Vale.
Yes, we crin*.

Gli schiavi, autocategoria di ghetto con dignità, con seghe mentali di quelli che l’autocoscienza (ovviamente senza dirsi autocoscienza, che sanguina il naso e non si sa il significato) è avanti a tutto.
Autocoscienza del fatto che, alla fine, sei uno stronzo. E non solo agli occhi di chi Stronzo Sociale (R) non è, anche ai tuoi di occhi.
Ma che in fondo, quello che non definisci stronzo, è solo un pezzo di merda.
Ma se tanto mi da tanto, in fondo, stronzo, sta anche per pezzo di merda.
Dunque, l’equazione regge, e merda sei e merda rimani.
perchè esci da Torino.



Alle popolari ATC di via sansovino, dove portavo la posta al primo periodo del contratto finito un mese fa, c’era la sede del rotary club di Moncalieri.
il rotary. alle popolari, 3° piano, scala C, n° 9.
le popolari, quelle con il portone sempre aperto, quelle con l’androne inesistente e i muri scrostati, quelle con le vecchie zombie che parlano solo terronese, quelle dei ventenni e trentenni sempre a casa a fare solo niente, quelle con le macchine della domenica parcheggiate nel cortile, l’odore di minestra, sugo e cavolfiore per le scale, quelle dell’ascensore senza bottoni con le svastiche e ValletteDomina/Naxospaura, quelle dei fogli di protesta scritti a penna dal professore del 5° che insegna alle medie -con una quantità impressionante di errori e una calligrafia da amanuense cinquecentesco, quelle dove se sei nuovo e non ci sai stare dentro sono cazzi tuoi anche se sei un postino con la pettorina. il rotary, alle popolari.

Poi ci sono quelli che sono schiavi, che alle popolari ci comprano il fumo, che fanno vite e lavori di merda, che però hanno dalla loro The Power, l’autocoscienza.
Loro hanno gli occhi aperti.
Loro hanno capito.
Però con il naso nella merda. però c’è puzza, vero?
però. cazzo stai facendo?
niente, vado a bere una birra..

Ho perso il conto di quanto è passato dall’ultima volta che con coscienza sono andato a farmi un giro in centro, per comprare qualcosa, perchè c’avevo voglia.
Perchè i soldi, alla fine li trovo. la voglia, no. I soldi pochi, sporchi e maledetti, li trovi.
Perchè in quel fottuto nonposto che è Torino, finisci che ci rimani male, quando quell’unica stracazzo di volta che muovi il culo.
Ci rimani male perchè non sei un punk77 e non hai mai creduto che prima o poi tutta quella gente si sarebbe da sola schifata e avrebbe mollato la presa, no, tu non sei un punk77, ma non riesci proprio a spiegarti, dove cazzo stia per tutto il tempo quella fauna umana che incroci in questo buco di culo non posto che è torino.
dove cazzo siete, dove cazzo state, cosa cazzo fate.

Perchè il mondo è piccolo, ma Torino è imbarazzante.
Niente più e niente meno che un piccolo cazzo di paese.
Con le stratificazioni e le concezioni di LosAngeles, la fichetteria a sprazzi di Parigi e le pulsioni newcom di Londra.
Con l’atmosfera che pericolosamente punta a Milano, in un contesto Romano ma di attitudine del tutto e per tutto pugliese.
Tutto a dimensione paese. tutto a dimensione sandwich schiacciato, con uno stuzzicadente su per il culo.



Il fistfucking, ti fa chiedere qual’è il limite dell’elastico. Qual’è il rapporto che sussiste tra schiavo e padrone. Dove inizia uno, dove finisce l’altro.

