Categoria: ‘General’

Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuh-Uh.Uh.Uh
Uh-uuuuuh
Uh-uuuuuh.

credevi sarebbe stato facile?



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Pierpaolo Maza – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

dal Corriere della Sera.

http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id={B6176541-3539-43A0-B670-0185F620B6E1}

01 feb 19:18 Torino 2006: cedimento a una struttura del Sestriere

TORINO – Parziale cedimento per il Mediacenter delle televisioni allestito per le Olimpiadi invernali a Sestriere Colle. Il cedimento, che non ha provocato danni alle persone, e’ dovuto “all’assestamento della struttura stessa” secondo un comunicato. Sospese temporaneamente le attivita’ di allestimento delle televisioni. La ripresa dei lavori della struttura e’ prevista nelle prossime 24 ore. (Agr)


ASsESstamento della struttura stessa?!?!
Praticamente il palazzo si è spaparanzato sulla montagna…
Beh, dopo l’Arco Olimpico, costurito in Polonia con materiali di scarto, crepatosi e inclinatosi dopo 2 giorni dall’installazione…

Edilizia Pacco is tha way.
E’ una questione di qualità
o una formalità, non ricordo più bene, una formalità?

Non studio non lavoro non guardo la tv
Non vado al cinema
NON FACCIO SPORT.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Mario Pescante – Membro Ufficio di Presidenza
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Volontariamente, testiamo le zone a bassa pericolosità, laddove gli attacchi a bassa intensità di Pisanu potrebbero materializzarsi.

Mi invischio qui:

[ ]


Villaggio Media Mortara e Villaggio Media Verolengo
Sono due comprensori residenziali compresi nel Programma di Riqualificazione Urbana denominato Spina 3, nella zona nord della città, che si configurano come distinti ed indipendenti l’uno dall’altro. Questo è l’unico caso di progetto di interventi residenziali a carattere privato, con un finanziamento parziale a carico della Legge 285.

Capacità posti letto Mortara: 1464
Capacità posti letto Verolengo: 1380
Distanza MMC: 10 Km circa


Qui, dove lo scempio lascia posto allo scempio.
L’ex cuore malato, massatumorale del presente, la bestia del passato, pulsava e viveva, le ex acciaierie Teksid, che rifornivano di metalli itaglia, Fiat ed europa limitrofa -falciando tumori come manciate di soldi al casinò di Nizza- lascia posto alle nuove banlieu (in attesa della guerra).
AKA
tirano giù un fabbricone (che ricopriva un’area pari ad un potenziale parco cittadino inesistente in europa per metratura) per post-atomizzare la post-industriale periferia nord.
AKA
La Zzzona.
AKA
dove ci sto.

Andiamo per gradi, dello scempio evidente, del Bennet ne parliamo in altra sede, ai posteriori, restiamo in tema olympiadi, restiamo allo scempio delle lobby.
Palazzoni tirati su con lo sputo, in fretta e furia come ovunque, radendo al suolo e poi ripulendo & ricostruendo con velocità assurda a ritmi di lavoro cinesi, cattedrali nel deserto, nuove banlieu, periferie abbandonate a se stesse, progetti di quartieri dorimitorio per i bauscia milanesi o per i barottibauscia pendolari, allargamento e ripulimento delle periferie pronte a marcire al ritmo dell’accelerazione dell’avanzamento tecnologico dei Novanta.

Verrà tutto rivenduto, quando sarà finito.
Ci sarà anche l’attico del comune, 300 mq affittabili per feste, pary, convention, vista Ipercoop e zona degradata a prezzo modico.
Ma:
non ci sono i campanelli.

Prima di essere fermato dal solerte Volontario2006 -dio li abbia in gloria, se mai ne esiste una (di gloria, obiously)-
spulcio tra tutti gli edifici, spio gli americani, gli inglesi, i japan tra le serrande senza tende, dietro le luci ancora accese.
Non ci sono i campanelli ai portoni.
Non esiste portone.

Quando li rivenderanno o affitteranno, come cazzo vado a trovare la signora Pina del quinto piano?
A chi suono?

Chips sotto pelle is tha way.
M&m’s per Gianfranco Bianco PezzoDiMerda the alternative.
Your sorrow, tomorrow.
Is your last cup of sorrow
what can you say?
finish it today.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Cesare Vaciago – Direttore generale
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da baubau.

