Categoria: ‘General’

all’aperitivo delle sette
risse di gsm tra
tutti che ci provano
e nessuno che riesce a smettere
cazzata noize
in cocktail-glass anti-proiettile
p.p.p.itt bull clockers
gente con la goccia al naso e killer potenziali in giro
.
se tutto è il contrario di tutto
ingoia una bottiglia d’acqua e vai a letto.
.
i can’t get no sleep.

//CR//MDS//


Ora.
uno si rende conto d’esserci rimasto, probably già dalla pubertà, ma tant’è.
quindi tanto vale prendere coscienza, nah?

Cosenza, son passato pure da cosenza quest’anno, precisamente Torino Roma Cosenza Lamezia Terme IsolaCapoRizzuto GioisaIonica Santilario Scilla Messina Catania Siracusa FontaneBianche Pachino Pozzallo Modica Ragusa Agrigento Siculiana EracleaMinoa Palermo Cagliari SanTeodoro Palau CostaParadiso Badesi Budoni Orgosolo IsolaRossa Alghero Ardara CalaLuna MontidellaLuna Capod’Orso Casteldoria PortoTorres Stintino Maddalena Palau Torino.

perchè il chacka è come la ceres, c’è.


C’è.

Invece un botto di roba col botto non c’è.
Non c’è Moggi, la gobba è in B rimini-rimini-rimini, ‘assaggia il pane duro della b, incassa e porta a casa’. Non c’è Facchetti. Non c’è Carraro. Non ci sarà più Schumi. Non ci sono le twintauers. Non c’è più il Fagiolino Show. Non c’è più religione politica amore amicizia cazzo fica culo tette. Non c’è un cristo da bestemmiare che ne valga la pena, insomma, porcodio, c’ha un po’ esaurito il DuroCell. Non c’è più credito è per colpa di alcuni non si fa più credito, segnami la becks leo.

La turisticapercaso c’è. Perlomeno ‘per quello che ci resta quello che per quello che ancora siamo, in pratica la pratica è un suono’ (minchia è un loop).
No perchè se non c’è più credito e l’utente da lei chiamato è irraggiungibile, girotondando nel loop di seven nation army, mentre la fiat m’ingabbia pure lo spot e il PupO ci fa la sigla, mi chiedono la colla e la moneta, perlomeno una siga un’accendino o qualcosa per la festa di stasera. Ai monti della Luna. Mavaffanculo.

Cioè per dirne una: ogni tanto qualcuno se ne viene fuori dicendo che io.
Oppure: applausi.
Oppure: bellla fra.
Oppure: perchèvediunpo’diannifavedevomammaepapà

ora.
uno se ora ci ha la pubertà, ci resta sotto di brutto. ovvio, scontato, ma attenti al diritto di recesso, entro una settimana, soddisfatti, strafatti o rimborsati.
comunque vada sarà un insuccesso e ci resti sotto.
solo che se c’avevi la pubertà, c’avevi un po’ di consciousness, michael franti styla. ora no.
ci vai sotto ebbasta.

poi cosa succede, che quello che stai vedendo, quel suca banda free da youtube non è il nuovo video dei GDV, Si chiama SO ma è solo di W&T.
robba che porcoddio alla DHL c’hanno meno sigle dell’UPS e l’INPS messi assieme. manco fossi un fumetto di Quino.
Cioè, pooooopopoppopppopooopo è persino looppante più credibile del crapa pelata dei Gemelli Diversi che fa il pezzo e chiama Sgrauso Fabri Fibra. Ma Io Non Odio Fabri Fibra. cioè, robba forte.
Gemelli Diversi vs Fabri Fibra.
cazzo.
roba che se penso a un paio di cinque365 fa, mi si grippa il culo, cani sciolti bella sbrasbez. tra me e il suicidio l’unico ostacolo è il fastidio.

i can’t get no sleep.
or get the fucking point.
Milano, milano c’ha il doppio standard.

comunque, il chackac’è.
BIGLIETTO UNICO: 900mila EURO

Questo concerto non è gratuito.
6 giorni di Traffic costano 900mila euro, 1 miliardo e 800 milioni di lire.

Soldi che Comune e Regione hanno preso dalle tasse e dalle gabelle municipali e regionali.
Gli stessi enti che non han trovato i soldi per aprire la piscina Comunale (tutto ristrutturato per le Olimpiadi, ma all�interno�), la piscina Parri e altre (andate in quelle private!).
Enti che non trovano (GTT) i soldi per pagare i dipendenti dei trasporti pubblici (contratto scaduto da un anno), che rallentano i trasporti fino alla metà delle corse per 3 mesi (metà giugno � metà settembre) pur vantandosi di avere il 90% delle corse in orario; che in 10 anni non hanno ancora messo in funzione le paline elettroniche (solo il 10% funziona) sostituendole con un servizio di sms a pagamento.

Enti che non trovano i soldi per gli sport di base (dalla ginnastica allo sci)
Enti che hanno abolito Estate Ragazzi (andate nei centri commerciali a prendere il fresco!).

Enti che usano i soldi per pagare centinaia di poliziotti, carabinieri, vigili e pompieri per sgomberare le case di Corso San Maurizio e poi pagano dei muratori per blindarle fuori e danneggiarle dentro, solo per impedirne la rioccupazione (17 sgomberi fatti da Chiamparino � nessun edificio di questi è stato mai riutilizzato).

Enti che tolgono alla città panchine e fontane, ma che installano telecamere e barriere ovunque.
Enti che vogliono buttare soldi per progetti fallimentari come l�Alta Velocità mentre i treni normali restano dei carri bestiame.
Enti che vogliono fare di Torino un �eventificio�� come girare in Ferrari senza avere i soldi per la benzina.

