Categoria: ‘General’

20050105-amarodiar.jpg|378|283|l’importante è amare dopo aver capito come odiare Benvenuti nel nuovo millennio
appariva su un grattacielo…
Un brindisi non vale che un rumore..
Sarà un anno difficile ma ce la faremo.
Vi voglio bene.



Mastello’s chief emo.sms. -Benvenuti nel nuovo millennio, 2000 a.d., unreleased Arsenico track, F.V. testi e musica – i diritti son diritti. quindi, non è mio. ma non me ne vanterei. the positive aspect of negative thinking.

ed ora me li prendo, i diritti.
e mi sento sempre più storto.

Ho guardato dentro una bugia e ho capito che è una malattia, che alla fine non si può guarire. Mai. e ho cercato di convincermi…che tu non ce l’hai.E ho guardato dentro casa tua e ho capito che era una follia, avere pensato che fossi soltanto mia, e ho cercato di dimenticare di non guardare.


Bugie non ne racconto quasi mai, al massimo palle colossali, talmente surreali che orgasma il mio ego alle facce convinte degli idiots che abboccano. e non sono pochi.
Incredulità, un’altro millennio di secondi verso.
Verso cosa non si sa, solo.. solo ci si rende conto che stiamo ridendo sul ciglio burrone ballando la cumbia, vero?
Perchè non vorrei ripetermi, ribadirlo e rimbambirvi, ma io l’avevo detto. e vaffanculo, io ora l’ho detto che l’avevo detto.
Detto fatto, son frasi ma servono. Accendiamo la luce, il sole è malato e coperto, apri gli occhi/guarda in alto/guarda in alto/e stringi i denti; brucia di vitaaa, guardiamo in faccia al tempo, quello non aspetta ma spacco le lancette, apro il sacco mi ficco dentro, chiudo il cappio e tiro la corda; vediamo se regge.
e avrei passato un paio d’ore con la testa nel forno. ma mi han tagliato il gas, deh, coi rincari dell’euro, il petrolio, bin laden..eh..

E ho guardato la televisione e mi è venuta come l’impressione che mi stessero rubando il tempo e che tu, che tu mi rubi l’amore.


Un forno è scomodo. a meno che non sia da pizzeria, ovvio, un bel forno due piazze, ampio parcheggio all’esterno.
ma non divaghiamo, che poi sembra che qui si sia in clinica psichiatrica, cronical sucidals tendencies. no, I’m an hippie killers non è così. almeno per ora.
ed è finita col forno senza gas, sotto i gas dell’etna.
Nervino c’andrebbe del nervino, sperimentiamo se il polmone s’adatta al clima di marte.. dai su, vediamo un po’..

Di impressioni ne ho avute troppe, in troppo poco tempo. ma cosa dicevamo sul tempo, rompiamo le lancette?
Magari un pelino egocentrico, che il mondo non ruota qua attorno, ma con uno tsunami, scorreggia spaziotemporale sottomarina, si sposta di venti metri. ma tranquilli, non succede niente.
tranquilli, prendiamo la macchina andiamo a fare la mattanza dei tonni.
e chissà poi perchè tonno è un gergale di idiota, rimbambito, coglione. e chissà perchè coglione è testicolo.

ma poi ho camminato tanto e fuori, c’era un gran rumore… che non ho più pensato a tutte queste cose.


Camminato no, ma mi sono mosso.
Fuori no, molto dentro un sacco a pelo, cùl de sac o giù di lì mi sovviene, col bioritmo da matrix, vampiro delle genti.
Criceto impazzito nel labirinto di uno sperimentatore malvagio/ho la netta sensazione di perdere il cervello/implosione di un ventennio bruciato,e ogni anno e’ migliore del successivo. Squilibrio reificato.
In squilibrio, camminando sull’orlo del burrone, evitando chi vola nel pogo dancing, chi si dimena nella cumbia dancing, chi ancheggia nell’arrenbì dancing, chi headbangeggia nell rochenroll dancing, svolazziamo su questo mare di nulla, in cerca di un appiglio, magari un salvagente bucato.Evidentemente è un problema di sifoide inceppato.
e non ho più pensato. a tutte queste cose.
ma in generale, non ho più pensato.
e non avrei neanche mai pensato che poteva succedere.

E ho guardato dentro un’emozione, e ci ho visto dentro tanto amore. Che ho capito perché non si comanda al cuore.


ed invece è andata così, capodanno col danno, come si suol dire. banale in fin dei conti, da asciugarsi il sudore col bordo della manica sinistra.
è finita così, che il tempo me l’hanno rubato, ma l’ho recuperato.
è finita che se non si può guarire, giù a testa bassa. giù.
è finita che se m’avessero rubato l’amore non l’avrei mai trovato tutto quest’odio. o importante è amar depois de ter aprendido a odiar. e vaffanculo a chi non l’ha capito il nichilismo, e vaffanculo, la rivincita dei buoni si diceva, vero Gus?, e vaffanculo, perdente. testa bassa o alta.. il pessimismo ce lo si trascina anche nel duemilacinque, chissenefotte.
Dentro questa cazzo di bugia, è una malattia. oramai.
Spero tu non ce l’abbia, spero, ma non credo.. vedremo.

E va bene così… senza parole… senza parole…
E va bene così, senza parole
E va bene così, senza parole



Good morning Miss Sadness/open your eyes/jumping on the ground,/walkin’ and waiting for that day/i don’t wanna loose
i don’t wanna choose/a way to escape/’cause i wanna create
what?

La sveglia non suona, sono le 18 e la testa non è dentro al forno, o quasi. non è una più la Bugia, è la Malattia..
Ho smesso di camminare, guardando l’etna col cappello bianco, mentre il mondo di falsi perdenti un po’ più simili, con l’asse deviato di 20 metri brancolavano nello stesso simile buio, magari meno malati, ma sempre al buio.
a fake world to describe/full of winners with no smile/waitin for that day
i don’t wanna play the game/so i’m coming/i’m gonna get you soon/to the sorrow land/to the third moon
[…]i want to run faster/before i die!
I’m floating in the space/watching my world in flame/the sky will never burn forever/I’m waiting for that day
when everything will change/the sky will never burn forever

Vedremo, per ora ho speso un rene, una cornea e ho ipotecato qualcos’altro, forse un ventricolo, per una scatola nera da mille&quattrocento neuroni rateizzabili in un-anno-forse-di-merda, forse no, inziato comunque.
il pessimismo no ce lo si scrolla, balliamo sulla catastrofe, apolide spin that shit, come dice eminem..

