Categoria: ‘General’

l’ho detto e lo ripeto.
manca la Gente.

c’è una preoccupante crisi di valori
//Crisi di Valori//Disciplinatha//Un Mondo Nuovo//

qualche riflessione, tra il serio e il ben poco faceto.

_disclaimer
Mi vedo costretto a spalare la merda da dentro, e qua non lo si fa per scelta, ma quasi per obbligo circostanziale, a tratti situazionista.

La crisi di Valori, chiamatela come cazzo volete, obbliga a parlarsi, a chiarirsi, a confrontarsi.

Credo che certi discorsi, se restano impliciti, sentimentali, epidermici e non verbali/scritti abbiano e mantengano un significato che con le parole, pochi cazzi, perdono. e lo perdono di bbrutto, tanto da apparire scialbi, quasi da frignare di poppante, sennò vecchi borbottii di chi di acqua sotto i ponti e sulle spalle ne ha già presa (non io). o di chi, se non ha preso tutta quell’acqua (io) di merda ne ha leccata che ne basta per la vita di una quintalata di froci amebe di merda che annegano nel brodo collettivo di questo sociale di merda in cui ci troviamo (io).

Mi vedo costretto a riprendere discorsi da altri fatti, frasi, a tirar fuori pezzi di discorsi, estrapolare, generalmente parole di chi acqua ne ha vista e presa. sarò vecchio dentro.
andate affanculo, non è questo il punto.
sono costretto per apatia mia, per inettitudine latente, pigrizia o svacco da giuovine. però lo faccio e ci aggiungo. e faccio, continuo a fare.

‘fanculo.


e allora partiamo così, e prossimamente le considerazioni.
Lettera (di Mario ‘Spesso’, El Paso) aperta a Pasica, mailing list di Elpaso, non vi sto a raccontare ora cos’è e cos’era. alle prossime puntate di questa fiction di merda, un back in the days non ve lo leva nessuno, un vademecum del diy, del punk, dell’attitudine, non ve lo leva nessuno.
giusto per capirci. o anche solo per poter dire ‘io ve l’avevo detto’, o per mandarvi sonoramente affanculo mentre vi prendo a sbrangate per poi finire ubriaco sotto un pulman o suicida cadendo giù da uno dei colli torinesi.


Come avrete notato, da questa mailing list non vi arriva più nulla da luglio 2004.
I più accorti avranno anche notato che anche il sito di El Paso è fermo a 6 mesi fa almeno.

Tutto ciò è semplicemente dovuto al fatto che il sottoscritto ha deciso di non occuparsene più vista la insostenibile situazione che si è venuta a creare qui dentro.

Di fatto ogni e qualsiasi attività si è fermata all’inizio di giugno e non è ripresa in autunno dato che si riteneva indispensabile ridiscutere radicalmente il senso di questo posto, fatto che è avvenuto ultimamente in riunioni aperte (4 per ora, ogni domenica, alle 21, che continuano) ad amici, collaboratori eccetera eccetera.
Se inizialmente il problema sembrava fosse esclusivamente costituito dalle attività e dagli atteggiamenti del sottoscritto (almeno stando a quello che lamentavano alcuni degli abitanti /ospiti), nelle riunioni, soprattutto grazie alla presenza di numerosi non-abitanti (…), sono emerse ben altre e più radicali problematiche legate alla presenza fissa o meno delle persone qui, alle motivazioni, ai progetti. Problematiche, ci tengo a dirlo, emerse con forza da parte mia (e di almeno un’altra persona), mentre per altri si trattava solo di ‘ripartire’.

E’ inutile che sia io a farvi una sintesi delle discussioni, sia perché non sono la persona più dotata per comporre verbali sia perché mi riuscirebbe difficile evitare pagine e pagine di delusione, disgusto, delusione, sconforto e schifo per persone ed eventi (soprattutto non-eventi).
Potrebbe essere più utile (forse) partecipare a queste riunioni o farsi raccontare qualcosa dalle numerose persone (esterne) che vi hanno partecipato, anche 60 in quella più partecipata.

Per quanto mi riguarda, pur continuando ad abitare qui ho deciso di occuparmi ‘solo’ più della distribuzione, l’unica situazione che ha continuato ad avere una continuità e un successo sia dal punto progettuale che dal punto di vista dei rapporti di affinità.
Per il resto io continuo a pensare che questo sia un posto dove si viene e si sta per scelta e non per sfiga, per progetti che altrove non sono realizzabili e non per sopravvivenza, per spendere energie tempo e risorse per realizzare azioni e legami e situazioni di attacco, rottura e libertà e non per campare francescanamente al risparmio accontentandosi delle briciole e delle good vibrations.

Devo anche dire onestamente che dopo 18 anni qui dentro i miei princìpi stanno vacillando non poco. Come dire, sarà la vecchiaia, ma inizio ad avere, come si dice qui, il latte ai gomiti. Le tante e belle parole che sento e leggo mi sembrano astrazioni alle quali faccio sempre più fatica a credere, mentre la realtà quotidiana mi appare sempre più squallida, e non vedo alternative in vista, neanche quella di chi in questi tremendismi non si è mai voluto calare fino in fondo.
Dalle riunioni per quel che mi riguarda non è uscito nulla di soddisfacente.
Mi girano le palle a mille.
La mia colonna sonora mentale è quel vecchio pezzo dei Wretched, “Spero che venga la guerra”.

Comunque.


Dato che ultimamente alla mailing list, praticamente, badavo solo io, adesso non ho più voglia di starci dietro. Ma non è solo una questione di manutenzione; che senso ha la mailing list di El Paso se qui dentro non si sa neanche chi è e cosa fa El Paso?
Non la voglio chiudere perché comunque ci sono, ‘attorno’ al Paso, decine e decine di persone che hanno affinità non solo con me ma anche con i conclamati princìpi e progetti pasici che sono (erano) esposti nel sito sotto varie forme. A costoro sarebbe ingiusto negare la possibilità di usufruire di strumenti legati a progetti ai quali hanno dimostrato di essere affini.
Paradossalmente sembra che chi qui è venuto negli ultimi anni a fare, organizzare, partecipare costantemente alle attività abbia ben più chiaro cosa sia El Paso e le motivazioni per le quali lo frequenta e vi partecipa rispetto a quelli che lo abitano.
Insomma, se son rose, fioriranno. Sennò, per quel che mi riguarda, la mera sopravvivenza non mi interessa, foss’anche quella di El Paso.

