Categoria: ‘General’

sticazzi, ma mica il santo.
ma mica sono santo.
sono una donna, non sono una santa, cisti che se mi porti nel boschetto di sera, faccio casino..

robe da matti

mi acciunguo ad entrare in un buco di culo, filiale micro in Plaza Willari, noto mitttin’point per la chacka’screek. un po’ come dawson.. vabbè..

continuando:
devo entrare in banca, anche se non c’ho il conto, l’uni-versi-tarra, ha deciso che le tasse le si pagano -Surprise! (your dead? -FNM)- andando a scoprine l’entità, agli sportelli del S.Paolo/S.PaoloBancodiNapoli.
Ladri.
comunque, faccio per entrare. e già non riesco.
sto cazzo di cilindro come cazzo si apre?!?

trovato il pulsante, scorre, psiuffffff la porta.
occhei, respiro.
entro. (cazzo, ho l’opinel, mo mi cacano il cazzo come al solito)..
no.
psiuffffffff si chiude dietro la porta.

voce syntetico-metallica.
S I P R E G A D I A P P O G G I A R E L A P U N T A D E L L ‘ I N D I C E S U L V I S O R E A L L A V O S T R A D E S T R A .

panico. ma che cazzo stai dicendo? rido.
eh? dove cazzo è sto visore?…
perlustro gli 80 cm quadrati, vedo sto mini display, alla mia destra, altezza vita.
sudorazione accelerata della mano.
appoggio l’indice.
sorrido.
una vecchia mi guarda dentro la banca, una tipa giovane paga al cassiere qualcosa.

bzzzzzzzzzz

I M P R O N T A D I G I T A L E N O N V A L I D A.
S I P R E G A D I P R O V A R E A D A P P O G G I A R E U N ‘ A L T R O D I T O.

ehehe.
ridacchio.
ridacchia anche la vecchia. confabula con l’amichetta.
appoggio il medio, grondante di sudore, mi scivola, lo riappoggio.

bzzzzzzzzzzzzziunzzzzzzzz

I M P R O N T A D I G I T A L E N O N V A L I D A.
S I P R E G A D I P R O V A R E A D A P P O G G I A R E U N ‘ A L T R O D I T O.

scuoto le spalle, la signora confabula ridacchia, mi guarda anche la giovane che ha finito di pagare.
appoggio l’anulare.
ormai la mia mano è un uragano e le mie impronte le vedo e le riconosco io, solco per solco, su quel cazzo di lettore.


bzzzzz

I M P R O N T A D I G I T A L E N O N V A L I D A.
S I P R E G A D I U S C I R E.
psiufffffffffffffff si apre la porta alle mie spalle.

sgrano gli occhi,
scuoto le spalle,
rido,
sorrido alla vecchia, la giovane non mi caga,
esco, alzo il dito medio,

ma vaffanculo, voi, il visore e le mie impronte.
(mentre una mamma sconvolta tappa le orecchie al pupo).

fuck.
[ ]

ELETTROSOUND FARM

ventisei.marzo.duemilaquattro/spazio.duecentoundici/via.cigna.duecentoundici.torino/

//release party.

Ve l’ho smenata anche troppo.
finalmente è nata, MAST#014 – TRNX#002, ElettroSound Farm, compilation totalmente do it yourself di musica elettronica. a tutti il proprio spazio, a ognuno i suoi mezzi. ognuno è il produttore di se stesso.

thnx to:
El paso / Escape From Today (fabio) / Bagarre Records / Anemica Produzioni + tutti i 14 progetti + Nefes, Jun, Rebels of the neon god + dj del 14 aprile 2003

take a look.
se vi fa piacere venite.
se venite mi fa piacere.

se leggete sotto, mi spiego meglio..
———————————————————–

Venerdì 26 marzo 2004
Spazio 211, Via cigna 211 – Torino
MASTELLO ELETTRONIX (a division of Mastello Recortz) present:

ELETTROSOUND FARM


Dalle ore 23.00 Dj set / Live Set con:

PassEnger (Asti)
WaX Projekt LaBoRaToRy (Ancona)
Plo_Kavos (Torino)
Eniac (Torino)
Sandblasting (Torino)

Visual / Vjing / Video Installazioni a cura di:

Frame (To-Mi)
KLAB (DON) BOSCO (Torino)
qqq.ppp (Torino)
mjs2020 (Torino)

SPAZIO 211 – VIA CIGNA 211 – TORINO

BENEFIT RADIO 2000 BLACKOUT 105.250 fm www.ecn.org/blackout

[i soliti ingressi paura:
Ingresso + compilation (cd) – 5€
Ingresso semplice – 3€

..volete anche da bere?
(p.s. costa comunque meno che altrove una media o un cocktail..)]


>


– do it yourself attitude label –
punk, hardcore, emo, crust, jazzcore, elettronica et similia

C/o fabrizio fumi via pianezza 180/c 10151 torino
C/o paolo angelini corso grosseto 305 10151 torino
C/o pier rosso via borgomaglio 13 10038 verolengo (to)
C/o alessandro bratus via ghinaglia 26 26100 cremona

support:


———————————————————–

Entità ELETTROSOUND FARM: ci spieghiamo meglio..

Chi
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

ESF aka ELETTROSOUND FARM
ElettroSound Farm è un progetto pensato, sviluppato e definito a fine settembre del 2002 dalle menti della Mastello Elettronix ramo elettronico della Mastello Recortz, etichetta indipendente di autoproduzioni, il così definito Do It Yourself che dal 1999 autoproduce punk, hardcore, jazzcore. Nel 2000 nasce la Mastello Elettronix, sotto divisione parallela della Mastello Recortz, con l’intenzione di occuparsi esclusivamente alla produzione di musica elettronica indipendente.
Punto d’incontro, fondamentalmente questo è.
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.


Cosa
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

ElettroSound Farm raccoglie 14 differenti progetti musicali.
Esperienze, stili, modalità di manipolazione del suono sono quanto di più eterogeneo potessimo trovare.
La scelta dei brani da inserire in ESF non è stata dettata solamente da questioni di compatibilità musicale (infatti diverse anime si aggirano nella sua personalità) ma soprattutto da un’unità di intenti e di un modo di porci, fondamentalmente libero da schemi preconcetti, nei confronti della musica. Specialmodo del music business e di tutto quello che gli ruota attorno.
Senza troppo fermarsi a inscatolamenti di genere, di nicchia o meno, ESF racchiude quindi entità differenti che propongono altrettante differenti visioni della realtà, naturalmente sotto onde sonore.
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.


