Categoria: ‘General’

E la vita
e la vita l’è bela, l’è bela
basta avere un’ombrella
ti ripara la testa
e sembra un giorno di festa.
festa.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Panoramica del Palavela
_eredità dei festeggiamenti del 1961 per il centenario dell’unità d’Italia.
Sito in corso Unità d’Italia, era il fulcro di un intero polo/centro fieristico totalmente in abbandono da tempo immemore, la zona detta Italia61 appunto; per anni usato per sporadiche manifestazioni sportive di basso profilo e basso interesse -Sportinsieme, Giochi della Gioventù, Stratorino- è stato interamente sventrato e ricostruito un mega palaghiaccio che con tutte le probabilità farà la stessa fine del predecessore ovale d’atletica leggera, spalti annessi.

http://www.touristime.it/index.php?method=section&action=zoom&id=890
08/02/2006
Olimpiadi: critiche all’organizzazione dei Giochi da parte di atleti americani

Critiche per il villaggio olimpico sono arrivate oggi da parte di molti dei più forti atleti che parteciperanno alle Olimpiadi di Torino.
Il campione americano di sci Bode Miller, grande favorito, ha scelto di alloggiare nel suo camper personale anche durante il tour di Coppa del Mondo.

QUESTA LA SUA DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
“Il villaggio è per molti aspetti poco ospitale e poco adatto per il benessere di un atleta. I letti sono piccoli e scomodi”
“Ho una casa-mobile, il mio cibo, il mio letto, il mio cuscino. Sono piuttosto indipendente”.
“Credo che in queste gare così importanti, sia importante non modificare le cose”.

Anche il suo compagno di squadra Daron Rahlves, vincitore di due medaglie nei Mondiali della scorso anno, ha il suo camper, dove sta con sua moglie e il cane. “E’ bello avere un ambiente in cui ti senti a tuo agio” ha detto.

Lo sciatore austriaco Rainer Schoenfelder ha detto che intende trascorrere il minor tempo possibile nel villaggio di Sestrière. “Me ne andrò non appena finirà la combinata e non appena finirà lo slalom gigante” ha dichiarato sul suo sito personale.

Lo specialista, quarto nella combinata di Salt Lake City nel 2002, ha detto che il villaggio olimpico non è adatto a prepararlo. “Durante le Olimpiadi la gente è molto emotiva, sia nel bene sia nel male. E’ come se stessi lottando per la tua vita. Questo tipo di energia e di ambiente non vanno bene per concentrarsi per le gare”.

CAMERE FREDDE E POLVEROSE

Mentre Miller e Rahlves decidono di non mescolarsi con le migliaia di atleti che faranno del villaggio la loro casa, altri si adattavano a malapena all’ambiente.

Il pattinatore americano Johnny Weir si è immerso nell’atmosfera del villaggio di Torino, ma anche lui non è rimasto favorevolmente colpito dalla sistemazione nel Lingotto.

“E’ bello essere nel villaggio olimpico perché si tratta del villaggio olimpico, ma è spartano, la camera è fredda e polverosa”, ha detto il tre volte campione statunitense. “Quando si tratta di viaggiare sono come una principessina, ci tengo alle comodità. Ho tossito per via della polvere”.


Delle principessine e dei principi sul pisello, mi ci strabatto trequarti di cosidetta francisfordcoppoladimin.

Ma.
Il villaggio, esattamente come gli altri complessi sorti in occasione delle olimpiadi, è stato costruito con ritmi di lavoro cinesi, tra forzature economiche e gabule giudiziare, con prepotere sui soliti accozzati sabaudi bugianen -presto approfondimento sulla figura del bugianen-, con economicizzazioni e piani architettonici assurdi e speculatori anche agli occhi di un congolese anoressico.

Il villaggio atleti:

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Il Villaggio Olimpico di Torino
Il Villaggio Olimpico di Torino comprende le strutture residenziali e i servizi dedicati agli atleti che gareggeranno nel capoluogo piemontese e alle delegazioni ufficiali.

Il Villaggio Olimpico di Torino è situato in un’area attigua al Lingotto, collegata da un ponte pedonale al quartiere generale di Torino 2006, dove si troverà l’International Broadcasting Centre ed il Main Press Centre. Al centro del complesso si trova la struttura storica dei Mercati Generali, restaurata, che risale al 1934.

Il Villaggio Olimpico Torino può ospitare circa 2.500 atleti su un’area di oltre centomila metri quadrati.

All’interno del Villaggio Olimpico è presente un’area di servizi nella quale trovano sede il centro logistico, quello commerciale, l’area relax riservata agli atleti e allo staff, palestre. Sarà inoltre disponibile un�ampia area di parcheggi dedicati ai residenti.

Sono inoltre presenti il centro di accreditamento, un centro commerciale di circa 1.500 metri quadrati, due ampi ristoranti su due livelli, uno per gli atleti e gli accompagnatori ed uno per lo staff ed i volontari, sale mediche e sale massaggi, zone riservate al personale operativo.

Il Villaggio è stato progettato seguendo i criteri della bioarchitettura: pannelli e celle fotovoltaiche, una rete di teleriscaldamento e sistemi solari ad aria per la ventilazione. É previsto un risparmio del 60% dell’energia usata e delle emissioni inquinanti.

Dopo le Olimpiadi diventerà patrimonio della città: in parte verrà riconvertito a uso residenziale, in parte ospiterà spazi per la ricerca e i servizi avanzati.