Io nel frattempo, continuo a fare le mie cose altrove e con altri (per la verità sempre le stesse persone con le quali facevo le cose ‘qui’). Le mie attività più evidenti e visibili, i concerti, le svolgo altrove, sia in altri posti occupati (l’Alcova), che in un locale col quale inizierò a collaborare (dopo aver trovato un accordo per una gestione che mi riuscisse tollerabile). Come ho avuto modo di dire in assemblea, fare le cose per farle, non è necessario farle al Paso. Suonare si può suonare dappertutto. Al Paso per me la stessa cosa aveva diverse valenze e sfumature, per molti c’è solo una differenza legata al biglietto d’ingresso. Per alcuni fare i concerti qui può servire a ‘dare i soldi ai carcerati’ (altre motivazioni non se ne sono sentite). Per me non basta. I soldi per i carcerati puoi farli (e rende meglio) con Gianni Morandi al palasport. In poche parole: punk è un’attitudine, ma qui all’interno non ce la vedo più, vedo solo una deriva (e m’importa una sega che la stessa sia registrabile da anni negli altri posti torinesi).
Quindi preferisco andare a compromessi (solo miei) con dei commercianti piuttosto che svilire il posto in cui non solo io- ho investito tanto e che tanto mi ha dato. D’altronde senza musica io non so stare, ma non da utente: me la devo costruire io, a differenza di altri non lontani che possono andare avanti ascoltando Pino Daniele e Radio Dj o pagando 25 euro ai vari Independent Festival. Fanculo. Le cose o te le fai o le paghi.

QUINDI: se come spero avete cose da dire, scrivetele, quando avrò tempo, io e spero presto qualcun altro (non mancano qui i giovini e meno con voglia di fare musica e altro, solo che non abitano qui) le posterà su Pasica.

IO posterò i concerti nei posti occupati o le altre cose ‘extra spettacolo’ che mi interessano a Torino.
Per le cose che organizzerò nei club dovete scrivere A ME espressamente spx@ecn.org : non ritengo giusto usare ‘Pasica’ per cose che hanno un risvolto commerciale.
Giusto per farvelo sapere: per novembre organizzo Ratos De Porao + Cripple Bastards e poi J Church + Frontiera.

Per il resto mi trovate qui.

-Ogni martedì alle 21 la distro si riunisce come sempre (continuiamo ad avere i nostri progetti e collaborazioni, aggiorneremo la sezione sul sito riguardante la distribuzione, vedremo di ‘uscire’ in trasferta, anche grazie ai ’nuovi acquisti’, sangue fresco.
-Mi potete ascoltare anche su radio Black Out (105.250fm) a Torino e dintorni ogni martedì dalle 14 alle 16.30 (stiamo per montare antenne nuove e stiamo litigando con un paio di radio che ci coprono, speriamo di uscirne presto vincitori).
-Se abitate fuori Torino e avete una connessione veloce potete sentire la radio anche via streaming: naturalmente in queste ultime 3 settimane abbiamo avuto i nostri bravi problemi anche con quella, quindi voi ogni tanto andate sul sito della radio www.ecn.org/blackout e guardate se ci sono le istruzioni per il nuovo indirizzo di streaming.
-Sennò mi scrivete per avere info spx@ecn.org ma non scrivetemi per ‘sapere com’è andata e che succede’.
-Entro la settimana aggiornerò la mia pagina. L’indirizzo è questo: http://www.ecn.org/elpaso/spessore/spessore.htm
-Commenti sulla vicenda, come detto sopra, magari verranno pubblicati su Pasica. Forse.
-Sennò ci si vede in giro. Chiamatemi se avete bisogno di dare il bianco in casa che l’inverno è un periodo morto.

Ad maiora.

Mario ‘Spesso’


per intenderci, sul perchè non v’ho più detto un cazzo su quello che qui in terra sabauda si combinava.
Il my projekt, finchè non ci cadono i coglioni, continua. e gli indirizzi li sapete.
alle prossime puntate, non mancheranno.

ah, spero non abbiate inteso chacka = mario ‘spesso’, non è così..

Spero che venga la guerra,
con i suoi orrori e le sue stragi,
solo allora
capirai che potevi fare qualcosa!
//Wretched//Spero che Venga la Guerra//1986
E sia ben chiaro, che questo, nonostante il titolo, non è un pezzo di DeGregori, non è una song d’amour, non è un pezzo sentimentale, non è una cosa pucci pucci micio micio, non è.
è solo un gran bel enorme pezzo di merda nel quale ci sguzziamo, più o meno consapevoli, un’altra voce nel coro delle voci distorte, una delle tante. un pezzo da blog insomma.
comunque sia, si va avanti, nolenti più che altro, involontari accumuliamo radiazioni:

ovvero

racconto di realismo e quant’altro.
una bazzecola, quasi una stronzata.

il chacka prepara pranzo.
nulla di strano per un biafratico bianco occidentale, col bioritmo algoritmeticamente sfasato, 6 pasti al giorno più chimiche, resta biafratico. sport, dovevo fare più sport. [per la cronaca: pallamano, basket, nuoto, baseball, tiro con l’arco, campeste, atletica]

bene, il chacka prepara pranzo.

spinaci sminchi e smunti livin’ in the fridge, 10 minuti d’acqua bollente, e si và che è una meraviglia, GS consiglia col burro.

mediterroneo da morire, non mi toccate la pasta, non datemi i trip, ma più che altro non toccatemi la pasta, che quella me la mangio anche a colazione, non fosse che non ci sta nulla che sia salato a colazione. (bianco, occidentale, biafratico e pure viziato. mapensatè)

lo straightedgismo mi stia lontano, che mi ci piace solo l’ard core, quelli grossi, spessi, con i tatuaggi e le ixcs sulle mani, che gridano melodici (maronna che figura retorica è?).
il vegetarianesimo lungi da me, che non ci credo ma gli do credito quando mi dicono ‘se le carote potessero ribellarsi ci ucciderebbero, se i porci fossero porci con le ali, oppure seri, avrebbero il controllo e ci mangerebbero.’ ripeto, non ci credo ma ci do credito. quasi agnostico al riguardo potrei dire.
veganesimo, manco da prendere in considerazione che avendoci avuto un po’ di ritegno al latte, mi tuffai su burrate, mozzarelle e combriccola senza neanche sapere perchè.

indi:

scongelo anch’essa, gelida e rossolenta fettina da occidentale biafratico carnivoro pasciuto e viziato, puro vero suino (o forse vacca?), con tanto di osso e grasso in bella vista.

occidentale = forno micro onde.
ce l’avessero avuto sull’apollo 13 secondo me sarebbero salvi a quest’ora.
10 minuti di zzzzzz, zzzzzzzzz, zzz, zzzzzzzz, e il piatto gira gira gira, un po’ come l’elica, gira il motore, questa è la bella vita dell’aviatore. ma questa è un’altra storia.

estratta la fetta succosa e sanguinante, sento ticchettare nel microonde.
talebani? la base al Queda? l’apolide? una bomba? le br? reminescenze d’indiani? i funghetti d’olanda? il vicino di 4 piani sopra che copula? il troll del demonio del microonde?

no.
una briciola.
sai no? quella piccola particella di crosta di pane, anch’esso tipico elemento della dieta mediterranea e non solo, che si stacca e, come si suol dire, smarona perchè sta più o meno ovunque, acaro divno e nutriente.
saltella la briciola.
per 2 minuti buoni.
sotto il piatto girevole del microonde.
a microonde spento.

spento.

per 2 minuti.
tic tic tic tac.
taratatatatattratttac.

saltella impazzita, toccando il fondo del micro, e il basso del piatto girevole del micro.
magnetismo? alieni? l’apolide? dio? gli angeli? l’esaminatrice di scuola guida? (vd post precedente)

no, salubri microonde che se mi fanno diventare sterile, è il minimo.
questo è quello che tu chiedi.