Enti che decidono quali devono essere i nostri gusti musicali, che poi pagano gli artisti fino a 5 volte il loro prezzo di mercato, che affidano l�organizzazione sempre alle stesse cupole, alle stesse persone, tagliando fuori chiunque non sia della cricca.

Tanto decidono loro, e tu paghi.
Non subito. Non ora.

Sarà meglio per voi che vi divertiate. Fate almeno finta.
Sennò restate cornuti e mazziati.

SUDDITI IN RIVOLTA


MARTEDI 11 LUGLIO

Altervox
9.30 / 18.30 RockTraits : personale di David Vecchiato

Cinema Massimo
21.00. Anteprima Traffic :
Soundtraxx : Perturbazione vs “Maciste”

MERCOLEDI 12 LUGLIO

Altervox
9.30 / 18.30 RockTraits : personale di David Vecchiato

Galleria Franco Noero
18.30 / 21.00 Traffic Art : Eric Wesley: Vieni a fumare da noi

Galleria Maze
18.30 / 21.00 Traffic Art : Motor: N.Y. Dream-Machine

Galleria In Arco
18.30 / 21.00 Traffic Art : Autori Vari: New York City Ghosts and Flowers (Donald Baechler, Ross Bleckner, David Bowes, James Brown, Timothy Greenfield-Sanders, Leeta Harding, Alex Katz, Tony Oursler, Richard Kern, David Salle)

Guido Costa Project
18.30 / 21.00 Traffic Art : Fabio Paleari: The Last Beat of Allen Ginsberg

Giardini Reali
21.00. Effetto Glamour : Richard Hawley & Baustelle

GIOVEDI 13 LUGLIO

Altervox
9.30 / 18.30 RockTraits : personale di David Vecchiato

Galleria Franco Noero
15.00 / 19.30 Traffic Art : Eric Wesley: Vieni a fumare da noi

Galleria Maze
15.00 / 19.30 Traffic Art : Motor: N.Y. Dream-Machine

Galleria In Arco
15.00 / 19.30 Traffic Art : Autori Vari: New York City Ghosts and Flowers (Donald Baechler, Ross Bleckner, David Bowes, James Brown, Timothy Greenfield-Sanders, Leeta Harding, Alex Katz, Tony Oursler, Richard Kern, David Salle)

Guido Costa Project
15.00 / 19.30 Traffic Art : Fabio Paleari: The Last Beat of Allen Ginsberg

Cinema Massimo
16.15. New York Stories

Giardini Reali
18.00. Aperitivo sonorizzato a cura di Xplosiva: PiemonteGroove – dj TTV
18.30. Word Jockeys : Joe R. Lansdale
19.30. Indie/geni : Riotmaker presenta Amari, Scuola Furano, Fare Soldi

Parco della Pellerina
20.30. Radio Bemba International: Manu Chao, Caparezza,
Gogol Bordello & La Phaze

Murazzi del Po
24.00. Traffic by Night :
The Beach : Angel Molina & Nice Guys
Giancarlo : Postal_m@rket & Nrgiga & Mostricci Of Sound

VENERDI 14 LUGLIO

Altervox
9.30 / 18.30 RockTraits : personale di David Vecchiato

Galleria Franco Noero
15.00 / 19.30 Traffic Art : Eric Wesley: Vieni a fumare da noi

Galleria Maze
15.00 / 19.30 Traffic Art : Motor: N.Y. Dream-Machine

Galleria In Arco
15.00 / 19.30 Traffic Art : Autori Vari: New York City Ghosts and Flowers (Donald Baechler, Ross Bleckner, David Bowes, James Brown, Timothy Greenfield-Sanders, Leeta Harding, Alex Katz, Tony Oursler, Richard Kern, David Salle)

Guido Costa Project
15.00 / 19.30 Traffic Art : Fabio Paleari: The Last Beat of Allen Ginsberg

Cinema Massimo
16.15. New York Stories

Giardini Reali
18.00. Aperitivo sonorizzato a cura di Xplosiva: Turn � djs� Turnover
18.30. Word Jockeys : Joseph O’Connor
19.30. Indie/geni : Amico Immaginario presenta Northpole, Zen Circus, Tuma
special guest: Milena Lovesick

Parco della Pellerina
20.30. Filo di Scozia : Franz Ferdinand & Sons & Daughters

Murazzi del Po
24.00. Traffic by Night :
The Beach : Duncan Reid & Patrick Di Stefano
Giancarlo : Ellen Ripley & Mostricci Of Sound

SABATO 15 LUGLIO

Galleria Franco Noero
15.00 / 19.30 Traffic Art : Eric Wesley: Vieni a fumare da noi

Galleria Maze
15.00 / 19.30 Traffic Art : Motor: N.Y. Dream-Machine

Galleria In Arco
15.00 / 19.30 Traffic Art : Autori Vari: New York City Ghosts and Flowers (Donald Baechler, Ross Bleckner, David Bowes, James Brown, Timothy Greenfield-Sanders, Leeta Harding, Alex Katz, Tony Oursler, Richard Kern, David Salle)

Guido Costa Project
15.00 / 19.30 Traffic Art : Fabio Paleari: The Last Beat of Allen Ginsberg
17.00 Furio Di Castri live set

Cinema Massimo
16.30. New York Stories

Giardini Reali
18.00. Aperitivo sonorizzato a cura di Xplosiva: Xplosiva – dj Bob Spallacci
18.30. Word Jockeys : Patrick McGrath
19.30. Indie/geni : Homesleep presenta Giardini di Mirò, Yuppie Flu, Julie’s Haircut

Parco della Pellerina
20.30.New York@Torino : The Strokes & Joan As Police Woman

Murazzi del Po
24.00. Traffic by Night :
The Beach : Abe Duque & Davem
Giancarlo : Veronika Logan & Mostricci Of Sound