E guardando la televisione
mi è venuta come l’impressione
che mi stessero rubando il tempo e che tu…
che tu mi rubi l’amore
ma poi ho camminato tanto e fuori
c’era un grande sole
che non ho più pensato a tutte queste cose…
E va bene così…
senza parole… senza parole…
E va bene così, senza parole
E va bene così, senza parole


Eravamo a Las Pezia (scusate, retaggio punc rochers Menges) quando quel cretino del mio finto fratello per annunciare al volgo partecipe e non la venuta del blasco, del suo Fegato Spappolato se ne esce con “.. l’unico vero uomo che ha portato il punk, che era punk in italia dopo red ronnie”
tse! acari di merda, non la capirete mai..

sta sensazione che mi rubino il tempo e l’amore ce l’ho, ma vedremo, ho la mia digitale e il mio cellulare (comunicazione di servizio).

e va bene così, senza parole.
diciamo così, senza parole.
senza.

denoto e mi rendo conto di un autorefenzialismo imperante. ma sempre per usare parole altrui, che la mia inventiva sta spesso in quello, sono predisposto al micidiale. tiratira il filo si spezza, cerca cerca, prima o poi qualcosa lo si trova anche qua dentro, anche in quest’imperante autorefenzialismo
se non mi faccio vivo, se non finisco il TFF, se non vi racconto del tour, se non eiaculo sul 2006, se non vi mostro le foto, se non vi narro della degenerazione della generazione, se.
scusate se non mi faccio vivo, ma sono morto.
attualmente almeno.


e allora vaffanculo,
sapete cosa vi dico
che io,
io,
io sulla catastrofe, sulla catastrofe
ci ballo.
e vaffanculo.
sul perchè e sul percome dell’assenza, nonchè del non continum sul TFF.

(John Fart & his fucked band called)
A R S E N I C O
-lookin’.for.some.groupies.tour.2004-

19.11.04 Savona @ Circolo Artisi w/ Starfish + Minnie’s
20.11.04 Las Pezia @ Skaletta w/ Followers
26.11.04 Taranto @ tba
27.11.04 Lecce @ tba w/ Hobophobic
28.11.04 Bari @ tba w/ the Giant Claims
01.11.04 [tbc] Cosenza
02.12.04 Reggio Calabria @ tba
03.12.04 Catania @ C.S.O. Auro w/ the Big Shave
04.12.04 Messina @ tba
10.12.04 [tbc] Torino @ Alcova w/ Noinfo
18.12.04 Sassari @ tba
19.12.04 Cagliari @ tba

kick out the jams, motherfucker..
in arrivo: arezzo, firenze, modena, siena, perugia, viareggio, faenza, brescia, milano, treviso, aosta.
forse, usa, 1 mounth. sucker, we’ll kick you in the ass..

cose varie accadute e successe:
13.11 FLUID TO GAS + ISOBEL
(postrock, GER + posthc, ITA)

14.11 CRIPPLE BASTARDS + RATOS DE PORRAO
(Hategrinde, ITA + Punk, BRASILE)
@ Antidox

18.11 POISON THE WELL + the DILLINGER ESCAPE PLAN
(Screamo, USA + Jazzyturbo hc, USA)
@ Supermarket

20.11 ROSEMARY
(Punk grunge, Francia) + gruppo a sorpresa
@ El paso

21.11 BRAINDAMAGE + NODE + HATESPHERE
(Metal hc, ITA + Metal, ITA + Metal hc, DANIMARCA -ex Necrosis)
@ Antidox

25.11 BLOODSTAIN + ZERO-H + WOPTIME
(metalcore, ITA + crossover, ITA + hc sabaudo, ITA)
@ Antidox

27.11 aperitivo CALCI IN FACCIA (orecchie felpate, hc nel cuore)
+
ROCK-A-ROLLA (garage, punk, rock’nroll + Er Banana Show)
disco night benefit Radio Black Out
@ El Paso

30.11 FRONTIERA + JCHURCH + HAYMARKET RIOT
(Punk, ITA + Pop-postpunk, USA + Post-hc, USA)
@ Antidox

8.12 SILVER
(Glam punk’n’roll, NORVEGIA -vincitori Norvegian Awards)
@ Antidox

9.12 C.o.V.
(hashcore, ITA)
@ Supermarket

artwok by me.

20041124-a4-copy.jpg|353|500| 20041124-antidoxb-w.jpg|550|724| 20041124-silver.jpg|300|424|

momenti di edonismo estremo:

MAST#015
Kill your boyfriend
– the power of darkness
(metalcorers di merda, vedrete.. bruce dickinson è tornato, e canta Ian McKay)

MAST#016
Arsenico + CoV live @ Spazio 211 on 09th of July 2004
DVD!!!!

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fuckin’ emo pins.

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edonismo estremo, sucker, tornerò..
Mini aggiornamento volante, abbandondati i lidi del TFF (che terminerò di raccontarvi), comunico ai liguri che ieri sera vi siete persi un desolato concerto -da me presenziato obiously- degli Arsenico @ Savona @ Circolo Artisi.
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_my visions

Martedì 16
Empire – 10:00
John Landis
THREE AMIGOS!
THREE AMIGOS!
I TRE AMIGOS
di John Landis
USA, 1986, 35mm, 110′

Struggente omaggio al cinema delle origini –ma anche a Leone e a Pechinpah- vanta il numero del cespuglio canterino (per gentile concessione di Randy Newman), l’omaggio a Dorothy Gish di Martin Short e una serie di gag assolutamente irresistibili.