Uniti attenti e vigili
fratelli democratici
imprenditori e tecnici
Faremo un mondo nuovo.
un mondo NUOVO.
//Un Mondo Nuovo//Disciplinatha//Un Mondo Nuovo//
Troppi incompetenti nelle posizioni cardine
//Passaporto per resistere//Frankie Hi-NRG MC//The World according to RZA//

Che ce ne sia di gente strana al mondo, ormai ne ho le prove.
e non è neanche troppo difficile reperirle, nè troppo complesso ritrovarcisi in mezzo, a questo turbine di stranezze, gente sbarellata e un po’ deviata.
basta solo prenderla con filosofia, e finisce che della tua sbarellataggine ne fai quasi bandiera.
olè.

ma qua inziamo ad andare sulla modalità drastica.
Come al solito la prendo larga, anche più… diciamo quasi fuorviante..

carta penna e poco più, caro Frankiec’haiL’energy, non bastano manco per il cazzo per stare a galla, se stare a galla non ti basta ma vuoi nuotare.
perchè non sempre si può parlare di quieto vivere, di connivenza/convivenza, di apatica incapacità di relazionarsi, adeguarsi, dell’esser diverso alla normalità, ormai anch’essa documentata e bollata come Indefinibile.

bene bene bene.
troppi incompetenti nelle posizioni cardine, troppa gente che spara palle, che per autoelezione o per elezione regolare, perchè ci siamo dati regole, sta lì.
e giudica, ha un potere, un diritto/dovere di bollare qualcun’altro, di dare o togliere, di scegliere per te, per una normalità comune, per il bene di tutti, che si dimostra sempre più indefinibile. bah..

[è andata, un’altro passo verso l’omologazione]
quindi faccio anch’io il salto, un’altro bollino verso la massa, qualcuno che mi dice che ci sto, che va bene, che così è okkey.
bah.
però, nell’omologarsi, ti ritrovi a tu per tu con l’incompetenza, questa volta [l’incompetenza] non dettata dalla più alta percentuale di oggettività che ti fa dire che si tratta di inadeguatezza culturale, pratica, insomma, che non ci sta dentro..
dall’incompetenza perchè sei fuori. sbarellata. andata ammale.
ma mai sia che io mi metto a giudicare..
ma è andata così.


“Mi creda, io le persone le conosco a pelle
..io per lei sono un segno divino..
..
io non so quanto starò ancora su questa terra perchè sto dando molto..
..
io sono madremoglienonna, non so quanto starò, perchè do molto, a voi, all’ufficio, a tre colonie di gatti, a quattro gatti a casa..
..
perchè se è vero che c’è un dio, perchè se è vero che stiamo male, è vero che si può star bene…
..
e se è vero, allora è vero che per gioire bisogna penare..
e io, mi creda, non lo dico perqualchestranomotivo, vengo da non
Uno
da non
Due
da non
TRE
anni di, miscusiiltermine, m e r d a, ma da ben dieci anni di discreta e puzzolente schifosa merda…
[e qui mi scappa un ‘beh, anch’io modestia a parte, c’ho una certa esperienza in merito, enonstoaraccontarle,valà..]
quindi.. se lei mi concede..
..
io le persone le riconosco a pelle, so che lei..
so che lei capisce..
..so che lei è come me..
..
quindi se mi concede, io voglio e so fare del bene, quindi le lascio questo bagnoschiuma..
senza impegno, sia chiaro, voglio fare del bene..
..
una cosa naturale, che la farà stare bene, quando lo userà.
MiStiaBene
Grazie&Arrivederci”


e ci resto con la mano a novanta gradi tipo comica F.lli Marx.

bah, troppi incompetenti nelle posizioni cardine, 12 pericoli in più, ma è andata così.

e qua lo spiego meglio
20041028-pate.jpg|469|107|HoPresoLaPatente
ma chi mi son trovato davanti era così.
You’re welcome, pillola rossa o blu?
20041025-heyprestoCOVER.gif|200|200|Hey Presto!



//I Maniaci dei Dischi//
//Hey Presto!//







Format: CD/LP
Label: Temposphere Records
Release Date: 2004

Tracklist:
01. più calore
02. our house
03. ganjaben
04. in conchetta
05. per il disco che più amo
06. ciao ciao
07. si può fare
08. hey presto!
09. peolple play
10. re-nato
11. smiling faces
12. babe
13. earl grey
14. quello bono
15. strane manie
16. l’altro giorno
17. spring time
18. tracklisten
19. you rock, we roll
20. l’altra notte

I Maniaci dei Dischi:
Dj fonx
Dj Herrera
Paine’
Bombo

20041028-maniacs.jpg|380|273|maniacs
Paine aka Minù Painè Cuadrelli & Dj Fonx aka Michele Fontanelli, che dire, un po’ i David & Stefen, i 2manydjs, de noartri?
bah, non proprio.
sicuramente pare interessante, già dal nome, come fusion e quel che ci può stare dietro. insomma, con un nome così, uno s’aspetta qualcosa di strepitoso, a dir poco.
Almeno le mie aspettative erano di rumori di friggitoria di puntine Stanton storte che premono su vinili ovallati di Miles Davis che fa il verso a Robbie Williams mentre passa su un SL-1800 con la chinghia che non tira. Il tutto contornato da magie di campioni alla Shadow o alla Fatboyslim, mentre un furetto in calore scratcha che sembra stiano usando una sabbiatrice..
ma si sa, ho una fervida fantasia, nonchè un pochetto perversa.

quindi non c’è tutto questo.
ma l’ensamble non è malaccio, easy listenin’, sculetta e shakera il tuo drink mentre ammicchi alla woman dal vestito succinto e via..
insomma, ormai è una moda pure quella, importata dal clash o da chissà dove, ora c’è quella del VERSUS, VS, SCONTRO, che dir si voglia. e se ci si impegna qua dentro la ritroviamo tutta.
Scorrono in rapidità, live bass, voci calde soul e freddo jazz/nujazz/pop femminile, notturni alla radiomontecarlo e chopin in acido, funkettoni alla parlament e funkadelic. qua e la qualche scratch, tutto easy, orecchiabilissimo e di sottofondo.