Dove
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

Tutto ciò è nato, come intenti e come raccoglitore di idee comuni all’interno della mailing list della Mastello Elettronix prima di diventare l’oggetto rotondo di plastica che tenete tra le mani.
Nasce dal virtuale per diventare reale; è infatti parte del progetto dell’intero collettivo ESF trasportare i suoni racchiusi nel cd, dal vivo, corredati espressioni visive (video, installazioni, live paintin’..) in svariate serate, ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltare/vedere e accettare la nostra attitudine.
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.


Come
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

Crediamo che ESF possa essere un punto d’inizio, uno spunto di partenza. Vorremmo non fosse solo una compilation, ma un modo di fare, un’attitudine che si diffonda, un punto d’incontro e scambio, un modo per dar voce a chi non ha risalto, non ha spazio.
Il canale produttivo che è stato scelto, è quello a noi tutti più congeniale, l’autoproduzione, il diy, do it yourself. Nonostante il tutto sia stato pensato/elaborato dalla Mastello Recortz, tutti i partecipanti hanno partecipato alle spese per la stampa della compilation, tutti sono artisti, produttori, distributori del proprio messaggio con le loro stesse modalità.
Manteniamo la nostra identità anche nel diy. Questione di attitudine.
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.


Quando
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

Poco ha importanza, ma la ‘gestazione’ di questa compilation è stata lunga e dolorosa. Sappiate che gli sforzi e l’impegno spesi sono stati molti. Ci sono stati una serie innumerevoli di intoppi di vario genere.
Alla fine però ce l’abbiamo fatta, e questo ne è il risultato!
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.


Perchè
Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.

Dentro a questa nuova realtà che abbiamo costruito non ci sono club in voga dove ballare il solito dj famoso, multinazionali alternative dello spettacolo e neanche diritti d’autore (l’imposizione della SIAE è stata dettata dallo svariato panorama di posti nel quale cerchiamo di portare questo progetto. Ribadiamo, è più un’imposizione che una scelta). C’è la voglia di farsi vedere, in modo diverso (musicalmente parlando), anche al di fuori di noi stessi sapendo che siamo noi i padroni di ciò che produciamo. Sapendo di esserci comunque. Sperando che il tutto continui e cresca.
ELETTROSOUND FARM è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.



Questa compilation non è un susseguirsi qualsiasi di pezzi elettronici.
ELETTROSOUND FARM – ESF
è stata totalmente autoprodotta, grazie allo sforzo dei molti che si sono adoperati per la sua realizzazione.



———————————————————–

Descrizione progetti partecipanti alla serata del 26/03:

passEnger
Da Asti propone suoni da quello spazio (in)compreso tra Elettronica, Future Jazz, e Detroit Electro & Techno. Lui si definisce: “nei miei set cerco di variare spesso le direzioni musicali, pur cercando di mantenere un “groove” di fondo.. non mi appassionano tanto i generi specifici, quanto quello che può venire di positivo da una profonda unione tra di essi, sia quando produco (quindi nella definizione di un suono), sia quando metto i dischi (quindi giustapponendo suoni e sensazioni a volte anche distanti). Come accennato, ultimamente mi appassiona molto esplorare, conoscere, e cercare di definire un suono che sia di matrice jazz, ma applicata a un suono elettronico, contemporaneo, che mantenga un “feeling” detroitiano, un taglio futuristico ma caldo… ovviamente spiegarlo è molto complesso, realizzarlo forse di più…”

WaX PrOjEkT LaBoRaToRy www.waxprojekt.splinder.it
il progetto nasce ad Ancona nell’inverno del 2000.
Drum ‘n Bass, elettro 4/4 sperimentale, IDM, musica di autocompletamento

PLO_KAVOS www.plo-kavos.com
PLO_Kavos propongono un DJ set orientato verso le sfumature elettroniche del suono techno. Di esso fanno parte PLO (a.k.a. Paolo D’Aquino) come DJ e Kavos (a.k.a. Lorenzo Piano) come DJ e produttore.

ENIAC http://www.laminifanzine.it/eniac
Eniac è un progetto musicale a cura di Fabio Battistetti, iniziato nel 1998 come sperimentazione casalinga, divenuto col tempo, un progetto più concreto e musicale, attorno all’elettronica ed ai suoni sperimentali. Lo spirito iniziale rotava attorno a questa idea: “…espressione di se stessi e ricerca nel già conosciuto per trasformarlo, rielaborarlo: qualcosa di nuovo da quello che non è nuovo…”. Eniac ruota attorno ad una singola persona come ideazione e produzione musicale; è stata creata un’etichetta personale Stella Cadente: sinora ha pubblicato il seguente materiale audio: 3 demo tape (broadcasting, split con crià cuervos e sampling 1946) 2 cd r (split con roccu ed imballi) 1 video (blowed up) Cronologicamente le attività musicali più significative degli ultimi 2 anni sono queste: Nell’autunno 2001 sono usciti 2 cd r: uno intitolato 1946 per la label sperimentale di Bari: Almost Halloween Time ed il secondo come split (diviso a metà con Roccu); il primo cd è sperimentazione a 360° (dal rumore sino ad una certa melodia elettronica), il secondo cd si basa sul downsampling dei suoni della rete e suona più elettronico d’atmosfera. (Il cd r split sarà una delle prossime uscite della etichetta siciliana Snowdonia, come ristampa). Nel 2002 sono state portate avanti alcune collaborazioni con: Allun, Myricae, Sandblasting, Daniele Brusaschetto mentre a livello di produzione musicale, Eniac si è orientato nella ricerca attorno all’elettronica sperimentale, pubblicando Imballi (cd r con 13 brani, disponibile anche in formato mp3 sul proprio sito). Nel’ autunno 2003 esce un cd El Paso Sound Wall a firma Sandblasting, registrato in una session live con lo stesso Sandblasting e Daniele Brusaschetto pubblicato per +belligeranza. Alcuni brani di eniac sono usciti su alcune compilazioni: Broken Keyboards Kept Under My Bed, Sounds Of Luna, Electro Sound Farm). L’attuale live set è basato su musica e proiezioni ed è denominato: Blowed Up [progetto basato sulle immagini di un vecchio film rivisitate da un occhio di una telecamera.il film è Blow Up (1966). Alla realizazione del progetto hanno partecipato: Fabio Battistetti, Cristiano Del mastro.] Attualmente sono in sviluppo altri suoni e nuovi approcci alla forma canzone; in parallelo è attivo lo sviluppo di una forma visuale (in formato video). Influenze e similitudini: squarepusher, mouse on mars, earth, suicide. Fabio Battistetti è nato a Torino nell’aprile del 1975, lavora come informatico, conduce una trasmissione radiofonica su Radio Torino Popolare di musica indipendente.