Notizie dalla zona rossa
Notizie olimpiche:

Tra via Millefonti e Corso Caduti sul lavoro, in via Ventimiglia, esiste uno spiazzo di cemento con alcuni filari di alberi di altro fusto. Accanto la scuola di amministrazione aziendale e a poche decine di metri dal palavela.
Ci abita in zona mio padre.
Stamattina mentre andavo a pranzo da lui ho cambiato strada a piedi, percorrendo via Ventimiglia appunto per vedere la zona .
In mezzo ai filari citati, da molti anni, pur nello squallore del cemento che le circondava, esistevano alcune altalene e altri piccoli giochi per bambini.
SCOMPARSI————-
Al loro posto un efficente parcheggio per auto che riempie il tratto indicato, a servizio del Palavela.
Ancora un piccolos egno della merda olimpica e della giunta che sgoverna la città, la giunta degli sgomberi, degli immigrati assassinati dalle forze dell’ordine con il complice silenzio del sindaco.
Ad aprile si voterà, rifondazione di torino è alleata con il centrosinistra che sgoverna, complimenti………..

Bau

p.s la se mail la invio anche a compagni/e torinesi e non .
We’re coming to pillage your village
We’re the cowboys from hell.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Franco Capra – Rappresentante permanente dei 9 Comuni e delle 3 Comunità Montane interessate dai Giochi Olimpici
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da baubau.

Notizie dalla zona rossa

è bello vivere in una valle olimpica…….:-))

visto che abito in zona rossa tra stadio comunale e villaggio olipifiat, magari ogni tanto vi assillerò cone qualche cronaca…giusto per fare il punto.
Vi ho inviato un pacchetto mentre ero a Genova per lavoro, spero sia arrivato, fatemi per favore sapere che dentro c’erano parecchie cose sul g8, su Carlo ecc….

Dunque, colgo intanto l’ occasione per salutare i digossini che intercettano le nostre comunicazioni, CIAO RAGAZZI e buon lavoro.

Allora, da ieri è stato completato il lavoro di sigillatura dei tombini in via Nizza, via Giordano Bruno, vie limitrofe (abito in via Filadelfia quasi angolo via Giordano Bruno e anche qui in giro tutto è sigillato).
Mi hanno detto, ma la voce non è certa e quindi prendetela molto con beneficio di inventario, che la sigillatura costerebbe 20 � a tombino..

Sono state spostate anche molte fermate dei mezzi pubblici, anzi per chi abita in zona comunico che l’ultima fermata utile di via nizza direzione moncalieri è quella all’altezza di via nizza angolo via Baiardi, dopo sono cazzi vostri, la successiva di tutti i mezzi è quella di via Nizza altezza corso Caduti sul lavoro, in mezzo il vuoto di circa 700 metri e tre fermate soppresse.

la linea 14 che percorre il tratto di via Giordano Bruno da Corso Sebastopoli in direzione stazione Lingotto ferma all’altezza di via Filadelfia e dopo da come mi pare solo più alla stazione lingotto, ma di questo non sono sicuro e quindi è meglio telefonare alla GTT per chi deve scendere.
So’ che sopprimeranno le fernate intorno al villaggio olimpico, quindi in teoria da via Filadelfia alla stazione a piedi per circa 1 km e mezzo.

Evidentemente i nostri servissi segreti sanno che i cattivoni potrebbero sequestrare un autobus, con il tram la vedo più dura, imbottirlo di materiale a scoppio e BUM davanti ad uno degli impianti in zona.

Hanno già spostato tutti i tipi di bidoni, poi passeranno a sigillare quelli vicino le fermate dei mezzi, come le buche delle lettere, pericolosissime….

Va’ bene, sono cazzate scritte così, ma tanto per sdrammatizzare anche un poco…..

Ovviamente, qui è pieni di posti di blocco volanti (cioè improvvisi), fissi, brutta gente in divisa che gira (i bar sono contenti per gli affari…..) .

Alla prossima.

………………è bello abitare in una valle olimpica………………………..

Bau
Now everything’s ruined
yeeah
Now everything’s ruined
yeeah
Now everything’s ruined
yeeah



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]
The President !