DOMENICA 16 LUGLIO

Cinema Massimo
16.30. New York Stories

Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri
18.00. The Lemon Party : Enore Zaffiri, Jonathan Prager/Motus, Pokerflat showcase (Patrick Chardronnet & Afrilounge), Drama Society & Giorgio Valletta


Il festival è una creatura viva, perciò cresce e matura. Dall’ultimo appuntamento dell’Anteprima Traffic dell’11 luglio al party conclusivo di domenica 16, sono in tutto sei giorni animati da decine di eventi di varia specie: concerti, DJ set, proiezioni cinematografiche, reading letterari, esposizioni d’arte, happening e altro ancora. Con la prerogativa della completa gratuità, che rende Traffic l’unico grande free festival italiano. Dominano la scena gli eventi speciali del main stage: il circo musicale gravitante intorno a Manu Chao, la serata scozzese imperniata sui Franz Ferdinand e il gemellaggio culturale fra Torino e New York simboleggiato dagli Strokes e sviluppato nella sezione cinematografica curata dal regista Guido Chiesa, ma anche nelle esposizioni a soggetto in alcune gallerie d’arte cittadine. Musica e non solo, allora. A cominciare dalla rassegna Word Jockeys, che ha quest’anno profilo internazionale – Joe R. Lansdale, Patrick McGrath, Joseph O’Connor – in onore del titolo di Capitale Mondiale del Libro conferito a Torino. E ancora: il filone Indie/geni, volto a valorizzare gli artisti indipendenti nostrani e dislocato anch’esso – come la serata inaugurale con Richard Hawley e Baustelle – ai Giardini Reali, sede del Traffic Village, e gli appuntamenti del nightclubbing ai Murazzi. Se all’esordio il festival si era affermato su scala nazionale e nel 2005 ha avuto eco oltre confine, quest’anno la scommessa è di far crescere contemporaneamente la qualità dell’offerta e la quantità di pubblico a cui essa si rivolge. E in funzione appunto di tale potenziamento Traffic apre una pubblica e libera sottoscrizione, invitando gli spettatori a sostenere il festival con una semplice telefonata del valore di 2.50 euro all’89204099, sgravando così in parte da quell’onere gli enti locali, impegnati in una politica di rigore sulla spesa pubblica.

la direzione artistica: Max Casacci, Cosimo Ammendolia, Alberto Campo, Fabrizio Gargarone

Traffic – Torino Free Festival

Un progetto dell’Associazione Culturale Traffic:
Max Casacci (presidente), Cosimo Ammendolia, Alberto Campo e Fabrizio Gargarone (direzione artistica), Mario Della Casa (organizzazione generale)

Progetti speciali: Guido Chiesa (New York Stories), Marco Rainò (Traffic Gallery), Chiara Stangalino (Word Jockeys)

Organizzazione: Piero Chiaria, Matteo Cucchiarelli, Glenda Gamba, Ugo Nicolò, Mamo Pozzoli, Mirco Veronesi

Ufficio Stampa: Parole & Dintorni

Grafica e Immagine: Boletsfernando

Web: Altervox


In collaborazione con : Hiroshima Mon Amour, Multiplay, Casasonica, Situazione Xplosiva, Fondazione Teatro Regio Torino, Museo Nazionale del Cinema, Fondazione del Teatro Stabile Torino, Galleria Franco Noero, Galleria Maze, Galleria In Arco, Guido Costa Project , Libreria Comunardi, Altervox

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Sottoscrizione

Traffic resta al momento l’unico grande festival italiano completamente gratuito ed è più che mai determinato a difendere questa sua prerogativa, nonostante le crescenti perplessità di fonte istituzionale. Risparmiandoci le rituali polemiche sui tagli alla cultura e sulla conseguente disaffezione degli enti pubblici per le manifestazioni gratuite, valutiamo piuttosto quanto e come l’imposizione di un biglietto finirebbe per aumentare in misura innaturale i costi del festival stesso: recinzione degli spazi (per un area da 50.000 persone), aumento della sorveglianza, spese di prevendita e così via. Tutto ciò senza considerare la perdita dell’atmosfera da “free festival”, degli spostamenti liberi, privi di barriere, code, prenotazioni.
Gli organizzatori di Traffic propongono perciò al pubblico (e agli amministratori competenti), l’idea di una sottoscrizione facoltativa per mezzo di semplici chiamate telefoniche (dal costo di 2 euro più Iva). Chiamando l’ 89204099 e ascoltando i messaggi preregistrati (opera di divertenti testimonial) ogni spettatore potrà versare il proprio contributo al Comune di Torino (e alla Regione Piemonte), diventando protagonista di un esperimento inedito che, in caso di riuscita (e a fronte di una minima spesa individuale) determinerebbe un significativo abbattimento dei costi pubblici. Salvaguardando la musica gratuita e il libero spirito del festival.



[ ]
Alcova sotto sgombero. – Luglio 2005 un’estate di merda, 2 sgomberi in contemporanea, mille arresti, mille merde. Inverno 2006 Olimpiadi. tutto lindo e pinto per la masquerade. un buco grosso e lungo come il cazzo di john holmes nel culo di noi tutti. Estate 2006 rioccupiamo l’alcova. sembra l’inps. tutto nuovo in facciata, muri di cartongesso a chiudere la merda in stanze che marciranno (come il pavimento e il controssoffitto nuovo, usato due settimane e poi chiuso a se stesso). Nuove banfe del compagno chiamparino. ci sono, ci sarebbero, addirittura 28 associazioni che vorrebbero il posto. 28. bah. non c’è spazio per le libertà del cazzo in questa torino di merda, di casacci e subsonica. non c’è spazio per chi ha voglie e concretezze senza troppi bollini. E lo sgombero si fa duro. stamattina (oramai lo sappiamo, fanno le riunioni logistiche il lunedì o il martedì, gli sgomberi il martedì e il mercoledì. l’abitudine è dopo 17 sgomberi ormai nota) sgomberano. dopo una decina di giorni di rioccupazione, dopo 10 anni dalla prima. In 3 sono sul tetto tutt’ora. hanno tagliato le corde con le quali son saliti e i pompieri di merda stanno buttando giù la soletta e le tegole del tetto dall’interno della casa dopo aver sfondato con gli arieti la porta per entrare. li stanno facendo cadere da 10 metri; Pessotto si è lanciato da 8 metri col rosario in mano. li fanno cadere. roba che neanche nei peggio film. roba che neanche nelle banlieu. e siamo nel centro di torino, quella della medal plaza. schifo. porcodio. motorcity di merda.
16 giu 20:27 Savoia: Vittorio Emanuele arrestato a Lecco