Senza ombra di dubbio l’impatto dal vivo è certamente un’altra cosa (credo; e che la fantasia non m’inganni anche stavolta):
Their regular sessions are a 5 hours-set of constant real-time remixing and improvisation on 6 turntables, 3/4 mixers, effects, samples and live bass. In 2004 they’re preparing a complete live show with added guitar, saxophone and trumpet players.

cioè, l’azzardo c’è e non poco.
insomma, 6 turntable, 4 mixer, sampler vari e un bassista. talvolta ci sono anche dei fiati, quindi nulla d’aggiungere.
bella cosa insomma.
[ndr la fece anche una cosetta simile il nostrano, amico e quant’altro quen-Tino Paratore, drummer CoV e many more, fonico di tutta la bassa underground penisola italica, una coppia d’anni ormai. Il set si compose di 2 dj (basi & scratch), il NostroTino al mixer + campioni, Sancho, batteristone internazionale tra Londra e il Brasile, sotto la mole per caso. Risultato, megamix white label BobMarley-Celentano, con tanto di querela da quella donna di facili costumi che è Claudia Mori. benebenebene]


e allora?
e allora niente, sta proprio qua il pregio/pecca.
un bel lavoretto, certamente.
battiamo anche qua strade che non sono nostre e non suonano proprio inedite, funk-jazz-soul, una bella idea, un gran mix e lavoro di taglia e cuci su ciò che non c’entra, ma, credo stia qua il bello, gran parte dal vivo e non a posteriori in studio.
però, insomma, groovazza funky a parte (che non sempre decolla, eccheccazzo!) mi aspettavo qualcosa da trinciare i sassi, da sparare a mille e scotennarmi gli occhi fuori dalle orbite.. comunque..
prendiamo il drink, andiamo in pista e balliamo che ci sta tutta almeno questa. (come dicono loro) maniaci school live..
li aspetto al varco per qualcosa di più bastardo e più cazzuto, perchè ci stanno, secondo me ci stanno.

20041028-maniacilogo.gif|400|449|strongVinylCrew!

We’ll be mixin’ from the old school breaks..
..
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can
this is somethin’
this is somethin’ you can
this is somethin’ you can understand!
..
Rockin’ style made in Italy
like Milano Torino Roma Napoli
and we pass trhough Calabria down to Sicly
yes is we, with the old family
and if I say ‘Ready!’
than everybody go fuori dai piedi
And if the people is down for the festa
then you can go with us fuori di testa
Se non capisci
you can’t feel the flow
E se ti piace
We can give you some more
We rapresent solo quel che siamo
ciao dal funky presidente italiano!
//Ciao Ciao//I Maniaci dei Dischi//Hey Presto!//



ps
queste ve le butto perchè sono importanti, nonsisammmai..

CREDITS:

All Tracks written by M. P. Cuadrelli / R. Fiorentini except 3/4/11/15/18/19 M. P. Cuadrelli / R. Fiorentini / T. Setzi 14/16/17 M. P. Cuadrelli/ M. Fontanelli/ R. Fiorentini 6 M.P. Cuadrelli / R. Fiorentini / F. Cellamaro

All Tracks Published by Right Tempo S.N.C. (S.I.A.E.)

All Tracks Produced, Arranged & Programmed by Paine’ & I Maniaci Dei Dischi for Compl8 Produzioni

Recorded @ Doppio Zero Studio (Caprona, Pisa) 1 & 7 Recorded @ Blue Note Club (Milano) Mixed by Marco Zangirolami & I Maniaci Dei Dischi @ Noize Studio (Milano)

Personnel:

Cuts, Beats & Samples: Dj Fonx, Paine’ Scratch: Dj Fonx, Dj Herrera, Pain
Extra Scratch on 9: Dj Ranix (Worst Company)
Bass: Bombo aka Roberto Fiorentini Bass on 9/15/18/20: Fabio ‘Nedo’ Ammannati Bass on 17: Marco Zangirolami
Guitar: Totino Setzi
Trumpet: Giovanni Andreoli
Saxophone: Gianni La Ghenga
Violin: Francesco Carmignani
Keyboard: Alessandro Bufalini
1/6/7/8 featuring Esa aka El Presidente on vocals
5/15 featuring Se–orita Jazz on vocals

Mastered by Marco Zangirolami

Executive Production by Minu’ Paine’ Cuadrelli for Compl8 Produzioni

Sleeve Concept and Design by Michele Fontanelli WWW.PRFCT.NET

(P) & (C) 2004 Right Tempo Snc

TEMPOSPHERE RECORDS

WWW.TEMPOSPHERE.NET WWW.IMANIACIDEIDISCHI.COM WWW.COMPL8.COM

note: in the vinyl version you have 5 tracks on every side, so the tracks are: (CD>LP)

(1>A1) (2>A2) (3>A3) (4>A4) (5>A5) (6>B1) (7>B2) (8>B3) (9>B4) (10>B5) (11>C1) (12>C2) (13>C3) (14>C4) (15>C5) (16>D1) (17>D2) (18>D3) (19>D4) (20>D5)
20041019-work.jpg|342|624|



è che ho deciso che nel mio non.fareuncazzo.faretroppo, faccio che del fancazzeggio diventi pratica e arte per i postumi (da sbronza).





20041019-ciccio.jpg|249|400|

lo so, diventa banale.
ma che ci volete fare..

faith
http://www.400monkeys.com/God/index.html – god f.a.q.
http://www.padremaurizio.it/ – tutto vive, muori solo tu.
http://miniminimini.blogspot.com/ – gesù iz onlain.

utility
http://www.qsleeper.com/index.html – di questi tempi..
http://www.gaffel.de/frames/biertest-start.swf – un must dei rimasti.
http://members.cox.net/richw/lego.htm – tech-style.

movie
http://www.angryalien.com/0504/shiningbunnies.html
http://www.angryalien.com/0204/exorcistbunnies.html
http://www.angryalien.com/0704/alienbunnies.html
http://www.angryalien.com/0604/titanicbunnies.html

sex
http://andigraph.free.fr/barbie/pagebarbieanime.htm – la Mattel ringrazia..
http://www.britneyspussy.tk/ – try or die.
http://www.xtinaspussy.tk/ – try or die.

muzik
http://www.slancio-anale.tk/ – n.c.
http://www.americanrecordings.com/slayer/ – corna al cielo, diofa.
http://www.audiodregs.com/animation/shtml.html – bliup bliup boing

art
http://www.kipar.org/society/author/pirates-history/pirate-flags.html – per l’isola dei famosi, il kit-ci-va-style.
http://www.worth1000.com/cache/contest/contestcache.asp?contest_id=496&display=photoshop#entries – fin quasi al banale..
http://home.pacbell.net/bettychu/2003allbreedbisris/BIS.html
http://www.nyheter.nu/kultur/ – se c’è style, c’è style…

blog
http://www.heidi666.splinder.com/1097066545#3090352 – tutto su diggei francesco.
http://missblog.splinder.com/ – grandi cose.
http://angelo-crepuscolo.splinder.com/ – grandi cose2.

l’hanno detto:

“L’istituto per la dissipazione dei fondi in eccesso di Pasadena, ha studiato con attenzione il cartone animato Holly e Benji, giungendo alla sorprendente conclusione che, eliminando le distorsioni temporali caratteristiche della serie, per cui Holly impiega tre puntate a percorrere il campo di calcio in tutta la sua lunghezza e due puntate e decidere se tirare sul primo o sul secondo palo, la serie stessa avrebbe una durata di 45 minuti, di fronte alle 100 ore effettivamente trasmesse.”



