GIORGIO CONTE TO APOLIDE: I CONTI CON IL CONTE SENZA L'ASTIO – Retti Fiche all'intervista

Giorgio Conte mi fa pervenire replica alla di me intervista a lui medesmo qui pubblicata venerdi 11 maggio. Va diffuso, il carteggio: piu' saggio d'altri, Conte ha dunque letto quanto vien detto di lui. O del fratello Paolo, in questo caso. E' il caso di riferir SEMPRE le repliche – capito, (perdigiorn)alisti a tesserino? Percio' qui di seguito pubblico sua mail, con mio contrappunto scritto d'un baleno in reply alla sua (con il rewind, e tutto il necessario).



DA GIORGIO CONTE AD APOLIDE SEDENTARIO

Sun, 13 May 2007 10:59:16
Subject: Re:

Caro Ramingo,
ho letto l'intervista e le tue velenose considerazioni, soprattutto su mio fratello. Considerazioni che trovo fuori luogo, perche' legate al carattere dell'uomo e non alla sua Opera. Possibile che uno non riesca a concentrarsi sulla critica all'Artista, senza divagare visceralmente sulla simpatia o antipatia che il personaggio suscita? Mi spiace davvero che tu non riesca a godere delle piacevolezze che con la sua musica e le sue parole, Paolo ammanisce ad un pubblico fatto, te lo assicuro, non solo di vecchie megere francesi, ma anche di umili proletari, entusiasmando le platee di tutto il mondo. Rilassati, amico, e vai …oltre !
Un saluto
Giorgio Conte

P.S. con preghiera di divulgare quanto sopra. Grazie.



DA APOLIDE SEDENTARIO A GIORGIO CONTE

Ricevo (in ogni caso con piacere) questa tua, caro Giorgio, e – nei limiti temporali e editoriali del sito – vedro' anche di (come da tua rischiesta di p.s., ovvero di pubblica sicurezza) divulgare la tua replica paolina…
Voglio solo farti notare – e ribadiro' in controreplica – che, come ti dissi, io non ritengo tuo fratello soltanto un "antipatico", ma – in ben piu' pertinente critica – un "paraculato venditore di pentole": se escludiamo la pur furbetta "Bartali", nulla della sua produzione – e qui parlo da autore e da appassionato di Autori serii – va a mio modesto ma incontrovertibile parere salvato da ogni altra etichetta che non sia la "gigioneria intellettualistica" (e gli "umili proletarii che lo apprezzano", dovresti saperlo bene, son sempre stati appunto i primi a cascar da boccaloni nelle grinfie dei seduttori marpioni…).
Nella stessa risma di furbetti del quartiere posso citarti, a mo' di esempio, i varii Bergonzoni, Capossela, Cammariere, Avion Travel, e tutta quella sfilza di infighettati cucitori di versi tanto roboanti quanto insensati ed inutili all'evoluzione spiritual-culturale del pubblico-popolo.
Allora – davvero – meglio gli affabulatori come te, "inutili" forse tanto quanto, ma almeno non depistatori del pensiero collettivo verso amenita' non molto diverse dal "du-du-ru-du-ru-duddu" degli Zero Assoluto (il valore autoproclamato di certa gente).
Capisco i tuoi legami parentali, ma mio fratello e' figlio unico ed e' sempre vilipeso offeso deriso ucciso da chi si pappa la torta del successo, e il mio astio e' appunto vendetta di tutti gli autori di Opere maiuscole esclusi dall'Opera' (con accento franse').

Quanto al "rilassati" che mi rivolgi: come provai a dirti (e tu capisti, quella sera) siamo in Guerra Mondiale dal 1991 (prima guerra del golfo), e da rilassarsi, scusa eh, c'e' ben poco.

Un saluto e un abbraccio, tuttavia, al "buon uomo" Giorgio
apolide sedentario


(c) Apolide Sedentario 2007
fara' piacere un bel mazzo di rose pero' le spine danno sempre dispiacere
fara' piacere il mio mazzo nel sedere, e non ai Conti, ma alle Maravigliose

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