SANDBLASTING http://xoomer.virgilio.it/sandblaster
E’ un progetto solista di Luca Torasso creato nel 1997 e che ad oggi ha portato alla realizzazione di 3 Cds autoprodotti ed alla partecipazione su alcune compilation. Il nome scelto non è casuale: esiste infatti una correlazione ben precisa tra il processo superficiale a cui vengono sottoposti i materiali ferrosi per eliminare gli strati esterni di ruggine e di scorie (sabbiatura) ed il progetto solista di Luca Torasso. Il progetto SANdBLASTING nasce dal presupposto che tutte le persone di questo mondo hanno un cervello proprio ma la maggior parte di esse non è più in grado di utilizzarlo. Ciò che impedisce il funzionamento corretto di tale organo vitale è lo strato di ruggine che ormai dopo lungo periodo di inutilizzo lo ha ricoperto ed avvolto. Lo scopo di SANdBLASTING è quello di far saltare via lo strato di ruggine ed aiutare le persone ad utilizzare nuovamente il proprio cervello e non a massificarsi come greggi di pecore o a correre dietro feticci imposti dalla società / sistema in cui vivono quotidianamente e come a tuttoggi invece sta accadendo. Il nuovo concept ElPAso Sound Wal rientra anch’ esso in un certo senso in questa ottica: dalla necessità ed importanza di ricercare, vedere ed analizzare gli avvenimenti e le cose che ci circondano sempre da più e differenti punti di vista e non solo come il grande fratello che ci domina vuole che vengano viste (per maggiori infosul niovo lavoro concpet leggete qui (*)). L’ uscita di questo nuovo lavoro è purtroppo slittata più volte per motivi logistici dipendenti dalle distribuzioni ma ormai è imminente.Per il futuro SANdBLASTING ha iniziato la rimasterizzazione e revisione dei brani che componevano il primo Cd “I AM” ed ha in servo già nuove tracce per dei progetti paralleli e per il suo prossimo nuovo Cd

Descrizione dei singoli progetti di videoinstallazioni presenti nella serata:

FRAME
FrAMe è un progetto che minaccia la disattenzione visiva. Tramite il montaggio, rimaneggiamento e remaking, materiale di facile acquisizione o spesso già acquisito viene proposto in un continuo modficarsi che ne altera le logiche e porta ad una leggera cripticità richiedente una decodifica. In parole più povere si tratta di una video installazione un po’ puttana che tenta di attirare le attenzioni di un potenziale fruitore in un ambiente dove invece avrebbe sorti decorative. Ma non solo.Nel progetto vi sono inclusi lunghi filmati continuativi del tutto privi di legami con il luogo o il tema dell’ evento.
FrAME vuol essere un progetto video pensato teso a divertire tramite la cultura d’immagine di cui siamo permeati e che non conosciamo, un blob che mischia la celebrazione pop con la ricerca visiva e la morte sua.


KLAB (DON)BOSCO http://web.tiscali.it/klabdonbosco/
Il klab(don)bosco e’ un laboratorio circolare multidimensionale dove realta’ espressive differenti (musica,video e danza su carta) si fondono per germinare in canali creativi non convenzionali


QQQ.PPP http://www.qqqppp.org/
Collettivo individuale, senza nazionalità e cittadinanza, si materializza come agit-prop di diverse realtà parallele, per poi svaporare in un’anonima autonomia autistica.
Propone un vjing immaginifico, uno scontro frontale di segni di infinite dimensioni e direzioni, al fine di provocare una bellissima visione splatter di distruzione di ogni significato,definizione e contenuto. Senza stile, messaggio e comunicazione, e con tutte le loro forme, per la libertà dalla predeterminazione della nostra immaginazione, un cortocircuito di sensi visivi per disinnescare il regime del simbolico, il caos per generare nuove prospettive del possibile.

———————————————————–
ero rimasto, o c’ero rimasto.
insomma ci sono rimasto.

non è che ne sono uscito, ma le palle mi girano a elica.
cazzo dire, non c’è future, magari mi basterebbe anche solo un no-future! a cui resistere. ma qua non c’è neanche il future…

Bossi mi collassa.
maporcaputtana, mi stava quasi simpatico. La lega ce l’ha duro. Tutto quel suo celodurismo di ritorno, quasi un gaglioffo da camerata militare, insomma, simpatico quantomeno. ciuè boh, uno che si sbatte fino al pian della mussa (che è un gran bel postaccio) per una pagliacciata, insomma, quantomeno mi sta simpatico. tutto sto casino, per quattro cazzate messe in croce.
però mi sta simpatico. secondo me ci sdava di bella.


Insomma, pure Casini è simpa.
cioè qua stiamo ravanando nella merda. però è stato ganzo, c’ha detto ‘uè guarda che forse ci sono altri cazzi prima del salva calcio’.
patapummete, anche il sisde che mi investiga sui tifosi. eccheccazzo non c’è più religgione.

napoletani, sempre simpa eh? coltellate al mecdonnald davanti al dellealpi. ma che simpa..

Ma il papa è un cyborg?


in fondo.. chissene, no?