Non gli pronunciare mai più il mio nome.
Io amo te.
Non la merda di cui non riesci a fare a meno.

Se ti butta giù la porta chiamami.
Ti amo.
Se gli hai aperto tu lasciatemi in pace.
Mi amo.

E per me, amore, non vuol dire dire sempre “mi dispiace”.
Era così la frase vera.
non sono vivo e non sono morto (bellicosi) ma ci sono e preparo, prepurzio, precollina, prevedo, pervengo, preparo il Mio Ritorno. anche se non me ne sono mai andato.

hey porco d.i.y.o. alza la testa manica di sucker poser -ers di ogni foggia e provenienza.

m’ha fatto smaronare e inquietare non poco questo grand’uomo, grosso e spesso; uno che quando canta e fa freddo, gli fuma la testa.
e la cosa bella è che è il tormento che quasi tutte le mattine mi ronza nella testa.
grande antonello, e Voi, quelli lì, la, Voi, porco d.i.y.o alzate la testa.

giù la testa, cretino.

da www.rumblefishdiy.org

“d.i.y. scelta di vita, pratica ed azione politica o…”
– credete veramente che ci sia ancora qualcosa da fare? cosa?
– credete veramente che ci sia ancora qualcosa da dire? cosa?
– volete ancora continuare a prendervi in giro con le “scene” ed altre cazzate simili? …fino a quando?
– stiamo parlando di d.i.y. come pratica politica e scelta di vita… oppure solo di un sistema “a basso costo” per inquinare questo pianeta con altro vinile e dischetti laser?
– le parole, gli scritti, i proclami, i suoni… nei dischi che producete e/o ascoltate sono corrispondenti alle vostre scelte nella vita di tutti i giorni?
– quanti giorni dovete lavorare per il vostro capo per poter far uscire il vostro nuovo 7″? o per acquistarne uno?
– quanti dischi riuscite a distribuire (mediamente) in un mese? quanti dischi acquistate (mediamente) in un mese?
– perchè produrre ancora dischi, di cui nessuno o quasi si interessa?
– domani mattina che fate?
– a che ora siete costretti ad alzarvi?
– quanti dischi dovete vendere per pagare l’affitto di casa? o a quanti dovete rinunciarvi?
– il vostro padrone di casa accetterebbe un tot dei vostri 7″ per saldare l’affitto di un mese? e se si, quanti?
– qual’è stato l’ultimo disco che vi ha realmente entusiasmato?
– quanti concerti fa la vostra band (mediamente) in un mese? a quanti concerti assistete (mediamente) in un mese?
– qual’è il miglior gruppo live che avete visto/sentito nell’ultimo anno?
– ed il miglior disco? – qual’è l’ultimo disco che avete acquistato?
– …l’ultimo che vi siete masterizzati/registrati?
– e l’ultimo che avete ascoltato? – che cos’è il d.i.y.? e l’anarchia? e l’autogestione?
– le vostre risposte sono corrispondenti alle vostre scelte di vita?
– a quando la rivoluzione? la disillusione, la stanchezza, le delusioni, i troppi anni in giro a chiedersi ed a cercare il perchè, incontrando molta gente finta (e di “passaggio”) e poche persone in gamba. provocare, distruggere, …il caos. ricominciare a chiedersi il perchè. un pò di domande, solo domande, nessuna risposta. perchè le domande sono più importanti delle risposte.

antonello.
20040926-infernobig.jpg|520|522|Inferno



//Inferno//
//debut s/t//





Release date: 19.09.2004
Format: CD Digipack
Labels: Donna Bavosa Records, EscapefromToday, Bar La Muerte, Shove Records

Tracklist:
1-Me vs the Incredible Hulk
2-Radiator #4
3-The sorrows of young Moroboshi
4-Triumvirate of Lavonia
5-Pacifico’s
6-(Kinky party with) the Monster
7-Disneytomb
8-Lowest common detonator

Inferno
Giovane: Howlings and Formulas
V Fisik: Dr. Evil Riffing Bonanza
Reeks: Sonic Assault from Outer Space
Dan: Chainsaw Bassacre
Demian: Sticks & Bones


20041001-band.jpg|480|360|Inferno

ehehe.
eheheh.
ehehehehehe.
eh!

e mica potevo saltermeli, no?
Sci-Fi grind’n’roll/It’s only rock’n roll but i grind it!, e si sono detti tutto da soli.
Dentro Inferno, c’è tutta la Roma che conta, hardecoricamente parlando.
anche se non è che si possa propriamente parlare di hc, di quello puro, niù o old scuul che dir si voglia. la miglior definizione del loro suono è la loro, Sci-Fi grind’n’roll. ennoncisonocazzichetengano.

20041001-dan15.jpg|221|346|headbangcrustyn’style
dai Notorius, passando per le schifezze recenti degli Assalti, vivendo dei ricordi dei ‘nostri’ spettacolosi Demodè ora dediti al free-turbo-jazz trio sotto nome Squartet, accompagnati dagli altrettanto grandiosi Die! -una delle fantasmagoriche scoperte di skater-rock-punk tirato e pestone, vivo e secco- senza ombra di dubbio sono La Formazione de Roma che ha tirato fuori dal cilindro qualcosa che mancava. quella punta di innovativo, di secco e sincero, schietto e violento, che mancava certamente da tempo in moltissimi dischi, autoprodotti e non.
per questo non è propriamente hc, per questo non lo cataloghi ben bene con l’etichetta di Fnac, neanche sotto heavy trash metal, giusto per qualche growl o scream potente e ruggente..

bene, pensate alla follia dei Refused, ne prendete la voce, la venate di grind pestone e violento, a sviscerare gli zombie della notte dei morti viventi, impalando un dracula dietro l’altro, strappandosi magliette come Hulk e facendo a gara a chi frulla più Lemmings o Gremlins, il tutto incorniciato nella più post moderna sci-f(i)antascentifica cornice, televisori rossi di paillettes svavillanti, poster delle gemelle Kasler che danzano sul Titanic che affonda in un orgia nipponico-coreana a base di live sushi su live painting.
uniteci velocità e schegge di violenza, sputate dalle colonne sonore di classici passati sotto le mani dei Fantomas, uniteci una sequela accuratamente spulciata, quanto casuale e dotata di (gran botta di) culo, di campioni, basi, campionamenti sfalsati e remixati violentemente, skitz veloci di memorie disperse nelle pubblicità 60ies della Martini mentre James Bond fa strage di Terminetor e alieni caricatura di loro stessi.