Torino, 2008. Nonposto senza un senso.
E dice gomez, sindrome di skyisfalling, sindrome di stoccolma.
perchè non ha più senso scrivere recensioni di dischi.
perchè non ha più senso fare foto di concerti, fare foto.
perchè ha perso ogni significato il prendere a scrivere di qualcosa. perchè hai perso anni su anni in una cantina, suonando qualcosa, con convinzione; non importa quale sia la convinzione, tu ce la mettevi tutta, avevi l’attitudine.
perchè non ha più senso parlare di attitudine. perchè non si ha più il significato.
perchè a fare il gambero e a dare per scontati i concetti, si deve ancora riparlare del perchè l’autoproduzione ha un senso nei confronti del music biz, perchè ora tutti hanno un’agenzia. perchè era bello quando hai coniugato due idee, rendendoti conto dell’umanità dell’agire in determinate direzioni.
puro e semplice agire umano.
fare, qualcosa, ma farlo in un modo umano. bene, ma in modo umano.
non ha più senso fare un flyer, non ha più senso fare un volantino, aprire un blog, aprire un fotolog, aprire un sito, scrivere un libro, scrivere una fanzine, scrivere un manifesto, scrivere un comunicato, fare una manifestazione.
non ha più senso fare una festa, non ha più senso fare un concerto, non ha più senso cercare di arrabattarsi per far avere un senso ad una cosa che è ostinatamente controcorrente. ostinatamente e ad oltranza, che è male.
non ha più senso ‘fare serata’, non ha più senso andare a cena a casa di, non ha più senso uscire al pomeriggio per parlare con, non ha più senso farti una canna alle 16.30, non ha più senso berti una moretti il sabato pomeriggio.



in un nonposto, forse hai sbagliato.
forse hai sbagliato a guardare con meno dure&pure_thisishardcore il tutto.
forse bisognava rimanere intransigenti.
forse, in un nonposto l’unica soluizione era quella che già davi e portavi avanti con convinzione tempo fa.
forse non hai perso niente, neanche la convinzione dure&pure di cui sopra, semplicemente il vento non soffia e il veliero non sguazza. Sarà colpa delle PM10.

fatto sta, che qui, indubbiamente sembra proprio non ci sia più assolutamente un cazzo da fare.
e la pericolosa china intrapresa, sembra spingere ben oltre orizzonti da sempre paventati e schifati. Milano come il Volga, Torino Stalingrado, al Volga non si arriva, resiste Stalingrado.
in discesa ripida, verso un qualcosa, che ha ormai oltrepassato l’esasperazione e l’auspicabile incubo orrorifico della città fichetta, dove l’economia gggira e l’aperitivo lo si fa in infradito.
ben oltre siamo arrivati. nonposto, datemi retta.


e alla fine, sono ossimoro, sempre e comunque.


*crin, in piemontese, il porco, il maiale.



dove importa come appari
non come sei realmente
dove sei quello che conta
o sei fuori
dove anche la rivoluzione
paga le tasse,
brucia
imperia
brucia.


CGB


[ ]

E alla fine imbatti in sta stronzata, trovato su un inutile forum tra sbirri, fasci e tamarri mentre stavi scaricando la posta.
E con orrore, tutto vorresti fare fuorchè ‘rendere giustizia a’.

ciao a tutti,
mi hanno girato via mail questo piccolo pensiero….che ne pensate?vi ci rispecchiate in qualche modo?

Sei cresciuto negli anni ’90 se…

… ricordi tutti e cinque i nomi delle spice girls, costumi orrendi
compresi
… giocavi al nintendo 64
… eri un’appassionata di beverly hills 90210
… ascoltavi la musica alla radio, massimo col mangianastri!
… compravi il calippo fizz alla cocacola e il luke
… collezionavi ciucciotti colorati e di plastica
… ancora ti stai chiedendo che fine abbia fatto carmen san diego
… conosci il significato di ‘togli la cera, metti la cera’
… i power rangers erano il telefilm più bello del mondo
… e subito dopo venivano otto sotto un tetto e willy il principe di belair
… giocavi con l’hula hop
… i pattini avevano ancora quattro ruote NON in fila
… guardavi i miei mini pony, alvin superstar e le tartarughe ninja
…. barbie era ancora sposata con ken
… non esisteva mercoledì senza una copia del topolino (o minnie&co o il
giornalino di barbie)
… giocavi a twister (ed eri ingenuo abbastanza da non pensare a strane
mosse)
… compravi Cioè e andavi orgogliosamente in giro con tutte le
cianfrusaglie che vi erano allegate
… hai visto Titanic almeno tre volte, di cui due al cinema e di fila
… usavi gli orecchini stick di gomma
… amavi blossom e bayside school
… ricordi chi sono i Five e il loro trashissimo video con la sagoma di
cartone
… non esistevano internet e gli sms e ci si chiamava ancora a casa per
mettersi d’accordo per le uscite
… mangiavi la girella per merenda
… collezionavi i paciocchini!
… gli insegnanti ti facevano leggere i ragazzi della via pal, piccole
donne e l’isola del tesoro
… hai rivisto mille volte la sirenetta, la bella e la bestia e aladdin
… giocavi coi lego e crystal ball!
… ti stai ancora chiedendo come facesse puffetta a soddisfare le voglie di
tutti i puffi!
… non ti perdevi la solita replica natalizia di ‘mamma ho perso l’aereo’
� hai ancora la tua collezione di schede telefoniche


Lo scopo di questo testo é quello di rendere giustizia a una
generazione, quella di noi nati negli anni ’80 (anno più,
anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l’aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia ’90, con la mascotte Ciao.

Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo mangia frutta, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2�

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo riso con Spank, pianto con Candy-Candy, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.

Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni
improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.).

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta.

Mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.. Siamo la generazione di Crystal
Ball (‘con Crystal Ball ci puoi giocare�’), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.

L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il
portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. L’ultima generazione degli spinelli.

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in
bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c’erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Non avevamo 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet;

ce la spassavamo giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità.

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!
Londra premia i personaggi top del Made in Italy
A Nadia e Antonio Santini, Sergio Chiamparino, Oliviero Toscani, Marcello Lippi, Luca Barabino e Lapo Elkann i riconoscimenti de “La Dolce Vita”

LONDRA
“La Dolce Vita”, prestigiosa manifestazione dedicata al Made in Italy in Gran Bretagna, ha reso noti i nomi di sei personaggi prestigiosi e rappresentativi del nostro paese che avranno l’onore di ritirare il premio durante la serata di gala del 13 Marzo, primo giorno dell’evento londinese.

I premiati dei Tributes sono personalità che hanno dato lustro all’Italia nel mondo come gli chef 3 stelle Michelin Nadia e Antonio Santini, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il fotografo Oliviero Toscani, l’allenatore di calcio Marcello Lippi, il comunicatore Luca Barabino e in fine il giovane e creativo manager di Italia Independent Lapo Elkann. I premi saranno consegnati dagli organizzatori dell’evento, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana a Londra. Alla serata di gala de “La Dolce Vita”, parteciperanno tutti i premiati alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Gran Bretagna e molti invitati speciali che animeranno un evento mondano in grado di richiamare il meglio della comunità italiana all’estero.

Marcello Lippi riceverà il “Tribute Award” come riconoscimento per aver portato la nazionale italiana di calcio alla vittoria dei mondiali 2006. Lippi, che è stato in passato allenatore della Juventus e dell’Inter, era anche nella rosa dei candidati per diventare il nuovo allenatore della squadra nazionale inglese.

Icona della cucina italiana e del buon vino, il ristornate Dal Pescatore di Mantova, è l’unico in Italia a essere riuscito a mantenere 3 stelle Michelin per 13 anni. Durante la serata saranno premiati per il loro contribuito alla gastronomia gli chef Nadia e Antonio Santini.

Sergio Chiamparino riceverà il premio come sindaco della città di Torino che, dopo aver ospitato con successo le ultime Olimpiadi Invernali, è nel 2008 sotto i riflettori del mondo come prima Capitale Mondiale del Design.

Per l’arte sarà premiato Oliviero Toscani il fotografo, famoso per le campagne pubblicitarie di Benetton negli anni ’90, e autore di una campagna “anti-annoressia” che ha nuovamente scioccato il mondo della moda.

Luca Barabino, a capo della più importante società di consulenza di comunicazione d’impresa italiana, Barabino & Partners, riceverà il premio come miglior comunicatore del “Made in Italy”.

E infine Lapo Elkann il giovane manager alla guida di Italia Independent, segnalato per il suo contributo creativo nella promozione del design e dello stile italiano, riceverà il premio per la sua famosissima linea di occhiali.

[ ]

che poi, senza sparare sulla croce rossa (quella la bombardiamo), due pagine più in la sulla stampa, dopo Chiamparino-campione-del-mondo si straparla dello sciopero degli albergatori, previsto per l’8 marzo.
La data, è quella dell’inaugurazione del salone del libro. Che tanto è cultura, e tanto c’è israele.
The trouble sta nel fatto che, col paletto nel culo delle olimpiadi di due anni fa, ci sono 8mila posti letto extralusso extrafiga extrabonza che stanno vuoti. Convegni non se ne fanno, che poi nell’eventualità ci fossero mi chiedo cazzo poi c’avremmo mai da dirci da farci sti simposi..
anywaynhouse, questi 8mila, c’avevano un tot di dipendenze, che guardailcasopensaunpo’ non servono più a un cazzo.