E io mi continuo sempre più a chiedere:
machicazzomelofafare?

cosa?

tutto. insomma,trovatemi una motivazione valida per resistere a tutta sta merda.
ai rapporti sullo sfascio fallimentare del crack cirio,affogati in un mare di pelati (cheschifo).
all’inutilità produttiva consumatrice egocentrica. paralipolimeni (che così vi faccio vedere che so anche i paroloni). [nda: copiata di bbbbrutto]
l’ho fatto: sono andato a vedere anche coffee&cigarettes. e mi è venuta voglia di scopare. percarità bel film. ma io.
Ma le Motorama sono i nuovi beatles? O sono più come i White Stripes, che tralaltro mi riaggancio al film.

ecco, è primavera, c’ho gli ormonauts in subbuglio; tralaltro, secondo voi, gli hormonauts -che sono bravi,nevvero- possono chiedere una cosa tipo duemilacinquecento euro a data, o robaglia simile? ma siamo fuori?
ecco, è primavera, e o io sono leso, o palazzo nuovo è -come si suol dire- un gran figodromo. già. peccato che io ci passo solo per: lavorare / volantinare / dare esami una tantum. forse dovrei iniziare a frequentare la combricca di fusi dei gradoni.
ecco, è primavere.

oh, ho dato teoria di patente. l’ho passato (alla 2° botta).
oh, tra poco c’avrò la pratica, che mi scade il secondo foglio rosa (ottima come carta da filtri il primo).
però ho impratichito proprio poco. che mi vada un po’ di culo almeno.

inutile orpello borghese, dico io.

//Cypress Hill//
//Till Death Do Us Part//


Release Date: 23.03.2004
Format: CD/LP
Label: Coulumbia Sony

Tracklist:
01 Another Body Drops (Explicit Album Version)
02 Till Death Comes (Explicit Album Version)
03 Latin Thugs (Explicit Album Version)
04 Ganja Bus (Explicit Album Version)
05 Busted In The Hood (Explicit Album Version)
06 Money (Explicit Album Version)
07 Never Know (Explicit Album Version)
08 Last Laugh (Explicit Album Version)
09 Bong Hit (Explicit Album Version)
10 What’s Your Number? (Explicit Album Version)
11 Once Again (Explicit Album Version)
12 Number Seven (Explicit Album Version)
13 One Last Cigarette (Explicit Album Version)
14 Street Wars (Explicit Album Version)
16 Eulogy (Explicit Album Version)

La collina dei Cipressi è tornata! (ed è tornato anche il chacka che in realtà non se ne era mai andato, casomai c’era rimasto)

E non ci sono cazzi che tengano.
Realtà particolare quella dei C.H.; dediti alla doppia H senza mezzi termini, inclusa la sboronaggine e la mitologica iconografia del lusso, parodia di loro stessi, un po’ come Missy E. che sputa…
dediti alla 7 punte più famosa del mondo, tanto da tauarsela, coprirsene, usarla on stage, bonghe bonghette e quant’altro..
dediti a non avere troppo la puzza sotto il naso, nello star system ma a lato, lì in quella linea trasversale che alcuni beccano, alcuni evitano, altri cercano..

I Cypress quella strana linea di mezzo la cercano, si buttano a tutto tondo in quello che fanno e disdegnano poco, collaborazioni importanti (Sonic Youth, Pearl Jam, Dre..) ma anche ammennicoli minori. Io la chiamo attitudine e voglia. Insomma, i cypress ci stanno dentro, poco rap-star, molto star.
E sfornano questo che sembra quasi il ‘definitivo’ cypress. Abbandonano le sperimentazioni di Skull&Bones e la delusione 50% di Stoned Riders, un po’ come se tutto si mixasse da quello da cui credo fossero partiti..
Rap, Ska, Ragga, Metal, CrossOver, le scatole ficcatele dove cazzo volete, questi suonano, e pompano e spaccano.

[ ]
Till Death Do Us Part

C’è di tutto, in quanto a stili musicali, c’è una potente voglia di ‘morale’, di resistere al ‘no-future’, parodia di loro stessi. Critici come sempre, strillare rappando può sembrare stupido e facile; io non credo. Anche questa, per me, è questione di attitudine. Money parlandone con i money in tasca e non toccatemi la mia One Last Cigarettes (ok..ok! I give you the lighter!)


[ ]
What’s your number?
Un po’ come nel baccaglio-single What’s your Number (quasi banale ripeterlo, il riff è di Guns of Brixtol dei Clash) con occhidighiacciorancidi Tim Armstrong a strimpellare le corde..

She said
“Oh My God! You must be a famous rapper”.
“I do alright, but I’m never satisfied. I’m told ‘when you still love what you do it never gets old'”.

Parodia di loro stessi, del gangsta rapper baccaglione, Neptunes in testa, che se Pharrell Williams è il nuovo Prince, io sono Mike Patton.
C’è di tutto, anche la tendenza ragga, (Damian Marley – Ganja Bus), una classica roots-spanish rap con Tego Calderon, l’oscura metrica di Sean Dog in sottofondo e il gran lavoro di Dj Muggs che in un paio di tracce rivela come sempre di essere un mostro.

troppe parole, take it.
non ci sono cazzi. è la collina dei cipressi.


cypresshill.com
“My game’s so strong/I can’t go wrong” (“Till Death Comes”)

Since the group’s formation in 1988, the pioneering rap-rock quartet Cypress Hill — founders B-Real (Louis Freese), DJ Muggs (Lawrence Muggerud) and Sen Dog (Senen Reyes), along with newest member Eric Bobo — have come a long way from the streets of South Central L.A. Over the course of its 15-year history, Cypress Hill has sold more than 15 million albums worldwide; garnered 15 multi-platinum, platinum and gold certifications from the RIAA; headlined Lollapalooza, Woodstock and the group’s own Smokin’ Grooves tour; and appeared on “Saturday Night Live,” among other shows, all while breaking down the barriers between hip-hop, alternative, metal, rock, reggae, ska and Latin music.

Cypress Hill’s impressive career is both summarized and advanced on Till Death Do Us Part, the group’s long-awaited seventh studio album on Columbia Records (and tenth release overall). Till Death Do Us Part, which, like its name, offers an intimation of dark mortality with moral tales propelled by the band’s patented slamming hip-hop beats, Sen Dog’s booming signature voice on choruses, and the group’s patented wide-screen narrative raps.
Ossstia puta, esclamavano un’altra parte dei pards a kilometri più in giù, in riva al mare, tra le curve di Gaudì.
Ostia puta potevamo finalmente dire, e che dire?, ce l’avevamo fatta.
pa.parappappara.papapa.Paris – treunounodueduezerozerotre, zerounozerounoduezerozeroquattro.

