pa.parappappara.papapa.Paris. _e in fin riuscimmo a riveder le stelle_

Ma che cazzo di abiutudine.
ma che cazzo di maniere e modi di fare sono?
inizi una roba e la molli lì, alla merce(des) degli sciacalli. Editoruncoli da strapazzo, vi giro come un calzino.
che poi magari ti inventi anche la scusa che non puoi mettere ma volevi le foto perchè siccome insomma..

Looking for relief
in your miserable life
You need some rock ‘n’ roll,
and you better get it right
Got to roll them bones,
do everything they say
If your cool,
then you’re the fool,
make it work, every day

//Shake your blood//Probot//st//

u maronna, siamo in primavera e ci parli di capodanno.
ma te sei scemo.

dissi:
chk, ngr, orso, F’sTP1.6IE, in statale Torino-Parigi, a Oulzio si spacca il regolatore, paritiamo alle 16 verso i Galli, freddo porcello maiale, si travella tutta las noche per accampados in quel di Chalon.

Quindie, da quel buco di culo infame ci schiodiamo in mattinata (tarda) con il naso verso l’Eiffel, sotto un bel sole filmico con la campagna a destra e sinistra e manca.
naturalmente dopo esserci ingolfati del burro dei pan chocolat, che poi sono i fagottini al cioccolato, solo che in francolandia son fatti di burro-pasta-burro-cioccolata-burro. buoni.
Veloci faine i tre pards gagliardissimi sfrecciano veloci verso la torre, convintissimi che la sera del primo dell’anno non potranno che gustare l’aria parigina sotto la torre, felici e contenti e anche un po’ confusi come dice Carmen. Che poi magari una Carmen la becchiamo anche in sto viaggio inflazionato in un anno inflazionato di vacanze inflazionate (nda.. la solita cazzo di abitudine mi porta a lapidarmi da solo per non aver mai fatto dell ItalianTerronianTour un serio racconto).
Comunque, sfrecciano talmente veloci i pards, che ciccano non più d’una rotonda, che porta a un’altra rotonda, che rotonda com’è, confonde; del resto si sa, sono rotonde, sono francesi, le hanno inventate loro (sennò le chiameremmo rotonde alla francese? midomandoedico..)
Sfrecciano talmente veloci i pards che all’alba delle 16.30 giungono a sentir l’odore di Pennac. Oh minchia qua, Oh minchia la si fa presto a dirlo, ma voi avete mai fatto il GrandeRaccordoParigino? il 31 dicembre? no perchè è un delirio. E menomale che eravamo cartinizzati, e che al camping c’eravamo pur’anche già stati.

Fantozziana memoria, usciamo -logicamente&CDA(ComeDaAspettative)- coinvolti in un flusso di auto incontrollabile dalla parte opposta della city. e ribadisco il concetto che parigi, è grossa. e c’è tanta gente.
ah! ma i pards mica li sfondi così! ma che te credi? Samba in the stereo, pump up the volume e shakera la maracas!
Attoniti e un po’ lesi, trasportati un po’ alla Va dove ti porta il culo vaghiamo per periferie, borgate, finendo finalmente in centro, dove il mio database ricorda le strade. Oddio, più che database, buonsenso da lupidimare. Ossia: ‘segui la Senna, tienitela a sinistra e quando svulta tira dritto..’
Già.
Ma Torino è quadrata boiafausboiamondo, qua si fa su e giù destra sinistra senza preavviso!
Mango a dirlo, invorticati in pieno sluccicante e sberluccicante centro, addobbatissimo a fiesta natala e capodannesca, strabordante di sboronìa&sfarzo -ecco il Louvre- in mezzo ad un turbinio indefinito di cristi & madonne -Notredame!- che di tanto in tanto si fanno madonne moderne, assai succinte e assai piacevoli allo sguardo (nda: leggi=fica) -Champs Elyseeeeee!- decidiamo quindi di cambiare cassetta come preventivated quando eri sbarbato ancora. NOFX!!!! forza-su-metti-oohscampseliseee! [e non mi vado a scordare il pezzo del millennio a casa?], vabbò nofx che siano nofx, The Idiots are Takin’ Over (mai più adatta) ci accompagna alla tenera ora delle 17.15 in quel di Bois de Boulogne. Finally.

Dopo un turbinio cittadino demente&delirante approdiamo dove già fummo, il più (e forse l’unico) acclamato campeggio di Parigi, inflazionatissssssssssimo, c’è pressochè mezza Torino.
‘naaaaaaaah, maddddddaaaaai.’
Ecchepalle!

Receptions&InfoBoy, visto che non guida, il chacka s’avventa a far lo splendido splendente col suo inglish (but in paris), quando si becca la receptionista di Lucca.
‘Oh che vi credete. l’è tutto esaurito!’
Sorrisetto (suo).
Ghigno 56 denti (mio) + ammiccamento sopracciglio destro (mio).
Sgranata d’occhio + sbadiglio (suo).
‘Hey baby, anche in tenda?’ la sorprendo macho come pochi furono.
‘Ma ce l’avete?’
‘Certo pupa..semo attrezzati’
‘Ma con sto freddo! vabbò..’
Allargo il sorriso e mi si intravede il cervelletto.

Si firma un po’ tutto, si sgancia la grana e spavaldi&spacchiusi (forse un po’ troppo) si monta la tenda con una temperatura che oscilla tra i calienti 2°C (di giorno, se non c’è vento) e i -6°C/-8°C (la noche, sempre senza vento). col vento (che c’è) sembra di essere in cella frigorifera a prendere a pugni i manzi gridando Adrianadiofaaaaaaaaaaaaaa!

Mentre un piccolo amico s’avvicina (ma non è l’orsetto recchione) i pards festeggiano l’ennesima cazzata con un secco SeiDiBirre, rendendosi piano piano conto di essere gli zimbelli del campeggio; sorrisetto alla mano passeggiano infatti i villeggianti vicino il nostro frigo a cielo aperto.

Plannin’ della noche:
-collasso (breve e circonciso)
-la Defance (supermarket+spesa per cena+spesa bombe a mano per la serata)
-*mancasse la cena @ la Defance ricerca di loco a basso prezzo tra Belleville e Pigalle
-grande la media noche, si giunge barzolli a stappar la buta sotto la Torre Eiffel (‘ma sai che delirio che ci sarà?!?’ – ‘di fisso!’ – ‘da paura!’)

[e menomale che la Lucchese receptionista c’avvertì che la metro era gratis dalle 17 alle 06 del mattino, e che non conveniva prendere la macchina causa etilometro selvaggio..]

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