Valentino Castellani – Presidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Olè.
oggi sono partite le corsie olimpiche.

Per chi ci passa senza autorizzazione, 30/35/40 euro di contravvenzione.
Idem ai caselli della tengenziale verso le montagne.

Ingorgo si tha way.
Ora che mi viene in mente
aldilà di che pensa la gente
forse questo presente
è la proiezione di qualche mente che
ci mangia le vite osservandoci
e che ci tiene giù
telecomandati come in tivù
scorre il giorno che
ci vede più annoiati
eclissati da questa apatia che ci brucia
o che ci rende scuri
che si vede anche senza gli occhiali
che forse potrebbero aiutarci un po’
ad esser chiari
e a capire ciò che penso mo.

but now it’s time, that’s the time
that’s our time, to make noise without position
but now it’s time, that’s the time
that’s our time, to make noise without condition

non c’è da sorprendersi
scopri che il primo dei giorni
del nuovo millennio
sogna
un’ora come un’altra
da passare qua
di quotidianità
nessun contatore sopra le città
nel mentre
virus s’intrufola nelle emozioni
del nuovo millennio
si prende il pegno
concede un attimo per lo sgomento
che è logico
colpisca quella gente che
ci crede,sogna ancora
e che conta quei giorni che mancano al danno del primo dell’anno.

//la Wedra//Millenium bug//Unreleased Demo 2001//

E dire che volevo iniziarla con

e visto che sul colle scrausi nun ceeee staannoooooooooooooo

ma la signorina aiki aka violetta aka suicide aka quella la aka lo scolo (alla quale un giorno che ripasserà sotto il mio naso seguita dal tipo con le pupille d’anfetamina al guinzaglio. mi paleso con copia de ‘Lo Scolo #2’ in mano ridendo gaglioffo) mi ha battuto sul tempo nel suo bloggo

indi

ponderavo se esordire con un

G A U M A
G A U M AaAaaA

seguito da un ‘belin’ di quel de le Voci Atroci,
ma brevemente il pensiero è scomparso sopperito da un’altra mandria di ubriaconi col fegato perforato capitanati da un

Ci Vuole Orecchio
perché ci vuole orecchio.
bisogna avere il pacco
immerso, intinto dentro al secchio
bisogna averlo tutto,
tanto, anzi parecchio…
Per fare certe cose
ci vuole orecchio!


E visto che ci vuole orecchio, io lascio come sempre le cose a metà, abbandono tutti i resconti, e tutte le foto, e tutti i messaggini, e tutti i commenti, e tutti i guestbook, e tutti i forum, e tutti i blog.
Ma per poco.
E visto che per il calendario in uso, domani è l’ultimo giorno dell’anno, dopodomani è il primo del nuovo anno, e così via, palesemente scappo dopo due anni di fetore della motorcity. Preparandomi al peggio, preparandomi alle olympiadi. E magari, migliorando gli scarni aggiornamenti di questi trecentosesscantacinque del duemilacinque.
statemi buoni, a voi vi stimo.
a voi. e non troppo.

il danno del primo dell’anno.
sono dell’anno del gallo. occhio.
[ ]

ci scusiamo con i telespettatori per l'interruzione tecnica sulle discontinue a corrente alternata ad alta impedenza immissioni di blog.
pubblicità progresso






Il quinto dell’a-team
Il sesto beatle
L’ottavo nano
che poi gli è pure andata bene che c’erano i comunisti sul treno.


[ ]


fine del post da blog di splinder.
mi riprenderò, almeno ci provo.

sieg hail
-se lo fa Dicanio, io che sò? stronzo?..
Children are taught to hate
Parents just couldn’t wait
Some are rich and some are poor
Others will just suffer more
Have you ever been ashamed
And felt society try to keep you down, I begin to watch things change
And see them turn around
Turn around
They’ll try to keep you down
Turn around Turn around
Don’t drag me down

Ignorance is like a gun in hand, reach out to the promised land
Your history books
Are full of lies, media-blitz gonna dry your eyes

You’re eighteen
Wanna be a man
Your granddaddy’s in
The Klu Klux Klan
Taking two steps foward
And four steps back
Gonna go to the White House
And paint it black


Cronaca di una vittoria preannunciata
aka
cronaca di una banalità di piazza
aka
cronaca dell’inculazio imminente
aka
cronaca di un preventivo
aka
come diceva un post su indymedia:
A pensar male forse si fa peccato ma qualche volta si azzecca. Riggitano, tieni raggione.