Quindi:
chk, ngr, orso, F’sTP1.6IE, dopo tutto quel che è stato, finally alla conquista di Parigi. Fa molto Napoleone. Fa molto Annibale. O forse molto più Asterix&Obelix.
(tralaltro l’orso ha cacato il cazzo per circa 2gg chiedendo di portarlo al parco di Asterix&Obelix, ma non trovando risposta dopo un po’ s’è sedato)

Quindi, il nostro plannin per il trentuno noche era quello prima descritto.
La metro c’è, funzia, fa molto scena, fa molto film, fa molto inflazionato, quindi la si prende, no?
Però prima collassiamo in frigo, pardon, tenda, che.
Emmmenomale che faceva freddo, emmenomale che doveva essere breve e circonciso, emmenomale!
I tre idiot-pards, all’alba delle 19.10 schiodano il culo (congelato) dalla loro tenda, che era un gran belvedere.
Insomma, immaginatevela (visto che le foto per ora saltano a piè pari il mio scanner) solitaria, gagliarda&spavalda&spacchiusa, la mia bellissima Perrino Snail da 4, ViolaArancionConCotoneAzzurro. Totale. (forse è estiva?)
Assettatissimi, con giornalazzo sotto il telo – eheh che ci fotti così?- il saccoapelo mica lo srotoliamo, che poi si ghiaccia e basta… (*)
Quindi assettatissimi versione cipolla come il bravo turista che non deve chiedere, mai, dovrebbe sempre esser pronto si parte, con il ngr che offre ai posteri una bellissima monotuta da fare invidia a pantani&messner messi assieme, il chk che smolla la moda blackblock perenne per un coloratizzimo maglione norvegiiiiese, l’orso che riesce a essere piemontese anche a parigi.

Saggio detto: Cazzo in culo non fa figli, ma fa male se lo pigli (o brodo per conigli -secondo le direttive papali).
E al grido di: Ho visto un prete con le scarpe di gomma.. [da cantarsi anche in international version per farsi capire oltr’alpe: I’ve seen a priest with rubber shoes..] il trio mal’assortito s’accinge alla sua prima vittima: La Defance.
Ora, non so se ci siate mai stati. fatto sta che è un qualcosa di veramente surreale. ubicato nella zona nordest di Parigi, è un quartiere economico-sborone, in stile moderno-futurista, insomma, grattacieli a specchio, brutte copie delle twin tower, roba che Wright s’accaponerebbe, piazzaloni enormi con installazioni dal più vago significato. Svetta, come ben si sa, un’enorme arco, costruito in perfetta linea d’aria-visiva, su una altura, con l’arco di trionfo. Un enorme e trionfale arco modernista, ricoperto da tonnellate di marmo di carrara (è vero) che chiappa na corrente della madonna se ci stai sotto. Con la bocca aperta e gli occhi intorpiditi ci aggiriamo per questi piazzaloni, tra bolle di vetro, palazzi svavillanti, oblò e cubi. Alquanto straniti, tentiamo di prender a sgamo uno dei due ascensori (alle 19.45 del 31 dicembre) che vanno su&giusu&giusu&giu per il tetto dell’arco, ci blaterano qualcosa pieno di erremoscie e jesuis jesuis. vabbò.

il ngr si rimembrava d’esser passato da poco più d’un anno in questo loco (ai bei tempi,eh? quando la figa volava bassa e il cazzo alle stelle -nda chacka stai cadendo sempre più in basso. diggin’ the grave) e sciabattando arriviamo a quello che per noi è l’Auchan numero zero, theMasterAuchan, l’unico l’inimitabbile. chissà se poi è il capostipite, ma nelle ns menti da quindicenni in calore si.
e con uno stupore che viaggia tra il down e l’ebete, lo stordito e il rincoglionito, con estremi ooooooh, miiiiiiiiii, uuuuuuuh, scopriamo che è chiuso.
acciderbolicchia! chiudono il 31 dicembre alle 20.00?! SPQF, sonopazziquestifrancesi.

Scatta quindi il piano di riserva:
dirottttttati in diretttttissima verso Belleville&Pigalle, alla ricerca d’un ameno loco over cenar e acchiappar da bere, che quella è la prima delle preoccupazioni.

Siamo già con un piede sulle scale della metro quando ci imbambola una roba che ha del terribile.
Un video.
uh, e per così poco..
un mix tra blade runner – 2013 dopo la caduta di new york – chiamami jena – rollerbal – cristofer lambert – un porno d’essai..
Un mega documentario mandato in loop su la Defance, su quanto sono stati bravi a disintegrare palazzi e case di mattoni antichi, una bidonville, per far posto a grattacieli commerciali, quanti operai sono morti nello scavare una buca enorme (che più avanti vedremo), come abbiano riportato alla luce non so che..

alLluzinannnnnnnnte!

con un piede nella metro, il cervello in down, il naso gelato, schiodiamo il culo verso Belleville. Pennac c’attende. e non solo..
Ma che cazzo di abiutudine.
ma che cazzo di maniere e modi di fare sono?
inizi una roba e la molli lì, alla merce(des) degli sciacalli. Editoruncoli da strapazzo, vi giro come un calzino.
che poi magari ti inventi anche la scusa che non puoi mettere ma volevi le foto perchè siccome insomma..

Looking for relief
in your miserable life
You need some rock ‘n’ roll,
and you better get it right
Got to roll them bones,
do everything they say
If your cool,
then you’re the fool,
make it work, every day

//Shake your blood//Probot//st//

u maronna, siamo in primavera e ci parli di capodanno.
ma te sei scemo.

dissi:
chk, ngr, orso, F’sTP1.6IE, in statale Torino-Parigi, a Oulzio si spacca il regolatore, paritiamo alle 16 verso i Galli, freddo porcello maiale, si travella tutta las noche per accampados in quel di Chalon.