Semplicemente favoloso! Parodia di tutti gli eroi del western e non, critica sottile della hollywood d’oro e merda, omaggio e inchino al cinema delle origini nonchè al classico western Leone style.. faboulous!
Gag veramente irresistibili grasssssissime risate tra Steve Martin e Chevy Chase


Massimo 1 – 13:15
John Landis
SPIES LIKE US
SPIES LIKE US
SPIE COME NOI
di John Landis
USA, 1985, 35mm, 102′

E John prese il fucile (dello sberleffo). Parodia feroce della paranoia antisovietica reaganiana è forse uno dei film (a torto) meno frequentati della filmografia landisiana. Occhio ai cameo di Sam Raimi, Larry Cohen e Ray Harryhausen.

Penso di essere l’unico a non aver mai visto quest’altra demential genialata di Landis.. dice tutto la descrizione, dice anche di più se si sa che l’accoppiata è guidata da un marpionissimo Chevy Chase (anche qua) e da un fussissimissimo Blues Brother Dan Akroyd

Empire – 16:30
Concorso Internazionale Lungometraggi 2004
MOSHENG TIANTANG
AN ESTRANGED PARADISE
UN PARADISO ALIENATO
di Yang Fudong
Cina, 2003, 35mm, 76′

Straordinario esordio cinematografico di un giovane artista cinese. Un film sospeso, erotico, intransigente, sfrangiato. Quasi un Godard d’oriente..

Straordinario?
Sospeso? Erotico? (beh in parte) Intransigente? Sfrangiato?
Palla mistica e colossale..
Certo, m’inganno da solo visto che, a ben pensarci, anche Godard è a mio gusto palloso..
qua però i già lenti tempi cinesi sono dilatati in un bianco e nero forzato, una perenne deperssione caustica e caspica e caspita se mi viene da dormire..!! Storia di un travagliato amore tra uno pseudo intellettualoide occhi a mandorla con manie ipocondriache e una donzalla fica di legno (a quel che ho dedotto) nella quale si inseriscono le pulsioni erotiche di cui sopra di amiche e amichette varie (che non vanno più in la di una gonna con autoreggenti, sia chiaro..).
Riflessione: se la nouvelle vague (che comunque essa resta, ma resta anche col senno di poi, a tratti noiosa) aveva modo d’essere ed era motivata da circostanze e quant’altro, perchè forzarci nell’era della massa, nell’era dei media, nell’era della distruzione a riproporre un’avanguardia che perde di tempistica e significato stesso? (poichè non più avanguardia)


————-
_next in line


Mercoledì 17
Massimo 1 – 13:00
John Landis
DREAM ON: THE COURTSHIP OF MARTIN’S FATHER
DREAM ON: THE COURTSHIP OF MARTIN’S FATHER
DREAM ON: IL CORTEGGIAMENTO DEL PADRE DI MARTIN
di John Landis
USA, 1994, Betacam SP, 25′

Il padre di Martin, scopertosi omosessuale dopo la morte della moglie, chiede aiuto al figlio per trovare un partner. Dopo la visita a un bar gay, si mette con uno degli scrittori della casa editrice per cui Martin lavora: la relazione va a monte ma per la prima volta padre e figlio si confidano reciprocamente.

John Landis
DREAM ON: I NEVER PROMISED YOU CHAROSES, MARTIN
DREAM ON: I NEVER PROMISED YOU CHAROSES, MARTIN
DREAM ON: NON TI HO MAI PROMESSO ROSE, MARTIN
di John Landis
USA, 1994, Betacam SP, 25′

Martin e l’ex moglie Judith si contendono l’educazione religiosa del figlio: lui vorrebbe convertirlo all’ebraismo, lei al cristianesimo. La battaglia si risolve durante un grottesco pranzo in famiglia, in cui marito e moglie, appoggiati dai rispettivi genitori, si fronteggiano a colpi di ridicole tradizioni religiose.

John Landis
DREAM ON: THE SPIRIT OF 76TH & PARK
DREAM ON: THE SPIRIT OF 76TH & PARK
DREAM ON: LO SPIRITO DELLA 76MA E PARK
di John Landis
USA, 1996, Betacam SP, 25′

Dopo la morte del secondo marito di Judith, Martin torna a vivere con l’ex moglie e si installa nell’appartamento del vecchio rivale. Il locale è però controllato da un computer supertecnologico che cerca in tutti i modi di farlo fuori. Episodio tra i migliori della serie, sospeso tra la fantascienza anni ’50 e 2001: Odissea nello spazio.


e altri a decidersi.
causa lavoro, impegni, esame e manifestazione (che mi rallenta i pulmann per 1h e 40 -è forse la prima volta che odio seriamente gli studenti medi ohbellaciaoohbellaciao / c’hounrigurgitoantifascistasevedounpuntoneromettiilclerasil)
non garantisco altri upgrade, ma ci sono un paio di tematiche ancora calienti..
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Altra gabula (alquanto banalotta a dirla tutta) per farla franca in questo mondo di euri (uh-uuh-uuuuuuuuh):
sul mio pass risultano 2 visioni in meno (di cui una avuta nella galleria dell’Empire pressochè deserta) di quelle realmente avute da me stesso medesimo…
take it easy, è logico che se la bigliettaia il biglietto te lo da aggratiz o se lo strappa biglietto non ti strappa ma fa uno strappo alla regola.. a buon intenditor..
Falla falla falla, non imperativo alla 3° ma buco mastodontico in questa organizzazione fittizia, finta e di facciata culo-turale. Quant’è logico, gli schiavetti appositamente chiamati sono pischelletti ben poco interessati alla politiche pecuniarie, ben più terra terra, ben più esseri umani che squali da finanza; stan lì per quattro euri, un po’ come quattro sono gli euri che il perenne precario, il perenne free lance, il perenne schiavo niù economy acquisisce. Indi per cui, in culo alle mayor, in culo alle (dis)organizzazioni, in culo a tutto il resto, passate a sgamo, aggratis, quanto e più potete, prendete e non lasciate nulla, tanto sempre le birciole ci restano..
Prendete lo stipendietto miserrimo per far le belle statuine strappabiglietti e reinvestitelo in qualsiasi cosa non vada a loro, non vada allo squalo, quantomeno quello meno evidente, più strisciante e subdolo, travestito da perbenismo o travestito ancor peggio da finta cornice intellettual culturale politicamente ribelle, finto sfacciata e finto reale. prendetevi quel che vi spetta, foss’anche il tocco di moffo o la cima per affogar il per nulla dolce naufragar in questo mare di merda.