LECCO – Vittorio Emanuele di Savioia e' stato arrestato nel pomeriggio in provincia di Lecco, al termine di una visita a Lierna. Per lui le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso e allo sfruttamento della prostituzione. (Agr)



Cristiddio son tornato.
olè
Piccolo
spazio
pu.bbli.ci.tà.
Bevi la cocacolachetifabeneeee.



Sulla scia dell’Apolide, quello che non vi hanno detto e forse non ve ne fotteva neanche.
Marcuzzi nuda, Ventura zozzona, Cuccarini con Brass!!
Oh le lè, oh la là, faccela..



http://www.liberazione.it/giornale/060207/pdf/XX_1-PRI-1.pdf

Avviso di garanzia al primo cittadino di Bussoleno
“Ha detto no alla Coca Cola, indagato il sindaco”
di Claudio Jampaglia

Dici no-tav e trovi sempre un eccesso di zelo, di accanimento, diciamolo pure, di repressione. Prima o poi doveva toccare anche a uno dei sindaci ed è successo. Non per i blocchi stradali, i fronteggiamenti con le forze dell’ordine o l’occupazione dei terreni dei cantieri dalla Torino-Lione, ma per aver rifiutato la pubblicità della Coca Cola. Succede a Beppe Joannas, sindaco di Bussoleno, uno dei maggiori paesi della Val Susa, sempre in prima fila con i suoi cittadini ed esponente diel Prc. E’indagato dalla procura di Torino (procedimento 335/06) per aver detto “no grazie” alla carovana pubblicitaria della Coca Cola che accompagna i tedofori delle Olimpiadi invernali 2006 che si svolgeranno in alta valle. Il 23 gennaio la Digos gli ha sequestrato lo scambio epistolare con la società promotrice del marketing olimpico della Coca Cola e poi il 25 è tornata a prendersi il regolamento comunale sulla pubblicità. Chissà quale accusa gli contesterà il procuratore aggiunto Maddalena (se procederà): abuso d’ufficio? Joannas non si capacita: «Mi hanno chiesto di fare pubblicità, abbiamo detto di no, punto e finito, al massimo mi sarei aspettato un ricorso amministrativo». Per il dissenso a uno sponsor alcuni “colleghi” lo avevano già accusato di mettere a rischio la riuscita mediatica delle Olimpiadi e i giornali lo hanno messo alla berlina: «Sembravo un ‘mostro’ perché non ho autorizzato la distribuzione di cappellini e bandierine, perché di questo si sta parlando».
Dura essere no-tav.


[ ]

Per la cronaca, come andrà a finire? Joannas farà retromarcia, i Notav saranno bollati come ‘infetti’ dalla solita creatura antropomorfe-alienizzante (il giovane anarco-insurrezionalista squatter dei centri sociali), Ferrentino mollerà dichairazioni a dir poco attese (insomma, lo si aspettava al varco), e tricketrack e bombe a mano. Tarallucci e Wine.
Ma tant’è, almeno c’ha provato, ed è stato schiacciato. Un po’ come Don Camillo e Peppone, Cristo e Stalin, Mosè e Lenin, sempre alle solite. che chiaviche.

Pol Pot is tha way.
Tell me noooow
what do you look like youuu


the metronome was wrong again
my heart has surely gone and skipped a beat
now the rhythm is all right
and i can understand your point of view



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

La fiamma Olimpica – Stadio Comunale (ribattezzato Olimpico, verrà rinominato Grande Torino dopo le olimpiadi, sarà la casa del Toro, che coabiterà con la Gobba fino a quando non avranno terminato i lavori di restauro al Delle Alpi.
_accesa dal 09.02.06, ore 23.00..

La crisi del gas è sventata, dicono.
La crisi del gas non è mai esistita, dico. (e non da ora, da quando hanno occupato il tempo e le orecchie con questo chiacchericcio disconnesso che dovrebbe giungere dai ghiacci siberiani)

Abbiamo le targhe alterne come prassi dagli ’80, prassi peraltro inutle, e non sono io a dirlo, ma è l’aria, che indubbiamente una merda.
Abbiamo le corsie olimpiche, vuote.
E non scherzo.
Le fantomatiche corsie olimpiche, quelle che ci hanno dimezzato le Nostre Strade e ci hanno raddioppiato le Nostre Code, le Nostre File; quelle che dovrebbero essere dedicate a tutti coloro che sono direttamente coinvolti con la tragedia olimpica e che in realtà non ci sono – e ne parliamo presto – e che in realtà non necessitano di suddette piste.
E raddoppiano le code, i tempi di percorrenza, il traffico, i blocchi, gli ingorghi, i civic a multare i pirati e così via..
e raddoppia l’aria di merda. e sbuca il buco del toroc. e sbuca il gas.

GAS, auto, petrolio, oro nero, soldi.