Il villaggio olimpico torino.
è un accumulo di cemento e mattoni scadenti, colorato come con i pastelli dell’asilo. sono bastati due giorni di pioggia per chiazzarlo di simpatiche macchie bianco muffa sui lati dei palazzoni color blu acceso, arancione sparato, rosso bolscevico, giallo pisciothc, verde superskunk.
sono sottili come fuscelli, palazzine costruite l’una accanto all’altra, in modo tale che una volta riconvertite a uso civile, appartamenti, si possa sentire il vicino che accende la luce o lo spino, che si masturba, che si rade i peli delle gambe per andare a battere in cso unità, zona tipicamente di trans, queer et similia; sono così vicini che se voleste potreste sputare nell’occhio del vicino che cucina, potreste dargli fuoco a casa o toccare il culo della procace moglie troiona in reggiseno e tanga di pelle del vicino sexy shop più grande della città.
palazzine orrende allo sguardo, in una zona desertica, esattamente di fronte a quell’aborto ideologico che è l’Hiroshima Mon Amour, a quattro isolati da El Paso.
palazzine inutili e inutilizzabili, se non come novuelle banlieu, futuri quartieri dormitorio per i milanesi stanchi del costodellavita, futuri posti di merda.

le tanto sbandierate criteria di eco-compatibilità constano di un teleriscaldamento inattivato in parte, o abilitato per altre ma talmente esagerato da mantenere temperature di 24°c anche d’inverno – ma sono eco compatibili no? – e di delle scorreggie di pannelli fotovoltaici perennemente in ombra (o quasi) grossi come quelli per l’acqua calda nelle docce (a pagamento) dei campeggi scrausi della puglia.

il villaggio è collegato con un terribile ponte/passerella (che verrà smantellato) alla stazione lingotto e ai siti per le varie gare di pattinaggio che faranno da contorno alle olimpiadi. a buon intenditor.
immerso nel villaggio c’è il temibile arco, costruito in polonia con materiali di scarto, crepatosi ed incrinatosi dopo 3 giorni dall’installazione.

il villaggio non sarà patrimonio della città, poichè già lo è. interamente costruito con denaro pubblico, soldi nostri.
l’unico che hanno in parte costruito con fondi privati e il Media Village Verolengo (futuro update & vedi #4), discorso a parte da farsi su questo.

Nuove Periferie di Merda is tha way.
Oh is such a perfect day



Aggiunte.

La Stampa / La Busiarda – 03/02/2006

100.000 euro di multa a chi usa la bandiera olimpica di Torino 2006
Autore: Marco Pisellonio

Se pensate di sventolare la bandiera a cinque cerchi durante o dopo le Olimpiadi invernali italiane che si svolgeranno a Torino pensateci bene: potrebbe costarvi centomila euro … di multa!
No, non è un errore, non avete letto male! 200 milioni delle vecchie lire! E se siete in due quasi mezzo miliardo!
Il regolamento del Cio, proprietario del “marchio” è chiaro: la bandiera con i cinque cerchi o con il logo di Torino 2006 non si può sventolare per fini commerciali.
Lo stesso dicasi per la parola “Olimpiade” e per gli aggettivi “olimpico”, come ad esempio “sconti olimpici” oppure “pizza olimpica”, e via di seguito!
E lo stesso se qualcuno, in mancanza del merchandising ufficiale, fosse venuto in mente di fabbricarli, chessò… per guarnire una torta o colorare una vetrina.
Così i negozianti torinesi devono operare dei veri e propri contorsionismi lessicali, spesso fuorvianti, come quello che ha affisso in centro il cartello: «Durante l’evento sportivo torinese il locale resterà aperto anche di lunedì»

“Quale evento sportivo? – commenta un passante – L’incontro alla bocciofila?”

Il reato si chiama ambush marketing o commercializzazione parassita, ed è questo il motivo per cui se passeggiate in questi giorni a Torino vedrete una città grigia e negozi tutti anonimi, tranne quando entrate in un McDonald’s.

“Lì il mondo cambia. Cerchi dappertutto, come neanche a Saturno” – scrive oggi Massimo Gramellini su La Stampa – “E su hamburger, patatine e cochecole fiammeggia il vocabolo rubato: Olimpiadi. Possono usarlo solo loro!”
Chi non paga per i marchi non li può utilizzare.
E siccome è impossibile verificare se l’uso di una bandiera o di un marchio viene fatta da un privato cittadino (che ad esempio la sventola da un balcone di casa) ma potrebbe anche utilizzarla come promozione pubblicitaria per attività commerciali o, peggio ancora, rivenderla, nel dubbio il Cio è chiaro: meglio evitare di correre rischi: bandiere e marchi vietati a tutti!

Nonostante i cerchi olimpici siano nell’immaginario collettivo patrimonio di tutti, in realtà appartengono solo alle multinazionali del commercio.
E come diceva Benigni e conferma Gramellini, ora che non possiamo più gridare allo Stadio (quando giocano gli azzurri) “Forza Italia!” senza passare per schierati politicamente, da queste Olimpiadi alzando i calici per brindare a questo evento dovemo dire: “Vorrei brindare alle …” … ” alle esibizioni atletiche delle prossime settimane!”, non fosse altro per non beccarci una multa Olimpica!
Torino… Passion Live Here !!!


Giusto fino a quando non riesco a mostrarvi qualcosa che decretiamo bollinato come ‘ufficiale’ vi slungo qui cosette di sottobanco che sono ben più ufficiali del bollino, seppur spinte per via ufficiosa.

