[ 1° passo _It’s been a hard-day’s night] * I.T.T. 2003 *

sparati.
chk, nn, ngr, R5.
pare lontano, pare scelta andata e tempo passato.
che ritorna, se solo lo vuoi, indelebile, con l’odore dell’etere.

sembra difficile riportare alla vita ciò che sembra attualmente sopito, quantomeno intorpidito.
leggi e rileggi, per prender spunto, aggancio, punto di sutura su quel che hai vissuto.

e non è poi così impensato, impensabile ed irraggiungibile, questo traguardo della mente, se ciò di cui si parla, è vero, reale, emozionale -ma nulla di emo, che quello lo fanno i Fugazi e basta e avanza.

I call you shit / please call you on mine
(Propagandhi)


dicevo.
l’inizio, alla fine.
si, una data come un’altra, apatica città merda, opprime e costringe; non la reggi più.
così il tutto s’anticipa -e non nego, m’incasina, che la vita non riesco mai a mantenermela piatta e vivibile.
partiamo prima, armi decise, colpo in canna, full metal jacket.

passa da Ibrahim, tutta la paccottaglia accessoria inutile l’hai presa, inclusa l’inutile camicia nera a 6 euro con la scusa ‘mi-distraggo-all’ipercoop-un-martedì-29-luglio-mattina’ (per un black block che non deve chiedere, mai), la spesa la fai, carichi e scarichi il carrello di mille scatolette molto global, che i no global ce lo smaruggiano, questo quello e pure quell’altro.


dicevo.
chk, nn, ngr + R5.
sparati come non mai. una giornata sparata, a mille cose, a mille scleri, a mille odi a chi neanche si osa farsi vedere e poi ti dice ‘pensavo non te la prendessi’. fuck. ma anche no…
sparati, dopo la giornata sparata, diretti nel loro trip.
un trip molto personale per ognuno, motivi, ragioni e spinte perlomeno. lo percepisci, sarà la forza ormonale, ma quelle ci sono e se attacchi l’antenna satellitare le distingui una per una, come se l’empatia cresca. come se ci si conosca. come se ci si conosce. come se.
sparatissimi.
viaggio in notturna. autoradio appalla, cassettone sopra al bagagliume, si parte sparati, talmente sparati che si fanni i turni per prendere il caffè e non si molla la macchina.
deh! mica bifolchi, noi.

sparatissimi, ore 21.00, giorno 29, settimo mese, molli lo scoglio, con annessa cozza e mucillaggine.


tiratissimi, via verso i saliscendi liguri, passando per la puzza e gli oblò ch eintravedi dall’autostrada di genova, e il viaggio si fa presagio e ricordo di ciò che hai fatto ed è già visto, ma presagio diventa.
sparato, verso la toscana burina e maiala come la laziale che intravvedi sul GRA. che sigla del cazzo.
dritti e sparati, tieni conti, scrivi, vaghi.
in fondo è notte.

un sussulto, lucina blu di stocazzo.
già senti gridare ‘auè jamme bell..’ che un sussulti, lampeggianti da sorpassare.
via, sparato.
faro laterale. (FARO LATERALE?)
schini, lento, spavaldo, sicuro, tremolante.
sparato.
controllo velocità in corsa, via sparato.
che tanto R5 più di tanto non può.
e se ci ficcassero, mai pensarlo!, il naso sarebbe poco ortodosso.

e allora via, che non è nulla, solo un sussulto.

via napoli, via tutto.
solleone calabro bastardo. sole che pare distruggere, ore 10.00, occhi gonfi, ultima pisciata.
da qui ci sa quando capitano gli autogrill vince un premio.
sparati, anche sulla Salerno-ReggioAbbraCalabria.
e pare che tutto vada.
lento, liscio, sparato. a corsia unica, a doppia, a corsia alternata, a corsia unica, a corsia unica, a corsia unica.
cristo si è fermato a eboli. e anche i caterpillar. ma che bella comitiva.
vabbè, in fondo, sei sparato, che te frega, tu, loro, noi, il trip.

sale questa calabria, eh?
sale sempre più.

già c’è l’aspromonte.
(ma è poi proprio quello?)

‘minchia 3 pieni!’
ciuccia neh?
‘ma la spia?’
‘boh.. scende..’
chi la calabria?
chi la betoniera che hai davanti sulla lingua d’autostrada da più di tre quarti d’ora?
chi la spia?
chi?
sparatissimi.
o forse no.



dancing on hot tiles
dancing on tender-hooks
dancing down church aisles
dancing on holy books
dancing on hallowed ground
dancing nyjinsky style
dancing with the lost and found
dancing on rock’n’roll graves
dancing on burning coals
dancing on ‘jesus saves’
dancing with old scratch soul
dancing on flick knives
dancing a stiletto groove
dancing our nine lives away
dancing in the louvre
dancing in catacombs
dancing in tuxedo drag
dancing in dark rooms
dancing on all your flags
dancing in the vatican
dancing on the papal gown
dancing on the taxman
dancing on the crown
we’re dancing to the dark side of this tune
we’re dancing to the dark side of this tune
//Dancing//Bauahus//Mask//

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