AntiMTVDay.3

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ANTIEMTIVIDEI.terzaedizione
diciannove.settembre.duemilaquattro
EcsMercatoVentiquattro.Bologna



programma
17.00 GERDA (ancona / noisazzo storto)
17.30 VIOLENT BREAKFAST (pisa – posthc inconvenzionale)
18.00 FALSE NATION (bologna / ind.i.y.uoscinton)
18.30 SILBATO (venezia – disperazione scandinava)
19.15 ARSENICO (torino / toXhc melodico)
20.00 SPRINZI (pesaro – postrock landscapes)
20.45 PRIMA DELLA PIOGGIA (udine – metallo di satana)
21.30 LAQUIETE (forlì / emoviolence – disco nuovo)
22.15 ERPICE (fasano / idoli delle masse-rie)
23.00 INFERNO (roma / sci-fi grindnroll – disconuovo release party!)
23.45 UOCHI | TOKI (tortona – rep flussi di coscienza e suoni)
24.30 COMRADES (roma/ oldschool grind heroes)


Bella li’, lunga vita alla ballotta dei guaglioni
porto dietro me la scia di diecimila situazioni
5 giorni di polleggio e 2 restanti per gli scazzi
sosta all’autogrill o in fattoria coi ragazzi
e poi via
io carico e metto la mia energia nella ballotta
//Neffa//La Ballotta//Neffa e i Messaggeri della Dopa//

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et voilà. non pago di una treggiorni di Blackout ancora da narrare (godibile, godereccia, fruttuosa, spaccaculi ma alquanto divertente) ci si proietta con i soliti, con i rimasti, direttissima torino-bologna.
equipaggio misto, due voiture, due distribuzioni, un gruppo e due/quinti d’unaltro, due roadie perenni -che prim’oppoi s’assembleranno nell’ensamble che rivoluzionerà il panorama musicale universale- tre ore scarse di sonno sulle gambe, slalom tra i fattoni rimasti (alle 10.30 a.m.) nello squallore dei Docks Dora con lo Shock ancora aperto e le casse tuonanti technazza di bassa lega, carico, due scorregge, due rutti, due caffe e via.

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e questa è una cosa bella.
e sarà che non abbiamo dormito granchè, ma questa ci pare proprio una gran bella cosa.
già. in effetti, è una bella cosa.
già.
ma non c’era la gente, quando siamo arrivati. il discorso è sempre lo stesso, manca la Gente, quella con la G. anche qui a Bologna, soprattutto qui a Bologna, dove tutti sono belli, granosi, e trendy. Insomma, è facile vedersi belli e indaffarati, belli e maledetti nello ‘sbattersi’, nelle situazioni, vedersi e starci come manichini in vetrina. qua son proprio tutti trendy.
terribilmente trendy.
[è proprio una gran bella cosa, però.]
stop al music business, bella situazione, in fondo.
banchetti un po’ ovunque, con dischi un po’ ovunque, magliette un po’ ovunque, libri un po’ ovunque, ecsmercatoventiquattro fico un po’ ovunque, spillette un po’ ovunque.
essì, pare che l’old school (a cui non è che sia propriamente legato carnalmente, sippiù v’è un lato fortemente emotivo) si sia trasformata in saga della spilletta. e io che le spillette le compravo a go go. e saga del frociume trendy.
però, è una bella situazione, è innegabile.
come dice Cristina (che ho avuto ala sinistra per buona parte della sera e con la quale, come un demente 15enne quale sono, non ho trovato il modo d’attaccar bottone, spiazzato dall’aspettarmi il demonio sceso in terra, sputante fiamme e veleno con i criceti nel cervello, trovandomi tutt’altro innanzi, almeno all’apparenza di quella che è l’impressione visiva, filtrata da quella letteraria) se ci piazzi una qualunque katia darlàvia alla ricerca di fugaci e/o duraturi divertimenti pelvici, trovi un livello di testosterone pari a un abbondandissimo 2%(male) per l’85% della sessualità-a-freccia presente in loco -che mi pare di stare ai murazzi- e un livello di troiaggine trendy cucinata di piercing, tatoos, spillette, righine e calzini strabordante il 75%(female).

il restante:
male
[in luogo sovraddiffuso di un 2% testosteronicità (aka frociaggine emo)]
60% ConvergEiaggine post-RefuseDiana (aka caschetto/capello liscio – shirt – golf)
80% di pins on shirt
85% di pins on pants
70% di boxer in evidenza (conseguenti ad un 70% t-shirt poco.sotto.ombelicali)
60% di occhiale intellettual nerd, un giorno d’ordinaria punkeria
20% di cappellino MLB neutro
15% nerd.abbestia
18% nerd.abbestia punk.inside (olè)
5% anonimato