20041001-val5.jpg|480|360|red is the color of the death

20041001-sonica-reeks.jpg|340|220|welikefuckinsynthsounds
c’è da chiederesi se in 5 riescano a fare tutto questo, se mai una radio bulgara di interferenza internazionale, di quelle che becchi in MW in macchina mentre cerchi la frequenza che collide col motore e ti fa sentire in un videogames, avrà mai il coraggio di trasmettere. c’è da chiederesi se il papa prima d’andare a letto si beve un consommè infarcito d’lsd, se una doppia cassa triggerata possa avere questo devastante suono, se le onde che si sentono sono quelle totali o solo le percepite, se c’è molto altro che non si riesce a captare, se mulder e skully avevano ragione, se la tipa che ho davanti prima o poi mi salterà addosso davanti a tutti in un orgia di piaceri collettiva e universitaria. (mah..)



20041001-son1.jpg|480|362|infernoboysinhell

sono delle furie, hanno inventiva e potenza da vendere, sono la perfetta colonna sonora di un giorno di ordinaria follia ridimensionato a horror hi-tek, hanno anche inserti sassofonistici su di un crust-grind di nuova generazione. sembra strano riconoscere in un gruppo di spiccatissima attitudine hc, di vena punk con ovvvvvvvi trascorsi belli metallari a fare headbangin’ sino alla lussazione, utilizzare una tastiera, dei synth e campioni a mo’ di seconda chitarra. suoni pieni saturi ma freddi nel contempo, horrorifici nelle atmosfere, violenti nella cattiveria e grezzaggine stoner di alcuni testi. saranno i riferimenti a truck e benzina, ma mi puzzano di deserto.. in provincia di Viterbo è pieno..
sono grandiosi.
confezione cartonata digipack su due ante, testi stamapati al contario, un’inquitante quadrettatura e una sagoma di topolino che fa capolino su un bellissimo teschio.
abbiateceli.

20041001-sonica1.jpg|174|350|guitarrrring 20041001-son18.jpg|271|350|redlightdistrictdistructor 20041001-sonica3.jpg|132|350|scrreeeeeeeemo


On his way to/learn self-control
Todd was hit by a stone! (stooooonee..)
The right words/that can make her come back!
I’m burnign the dust/
mile after mile
and eating asqhasult
fast!
Start with the stads!
Once you summon such a demon you’ll be no fire for life!
My son for a fuel tank!
I’m driving my truck straight to the consequence!
MY DARLING, I’M COMING HOME!
I’M COMING HOME!

//Triumvirate for Lavonia//Inferno//s/t//
critica dialettico/filologica o v v e r o mi son rotto le palle di sentir dare definizioni delle più strampalate, quanto talvolta anche consuete, azioni umane, lavori, impegni o quel che è, insomma etichettare un banale lavoro come Operatore di.. operatore di stocazzo. mica siamo dentro al matrix, io non l’ho presa la pastiglia, che m’ero distratto.. l’ultima che sento è Operatore di Salvamento. aka il bagnino. oh my god, qua la situazione siffatta l’è ‘nsostenibile, oh perbacco! e già affanculo mandai l’Operatore Ecologico, null’altro che il glorioso lavoro, che è si sporco, ma qualcuno lo deve pur fare, del netturbino. Giacchè tentano d’infinocchiarmi, non rendendosi conto della ridicolaggine, definendomi Operatore multimediale, ch’altro poi non è che uno smanettone, mezzo grafico, mezzo programmatore, mezzo ideatore, mezzo, insomma. nulla più, e nulla meno. Operatore Multimediale, quando di multimediale e di nuovo media, ancora definizioni corrette e coerenti non esistono. Operatore del Traffico; p-e-z-z-o-d-i-m-e-r-d-avigileurbano!. Operatore Funerario, che mi passi anche la vedova allegra che piange, ma null’altro che un becchino, cribbio. al livello quasi estremo, sulla stessa scia, giace e riposa il Paramedico, che tanto puzza a ‘quelli del settore’ come paraculo. Operatore Tossicodipendenza, il pusher? insomma, non ne vale la pena perdercisi. già mi sconto con la Garzanti: operatore Sillabazione/Fonetica [o-pe-ra-tó-re] Etimologia Dal lat. tardo operato¯re(m), deriv. di opera¯ri ‘operare, compiere’ Definizione s. m. [f. -trice] 1 (non com.) chi opera, chi compie determinate azioni 2 chi è addetto a far funzionare macchine, impianti ecc.: operatore cinematografico, televisivo, chi manovra la macchina da presa, la telecamera; operatore del suono, chi manovra gli apparecchi per la registrazione dei suoni | chi è addetto alle operazioni di input e output di un calcolatore elettronico quindi che la battaglia sia già persa in partenza? che non mi prendano per il culo! siamo uomini o caporali?! qua è una questione d’orgoglio, che si sente calpestato al grido di ‘Spaaaaaaaazzino!’ ‘aò, m’hanno assunto a fà er becchino’ ‘anvedi sto monnezzaro’.. ma col cavolo! qua la dignità me la pijano pè er culo, con sta definizione d’operatore. ci sono cose che devono restare come stanno. orgoglione proletario. cribbio. bagninooooo..! eh? suuuuuuuuuuuuuca.
20040926-amdexm24.jpg|424|600|Anti MTV Day #3



ANTIEMTIVIDEI.terzaedizione
diciannove.settembre.duemilaquattro
EcsMercatoVentiquattro.Bologna



programma
17.00 GERDA (ancona / noisazzo storto)
17.30 VIOLENT BREAKFAST (pisa – posthc inconvenzionale)
18.00 FALSE NATION (bologna / ind.i.y.uoscinton)
18.30 SILBATO (venezia – disperazione scandinava)
19.15 ARSENICO (torino / toXhc melodico)
20.00 SPRINZI (pesaro – postrock landscapes)
20.45 PRIMA DELLA PIOGGIA (udine – metallo di satana)
21.30 LAQUIETE (forlì / emoviolence – disco nuovo)
22.15 ERPICE (fasano / idoli delle masse-rie)
23.00 INFERNO (roma / sci-fi grindnroll – disconuovo release party!)
23.45 UOCHI | TOKI (tortona – rep flussi di coscienza e suoni)
24.30 COMRADES (roma/ oldschool grind heroes)


Bella li’, lunga vita alla ballotta dei guaglioni
porto dietro me la scia di diecimila situazioni
5 giorni di polleggio e 2 restanti per gli scazzi
sosta all’autogrill o in fattoria coi ragazzi
e poi via
io carico e metto la mia energia nella ballotta
//Neffa//La Ballotta//Neffa e i Messaggeri della Dopa//

20040926-antimtvday.jpg|500|375|antimtvday

et voilà. non pago di una treggiorni di Blackout ancora da narrare (godibile, godereccia, fruttuosa, spaccaculi ma alquanto divertente) ci si proietta con i soliti, con i rimasti, direttissima torino-bologna.
equipaggio misto, due voiture, due distribuzioni, un gruppo e due/quinti d’unaltro, due roadie perenni -che prim’oppoi s’assembleranno nell’ensamble che rivoluzionerà il panorama musicale universale- tre ore scarse di sonno sulle gambe, slalom tra i fattoni rimasti (alle 10.30 a.m.) nello squallore dei Docks Dora con lo Shock ancora aperto e le casse tuonanti technazza di bassa lega, carico, due scorregge, due rutti, due caffe e via.