Uh uh
uhuhuuuh.
uh uh
uhuhuuuh.
un po’ come le 5,6,7,8’s in Kill Bill.
Vi faccio il colpo dei cinque colpi che poi vi piglia un colpo dopo cinque secondi e se non vi piglia ve lo faccio pigliare.
se prima c’avevo la minchia spappolata, ora emetto fotoni e ho scisso l’ossigeno biatomico che mi circonda in ossigeno monoatomico, quello che brucia i vesti anche solo a contatto con l’aria, tanto che è reattivo.

Yeah. Uah. direbbe piero pelù.
Continuiamo, continuano, continuate a pigliarci/prenderci per il culo.

Allora, con la vanga, togliamo la merda che esausta strasborda dalle vostre mutande, nel divisorio che si incastra tra le chiappe modello tanga scomodo.
Il problema fondamentale è uno solo:

Dicanio che fa il saluto fascista alla curva quando esce.


Dicanio?

Si, Dicanio. Paolo.

Mavaffammocc..

Allora, vittoria preventivata.
Che Venaus venisse ‘liberata’ si sapeva. Che gli sbirri fossero in anfetamina alle 3.30 di notte pure.
Sicuro come il sole.
Di quei 38 cazzo di terreni, non ce n’è uno importante, le lettere scritte e mandate dalla LTF e dalla CMC (rispettivamente: il topo da groviera che vuole mettere la ferrovia e i conigli col passamontagna che vogliono scarotare ciò che è già scarotato) sono state scritte col culo -sempre lo stesso della vangata di merda, della mano sporca, del baffo della nike..

TERRONI

Dicevo, i terreni.
Terroni.
Sono terroni, pure in valsusa. E si sà, il terrone, a rate non paga mai niente; forse la cinquecento nel sessanta. Ma ora non paga niente, a rate. Il terrone il terreno lo compra. E lo paga, tutto, maledetto e subito. E firma.
Una volta firmato, il terreno è suo.
Viviamo con il principio della proprietà privata, che sarà pure un’opinione, ma la lupara no. Quindi il terreno è suo. E ci può pure piovere su, ma il terreno è suo.
Quindi, per scarotare lo scarotabile, per perforare il perforabile, devi chiedere: ‘ca ma scuusi, monsiur, disturbo?’
Sempre per lo stesso principio per il quale la proprietà privata che sarà opinione ma esiste, esiste una legislazione, una costituzione, un regolamento. col quale spesso ci si pulisce il culo, specie chi fracassa il cazzo con morali e manganelli, del quale mi ci pulisco il culo ben più sovente, ma se finisce il rotolo, il culo resta sporco.

Finito il rotolo, il terrone ha firmato.

Leggi:
un esproprio statale per grandi opere (con coinvolgimenti stranieri e organi sovranazionali come lunionne europetta) è un processo giuridicamente lungo. E complesso. E non privo di controparti. Lungo, in fin dei conti.

Perchè, gli stranieri, sono come il pesce, e dopo tre giorni puzzano. Quindi o li butti, o ti allontani dal frigo, o cambi casa.
E allora inizia a puzzare un po’ tutto. Puzza quasi quanto la merda che esce dal culo, dalle mutande e dalle pieghe della mano con la quale tieni strette le chiappe. Se poi con la mano prendi la penna e tremolante sul foglio scrivi al terrone che la terra non è sua, quello prende la lupara. Chiaro no?

Quindi, con la mano sporca di merda, un foglio che puzza di pesce avariato e merda, scritto male perchè colto da tremarella dello scribano, nasconditi dietro ad un passamontagna, tanto il terreno che prendi non è quello del terrone. E a te, quello che serve è quello del terrone.