Quindie, da quel buco di culo infame ci schiodiamo in mattinata (tarda) con il naso verso l’Eiffel, sotto un bel sole filmico con la campagna a destra e sinistra e manca.
naturalmente dopo esserci ingolfati del burro dei pan chocolat, che poi sono i fagottini al cioccolato, solo che in francolandia son fatti di burro-pasta-burro-cioccolata-burro. buoni.
Veloci faine i tre pards gagliardissimi sfrecciano veloci verso la torre, convintissimi che la sera del primo dell’anno non potranno che gustare l’aria parigina sotto la torre, felici e contenti e anche un po’ confusi come dice Carmen. Che poi magari una Carmen la becchiamo anche in sto viaggio inflazionato in un anno inflazionato di vacanze inflazionate (nda.. la solita cazzo di abitudine mi porta a lapidarmi da solo per non aver mai fatto dell ItalianTerronianTour un serio racconto).
Comunque, sfrecciano talmente veloci i pards, che ciccano non più d’una rotonda, che porta a un’altra rotonda, che rotonda com’è, confonde; del resto si sa, sono rotonde, sono francesi, le hanno inventate loro (sennò le chiameremmo rotonde alla francese? midomandoedico..)
Sfrecciano talmente veloci i pards che all’alba delle 16.30 giungono a sentir l’odore di Pennac. Oh minchia qua, Oh minchia la si fa presto a dirlo, ma voi avete mai fatto il GrandeRaccordoParigino? il 31 dicembre? no perchè è un delirio. E menomale che eravamo cartinizzati, e che al camping c’eravamo pur’anche già stati.

Fantozziana memoria, usciamo -logicamente&CDA(ComeDaAspettative)- coinvolti in un flusso di auto incontrollabile dalla parte opposta della city. e ribadisco il concetto che parigi, è grossa. e c’è tanta gente.
ah! ma i pards mica li sfondi così! ma che te credi? Samba in the stereo, pump up the volume e shakera la maracas!
Attoniti e un po’ lesi, trasportati un po’ alla Va dove ti porta il culo vaghiamo per periferie, borgate, finendo finalmente in centro, dove il mio database ricorda le strade. Oddio, più che database, buonsenso da lupidimare. Ossia: ‘segui la Senna, tienitela a sinistra e quando svulta tira dritto..’
Già.
Ma Torino è quadrata boiafausboiamondo, qua si fa su e giù destra sinistra senza preavviso!
Mango a dirlo, invorticati in pieno sluccicante e sberluccicante centro, addobbatissimo a fiesta natala e capodannesca, strabordante di sboronìa&sfarzo -ecco il Louvre- in mezzo ad un turbinio indefinito di cristi & madonne -Notredame!- che di tanto in tanto si fanno madonne moderne, assai succinte e assai piacevoli allo sguardo (nda: leggi=fica) -Champs Elyseeeeee!- decidiamo quindi di cambiare cassetta come preventivated quando eri sbarbato ancora. NOFX!!!! forza-su-metti-oohscampseliseee! [e non mi vado a scordare il pezzo del millennio a casa?], vabbò nofx che siano nofx, The Idiots are Takin’ Over (mai più adatta) ci accompagna alla tenera ora delle 17.15 in quel di Bois de Boulogne. Finally.

Dopo un turbinio cittadino demente&delirante approdiamo dove già fummo, il più (e forse l’unico) acclamato campeggio di Parigi, inflazionatissssssssssimo, c’è pressochè mezza Torino.
‘naaaaaaaah, maddddddaaaaai.’
Ecchepalle!

Receptions&InfoBoy, visto che non guida, il chacka s’avventa a far lo splendido splendente col suo inglish (but in paris), quando si becca la receptionista di Lucca.
‘Oh che vi credete. l’è tutto esaurito!’
Sorrisetto (suo).
Ghigno 56 denti (mio) + ammiccamento sopracciglio destro (mio).
Sgranata d’occhio + sbadiglio (suo).
‘Hey baby, anche in tenda?’ la sorprendo macho come pochi furono.
‘Ma ce l’avete?’
‘Certo pupa..semo attrezzati’
‘Ma con sto freddo! vabbò..’
Allargo il sorriso e mi si intravede il cervelletto.

Si firma un po’ tutto, si sgancia la grana e spavaldi&spacchiusi (forse un po’ troppo) si monta la tenda con una temperatura che oscilla tra i calienti 2°C (di giorno, se non c’è vento) e i -6°C/-8°C (la noche, sempre senza vento). col vento (che c’è) sembra di essere in cella frigorifera a prendere a pugni i manzi gridando Adrianadiofaaaaaaaaaaaaaa!

Mentre un piccolo amico s’avvicina (ma non è l’orsetto recchione) i pards festeggiano l’ennesima cazzata con un secco SeiDiBirre, rendendosi piano piano conto di essere gli zimbelli del campeggio; sorrisetto alla mano passeggiano infatti i villeggianti vicino il nostro frigo a cielo aperto.

Plannin’ della noche:
-collasso (breve e circonciso)
-la Defance (supermarket+spesa per cena+spesa bombe a mano per la serata)
-*mancasse la cena @ la Defance ricerca di loco a basso prezzo tra Belleville e Pigalle
-grande la media noche, si giunge barzolli a stappar la buta sotto la Torre Eiffel (‘ma sai che delirio che ci sarà?!?’ – ‘di fisso!’ – ‘da paura!’)

[e menomale che la Lucchese receptionista c’avvertì che la metro era gratis dalle 17 alle 06 del mattino, e che non conveniva prendere la macchina causa etilometro selvaggio..]
[ ]

//Melt Banana / Big D & the Kids Table//
//split 7″//


Release date: ?
Format: 7″ vinile
Label: Fork In Hand Records

Tracklist:
//Melt Banana
01. Monkey Man
02. Operation 3rd Strike
//Big D & the Kids Table
03. Thieves
04. Apologies

4 pezzi 2 band, recita il comunicato.

[ ]
Melt Banana, direttamente dal Giappone [YaSuKo O. (vocal) AGATA (guitar) Rika mm' (bass) SUDOH Toshiaki (drums)] se non li conosceste.

[ ]
Big D & the kids table

Big D & the Kids Table, direttamente da Bostones [Chris Bush (Saxophone) Sean Rogan (Guitar) Dave McWane (Vocals)
J on (Drums) Steve Foote (Bass) Paul E. Cuttler (Trombone)
Dan Stoppelman (Trumpet)] se non li conosceste.

Thieves era dei Ministry, se non li conosceste, classici dei dell'industrial.
Monkey Man era dei Toots and the Maytals, se non li conosceste, classico dello ska.