che per dirla breve, Torino è dal culo. da un pezzo, ma ora siamo all’orgasmo anale.
mentre in cronaca sbrodola il nuovo scandalo sulle turbative d’asta per Medals Plaza, la fettina di torta dalla quale tranne me e pochi altri (stronzi, in fondo, che se c’avessi avuto il gancio…) hanno mangiato negli OlympycDayS.
BuongiornoItaliaBuongiornoMaria con gli occhi pieni di malinconia.


e poi mi tocca parlare di.
che è un po come se stessi pisciando su una suora storpia, parapleggica down e lesbica infibulata dai parenti zingari (se qualcuno non si è ancora sentito offeso, mi avverta che provvedo).

Lapo.
cioè, Lapo.
minchia, Lapo.

Italya Indypendent. Occhiali da 1300 neuri. Quello delle maglie con la scritta FIAT. Quello con la punto blu puffo con il joker aereografato sopra. Quello che si bombava martina stella quando ancora non sapeva staccare i pompini col culo davanti a tutta piazza emanuele filiberto ricoperta di fichetti. Quello che se fosse morto come Edoardo, sarebbe nei nostri cuori forever. Quello che rilascia le interviste “con i pantaloni zebrati, a gambe incrociate sul tavolo, distrutto dal dolore e dal rimorso per quello che ha fatto.”

quello che hanno portato all’ospedale, con un tutù da ballerina in tulle rosa e bianco, gonfio come una zampogna, rosso e sformato, coperto di sborra, dopo tre giorni che pippava cocaina chiuso in una casa con XYZ trans che se lo inchiappettavano. E l’unic* sfigat* è quell’essere amorfo di Patrizia, che se le presa nel culo da tutti mollandol* lì con il cadavere in schiuma e crisi epilettica del rampollo di casa Agnelli.
Il primario, non appena l’ha riconosciuto, ha fermato barellieri e infermiere dicendo “ragazzi, abbiamo un problema..”

Lapo.

Ma porcodio.
Ma moriamo. ma che cazzo stiamo aspettando?
Anzi no, ma morite tutti va..

[ ]
Your head come on is dead and gone
it might as well be said so long
It’s suds and soda, a brain decoder
and can I wait for my decoder

Get off get up you son of pop
the light below is bright on top
It’s suds and soda, a smile decoder
and can I get yeah what I ordered?

And there’s always something in the air
but sometimes,
suds & soda mix OK with beer
can I
can I break your sentiment?

Oohhh, You’re just a monument
Can’t see no precedent
That’s when the shit hit the fan…

Jimmy Dean is howling ween
like kerosene for dee dee scene
It’s suds and soda, a brain decoder
and can I skip this thing I ordered

Get off get up you son of pop
the light below is bright on top
It’s suds and soda, a vibe decoder
and can I get yeah what I ordered?

And there’s always something in the air
but sometimes,
suds & soda mix OK with beer
can I
can I break your sentiment?

Oohhh, You’re just a monument
Can’t see no precedent
That’s when the shit hit the fan…

So beat the paradox (4x)

And there’s always something in the air

Your face come on is dead and gone
it might as well be said so long
It’s suds and soda, a brain decoder
and can I wait for my devoter

Get off get up you son of pop
the light below is bright on top
It’s suds and soda, a smile decoder
and can I skip yeah what I ordered?
and can I break your sentiment

So can I break your sentiment (x11)

this station is not operational.


