Benvenuti a Torino #7

your blood is sweet like wine
and until i run out of vine
i’ll keep my seat on the edge of your mind



Benvenuti a Torino, benvenuti nella terra del diofa.

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Evelina Christillin Vicepresidente Vicaria
_Toroc, comitato organizzatore olimpiadi invernali torino 2006

Siore & siori, giù il gettone, altro giro altra corsa!
Modalità ‘Appuntamento a Belleville’: ON.

Val di Susa.
Bloccata 3 volte a Susa, nel centro del paese, dagli spontanei capelloni-anarco-vecchietti-insurrezionalisti della Congrega contro il TAV, il pistolone infuocato, la torcia olimpica.

Apriva il corteo dei marpioni per il loro quarto d’ora di notorietà , Monsieur FacciaComeIlCulo Questore Sanna, quello che nella notte dei pestaggi a Venaus capitanava gli anfetaminici poliziotti a caricare, a spaccare tutto, dall’alto della ruspa che sradicava la barricata. Sputi calci ed insulti contro la sua macchina, in gran quantità, tralaltro. Ma questa è cosa che non si dice.

Toroc fa e poi disfa: la fiaccola olimpica zompa su un furgone, e via senza pedaggio lungo la rapida e comoda autostrada, via verso l’alta valle dove si può festeggiare in santa pace la Grande Pestilenza 2006.
Tedofori depodestati dalla Trono della Telecamera corrono come topi da laboratorio su tappeti rotanti dentro furgoni appositamente compositi con finte montagne e muschio del passato Natale.

Ferrentino, mai tanto osannato, mai tanto benamato dalla plebaglia quanto enfatizzato dagli imbratta carte e dai vari Linguetta dei telegiornali, fa outing o coming out, rivela l’ennesima farsa del governante: da no tav, a si olimpiadi.
tanto sò robbe separate, no?
forse no. Ma il re, è quasi del tutto nudo. O meglio, lo è già, ma il vetro è sporco. Tempo di pulirlo e vedrete..
sempre che vogliate vedere, perchè se di lato c’è la regina che mostra le zinne, tutti a spippettarvi.
Hey tu porco, levale le mani di dosso. (cit)

La diretta su blackout, gli scritti:

da La Repubblica
L’ennesimo boicottaggio annunciato induce gli organizzatori a cambiare programma. I tedofori che avrebbero dovuto attraversare la Valle di Susa deviati a Bardonecchia.

SUSA (Torino) – La fiamma olimpica si Ú arresa ai No Tav. Dopo 33 assalti in poco più di cinquanta giorni, gli organizzatori del viaggio della fiaccola hanno deciso che un nuovo boicottaggio non l’avrebbero più sopportato. E a Susa, a cinquanta chilometri da Torino e a cinque giorni dall’inaugurazione dei Giochi invernali, gli organizzatori hanno deciso di dirottare il viaggio della fiaccola per evitare di farla attraversare la zona calda della contestazione al treno superveloce. Il tedoforo ha tirato dritto e ha puntato verso Bardonecchia.

Fin dal primo pomeriggio, un migliaio di dimostranti si erano radunati a Bussoleno per impedire il viaggio regolare della fiaccola. Cordoni di persone, tra cui molti giovani dei Centri sociali torinesi, avevano realizzato una sorta di “filtro umano” che avrebbe di certo condizionato la corsa dei tedofori e dei mezzi di accompagnamento. Tra l’altro, nelle scorse settimane, il sindaco di Bussoleno aveva fatto un’ordinanza per vietare il passaggio dei mezzi della Coca Cola, sponsor ufficiale del viaggio della fiamma e obiettivo principale della protesta dei “disobbedianti”.

Neppure Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana Valle di Susa e leader della rivolta No Tav, Ú contento di quello che Ú succeso a Susa: “Sono davvero molto dispiaciuto: Ú un segnale negativo per il movimento. Mi spiace molto che i tedofori non abbiano potuto seguire il loro viaggio”.