Qualche appunto, fate voi i collegamenti:

-Crisi del gas, petrolio alle stelle, Fiat in blocco, Lapo in bonza coi trans.
-1999 Torino vince la candidatura per le olimpiadi invernali.
-2004, muore Giuanin Lamiera.
-2006, cerimonia di apertura delle olimpiadi, Italioticamente Patriottica Parata del paese delle banane e dei quaquaraquà, in un delirio di conferma dell’unonione italia=spaghetti – pizza – mafia – mandolino (mancava solo R.Arbore..), sale sul palco anche la Ferrari, guidata da Badoer. Ferrari, rossa, cavallino, benzina. Poco invernale, poco olimpica.
-dopo il 2004, con la morte di Agnello, diventa presidente onorario: Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ferrari S.p.A. (e nel corso degli anni, presidente Fiat, Industriali etc etc etc)
-Pininfarina disegna il bracere olimpico
-Pininfarina si contende con Giugiaro oltre il 90% dei diritti sul design di tutti i prodotti di marchio Fiat (o associati, una vera e propria galassia, tra cui Lancia, Alfa Romeo.. e guarda caso, Ferrari.)



http://www.raisport.rai.it/sportarticolo/0,10719,26603,00.html

21 dicembre 2005
Svelato il braciere
E’ una torre di 57 metri che custodira’ cinque fiamme

E’ stato svelato il braciere olimpico di Torino 2006, curato da Pininfarina, che custodira’ cinque fiamme, una per ogni cerchio olimpico. Si tratta di una torre di 57 metri, alta quanto un edificio di 20 piani, formata da 5 tubi lanciati verso l’alto. Il fuoco brucera’ 8 mila metri cubi di gas all’ora, per un totale di 2,8 milioni di metri cubi. Ma resta una sorpresa come sara’ accesa, la sera del 10 febbraio, la fiamma delle Olimpiadi di Torino 2006.





Da un breve calcolo effettuato da un esperto di emission trading è venuto fuori che, in base a questi dati l’impianto emetterà in 2 settimane la bellezza di circa dinquemilacinquecento tonnellate di CO2.
In base al mercato delle emissioni l’impianto rientrerebbe tra i soggetti obbligati al monitoraggio delle emissioni esattamente come una piccola centrale di teleriscaldamento.
Gli 8 mila metri cubi di gas all’ora, corrispondono a un totale di 2,8 milioni di metri cubi in quanto rimarrà acceso ininterrottamente per 15 giorni (la durata delle Olimpiadi). Per dare un’idea, ed allo scopo di informare, il gas utilizzato potrebbe soddisfare il fabbisogno medio di 2800
famiglie per un anno.




E parlano di cellule ad idrogeno e pannelli fotovoltaici per i villaggi degli atleti.
180 mq x 25 kwh di pannelli, che visto il consumo medio di tutte le attrezzature dai carica batteria per i cellulari a quelli per le telecamere, dagli strumenti per la messa a punto degli oggetti di gara (sciolina ed elementi che li riscaldano), alle semplici banalità quotidiane (forni, phon, frighi, lavatrici) i consumi andranno in cifra esponenziale per eventi con coinvolgimenti di masse di persone.
25 kwh, mi ci pulisco il culo.
con le nuvole e la nebbia che avvolgono torino, visto che son pannelli fotovoltaici, funzionano col sole dei caraibi, mi ci pulisco il culo due volte.



Ma non finisce qui, perchè con la facciadaculo che li contraddistingue, pigliano per il culo chiunque, che tanto, anestetizatti come sono, neanche c’arrivano.

http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html http://www.torino2006.org/ITA/OlympicGames/news/news_ita150403.html

Braciere Olimpico Torino 2006
21 Dic 2005
In anteprima le immagini del simbolo che racchiude la Sfida e lo Spirito Olimpico

Il Presidente del TOROC Valentino Castellani e l’Assessore alle Olimpiadi della Città di Torino Elda Tessore hanno presentato in anteprima alla stampa le immagini del Braciere Olimpico di Torino 2006.

Simbolo storico tra i più importanti nel contesto olimpico, il braciere ha il ruolo di proteggere e custodire la Fiamma Olimpica nel corso dei Giochi. Sin dal 1928 (anno in cui venne formalmente introdotto) segna l’inizio e la fine delle celebrazioni olimpiche e, in un equilibrio perfetto tra simbologia, design e funzionalità consente al Paese ospitante di esprimere la cultura, l’anima e la storia di un’intera Nazione.

Il braciere sarà alimentato dal gas metano fornito da Italgas, Sponsor dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali in qualità di Fornitore Ufficiale. Alla presentazione ha preso parte il presidente di Italgas, Alberto Meomartini.

Il design del braciere di Torino 2006 è stato curato da Pininfarina, che ha ideato e ingenierizzato anche la Torcia Olimpica. Il progetto creativo nasce dalla volontà di rappresentare in un unico oggetto la tensione della Sfida Olimpica: 5 colonne portanti si lanceranno verso l’alto con forza e dignità, rappresentando i valori dello Spirito Olimpico. Nella corsa verso il cielo, la tensione agonistica genererà una torsione, pura energia, che si trasformerà immediatamente in Fiamma.

Con i suoi 57 metri di altezza (il corrispettivo di una casa di 20 piani), il braciere olimpico di Torino 2006 è destinato a guadagnare il primato di braciere più alto nella storia delle Olimpiadi. La sua struttura è infatti composta da 3 ‘conci’ (segmenti) rispettivamente di 31m, 15m e 11m (la parte torcente). Data l’altezza dello Stadio Olimpico (circa 26m), il braciere sarà visibile dall’intera città già dall’arrivo del primo segmento, il quale supererà di ben 5 metri l’altezza dello Stadio Olimpico. Il braciere si comporrà di 5 strutture tubolari del diametro di 60 cm, che si articoleranno all’interno di una circonferenza di 3 m di diametro. Un sesto tubo centrale partirà dalla base ed arriverà alla sommità allargandosi negli ultimi tre metri, così da permettere la presenza dei bruciatori necessari per ottenere una fiamma di ben 4 metri di altezza. I 5 tubi esterni subiranno una torsione nella parte finale e saranno attraversati da quello centrale.