catroia è domenica e arriva dopo venerdì e sabato.
stocazzo.
così, appuriamo il fatto che.
Oggi ho svegliato il mio sonno e anche se era li il mio consiglio più saggio mi ha pianto, stanco. La mia giornata che tace, ride di me cadendo al tiro capace del pianto stanco-o Oggi ho tenuto il mio sonno ma vinco perchè sono tenuto in ostaggio dal pianto stanco, pianto stanco. e anche se mi sveglieranno io li odierò perchè mi sorveglieranno lascia che ridano di me lascia che piangano di me di me e anche se mi sveglieranno io li odierò perchè mi sorveglieranno lascia che ridano di me lascia che piangano di me di me e anche se mi sveglieranno io li odierò perchè mi sorveglieranno lascia che ridano di me lascia che piangano di me di mee-e-e I Ministri   [ ]   Finito il contratto con poste-italia-aane. emmenomale. Post office e non cenè. ah. tse, il music bisness è una merda, maddai? in ogni modo i bollini per l’omologa, sono sempre e solo bollini. ne ho 3, per ora. ho indubbiamente più tacche sulla cintura per la figa, ma non pisciamo lungo, che il chacka non è un trombeur de femme. mai lo è stato, che è troppo ossimorico. magari forse un giorno, tipo george clooney con il martini del lidl 6.90. comunque sia, che il bollino valga quanto una banana ciquita, pregevolmente infilata su per il culo, l’avevo detto in tempi non sospetti. ovviamente anticipando profeticamente non solo le masse coetanee, ma anche le previgenti antenate. ma loro niente, lo stronzo sono io. e poi mi dicono che invecchio, e sono dibbella ancora sotto i trenta-4. suvvia, sarà per la stempiatura incipiente avanzante. ma come dice la pausini, io canto, me ne batto il culo e canto. il work in progress è sempre il naturale disallineamento di saturno con trony, vale a suppore, limiamo il limabile, smussiamo l’eccedibile, massimo rendimento con il minimo sforzo. alla fine, una banana in culo anche qui, travestita da ananas all’occasione. e quindi, valigia di cartone, ad emigrare e succhiare banane oltre il belgioioso belpaese? ma suvvia, siamo nell’era globale, l’ottimismo è un cazzo di gomma nel culo, finisce che ti piace. e forse già ci siamo. all’armageddon intendo. 2012. poi resta sempre il wind of passion. quella cosa che, quell’attitudine, quella. che mi ha scassato il cazzo in quattro, che a fare donkisciott altro che puntare a perdere, il rompighiaccio rottinculo. no perchè diciamocelo in tutta franchezza, siete proprio dei grandissimi coglioni. oh che ce n’era di gente l’altra sera! dice lui. si ma conoscevo tutti, e mi stavate sul cazzo quando ancora dovevo girare il quadro della macchina. oh ma facciamo questo che poi quello che poi quello! dice lui. ma brutto succhiacazzi a tradimento, è quello che sto dicendo da 3 mesi io, cazzo fai copy? oh ma è un problema se facciamo che là li e lò? dice lui. ma allora io piscio al vento, che mi soffia in faccia e un cinese sta scorreggiando sottovento di fronte a me mentre un negro ebreo zingaro caga. oh ma facciamo questo. dice lui. si ok, lo sai fare? dico io. no, però. però codroipo, alla fine faccio io. eh dai ma è fico. dice lei. c’è chi è nato per zappare. [ ]



praticamente è un pò come se fossi finito in aerodynamite.
Lo stesso pattern a salire per 7.48, con un soffio ed un campione flangerato e rallentato in partenza.

cioè, mi hanno detto settimana scorsa,
ah, tu sei un’altra vittima della meritocrazia italiana.

porcodyo è dir poco.
postino, c’è posta per te.


34*15494** 28/05/2004 – Se senti delle crepe in zona scroto o se ti senti delle escrescenze in zona anale. Tranquillo, è solo la **nnoProfezia che si avvera.

34*67117** 17/12/2007 07.29.56 – Perdo i pezzi. Perdo il treno. Perdo tempismo. Perdo buonsenso. Perdo sonno. Perdo 4.70�. Perdo dignità. Perdo caldo. Perdo la testa. Perdo scuse. Perdo capelli. Perdo salute. Perdo la sciarpa. Perdo occasioni. Perdo l’uso del maglione.

34*67117** 13/12/2007 06.58.35 – Vai Jack! fa un cazzo di freddo!

34*67117** 05/12/2007 21.52.53 – Ho letto la tua mail. Ho richiesto un TSO.

34*67117** 08/11/2007 11.29.49 – Viaggio attraverso l’infinito interiore tra certezze dubbi e pattume. Fuori luce e freddo dentro buio e caldo. Welcome, this is punk.

34*15494** 22/12/2006 17.46.55 – A no.

34*35632** 09/10/2007 08.19.46 – Penso che siamo detinati a divent ricordi

33*17781** 08/06/2007 19.00.26 – Presidente dove sei? !