————–
_elucubrazioni sul pubblico.


C’è un bel daffare durante un qualunque festival, gente che va, gente che viene, caffè, sigarette, saluti, telefonate, pass, biglietti, commenti vari..
C’è un gran bel daffare nell’evitare spiacevoli scontri, nel cercare lo scontro interpersonale o nel fare di tutto per evitare ed origliare l’altrui discorso.
La Flora & La Fauna che s’affacciano, crescono, sbocciano durante queste kermesse, come già detto finta cornice intellettual culturale politicamente ribelle, finto sfacciata e finto reale, constano logicamente dei più strambi elementi del genere umano. Strani o stronzi, spesso la differenza se c’è, n’ù l’ah si fò a notarla..

Risatine palesi palesi a film d’avanguardismo palloso e delirante (s’ha un bel che definire avanguardia, astrattismo, qua si tratta d’un bell acccccazzo, altrochè) spesso testimoni d’una sana inconsistenza della pellicola, in questi casi generalmente bollata come capolavoro sconosciuto / nuova tendenza / magiche arie nuove e così via, eccole prontamente messe in croce da infiniti pippozzi da parroco sficato della domenica del villaggio dal primo intellettualoide di turno.. capità così d’imbattersi, non io medesimo, in cotali esseri di stampo Bertynottiano nell’agghindarsi al lessico che vaga dal Bonolissiano andante con un spruzzata del Fò nazionale, che a fine cortometraggio (d’una noia mortale, incocludente, sfinente, ma soprattutto i n u t i l e) s’alzino per sculacciare prestanti studentesse universi-tarre dalle tette grosse e il culo sodo per non aver compreso la portata del film, l’innovazione, lo spirito, l’animo, l’essenza, la maestosità e bla e bla e bla di cotanto capolavoro sin’ora visionato. Capolavoro distrutto e dissacrato da una risatina.
Fortuna volle che tette grosse e culo sodo non fosse solo questo e un bel ‘fanculo-ma-che-cosa-sta-dicendo ma-crede-che-siamo-tutti-scemi? non lo tenne per tempi migliori..

Capita d’imbattersi in starz dello schermo, quelli dal dissociato audio video, quelli dall’ora tarda, quelli che tiran tardi e vanno fuori orario, che tutti l’ammiran, tutti lo schifan e nessuno li capisce. T’imbatti in stelle e stellette varie che simpaticamente decidono di parlare al cellulare in sala.. che so bene essere un po’ bigotto da parte mia come appunto, ma appunto perchè mi volete far la morale, mi volete far scuola, io v’insegno la strada per quel paese dove spesso sono stato.

Capita di incrociare vecchie madame e giovani accompagnatori pagati, chelimandasseroanassiria, capita di imbattersi in indiani registi spaesati che con un inglese che arriva da Pozzalo(RG) mi chiedono dov’è la sala tre e poi dov’è il bagno; capita di incorciare giovani studenti a braccetto con vecchi e barbosi baroni della corte universitaria intenti a slecchinare con bava di lumaca, ben benino làddove il deretano il barone posi, discorrendo del più e del meno, spesso del meno, con moralette sull’americanità del piano che appesantiva il contesto socio culturare che sicuramente stava alle basi della diegesi stessa del racconto, uccisa in parte da una regia troppo spasmodicamente rappresentativa dell’ego ma poco di quel subconscio di cui sono pregni i lavori precedenti.. ma vaffanculo..

Capita, ma non capitasse..
e dire che questo è uno dei festival più ‘veri’, sinceri e meno modaioli che restino nel panorama della celluloide. menomale..
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Causa impegni prorogati nel uiick end e causa db affondato per acoupleofday devo recuperare un po’ del tempo perso..

Scopro con goduria solo ora che non basta l’accumulo infinito di inutili plastiche sul territorio per mano delo stupido bipede debba per forza avere un’utilità!
Ovvero: dissi che quest’anno l’abbonamento consta di card magnetica + card di cartoncino + biglietto (obbligatorio per ogni visione) ma non vi dissi che scoprii ben ieri che la simpatica card magnetica non serve ad una benemerita ceppa di minchia! Difatti facendo simpaticamente la coda ogni qualvolta tento d’entrare la gaudente cassiera mi porge indietro il pezzetto di plastica passando lei una scheda (uguale) ma che viene riconosciuta dal lettore (non come la mia che non viene riconosciuta..)
da qui vi esplico un paio di tricks:
Come diyarsi un pass
necessitasi di: pc, scanner (decente), cartoncino colorato, stampante laser, plastificatore o porta badge simile, ma soprattutto, simpatico e compiacente amico che detiene il possesso di un pass originale.
Difatti, l’orripilante oggetto presenta solo un timbrino in evidenza, ben poco riconoscibile dai distratti schiavetti strappabiglietto che sgobbano per 4 euri..
il resto vien da se, i pass sono verdi per l’organizzazione, gialli per la stampa, bianchi per i professionali.. v’è inclusa la foto (scannata in bianco & nero), ma con photoshop.. (thnx Franz)
viste le recenti scoperte della paccosità della scheda magnetica, un simpatico pass giornaliero, settimanale ridotto studenti, completo di tutto è facilmente anch’esso stampabile! difatti il pass vero e proprio è un fronte retro di 8×5 cm di colore giallognolo per il 9-19 ridotto studenti, bianco per il 9-19 giornaliero, idem per il completo.. la differenza sta nel numero di caselle presenti sul retro: 4 per il giornaliero, 50 per il completo studenti. Difatti sono solo le caselle a venir crocettate alla cassa ogni qualvolta si visioni una proiezione.. da qui:
Come sfruttare in massa un pass
La tabellina del 9-19 ridotto è composta sul retro da tabella di 50 caselle (essendo tali le visioni possibili per tutta la durata del festival in questo orario).. ma questa è pressochè pura utopia! Non so voi, ma io già alla 5° visione giornaliera sono pressochè sbarellato, avendo anche altro da fare… da qui vien spontaneo:
basta fare la coda in tempi separati con lo stesso pass, la cassiera neanche se pagata appositamente come vigilantes potrebbe accorgersene, ed ecco che con somma spocchia di se potrete sfoggiare un calendario dell’avvento del TorinoFilmFestival interamente crocettato quando ve la spacciate in giro con le tipe, del tipo ‘minchia oh, mi piace il cinema..’ (anche se poi di film ne avete visti 2, vi siete addormentati, e avete prestato il pass a 3 nerds filmofili..)
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_my visions