Da conferenza stampa, gli arredi urbani promozionali per il passaggio della fiaccola, sono costati la modica cifra di 7 milioni di euro, che si scrive così:
7.000.000 , che equivalgono a circa quattordicimiliardi di lire, 13.553.470.000

[ ] [ ]


Sempre da conferenze stampa e promozioni varie, vengo a sapere che per lo spettacolo d’esordio sono stati spesi una cifra che oscilla tra i 7 e i 10 milioni di euro, che si scrive così;
7.000.000/10.000.000 , che equivalgono a circa quattordici/ventimiliardi di lire, 13.553.470.000/19.362.700.000.

La Fiat ha messo in cassa integrazione un’altra linea la settimana scorsa.
La Fiat è sponsor olimpico.

Napalm sugli Agnelli is tha way
You made promises you couldn't keep
Sicking up rag doll more than you know
Just keep your mouth shut you got no mind to blow
You celebrate things you celebrate things forget and me And
just desecrate everything



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Raffaele Pagnozzi – Rappresentante permanente del CONI
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Ricevo e inoltro,
da revolution58

Spreco di soldi

Per i pompieri 20 giorni di emergenza,(in cambio di 1000euro)proprio
come nelle calamità!!

E’ iniziato alle ore 8 di Mercoledì 8 il tour de
force dei vigili del fuoco piemontesi. Come si fa nelle calamità sono
stati disposti il raddoppio dei turni in tutti i comandi della regione.
I pompieri faranno turni di 24 ore di servizio e 24 di riposo. Sono
previsti servizi di “vigilanza” sui siti olimpici,presidi sulle strade,
e addirittura sono stati aperti nuovi distaccamenti. Tutto questo
GRATIS!!no certamente!!vi lascio immaginare i costi di questa
operazione. Solo nel caso di Cuneo saranno pagate circa 150 ore di
straordinari a circa 200 persone.
Immaginate poi Torino dove il
personale impegnato sarà il doppio e poi tutti gli altri Comandi della
Regione….
Poi quando si fanno i contratti i soldi non ci sono,si
operano tagli nelle pubbliche amministrazioni ecc. ecc. E le priorità?
Da segnalare anche che questo dispositivo fa sì che nelle sedi di
servizio Cunesi in questi giorni ci sia una particolare abbondanza di
personale. In molti distaccamenti ad esempio dove normalmente si può
contare su di una squadra di sole 5 persone da mercoledì 8 si viaggia
sui 10-14 uomini. Queste sarebbero le unità occorrenti in un territorio
così vasto!!….. mà! viene solo da sperare che in questi giorni ci
sia bisogno di loro!! Date fuoco alle vostre case ..le olimpiadi vi
garantiscono il rapido intervento.. ma affrettatevi è solo sino al 27
Febbraio!!
ma l’importante è arrivare alle elezioni dove tutti avremo
l’opportunità …di cambiare le
cose????

Un pompiere dalla parte opposta

Olimpiadi=calamità!
Let’s start today.
Let’s start today.



Aggiornamenti.


http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1287643.html

Torino, 18:36

TRASPORTI: CALO TENSIONE BLOCCA NUOVA METRO TORINO

A due giorni dall’inaugurazione la metropolitana di Torino e’ stata bloccata, oggi pomeriggio, da un improvviso calo di tensione. E’ successo intorno alle 15,30 mentre a bordo della nuova metro, la prima totalmente automatizzata in Italia, si trovavano circa duecento persone. In questi giorni e’, infatti, possibile “provare” la nuova metro gratuitamente con delle vere e proprie “visite guidate”, utilizzando solo la stazione di partenza e quella di andata del percorso. Subito i passeggeri sono stati fatti scendere alle diverse fermate e sono in corso le verifiche per comprendere quanto e’ accaduto. E’ probabile che gia’ domani riprenda l’attivita’ della metro, che entrera’ in funzione a tutti gli effetti da venerdi’ al costo di 90 centesimi al biglietto.



ahahahahahahahahahahah.
ah.


totalmente automatizzata?

“Ehm… Mi scusi, signor supervisore…”
“Cosa c’è? Non vede che stiamo festeggiando l’inaugurazione della nuova metro…”
“Sì, ecco… C’è un problema…”
“Cosa? Guardi che se mi ha disturbato per una sciocchezza…”
“Ecco, vede, sullo schermo di controllo della metropolitana… Si è aperta questa finestra…”
“…”
“L’applicazione non risponde. Termina ora il programma?”
“Ma… Come è possibile?”
“Ecco, vede… Anche se clicco non succede nulla”
“Provi con ctrl-canc…”
“Ops… Il sistema si è riavviato…”
“Che cos’è questa schermata?”
“Sì, dunque, è in modalità provvisoria…”
“Ma non succede nulla lo stesso…”
“Ecco, un’altra finestra…”
“Rileva nuovo hardware metropolitana 1.0…”
“Signor supervisore, che cosa devo fare?”

La prima completamente automatizzata.
Ih.
a volte sa di fragola,
ma molto spesso è merda.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Tiziana-Nasi – Presidente Comitato Paralimpiadi Torino 2006
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

h 18.00 circa.