(a cura di un istat andato ammale più del reale)

female
[75% troiaggine]
60% di piercingaggine labiale
60% di piercingaggine nasale
45% di piercingaggine arcatasopraccigliare
80% di calze a righe
80% di maglie a righe
75% di tatoos in evidenza (24% nascosto)
95% di borsetta fra le zinne (che va sempre bene)

insomma, una sequela di cloni tra Converge e Refused, bardati di spillette e maglie corte, capelli neri liscie e occhiali, tatuaggi in evidenza; svariatissime Katie Darlàvia sparse un po’ qua e un po’ là (che me la venissero a dare in mano, che non ho voglia di sbattermi).
qualcuno, però, ce la faccio ancora a salvarlo. come i Laghetti, che m’hanno organizzato cotanta cosa. come gli amici che arrivano dal TavoliereTarantinoSalentino. come gli InfernaliCheConoscerò. come gli anonimi che sono meglio dei non-anonimi. come le donne non trendy ma affascinanti. come le donne trendy, affascinanti a cui manco m’avvicino.
insomma, che mi son divertito, che era una bella situazione.

sorvolo sui primi quattro gruppi che m’hanno attratto a tratti, un po’ l’uno copia dell’altro, un po’ quel sapore di già sentito. giusto frazioni dei potenti, giovani e corers style dei Gerda (che non hanno molto di noise, da quel che ricordo), qualche frammento in distanza con echi di Detroit ai Tortellini e Mortadella dei Violent Breakefast, note sparse dei Silbato e nulla più..
il fatto è semplice: è che era una bella situazione, quindi ho reincontrato i fantastici pugliesi che m’ospitarono e c’ho chiaccherato assai volentieri, di situazioni passate e situazioni presenti, della voglia d’emigrare, della voglia di partire, della voglia di restare. di chi è andato, di chi è tornato, di chi c’è rimasto. Strana la solita sensazione di vita dei pugliesi, dei tarantini come dei salentini, quella puzza di vita che ormai quasi ammorba e infastidisce chi troppo spesso vede gli sbuffi della motorcity. quella voglia di trascinarti, di starci, di viverla ‘sta bella situazione un po’ trendy, quelle strane cose del tipo ‘gli altri se ne vanno al nord, io voglio portare al sud alcuna gente del nord’.
eppoi m’è scivolato via così un bel pezzo di pomeriggio, un po’ che abbiamo venduto tutte le copie del nuovo dei Tear Me Down, un po’ che c’avevo voglia di bere, un po’ che c’era troppa calca, un po’ che c’era un’aria allegra e assonnata dietro al banchetto TorinoXhardcore, un po’ che era una bella situazione.
vabbè, montiamo su per gli arsenici, quarantacinqueminuti netti e scendiamo. Arsenico suonano mediocri, nulla a che vedere con le magiche situazioni del giovedì precedente, delirano abbestia sul palco, tra calci sulle (loro) ginocchia, finisce che mi canta in piedi sul sellino del Turi batterista. comunque siamo sempre più convinti che abbiano fatto una gran cosa in tutti questi anni, che la gavetta fa schifo e spesso è inutile, ma ti piega le vertebre e ti tira i nervi. che ‘marciano su frasi antiche, per darsi ragioni, le solite assolute. Vivi, fratello servo, vivi e corri, che se ti fermi pensi alla tua vita’.
evabbene, anche questa è andata.
ma anche stavolta, sempre di più, sempre dove speri ma non t’aspetti, sempre dove prima non c’arrivavi, c’era anche qualcuno che si muoveva, c’era la sala piena, c’era chi cantava.
era una bella situazione, in fondo.

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volontariamente o meno, non ricordo, mi salto gli Sprinzi (che c’hanno di bello la maglietta, molto indie, molto trendy, molto ristretta, molto che l’ho trovata a fasano dispersa per terra), i Primadellapioggia, che mi dicono che non ce la fanno più da un pezzo, ma soprattutto da quando non ci suona più mio fratello di basetta.
però a me il nome piaceva, molto emo-gay, molto maglietta dei Neurosis.