20040928-antimtvday1.jpg|375|500|1 20040928-antimtvday2.jpg|500|375|2 20040928-antimtvday3.jpg|375|500|3 20040928-antimtvday4.jpg|500|375|4

e questa è una cosa bella.
e sarà che non abbiamo dormito granchè, ma questa ci pare proprio una gran bella cosa.
già. in effetti, è una bella cosa.
già.
ma non c’era la gente, quando siamo arrivati. il discorso è sempre lo stesso, manca la Gente, quella con la G. anche qui a Bologna, soprattutto qui a Bologna, dove tutti sono belli, granosi, e trendy. Insomma, è facile vedersi belli e indaffarati, belli e maledetti nello ‘sbattersi’, nelle situazioni, vedersi e starci come manichini in vetrina. qua son proprio tutti trendy.
terribilmente trendy.
[è proprio una gran bella cosa, però.]
stop al music business, bella situazione, in fondo.
banchetti un po’ ovunque, con dischi un po’ ovunque, magliette un po’ ovunque, libri un po’ ovunque, ecsmercatoventiquattro fico un po’ ovunque, spillette un po’ ovunque.
essì, pare che l’old school (a cui non è che sia propriamente legato carnalmente, sippiù v’è un lato fortemente emotivo) si sia trasformata in saga della spilletta. e io che le spillette le compravo a go go. e saga del frociume trendy.
però, è una bella situazione, è innegabile.
come dice Cristina (che ho avuto ala sinistra per buona parte della sera e con la quale, come un demente 15enne quale sono, non ho trovato il modo d’attaccar bottone, spiazzato dall’aspettarmi il demonio sceso in terra, sputante fiamme e veleno con i criceti nel cervello, trovandomi tutt’altro innanzi, almeno all’apparenza di quella che è l’impressione visiva, filtrata da quella letteraria) se ci piazzi una qualunque katia darlàvia alla ricerca di fugaci e/o duraturi divertimenti pelvici, trovi un livello di testosterone pari a un abbondandissimo 2%(male) per l’85% della sessualità-a-freccia presente in loco -che mi pare di stare ai murazzi- e un livello di troiaggine trendy cucinata di piercing, tatoos, spillette, righine e calzini strabordante il 75%(female).

il restante:
male
[in luogo sovraddiffuso di un 2% testosteronicità (aka frociaggine emo)]
60% ConvergEiaggine post-RefuseDiana (aka caschetto/capello liscio – shirt – golf)
80% di pins on shirt
85% di pins on pants
70% di boxer in evidenza (conseguenti ad un 70% t-shirt poco.sotto.ombelicali)
60% di occhiale intellettual nerd, un giorno d’ordinaria punkeria
20% di cappellino MLB neutro
15% nerd.abbestia
18% nerd.abbestia punk.inside (olè)
5% anonimato

(a cura di un istat andato ammale più del reale)

female
[75% troiaggine]
60% di piercingaggine labiale
60% di piercingaggine nasale
45% di piercingaggine arcatasopraccigliare
80% di calze a righe
80% di maglie a righe
75% di tatoos in evidenza (24% nascosto)
95% di borsetta fra le zinne (che va sempre bene)

insomma, una sequela di cloni tra Converge e Refused, bardati di spillette e maglie corte, capelli neri liscie e occhiali, tatuaggi in evidenza; svariatissime Katie Darlàvia sparse un po’ qua e un po’ là (che me la venissero a dare in mano, che non ho voglia di sbattermi).
qualcuno, però, ce la faccio ancora a salvarlo. come i Laghetti, che m’hanno organizzato cotanta cosa. come gli amici che arrivano dal TavoliereTarantinoSalentino. come gli InfernaliCheConoscerò. come gli anonimi che sono meglio dei non-anonimi. come le donne non trendy ma affascinanti. come le donne trendy, affascinanti a cui manco m’avvicino.
insomma, che mi son divertito, che era una bella situazione.

sorvolo sui primi quattro gruppi che m’hanno attratto a tratti, un po’ l’uno copia dell’altro, un po’ quel sapore di già sentito. giusto frazioni dei potenti, giovani e corers style dei Gerda (che non hanno molto di noise, da quel che ricordo), qualche frammento in distanza con echi di Detroit ai Tortellini e Mortadella dei Violent Breakefast, note sparse dei Silbato e nulla più..
il fatto è semplice: è che era una bella situazione, quindi ho reincontrato i fantastici pugliesi che m’ospitarono e c’ho chiaccherato assai volentieri, di situazioni passate e situazioni presenti, della voglia d’emigrare, della voglia di partire, della voglia di restare. di chi è andato, di chi è tornato, di chi c’è rimasto. Strana la solita sensazione di vita dei pugliesi, dei tarantini come dei salentini, quella puzza di vita che ormai quasi ammorba e infastidisce chi troppo spesso vede gli sbuffi della motorcity. quella voglia di trascinarti, di starci, di viverla ‘sta bella situazione un po’ trendy, quelle strane cose del tipo ‘gli altri se ne vanno al nord, io voglio portare al sud alcuna gente del nord’.
eppoi m’è scivolato via così un bel pezzo di pomeriggio, un po’ che abbiamo venduto tutte le copie del nuovo dei Tear Me Down, un po’ che c’avevo voglia di bere, un po’ che c’era troppa calca, un po’ che c’era un’aria allegra e assonnata dietro al banchetto TorinoXhardcore, un po’ che era una bella situazione.
vabbè, montiamo su per gli arsenici, quarantacinqueminuti netti e scendiamo. Arsenico suonano mediocri, nulla a che vedere con le magiche situazioni del giovedì precedente, delirano abbestia sul palco, tra calci sulle (loro) ginocchia, finisce che mi canta in piedi sul sellino del Turi batterista. comunque siamo sempre più convinti che abbiano fatto una gran cosa in tutti questi anni, che la gavetta fa schifo e spesso è inutile, ma ti piega le vertebre e ti tira i nervi. che ‘marciano su frasi antiche, per darsi ragioni, le solite assolute. Vivi, fratello servo, vivi e corri, che se ti fermi pensi alla tua vita’.
evabbene, anche questa è andata.
ma anche stavolta, sempre di più, sempre dove speri ma non t’aspetti, sempre dove prima non c’arrivavi, c’era anche qualcuno che si muoveva, c’era la sala piena, c’era chi cantava.
era una bella situazione, in fondo.

