Ehy.Porco D.i.y.O #05 -my idaho

l’ho detto e lo ripeto.
manca la Gente.

c’è una preoccupante crisi di valori
//Crisi di Valori//Disciplinatha//Un Mondo Nuovo//

qualche riflessione, tra il serio e il ben poco faceto.

_disclaimer
Mi vedo costretto a spalare la merda da dentro, e qua non lo si fa per scelta, ma quasi per obbligo circostanziale, a tratti situazionista.

La crisi di Valori, chiamatela come cazzo volete, obbliga a parlarsi, a chiarirsi, a confrontarsi.

Credo che certi discorsi, se restano impliciti, sentimentali, epidermici e non verbali/scritti abbiano e mantengano un significato che con le parole, pochi cazzi, perdono. e lo perdono di bbrutto, tanto da apparire scialbi, quasi da frignare di poppante, sennò vecchi borbottii di chi di acqua sotto i ponti e sulle spalle ne ha già presa (non io). o di chi, se non ha preso tutta quell’acqua (io) di merda ne ha leccata che ne basta per la vita di una quintalata di froci amebe di merda che annegano nel brodo collettivo di questo sociale di merda in cui ci troviamo (io).

Mi vedo costretto a riprendere discorsi da altri fatti, frasi, a tirar fuori pezzi di discorsi, estrapolare, generalmente parole di chi acqua ne ha vista e presa. sarò vecchio dentro.
andate affanculo, non è questo il punto.
sono costretto per apatia mia, per inettitudine latente, pigrizia o svacco da giuovine. però lo faccio e ci aggiungo. e faccio, continuo a fare.

‘fanculo.


e allora partiamo così, e prossimamente le considerazioni.
Lettera (di Mario ‘Spesso’, El Paso) aperta a Pasica, mailing list di Elpaso, non vi sto a raccontare ora cos’è e cos’era. alle prossime puntate di questa fiction di merda, un back in the days non ve lo leva nessuno, un vademecum del diy, del punk, dell’attitudine, non ve lo leva nessuno.
giusto per capirci. o anche solo per poter dire ‘io ve l’avevo detto’, o per mandarvi sonoramente affanculo mentre vi prendo a sbrangate per poi finire ubriaco sotto un pulman o suicida cadendo giù da uno dei colli torinesi.


Come avrete notato, da questa mailing list non vi arriva più nulla da luglio 2004.
I più accorti avranno anche notato che anche il sito di El Paso è fermo a 6 mesi fa almeno.

Tutto ciò è semplicemente dovuto al fatto che il sottoscritto ha deciso di non occuparsene più vista la insostenibile situazione che si è venuta a creare qui dentro.

Di fatto ogni e qualsiasi attività si è fermata all’inizio di giugno e non è ripresa in autunno dato che si riteneva indispensabile ridiscutere radicalmente il senso di questo posto, fatto che è avvenuto ultimamente in riunioni aperte (4 per ora, ogni domenica, alle 21, che continuano) ad amici, collaboratori eccetera eccetera.
Se inizialmente il problema sembrava fosse esclusivamente costituito dalle attività e dagli atteggiamenti del sottoscritto (almeno stando a quello che lamentavano alcuni degli abitanti /ospiti), nelle riunioni, soprattutto grazie alla presenza di numerosi non-abitanti (…), sono emerse ben altre e più radicali problematiche legate alla presenza fissa o meno delle persone qui, alle motivazioni, ai progetti. Problematiche, ci tengo a dirlo, emerse con forza da parte mia (e di almeno un’altra persona), mentre per altri si trattava solo di ‘ripartire’.

E’ inutile che sia io a farvi una sintesi delle discussioni, sia perché non sono la persona più dotata per comporre verbali sia perché mi riuscirebbe difficile evitare pagine e pagine di delusione, disgusto, delusione, sconforto e schifo per persone ed eventi (soprattutto non-eventi).
Potrebbe essere più utile (forse) partecipare a queste riunioni o farsi raccontare qualcosa dalle numerose persone (esterne) che vi hanno partecipato, anche 60 in quella più partecipata.

Per quanto mi riguarda, pur continuando ad abitare qui ho deciso di occuparmi ‘solo’ più della distribuzione, l’unica situazione che ha continuato ad avere una continuità e un successo sia dal punto progettuale che dal punto di vista dei rapporti di affinità.
Per il resto io continuo a pensare che questo sia un posto dove si viene e si sta per scelta e non per sfiga, per progetti che altrove non sono realizzabili e non per sopravvivenza, per spendere energie tempo e risorse per realizzare azioni e legami e situazioni di attacco, rottura e libertà e non per campare francescanamente al risparmio accontentandosi delle briciole e delle good vibrations.

Devo anche dire onestamente che dopo 18 anni qui dentro i miei princìpi stanno vacillando non poco. Come dire, sarà la vecchiaia, ma inizio ad avere, come si dice qui, il latte ai gomiti. Le tante e belle parole che sento e leggo mi sembrano astrazioni alle quali faccio sempre più fatica a credere, mentre la realtà quotidiana mi appare sempre più squallida, e non vedo alternative in vista, neanche quella di chi in questi tremendismi non si è mai voluto calare fino in fondo.
Dalle riunioni per quel che mi riguarda non è uscito nulla di soddisfacente.
Mi girano le palle a mille.
La mia colonna sonora mentale è quel vecchio pezzo dei Wretched, “Spero che venga la guerra”.