Ora, sulla follia genialmente deviante dei Melt Banana, c’è troppo (o poco) da dire. E’ noto che il jappone assimili tutto e lo caghi fuori nelle forme più inconsuete e schifide, schietta plastica delle mutande delle lolite. quindi, aspettatevi una japponesina che canta a scatti, voce stridula da film porno hentai, la cassa più triggerata del mondo, elettronica da far invidia all’industrial e alle motoseghe di zio Aphex, chitarra a sciabolate. bene.
Operation 3rd Strike è la migliore (nonchè eletta sigla del momento schedina in a 120 tra i 90 sui 105.250 di Radio 2000 Blackout-spazio pubblicitario)

[ ]
[ ]
[ ]


Per i Big D, è stato il batterista ad insegnarmi un paio d’anni fa che gli americani usano una quantità sporpositata di termini per indicare la cannabis. il trombonista ha i tatuaggi più fichi del mondo dopo il cantante dei Milemarker. vabbò.
detto questo, avete mai pensato di far suonare ska-core agli Slayer? Occhei, chitarrone hc-skate-fun-core, poco melodico, basso monolitico, trattore di cassa e batteria, fiati ska. delle furie. dal vivo ancora di più (le foto testimoniano..)


[ ]
[ ]
[ ]

Insomma. se vi capita a tiro, interessantissima parentesi per entrambi.
forse non ho reso l’idea. non è che ci piglio il vizio a scrivere settimanalmente, ne che c’ho preso il vizio ad avere l’esclusiva del blog.

il punto e:

Resistenza l’assalto ai sensi causa dipendenza
La povertà è una sensazione.
E il casino è che in parte è vero, perchè quanti ne prenderei a calci in culo con 4 tv, 2 macchine, 4 cellulari, cazzi e lazzi, che però a finemese non c’arrivano.

Saturazione oltre i confini, respirare vivi
l’FBI o chi per essi, infogna un dossier in cui invia i presidenti iuessei a non sottovalutare le catastrofi ambientali, i problemi ecologici.
già.
come mezzo per prevenire lo scenario tra i prossimi 4 lustri (olocausto nucleare, guerre intercontinentali batteriologiche, carenza d’acqua, materie prime e secondarie, conseguente lotta per la sopravvivenza -avete presente Ken Shiro?) consigliano il controllo militare.
andiamo bene.

E ricercare, sì, un senso
i rapporti umani a rotoli. non che sia una novità, ma incomprensioni, incompatibilità volutamente rese inconciliabili.
finchè c’è la sedia calda sotto il culo tutto va bene.il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
soli, fondamentalmente lo siamo.

Dissolvenza, cado nel vuoto sono un’emergenza
La fine è vicina, acceleriamola con buonsenso almeno.
no, noi ci continuiamo a scassare la zzzzona, quella delle fabbriche che ora sono scheletri morti.
e che ci mettiamo? villaggio olimpico XX olympics winter games. poi però saranno case di pubblica utilità.
roma docet infatti.
ma la cosa migliore sono i turisti (pochi) che nella motorcity si fanno la foto affianco all’orologio sponsorz Swatch con il countadaun alla data d’inizio delle XX olympic…

Un tossicomane di impulsi, respiri convulsi, privi di riflessi
alla fine ce l’hanno fatta.
sveltiamo il servizio.
così ora se andate all’INPS, modello di istituto che più che dirgli Istituto non puoi, per ogni cazzo di fottutissima bastarda pratica che fai, protocollano il tutto in direttissima onlain. ma siore&siori vi stupiamo e stordiamo con effetti spesssiali, ci mettono anche l’adesivo trasparente con codice a barre (io un giorno ci metto quello della moretti) riferente la pratica.
a questo punto voglio il microcip nel polso.
già. ma chi mi spiega il costo medio di gestione/stampa/manutenzione di quel cazzo di ammennicolo che stampa a caldo, su carta adesiva, rotolo di dimensioni personalizzate.
utilità pari a nulla. fosse solo questo.. però..


Sovraccarico Sensoriale

Un’OrGia di
sSsUuUoOoNnNiIi
e
n i e n t e
da s:e;n:t;i:r;e

sovraccaricO sensorialE

Visioni,
parole,
troppe da
cAAapiRRre/ERrrIPAaaC


Resistenza all’assalto ai sensi, a nuova dipendenza
adesso nevica. -solo a torino che là sui monti non ne han vista
beh, rompe un po’ il cazzo, che poi fa freddo, si sporca, diventa ghiaccio. però è neve.
sono io il folle che vede una follia il prendere con camion della munnezza e accumulare la neve mentre i giuvini ancora ci palleggiano e accumularla in un deposito tranviario in attesa di scioglimento??

Un’overdose di impulsi privi di messaggi vivi
Linea Star 1 / Linea Star 2 -minibus elettrici, che fanno un giro delirante in pieno centro, capienza 30/40 persone, giro degli uffici pubblici e balle varie in piena ZTL, in pieno traffico.
in teoria agili e utilissimi.
in pratica una merda, 2 € a biglietto, perennemente vuoti. già, abbiamo la macchina, la Fiat c’ha ormai abituato. perchè perderla l’abitudine.
utilità Star 1 e socia: zero. grazie Chiamparino grazie.

Inesistenza di un senso
Pantani ormai c’è l’ha fatto a fette.
era una vittima (volente) e bla e bla e bla.
ma quello che mi allucina è un totale autoreferenzialismo neanche critico dei giornalisti, fine a se stesso senza fine.
Pantani->ciclismo italico down->giornali pompano->dopato->vince->ciclismo italico up->StatueViePiazze a Pantani->giornali:scandalo!doppping!->Pantani down->MerdaPantaniMerda!->Pantani:mo me faccio ‘no spino..->Snif!->giornali:quando c’era lui..->giornalisti:noi abbiamo fatto così.
e alla fine della fiera mi devo anche sucare il giornalista che mi fa la cronistoria psicologica dell’atteggiamento della stampa con questo stesso ragionamento. Discorso sul loro discorso.
bella lì.
Ma è colpa mia, tua e pure di quell’altro perchè l’ha detto el pibe.