[…]


Il raich, la terra.
Il fuhrer, reintrodusse alle masse il tedoforo e il braciere, le precedenti edizioni furono solo bufale. E non strinse la mano a Jessie Owens, negro, americano, vincitore.

Ma noi custodiamo l’animo vero delle olimpiadi, la fratellanza tra cazzo e figa. tra soldi e portafoglio.
A noi.

Black Hole Sun is tha way.
Everyday i love you less and less.
and less
and less
and less
(none).



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

[ ]

_Estil, Dementiev, Piller Cottrer – Norvegia, Russia, Italia, Medaglie Fondo 30km Tecnica Classica, Pragelato

[ ]

Dice il papa, che si applichi la tregua olimpica.
che sia simbolo di pace, che si faccia allamore e non allaguerra.
che lo si faccia senza goldone, tra uomo e donna e che si propsperi mantenendo forte, sana e pura la razza.
hail.

http://www.lastampa.it/torino2006/cmsSezioni/cronache/200602articoli/2305girata.asp

COMBINATA CON PILLER HA DISEGNATO UN FASCIO LITTORIO SULLA PORTA DELLA CAMERA
Il fondo va a destra: Checchi alla Di Canio
«Saluto romano sul traguardo se vinco»

12/2/2006
Stefano Mancini

PRAGELATO. Stessa camera, stessa bandiera. Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi dividono spazi e ideologie nello chalet di Pragelato che ospita l’Italfondo. Sulla porta hanno appeso un foglio: il disegno di un fascio littorio, le scritte «camerata Pietro» e «camerata Vittorio». In camera troneggia una sciarpa nera marchiata «boia chi molla». Li divide l’accento: uno è veneto di Pieve di Cadore, l’altro laziale di Subiaco. Per il resto si intendono come fratelli.

Checchi sogna una vittoria alla Di Canio: «Taglio il traguardo per primo facendo il saluto romano». Poi ci ripensa: «Meglio di no, sai che casino succede qui alle Olimpiadi. Pensiamo innanzitutto a vincere». Papà Pierluigi gli dà la carica: «Lascia perdere la tattica. Non me ne frega niente di un ottavo posto». I genitori di Valerio hanno aperto «Casa Subiaco», un villino a trecento metri dall’arrivo della pista di fondo. Sono pronti a celebrare le imprese del pargolo con bucatini all’amatriciana e un abbacchio da primato. «Aspettiamo la visita dei ministri Fini e Alemanno», aggiunge papà Pierluigi. Poi strizza l’occhio: «Quello più di sinistra qui vota An».

Oggi si fa sul serio. Il fondo apre con la combinata maratona: 15 chilometri a tecnica classica e 15 pattinati. A metà gara c’è il cambio degli sci. Il camerata Pietro è preoccupato: «Ho visto le facce di quelli della Gundersen (salto più 15 km di fondo, ndr) all’arrivo. C’era da rimanere choccati». L’anello è lungo 3750 metri, di cui oltre cinquecento in un’unica, interminabile salita. Affrontarla con il passo alternato del vecchio sci nordico è un conto, a pattinarci c’è da sputare i polmoni. «Meglio risparmiare energie nella prima frazione e poi dare tutto», aggiunge un camerata Valerio poco in sintonia con papà. Piller è juventino: «Se la gara va come dico io, mi sta bene anche un 10 a 0 per l’Inter». Significa podio? «Non vorrei sembrare scaramantico, ma quella parola ho smesso di pronunciarla. E anche quella cosa che danno a chi sale là sopra».

La medaglia. Il via alle 13,45. Il rituale preparatorio è stato provato in allenamento: sveglia alle 8, colazione con pane, burro, miele e marmellata, latte con cereali, caffè. Poi la preparazione degli zainetti personalizzati con messaggi apolitici: «killer piller» e «Checchi falli secchi». Un paio di spuntini di avvicinamento in mattinata (troppo pesante un pranzo completo) per accumulare scorte di energia. A mezzogiorno partenza per le piste: 50 minuti di riscaldamento, la prova dei due tipi di sci e la scelta delle scioline. La partenza è in linea. Piller e Checchi partiranno probabilmente dalla terza fila (conta la classifica di Coppa del Mondo, snobbata dagli azzurri per preparare i Giochi). «Finora l’atmosfera è stata tranquilla – racconta Checchi – a parte i controlli assidui per ragioni di sicurezza. Sembrava una normale trasferta di Coppa. Adesso invece si fa sul serio».

Fanno parte del quartetto azzurro anche Giorgio Di Centa (che al pari di Piller Cottrer potrebbe regalare una medaglia all’Italia) e Fabio Santus. Le ragazze gareggeranno alle 10 e su una distanza minore (7,5 più 7,5 km). Gabriella Paruzzi, alla quinta Olimpiade, mostra un moderato ottimismo dopo una stagione grigia: «La mia forma è buona. Se quella delle altre è ottima ci sarà poco da fare. Obiettivo? Andare al massimo delle mie possibilità. Trovare il limite del mio corpo. In una delle gare più belle della mia vita sono finita ottava.

Era il ’91 ai Mondiali di Val di Fiemme: per me quel risultato rappresentava più di una vittoria». Sabina Valbusa è la seconda punta. «Le cose importanti arrivano se non ci si pensa troppo», filosofeggia. Arianna Follis e Antonella Confortola completano la formazione senza troppe ambizioni.



Naturalmente, Piller, è un caramba.
come quelli di carlo.