Radio 2, Caterpillar.*

Marco Ardemagni, inviato a Torino ad inseguire la fiaccola.
Pza Carducci, zona torino sud.
(oggi la fiaccola segava la città nella prima parte, passava in zona nord per ricongiungersi verso la zona sud, sui lati ovest prevalentemente. La zona sud è la parte dove resti impressionato da quanto era grossa e potente la famiglia di Giuanin Lamiera – aka G.Agnello- là dove la Fiat è onnipresente in qualunque gesto o sguardo poni. Là dove c’è l’El Paso. Là dove per la sciagura To2006 è stato distrutta la zona dei mercati generali per costruire fatiscenti palazzine per residenze olimpiche de-cadenti-neo-colorate per gli atleti che già si lamentano o fanno colletta – seguiranno aggiornamenti al riguardo. La zona sud è periferia, infima e dimenticata da ddio. Quasi peggio di quella dove sosta il culo del chacka, la periferia nord, le vallette, madonna di campagna, lucento, la Zzzona. Quasi.)


Ardemagni pantomima la perdita delle tracce della fiaccola, palesemente giunto lui in ritardo in location causa traffico de li ran te per l’evento.

Dopo sproloquio vario, entra in un bar in pza Carducci, bar non ben identificato.

A_Ardemagni
S_Signora Barista
C_Caterpillar’s Studio

A: .. e allora proviamo ad entrare in un bar, vediamo un po’ come l’han presa, vediamo un po’ se l’han vista sta benedetta fiaccola..

C: Vada Ardemagni! Ci dica! Si riscatti dall’aver perso l’appuntamento!

A: Ecco ho qui una signora, la gestrice del bar credo.. Salve signora, le la fiaccola la vista?

S: No, assolutamente..

A: Ma come no! Ma non trovo nessuno..! Ma cavolo.. ma c’era un sacco di gente

S: Si appunto, un casino..

C: .. ed Emanule Filberto? s’è visto?!?

A: Allora non ha visto neanche Emanule Filiberto, l’ex savoia?

S: No.. è più il disagio che altro! (ridacchia)

A: Ma lei signora, che ne pensa di Emanule Filbierto tedoforo, che dice?

S: Ma che se la ficchi in culo la fiaccola!

C/A: MA NOOO!! Signora!! (ridacchiando in accordo, con un filo d’imbarazzo, ma giust’un filo) Ardemagni! faccia rientrare la signora nei ranghi! (subito dopo dallo studio ridendo diranno come ‘abbia interpretato secondo molti un sentimento popolare’)

A: Ma se lei dovesse buttare da una torre le olimpiadi o emanuele filiberto..?

S: Le olimpiadi! guardi, sono più un disagio che altro.. più un disagio, non servono a niente, paghiamo noi, pagheremo noi..


auè.

Fiaccola in culo is tha way.
Riflessioni.

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Fiaschetta portaliquori


Pratica fiaschetta per liquori o bevande.*

Color argento dotata di tappo a vite per consentirne una rapida ed ermetica chiusura.

Capacità : 5 oz.**

Costo:
12.3€







Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.


* e l’antidoping sugli alcolici?
** e mettere un equivalente in cl?

trovo e incollo.
sto ancora cercando di capire chi sia di persona, l’autore. notizie contrastanti mi giungono. Il testo Ú significativo.

La farsa olimpica

Unici veri protagonisti dei Giochi sono il business selvaggio, la speculazione indiscriminata, il mancato rispetto dei diritti dell’individuo, l’assoluto disprezzo nei confronti del territorio e dell’ambiente.


I Giochi Olimpici di “Torino 2006” che fra pochi giorni prenderanno il via, non mancheranno di essere ricordati a lungo. Ma non saranno atleti, medaglie e prestazioni sportive ad essere oggetto della memoria, in quanto proprio lo sport si manifesterà come il grande assente di queste Olimpiadi.
Mai come in questo caso (anche se nella storia olimpica recente i precedenti certo non mancano) gli unici veri protagonisti dei Giochi, fin dai primi momenti della loro preparazione, sono stati il business selvaggio, la speculazione indiscriminata, il mancato rispetto dei diritti dell’individuo, l’assoluto disprezzo nei confronti del territorio e dell’ambiente. L’organizzazione della manifestazione, che per ironia della sorte annovera fra i suoi palcoscenici proprio quella Valle di Susa che ha avuto il coraggio d’insorgere contro l’ennesima speculazione portata avanti dai grandi poteri politici, economici e finanziari, ha fatto fino ad oggi parlare di sé per peculiarità che non rivestono in verità un carattere prettamente sportivo.

L’aver bruciato, in un paese come il nostro che oggettivamente non versa certo in un buon stato di salute economica, enormi risorse finanziarie per circa 4 miliardi di euro (l’equivalente del progetto per il ponte sullo stretto di Messina) nella costruzione d’infrastrutture invasive e spesso di dubbia utilità e nella cementificazione sistematica delle località montane teatro delle future gare, non Ú stata un’azione dalla quale potere esperire i dettami di quello “spirito olimpico” che avrebbe dovuto animare gli organizzatori.
Il sistematico utilizzo nei cantieri olimpici, che hanno trasformato Torino in una città più adatta alle talpe che non al normale deambulare degli esseri umani, di manodopera in nero pagata dai 3 ai 5 euro l’ora e privata dei più elementari diritti che spettano a un lavoratore, si Ú rivelato uno “sport estremo” che Ú stato causa d’innumerevoli incidenti in quella nuova disciplina olimpica che Ú il “lavoro tramite caporalato”.