34*52555** 19/04/2007 18.47.17 – ti ho sognato che correvi nudo per i boschi come un dio greco

34*52555** 08/04/2007 11.41.31 – non fare così, tranquillo che tra un pò lo inchiodiamo di nuovo…

33*11502** 23/02/2007 23.02.25 – Mi mancate tutti, sapete? Qui le feste latine o presunte tali sono noiose… Ci si vede la prossima settimana, saluti alla crew latino meridionale per eccellenza!

34*52555** 14/02/2007 01.52.52 – apriamo un bordello frocio.tanti soldi zero para.

34*52555** 23/01/2007 00.23.19 – brvtto gaio che stai affà? ciropiripìkodak? quando mi vieni a trovare che andiamo a tirare pietre a san pietro in testa alle suore?

34*54273** 25/12/2006 00.32.15 – Auguri babbo

34*54273** 12/12/2006 16.30.07 – MA ja madonna bona

34*52555** 08/12/2006 22.09.06 – aò.sett prox vengo e t’inculo.beeella fratèèè

34*52555** 03/12/2006 23.25.52 – superciro uèuè

34*54273** 20/01/2006 00.58.34 – Ti voglio bene anche se sei un pò turulu grgn grgn

34*52555** 22/11/2006 16.56.32 – cirociro alè alè l’orso ciro uèuèuè

34*52555** 28/09/2006 13.49.47 – diofffaaaa

34*52555** 27/09/2006 01.11.00 – diofà

33*84294** 24/12/2006 17.14.14 – Luglio 2006…ancora un dubbio da sciogliere.. Dipanatelo voi in onda.. Ma pessotto si è buttato o era rigore?! :-)Giò p.s. Mi mettete il pezzo su pulici???

34*54273** 23/09/2006 22.21.05 – Qui scenari paranoich gente che piance in macchina gente che litiga fuori dal locale centro sfiga di torino

34*30041** 14/09/2006 13.29.45 – DICIAMO GRAZIE CHE HO BEVUTO

33*60578** 20/08/2006 20.22.39 – Ciao, siamo circondati da tori che corrono come scemi dietro altri scemi. Ci sentiamo

34*15494** 25/06/2006 01.29.13 – Dove cazzo sei finito

34*67117** 17/12/2007 07.33.38 – Già. Si sente il profumo dell’ottimismo.

chk wrote
E’ bello camminare in una valle verde.

Nuovo livello di bassezza umano-psicologico-lavorativa. Sono al buio nel cassone di un daily con uno scheletro (vero) e sostanza chimiche (varie). E lo chiamano hardcore…

.ilporcoddiddio.

Bello. Ho lavorato dalle sette alle quattro e un quarto, ora sto andando da quella troia della galleria e dire che sto dimerda è poco.che cazzo di vita…

Hai saputo della sentenza di genova? un casino… hai notizie del porro?

Peggio di noi
Non si può stare
Credimi
L’alta marea ci porterà via
Credimi tu mi assordi come fai
“Ti subirò….. e non torneremo più…”
It’s true
Dicono che
Tutto è sbagliato
E parlano
Lingue di bue
Un posto per due
Parlami
Mi asciugherai
Giuro, lo fai
“Non torneremo più…”
It’s true
Seven Seven
È il numero degli alberi
Dio solo sa
Se questa città
Ha alberi
“ma che importa”, tu mi fai
“Mi brucerò….. Non torneremo più…”

mio dio, ti cito anche i verdena.
e, peraltro, è tanto tempo che non lo facciamo.

.
mah, io sto ripartendo, per quelle vaccate estive che solo io (e altri 90129109301 rimasti).

beh, son diretto in normandiolandia. poi fegato d’oca, e se scappa la lira, anche bilbao. Così, tanto perchè.

ho fatto di tutto.

ho il 3° bollino per l’omologa, mò dicono che sono anche montatore e compositor e semi-colorist.
e sticazzi. faccio il facchino.
ahahahaha, cazzo mi rido?

ho lavorato con battiato, coi daftpanch che sono due paranoici. ho tossito in faccia a piero pelù. ho portato il thè a greenaway e ho detto troia in faccia a martina stella, l’unica puttana che fumava in quel cazzo di teatro.
ho visto tet-a-tet quel troione di debora caprioglio e quella zozza di ornella muti.
ho portato gente di ben più valore all’areoporto e ho scaricato le scenografie di sorrentino-pezzo-di-merda.
ho pulito i piatti di lou reed.
ho visto cose che i notav, manco s’immaginano, perchè non sono ancora usciti sti video.
ho visto i nuovi spot dell’alfaromeo. e quelli nuovi della tissot.
ho saputo quanto vogliono di cachet i radiohead.
ho lavato i piatti con il figlio e la nipote (o era il contrario?) di DellaCasa/Campo.
ho visto da vicino i mudhoney.