Sabato 13
Massimo 1 – 15:30
Americana
K STREET
K STREET
K STREET
di Steven Soderbergh
USA, 2003, Betacam SP, 90′

Prodotto da George Clooney e Steven Soderbergh (che dirige tutti gli episodi ed è anche dietro alla telecamera) e interpretato da una coppia di famosi consulenti politici americani –lei, Mary Matalin, una repubblicana sfegatata; lui James Carville, un pilastro di Clinton e della campagna Kerry- , è un prodotto delle TV alta di HBO. Stranissimo ibrido di real news e fiction, include camei di democratici e repubblicani, come Howard Dean e Orrin Hatch.

Particolare sin dall’accoppiata che sta dietro la macchina da presa (soderbergh/clooney), stranissima la forma, una sequenza di 6/7 spezzoni con annessi titoli di testa e coda, tanto da far pensare a tagli e cesure nonchè incapacità di questo TFF.. in realtà è il film stesso così. K Street abbraccia il discorso della comunicazione e della politica seguendo il filone di un reality spy/economy game pur stando sullo schermo. E il problema è questo, non sta sullo schermo ma sta nella realtà quello che i politicanti e gli esperti in comunicazione varia palleggiano in questo film. Espedienti di varia sorta per apparire competenti, sicuri e conoscenti, convincenti e solidi; squali d’alto borgo che vanno a troie per distendersi dal crack finanziario o si associano piegati a novanta ai ricchi bianchi smanandola col diritto nero. Storia trita e ritrita a tratti banale(finale con lesbo tradita, fbi alle calcagna, chiusura dell’ufficio), parte benissimo sputando cruda realtà e schietto realismo viscido, come il veleno d’un mondo che quando rappresentato sullo schermo (così come quando vissuto) il massimo che scaturisce, a chi (in)sano di mente si sente, è: ‘meglio povero..!’ Un mondo che va avanti nel sospetto, nella finizione e nell’illusione, sembra difficile una rottura del velo di maya, poichè è una nuova maya comunicativa quella stessa che il velo lo tende e lo toglie, assottigliandolo o inspessendolo a seconda delle esigenze. Se però stappate occhi e orecchie..



Lunedì 15
Lux – 13:00
Fuori Concorso
DAI SI GEIN
BREAKING NEWS

NOTIZIE IN DIRETTA
di Johnnie To
Cina, 2004, 35mm, 100′

Johnny To ritorna alle radici del polar hongkonghese con un noir, veloce, crudele e ironico, che sfata i miti del real tv. Tiratissimo, con un incipit che è già materia di leggenda e una durata ultraconcisa. Straordinaria come al solito la galleria di volti.

Dice bene la descrizione. Tiratissimo noir poliziesco, in una stranamente solare tokio giornaliera, non avvolta dalle nebbie cinematografiche dell’82 di blade runner, ben pochi stereotipi da occhi a mandorla.
Quanta luce passa dagli occhi a mandorla? Quanto sono in grado di farsi manipolare la coscienza dal sociale, dal media, dal bombardamento psicologico a 360 gradi che subiscono sin da piccoli? che sia che passa poca luce dagli occhi?

Aldilà delle simpatiche comparsate ad alleggerire la tensione (vice commissario dallo stomaco debole e dalla scorreggia facile, un commissario sfigato, impulsivo e malconcio, un ostaggio gaggiolone e genuino), la sfida tra il bene e il male va avanti sotto l’occhio della telecamera che dovrebbe riscattare l’onore della benemerita.. ma esiste giornalismo oggettivo? esiste una reltà oggettiva? o esistono solo realtà positive e negative, dove c’è chi ci guadagna e chi ci rimette, ma le proporzioni, quelle restano oggettive?
Inquietante pensare al protocollo firmato a Kyoto e vedere alveari di palazzi da migliaia di persone con altrettante ventole da condizionatore..


Romano 2 – 09:30
Doc 2004 Concorso
LILLI E IL CAVALIERE – 10 GIORNI PER BATTERE BERLUSCONI
LILLI AND THE KNIGHT: 10 DAYS TO BEAT BERLUSCONI
LILLI E IL CAVALIERE – 10 GIORNI PER BATTERE BERLUSCONI
di Caterina Borelli
Italia, 2004, Digital Betacam, 60

Gli ultimi dieci giorni della campagna elettorale di Lilli Gruber per le elezioni al Parlamaento Europeo sono raccontati attraverso i dietro le quinte. Riallacciandosi a un genere sviluppatosi negli USA più di quarant’anni fa, il film mostra i candidati quando le telecamere ufficiali sono spente e in questo caso il confronto si arrichisce di un’ulteriore componente mediatica: “Il padrone delle televisioni sconfitto da una giornalista della televisione”.

Arrivano i ‘compagni’. Mamma li turchi. Oh maronna Lilli..
Politica, sempre la stessa broda, sempre falsa e bigotta, sempre all’arrembaggio dell’ennesima crocetta sulla schedina, distribuendo flyer pure al bagno dell’autogrill. Nulla di nuovo, solo sconcertante banalità e opulenza reiterata per quelli che stanno ‘dalla parte del popolo, dalla parte di chi accusa l’inflazione… sono 3 anni che siamo più poveri e si sente’; la campagna elettorale la farai pure nei paesini paesotti, ma sempre in giro con una macchina che vale lo stipendio di due anni da operaio, quattro da interinale, tre e mezzo da free lance.. per il resto, l’oscurantismo et similia, nulla da ridire. Onore al Berlu che tutta sta merda è riuscito a rubarla e pilotarla. A morte ogni re.