Dissolvenza, vago nel vuoto, lascio la mia assenza
Ticket in biblioteca.
grandiosi, le sequele di lettere stampate più vendute sono i rotocalchi rosa e i quotidiani sportivi. così è sempre più da paura, anche per noi 4 sfigati che ancora andavamo a spulciare.

Viaggiamo senza punti fissi, nomadi percorsi, zingari dispersi
Essere merda meno merda, sguazzando in un mare di merda la puzza è difficile sopportarla e scrollarla.
Muovitimuovitimuoviti come una trottola per non concludere nulla. Schggia fuori dai denti, è la mano senza dita.
In un momento di bile nera, ho disegnato un sole che suda.
(Laghetto)
che poi è quasi bella quanto le gocce di sudore riflettono il mio sole artificiale (Crunch) sarà per l’accoppiata sudore/sole. e chi l’ha detto che il sole piace solo ai raggaettoni.


In un deserto silenzio


//Narcolexia//Sovraccarico Sensoriale//Sovraccarico Sensoriale//


ProduciConsumaCrepa
ProduciConsumaCrepa
SbattitiFottiCrepa
COTONATI I CAPELLI
RIEMPITI DI BORCHIE
ROMPIGLI LE PALLE
RASATI I CAPELLI

CREPA.crepa.

//CCCP//Morire
[ ]


//Black Star//
//Mos Def & Talik Kweli are Black Star//


Black Star / Mos Def & Talik Kweli are Black Star
released: 28.01.99
formato: cd
label: Rawkus

Il disco è oramai datato, ma ci sono inciampato sopra di recente, quindi eccolo qua.

Re-definition of hip hop titola una delle track.
e diversamente non potrebbe essere.
un mondo particolare, che come dice Chef Ragoo in Sangue & Oro – 20 anni di HH a Roma basa se stesso su una mancanza, su un vuoto, riempito e autogenerato, quello della cultura doppiaH. tradizione che si mischia al nulla, relegati in un ghetto nel quale a volte piace sguazzare.

ma quando in cattedra salgono due mostri sacri, due di quelli che col microfono in mano, non solo sanno che dire, ma lo dicono con un flow, una metrica di ipnotica sostanza, non si resta che a bocca aperta.
Mos Def / Talib Kweli. nomi improponibili, nomi impronunciabili che parlano in pieno stile hip hop, di se stessi, di hip hop, di autoincensamento. ma non solo, perchè c’è un fine, c’è una critica, c’è un modo di porsi, di bestemmiare parole a flusso continuo, in tempi (quasi) non sospetti -in mezzo a 2pac e Notorius all’epoca, in mezzo agli Eminem e Neptunes vari di quest’epoca- una voglia e un modo di incitare a muovere il culo, a non credere alla plastica, al c’hoisoldimall’awardschiseeneefotte, se agli awards ancora c’è chi ci crede.
chissà se poi è così vero. fatto sta, che non passano, non c’è heavy rotation, non c’è grosso sponsor, se non le solite marche e marchette, che in fondo stanno in quel o bianco o nero, in cui uno sceglie di identificarsi. o majior (4) o indy (infinite). non fake-indy, non V2, non Ammonia, non Venus…
poi il mezzo sta alle scelte e i modi personali, come utilizzarlo. e Kweli&Def sono veramente blackstar, fondendo stili nuovi, disco che appare più attuale che mai, che spala merda su mille 50 cent e Obie Trice che si voglia.
e non me ne voglia Mr. Marshall se il suo era un cazzo di patto con la sua D12 cricca. meno bonza, meno crack. pochi cazzi.
this is hip hop.


Come vermi si attacano su vertri ormai rotti dalle loro stesse stronzate…

Autogestione, autorganizzazione, autoproduzione della propria testa, del proprio cuore, delle proprie gambe.

Ridi, irriverente a chi si proclama re e ai suoi giullari…

non hanno paura di vestiti, canzoni, parole… molto alternative… tutto ciò lo vendono i loro mercanti… hanno paura di chi gli volta le spalle, hanno paura dei progetti!!!

//Seminole//

E’ andata.
out now/siamo fuori:
#MAST012
Arsenico
Forti di incomprensioni instabili
#MAST013
NoInfo
Nothing ‘till now

.finalmente.
.punto.

serata decisa, dito al cielo, scleri permettendo, tutto è filato, in un pienone devastante, più di un migliaio d’euri d’ingressi, bar svuotato.
il menù all’ingresso prevedeva

[se l’ami davvero / ce l’hai portata]
_my fuckin’ valentine_
Laghetto + NoInfo + Arsenico
ingresso: 3 €
ingresso + 1cd: 7 €
ingresso + 2cd: 10 €


(quasi)mai successo.
quasi 50 cd per gruppo venduti sulla fiducia all’ingresso, una dozzina post-concerto. finalmente qualcuno che si agita e fa un po’ di casino sotto al palco.
ah, la cassa all’ingresso l’abbiamo tolta al primo pezzo del 2° gruppo.

Laghetto
[ ]

incredibilmente grandiosi. peccato per il pubblico sabaudo, ancora moscio, specchio della città.
grandiosi.
altro che ninjia core, altro che refused. semplicemente intelligenti, piuttosto timidi ma grandiosi.
rimangono quantomeno sorpresi quando gli dico che ci sarà un mio amico che ha vinto la manina con le corna che metteva in palio movimenta. ne han spedite 2 in tutt’itaglia. coincidenze.
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]

NoInfo
[ ]

tamarro core da paura. amici oramai.
grandi, scatenati e furiosi. quelli spalmati sui muri by fantastici 4.
loro 5 furie sul palco; e la rabbia esplode.
grandi grandi grandi.
[ ]
[ ]
[ ]
[ ]


Arsenico

è strano vedere i tuoi fratelli della malefica nidiata, cambiati, dopo un po’ di stallo/stacco/scazzo. è strano, non cambia nulla. ma è strano. contraddizione, forse, poco importa.
gran concerto, una volta tanto meritato tributo di 10 anni di sbattoni. gran concerto, senza parole aggiunte, senza troppi additivi.
[ ]
[ ]
[ ]


.grazie.
Mastello Recortz + Escapefromtoday + El Paso
.grazie a.
Laghetto + NoInfo + Arsenico

.tutte le foto.
sono di Lafra, un grande.
Alld’ ways nonchè il suo progettone Scatti Vorticosi .grazie.