ho sgomberato i locali di 6 scuole a torino, e poi ho portato roba ancora in buono stato alla discarica.
ho scaricato 10 bilici di materiale inutile.
ho macinato una quantità definibile tra i 1000 e i 3000 km per fare cose assolutamente inutili.
ho fatto ore i coda paragonabili a quelle di volo di un pilota di boeing.

ho fatto finta di fare per la decimillesimaelevatoalcubo volta.

ho organizzato una festa, l’ennesima, che poteva spaccare i culi. che tutti ne parlano da paura, che è stata la botta dell’inizio estate sabauda, dopo 2 diy fest. e a piovuto a madonna troia tutto il tempo. poteva spaccare il culo, l’ha spaccato, ma un giorno o l’altro ci piscio in testa a tanta gente.
mi hanno chiamato per il teknival per dei pallets il giorno prima. erano in para che ci rientrassero giusto delle spese, c’hanno 40000 sballati in mdma per le valli pinerolesi.


seven
seven
è il numero degli alberi.

ahahaha.
ahpresto.

vivogliobbene.
..Ma questo lui non lo vuole
lui vuole sentirti piangere
ti vuole in ginocchio..

Metteteci dio
sul banco degli imputati
e giudicate anche lui
tra noi
anche perchè tu lo vuoi, vuoi
(buoni cristiani)

Portatemi dio
lo voglio vedere
portatemi dio
gli devo parlare
gli voglio raccontare di una vita che ho vissuto e che non ho capito
a cosa è servito
che cosa è cambiato
(niente)
io adesso cosa ho guadagnato
io adesso voglio essere pagato
weeeeeeeh

Portatemi dio
ah.

sto di nuovo appiedato, cazzo.
in ogni senso. minchia che bordello..
They’ll be making sure you stay amused
They’ll fill you up with drugs and booze
Maybe you’ll make the evening news

And when you’re tripping over your dreams
They’ll keep you down by any means
By the end of the night you’ll be stifling your screams

Since you became a VI-Person
It’s like your problems have all worsened
Your paranoia casts aspersions
On the truths you know

And they’ll just put you in a spotlight
And hoping you’ll do alright
Or maybe not

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
Why’d you wanna go and put starz in their eyes
So why’d you wanna go and put starz in their eyes
Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
Starz in their eyes

Remember they said you’d show them all
Emphasize the rise but not the fall
And now you’re playing a shopping mall

Your mum and dad they can’t believe
What you appear to have achieved
While the rest of these users are just laughing in their sleeves

Since you became a VI-Person
It’s like your problems have all worsened
Your paranoia casts aspersions
On the truths you know

And now the tabloids use your face
To document your fall from grace
And then they’ll tell you that that’s just the way it goes
That’s just the way it goes

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
It’s the same old story well they just didn’t realize
And it’s a long way to come from the dog and duck karaoke
machine
And saturday night’s drunken dreams

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
It’s the same old story, well they just didn’t realize
And it’s a long way to come from your private bedroom dance
routines
And saturday night’s drunken dreams

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
Why’d you wanna go and put starz in their eyes
So why’d you wanna go and put starz in their eyes
Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
Starz in their eyes

Now why do you wanna go and put starz in their eyes?
It’s the same old story well they just didn’t realize
And it’s a long way to come from the dog and duck karaoke
machine
And saturday night’s drunken dreams

(When I grow up I’m going to be famous)

Behind the steel barrier and sequence and glitter
Five inch heels still knee deep in the litter
Each of them a bitter bullshitter,
Wrapped up in the cloak of fake glamour, getting lost in the
camera
Well footprints are fools gold, diamonds crusts on their one
off plimsolls
So little time for these one off arseholes
Rigor mortis Ken and Barbie dolls
A pair of big shades and a push up bra
It’s such a short gap between the gutter and stars
That you’ve come a long way from the place that you started
So why’d you wanna go and get so down hearted

Welcome to the kingdom of the blagger
Uncutting you nose clean, coating you bladder
A whole lot happier a whole lot sadder
Used to be satisfied but now you feel like Mick Jagger