Con tutta sta puzza che appesta l’aria, là sui monti dove l’ossigeno è più rarefatto, barcolli malamente Uomo Dalle Braghe Ripiene di Liquame, slunghi qualche metro più in là col nastro rosso&bianco mentre cinti di notte zolle inutili, con la scusa che la puzza… l’ossigeno… il buio.. il passamontagna.. ma tanto lo sai, che non ti serve più di tanto.
Quello che però non hai considerato: il terrone c’ha l’orgoglio. quello della lupara, della figlia sposata, della mercede, delle partite col nipote la domenica pomeriggio a calcio con il mocassino della domenica nel parco cittadino affogato nelle melanzane & soppressata. C’ha orgoglio.
Forse in valsusa non c’avranno la parmigiana di Catanzaro, ma sono Terroni di Principio. E un certo principio, seppur bugianen, seppur mi sai nen, seppur gaute de suta, din lè bale.. boiafaus&giudafaus, quelli lo tengono pronto nel taschino interno del giubotto di pecora dell’inverno.
Quindi, non prendi nessuno per il culo, caro Uomo Dalle Braghe Ripiene di Liquame.

I CONTI TORNANO, i baroni muoiono.

Morto un papa, è pronto Natzinga.
La Corte d&i Conti, indaga se c’è danno alla Valsusa per il Cane Da Guardia che azzanna la nonnina mentre torna casa. Festeggiamo.
Indagano pure su quel troione a coscie aperte della signora GrandiOpere & Infrastrutture, che, parafrasando quel bifolco di Benigni con ogni riferimento PuramenteCasuale, è la moglie del ministro/e facci vedere il tuo ministerooo!, che -tu pensa un po’ le coincidenze- a capo della stessa mano tremolante e sporca di merda che, non paga di tutto, ha sporcato pure la cassetta delle lettere, ed, in fin dei conti, è la stessa CMC che cementifica il BelPaese & lo stretto missinisi..
Pensa un po’ le coincidenze, la moglie del panettiere, se la fa con l’idraulico, che è il vicino di casa.
Ricorda, il terrone ha orgoglio.

E allora, perchè minchia emetti fotoni caro chacka di stocazzo?
Perchè non metti su un cd dei N.E.R.D. e tutto s’acquieta?

nella prossima puntata
-i capellonipuzzoni che si spingono con gli sbirri
-i sindaci, ferrentino & le lenticchie
-dariofo, grillobeppe, paolini VS popolino del Manifesto alla domenica VS chi ce crede VS Chiamparino VS Bresso.

Amorevolmente,
affanculo.
senza sord manc’o prevt t` cant a mess,
si invece stai chin
vai pur a marte,
e’ na storie e` merd ma e` a stessa
p`tutt part aro` vai vai
ro` polo sud o polo nord
pur e scienziat se so shbagliat
o`munn nun gir attuorn o sol,
ma attuorn o’ sord.



la posta e` sempre in gioco
e ci giochi solo se hai denaro
e` magia
non c`e` il trucco ma l`inganno e` palese
non regge
ci sono cose che non si rivelano
paese che vai
faccia di merda che trovi

dove arrivi arrivi
dettano legge intrallazzi tra omertosi
tipi che nella paggiorparte dei casi sono arrusi nonche` sukaminchia.

mi dici rispetto ma rispetto a cosa?

Mi son sbragolato tre quarti di minchia.
Non impariamo mai, non imparano mai. affanculo.
Menomale che c’è Lines, che sa come ti senti comda seduta. Menomale che mi vien voglia di fare bunjee jumping in QueI giorni. Senza filo.

Avete il diritto di manifestare.
Ma sucami il cazzo, il diritto non me lo dai. Ce l’ho, me lo prendo, non mi detti regole manco per il cazzo, men che meno t’avverto.

Sono dieci e fischia anni che ci si spappola il cazzo con il TrenoadAltaVoracità. E non ne è mai fottuto un cazzo a nessuno.
Anzi, siamo i Soliti giovani disadattati, i Soliti facinorosi, i Soliti sucaminchie, quelli che la minchia poi la sucano.
Siamo i soliti cacacazzo che cavalcano tigre & onda in contemporanea, quelli che basta che ci sia marasma e ci sono. Chissà poi perchè, chissà poi a che fine. Che sembra che siamo tutti coglioni, che ogni azione non ha ragione, ma solo gesto istintivo.
Ma non è la porcamadonna d’una scienza che ti dice che l’istinto è comunque parte del razionale? Allora, forse, o mi dici cazzate in un caso, quando m’insegni determinate cose, o ti pari il culo con la mano già sporca di merda, quando mi sputi in faccia che io non so quello che dice Masini, perchè lo faccio.
E allora l’inganno è palese.
Un po’ come una che cerca il cazzo in una gangbang di negri. Al buio.

