Cinemarciume IV° – 2°/3° round

Mi fotografo da solo mentre ficco testate contro il muro del pianto mio personale, non mi faccio saltare in aria, ma chiedo il mea culpa.
Attonito dagli eventi, dal mondo che gira e dall’autista che mi salta la fermata, dalle code all’inps, mi braso quasi tutto fino al filtro, al gusto di wedra, e giungo ad una settimana di distanza a raccoglier i cocci e a terminare il racconto. Sghembo più che mai, storto dal-lo-ier-i-ser-a.

Suona la campana, ready to fight, guardi la signorina che scende dal quadrato col cartellone, diretto al volto, ferita vistosa sul sopracciglio, sangue a fiotti, i nostri lavorano ai fianchi, diretti sul volto, poi ai fianchi.
Primo knock down, si rialza, chiuso all’angolo, aggancia per cercare ossigeno, agili sui piedi i nostri quando suona la seconda campana del round.
ripresa, ding!, è un attimo, 2 jam, lavora ai fianchi ancora, montante, knock down secco.
Mastello win.

Ed Ed Rush + Optical non è poi così degno d’accompagnarmi in scrittura, perchè quant’evvero quello, il chacka e la mastello, ready to fight again si presenta sul lido, belli in crema da sole, occhiale di circostanza, nel saturdey evening con la fever che sale, la voglia alle stelle.
Stasera, serata punk d’eccezione, di quelle che furono e che saranno, che la voglia è alle stelle e non molla.
Punk, da tutto, pulisci, lava, riordina, rulla..
Palleggi da un loco ad un altro, girando per lidi che conosci, dopo aver risistemato il tutto, una mano nel carico scarico, una mano in cucina, lavi piatti all’infinito, manco nell’esercito, che muoiano tutti (quelli dell’esercito).
Ma il tutto c’è, c’è qui, c’è la voglia.
Presti e svelti come non mai, il check è completato, le videoproiezioni, tranne qualche scazzo tecnico di whs troppo usurate sono pronte a deturpare animi non più sani; sembra quasi un posto normale, che inizi a mangiare alle 20.50. Mai successo. Mastello’s Power.
Inizia la noche, inizia il film, strapieno e stracarico, La casa nel Tempo, che qui nulla è casuale, nemmanco i titoli dei film, che son XVI anni che.
Briefing per il concerto perfetto, sala piena che si svuota, svuotiamo le sedie ai bordi, giro il proiettore contro il palco, raddrizzi il raddrizzabile e inizi a concludere di storpiarti.
Palleggi dal bar al calcetto, alla distro al bar. in attesa che il punk abbia inizio sul palco. Poi al bar ci passi dietro e passi il tempo a lavarti il braccio destro, che le becks e le oransode sono in pressione stasera.
Il rhum termina in breve, solo vodka e gin, non so quante volte l’abbiam detto.
Un cicchetto qua, uno la, il concerto non lo vedi, ma dicono fosse una figata.

Domenica in sordina e rincoglionitino, dopo la radio, giungi a pulire lavare spazzare. E così come era iniziata la domenica, in sordina appunto, finisce in un delirio nuovamnete di birra, annaffiata a fiumi che sgorga dal bar, per quei 10 derelitti che dovrebbero portarti a casa e che tergiversano sul calcetto sino alle ore beate.
La gente? nella media, non troppa, non poca, ma si sà, è domenica, la misantropia cresce a chi non ce l’ha dentro di suo.

Grazie a chi c’era, Spider, Gomez, i Mastelli Twins, Fabio EFT, NoInfo cricca e i miei soci con la macchina…yo.
Grazie anche alle teste di cazzo che pensano che il paso sia un posto come un altro, ai cazzoni che ci vanno per fottere credendo di essere una spanna avanti e a chi pensa che se beve e fa cazzate tutto è giustificato. fuck you, sapete chi siete.
(la rava e la fava non ve la racconto, che non è piacevole…)

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