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
It’s the same old story, well they just didn’t realize
And it’s a long way to come from the dog and duck karaoke
machine
And saturday night’s drunken dreams

Now why’d you wanna go and put starz in their eyes
It’s the same old story, well they just didn’t realize
And it’s a long way to come from your private bedroom dance
routines
And saturday night’s drunken dreams

IL LORO STADIO, I NOSTRI SOLDI

Il consiglio comunale di Torino, il 12 febbraio ha approvato la richiesta di almeno 120 milioni di euro che lo giu***tus Football Club SpA inoltrerà al Credito Sportivo. Hanno votato a favore tutte le forze politiche, tranne il consigliere della Lega, contrario, e i 4 consiglieri di Rifondazione, astenuti. Quei soldi serviranno per costruire il nuovo stadio della società e i centri commerciali adiacenti. Nell’epoca in cui le società calcistiche sono anche SpA, un mastodontico finanziamento pubblico a tasso zero restituibile in 20 anni, altera non solo la competizione sportiva, ma pure il mercato azionario. In questa città, poi, la questione stadi assume toni da tragicommedia.

Dopo aver ottenuto cinque anni fa dal comune per 25 milioni (meno di un terzo del valore commerciale) il Delle Alpi e il terreno circostante, senza aver mai provveduto alla ristrutturazione a proprie spese, che era alla base dell’accordo, la giu***tus SpA in autunno ha dichiarato che avrebbe finalmente cominciato ad adeguare l’impianto secondo le norme UEFA e il decreto Pisanu, per un costo di 18 milioni, rendendolo disponibile per Euro 2012. A distanza di pochi mesi, fiutando la possibilità di finanziamenti pubblici, si è passati dalla ristrutturazione allo stadio faraonico, comprensivo di centri commerciali. A metà gennaio il presidente bianconero, Cobolli Gigli, dichiarava di lavorare a un nuovo progetto da 90 milioni. A febbraio il preventivo era lievitato ad almeno 120 milioni di euro, anticipati inconsapevolmente dai gentili contribuenti italiani.

Con molti meno soldi sarebbe possibile e doveroso candidare per gli Europei un impianto di proprietà del comune come lo stadio Olimpico, ampliandolo e avvicinando gli spalti al terreno da gioco. È un impianto inaugurato da meno di un anno, pensato unicamente per le Olimpiadi, che evidenzia la miopia con cui è stato progettato e che a causa della
scarsa capienza attuale rischia di essere abbandonato a breve anche dal Torino FC. In un paese come il nostro, in eterna difficoltà con servizi e denaro pubblico, è vergognoso versare una cifra simile nelle casse di
una privata SpA. Il sindaco Chiamparino, insieme alle altre geniali menti dell’operazione, gli assessori Montabone (sport) e Viano (urbanistica), ripete che l’opera è necessaria per avere gli Europei a Torino e spiega che dalle casse comunali non uscirà un euro. Sono argomenti penosi: con un piccolo ed economico ampliamento ad almeno 30.000 posti, lo stadio Olimpico, impianto pubblico, può ospitare gli Europei. I 40.000 posti del Nuovo Delle Alpi sono infatti necessari solo dai quarti di finale in su, permettendo alla città di ottenere tre partite anziché due. Si anticipano quindi almeno 120 milioni di denaro pubblico per un solo incontro.

Il Credito Sportivo fornisce finanziamenti pubblici non comunali, ma comunque statali, quindi sempre soldi nostri. Se anche si decidesse, per ragioni difficilmente accettabili, di candidare il Delle Alpi invece dell’Olimpico, sarebbe comunque inconcepibile sostenere un finanziamento superiore ai 18 milioni effettivamente necessari per poter giocare i quarti di finale a Torino. Lo Stato deve provvedere alla necessità, non al lusso. Non si capisce inoltre cosa c’entrino le
attività commerciali con il Credito Sportivo e quindi perché questo dovrebbe finanziarne la costruzione. Se un privato cittadino decide di intraprendere un’attività commerciale, sopporta sulle sue spalle i costi dell’iniziativa. Se lo fa la giu***tus SpA, le sue spese sono finanziate a tasso zero con i nostri soldi.

È uno scandalo alla luce del sole che spreca un’ingente quantità di denaro dei contribuenti. Chiediamo a ogni cittadino di spargere la voce tramite il passaparola, diffondendo questo volantino in formato digitale o cartaceo.