pa.parappappara.papapa.Paris. _e scende giù dal ciel *iofanale, butta che ti ributta_

dov’eravamo rimasti?
ah, si al punto in cui eravamo i rimasti.
rimasti, non c’è altro da dire.

Spocchiosi e pulciosi, i pards scivolavano pe’ le valli, posti d’incanto se vi gustano le alture.
Freschi d’estate, ghiacciati d’inverno, ma sempre bei posti.
presi d’assalto dai Merenderos, dai Tamarreros e da tutta una sequela di fauna urbana, prodotto oscuro ma ben calibrato della motorcity, che rumoreggia alle spalle.

già, ma non fare il turista/per/caso, al massimo il turista/manco/per/caso che sei sulla rotta più inflazionata, che ti poni in modo inflazionato, che dici cose inflazionato, e il drammatico sta che a volte sgorgano che manco le pensi.. (oh main kampf.)

dicevamo, le valli, le vacche, la pina, il gino, il mario, e la neve.
cribio se ne tirava giù. le catene son pacco, che ce vuoi far, se sei to.to.tongolo.
dopo aver sfidato con inconscenza diabbolica, una nevicata di quelle che la mandava appunto, planiamo dal meccanico, gli molliamo i neuroni, facciamo 30 metri e montiamo le catene tongolo-model-style.
facciamo altrettanti metri per immetterci nella pulittiiiiiiiissima autostrada delle valli, mal voluta e mal fidata, tanto quanto st’osannatamente odiata TAV, che però poi tutti i valligiani prendono, usano e sfruttano, mollando i 15 neuri d’andata e altrettanti al ritorno, per i 130 km delle torino-bardonecchia.

vebbè catene inutili dunque.
autostrada pulita, bene bene bene.

ma la storia è ciclica
si sa la storie è isterica (Assalti Frontali)
e la dove il canovaccio mal abbozzato del Terronia Tour estivo 2003 s’era stoppato, qua si ripete.
spia della batteria.
cazz’è?
nooo, ma è che fa freddo, poi si ripiglia.
seeee.
noooo.
no.
porc.

pronto Aciiiiiiiiiiii?

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