Comunque.


Dato che ultimamente alla mailing list, praticamente, badavo solo io, adesso non ho più voglia di starci dietro. Ma non è solo una questione di manutenzione; che senso ha la mailing list di El Paso se qui dentro non si sa neanche chi è e cosa fa El Paso?
Non la voglio chiudere perché comunque ci sono, ‘attorno’ al Paso, decine e decine di persone che hanno affinità non solo con me ma anche con i conclamati princìpi e progetti pasici che sono (erano) esposti nel sito sotto varie forme. A costoro sarebbe ingiusto negare la possibilità di usufruire di strumenti legati a progetti ai quali hanno dimostrato di essere affini.
Paradossalmente sembra che chi qui è venuto negli ultimi anni a fare, organizzare, partecipare costantemente alle attività abbia ben più chiaro cosa sia El Paso e le motivazioni per le quali lo frequenta e vi partecipa rispetto a quelli che lo abitano.
Insomma, se son rose, fioriranno. Sennò, per quel che mi riguarda, la mera sopravvivenza non mi interessa, foss’anche quella di El Paso.

Io nel frattempo, continuo a fare le mie cose altrove e con altri (per la verità sempre le stesse persone con le quali facevo le cose ‘qui’). Le mie attività più evidenti e visibili, i concerti, le svolgo altrove, sia in altri posti occupati (l’Alcova), che in un locale col quale inizierò a collaborare (dopo aver trovato un accordo per una gestione che mi riuscisse tollerabile). Come ho avuto modo di dire in assemblea, fare le cose per farle, non è necessario farle al Paso. Suonare si può suonare dappertutto. Al Paso per me la stessa cosa aveva diverse valenze e sfumature, per molti c’è solo una differenza legata al biglietto d’ingresso. Per alcuni fare i concerti qui può servire a ‘dare i soldi ai carcerati’ (altre motivazioni non se ne sono sentite). Per me non basta. I soldi per i carcerati puoi farli (e rende meglio) con Gianni Morandi al palasport. In poche parole: punk è un’attitudine, ma qui all’interno non ce la vedo più, vedo solo una deriva (e m’importa una sega che la stessa sia registrabile da anni negli altri posti torinesi).
Quindi preferisco andare a compromessi (solo miei) con dei commercianti piuttosto che svilire il posto in cui non solo io- ho investito tanto e che tanto mi ha dato. D’altronde senza musica io non so stare, ma non da utente: me la devo costruire io, a differenza di altri non lontani che possono andare avanti ascoltando Pino Daniele e Radio Dj o pagando 25 euro ai vari Independent Festival. Fanculo. Le cose o te le fai o le paghi.

QUINDI: se come spero avete cose da dire, scrivetele, quando avrò tempo, io e spero presto qualcun altro (non mancano qui i giovini e meno con voglia di fare musica e altro, solo che non abitano qui) le posterà su Pasica.

IO posterò i concerti nei posti occupati o le altre cose ‘extra spettacolo’ che mi interessano a Torino.
Per le cose che organizzerò nei club dovete scrivere A ME espressamente spx@ecn.org : non ritengo giusto usare ‘Pasica’ per cose che hanno un risvolto commerciale.
Giusto per farvelo sapere: per novembre organizzo Ratos De Porao + Cripple Bastards e poi J Church + Frontiera.

Per il resto mi trovate qui.

-Ogni martedì alle 21 la distro si riunisce come sempre (continuiamo ad avere i nostri progetti e collaborazioni, aggiorneremo la sezione sul sito riguardante la distribuzione, vedremo di ‘uscire’ in trasferta, anche grazie ai ’nuovi acquisti’, sangue fresco.
-Mi potete ascoltare anche su radio Black Out (105.250fm) a Torino e dintorni ogni martedì dalle 14 alle 16.30 (stiamo per montare antenne nuove e stiamo litigando con un paio di radio che ci coprono, speriamo di uscirne presto vincitori).
-Se abitate fuori Torino e avete una connessione veloce potete sentire la radio anche via streaming: naturalmente in queste ultime 3 settimane abbiamo avuto i nostri bravi problemi anche con quella, quindi voi ogni tanto andate sul sito della radio www.ecn.org/blackout e guardate se ci sono le istruzioni per il nuovo indirizzo di streaming.
-Sennò mi scrivete per avere info spx@ecn.org ma non scrivetemi per ‘sapere com’è andata e che succede’.
-Entro la settimana aggiornerò la mia pagina. L’indirizzo è questo: http://www.ecn.org/elpaso/spessore/spessore.htm
-Commenti sulla vicenda, come detto sopra, magari verranno pubblicati su Pasica. Forse.
-Sennò ci si vede in giro. Chiamatemi se avete bisogno di dare il bianco in casa che l’inverno è un periodo morto.

Ad maiora.

Mario ‘Spesso’


per intenderci, sul perchè non v’ho più detto un cazzo su quello che qui in terra sabauda si combinava.
Il my projekt, finchè non ci cadono i coglioni, continua. e gli indirizzi li sapete.
alle prossime puntate, non mancheranno.

ah, spero non abbiate inteso chacka = mario ‘spesso’, non è così..

Spero che venga la guerra,
con i suoi orrori e le sue stragi,
solo allora
capirai che potevi fare qualcosa!
//Wretched//Spero che Venga la Guerra//1986

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