Massimo 3 – 18:00
Per un Cinema Senza Limiti / Omaggio a Rogério Sganzerla
BRASIL
BRASILE
di Rogerio Sganzerla
Brasile, 1981, 35mm, 20′
Documentario realizzato durante l’incisione del disco Brasil di João Giberto. Con la partecipazione di Caetano Veloso, Gilberto Gil e Maria Bethânia.

Diciamo che è come vedere 3 videoclip di pezzi brasiliani, tra samba e mambo, baiha e rio, vien voglia di ballare, trombare e bere.
assaporare la tristeza dolce amara e sorridente brasiliana in tre canzoni.. bel cortometraggio!



Per un Cinema Senza Limiti / Omaggio a Rogério Sganzerla
O ABISMU
THE ABYSS
L’ABISSO
di Rogerio Sganzerla
Brasile, 1977, 35mm, 82′

Grande capolavoro sconosciuto del cinema degli anni settanta, geniale film musicale dedicato a Jimi Hendrix. “Sul piano del passato, O Abismu mostra come il Brasile sia il continente millenario con due costanti: la natura vulcanica della nostra costa atlantica e l’identità di comunicazione tra Oriente e Occidente. Sul piano del presente, la volgarità è un dato politico. Quanto al suono del futuro, il film, evocando Jimi Hendrix, mette il nuovo uomo, che è l’uomo allo stato ludico, in contatto con la natura, di ritorno verso la propria mente” (R. Sganzerla). Con Norma Bengell, José Mojica Marins, Wilson Grey.

Ora, io non capirò il cinema d’avanguardia, ma se questo è un capolavoro sconosciuto, ma perchè non resta sconosciuto?
Un viaggio tra voodoo, lsd, coca, droghe sintetiche e ascetismo.. brasiliani egittologi che si masturbano pensando alla millenaria storia varia della costa brasilegna, ricerca del loro tesoro mentale col fine ultimo di perderlo, discorsi non-sense sempre e comunque, celebralità che si perde nel fine ultimo del gioco e della comicità facciale vecchio stampo.
Riscattato dall’hendrix finale, onestamente..

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Martedì 16
Empire – 10:00
John Landis
THREE AMIGOS!
THREE AMIGOS!
I TRE AMIGOS
di John Landis
USA, 1986, 35mm, 110′

Struggente omaggio al cinema delle origini –ma anche a Leone e a Pechinpah- vanta il numero del cespuglio canterino (per gentile concessione di Randy Newman), l’omaggio a Dorothy Gish di Martin Short e una serie di gag assolutamente irresistibili.

Massimo 1 – 13:15
John Landis
SPIES LIKE US
SPIES LIKE US
SPIE COME NOI
di John Landis
USA, 1985, 35mm, 102′

E John prese il fucile (dello sberleffo). Parodia feroce della paranoia antisovietica reaganiana è forse uno dei film (a torto) meno frequentati della filmografia landisiana. Occhio ai cameo di Sam Raimi, Larry Cohen e Ray Harryhausen.

Empire – 18:30
Americana
TOOLBOX MURDERS
TOOLBOX MURDERS
TOOLBOX MURDERS
di Tobe Hooper
USA, 2003, 35mm, 95′

“Ogni anno, migliaia di persone arrivano a LA inseguendo i loro sogni. Alcuni li coronano, altri tornano indietro. Altri, semplicemente, scompaiono….”. Film profondamente losangelino, in cui un condominio della vecchia Hollywood è teatro di morti orrende, l’ultimo lavoro di Tobe Hooper è anche quello più vicino al suo magnifico Non aprite quella porta.


in forse

Massimo 1 – 15:45
Omaggio a Richard Fleischer
VIOLENT SATURDAY
SABATO TRAGICO
di Richard Fleischer
USA, 1955, 35mm, 90′

Tre gangster giungono in una città di provincia per rapinarne la banca. Prima del colpo si mescolano alla gente del luogo e vengono a conoscenza dei legami e delle tensioni che ne regolano la vita. Tra Thornton Wilder e William Faulkner, un gangster movie con toni da melodramma familiare e una splendida fotografia a colori in Cinemascope.

Empire – 16:30
Concorso Internazionale Lungometraggi 2004
MOSHENG TIANTANG
AN ESTRANGED PARADISE
UN PARADISO ALIENATO
di Yang Fudong
Cina, 2003, 35mm, 76′

Straordinario esordio cinematografico di un giovane artista cinese. Un film sospeso, erotico, intransigente, sfrangiato. Quasi un Godard d’oriente..
22esimo Torino Film Festival
12/20 novembre 2004
Lux – Romano – Massimo – Empire


_elucubrazioni sull'organizzazione del festival


Evviva il consumismo, in culo all’austerity. Saga dell’intuile, quest’anno bollata con 3, dico 3 biglietti per ogni visione.
eggià, il salasso (30 € studenti universitari, h 9-19, tutte le proiezioni) costa di simpatici orpelli:
-card magnetica, dove simpaticamente accreditano il tuo abbonamento, che paghi intero, che paghi il giornaliero, cha paghi quel che cazzo paghi.
-card di carta con calendario dell’avvento spettacoli, ossia una banalissima tabella dove crocettano il numero di spettacoli visionati. h 9-19 ha un max di 50 spettacoli, saranno cazzi miei se li vedo tutti o no?
-biglietto ordinario, com’è logico, mi abbono per comodità, perchè sò stronzo e non ho trovato il pass ne me lo sono prodotto, e per ogni proiezione faccio la coda in biglietteria..
[nelle prossime puntate: come falsificare il pass (a cura di Franz Cinemascope/Tigre VS Tigre)]
notizia sensascional, non ho scazzato con la troiona vecchia bigliettaia del Massimo.. anzi, c’ho fatto la battuta, m’ha sorriso e risposto a tono. incredibol..
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_my visions


Venerdì 12 Massimo 3 – 16:00
Detours
L’OPÈ INCATENATO
OPÈ CHAINED
L’OPÈ INCATENATO
di Daniele Ciprí, Franco Maresco
Italia, 2004, Betacam SP, 10′
La parte fiction di Come inguaiammo il cinema italiano (tagliata nel montaggio finale del film) è riunita da Ciprì e Maresco per formare un cortometraggio autonomo.