L’assunzione di circa 40.000 volontari ai quali demandare la manovalanza nella macchina organizzativa e nella gestione dell’accoglienza ha contribuito a creare una nuova forma di occupazione a costo zero che anziché distribuire ricchezza si contenta di dispensare quei buoni sentimenti (purtroppo ipocalorici e poco commestibili) tanto cari agli organizzatori del Toroc che ne fanno volentieri a meno devolvendoli a piene mani. Questi volontari saranno gratuitamente forniti di una divisa sgargiante che, per aiutare l’occupazione piemontese, si Ú pensato bene di fare fabbricare in Cina.
Almeno 15.000 uomini delle forze dell’ordine invaderanno Torino e le vallate olimpiche per garantire la sicurezza degli atleti, degli addetti ai lavori e degli abitanti, anche se gli abitanti, in special modo quelli della valsusa, dopo le recenti esperienze ritengono di sentirsi molto più sicuri quando caschi scudi e manganelli evitano di fare capolino di fronte alle loro case.
Il “braciere olimpico” nel quale arderà il sacro fuoco, il più grande della storia, brucerà 8000 metri cubi l’ora di gas, per un totale di circa 3 milioni di metri cubi durante l’intera durata dei giochi, tutto ciò mentre a causa della penuria dei rifornimenti russi, lo Stato ha chiesto ai cittadini di diminuire il riscaldamento nelle case per far fronte all’handicap energetico.
Il business collegato agli sponsor, fra i quali spiccano nomi quali “Coca cola”, “Adecco”, “Mc Donald” e “Finmeccanica (fra i più grandi magnati mondiali della produzione di armi)” tutte multinazionali che notoriamente trovano nello spirito olimpico e sportivo la vera ragione della propria esistenza, si Ú rivelato quanto mai redditizio. Talmente remunerativo da avere dato origine ad un vero e proprio “supermercato olimpico” nel quale saranno in vendita gadget di ogni genere e foggia, intere collezioni di abbigliamento, scarpe, occhiali, tazze, profumi, puzzles, vini, cioccolatini ed ogni altro oggetto sul quale sia possibile applicare un logo.

In ossequio alla Coca Cola, fra gli sponsor più impegnati nel campo del sociale, soprattutto in Colombia dove risulta essere leader indiscussa in questo genere di tematiche, gli organizzatori sono perfino riusciti a superarsi, dimostrando una volta di più che al peggio non vi Ú mai limite. La fiaccola olimpica, disegnata con una foggia avveniristica che non avrebbe mancato di entusiasmare Filippo Tommaso Martinetti, ed opportunamente griffata con il marchio della bevanda Ú stata deputata ad attraversare le strade di ogni città e cittadina del nostro Paese, nella quale fossero presenti almeno un migliaio di anime in grado di recepire il “messaggio olimpico” opportunamente veicolato da furgoni e banchetti della multinazionale. Alcune volte nel proprio incedere fra le vie cittadine i tedofori che si sono fatti carico di trasportare la fiaccola sponsorizzata sono stati oggetto di contestazioni veementi da parte di cittadini che non sono riusciti a cogliere lo spirito di sport e convivialità che traspare in maniera adamantina da questi Giochi Olimpici. Tutta colpa ovviamente dei NO TAV valsusini che hanno innescato nel paese il germe del sospetto e della contestazione.

La cosa più avvilente fra tutte Ú che mancano ancora alcuni giorni all’inizio delle Olimpiadi e per almeno un mese saremo costretti a sopportare la farsa di questa manifestazione divisa a metà fra business e speculazione edilizia, ma in grado di catalizzare tutta l’attenzione mediatica, poiché lo spirito olimpico, si sa, in fondo in fondo Ú quello che conta.

di Marco Cedolin, scrittore impegnato da anni nella collaborazione con alcuni fra i più importanti siti web della controinformazione, studioso di economia, ambiente e problematiche legate alla comunicazione. Ha scritto centinaia di articoli su svariate tematiche che spaziano dalla salvaguardia ambientale, ai media, alle problematicità insite nel modello di sviluppo attuale.
Just keep your mouth shut
you got no mind to blow
You celebrate things / you celebrate things
forget and me and just desecrate everything
Oh you messed it up good
yeah this kid’s just a joke
Baby can’t shoot straight
But you gotta shoot straight



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Gianni Petrucci – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Trasporti, viabilità .
Città cantiere, città olimpica.

Abbiamo fatto l’abitudine a cavalcare e camminare in una Valle di Merda.
Ormai Ú consuetudine, quasi non te ne rendi più conto, della quantità spropositata di cantieri che rendono inutile vivere qui. Ti chiedi perchÚ, ti chiedi chi te lo fa fare, ti chiedi perchÚ prendi la macchina, ti chiedi perchÚ prendi il pulmann, ti chiedi perchÚ prendi la bici.

Stattene a casa. Te lo ripeti quasi tutte le volte che butti il naso in strada. Se hai una meta, se non ce l’hai, se la vuoi trovare, se la vuoi raggiungere. Stattene a casa.
Rintanati.

Tanto Ú una città fatta su misura talpa, non serve passeggiare. Servono gli ammortizzatori. non serve nient’altro.