(tralaltro :
https://www.supportolegale.org/?q=node/655 http://italy.indymedia.org/news/2006/02/987219.php)
Supercazzolaprematurata.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Sestriere – Il villaggio degli atleti
_I torrioni del Sestriere.
L’intera vallata, sino ai limitrofi lembi di terra che vanno verso Bardonecchia o Claviere, Monti della luna e vicini, sono costellati da queste abominevoli torri, che poco stonano con il bianco della neve. Grosso pugno in un occhio sono invce in tutto il periodo di disgelo. Costruiti per volontà di Giuanin Lamiera nei ruggenti anni 60/70/80 come residenza estiva per i Suoi Operai, come brufoli sulla faccia di un adolescente segaiolo ci restano sul groppone ogni qualvolta spingi il naso fuori di casa, lontano più dagli obblighi che dalla città.

Situazione inquietante.
E paradossale.

la fiaccola mi scorre sotto casa.

Al più saranno duecento-trecento sfigati ad assistere alla sfilata, qui nella periferia della torino nord.
Per mezz’ora abbondante il cavalcavia e il corso (cso Grosseto) che porta allo Stadio Delle Alpi è bloccato.

Una doppia accoppiata di classi deportate, direttamente dall’aula delle medie inferiori o dai giochi delle elementari, seduti sul guardrail metallico, sparati dai raggi di un sole insolitamente brillante.

Consueta congerga di vecchietti. Guardano la fiaccola come i lavori in corso.

Tripla combo di pulmann di disabili & handicappati di varia forma e sorta. Carrozzine dove passano le macchine.

[Elicotteri ed F18 svizzeri, no fly zone per 5 miglia aeree a partire da una scorreggia da casa mia]
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arrivano dei defender e dei cellulari. Ne conto una ventina, qualche digossino noto, qualche auto blu.

spuntano delle bandierine della samsung, alcune cocacola. gli omini in tenuta ne distribuiscono a manciate, suonando i campanelli di tutti i primi piani delle case.

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arrivano i tir e i furgoni degli organizzatori, seguiti a ruota da quelli degli sponsor, con tanto di troie in bikini e musica trendy giovane appalla.

in totale saranno cinque/seicento persone dell’organizzazione contro duecento spettatori.

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Passa la fiaccola, qualche scorreggia, un paio di peti e nulla di più.
Rientro in casa, chiamo in radio, faccio la diretta, e vaffanculo.

Impaled Nazarene is tha way.



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Voglio andarmene.
Ci si chiedeva come sarebbe andata. e pare di stare a Saigon.

Ci si chiedeva come sarebbe stato. e si diceva che i disobba e gli altri avrebbero fatto le capriole premeditate, l’aska e gli anarchici le molotov vere, gli sbirri, i cazzi e i mazzi.

Sappiamo che:
l’aska fai comunicati stampa che paiono di casarini e soci.
i sindaci in valle, hanno il portafoglio che langue, ma soprattutto non si sputtanano per la gloria come noartri.
ci sono sbirri ovunque.
ci sono gli elicotteri.
che vi dicono un sacco di stronzate, ma proprio tante.
che i giovanideicentrisociali c’hanno ben al di sopra l’età della definizione GgGgiovane e non sono disobbedienti.
che c’abbiamo i coglioni girati.
che è una merda.

che è una merda.
merda.



800 euro per un posto per lo spettacolo d’apertura che è ora in onda.
25000 euro il catering per la puttana che succhia il cazzo a bush jr.

Pessimismo & Fastidio is tha way


Ps postumo, junta del post.
Lo so siamo scrausi.
Lo so la musica è quella che.
Lo so ci sono cappelle a gogo e fastidiosismo all’ascolto.
Lo so, ma ascoltate radio blackout. in streaming.
da dove volete.
www.ecn.org/blackout
il resto è noia, la tecno è una merda.
i-i-issso.la-po-po-ppposs-se
aalll.starrr_
e leviamoci sto sfizio
e boh.



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Pinerolo – Vista dell’interno del palazzo del curling di Pinerolo
_Pinerolo, ad una trentina abbondante di km da Torino, sventrato da una pista di pattinaggio enorme che resterà inutilizzata, perchè il Curling è sport ben poco italico ma soprattutto ben poco diffuso. 13 squadre circa per tutto il territorio del nord’italia, organigramma non disponibile alla ricerca sul sito della FISG (Federazione Italiana Sport su Ghiaccio)

Fulco Pratesi è un buco di culo piegato a novanta.
Falso & Borghese.
Ma quando le finte paranoie arrivano anche da i così detti ‘accreditati’..

http://www.repubblica.it/2006/a/speciale/altri/2006olimpiadi/rapportowwf/rapportowwf.html

A due giorni dall’inizio delle Olimpiadi invernali l’associazione ambientalista
ha dato le prime valutazioni sull’impatto delle nuove strutture costruite

Wwf, sufficienza ai Giochi di Torino
“Ma i punti negativi sono ancora pesanti”
Tra le opere criticate, la pista per il Bob e quelle per il salto del trampolino (“due cazzottoni”)
Giudizio sospeso per le strutture temporanee. Rassicurazioni dagli organizzatori

TORINO – Il voto del Wwf sulle Olimpiadi di Torino è “sufficiente”. A due giorni dall’inizio dei Giochi invernali l’associazione ambientalista ha espresso le prime valutazioni sull’aspetto organizzativo e regolamentare e sull’impatto ambientale “anche se – spiegano – una vera e propria analisi potrà essere fatta solo alla fine dell’evento”. Nel rapporto “Ghiaccio, neve, città”, dunque, il Wwf dà un giudizio tutto sommato positivo anche se a sospendere ogni verdetto “c’è la necessità di comprendere cosa avverrà delle strutture temporanee realizzate nei siti di montagna” (come tribune, bagni, area media e sponsor).