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volontariamente o meno, non ricordo, mi salto gli Sprinzi (che c’hanno di bello la maglietta, molto indie, molto trendy, molto ristretta, molto che l’ho trovata a fasano dispersa per terra), i Primadellapioggia, che mi dicono che non ce la fanno più da un pezzo, ma soprattutto da quando non ci suona più mio fratello di basetta.
però a me il nome piaceva, molto emo-gay, molto maglietta dei Neurosis.

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Gli Erpice, ho avuto il piacere di reincontrarli per strada dopo tanto, erano e restano grandi persone come grande era la Masseria Maizza; al concerto non m’avvicino nemmanco, poichè di culo recuperiamo gli ultimi impasti in una pizzeria per delle pizze (driblando in modo molto snob pasta e fagioli della casa nda scelta tecnica del management, evitiamo Cernobyl in macchina. contromisure fallite, il nocciolo esplode comunque). Li ammiro sul telone esterno, devastanti e paranoici, con un nome caustico come filo spinato arrugginito, sento strascichi della voce di Angelo che sputa demoni da dentro e chitarre pesanteggiare sugli ampli. poi mi basta aver visto il tatoo del batterista, zanzara in copertina dei Primus, per dotarli della summa del mio rispetto.
Nella bagarre di questa, in fondo, bella situazione trendy, mi scordo dei LaQuiete, che richiamano spropositate masse di pubblico che applaudono tutt’assieme, che fanno stage dal non stage e che si esaltano per un gruppo di screamocorers sull’onda. percarità, non sono male dal vivo, molto isis, molto quel che è, molto che giocano in casa, molto che sono anche loro trendy, secondo la mia old school (alla quale non sono carnalmente legato). però, non riesco a dire che mi fanno cacare. quindi non fanno cacare. insomma, è che è la situazione, che sono belli e trendy, che ormai è troppo moda che probabilmente non fa arrivare fino in fodo a quel che ci sta dentro alla creatura LaQuiete
snocciolo conoscenze e simpatie, stringo le mani agli Inferno, che non avrò il gusto di ascoltare, di cui prenderò maglietta e cd che dovevo coprodurre, che sono simpatici e mi pare ci stiano dentro.
la recensione è la prossima.
e prossimo è anche il gig sotto la mole, poichè li vogliamo assolutamente dal vivo.
stringo le mani al circolo della gnocca, pardon, all’ekidna, circolo di pulzelle, nella più piena anonimicità trendy rispetto al fashion punk dilagante, assolutamente quindi intriganti e affascinanti. minchia se ci veniamo da quelle parti!



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s’è fatta quell’ora, durante la quale dici, o muoio, o vado a casa, o non lo so; noi si opta per la seconda, a malincuore, trascinati ripetutamente dai pugliesi che mai abbastanza ci infonderanno una botta di pepe al culo che ormai a noi manca, saluti baci e abbracci.
in fondo, era una bella situazione.

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quindi, di bella, tra carichi e scarichi, saluti e omaggi, gente vista, passata, trendy nation ed oldscuulpunc, mi perdo di gran lena il duo di streamofcounsciousness Uochi Tochi e quelli che una volta mi ricordo essere dei grandi, ma sopratutto suonassero col passamontagna, i Comrades. Leggo a posteriori (nella mia ormai conclamata malattia quasi endemica da blog, drogato di blog..) che quella massa di inetti trendy-boy e katie darlàvia durante il duo rap, che ha proseguito a botte di ‘pubblico di merda’/’pu-bblico di mer-da! pu-bblico di mer-da!’ non solo non ha capito un cazzo ma ha anche proseguito in applausi a proffusione man mano che gli veniva dato dei coglioni. beh, c’aveva ragione freak antoni, pubblico di merda.
Ordunque, La fretta e tiranna, il tempo pure e noi si schizza via, perdendoci gli ultimi tre gruppi, che erano poi quelli che mi interessavano.
Si plana voraci sui 350 km della To-Bo, delirando ampiamente; e terrei a precisare che delle 3 ore passate a sgolarmi in macchina cantando le peggio schifezze del repertorio internescional da travel, un buon 20 minuti sono stati dedicati a una versione porno, lesbian, bukkake, cumshot, gangbang, trash, fetish, dildo, mautre, scatlover, footlover, anal, shit, garbage estremamente disinvolta, disinibita, senza pudori cattolici, anzi, alcuanto pulp schifilento e purulento di ‘Je T’Aime Moi Non Plus’.
e tutto ciò era per dire che siamo giunti alla maison alle 4 am, e che al mattino manco pu cazz che sono andato a lavorare. perchè quella, in fondo, era una bella situazione.



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le foto sono dei mitici laghetti, della donnabavosa rec., e di chi le ha fatte.
www.donnabavosa.com/antimtvday


L’ho vista un giorno in uno squat,
entrava appena sveglia in cucina,
erano almeno le due.
Gli occhi socchiusi e poi sgranati
stoffa troppo corta addosso,
lei un po’ tutta sulle sue.
Questa notte ha ballato tutto quello che ha potuto,
glielo leggi in faccia tutto quello che ha bevuto.
Mi lancia uno sguardo, che succede non lo so,
non riesco a parlare neanche un po’…

Mi sono innamorato di una tipa
di una casa occupata
coi capelli verdi e viola
e la schiena tatuata,
con l’anfibio autoprodotto,
faccia sempre incazzata
ormai mi son convinto che..
come lei non ce n’è


L’ho vista un giorno in uno squat,
con la bomboletta in mano a preparare lo striscione.
Per strada sbirri dappertutto,
ma saranno cazzi loro alla manifestazione.

Quando marcio insieme a lei
per gli spazi occupati,
vorrei che fossimo almeno fidanzati.
Ha la bandiera in una mano,
e nell’altra la mia,
non penso neanche più alla polizia.
//La tipa della Casa Occupata//I Fichissimi//Un Mondo Fichissimo//
un po’ di anni fa potevo trovare tutto ciò
interessante. stimolante. attrattivo. quantomeno, lo trovavo.
ora come ora, mi fa abbastanza schifo.

live fast, die young. ma vaffanculo.
hey ho, let’s go.
sto iniziando a non credereci.
anche se, non ne sono pienamente convinto.

comunque, un po’ di anni fa potevo trovare tutto ciò interessante.
ora mi fa abbastanza ribrezzo.
e non vedo cosa ci sia da festeggiare un compleanno, di questi tempi.

vabbè, è andata.