Ammortizzati la vita e continua a chiederti perchÚ vivi così, perchÚ Ú inutile, perchÚ non c’Ú un perchÚ, perchÚ Ú giusto che per le strade marcino masse di cadaveri, automi, noi fra loro, noi fra loro. (cit)

Cantieri, buchi, sfruttamento di sfruttati, vita di merda, città di merda, cantieri oceanici, interminabili, inutili, inconsueti, in continuo cambiamento, banalmente fa sti dio si.
Fastidio.
Tra me e il suicidio, l’ostacolo Ú il fastidio.(cit)


Pare che nella perfetta e scintillante macchina olimpica non funzioni proprio tutto, e qualche dimenticanza.. rabbrividisce pure Linguetta, pure la CBS che dimezza gli show e proietta trailer di massimo 20 secondi, scusandosi dicendo ‘Sono le uniche cose che siamo riusciti a reperire, nulla di fresco, nuovo e reale.. scusate’, anche la NBC inizia ad annusare lo scoop e ci chiama a radio blackout, vedremo come andranno le vicende.

Nel frattempo il manto di Torino Olimpica di Giuanin Lamiera AKA L’Avvocato s’Ú tinto di giallo piscio e giallo corsia olimpica. Già detto che la multa vaga tra i 35 e i 71, ripetibile per l’iterazione del reato*, il pass Ú stato regalato solo ai ‘direttamente coinvolti’, pezzi della macchina olimpionica e aggregati.
già .
però il traffico, però l’ingorghi, però sticazzi.
Però si scordarono che se dimezzi la viabilità , quadraticamente proporzionale Ú il delirio. E quelli che hanno fretta, non per vizio, non per uso, ma per obbligo? quelli che se marca male prima o poi li chiami?

da Televideo Raio 03/02
Torino. Corsie olimpiche “dimenticate” le autorizzazioni per i mezzi che trasportano sangue e provette

Serve una corsia preferenziale per le auto aziendali delle Asl che trasportano sangue e campioni biologici. E’ quanto Ú emerso dalla discussione tra la IV Commissione consiliare presieduta da Domenico Gallo e i rappresentanti della Regione Piemonte, le ASL e le ASO, sull’organizzazione dei servizi trasfusionali durante il periodo olimpico. L’allarme corsia per portare più velocemente il “tessuto” Ú stato posto dai medici e dai dirigenti delle Asl. Le attuali corsie olimpiche sono riservate ai soli mezzi di soccorso ma non a auto aziendali Asl che trasportano sangue.


E dunque?
andiamo in metrò.
Ma tempo al tempo, del metrò parleremo dopo.
Fermiamoci al presente, che il metrò ce lo spacciano per attuale ma Ú ancora futuro remoto inesistente.
GTT. Gruppo Trasporti Torino.
C’Ú di peggio, in quanto a servizio. Siamo messi a merda, ma ho visto e vissuto di peggio.
Non c’Ú di peggio ad infamia**.
Potrei, potremmo per ore dilettarvi con inenarrabili storie e storielle dietro a questo mostro senza testa, che si dimena come lucertola senza coda ad ogni sollecitazione dell’utenza.

Copio&incollo, avendola vissuta sulla mia pelle. Al ridicolo non c’Ú mai limite.

[ ]


Nuovi terminali sui mezzi della GTT, in occasione delle olimpiadi.
Come potete vedere dalla foto han inserito nuovi terminali in aiuto dei turisti accorsi a Torino in occasione delle Olimpiadi.

Grazie GTT Ú un servizio veramente utile, immagino che i contribuenti siano contenti di come siano stati spesi i loro soldi.

La foto non rende giustizia, non Ú proprio il massimo, ma fa notare il sistema operativo utilizzato.
Microsoft, sistema affidabile, senza falle, sistema che quasi mai si blocca o va in stallo.
Come possiamo vedere dal terminale a sinistra.

Grazie GTT per averci fornito un sistema così utile e sicuro.

p.s.
Anche la nuova metropolitana sfrutta lo stesso sistema operativo per organizzare le corse dei mezzi, in quanto i conducenti non ci saranno e verranno tutte pilotate da terra.
Ora, va bene che si blocchi un terminale che semplicemente mi mostra il numero delle fermate e quali mezzi passano, ma…
E se si blocca quello che controlla il metrò?

Ma del resto, fino a che la nuova e avvenieristica linea metropolitana servirà solo al 25 % della popolazione Torinese che problemi ci sono?
Al massimo ne muoiono pochi…

GRAZIE GTT!


Bill Gates & Windows in blocco alla presentazione stampa is tha way.
Segnalazioni.

[ ]



Fermacarte in cristallo Curling

Fermacarte realizzato su cristallo con tecnica a laser in tridimensionale.

Vi è rappresentata la disciplina olimpica del Curling.

Si presenta in una elegante custodia in velluto blu

Costo:
50 €








Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Il libro nero delle olimpiadi di Torino 2006
S. Bertone; L. Degiorgis

Editore: Fratelli Frilli Editori
Collana: Controcorrente
Isbn: 88-7563-142-5
Genere: Politica, SocietÃ
Pagine: 320
Anno: 2006
Prezzo: Euro 17,50