E allora affanculo.
a tutti i progetti di resoconto delle guerre degli Indiani con gli Yankee, del Popolo dei Nani in rivolta, dei Costruttori dei Castelli d’Aria, più comodi delle Caverne di Piombo, affanculo.
affanculo a quando t’Impegni, a quando ci Credi, a quando.
affanculo.

Siamo tutti tranquilli, c’è il Victoria Show stasera, Paris Hilton me lo suca sullo schermo, in confronto Pamela Anderson e Method of Mahyem Boy Con La Batteria In Orizzontale erano dei principianti. Forse solo Kid MeLoSbucci Rock li batteva.
Siamo tranquilli.
Ce ne accoltellano due, Borghezio brucia i negri, Borghezio lava le troie sulla Torino-Milano a Bassa Velocità (Che Poi E’ La Stessa Rete Ferroviaria Di Tutto Il Merda Di Bel Paese), Borghezio protegge il popolo Notav, quello che c’ha il diritto di manifestare.
E noi, i soliti coglioni scalmanati capelloni drogati aizzatori. Facinorosi, Anarchici e Giovani. Ce le abbiamo tutte, minchia che culo.

Siamo tranquilli, che Liguori ce l’ha detto, che la ValSusa è egoista.

Anche gli scenziati si son sbagliati, il mondo non gira attorno al sole ma attorno ai soldi.
pur e scienziat se so shbagliat
o`munn nun gir attuorn o sol,
ma attuorn o’ sord.

Ma ‘affanculo. Ce ne accoltellano due, saluti romani nella Scandalosamente Per Bene Torino Da Bere (e da ficcare a pecorina ed inculare violentemente -fin che fa male, fin che ce n’è, direbbero- indistintamente, da destra a sinistra, da Giancarlo al Paso), saluti alla celtica in fronte, saluti al Fuan, saluti al questore sulla ruspa che Schiaccia i Giovani Muntagnin sulla Barricata, nouvelle Cheguevar.
Ma ‘affanculo. Ce ne arrestano quasi venti. E sono ancora ingabbiati in casa. Che andare al lavoro Rende Liberi. E l’ha scritto uno che scandalosamente ne ha brasati un po’ di milioni nelle camere a gas. Oppure Ancor Più Oh My God, li perseguitava. A norimberga. a noi a noi, addis abeba.
Il lavoro ce li rende liberi i dieci stronzi che sono ai domiciliari per un po’ di botte con dei Poveri Sbirri Rotti in Culo, che hanno ‘fatto solo quello che ci hanno detto di fare’.
Però se ti dico buttati non lo fai – e ti credo, è banale. Allora ti propongo: succhiamelo.

E quindi? quindi col cervello sconclusionato occupiamo case a casaccio, con una logica che rende giustizia all’incoerenza di tutti quei coglioni parolai della carta stampata. senza logiche, nemmeno istintive. Schizofreniche & Contradditorie. Vuoi mettere lo style, però?
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
Occupo
Sgombero
tredici sgomberi. di posti di inutilità conclamata. sia nel prima, forse un po’ meno nel dopo.
non punti di socialità, ma quantomeno, vivi.
Popolati da zombie, ma vivi.
Zombie, perchè questa città di Merda ti rende così.
E o scappi
o ti brasi il cervello
o cerchi di reagire. ma è solo perchè nessuna delle prime due ti ha ancora soddisfatto.

ma affanculo, quantomeno state zitti.
Fatemi vedere il calendario di Max.
Fatemi vedere valentino rossi.
Fatemi vedere le veline.
Fatemi vedere neri parenti or vanzina’s bros.
Ma non ste puttanate, non ste robe, che l’inganno è palese.