Ciprì e Maresco sono dei grandi, geniali, distruttivi, caustici e minimali. Grandi trovate d’una blasfemia estrema, a pugni in faccia con il buongusto finto a suon di cazzotti fatti di realtà.
Che non si faccia di tutta l’erba un fascio, anche se buona da fumare..
Carino minimal corto, un finto ercole, un minimal sfondo, una minmal banda, il circo delle finte mitologie terrone. come sempre, geniali, ma un corto può essere anche di 5 min e non di 10, se diventano ridondanti…


Detours
KOKORU ODORU / SOUL DANCING
L’INVITO
di Kiyoshi Kurosawa
Giappone, 2004, VHS, 15′
Con l’icona Tadanobu Asanu un Kurosawa Kiyoshi di eccezionale mistero e grande fascino visionario. Un piccolo capolavoro.

Un ritratto in pieno JapanStyle dei concetti più puri e radicali (alla base) di società e modi umani. Uomini&Donne si scontrano e si fondono con gli Abitanti, trainati da un Visitatore che troppo esita a spiegargli i Mali. Bello, panoramico, ampio e lento, giapponese insomma..

Detours
TRAVIS
TRAVIS
TRAVIS
di Kelly Reichardt
USA, 2004, Betacam SP, 12′
Pulsanti mutazioni/ripetizioni di forme, suoni e colori, eccheggia Brakhage e Snow. Firmato da una veterana del TFF che si muove agilmente tra fiction e cinema astratto.

Dire che mi sono abbioccato è dir poco.
Immagini sfumate, frase in loop ripresa per tutti i 12′ e ogni volta aggiunta da particolari.. dire che mi sono abbioccato è dir poco.


Detours
VISITORS
VISITORS
VISITATORI
di Steve Dwoskin
UK, 2004, Betacam SP, 28′
Dentro l’enigmatico isolamento di un appartamento arrivano due visitatrici, una conosciuta, l’altra sconosciuta dall’uomo che le riceve, simili ambedue a un’apparizione o a una visita di angeli.

Nulla di che, tempistiche particolari e manieristiche inquadrature, si entra a forza di piede di porco nel concetto di questo corto.. ma ne parlerò meglio, perchè si aprono scenari e discussioni sull’entità di un corto. odddio, non è che non ci si dorma la notte o che ci sconfiggo la fame nel mondo parlando di cortometraggi..

Detours
NIETZSCHE EM NICE
NIETZSCHE IN NICE
NIETZSCHE A NIZZA
di Julio Bressane
Brasile, 2004, DVD, 15′
Più che un epilogo a Dias de Nietzsche em Turin, una giravolta, un aforisma infuocato che rilancia il pensiero…

Simil documentario sul periodo Nizzardo di Nice. Sentire Nietzsche parlare in portoghese è spettacolare, melodioso e ritmato. Se la Camera di Nizza è stato veramente l’unico posto in cui Nice è stato ‘bene’, senza fatica, senza peso, un motivo ci sarà. Val la pena cercare di scoprirlo? o è meglio inturilo?

Detours
SOL DORMENTE
SLEEPING SUN
SOLE DORMENTE
di João Trabulo
Portogallo, 2004, Betacam SP, 20′
Trabulho (già interessante esordio a Torino 2003) riprende il discorso insieme tenero e cerebrale sul senso intermittente delle immagini.

Corto sufficentemente onirico-nonsense, mutazioni di scene tra rapporti di vita in candidi sfondi e discorsi forzati da un barbone comunista di razza. Se è onirico e nonsense, il sense che c’ha sto nonsense qua qualcuno me lo spieghi..
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_elucubrazioni sull’entità cinematografica: il cortometraggio


Il cortometraggio è sicuramente la tecnica cinematografica più diretta, immediata, facile e intuitiva dell’entità cinema.
Ma è tutto cinema quello che s’imprime sulla pellicola?
Insomma, girare un cortometraggio con amici non è nulla di stratosferico, il darci un valore, il volerlo a tutti i costi mostrarlo ai più, il pretendere che una sala di un centro sociale sia piena o che un cinema durante un festival sia gremito per 15 minuti di deliro autoreferenziale di attori e regista sullo schermo scaturiscano qualcosa di sentimentale (inteso come ‘scaturire una sensazione, un’emozione un qualcosa..’) è ben altra cosa.
Non tutte le ciambelle escono col buco, daccordo, ma le vaccate sono vaccate, firmate da Madre Teresa di Cologno Monzese o da Bill Murray.
Il cortometraggio è diretto, graffiante e incisivo. Perchè corto. Perchè compatto. E’ didascalico nella sua essenza, se si perde in manierismo pippaiolo da (neo/pre/post/quelcheè) artista del cazzo non porta lontano, si perdono quei significati, quelle pippe autoreferenziali che il cast (dilettante o meno) ha cercato di sparare su una pellicola.. perchè credo (forse erroneamente, forse ingenuamente) che se ci si adoperi materialmente, perchè di quello si tratta, di sporcarsi le mani con un lavoro pulito, ma pur sempre di ‘FARE’ fisicamente qualcosa (mettersi in piazza nudi a farsi fare un pompino, correre travestiti da batman durante dal Turandot, scaricare badilate di cozze sul tavolo della dirigenza telecom arrivando un caddy da golf) imbracciare carta penna telecamera e microfono per stendere la pellicola, qualche significato tutto ciò, sicuramente lo ha. Il dubbio che dovrebbe assalire ai Nostri Registi di Cortometraggi è se è utile o totalmente autoreferenziale da risate nella serata fra amici una-chitarra-‘no-spinello la visione di certe pippe. o ancor peggio, se è totalmente autoreferenziale dell’insita genialità celebrale che ogni stronzo di essere umano cagato sulla terra certamente detiene nei meandri dell’emisfero destro; in parole povere, se son solo pippe dei deliri personal/celebrali, ha senso la visione se questa è limitata per chi sta dall’altra parte dello schermo e non lo oltrepassa?
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Massimo 1 – 15:30
Americana
K STREET
K STREET
K STREET
di Steven Soderbergh
USA, 2003, Betacam SP, 90′
Prodotto da George Clooney e Steven Soderbergh (che dirige tutti gli episodi ed è anche dietro alla telecamera) e interpretato da una coppia di famosi consulenti politici americani –lei, Mary Matalin, una repubblicana sfegatata; lui James Carville, un pilastro di Clinton e della campagna Kerry- , è un prodotto delle TV alta di HBO. Stranissimo ibrido di real news e fiction, include camei di democratici e repubblicani, come Howard Dean e Orrin Hatch.