Approfittando dell’occasione di avere a portata di mano Torino 2006 e i suoi impatti negativi, i due autori lungi dall’avversare la pratica sportiva, estendono la loro analisi al movimento olimpico nella sua interezza, sottoponendolo ad una critica impietosa che riporta alla luce un passato incompatibile con i concetti di fratellanza, solidarietà e pace che si vorrebbero affiancati ai giochi. Il libro ricorda così che le olimpiadi dell’era moderna sono scaturite da un monopolio della nobiltà del primo ‘900, riesuma momenti molto meno nobili, della doppia esperienza olimpica di Berlino e Garmish nel 1936 nazista, rammentando la ventennale presidenza dell’ex falangista Samaranch e l’attuale sponsorship di un grande fornitore americano di armamenti.
Ma sotto i riflettori finiscono anche i fallimenti delle passate edizioni olimpiche, i conflitti di interesse tra gruppi industriali torinesi e il vertice del Comitato Organizzatore, le inchieste della magistratura sugli appalti e della Commissione Europea sui finanziamenti di Stato, l’unanimità del consenso politico a favore di Torino 2006 e il ruolo accondiscendente dei media cittadini e delle associazioni ambientaliste più rappresentative.
Il libro nero delle olimpiadi di Torino 2006 Ú il risultato di 8 anni di denunce, ricerche e difficoltà degli autori che con il loro Comitato Nolimpiadi! e i suoi pochi amici hanno avuto il coraggio e la costanza di andare controcorrente. Scommettono però (oggi come nel 1997) che a fiaccola olimpica spenta saranno in molti di più a condividere le loro idee.


Gli autori: Stefano Bertone, avvocato, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato Danno alla persona da disastro ambientale in Il danno alla persona (Utet 2000) e Sangue affari (Fratelli Frilli Editori 2004). Luca Degiorgis, laureato in ingegneria meccanica, vive e lavora a Torino. Si occupa da anni di problemi di risparmio energetico e di sistemi di sfruttamento delle energie rinnovabili.
Entrambi sono co-fondatori del Comitato Nolimpiadi.


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your blood is sweet like wine
and until i run out of vine
i’ll keep my seat on the edge of your mind



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Evelina Christillin Vicepresidente Vicaria
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Siore & siori, giù il gettone, altro giro altra corsa!
Modalità ‘Appuntamento a Belleville’: ON.

Val di Susa.
Bloccata 3 volte a Susa, nel centro del paese, dagli spontanei capelloni-anarco-vecchietti-insurrezionalisti della Congrega contro il TAV, il pistolone infuocato, la torcia olimpica.

Apriva il corteo dei marpioni per il loro quarto d’ora di notorietà , Monsieur FacciaComeIlCulo Questore Sanna, quello che nella notte dei pestaggi a Venaus capitanava gli anfetaminici poliziotti a caricare, a spaccare tutto, dall’alto della ruspa che sradicava la barricata. Sputi calci ed insulti contro la sua macchina, in gran quantità, tralaltro. Ma questa è cosa che non si dice.

Toroc fa e poi disfa: la fiaccola olimpica zompa su un furgone, e via senza pedaggio lungo la rapida e comoda autostrada, via verso l’alta valle dove si può festeggiare in santa pace la Grande Pestilenza 2006.
Tedofori depodestati dalla Trono della Telecamera corrono come topi da laboratorio su tappeti rotanti dentro furgoni appositamente compositi con finte montagne e muschio del passato Natale.

Ferrentino, mai tanto osannato, mai tanto benamato dalla plebaglia quanto enfatizzato dagli imbratta carte e dai vari Linguetta dei telegiornali, fa outing o coming out, rivela l’ennesima farsa del governante: da no tav, a si olimpiadi.
tanto sò robbe separate, no?
forse no. Ma il re, è quasi del tutto nudo. O meglio, lo è già, ma il vetro è sporco. Tempo di pulirlo e vedrete..
sempre che vogliate vedere, perchè se di lato c’è la regina che mostra le zinne, tutti a spippettarvi.
Hey tu porco, levale le mani di dosso. (cit)

La diretta su blackout, gli scritti:

da La Repubblica
L’ennesimo boicottaggio annunciato induce gli organizzatori a cambiare programma. I tedofori che avrebbero dovuto attraversare la Valle di Susa deviati a Bardonecchia.

SUSA (Torino) – La fiamma olimpica si Ú arresa ai No Tav. Dopo 33 assalti in poco più di cinquanta giorni, gli organizzatori del viaggio della fiaccola hanno deciso che un nuovo boicottaggio non l’avrebbero più sopportato. E a Susa, a cinquanta chilometri da Torino e a cinque giorni dall’inaugurazione dei Giochi invernali, gli organizzatori hanno deciso di dirottare il viaggio della fiaccola per evitare di farla attraversare la zona calda della contestazione al treno superveloce. Il tedoforo ha tirato dritto e ha puntato verso Bardonecchia.

Fin dal primo pomeriggio, un migliaio di dimostranti si erano radunati a Bussoleno per impedire il viaggio regolare della fiaccola. Cordoni di persone, tra cui molti giovani dei Centri sociali torinesi, avevano realizzato una sorta di “filtro umano” che avrebbe di certo condizionato la corsa dei tedofori e dei mezzi di accompagnamento. Tra l’altro, nelle scorse settimane, il sindaco di Bussoleno aveva fatto un’ordinanza per vietare il passaggio dei mezzi della Coca Cola, sponsor ufficiale del viaggio della fiamma e obiettivo principale della protesta dei “disobbedianti”.

Neppure Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana Valle di Susa e leader della rivolta No Tav, Ú contento di quello che Ú succeso a Susa: “Sono davvero molto dispiaciuto: Ú un segnale negativo per il movimento. Mi spiace molto che i tedofori non abbiano potuto seguire il loro viaggio”.

Il responsabile della comunicazione del Comitato olimpico Giselle Davies tende però a sminuire l’episodio: “I blitz dei contestatori sono cose del tutto marginali. Ricordiamo invece che la fiaccola Ú stata accolta da sette milioni di italiani: questa Ú la cosa più importante”.