E voi, puttanieri della sera, quelli che con le negre non ci vanno più, ma che siete passati tutti ai travestiti (tralaltro brutti) di via Cavalli, popolino bastardo col culo al caldo -neanche calsse operaia plagiata- popolino col culo al caldo, non esprimete il benchè minimo parere. Voi Benpensanti di stocazzo, state zitti, che non ne avete di parere. Moscerini & Shakerata di Merda è quello che esce quando parlate. Non parlate, volano botte pure su voi se mi gira il cazzo.

C’ho tre quarti di minchia arrovellata, il restante quarto è spappolato.
ma andate tutti affanculo.
[ ]


io non voto
tu voti
lui vince
noi lottiamo
voi ingoiate
loro reprimono

//

Io quoto
Lui quota [rif]
Voi leggete


L’io sono il chacka.
Lui è il Lainz.
… e bla e bla e bla.
Per dirla come dice lui, simpatico, già, come un sanpietrino nel culo.
Andiamo, o meglio, lasciamolo terminare, ciò che ha iniziato. Inevitabile quanto inutile dire che gli spunti che lascia andare nel tragitto mani-tastiera-monitor sono quantomeno condivisibili, dal chacka. Magari io un paio di risposte ce le ho, magari un paio di robe da aggiungere.
Ma a tempo debito, che sto preparando sull’argomento.
E se non si fa attentedere la turistipercaso#7, magari esce in contemporanea. magari no, ma poco importa in fondo.

facciamo un gioco, si chiama scova gli intrusi. quali sono gli elementi che stonano maledettamente nella foto sottostante?
scova gli intrusi

[ ]