Gli elementi positivi riguardano innanzitutto la destinazione post-olimpica di alcuni impianti, la coerenza col piano regolatore ed i principi di bioarchitettura con cui è stato costruito il Villaggio Olimpico torinese. (NDA. Vedi #11) A questo si può anche aggiungere lo sforzo fatto un po’ ovunque per utilizzare impianti e strutture esistenti, per la localizzazione in aree urbane di gran parte di quelle nuove, la riduzione dei bacini di innevamento al minimo necessario, la predisposizione di una serie di piani di sostenibilità (tra cui il piano trasporti, il piano rifiuti e il piano acque).

Tra i punti negativi, invece, il Wwf “pur prendendo atto degli sforzi fatti nella ricerca di una possibile compatibilità dei Giochi, mette sul piano della bilancia gli aspetti che intaccano gravemente l’ambiente montano”. In particolare, spiegano, “si sono volute costruire in aree delicate e di pregio ambientale impianti imponenti – definiti dal segretario aggiunto del Wwf Gaetano Benedetto due “cazzottoni ambientali” – per due discipline sportive assai poco praticate nel nostro Paese, come la pista del Bob e quelle del trampolino per il salto”. Per i trampolini non sarebbe stata rispettata la cosiddetta “opzione zero” (in gergo, il non intervento) in considerazione della vicinanza con gli impianti francesi di Abertville. Inoltre, “sono stati realizzati tre trampolini per l’allenamento non previsti e non necessari, ignorando così i vincoli idrogeologici, quelli paesaggistico-ambientali e la possibile interferenza con zone tutelate d’interesse comunitario.

Altro aspetto critico sarebbe quello dell’innevamento artificiale: “Per innevare con uno spessore di neve artificiale di appena 30 centimetri un’area di 5,5 milioni di metri quadrati – spiegano dal Wwf – si calcola che si dovranno consumare almeno 825 mila metri cubi d’acqua”.

E le critiche non si fermano nemmeno davanti al già “maltrattato” fuoco olimpico: il braciere, in particolare, è accusato di consumare troppo. Per il Wwf, così, si potrebbero ridurre i consumi facendolo diventare “simbolo di sostenibilità: mentre ora farà bruciare per 15 giorni 8 mila metri cubi di metano all’ora, quanto serve in un anno a un paese di 3500 abitanti”.

“Il Wwf – conclude il comunicato – pur ritenendo l’esperienza di Torino complessivamente positiva rispetto ad esperienze analoghe anche recenti, auspica che debbano essere gli stessi Comitati olimpici internazionali e nazionali a centrare con maggiore efficacia l’obiettivo ambiente, soprattutto se eventi sportivi così complessi avvengono in luoghi sensibili come le Alpi, protette da un’apposita Convenzione internazionale”, ha detto Gaeteano Benedetto, Segretario aggiunto di Wwf Italia.

Secca invece la risposta di Mimmo Arcidiacono, presidente dell’Agenzia Torino 2006, che ha realizzato le due opere più contestate: “Direi che i cazzottoni se li sono dati loro: il trampolino è citato ad esempio nel mondo come poco impattante, tanto che non si vede dall’altra parte della valle. Per la pista temporanea di bob, mi chiedo con quale tecnologia inedita vogliano realizzarla, perché oggi non ne esistono”. Sulle strutture temporanee la competenza, invece, è del Toroc. Roberto Saini, responsabile ambiente del comitato organizzatore, tranquillizza così il Wwf: “Cominceremo a smontare le strutture temporanee dal giorno dopo la fine dei Giochi, il 27 febbraio”.
(8 febbraio 2006)



La valle sono tre anni che è ampiamente stata sventrata.
Hanno cominciato costruendo una quantità spropositata, in posti spropositati, laghetti artificiali in quota (sopra i 2000mt) che si sono mostrati per più di due anni come fosse profonde e larghe rivestite da una bella pellicola di spessa plastica verde fosforescente. Anche gli impianti di risalita sono stati modificati, sostituendo gli esistenti, funzionanti, con degli shuttle enormi e scintillanti d’acciao.
Il tutto in zone che anni passati avevano visto il vaglio di una faticosa bonifica per renderli posti accettabili e non degni della palude de la Storia Infinita.
Loc. Sagna Longa, sopra Claviere, versante Italiano, prendeva il nome dalla ‘sagna’ ovvero la zona paludosa prima dell’avamposto della decina di baite di pastori e villeggianti vari che avevano la loro casetta nascosta e mimetizzata nel bosco. Ora il bosco è spelato, al posto della bonificata palude c’è un enorme laghetto.

La pista di bob ha avuto la vita più travagliata, rimbalzando da un paese all’altro, con sondaggi e carotaggi di vario genere che bloccarono i lavori a più riprese -sino a spostare il sito- causa presenza di uranio e amianto. Le polveri giunsero sino a torino.
Inizialmente la pista di bob doveva cintare un piccolo paesino tranquillo poco sotto Bardonecchia, Beaulard, che dopo varie petizioni, ringraziando l’amianto, ha visto spostare il folle progetto della pista che avrebbe dovuto fungere da ‘cintura’ per l’intero agglomerato di case (per lo più case di vacanzieri e qualche abitante fisso, massimo 2000 persone); la pista infatti sarebbe dovuta correre interamente attorno alle case, contenendo gli spalti con gli spettatori all’interno del centro e nelle vie del posto.
alla follia non c’è limite.

Il trampolino, col cazzo che non si vede dall’altra parte della vallata. E’ uno sfregio aperto, una lingua di cemento dipinta di verde innaturale nel versante del monte. Praticanti del salto con gli sci in italia: 2 persone.
Tralaltro, si sono infortunati nelle prove entrambi due giorni fa, ad uno è stata asportata la milza.

Coz i’m living in a material world is tha way.