BACKUP-://@root#: Ghettogrooves.com


Per mia ovvia concessione, per concessione implicita del big boy Le Selecta, che continuo a ringraziare per la volonta' di avermi come contributorz.
Cut'nPaste, da uno degli altri posti dove il chacka online esiste. Per non fare doppioni e non lasciarvi soli…
www.ghettogrooves.com




[ ]
It's all good – Boogie photography

Still life black&white, spaccati di vita urbana, catalogo antropologico delle razze metropolitane al fondo del ghetto.
Pubblicazione di lusso per gli amanti della fotografia.
Con il pelo sullo stomaco…



Dalla Croazia agli States, passando per Cuba, Napoli, NYC e Londra, Sarajevo, Bahia e Belgrado.
Hascdic, hiddish e crack addicted, giocatori di basket e gang delle low incoming houses di Brooklyn, skin-head nazisti* e manifestazioni anti-milosevich, malati di mente, sbandati, barboni e accattoni.
(* quelli veri, figli della destra e del regime -comunista- dell’area balcanica.
A testa bassa e a pelo duro, il nostro Boogie, tutt’altro che filo destroide, s’inficca nella fogna e la incastra sulla pellicola. Poco prima, il preludio è un intero set dedicato a primi piani e spaccati di vita di zingari e gitani, gypies..)

Gente di strada, Scarto e Prodotto della società urbana, questo il soggetto delle istantanee di Boogie.
Tutto in un rigorosissimo e rigidissimo bianco e nero, crudo e cattivo, senza sfumature di sorta o vie di uscita praticabili. Scatti che drasticamente incastrano lo sguardo e difficilmente lo liberano, catturato alla caccia del dettaglio, quello che nella vita di tutti giorni appare così superfluo… strana cosa… scatti che appaiono tanto piazzati in un “presente storico” mai così’ surgelato, freezed all’inverosimile.

[ ]
its all good?

Ogni ciclo di immagini del blog di Boogie (Artcoup.com praticamente un book fotografico perenne, aggiornato quasi giornalmente) è l’inizio di un nuovo match tra stomaco e cervello senza fine.
Immagini assolutamente dure di gente che mendica, che si spara in vena, che fuma crack con gli occhi capovolti, ragazzine tatuate e prostitute quindicenni, neri con g-lock alla mano e fucili mezze canne nello zaino. Gang di mendicanti e gang di pregatori, gruppi di skinhead con la celtica sul petto e passanti disincantati da una vita relegata nel ghetto.
Potenti, dure e crude sono le storie raccontate dalle immagini di Boogie. Storie direttamente dall’underground, il sottoterra-bassofondo di un qualcosa che è già ai margini, se non direttamente oltre il confine, oltre la linea del bordo, oltre la demarcazione.
Roba che puzza di sangue e droga, metadone e crack. Di sporco.
Quantomai morto, quantomai vitale, bianco & nero, senza mezze misure.

Questo è, molto in breve, Boogie.
Trovate i suoi scatti su una quantità pressochè infinita di magazine, stampati ed online, da Rolling Stone a Ojodepez. Lavori anche per Nike e Shellac.
Powerhouse Book è la casa editrice che da circa un paio d’anni (2005/2006) stampa book fotografici d’ogni sorta, dal diario visivo sull’Afghanistan a progetti strampalati la cui produzione viene targata Calvin Klain per firma autoriale Bryan Adams (!!).

Pubblicato da poco, rilasciato ad ottobre su internet in versione limitata/autografata

It’s All Good
Photography/Urban Anthropology/New York City
Hardcover, 12 x 7.75 inches, 136 pages, 109 duotone photographs
ISBN 1-57687-338-2
$35.00 / Cnd $46.95

[ ]
[ ]
[ ]
[ ]


Esattamente quel che c’è nella descrizione: Antropologia Urbana per Fotografie, Nyc
Altro da aggiungere?



It’s All Good
Photographs by Boogie / A Miss Rosen Edition

“A whole lot of initiations happen every day. You hear about them on the news, but you don’t know it was an initiation. You hear about somebody getting shot somewhere in New York, and nobody knows why that person got shot; nine times out of ten it was a gang initiation. I am a three-star general in the Bloods, so I know what’s going on. The majority of crime in New York City is ’cause of gangs; drugs, killings, stabbings, robberies, even the bullshit car theft, the fucking pettiest crimes and misdemeanors are all ’cause of gangs.”
—Kasino, from his testimonial in It’s All Good

A gritty, graphic, and gripping exposé of the underworld and its inhabitants, It’s All Good, the first monograph by Boogie, presents the predators and the prey in the drug game today. Shot in New York City’s most notorious neighborhoods—Bushwick, Bedford-Stuyvesant, and Queensbridge—Boogie gained intimate access into a world few dare to venture, a world closed to outsiders, a world of crackheads, junkies, and gangsters. From the cops patrolling the project roofs
to the addicts overdosing on the streets, It’s All Good chronicles ghetto life in stark, heart-stopping images and intense testimonials. Boogie brings us to a place few will leave and most will stay, a place where escape is one rock, one shot, one glock away.

Boogie was born in Serbia and immigrated to the United States in 1998. His work has appeared in Cube (Sartoria/Modena, 2003), as well as Italian Rolling Stone, Hamburger Eyes, SWINDLE, Vice, Mass Appeal, YRB, OjodePez, and MADE Magazine, among other publications. His clients
include Nike and Shellac. Boogie lives and works in Brooklyn, New York.

Leave a Reply