Il responsabile della comunicazione del Comitato olimpico Giselle Davies tende però a sminuire l’episodio: “I blitz dei contestatori sono cose del tutto marginali. Ricordiamo invece che la fiaccola Ú stata accolta da sette milioni di italiani: questa Ú la cosa più importante”.




Comunicato Movimento No TAV
La fiaccola non passa dalla bassa Valle di Susa

Il percorso della fiaccola olimpica, contestato ovunque, ha subito l’ennesimo smacco nel passaggio nelle Valli olimpiche. La Valle alta e bassa aspettava con calore la fiaccola, centinaia di manifestanti no tav erano presenti per le strade di tutti i paesi ove dovevano avvenire i passaggi.
Un’assemblea popolare tenutasi a Bussoleno il 2 febbraio, aveva sancito la volontà di impedire il passaggio del carrozzone pubbliccitario, accogliendo la campagna di boicottaggio della Coca Cola.
A Susa è sfilata nel centro città, scortata da numerosi mezzi delle forze dell’ordine, fra le bandiere no tav e le contestazioni.
Il presidio di Bruzolo vedeva alcune centinaia di manifestanti iniziare a bloccare la statale e muoversi verso quella parallela.
Bussoleno dalle 15, nel piazzale della stazione, vedeva crescere la presenza dei valsusini arrivando in almeno un migliaio a bloccare la statale, pronti a passare sull’altra.
Il Toroc invece si ritira, la fiaccola non scende in bassa Val di Susa, viene caricata in macchina in autostrada tra Bussoleno e Susa e se ne torna a Bardonecchia con diverse ore di anticipo. La scusa per cui sarebbe tornata indietro è il tentativo di spegnimento avvenuto da un no tav utilizzando la sua bandiera.
-“Manterremo viva la mobilitazione nelle giornate olimpiche” ( punto 5 del documento presentato dai comitati dopo la liberazione di Venaus)

comitato di lotta popolare no tav
www.notav.info




Promemoria sul vice questore Sanna

Il Sanna e l’altro

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«Ci hanno caricato, venite tutti a Bussoleno». La notizia del violento blitz notturno di carabinieri e polizia al presidio No Tav di Venaus si è diffusa come un tam tam fin da subito fra gli abitanti della valle attraverso gli sms.
[…]
Erano le 3.30 di mattina quando diverse decine di agenti sono arrivati con delle camionette al cantiere, dove da una settimana i comitati degli abitanti della valle di Susa hanno costituito un presidio, attivo giorno e notte, per impedire l’inizio dei lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ne sono seguite delle «scaramucce» (secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine) tra manifestanti e agenti e «vi sono 4-5 feriti da entrambe le parti». Ma se la polizia parla di «scaramucce» i manifestanti raccontano di essere stati colti nel sonno e manganellati violentemente e senza motivo.
[…]
«In ospedale sono finite 12 persone – dicono dai Comitati di Lotta Popolare No Tav Valle di Susa – fra i più gravi un ragazzo che colpito al capo che ha perso conoscenza subito un giornalista di Torino cronaca e un fotografo di repubblica». E sono ancora i Comitati a diffondere i particolari dell’aggressione notturna: «La prima carica della ruspa è stata guidata dal vice questore Sanna, che, rivolto ad un ragazzo che stava sulla barricata, ha gridato “Uccidilo, uccidilo».
[…]
L’intenzione dei contestatori a Venaus, ribattezzati “No Tav”, è di impedire che l’area diventi il cantiere per la realizzazione di un cunicolo esplorativo, largo sei metri e lungo circa sette chilometri, che dovrà servire a testare la natura geologica dei terreni, in un’area in cui in futuro dovrà correre il tunnel di base della ferrovia. Secondo la polizia, i terreni sono stati sgomberati e saranno restituiti alla società incaricata dei lavori. A gettare benzina sul fuoco già dai giorni scorsi anche le dichiarazioni del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che alla Camera aveva parlato del rischio di infiltrazione di «gruppi eversivi» nelle proteste pacifiche, citando in particolare il caso della Val di Susa.
[…]

Torcia umana is tha way.

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