TIBETELAVIV – speciale Se Miti, Se Mitomani, Semi Toro

Antilogia marzolina di nazioni in conflitto, dagli anniversari di Belfast alle mascate cinesi ai tibetani, passando per i soliti israeliani che occupano i cisgiordani ma s’alleano coi buddisti occupati himalayani, nel gioco d’interessi danarosi che mise a simbolo in Piazza Tienamen la liberta’ liberista ammmericana.

1. BJORKavacca & i Tibetalbanesi
Bjork e’ una grande artista talentuosa. Ma vada a quel paese (la sua Islanda, in latitudinale cul di dio) se pure lei si mette a “dedicare un pezzo al Kosovo durante un suo concerto” (fonte Corsera). E anche quando a Shangai, nel concertare, si mette – una settimana in anticipo coi fatti – ad inneggiare al Tibet (chi ti ha obbligata a cantare in cantonese davanti ai Cinesi, Bjork? se ti stava sul culo ch’essi occupino militarmente qualcuno, stavi a casa, ti riscaldavi ai vapori del tuo geyser, e ci facevi figura assai migliore – per quanto simpatica resti nell’aizzare l'”alzate la vostra bandiera!” nei confronti delle sparute Far Oer, un po’ come io ho fatto col Tirolo).
Intanto i Cinesi hanno diffuso immagini in cui i monaci osservano beati vari “blecbloc” distruggere incazzati negozi pechinesi. Si vede un monaco-abbbestia mentre sfascia a calci una saracinesca. Ma nell’articolo a fianco, sul Corsera, viene detta “rivolta non-violenta” la manifestazione poi repressa con ulterior asprezza. Carletto non era Ghandi, e una rivolta non e’ mai non-violenta. Ma c’e’ violenza e violenza, e se violenza e’ data a chi fa la fece per primo si e’ nel lecito, eticamente parlando. Solo che la retorica buonista, quando fa comodo al credo liberista, tiene buoni idealisti boccaloni che firmano petizioni, e li mantengono in forma mentis tale da rispondere “tu sei troppo violento” quando dici che e’ impellente l'”abbattere il Potere”. Sottile, il GrandeFratello…

2. SANDEIBLODISANDEI
Tutti pro Lhasa e Pristina, a Occidente.
Ma manco pe’ o cazzo qualcuno vada a dire alla Regggina Uindosorrata che deve lasciare immantinente indipendenza al suo dominio d’Eire.
Come nessuno si sbatte piu’ di tanto per smantellare colonie d’Israele.
Giudaicomassoni al Potere imperialista, la palese questione gia’ ben vista.

3. ISRAELE UBER ALLE(anzanazionale)
Tornando ancora al Tibet, sul Corsera leggo che “gruppi pro-Tibet sono attivi persino in Kenya e Israele”. Se un ebbbreo va in carrarmato a Gaza tutto occhei, ma se un cinese spara invece a Lhasa allora, Pechino, son guai…
E poi vengo a sapere dal Corsera che stava per entrare nelle liste insieme ad Alemanno tal “precaria” di ceppo ebbbraico Perla Pavoncello. E che Perla ha poi invece declinato l’invito di alleanza nazionale. Direbbe qualcuno: e’ il minimo, se e’ ebbbrea, non voler stare in lista coi fascisti. Ma, dice tosto Alemanno, “non e’ questo il motivo, infatti abbiamo un altro esponente della comunita’ israelitica candidato con noi”: costui non pone questione, pinzellacchere son queste, moraliste (per gli ebbbrei la morale e’ spesso un peso, nemica qual e’ di danaro e di finanza…).
Ma, non ne avessi abbastanza di giudei, la parola “israele” ricompare a ogni pagina del giornale. E questa ossessione mediale, questa onnipresenza del lor logo(s), e’ la prova ulteriore del dominio culturale che impongono al pianeta, unico Stato (insieme al Vaticano) di cui e’ obbligatorio parlare in ogni campo dell’informazione statale d’altri Stati, al caballista dominio assogettati.
E a tal punto, assoggettati, che in un lapsus Formigoni dichiara (dal Corsera): “Chi vuole distruggere Israele vuole distruggere anche una parte di noi”. Sono “una parte di noi”: abbiamo un alien ficcato nella panza (o forse dentro l’ano), e ha sette falli e sei punte, israeliano…
Nel mentre non solo a Torino, ma anche in Francia la Fiera del Libro tenuta di recente nella Pari’ del sarkomaSarkozy aveva come “ospite d’onore” (coincidenza!) il solito Israele:
la moda fierolibresca del Talmud, due “fiere dell’AnticoTestamento” per SempreverdiTestoni (ovvero dollari)…


(c) Apolide Sedentario 2008
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