Massimo 1 – 17:30
Americana
TANNER ON TANNER
TANNER ON TANNER
TANNER SU TANNER
di Robert Altman
USA, 2004, Digital Betacam, 120′
Sedici anni dopo aver creato la prima serie di docufiction su una campagna elettorale, Tanner 88, Robert Altman e Gary Trudeau rispolverano per le elezioni 2004 il loro candidato immaginario, Jack Tanner, deputato del Michigan che, nel 1988, tentò la corsa alla presidenza. Tornano gli interpreti originali della serie, Michael Murphy e Cynthia Nixon. Camei di Scorsese, Robert Redford, Michale Moore e di “veri” politici come Joe Lieberman e Mario Cuomo.

e se mi fossi svegliato in tempo, non fosse stata per la Elettrosoundfarm night

Empire – 12:00
John Landis
SCHLOCK
SCHLOCK
SLOK
di John Landis
USA, 1971, 35mm, 80′
La parabola dello “slokantropus” che si risveglia dal letargo è un esordio involontariamente (?) teorico per Landis che vi proietta King Kong, Trog insieme a tutte le sue idee sul cinema e la sua mitologia che in seguito non avrebbe mai cessato di sviscerare. Make Up di Rick Baker.

Empire – 14:00
John Landis
THE KENTUCKY FRIED MOVIE
THE KENTUCKY FRIED MOVIE
RIDERE PER RIDERE
di John Landis
USA, 1977, 35mm, 90′
Chi è Samuel L. Bronkowitz e come mai i suoi film fanno tanto schifo? Manifesto in anticipo sui tempi del cinema demenziale (e della real tv…), colpisce nel segno con le parodie di Gola profonda, Dalla Cina con furore e della blaxploitation di Foxy Brown….
Lavorare con lentezza,
lavorare manco per il cazzo,
col cazzo che lavoro,
lavoro con il cazzo,
cazzo di lavoro,
lavoro del cazzo,
lavoro fatto col cazzo.

che cazzo di lavoro.

20041108-trooper.gif|100|100|trooop

Allora, ero lì, svolte le mansioni, preparavo il post sul di ai uail (diy), tg3 regionale acceso.
rai3, arrivano i compagni. rai3 regionale, arrivano i compagni, quelli acculturati, quelli di Leonardo & company.

bene.

SERVIZIO N°1


Università di Aosta.
riprodotto in 50 metri, modellino in scala di circa 10 km (se non ho udito male) della Dora Baltea, zona Ivrea & limitrofe, zona dell’alluvione.
Simpatico rivoletto d’acqua con annessi ingegnerucoli in galosce e impermeabile che sguazzano in 10 cm d’acqua, in lontanana un simpatico cumulo di terra ricoperta di muschio simula la val d’aosta (e scorgo anche pascolo in altopiano di vacca val d’ostana, la tipica vaccaboia), striatura di cemento armato e catrame con cotanto cartello ‘AutostradaTorinoAosta’.

sguazza che ti risguazza, l’ippopotamo in ipermeabile versa liquido colorato (sciroppo di ribes?) a controllare così.. come dire.. insomma, a simulare l’alluvione! per vedere, matupensaunpo’?, dove va a finire l’esondazione (termine desueto, tecnico e per nulla noto, sulla bocca di tutti dopo due giorni di normalissima intensa pioggia. i fiumi esondano, armiamoci, facciamo scorte e andiamo nel bunker che se arriva bin laden o gli anarco insurrezionalisti son cazzi.)

ma che bello! rigoletto che scorre giù da tombini progettuali mai realizzati, esonda la dove voglio io, in questi eclatanti, ma in scala, mi raccomando, 10 cm di Dora Baltea.
Provo sinceramente schifo.
Ma si può? ma mandateli all’Italia in miniatura, ma mandateli a riccione a giocare…!!! e poi mi si viene a dire che non è vero che l’università non serve a niente!!!
E questi che con cognizione scientologica blaterano dell’importanza, del succo di ribes che anche ad occhio fa notare quale possa essere la portata del tombino di scolo, delle vie di fuga del fiume che straripa e così via. scientologica realtà.
sticazzi.

in miniera, andate in miniera. in germania. dachau.


SERVIZIO n°2


Non paghi di cotanta minchiata bollata e patrocinata dal mio/vostro portafoglio (con conseguenti risvolti nella vs/mia vita -nda sono democratico e politically correct oggi), al via servizio su ‘Bufale. Queste Sconosciute’.
ovvero, ‘Leggende Metropolitane: Tutto quello che avreste sempre voluto sapere!’.

SgomentoPanico&Terrore.

Per esempio:
Le bottiglie d’acqua contro la pipì dei cani, siete sicuri funzionino? e come è nata la popolare pratica?
Lo Scienziato risponde: nota diceria, pare sia vero.

Sgomento.

Gli autovelox nei cassonetti della Monnezza?
Risp: Era una sperimentazione Olandese.
(aaaaaaaaah, menomale.. cazzo, lo sapevo da più o meno 2 anni, e manco c’avevo la patente.)

Terrore.

E’ vero che con la luna piena nascono più bambini? è vero che le ostetriche sono in emergenza ed hanno più turni?
(questa è la migliore)
L’Università di XYZ ha condotto una ricerca su un campione di comuni in provincia di Alba/Biella, 200 anni di certificati demografici e dopo ricerche e studi è stato denotata non esserci alcuna relazione tra i cicli lunari ed i parti registrati in ospedale.
(e avete perso anche tempo per studiare..)

Panico.

in miniera.
o forse meglio, in un pogrom.
oppure scegliete voi, un palo arrovellato e incandescente su per il deretano.

io mi do al sesso.
de inutiliti point:
20041108-sfw-circut-porn.jpg|398|1474|quandocevò,cevò