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Gli Erpice, ho avuto il piacere di reincontrarli per strada dopo tanto, erano e restano grandi persone come grande era la Masseria Maizza; al concerto non m’avvicino nemmanco, poichè di culo recuperiamo gli ultimi impasti in una pizzeria per delle pizze (driblando in modo molto snob pasta e fagioli della casa nda scelta tecnica del management, evitiamo Cernobyl in macchina. contromisure fallite, il nocciolo esplode comunque). Li ammiro sul telone esterno, devastanti e paranoici, con un nome caustico come filo spinato arrugginito, sento strascichi della voce di Angelo che sputa demoni da dentro e chitarre pesanteggiare sugli ampli. poi mi basta aver visto il tatoo del batterista, zanzara in copertina dei Primus, per dotarli della summa del mio rispetto.
Nella bagarre di questa, in fondo, bella situazione trendy, mi scordo dei LaQuiete, che richiamano spropositate masse di pubblico che applaudono tutt’assieme, che fanno stage dal non stage e che si esaltano per un gruppo di screamocorers sull’onda. percarità, non sono male dal vivo, molto isis, molto quel che è, molto che giocano in casa, molto che sono anche loro trendy, secondo la mia old school (alla quale non sono carnalmente legato). però, non riesco a dire che mi fanno cacare. quindi non fanno cacare. insomma, è che è la situazione, che sono belli e trendy, che ormai è troppo moda che probabilmente non fa arrivare fino in fodo a quel che ci sta dentro alla creatura LaQuiete
snocciolo conoscenze e simpatie, stringo le mani agli Inferno, che non avrò il gusto di ascoltare, di cui prenderò maglietta e cd che dovevo coprodurre, che sono simpatici e mi pare ci stiano dentro.
la recensione è la prossima.
e prossimo è anche il gig sotto la mole, poichè li vogliamo assolutamente dal vivo.
stringo le mani al circolo della gnocca, pardon, all’ekidna, circolo di pulzelle, nella più piena anonimicità trendy rispetto al fashion punk dilagante, assolutamente quindi intriganti e affascinanti. minchia se ci veniamo da quelle parti!



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s’è fatta quell’ora, durante la quale dici, o muoio, o vado a casa, o non lo so; noi si opta per la seconda, a malincuore, trascinati ripetutamente dai pugliesi che mai abbastanza ci infonderanno una botta di pepe al culo che ormai a noi manca, saluti baci e abbracci.
in fondo, era una bella situazione.

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quindi, di bella, tra carichi e scarichi, saluti e omaggi, gente vista, passata, trendy nation ed oldscuulpunc, mi perdo di gran lena il duo di streamofcounsciousness Uochi Tochi e quelli che una volta mi ricordo essere dei grandi, ma sopratutto suonassero col passamontagna, i Comrades. Leggo a posteriori (nella mia ormai conclamata malattia quasi endemica da blog, drogato di blog..) che quella massa di inetti trendy-boy e katie darlàvia durante il duo rap, che ha proseguito a botte di ‘pubblico di merda’/’pu-bblico di mer-da! pu-bblico di mer-da!’ non solo non ha capito un cazzo ma ha anche proseguito in applausi a proffusione man mano che gli veniva dato dei coglioni. beh, c’aveva ragione freak antoni, pubblico di merda.
Ordunque, La fretta e tiranna, il tempo pure e noi si schizza via, perdendoci gli ultimi tre gruppi, che erano poi quelli che mi interessavano.
Si plana voraci sui 350 km della To-Bo, delirando ampiamente; e terrei a precisare che delle 3 ore passate a sgolarmi in macchina cantando le peggio schifezze del repertorio internescional da travel, un buon 20 minuti sono stati dedicati a una versione porno, lesbian, bukkake, cumshot, gangbang, trash, fetish, dildo, mautre, scatlover, footlover, anal, shit, garbage estremamente disinvolta, disinibita, senza pudori cattolici, anzi, alcuanto pulp schifilento e purulento di ‘Je T’Aime Moi Non Plus’.
e tutto ciò era per dire che siamo giunti alla maison alle 4 am, e che al mattino manco pu cazz che sono andato a lavorare. perchè quella, in fondo, era una bella situazione.



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le foto sono dei mitici laghetti, della donnabavosa rec., e di chi le ha fatte.
www.donnabavosa.com/antimtvday


L’ho vista un giorno in uno squat,
entrava appena sveglia in cucina,
erano almeno le due.
Gli occhi socchiusi e poi sgranati
stoffa troppo corta addosso,
lei un po’ tutta sulle sue.
Questa notte ha ballato tutto quello che ha potuto,
glielo leggi in faccia tutto quello che ha bevuto.
Mi lancia uno sguardo, che succede non lo so,
non riesco a parlare neanche un po’…

Mi sono innamorato di una tipa
di una casa occupata
coi capelli verdi e viola
e la schiena tatuata,
con l’anfibio autoprodotto,
faccia sempre incazzata
ormai mi son convinto che..
come lei non ce n’è


L’ho vista un giorno in uno squat,
con la bomboletta in mano a preparare lo striscione.
Per strada sbirri dappertutto,
ma saranno cazzi loro alla manifestazione.

Quando marcio insieme a lei
per gli spazi occupati,
vorrei che fossimo almeno fidanzati.
Ha la bandiera in una mano,
e nell’altra la mia,
non penso neanche più alla polizia.
//La tipa della Casa Occupata//I Fichissimi//Un Mondo Fichissimo//

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