Comunicato Movimento No TAV
La fiaccola non passa dalla bassa Valle di Susa

Il percorso della fiaccola olimpica, contestato ovunque, ha subito l’ennesimo smacco nel passaggio nelle Valli olimpiche. La Valle alta e bassa aspettava con calore la fiaccola, centinaia di manifestanti no tav erano presenti per le strade di tutti i paesi ove dovevano avvenire i passaggi.
Un’assemblea popolare tenutasi a Bussoleno il 2 febbraio, aveva sancito la volontà di impedire il passaggio del carrozzone pubbliccitario, accogliendo la campagna di boicottaggio della Coca Cola.
A Susa è sfilata nel centro città, scortata da numerosi mezzi delle forze dell’ordine, fra le bandiere no tav e le contestazioni.
Il presidio di Bruzolo vedeva alcune centinaia di manifestanti iniziare a bloccare la statale e muoversi verso quella parallela.
Bussoleno dalle 15, nel piazzale della stazione, vedeva crescere la presenza dei valsusini arrivando in almeno un migliaio a bloccare la statale, pronti a passare sull’altra.
Il Toroc invece si ritira, la fiaccola non scende in bassa Val di Susa, viene caricata in macchina in autostrada tra Bussoleno e Susa e se ne torna a Bardonecchia con diverse ore di anticipo. La scusa per cui sarebbe tornata indietro è il tentativo di spegnimento avvenuto da un no tav utilizzando la sua bandiera.
-“Manterremo viva la mobilitazione nelle giornate olimpiche” ( punto 5 del documento presentato dai comitati dopo la liberazione di Venaus)

comitato di lotta popolare no tav
www.notav.info




Promemoria sul vice questore Sanna

Il Sanna e l’altro

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«Ci hanno caricato, venite tutti a Bussoleno». La notizia del violento blitz notturno di carabinieri e polizia al presidio No Tav di Venaus si è diffusa come un tam tam fin da subito fra gli abitanti della valle attraverso gli sms.
[…]
Erano le 3.30 di mattina quando diverse decine di agenti sono arrivati con delle camionette al cantiere, dove da una settimana i comitati degli abitanti della valle di Susa hanno costituito un presidio, attivo giorno e notte, per impedire l’inizio dei lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ne sono seguite delle «scaramucce» (secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine) tra manifestanti e agenti e «vi sono 4-5 feriti da entrambe le parti». Ma se la polizia parla di «scaramucce» i manifestanti raccontano di essere stati colti nel sonno e manganellati violentemente e senza motivo.
[…]
«In ospedale sono finite 12 persone – dicono dai Comitati di Lotta Popolare No Tav Valle di Susa – fra i più gravi un ragazzo che colpito al capo che ha perso conoscenza subito un giornalista di Torino cronaca e un fotografo di repubblica». E sono ancora i Comitati a diffondere i particolari dell’aggressione notturna: «La prima carica della ruspa è stata guidata dal vice questore Sanna, che, rivolto ad un ragazzo che stava sulla barricata, ha gridato “Uccidilo, uccidilo».
[…]
L’intenzione dei contestatori a Venaus, ribattezzati “No Tav”, è di impedire che l’area diventi il cantiere per la realizzazione di un cunicolo esplorativo, largo sei metri e lungo circa sette chilometri, che dovrà servire a testare la natura geologica dei terreni, in un’area in cui in futuro dovrà correre il tunnel di base della ferrovia. Secondo la polizia, i terreni sono stati sgomberati e saranno restituiti alla società incaricata dei lavori. A gettare benzina sul fuoco già dai giorni scorsi anche le dichiarazioni del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che alla Camera aveva parlato del rischio di infiltrazione di «gruppi eversivi» nelle proteste pacifiche, citando in particolare il caso della Val di Susa.
[…]

Torcia umana is tha way.
I don’t like Hollywood
I don’t like hoo-llywood
I don’t like hoo-lly-wood



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

Bruno-Rambaudi – Vicepresidente
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Questa “polemica”, ricordo, si spalma indifferentemente per ogni mega-maxi evento. Sempre qui in sabaudiolandia, stessa sorte fu per i mundial di Itaglia90, che ancora vedo il pennone dell’aborto dello Stadio delle Alpi da casa… esattamente un po’ più a sinistra di dove c’è la bandiera rossa ‘Passion lives here – welcome to Torino 2006’.
Non vogliono le nostre vite,
non vogliono rinchiuderci,
non vogliono plasmarci,
vogliono
solamente
i
nostri
soldi.

http://www.ansa.it/main/notizie/regioni/piemonte/news/2006-02-02_703682.html

ANSA – TORINO, 1 FEB
Fioccano le prime multe a Torino per chi non rispetta le norme sulla pubblicita’ in periodo olimpico. E’ accaduto ad alcuni commercianti che avevano addobbato le vetrine con i simboli dei Giochi e con gadget privi del marchio originale del Cio e persino alla societa’ pubblica dei trasporti urbani, il Gtt. I vigili urbani hanno controllato ed hanno scoperto oltre un’ottantina di manifesti e insegne ‘fuorilegge’ comminando sanzioni da 147 euro l’una.



e una piccola postilla, sempre sui nostri soldi, correzione delle sanzioni olimpiche per transito in corsia olimpica.
http://www.comune.torino.it/olimpiadi/muoversi/corsieolimpiche.htm
Multe da 35 a 71 euri. Ne hanno appioppate a go go..

Tarocco & Marocchinata is tha way.