vi aiuto io, uno è l’ometto appollaiato sulla scaletta intento a filmare gli scontri, e l’altro sono io, che, per quanto consapevole di compiere un atto nel migliore dei casi inutile, nel peggiore pericoloso per l’incolumità dei presenti, non ho saputo esimermi dallo scattare la/le foto.
perchè intrusi? perchè sono l’emblema della società attuale che a quanto sembra contagia anche l’ala più dura dell’opposizione alla società stessa: una società dove la rappresentazione, la spettacolarizzazione di un atto, di un evento, vale più dell’evento stesso, delle ragioni che lo hanno prodotto, delle sue conseguenze.. cosa volevo dimostrare con sta foto? che sono un duro perchè sono andato nel mezzo dei disordini? che so scattare delle foto paura? che volevo un ricordino della giornata antibush? che sono un giornalista infame? bah mi sento di escludere decisamente l’ultima, però non è che le intenzioni precedenti siano più lodevoli, affatto.
detto questo passiamo alla cronaca.
Sono le 16 e qualcosa e una moltitudine variopinta si allontana dal estadio mundialista, dove si è appena celebrata l’apoteosi di chavez e soci, ed inizia a sciamare disperdendosi. Io mi dirigo al concentramento della seconda manifestazione, indetta dall’ala più dura del movimento piquetero con l’intenzione annunciata di rompere i coglioni nei paraggi della zona rossa.
Le forze del disordine si aspettano un affluenza di qualche migliaio di persone e vengono prontamente accontentate, mentre io riconosco subito un nucleo accogliente sia cromaticamente che per affinità musicali. Una macchia oscura di un centinaio di punk marciano sotto l’egida della A cerchiata e nei loro cori si intuisce la perplessità per l’entusiasmo che li circonda dovuto al discorso del presidente venezuelano. Sono cori che ricordano che si, va bene bush fascista sei tu il terrorista, va bene no all’ALCA e no al capitale, però anche no anche allo stato e a qualsiasi autorità.
I gruppi che li circondano li osservano con malcelato disprezzo, ma io mi sento a casa e decido di condividere con loro i km che ci separano dalle protezioni metalliche e dai blindati.
I segnali che capto intorno a me sono allo stesso tempo eloquenti e contrastanti: alcuni riempiono taniche di plastica al self service petrobras, altri iniziano a calare i cappucci nonostante il sole stia spuntando dopo una mattinata uggiosa, altri ancora appesantiscono la propria marcia riempiendosi le tasche di sassolini. Ma allo stesso tempo non vola una mosca per la città: ne in testa ne in coda al corteo si vede traccia di ffoo, nessuno pare degnare di uno sguardo le numerose banche che ci circondano, così come una caserma di polizia che superiamo rapidamente, dopo un paio di cori che non riescono ad essere minacciosi. La cosa che più mi stupisce sono le innumerevoli macchine fotografiche cineprese telefonini con fotocamera integrata che mi circondano e mi inquadrano e mi riprendono. Se fossimo a torino succederebbe il finimondo ma nessuno pare turbato ed io mi adeguo, non prima di aver preso qualche precauzione per quanto riguarda indumenti ed accessori..
Arriviamo spediti al rendez vous ubicato all’incrocio tra avenida colon e entre rios dove la marcia si interrompe bruscamente, io mi sento decisamente intrappolato ma non è il caso di farsi prendere dal panico. Partono i petardi e non tardano a farsi vivi i sassolini precedentemente selezionati. Un rumore fesso e secco mi annuncia le prime lacrime che un limone gentilmente offertomi riesce a dissipare in maniera dignitosa; la gente, il nucleo del corteo si disperde rapida, lasciando sul campo cinquecento individui ostinati e nient’affatto intimoriti dall’equipaggiamento in dotazione dei cani dietro le recinzioni metalliche. Sembra una partita di tennis futuristica, con regole strane, a squadre e con palline di differente peso, forma e caratteristiche ma con la stessa ubicazione in campo: i due contendenti divisi da una rete e l’immancabile redazione giornalistica a seguire gli eventi da una postazione centrale (nella fattispecie calle entre rios).
Il comportamente delle forze preposte a mantenere l’ordine è quanto meno particolare, trincerati dietro le barriere metalliche si limitano a lasciar piovere veleni irritanti a cadenze regolari, mentre lungo l’avenida si scatenano attacchi furibondi a banche, negozi e quant’altro stimoli la fantasia e l’odio dei manifestanti. Il tutto dura un paio d’ore, prima che si prendano la briga di sgusciare dalle loro trincee ed avanzare, rallentati da alcune barriere cospicue e fiammeggianti previamente installate lungo la strada.
Siamo quasi al culmine, i lacrimogeni iniziano a giungere da direzioni inaspettate e la cosa non mi sembra affatto di buon auspicio. Caricano. Dalle retrovie e dalle avanguardie del corteo. Non ho voglia di finire la giornata in posti bruttissimi che non voglio neanche nominare, sono solo e in una città che non conosco, so solo che voglio allontanarmi il più possibile da quest’idea. Imbocco una via laterale seguito da una cinquantina di colleghi e almeno altrettanti cagnacci. Corro e continuo a correre, cambiando più volte direzione, anche se mi fanno male occhi e gambe. Corro ancora. Poi mi fermo, sono solo e penso che può bastare. Mi va di lusso, incrocio un paio di pattuglie che non sembrano degnarmi di uno sguardo anche se i miei lucidissimi occhi magenta mi denunciano come partecipante al corteo. Cammino per un tragitto strano e sghembo, cercando di non tornare sui miei passi e, per quanto possibile raggiungere la stazione degli autobus. Tutti i bar che incrocio hanno la tele sintonizzata sugli eventi della giornata e da dietro le vetrine mi sembra che la calma sia tornata a regnare sovrana; pare abbiamo arrestato almeno un centinaio di persone (si riveleranno essere 82) ed il sollievo che provo ad essere libero si stempera subito in rabbia e tristezza per coloro che non lo sono. Vengono liberati tutti in un paio d’ore e la rabbia si dirige allora oltroceano per quei magistrati torinesi che da tre mesi tengono dieci amici in gabbia per sei secondi sei cronometrati di scontri durante una manifestazione antifascista… Raggiungo la stazione e nonostante un viaggio notturno e avventuroso quanto basta riesco a tornare intero e libero a Buenos Aires. Un’alba serena fa da contraltare alla pioggia e al freddo di quella che l’ha preceduta; io mi dirigo rapido a casa, mentre nei giornali del mattino che campeggiano dalle edicole politici fannulloni e sociologi ciarlatani sbraitano cercando di spiegare ciò che non capiscono e raccontare ciò che non conoscono, rabbia ignoranza fame passione violenza orgoglio e via dicendo…
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fine



Fai la iunta ‘mico.
Eccola qua, l’audio di un simil-approfondimento al riguardo, un piccolo estratto di una delle infinite ed estenuanti mattinate d’informazione di Radio Blackout.
Tutto ciò, qui